Alessandro Crocco presidente della Confederazione degli italiani nel mondo

Alessandro Crocco è il nuovo presidente della Confederazione degli italiani nel mondo (Cim). La Confederazione, istituzione di rilievo per gli italiani residenti all’estero, ha ampliato la propria presenza negli Stati Uniti.

Durante una recente riunione è emersa una chiara volontà di rinnovare l’impegno dell’organizzazione verso le comunità dei connazionali. Da questa riflessione è nata la proposta di un nuovo organigramma che ha portato alla nomina del seguente direttivo: Alessandro Crocco, presidente; Roberto Caiaro, vicepresidente; Gina Lia Catizone, segretario generale; Graziella Bivona, presidente onorario e Gabriella Ferrero, responsabile Pari opportunità.

Una nuova guida, che da subito, ha manifestato l’intenzione di adottare un approccio dinamico e innovativo per affrontare le sfide e cogliere le opportunità future, con l’obiettivo di contribuire in modo significativo alla valorizzazione e alla rappresentanza efficace degli italiani nel mondo, mediante iniziative mirate a rafforzare reciprocamente il legame con l’Italia.

In questo contesto, il neo Presidente per gli Stati Uniti, Alessandro Crocco, ha espresso gratitudine al presidente nazionale, l’on. Angelo Sollazzo, per la nomina e per il costante sostegno e la stima dimostratagli. Ha inoltre ribadito il suo impegno a garantire che ogni iniziativa sia in linea con i solidi principi e valori della Cim, proiettando uno sguardo fiducioso verso il futuro.

Crocco ha aggiunto: «Il mio recente mandato, appena conclusosi, come Presidente del Comites di New York è stato caratterizzato da sfide e impegno incessante. Durante questo periodo, mi sono costantemente dedicato all’implementazione di cambiamenti positivi e alla risoluzione delle questioni chiave che coinvolgono gli italiani all’estero. Attraverso progetti culturali, iniziative comunitarie e collaborazioni con istituzioni, ho lavorato per rafforzare il senso di appartenenza e affrontare le sfide quotidiane che la nostra comunità all’estero affronta. Sono fermamente convinto – ha chiuso – che il nostro impegno collettivo produrrà risultati significativi, mantenendo intatta la coerenza e l’integrità necessarie, senza alcun compromesso». (rrm)

L’OPINIONE / ALESSANDRO CROCCO: Export manager e Finanziamenti Ocm: chiave per l’espansione internazionale

di ALESSANDRO CROCCO – Durante gli incontri dedicati alla presentazione del progetto “Internazionalizzazione ed Eccellenze: Valorizzazione dei Prodotti Calabresi sul Mercato Estero”, un’iniziativa che ho personalmente promosso, si sono delineate varie tematiche di grande rilevanza. Fondato sul mio bagaglio professionale come imprenditore ed esperto nei mercati internazionali, questo progetto mira a catalizzare un processo innovativo nella conoscenza e nella formazione nel campo dell’internazionalizzazione. I momenti di discussione hanno ottenuto il sostegno di figure di spicco come la Senatrice Tilde Minasi, l’associazione “Brutium”, con la sua presidente Gemma Gesualdi, e Francesco Napoli di Confapi Calabria, coinvolgendo una vasta gamma di realtà imprenditoriali e associative. È stato fortemente sottolineato l’importante ruolo dell’internazionalizzazione per il tessuto imprenditoriale italiano, soprattutto nelle regioni meridionali come la Calabria.

Tra i temi trattati, grande rilevanza è stata attribuita alla figura dell’Export Manager e ai finanziamenti Ocm, considerati pilastri fondamentali per il futuro delle imprese, soprattutto nelle aree meridionali, dove le eccellenze locali devono aprirsi al mercato estero. Questi aspetti richiedono un’attenta valutazione e un approfondimento accurato.

