ALTOMONTE (CS) – “Dare valore alla cura nelle Comunità”, nuova iniziativa del progetto Ceveat

Una due giorni, il 15 e il 16 marzo, con due appuntamenti ad Altomonte organizzati, gratuitamente, dal progetto Ceveat (Comunità educanti Valle dell’Esaro Alto Tirreno), selezionato dall’impresa sociale “Con i bambini” nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e con ente capofila la Cooperativa Hoplà. Si tratta di un’azione che coinvolgerà l’intera comunità attraverso degli incontri tenuti dagli esperti dell’ente partner associazione “Oltre le barriere”.

Venerdì 15 marzo ci sarà un convegno nella sala consiliare del Comune di Altomonte che si concentrerà sull’importanza «della comunità come pilastro di rispetto, educazione, condivisione, partecipazione, accoglienza e inclusione, elementi tutti cruciali per affrontare le sfide della società contemporanea», è il racconto degli esperti di Oltre le Barriere.

Ad aprire i lavori di questo primo appuntamento – con inizio ore 9.30 – saranno i saluti del sindaco Gianpietro Coppola. L’evento affronterà interrogativi fondamentali sui bisogni dei bambini e sulle modalità di cura necessarie per il loro benessere. Saranno presenti anche rappresentanti scolastici, la psicologa e psicoterapeuta Roberta Artusi, Laura Barbieri, imprenditrice e partner del progetto, e don Giuseppe Barbati, parroco di Altomonte, che discuteranno e analizzeranno insieme queste tematiche.

Il convegno vedrà, inoltre, la partecipazione attiva degli alunni delle classi quinte della scuola primaria di Altomonte, che saranno guidati per comprendere l’importanza di valori come il non isolamento, la preferenza per la realtà rispetto alla realtà virtuale, una sana alimentazione, l’inclusività e un approccio alla vita meno mediato dai social e più immerso nei rapporti personali.

Dopo l’iniziativa, inoltre, ci sarà uno spazio condotto da educatori e musicoterapisti dell’associazione “Oltre le barriere” in cui verranno proposti laboratori ludico-esperienziali per rafforzare i concetti discussi e facilitare l’apprendimento attivo.

La seconda giornata del percorso “L’importanza di tornare ad essere comunità” si svolgerà il 16 marzo all’interno della parrocchia di San Francesco di Paola di Altomonte – a partire dalle ore 16,30 – e prevede l’incontro con tutti i gruppi oratoriali del borgo. Successivamente ai saluti del parroco e dell’assessore alle politiche sociali del Comune di Altomonte, Emilia Romeo, si svolgeranno ulteriori laboratori esperienziali che coinvolgeranno bambini e genitori.

Questo percorso denominato “L’importanza di tornare ad essere comunità” è finalizzato a rivalutare e promuovere la comunità come elemento di coesione in una epoca che spinge sempre di più verso l’isolamento sociale. “Percepirsi” come parte di un “tutto”, nel rispetto di ciascuno è la chiave di volta per non sentirsi distanti non solo da quelli a cui dovremmo sentirci vicini ma anche da se stessi.

«Oltre le Barriere, l’associazione che si impegna a promuovere inclusione e coesione sociale, lavorerà nell’ambito del progetto Ceveat a favore della comunità di Altomonte. Questa iniziativa mira, infatti, a riscoprire e valorizzare gli aspetti positivi dei vecchi sistemi di solidarietà e di cura, che hanno da sempre costituito il tessuto vitale delle nostre comunità – spiegano gli esperti dell’associazione partner – Il percorso si articolerà in quattro appuntamenti che vedranno la partecipazione di bambini, adolescenti, giovani, adulti e anziani, collaborando con un impegno trasversale per la ricostruzione solidale del tessuto sociale».

La partenza di questa attività finalizzata a rafforzare la comunità educante della provincia di Cosenza si espliciterà in due giornate. (rcs)

ALTOMONTE (CS) – Prorogata mostra “Calabria Angioina (1266-1328)”

Si potrà visitare fino al 30 marzo, al Museo Civico di Altomonte, la mostra Calabria Angioina (1266-1328). Novità gotiche e tradizione bizantina al tramonto del Medioevo, ideata e curata da Stefania Paone, prof.ssa Associata di Storia dell’arte medievale nel Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università della Calabria.

