Tavernise (M5S): Regione avvii interlocuzione con Anas per messa in sicurezza del viadotto Valle Leto

Il consigliere regionale e capogruppo del M5SDavide Tavernise, ha chiesto alla Regione Calabria di avviare, nel più breve tempo possibile, un’interlocuzione con Anas per garantire l’avvio e il completamento dei lavori per la messa in sicurezza del viadotto Valle Leto.

«Il 28 luglio 2022 – ha spiegato – sono state riaperte le Terme Luigiane, lo stabilimento termale più importante della Calabria, che dà anche il nome alla strada statale 283. Si tratta di un momento di svolta per l’economia del territorio e per il turismo della costa tirrenica, inficiato però dalle critiche condizioni in cui versa l’arteria stradale che dalle zone interne del cosentino conduce agli impianti termali».

«Una situazione – ha proseguito – che ha già visto, nel dicembre 2021, ben 34 sindaci della provincia di Cosenza chiedere alla Regione Calabria, oltre che al Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, e all’Anas di essere messi al corrente dello stato della pratica dei lavori di ripristino del viadotto Valle Leto, in quanto la chiusura della strada ha provocato, e continua a provocare, notevoli disagi ai cittadini residenti nell’ampio territorio ed ai turisti, costretti ad effettuare una deviazione di diversi chilometri in una strada alternativa non assolutamente adeguata al traffico veicolare caratteristico della SS 283».

«La Regione supporti, per quanto di competenza – ha concluso – l’economia del territorio cosentino che dopo mille difficoltà sta provando a ripartire con il rilancio delle Terme Luigiane, e ad attutire i disagi per i pendolari che ogni giorno percorrono l’arteria». (rrc)

IL PASTICCIO DELLA SS 106: LE CIFRE DEF
E LE PROMESSE DELL’AMMODERNAMENTO

di FABIO PUGLIESE – È stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale la Delibera CIPESS n. 1 del 15 febbraio 2022, che assegna al Ministero delle Infrastrutture 4,6 miliardi di euro a valere sulle risorse del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione. È fondamentale ricordare che sul sito web ufficiale del Ministero per il Sud si legge: “il Fondo per lo Sviluppo e la Coesione (FSC) è lo strumento finanziario principale attraverso cui vengono attuate le politiche per lo sviluppo della coesione economica, sociale e territoriale e la rimozione degli squilibri economici e sociali in attuazione dell’articolo 119, comma 5, della Costituzione e dell’articolo 174 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea”.

Sui 4,6 miliardi assegnati 4.098 milioni di euro saranno investiti in “interventi bandiera di immediato avvio dei lavori”. Alla Calabria sono stati destinati solo 285 milioni di euro per due “interventi bandiera”: la strada di Collegamento per San Luca e lo stralcio di Nuova Statale 106 da Crotone a Cutro (circa 10 chilometri). 582 milioni di euro sono destinati, invece, per “interventi locali di immediato avvio dei lavori”. Alla Calabria, di questi, non è stato destinato neanche un centesimo di euro.

È bene, altresì, evidenziare che il finanziamento ottenuto dalla Calabria non verrà dilazionato nell’anno corrente ma, il “profilo finanziario” indica chiaramente che verrà erogato nei prossimi otto anni (dal 2022 fino al 2030), secondo una quota già stabilita anno per anno. Inoltre, il riparto del finanziamento complessivo ha previsto l’80% al Sud ed il 20% al Centro-Nord.

Tra i 4.098 milioni di euro per “interventi bandiera” la Calabria ottiene solo 285 milioni di euro contro i 1.059 milioni di euro ottenuti dalla Campania, i 958 milioni di euro ottenuti dalla Puglia ed i 484 milioni di euro ottenuti dalla Sicilia. Tra i 582 milioni di euro per “interventi locali” la Calabria non ottiene neanche un centesimo di euro insieme alla Puglia contro i 223 milioni di euro ottenuti dalla Campania ed i 170 milioni di euro ottenuti dalla Campania.

Complessivamente su 4,6 miliardi di euro alla Calabria ne sono destinati solo 285 milioni di euro mentre 1.378 milioni di euro sono destinati alla Campania dei Ministri Carfagna e Di Maio, 958 milioni di euro alla Puglia e 654 milioni di euro alla Sicilia.