Nel contesto attuale, l’economia italiana affronta diverse sfide interne. Tuttavia, si prospetta una prospettiva vitale per le imprese del Paese grazie all’espansione verso i mercati esteri. L’export e gli investimenti all’estero sono, quindi, pilastri fondamentali per consolidare e ampliare il business delle aziende italiane. Ed è proprio in questo contesto che emerge con particolare rilevanza l’importanza dell’Export Manager, figura centrale che guida in modo strategico il complesso processo di internazionalizzazione aziendale.

Questi professionisti, impegnati in ruoli sia temporanei che permanenti, si dedicano all’analisi approfondita dei mercati esteri e alla pianificazione strategica per l’espansione internazionale delle aziende. Rappresentano una sorta di bussola, delimitando e delineando le strategie necessarie per l’ingresso e il posizionamento sul mercato internazionale.

Le loro responsabilità chiave includono:
Selezione dei Mercati: identificare i Paesi che meglio si adattano ai prodotti o servizi dell’azienda.
Pianificazione personalizzata: sviluppare piani di marketing specifici per ogni mercato di destinazione.
Adattamento aziendale: aderire alle specificità dei mercati esteri, modificando le politiche aziendali.
Strategie di Ingresso: definire strategie per facilitare l’entrata in mercati con differenze culturali ed economiche rilevanti.
Gestione Partnership: organizzare reti di distribuzione all’estero e gestire accordi commerciali e istituzionali.

La mancanza di un esperto dell’export può compromettere gravemente la presenza aziendale oltre i confini nazionali. Uno studio su oltre 800 aziende italiane di medie e grandi dimensioni, intitolato ‘Le aziende italiane alla conquista dei mercati esteri’, evidenzia le principali ragioni per cui le aziende italiane scelgono di esportare: la presenza di clienti o fornitori chiave a livello locale (39%), la riduzione dei costi (22%), la presenza di partner locali qualificati (20%) e la vicinanza ai mercati di sbocco (18%). Questi dati sottolineano l’importanza cruciale dell’export e dell’internazionalizzazione per il successo aziendale.

Un altro studio condotto da Confapi su 1.500 Pmi italiane conferma l’importanza di professionisti specializzati nell’export: il 57,4% degli imprenditori ritiene essenziale il supporto di figure manageriali altamente specializzate. Il 35% identifica nell’Export Manager una figura essenziale.

La profonda conoscenza dei mercati esteri è un prerequisito imprescindibile per questa figura. Oltre alla conoscenza linguistica, l’Export Manager richiede una comprensione dettagliata delle dinamiche economiche, politiche, sociali e culturali di ogni paese di destinazione. La formazione, quindi, rappresenta un pilastro fondamentale, coinvolgendo conoscenze di commercio internazionale, regolamenti commerciali, strategie di marketing e tattiche di negoziazione. L’esperienza pratica e un background internazionale completano il quadro.

Nelle regioni meridionali, il contributo dell’Export Manager diventa cruciale. Queste zone, spesso caratterizzate da risorse sottovalutate, possono trarre notevoli vantaggi dall’esperienza e dalle competenze di queste figure. I quali agiscono come facilitatori, sfruttando l’export per stimolare la crescita economica, contrastare la disoccupazione e promuovere le eccellenze produttive del meridione, collegando le risorse locali al mercato globale.

Nel contesto delle sfide economiche delle regioni meridionali, i finanziamenti come l’Operazione di Copertura dei Mercati, sono necessari per sostenere l’espansione delle imprese, riducendo le disparità regionali, offrendo fondi per affrontare i costi associati a questa crescita. L’accesso a questi finanziamenti è cruciale per il tessuto imprenditoriale italiano, consentendo alle aziende di competere sul mercato globale e adattarsi alle esigenze dei mercati esteri.