Calabria angioina, è un progetto reso possibile grazie al finanziamento della Regione Calabria (PAC 2014/2020-Azione 6.8.3 Eventi culturali 2021), al sostegno e patrocinio del Ministero della Cultura, in collaborazione con i suoi organi periferici, il Segretariato Regionale, la Direzione Regionale Musei e le Soprintendenze, e i contributi di Fondazione Carical e Bcc Mediocrati.

Il successo del progetto espositivo, che racconta il ricco patrimonio artistico della Calabria durante la dominazione angioina, tra la seconda metà del Duecento e la fine del Trecento, ha portato l’Amministrazione comunale, guidata dal sindaco Gianpietro Coppola, a prorogarne l’apertura per consentire una più ampia partecipazione delle scuole del territorio e dei tanti visitatori, parte di un flusso turistico, che si concentra maggiormente nella stagione primaverile. 

Si tratta della prima grande esposizione d’arte sul Basso Medioevo calabrese, un inedito allestimento che riunirà ad Altomonte – nella cornice più adatta dal punto di vista storico e artistico – un complesso di opere e manufatti solitamente disgregato sul territorio regionale. Testimonianze spesso dimenticate che, grazie al supporto della tecnologia, “dialogheranno” con capolavori originariamente collocati in chiese distrutte dai terremoti o fortemente danneggiate nel corso degli ultimi sette secoli, guidando turisti e visitatori alla scoperta di un tassello importante della storia della regione.

Il percorso ha inizio nella chiesa di Santa Maria della Consolazione nella stessa Altomonte, uno degli edifici più significativi del Gotico meridionale, commissionata dal conte Filippo Sangineto, Siniscalco di Provenza e uomo di fiducia del r e Roberto d’Angiò.  Indossando visori per la Realtà Virtuale i visitatori potranno esplorare la ricostruzione 3D della chiesa, creata da 3DResearch, spin-off dell’Università della Calabria, per scoprire la storia del feudo e l’aspetto originale che l’edificio aveva al tempo degli Angioini.

Il percorso della mostra prosegue nell’attiguo Museo Civico, dove oltre 40 opere, oreficerie, sculture, documenti, monete, affreschi staccati, tavole dipinte e disegni, provenienti da tutta la Calabria e in molti casi mai esposte, saranno organizzate in cinque sezioni tematiche con pannelli didattici e proiezioni multimediali per guidare i visitatori alla scoperta di un tassello importante della storia della Calabria.

Il Sindaco Coppola, ha sottolineato l’importanza della proroga del progetto espositivo che, oltre ad evidenziare il valore storico del nostro territorio, mostra la bellezza fisica e spirituale, visibile ed invisibile delle opere d’arte, restituendo un nodo storico e artistico della Calabria e del Mezzogiorno non ancora sufficientemente indagato.

Inoltre, il sindaco ha espresso un sentito ringraziamento a tutte le Istituzioni che hanno partecipato, alle chiese e ai Musei prestatori delle opere e soprattutto alle persone che, con ruoli e competenze diverse, in un encomiabile sforzo si-nergico, hanno collaborato alla realizzazione e alla proroga di questa importante mostra, accompagnata da un prezioso catalogo a cura di Stefania Paone, edito da Rubettino editore.  (rcs)

 

ALTOMONTE (CS) – La famiglia Barbieri ancora sui media nazionali

La famiglia Barbieri ancora sui media nazionali per i suoi sapori. Il gorgoglio della salsa di pomodoro che si lascia andare a cottura lenta ed il profumo inconfondibile, che sa di domenica e di casa, che invade ed emoziona chiunque ne entri a contatto. Con le polpette contadine, nuova specialità del Piatto del Buon Ricordo incomincia il nuovo anno e prosegue l’impegno della famiglia Barbieri: continuare ad essere ambasciatori del patrimonio di ricette e tradizioni Made in Calabria oltre i confini regionali.

Sulla stampa di settore dedicata al turismo enogastronomico si parla dell’ormai storica adesione all’Unione dei Ristoranti del Buon Ricordo, il prestigioso circuito che raccoglie in Italia e nel mondo ambasciatori impegnati a salvaguardare e valorizzare lo straordinario mosaico delle tradizioni gastronomiche e del recente cambio di ricetta abbinato al piatto che ha sostituito il cosciotto di maiale al ginepro.

Oggi presentiamo – si legge sui portali otticheparallelemagazine.com ed eg news, giornale online di enogastronomia e turismo – una delle migliori realtà calabresi, a detta della critica.