Per la Statale 106, oltre all’investimento ottenuto di 220 milioni di euro previsto per la realizzazione dello stralcio Crotone – Cutro saranno disponibili anche ulteriori risorse dalla legge di bilancio approvato lo scorso mese di dicembre. Per comprendere in modo dettagliato l’importo destinato alla Statale 106 occorrerà attendere la pubblicazione del Contratto di Programma Anas 2021 – 2025 atteso che, ad oggi, sul sito web dell’Anas Spa è disponibile solo il vecchio Contratto di Programma Anas 2016 – 2020.

Tuttavia, è stato ormai chiarito, che le poche decine di milioni di euro che verranno destinate alla Calabria sui 4,6 miliardi di euro della legge di bilancio saranno impiegate per un piano generale di adeguamento e messa in sicurezza dell’arteria che prevede, oltre ai già contrattualizzati interventi di messa in sicurezza, rettifiche locali di tracciato o sistemazione di incroci a raso, manutenzione programmata delle barriere di sicurezza e delle pavimentazioni.

I numeri impietosi riportati nella Delibera CIPESS n. 1 del 15 febbraio 2022 confermano la volontà politica del Governo di non investire in modo risolutivo e significativo per l’ammodernamento della Statale 106 in Calabria ma evidenziano anche l’incapacità ed il fallimento, ormai conclamato, della Giunta Regionale, del Governatore Occhiuto e della classe parlamentare calabrese oggi in seno al Governo Draghi.

Non parliamo, poi, dell’occasione storica persa per la Statale 106 da Sibari a Crotone e da Catanzaro a Reggio Calabria, poiché il Pnrr, nonostante non finanzia le Strade, il Governo cosiddetto “dei migliori” ha assunto la geniale idea di finanziarle attraverso l’utilizzo del Fondo di Sviluppo e Coesione. Mentre destina alla legge di Bilancio approvata lo scorso mese di dicembre solo interventi di manutenzione per un importo di 4,5 miliardi di euro a valere su tutte le strade e autostrade italiane. Sul Pnrr e sul Fondo di Sviluppo e Coesione sono stati investiti oltre 73 miliardi di euro in infrastrutture.

Si tratta di investimenti a debito. Anche per questo è stato più volte chiarito dal Governo cosiddetto “dei migliori” che non vi saranno altri investimenti in infrastrutture di questo valore per almeno i prossimi 20/30 anni.

Ciò implica, purtroppo, che sulla Statale 106 non avremo altri interventi di ammodernamento oltre a quello in corso sul Megalotto 3 tra Sibari e Roseto Capo Spulico per diversi anni a venire e, quindi, resterà irrealizzata e sempre più pericolosa la Statale 106 tra Sibari e Crotone, tra Cutro e Catanzaro e tra Catanzaro e Reggio Calabria.

In riferimento alla Statale 106 la Delibera CIPESS n. 1 del 15 febbraio 2022 sancisce e certifica il fallimento totale della Giunta Occhiuto. Ciò ha delle evidenti responsabilità. Vado per ordine: il 28 febbraio del 2022 viene convocato un Consiglio Regionale avente come primo punto all’ordine del giorno “Problematiche della Strada statale 106 Jonica – Determinazioni”. Il 24 febbraio 2022 viene convocata una audizione preparatoria in Quarta Commissione in cui sulle problematiche della Statale 106 Jonica sono invitati, appunto per essere auditi, l’Assessore Infrastrutture e Lavori pubblici della Regione Calabria, Ing. Mauro Dolce, il Commissario straordinario per l’opera Strada statale 106 Jonica, Ing. Massimo Simonini e il Responsabile Struttura territoriale Calabria dell’Anas, Ing. Francesco Caporaso.

Non si presenta nessuno! Sarà presente solo il Dirigente generale Infrastrutture e Lavori pubblici della Regione Calabria, Ing. Claudio Moroni il quale illustrerà il fantomatico piano di ammodernamento avanzato dalla Regione Calabria al Governo cosiddetto “dei migliori”. Un piano di oltre 8 miliardi di euro. Infine, il 28 febbraio, in seno al Consiglio Regionale viene approvata una mozione sostanzialmente inutile e che non tiene conto della Delibera CIPESS che il Governo cosiddetto “dei migliori” aveva approvato ben 14 giorni prima e che alla Statale 106 assegna (forse!), solo 220 milioni di euro per l’ammodernamento della Statale 106 tra Crotone e Cutro. Un fallimento totale senza precedenti!