Negli ultimi anni, i Fondi OCM hanno supportato significativamente l’espansione delle imprese nei mercati esteri. Un aumento delle richieste di finanziamenti da parte di aziende delle regioni meridionali evidenzia l’importanza cruciale di questi fondi per l’accesso a capitali necessari per l’espansione internazionale. Statistiche indicano che il 70% delle aziende del Sud Europa che hanno usufruito dei finanziamenti Ocm ha registrato un incremento medio del 35% nel fatturato entro due anni dall’espansione internazionale. Questi finanziamenti non rappresentano solo liquidità, ma piuttosto un sistema strutturato che sostiene le aziende in ogni fase dell’internazionalizzazione. Essi coprono settori cruciali come ricerca di mercato (60%), adattamento di prodotti/servizi (45%), conformità normativa (30%) e formazione del personale (25%). Da notare che l’85% delle aziende beneficiarie di questi fondi sono PMI, sottolineando la loro importanza nella crescita delle realtà imprenditoriali più piccole.

Nonostante i successi, l’accesso a questi finanziamenti richiede una pianificazione dettagliata. Le aziende devono presentare piani di espansione ben strutturati, delineando chiaramente come i fondi saranno impiegati per ottenere risultati tangibili.

Concludendo e in sintonia con le linee guida tracciate nel business plan del progetto sull’internazionalizzazione, è stato sottolineato il ruolo cruciale dell’Organizzazione Comune di Mercato (Ocm) nell’espansione delle imprese meridionali verso i mercati globali. Al contempo, l’indiscutibile rilevanza dell’Export Manager è emersa chiaramente. Potenziare queste fondamenta può trasformare l’espansione internazionale in un trampolino per la crescita a lungo termine. Questo progetto evidenzia chiaramente il valore e le immense opportunità di questo approccio, fornendo un sostegno vitale sia alle imprese del Sud che al tessuto imprenditoriale nazionale nel suo complesso. (ac)

(Alessandro Crocco è imprenditore ed esperto in internazionalizzazione)

Alessandro Crocco: «Vinitaly Usa 2024, l’eccellenza del vino italiano attraversa l’Oceano»

di ALESSANDRO CROCCO – i è appena conclusa la due giorni di “Vinitaly Usa 2024,” un evento di portata mondiale che ha evidenziato l’eccezionale ruolo del “Made in Italy” nel settore vinicolo e sottolineato l’indiscutibile importanza dell’export per la crescita economica dell’Italia.

Questo evento straordinario, tenutosi a Chicago, ha raccolto oltre 200 aziende vinicole italiane, mettendo in mostra una selezione di oltre mille etichette di vino, ciascuna delle quali incarna i valori distintivi del “Made in Italy” – qualità, tradizione e innovazione. La varietà e l’eccellenza dei vini italiani hanno impressionato il pubblico americano, confermando che il nostro Paese è un punto di riferimento mondiale nel settore.

L’impeccabile organizzazione di “Vinitaly Usa 2024”, grazie alla sinergia tra Vinitaly, l’International Wine Expo di Chicago e la Camera di Commercio Italo-Americana di Chicago, ha dimostrato come la precisione e la dedizione possano condurre a risultati straordinari. La partecipazione di aziende di diverse dimensioni è un esempio concreto di come le fiere possano essere un trampolino per le aziende italiane, specialmente quelle più piccole. Il supporto dei Ministeri degli Esteri e dell’Agricoltura, insieme ad Assocamerestero, ha dimostrato che il sostegno istituzionale è un fattore determinante per il successo dell’export vinicolo italiano.

Il vino italiano è una vera e propria eccellenza, famosa in tutto il mondo per la sua diversità e la sua qualità. Con oltre 540 vitigni autoctoni, l’Italia offre una vasta gamma di vini, ciascuno con una storia e un carattere distintivo. Questo patrimonio enologico è il risultato di secoli di tradizione e innovazione, una testimonianza vivente dell’arte millenaria che continua a evolversi e a stupire il mondo.

L’internazionalizzazione è una forza trainante per il successo delle aziende vinicole italiane e la partecipazione massiccia di piccole e grandi aziende a “Vinitaly Usa 2024” è un chiaro indicatore di come l’export sia un elemento cruciale per l’economia italiana.