Solo una cinquantina di chilometri in linea d’aria – è la presentazione che viene fatta del contesto in cui opera l’esperienza familiare ed imprenditoriale Barbieri – separano il mar Ionio dal Tirreno nel punto più stretto della Calabria. Più o meno a metà strada, seguendo i contrafforti del Pollino, si trova Altomonte, cittadina che riassume in sé tutto il fascino di questa terra: ricca d’arte e tradizioni, ma soprattutto ospitale come solo al Sud si sa essere. Il ristorante Barbieri, con l’albergo annesso, ne è l’esempio, basti dire che la critica lo considera una delle migliori realtà della regione.

E via di ricetta per la realizzazione delle polpette alla contadina (carne macinata mista, mollica di pane, formaggio Grana grattugiato, aglio tritato finemente, 1 ciuffetto di prezzemolo tritato, uova,sale e pepe q.b, olio d’oliva per friggere, passata di pomodoro o pomodori freschi, cipolla, aglio e origano) ed il procedimento per farle buone come la Famiglia Barbieri. (rcs)

ALTOMONTE (CS) – Dalla Francia e dal Veneto per il Capodanno da Barbieri

Il tour emozionale proposto ad un gruppo di chef stellati parigini; l’esperienza dei catui aperti nella città d’arte di Altomonte; il tradizionale appuntamento della convention annuale dell’Unione dei Ristoranti del Buon Ricordo, in Brianza; Artigiano in Fiera, l’evento fieristico internazionale che raduna a Milano forgiatori e ambasciatori di bellezza, gusto ed autenticità da tutto il mondo; la seconda volta del Foro Mundial de la Gastronomìa Mexicana; la partecipazione a La Tropea Experience – il Festival della Cipolla Rossa; il riconoscimento della prestigiosa rivista Italia a Tavola che ha premiato l’esperienza Barbieri come pioniere del turismo enogastronomico; la Fiera Anuga, in Germania dove, per la candidatura della cucina italiana patrimonio immateriale dell’Unesco, è stata indicata e premiata dal Ministro dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste Francesco Lollobrigida tra le esperienze imprenditoriali selezionate a supporto del percorso di iniziative e manifestazioni che si concluderà nel 2025; la straordinaria partecipazione del Procuratore Nicola Gratteri alla Festa del Pane che, dopo l’intervista del comunicatore Lenin Montesanto ha infornato il pane della legalità insieme all’agrichef Enzo Barbieri e ad un gruppo di ristretti della Casa Circondariale di Castrovillari.

Sono, queste, solo alcune delle diapositive che hanno impreziosito l’album dei ricordi del 2023 conclusosi per la grande squadra dell’Hotel – Ristorante Barbieri insieme a 300 ospiti provenienti da varie regioni d’Italia (Puglia, Sicilia, Veneto, Calabria) e dalla Francia che hanno scelto l’esperienza del soggiorno per più giorni nell’oasi di pace e relax e quella a tavola per il cenone identitario di San Silvestro ed il pranzo del primo dell’anno. Perché l’identità attrae e convince sempre.

Dalle chips di patate della Sila agli zafarani cruski, dalle rosette di cipolline selvatiche alla portulaca, contorno immancabile insieme alle fave sott’olio. E poi il Riso di Sibari, il maialino nero e tutte le altre ricette della tradizione; rigorosamente identitario e a km0 il menu proposto ha emozionato davvero tutti.

Così come succede sempre e com’è successo con i personaggi che si sono affacciati quest’anno sull’oasi Barbieri: Alessandro Gassman, Lino Banfi, Peppone Calabrese, Livio Beshir e Margherita Granbassile, conduttori di Linea Verde, il cantautore e cabarettista Paolo Rossi, Beppe Grillo che ha portato in scena ad Altomonte, in prima assoluta nazionale, il suo nuovo spettacolo ed il comico e conduttore televisivo Piero Chiambretti tra i protagonisti del Festival Euromediterraneo 2023.