Doverosa è, per tutti i cittadini calabresi, una onesta riflessione su quanto è accaduto. Scevra da condizionamenti politici e/o ideologici. Alla calasse politica dirigente calabrese tutta oggi in seno alle Istituzioni dello Stato, ad iniziare da Occhiuto, un’amichevole invito: dimettetevi. Un gesto forte ma necessario che può restituire dignità alla Calabria.

Questa è una sconfitta per tutti in un anno, il 2022, che dal primo di gennaio fino ad oggi ha visto morire sulla Statale 106 ben 11 persone, una ogni 14 giorni. È una sconfitta per il Sindacato che, in questa fase storica molto importante, avrebbe dovuto incalzare la politica invece di prestarle soccorso nascondendone incapacità ed inefficienze. È anche una sconfitta per l’informazione che diffondendo le veline della politica ha di fatto concorso a creare una opinione nella popolazione basandosi su fatti che oggi possiamo semplicemente definire evidentemente errati. L’elemento più sconfortante è tutto qui: una regione che non vedrà cambiamenti sulla Statale 106 per diversi anni ancora; una regione che tra un decennio si ritroverà con una Statale 106 molto più pericolosa di quella di oggi; una regione che non ha avuto neanche la possibilità di capire cosa è accaduto veramente quanto poteva provare a cambiare qualcosa se solo avesse avuto accesso alle giuste informazioni. Ormai è tardi. Quello che ci aspetta? Ancora tragedie stradali che continueranno e, anzi, purtroppo saranno destinate ad aumentare: ma parliamoci francamente, di chi sono le responsabilità morali…? (fp)

Vono (FI): Sede Anas del Dipartimento regionale deve rimanere a Catanzaro

La senatrice di Forza ItaliaSilvia Vono, ha evidenziato che «c’è la necessità che la sede Anas del Dipartimento regionale, rimanga a Catanzaro».

La senatrice Vono, infatti, ha incontrato, nella sede romana di Anas, con il nuovo amministratore delegato dell’Ente, Aldo Isi ed il direttore generale per la progettazione e realizzazione dei lavori, Eutimio Mucilli. Con la senatrice Vono – in rappresentanza della commissione Lavori pubblici e comunicazione – anche il senatore Massimo Mallegni, vicepresidente del partito e capogruppo in commissione.

Oltre a rimanere a Catanzaro, la sede del Dipartimento deve essere  adeguata al ruolo delle competenze che detiene al proprio interno; che dia maggiore dignità e valore a chi la dirige, al personale che vi lavora ed al pubblico che, quotidianamente, viene accolto negli uffici. Il pensiero va anche ai tanti amministratori locali con i quali Anas mantiene, da sempre, un rapporto collaborativo. L’attuale sede regionale di Catanzaro necessita di un generale ammodernamento e ristrutturazione su cui sono state predisposte verifiche o, nell’eventualità, di una sede nuova valutando le varie possibilità.

Nel corso dell’incontro è stato posto il punto sulle infrastrutture di competenza dell’Anas e, più in particolare, quelle che interessano la regione Calabria. Già nei mesi scorsi la senatrice Vono aveva incontrato il capo dipartimento Anas della Calabria, l’ingegnere Francesco Caporaso, non solo per rappresentare alcune istanze in merito alla necessità del Dipartimento regionale e del suo mantenimento nel capoluogo ma, soprattutto, per confrontarsi sull’andamento dei lavori in corso e sugli interventi e le nuove opere da programmare.

«A questo proposito – ha spiegato – ho incontrato i vertici romani che dovranno approvare le richieste e predisporre le adeguate risorse finanziarie, all’esito delle verifiche comunicate. Ho ribadito quindi con fermezza l’ importanza che la sede del dipartimento Calabria rimanga nella città di Catanzaro in rappresentanza di un capoluogo, situato nell’area centrale della regione e che ospita gli uffici del Dipartimento calabrese da sempre».