La collaborazione tra il settore privato e le istituzioni è stata fondamentale per l’apertura di nuovi mercati e il sostegno alla crescita economica.

Questo settore promuove l’occupazione e rafforza l’immagine del “Made in Italy” in tutto il mondo. Gli Stati Uniti rappresentano un mercato fondamentale, in cui i consumatori sono alla ricerca di prodotti autentici e di alta qualità.

Un aspetto, in effetti, non mi è passato inosservato: la mancanza di una partecipazione più ampia da parte delle aziende vinicole calabresi. La Calabria, regione d’Italia con una tradizione vinicola antica e ricca, ha molto da offrire al mercato internazionale e ritengo, da esperto del settore che questa rappresenta un’opportunità persa.
Questa terra offre una varietà di vitigni autoctoni che producono vini unici, un luogo in cui le tradizioni millenarie si fondono con le innovazioni moderne, apprezzati sia a livello nazionale che internazionale. Il vino calabrese, con la sua forte personalità e profili di gusto distintivi, ha il potenziale per affascinare i palati di tutto il mondo.

L’Azienda Vinicola Librandi, l’unica realtà presente a “Vinitaly Usa 2024,” ha dimostrato l’importanza di portare l’eccezionale patrimonio enologico calabrese all’attenzione del pubblico internazionale.

Il mio augurio è che questa semplice constatazione possa fungere da sprone per spingere ulteriormente le aziende vinicole calabresi, sicuramente oggi meritevoli di questi mercati, a partecipare alle future edizioni di “Vinitaly Usa” e contribuire così a valorizzare il vino calabrese e il “Made in Italy” in tutto il mondo.

La diversità delle regioni vinicole italiane è uno dei nostri punti di forza e dovrebbe essere rappresentata in modo completo e accurato in manifestazioni di questo calibro. L’export vinicolo italiano continua a crescere, e la partecipazione di regioni come la Calabria rappresenta una straordinaria opportunità per diffondere ulteriormente l’apprezzamento dei vini italiani in tutto il mondo.

La Calabria, insieme alle altre regioni vinicole italiane, può contribuire in modo significativo a rafforzare la posizione dell’Italia come uno dei principali produttori e esportatori di vino al mondo. (ac)

(Alessandro Crocco è imprenditore e ceo ed esperto in Internazionalizzazione e attrazione investimenti esteri)

INTERNAZIONALIZZARE IL “MADE IN ITALY”
PER RILANCIARE L’ECCELLENZA CALABRESE

di ALESSANDRO CROCCO Nel panorama globale odierno, caratterizzato dalla rapida evoluzione dei mercati e dalla sempre crescente interconnessione tra le economie, l’internazionalizzazione dei prodotti Made in Italy emerge come un trampolino di lancio essenziale per promuovere l’eccellenza economica e culturale.

Questo non è più soltanto il trasferimento di merci attraverso i confini, ma piuttosto una complessa sfida multidimensionale che richiede una profonda comprensione delle dinamiche commerciali internazionali, delle esigenze e delle preferenze dei consumatori in diversi mercati. Ed è un intricato processo che richiede l’adattamento minuzioso delle strategie di produzione, marketing e distribuzione per rispondere in modo adeguato alle esigenze specifiche dei mercati di destinazione.

Ciò significa che un prodotto di successo in un contesto potrebbe richiedere modifiche significative per essere accettato in un altro. Questa capacità di adattamento è cruciale per garantire che i prodotti italiani mantengano la loro autenticità e l’alta qualità mentre soddisfano le richieste dei consumatori globali.

L’internazionalizzazione dei prodotti Made in Italy è molto più di una semplice opzione, è diventata una necessità strategica, specialmente per regioni ricche di risorse e prodotti di alta qualità come la Calabria. In questo contesto, la Calabria si distingue come una regione straordinariamente ricca di patrimoni, le sue eccellenze culinarie, agricole e artigianali sono rinomate per la loro autenticità e peculiarità. Ogni prodotto rappresenta un capitolo nella ricca storia della regione e riesce a catturare l’anima dei vari territori calabresi. Tutto questo, perciò, esige una preparazione accurata e la capacità di  intercettare i mercati di destinazione. 