Ambasciatori della Calabria Straordinaria itineranti nei territori e fuori dai confini regionali. Tra gli altri eventi che hanno visto la Famiglia Barbieri Protagonista ci sono anche la 23esima edizione di Assaporagionando ad Acri; la cena di solidarietà tenutasi a Bra, in provincia di Cuneo; la quattordicesima edizione di Cheese, il più grande evento internazionale dedicato ai formaggi a latte crudo tenutosi a Bra; il progetto internazionale Le Rotte del Pane, presentato a Ferrara nell’ambito del RemTech Expo; il Festival del Peperoncino a Diamante; Calici a Corte, l’evento promosso tra i catoi e le vie del centro storico di Aprigliano; la 40esima edizione della Rassegna del Costume Arbëresh, andata in scena a Vaccarizzo Albanese; il Festival delle Alici del Tirreno cosentino; l’accoglienza al Ministro dell’Agricoltura e dello sviluppo rurale dell’Albania Frida Krifca, in Calabria per la 18esima edizione del Concorso dei Vini Arbëreshe ospitato nel salotto diffuso di Vaccarizzo Albanese, madrina al taglio del nastro del Borgo Divino in Tour, evento nazionale promosso dall’associazione I Borghi più belli d’Italia nella Città d’Arte di Altomonte; il Panino Perfetto, il format tv di FoodNetwork ospitato dalla Famiglia Barbieri e che ha dedicato ad Altomonte una puntata; la quinta edizione del Festival dei Sapori d’Italia, Cibò. So Good 2023 a Bologna. (rcs)

ALTOMONTE (CS) – Ottimo successo per i Catui aperti

Borghi, prodottici tipici e sviluppo locale, di tutto questo si è parlato ad Altomonte nelle tre giornate 15, 16 e 17 dicembre nell’evento “Catui Aperti” che non è stato solo l’occasione per gustare i piatti della tradizione e riaprire i cosiddetti catui, ma soprattutto fare un viaggio a ritroso nel tempo, quando i nostri centri storici erano pieni di gente, di persone che li abitavano, rendendoli non solo belli ma pieni di vita, di sogni e di speranza.

Un tempo che vorremmo ritrovare perché la vita nelle vineddre, così come vengono chiamati in dialetto i vicoli che si dipanano tra una casa e l’altra e che si inerpicano verso la vetta del borgo dove solitamente sorge la chiesa più importante oppure il castello, era un susseguirsi di suoni, sapori e soprattutto di profumi che venivano dalle cucine delle nostre mamme e nonne, insieme con il profumo dei panni appena stesi che si confondeva, in inverno, con il sentore del fumo dei caminetti che, nelle giornate più umide e piovose, diventa ancora più intenso e aspro.

Questo e tanto altro Altomonte ci ha offerto in questo weekend. Ritrovarci davanti ad un fuoco non solo per riscaldarci, ma per ascoltare le storie di un tempo che poi non è un tempo perduto, anzi come ci ha raccontato Enzo Barbieri, ideatore dell’iniziativa, «È ancora possibile recuperare questi luoghi e farli ritornare spazi di sviluppo sociale e coesione facendo leva sulla gastronomia locale in particolare quella contadina, rurale e pastorale fatta di ingredienti semplici ma unici che riescono a trasformare luoghi come un vecchio magazzino in una cucina che per gusto e sapori non ha nulla da invidiare al ristorante più rinomato».
Una bella iniziativa “Catui Aperti” che Giampietro Coppola, Sindaco del Comune di Altomonte, ha voluto recuperare, l’ultima edizione si era tenuta circa 10 anni fa, perché come ci ha tenuto a sottolineare «Solo se riusciremo a ridare vita e dinamicità ai nostri borghi, le aree interne potranno sopravvivere e creare lavoro ed economia».

Gianluca Gallo, Assessore Regionale all’Agricoltura delle Regione Calabria, presente alla tavola rotonda che si è tenuta il 15 dicembre presso il Salone Razetti ha messo in evidenza il notevole lavoro che il suo assessorato insieme con i Gal ha finora fatto per valorizzare le produzioni locali e tradizionali che rappresentano una peculiarità imprescindibile di sviluppo locale soprattutto per le piccole comunità e le aree interne.

La Presidente del Gal Valle Crati, Rosaria Capparelli, ha ribadito l’impegno della sua struttura a sostenere e incentivare le attività di animazione e valorizzazione dei centri storici.