La senatrice Vono ha rappresentato all’ingegnere Isi la necessità di predisporre gli adeguamenti alla Strada statale 106 (per la quale anche il presidente di Regione, Roberto Occhiuto, ha rappresentato istanze al Governo nazionale), in particolare al tratto Davoli – Guardavalle, che necessita di nuovi lavori di messa in sicurezza, nuova segnaletica orizzontale e verticale ed illuminazione dei punti strategici, per la Bovalino – Bagnara e per la Strada statale 18  in collegamento al progetto del porto turistico di Lamezia Terme.

«Per la Ss 106 in generale – ha proseguito – non è solo una questione di corsie, ma è opportuna un’attenzione meticolosa su ciò che, molto spesso, è dato per scontato. Per il futuro sarà fondamentale mantenere fede ai lavori previsti per le infrastrutture calabresi, inseriti con grande fatica nel Contratto di Programma col ministero delle Infrastrutture 2016- 2020 ed i relativi impegni finanziari, autorizzati dal Cipe, anche nel contratto di programma 2021- 2025 magari implementando le risorse mancanti in un’ottica di collaborazione fra enti ed istituzioni. Ho richiesto, oltre a delle relazioni sulle attività anche una maggiore presenza sul territorio del commissario nominato per la SS106, l’ingegnere Massimo Simonini».

La parlamentare calabrese, poi, nel complimentarsi per il lavoro svolto dal commissario per i lavori della Trasversale delle Serre, Francesco Caporaso, ha sollecitato l’avvio delle procedure di appalto (i progetti esecutivi ci sono già da qualche anno) dei lavori per il superamento del Colle dello Scornari, del cimitero di Vazzano e la prosecuzione delle fasi di progettazione per la Vazzano- Vallelonga per la quale è stata anche perfezionata, da qualche mese, l’intesa istituzionale tra Anas territoriale e Regione Calabria.

«Mi auguro – ha concluso Silvia Vono – che presto l’ingegnere Isi possa essere personalmente in Calabria, presso la sede del Dipartimento regionale di Catanzaro, per incontrare i dirigenti ed i tecnici e discutere concretamente delle questioni che richiedono un ascolto più attento, dell’andamento dei lavori in corso, delle manutenzioni ordinarie e straordinarie e delle nuove opere da realizzare». (rp)

Tavernise (M5S): Avviato confronto tra Anas e Corigliano Rossano per la Statale 106

L’Anas ha avviato il confronto con il Comune di Corigliano Rossano per il tratto tra Sibari e Corigliano-Rossano della Strada Statale 106. Lo ha reso noto il consigliere regionale Davide Tavernise, spiegando che «si stanno valutando alcuni possibili aggiustamenti al progetto, così da poter finalmente partire con la realizzazione pratica di questo tratto. In generale si punta a completare la progettazione dell’intera 106 entro giugno e proseguire in fretta con i lavori dove i fondi sono già stanziati».

«Un quadro definitivo – ha proseguito – con il cronoprogramma dell’intera statale, lo si avrà dopo l’approvazione del nuovo contratto di programma 2021-2025, che vede coinvolti il Ministero delle infrastrutture e Anas, inviato dalla Regione Calabria e illustrato, recentemente, dal direttore del Dipartimento Infrastrutture, ing. Moroni, in Commissione regionale ambiente e territorio. È tempo di mostrare con atti concreti e risorse adeguate che la statale 106 è una priorità da affrontare nell’interesse dei calabresi».

«Per quanto attiene l’elettrificazione della linea ferroviaria jonica e la soppressione di passaggi a livello interessanti, nello specifico – ha proseguito – Corigliano Rossano, così come Catanzaro Lido, Crotone e Reggio Calabria, si terrà a breve un incontro presso gli uffici regionali, per superare alcune specifiche criticità e visionare le soluzioni proposte da RFI. Anche qui è necessario velocizzare le procedure, perché gli stanziamenti ci sono e non sono più accettabili ritardi o ulteriori lungaggini. Novità, anche, per la strada Longobucco-Macrocioli-Fossiata: la Regione, sollecitata dalla recente interrogazione, ne chiederà la provincializzazione, al fine di definire competenze e responsabilità, per la relativa gestione e manutenzione, ponendo così un argine al rischio per la pubblica incolumità».