In questo contesto, gli Stati Uniti emergono come un mercato straordinario. I consumatori americani sono noti per la loro apertura a nuove esperienze culinarie e la loro volontà di spendere per prodotti autentici e di alta qualità. Gli Stati Uniti offrono un’enorme opportunità per le eccellenze calabresi di distinguersi e farsi apprezzare da una vasta e diversificata base di clienti. 

Le Pmi, in particolare quelle calabresi, possono avere risorse limitate per affrontare linternazionalizzazione e poco conoscenza dei mercati, pertanto, è essenziale che ricevano il sostegno necessario. Questo può includere consulenza specializzata, accesso a finanziamenti agevolati e l’opportunità di partecipare a programmi di promozione internazionale e formazione.

Per ottenere successo in questo mercato e contesto è, infatti, indispensabile una padronanza completa delle normative internazionali, delle regolamentazioni locali, dei trend di consumo e delle preferenze dei consumatori nelle diverse parti del mondo. Inoltre, plasmare le strategie di marketing in stretta conformità con i dettami culturali e garantire che i prodotti superino le aspettative dei consumatori diventa essenziale in un contesto così complesso.

Niente deve essere lasciato al caso quando si cerca di conquistare i mercati internazionali, è essenziale anche sapersi presentare con strategie di marketing studiate e con un packaging accurato. Questo non è solo un involucro per il prodotto, ma una parte integrante dell’esperienza del consumatore, ma deve comunicare il valore, l’autenticità e la qualità del prodotto in modo efficace e attraente. 

La creazione di una strategia di branding che trasmetta il valore, l’autenticità e la qualità dei prodotti calabresi è fondamentale per attirare l’attenzione dei consumatori internazionali. Questo coinvolge non solo il design del packaging, ma anche l’efficacia dello storytelling nel racconto della storia dei prodotti, delle tradizioni locali e delle emozioni che li circondano. La narrazione rende i prodotti più di semplici beni di consumo, li trasforma in veicoli della cultura e della vita quotidiana italiana.

Il successo in questo percorso, quindi, dipende non soltanto dalla qualità del prodotto, ma anche dalla capacità di raccontare la sua storia, di condividere le emozioni che lo circondano e di farlo diventare parte della cultura e della vita quotidiana dei consumatori.

Questo è particolarmente importante per gli italiani all’estero, che spesso cercano nei prodotti un legame con le loro radici e un pezzo di casa lontano da casa.

In sintesi, il marchio “Made in Italy” costituisce un patrimonio inestimabile da preservare e valorizzare e linternazionalizzazione si configura come un elemento imprescindibile per il progresso economico e culturale e la Calabria, con la sua autenticità e le sue eccellenze, è pronta a competere globalmente. 

Per conseguire questo obiettivo, è imperativo adottare un approccio mirato e focalizzato, ponendo al centro dell’attenzione un’analisi dettagliata dei mercati dell’esportazione. Questa strategia richiede una preparazione robusta e specifica, in grado non solo di identificare chiaramente le opportunità, ma anche di affrontare con decisione le sfide di questo ambiente altamente competitivo. È imperativo sottolineare come l’allocazione di risorse significative risulta di importanza critica per sostenere appieno queste iniziative.

La chiave vincente, in conclusione, risiede nell’abilità di capitalizzare appieno queste straordinarie opportunità nel panorama dell’internazionalizzazione. In particolare, gli investimenti mirati nel settore dell’internazionalizzazione e della formazione specializzata rappresentano la chiave per sbloccare appieno il potenziale di crescita e sviluppo delle imprese calabresi in un contesto globale sempre più competitivo. (ac)

[Alessandro Crocco è presidente del Comites New York]