L’evento “Catui Aperti” è stato in sintesi anche un laboratorio di coesione sociale, infatti ha visto tutta la comunità altomontese ritrovarsi nei luoghi della memoria per partecipare tutti assieme alla riuscita dell’evento, perché come dice Antonio Blandi Project manager di Officine delle idee nonché Direttore Artistico del Festival Euromediterraneo di Altomonte «La rinascita dei borghi e dei centri storici è subordinata alla partecipazione collettiva di tutta la comunità che deve essere protagonista dei processi di cambiamento». (rcs)

ALTOMONTE (CS) – Barbieri in tour per la Calabria con chef stellati

Da Sibari, dove fu depositato il primo brevetto della storia riconosciuto ad una ricetta gastronomica; al concio ed al museo Amarelli, l’unico aziendale al mondo dedicato alla liquirizia più buona sul pianeta secondo l’Enciclopedia britannica. È un viaggio tra i Marcatori Identitari Distintivi (Mid) di tipo agroalimentare quello che l’agrichef ed Ambasciatore della Calabria Straordinaria Enzo Barbieri ha proposto ad un gruppo di chef stellati e ristoratori parigini. Li ha accompagnati alla scoperta delle produzioni autentiche ed identitarie che mappano i territori dell’antica Sybaris e del Pollino, dove da 1230 anni ha posto le sue radici Italus, il pino loricato highlander, unico al mondo; battezzato così in omaggio al Re degli Enotri dal cui appellativo deriva il nome Italia passato dalla Calabria a tutta la Penisola.

Protagonisti speciali di questo tour emozionale sono stati Massimo Mori, creatore dell’Emporio Armani, raffinato Caffè & Ristorante che si trova a pochi passi dal Louvre e da Nôtre-Dame e proprietario del ristorante Mori Venice bar che era accompagnato dall’Exécutive Chef Massimo Tringali (1 stella Michelin), dallo chef Manolo Teruzzi e da Matthieu Mori F&B manager Mori Venice Bar; e lo Chef Bernard Pacaud del Ristorante L’Ambroisie (3 stelle Michelin).

Oltre al Museo di Sibari e al Museo della Liquirizia Giorgio Amarelli, il tour ha toccato anche le esperienze imprenditoriali Biosmurra a Corigliano – Rossano che produce succo di clementine, 100% naturale senza l’aggiunta di zuccheri se non quelli della frutta. È stata l’occasione per fare assaggiare agli speciali ospiti, tra le altre cose, l’extravergine Terre Ruggiani prodotto dall’azienda dei Fratelli Farinella a Roggiano Gravina, il Cedro Liscia Diamante (un altro Mid tra i 100 della Calabria Straordinaria) che ogni anno sulla costa tirrenica calabrese porta i rabbini da tutto il mondo per selezionare il più bello, il Bergamotto, uno dei Mid più usati al mondo in farmaceutica, cosmesi e industria dolciaria, il fagiolo poverello bianco di Laino Borgo, il Riso di Sibari di Magisa (quello prodotto nell’area più a sud del nord del mondo!) e gli immancabili peperoni cruschi che l’esperienza e la capacità narrativa Barbieri hanno fatto diventare gli Zafarani più ricercati sul pianeta.

Tutti questi ingredienti sono stati presentati in un menu speciale ad hoc dalla Famiglia Barbieri che si prepara a celebrare a tavola l’esperienza del Capodanno e dei giorni che lo procedono con una serie di proposte per le famiglie, le coppie e le comitive che prevedono il soggiorno nell’oasi di pace e relax o semplicemente per il cenone di San Silvestro.

Letteralmente emozionati e sorpresi dalla qualità e dall’unicità dei sapori, gli imprenditori del food e chef stellati utilizzeranno nei loro piatti e nelle loro ricette gourmet i prodotti conosciuti nella tappa calabrese. (rcs)

ALTOMONTE (CS) – Giovedì 21 dicembre verrà presentato il libro “Sangue del mio sangue”

Il prossimo 21 dicembre, la Sala Consiliare di Altomonte ospiterà la presentazione del libro “Sangue del mio Sangue”. Scritto a quattro mani da Sergio Caruso, criminologo e direttore scientifico del Master di Criminologia della Calabria, e Fabrizia Arcuri, giornalista e testimone diretta degli eventi, offre un’analisi approfondita e umana della strage di Buonvicino, considerata il più grande Family Mass Murder avvenuto in Italia.