«Atteso per la fine del 2022, invece, il completamento della famosa Sila-mare, un’incompiuta attesa da più di trent’anni, opera che oggi vede i lavori conclusi per il 65%. Sono queste alcune delle risultanze conseguite nell’incontro con l’ing. Moroni, direttore generale dipartimento infrastrutture della Regione Calabria, tenutosi giovedì 10 marzo», ha concluso il consigliere regionale.

Collaborazione tra Anas e Regione per la Trasversale delle Serre

È stato sottoscritto, tra la Regione Calabria e Anas un protocollo d’intesa per l’approvazione dei progetti esecutivi relativi ai primi due lotti della Trasversale delle Serre ‘Superamento del Colle Scornari’ e ‘Superamento del Cimitero di Vazzano’.

Lo ha reso noto la senatrice di Forza ItaliaSilvia Vono, spiegando che «la Trasversale delle Serre torna finalmente nei programmi della Regione Calabria. Dopo anni in cui ho tenuto alta l’attenzione del Governo nazionale su questa importante infrastruttura, facendola rientrare, già nel 2018, nel contratto di programma Anas-Mit (ora Mims) con il finanziamento autorizzato dal Cipe per il superamento dello Scornari e del cimitero di Vazzano, ed aver insistito, in seguito alla progettazione esecutiva dei due lotti, avvenuta già nei primi mesi del 2021, per far rientrare la Trasversale delle Serre fra le opere di rilievo territoriale e sociale ottenendo il commissariamento completo da parte del Ministero, oggi esprimo un plauso al presidente della Regione, Roberto Occhiuto – con il quale ho condiviso l’importanza di questa opera fondamentale per la nostra Calabria – per avere avuto questo forte interessamento in modo che Anas, dialogando con la Regione nella persona del commissario straordinario l’ingegnere Francesco Caporaso, cominciasse a porre in essere azioni concrete per il completamento condiviso della Trasversale».

«Apprezzo che l’ingegnere Caporaso – ha aggiunto la senatrice forzista –, che ho incontrato qualche settimana fa nella sede Anas regionale di Catanzaro, si sia adoperato per avviare anche la conferenza di servizi per approvare il progetto definitivo Vazzano-Vallelonga, necessario per il collegamento della provincia di Vibo Valentia con l’autostrada A2, oltre a quanto fatto per la parte Gagliato-Soverato su cui Anas sta lavorando in sinergia con gli amministratori locali per rendere possibile anche la realizzazione del tratto catanzarese della Trasversale».

«Sono soddisfatta – ha concluso – che finalmente la nostra Regione abbia dei validi rappresentanti delle istanze calabresi. Credo fermamente che lavorando in squadra, come stiamo facendo, raggiungeremo buoni obiettivi per tutte le nostre infrastrutture territoriali». (rcz)

LUNEDÌ SI DECIDE IL FUTURO DELLA SS 106
LA SFIDA DA VINCERE DEL CONSIGLIO REG

dalla REDAZIONE ROMANA – Sul sito del Consiglio Regionale al primo punto dell’ordine del giorno della seduta dell’Assemblea di lunedì prossimo 28 febbraio leggiamo testualmente: “1) Problematiche della Strada statale 106 Jonica – Determinazioni”.

Nient’altro. Non un documento allegato, non una relazione generale, non una sintesi di metodo, non uno schema tecnico che dia il quadro generale del problema. Capiremo meglio lunedì cosa di nuovo si muove, rispetto al passato, all’ombra della Strada della Morte che ha profondamente segnato la vita e la storia stessa della Calabria. C’è solo da sperare che l’Assemblea affronti il problema con la consapevolezza piena del rischio che questa Strada della Morte rimanga in queste condizioni per i prossimi anni. Finora solo infinite e inutili chiacchiere, e come contrappeso centinaia di morti, di incidenti della strada, di falle burocratiche e amministrative, di soluzioni immaginate e mai realizzate, progetti progetti e ancora progetti, ma di concreto il nulla assoluto.

Quella della 106 ormai sembra una favola, più che un problema reale. Sindaci, amministratori, politici, intellettuali, sindacalisti, di tutto di più in questi anni, un mix infinito di eterne e inutili lamenti pubblici che in realtà non sono serviti a nulla se non ad alimentare l’immagine negativa di questa grande arteria di collegamento che da Taranto arriva a Reggio Calabria, e viceversa..