La strage del 19 novembre 1996 ha lasciato un’orribile eredità: 6 bare, tra cui una bambina di 11 anni, 2 caricatori da 15, 23 colpi sparati dalla pistola d’ordinanza, 14 ore di terrore, e la vita sospesa di due bambini. I media hanno descritto la strage in maniera diretta, forte e agghiacciante. Questo racconto è stato custodito nel silenzio per anni, come una testimonianza orale caratteristica delle piccole comunità. Dopo 25 anni, uno dei due superstiti, che allora aveva 3 anni, rompe il silenzio attraverso il libro: «innocenza defraudata degli affetti più cari, sfregiata dalla memoria di quelle immagini difficile da rimuovere nonostante la tenera età».

La serata, sostenuta dal patrocinio del comune, vedrà il coinvolgimento delle istituzioni locali. I saluti istituzionali saranno affidati a Francesco Provenzano, vicesindaco, e ad Emilia Romeo, assessora ai Servizi Sociali. Il dialogo con gli autori sarà arricchito dalla partecipazione di Don Francesco Faillace, delegato regionale pastorale penitenziaria. La conclusione dell’evento sarà curata da Sabrina Mannarino, consigliera regionale, che offrirà prospettive e riflessioni basate sul dibattito emergente. La presentazione, infatti, non è solo un’esposizione del libro, ma solleva interrogativi essenziali, coinvolgendo attivamente istituzioni e personalità, richiamando alla prevenzione di tragedie simili e alla lotta contro la violenza di genere.

Il testo esplora due prospettive complementari: una scientifica, che analizza approfonditamente il fenomeno dei “Family Mass Murder” attraverso concetti specialistici e rigorosi; l’altra, più intima e toccante, condivide le esperienze delle “vittime secondarie”. Quest’ultima offre una visione umana e dolorosamente personale, spesso trascurata, permettendo di comprendere il lato emotivo e intimo di questa tragica vicenda. (rcs)

ALTOMONTE (CS) – Cruschi di Barbieri conquistano l’Artigiano in fiera a Milano

Dalla Brianza per la convention annuale dell’Unione dei Ristoranti del Buon Ricordo, passando da Milano per Artigiano in Fiera, l’evento fieristico internazionale che raduna nella città meneghina forgiatori e ambasciatori di bellezza, gusto ed autenticità da tutto il mondo. Anche per l’edizione 2023 sono stati gli zafarani cruschi, la ricetta icona della famiglia Barbieri, i protagonisti assoluti dello spazio non solo dedicato ai sapori e alle emozioni della Bottega, ma anche luogo di incontro, di scambi e di progetti creativi.

Come quello condiviso da Laura, Patrizia ed Enzo con la designer identitaria Luigia Granata che da anni porta sulle passerelle internazionali leggende, luoghi, personaggi, archeologia, culture, miniature della Calabria Straordinaria. A lei è stato chiesto di lasciarsi ispirare proprio dagli zafarani cruschi.

Inaugurato dagli assessori regionali all’agricoltura e alle attività produttive Gianluca Gallo e Rosario Varì, ai quali Enzo e Laura Barbieri hanno ribadito i complimenti per la qualità della partecipazione regionale a questi importanti eventi internazionali, lo spazio espositivo che ha chiuso ieri (domenica 10 dicembre), ha registrato il passaggio, la curiosità e l’attenzione di visitatori da tutto il mondo attratti dai racconti straordinari di cibo e territorio.

Dai peperoni cruschi all’insalata di tonno Callipo, con fagioli bianchi di Mormanno e tanta Cipolla Rossa di Tropea arricchita da un meraviglioso extravergine d’oliva, mono-cultivar di Roggianella del frantoio Terre Ruggiani della famiglia Farinella. Tra le proposte identitarie vi è stata anche la performance dei pasticceri di Bagnara con il Maestro pasticcere Careri che ha prodotto a vista il famoso torrone Igp di Bagnara, offrendolo agli ospiti, letteralmente impazziti ed emozionati per aver assaggiato in diretta questa bontà.

Promuovere e raccontare la Calabria autentica attraverso i piatti della tradizione: continua ad essere questa la mission irrinunciabile della Famiglia Barbieri. (rcs)

ALTOMONTE (CS) – Ristoranti del Buon ricordo, Barbieri protagonista a Milano

Promuovere e raccontare la Calabria autentica attraverso i piatti della tradizione: poveri negli ingredienti ma straordinari nella capacità di far vivere all’ospite un’esperienza del gusto unica. Dall’involtino di suino nero all’arancia alle polpette alla contadina, piatto che ancora oggi, specialmente alla domenica riempie i vicoli di profumi, emozioni e ricordi. Con il cambio di specialità la Famiglia Barbieri è stata protagonista a Milano della convention annuale dell’Unione Ristoranti del Buon Ricordo, il prestigioso circuito che raccoglie in Italia e nel mondo ambasciatori impegnati a salvaguardare e valorizzare lo straordinario mosaico delle tradizioni gastronomiche.

Patrizia, Michele ed Enzo Barbieri, quest’ultimo selezionatore e referente per la Calabria dell’Associazione, hanno rappresentato la Famiglia all’evento di presentazione della Guida 2024 dell’Unione Ristoranti del Buon Ricordo, ospitata nei giorni scorsi dalle Officine del Volo in Brianza.

La Convention annuale che ha avuto come ospite d’onore il conduttore televisivo Gerry Scotti, ha salutato l’ingresso di 8 nuove esperienze e svelato il cambio di specialità per 4 ristoranti. Tra queste, quello dell’Hotel – Ristorante Barbieri.

Nel nuovo piatto di ceramica, ambito da collezionisti e avventurieri del gusto, è raffigurato proprio l’Agrichef Enzo al quale fa da sfondo la Città d’Arte di Altomonte. (rcs)

ALTOMONTE (CS) – Made in Calabria, Barbieri protagonista in Messico

La famiglia Barbieri continua a far conoscere il proprio nome e le proprie pietanze in giro per il mondo. La Calabria è stata protagonista per la seconda volta al Foro Mundial de la Gastronomìa Mexicana, conclusosi nei giorni scorsi, su progetto di Patrizia Nardi, con Laura Barbieri, ambasciatrice appassionata delle produzioni autentiche, delle ricette della tradizione e delle esperienze del gusto.

«Il cibo della tradizione – ha detto Laura alla platea di esperti e appassionati presentando l’esperienza imprenditoriale e familiare Barbieri, riconosciuta come autentico modello dell’accoglienza – è il fulcro dell’identità di una comunità ma anche un potente strumento di turismo esperenziale che può e deve rappresentare il motore per i piccoli borghi».

Dalla giurgiulena, ricetta tipica delle festività natalizie che utilizza il sesamo come ingrediente principale confezionato a mò di torrone; alla schicchiulata, il cous cous del Pollino che si ottiene bagnando la farina con l’acqua, unici due ingredienti per realizzare questa ricetta che ha una tradizione antichissima; fino agli zafarani cruschi, peperoni croccanti che vengono infilati in collane lasciate ad essiccare al sole e che vengono poi fatti friggere per pochi secondi nell’olio caldo e salati.

Sono, queste, alcune delle ricette ereditate dalla cultura araba a cui ha fatto riferimento Laura Barbieri durante il suo intervento accennando alle contaminazioni (arbëreshe, occitana e greca) che hanno influenzato la cucina della Calabria.

Laura Barbieri ha partecipato per il secondo anno consecutivo all’evento internazionale, grazie alla collaborazione con Patrizia Nardi, esperta internazionale della Convenzione Unesco 2003 e responsabile del progetto Calabria-Messico: la cultura della tradizione che unisce (con il quale la Calabria ha rappresentato l’Italia).

«Il progetto Messico – ha continuato – è una grande opportunità di confronto per i nostri chef con una platea prestigiosa, latino-americana ed europea. Lavorare con le comunità praticanti è di grande interesse per gli esperti di patrimonio culturale immateriale, perché si ha la possibilità di decodificare il loro saper fare passato indenne nei secoli e di ricodificarlo secondo regole che servano a salvaguardarlo. La cucina è una fonte importante di storia identitaria ed al contempo è la risultante di modi e di stili di vita che si sono conservati e che abbiamo il dovere di custodire, valorizzare e trasmettere alle giovani generazioni».

L’evento in Messico è stato sostenuto dall’Assessorato all’Agricoltura, Risorse agroalimentari e Forestazione della Regione Calabria, patrocinato dalla Città Metropolitana di Reggio Calabria e da Calabria Straordinaria e realizzato in collaborazione con i Consorzi del Bergamotto di Reggio Calabria, del Cedro di Calabria, della Cipolla di Tropea, con la famiglia Barbieri, con l’Officina del Gusto di Reggio Calabria, con il Rotary F. Rach che lavora sui beni culturali nel mondo, insieme al Rotary E-Club di Reggio Calabria. (rcs)