Ha ragione Roberto Occhiuto: «Non possiamo avere, in una regione civile una strada che si chiama ‘Strada della morte’. È l’unica strada che collega tutto lo Ionio calabrese a due corsie. Non ci prendano in giro: la 106 va fatta a quattro corsie perché è un’arteria troppo importante, un’infrastruttura assolutamente necessaria».

Nei giorni scorsi Fabio Pugliese, ingegnere ed ex presidente del Comitato Basta Vittime sulla SS 106 ha realizzato una pagina web per documentare, con atti amministrativi del Governo, un fatto, purtroppo, ormai conclamato: «Dalle Delibere dei Governi degli ultimi 3 anni, fino al Pnrr passando per l’ultima legge di Bilancio, non c’è alcuna traccia rispetto a nuovi finanziamenti sulla Statale 106». Ma c’è di peggio. Il Def 2021, che è il Documento di Economia e Finanza, nell’allegato infrastruttura non indica alcun nuovo intervento previsto sulla Statale 106 nei prossimi anni. Il che significa che per parlare di modernità e di nuove tecnologie lungo questo asse di collegamento dovremo aspettare forse gli anni 2030. 

«In pratica – sottolinea Fabio Pugliese – l’unica certezza che abbiamo sono gli 884,9 milioni di euro disponibili da anni e, quindi, non spesi». Storia vecchia, è lo scandalo che si ripete nel tempo, soldi destinati a progetti che in realtà non riescono mai ad essere ultimati. Rinvii eterni, dibattiti senza fine, controversie strumentali, rispetto alla rabbia legittima della gente comune che sulla 106 continua a vivere la propria vita «Rispetto a questa amara realtà il Consiglio Regionale – scrive Fabio Pugliese – non ha alcun tipo di competenza in ordine alla strada Statale 106. Ha solo potere di indirizzo politico e, quindi, può dire al Governo come il Consiglio Regionale ritiene più opportuno investire le risorse già disponibili e secondo quali priorità». 

Ma già questo è tanto rispetto al nulla degli anni passati.

È il segretario generale della Uil Calabria, Santo Biondo, a lanciare oggi la provocazione forse più forte al Governo Draghi: «Il presidente Draghi faccia della Strada statale 106 una delle tappe simboliche del suo viaggio in Italia, anzi la prima tappa, proprio per dare un segnale forte, partendo da una regione che, purtroppo, nonostante le riconosciute potenzialità, vive ancora adesso una fase di marginalizzazione territoriale e sociale ma che desidera, vuole, pretende di diventare un punto di ripartenza dopo il Coronavirus».

E non ha dubbi l’uomo che ha dato vita e corpo al “Comitato Basta Vittime sulla SS 106”. 

«Mi auguro – ripete Fabio Pugliese – che il Consiglio Regionale riesca ad approvare un documento che possa chiarire sostanzialmente tre aspetti. Il primo ma anche il più importante: noi non vogliamo l’ammodernamento della Statale 106 per lotti ma pretendiamo che ciò avvenga sull’intero tracciato. Ciò implica che la Regione Calabria, consapevole del fatto che le risorse per fare ciò non sono disponibili deve assumersi la responsabilità una volta per tutte di indicare quali sono le priorità e, quindi, se ad esempio, ritiene che si debba iniziare da Reggio Calabria verso Taranto o da Catanzaro verso Crotone o da chissà quale posto ma, lo ripeto, l’intento deve essere quello di iniziare da qualche parte per poi completarla tutta. Perché se da qualche parte non si inizierà non ne vedremo mai la fine».

Come non dargli ragione? Soprattutto quando il discorso affronta il tema e i rischi reali dei campanilismi o peggio ancora dei possibili clientelismi, «ma la politica regionale deve assumere le prossime scelte con senso di responsabilità rispetto ad analisi e valutazioni oggettive».

Un problema dietro l’altro, insomma. Perché dalle risorse già disponibili, e dalle poche risorse che arriveranno dal Contratto di Programma Anas 2021-2026, aggiunge ancora Fabio Pugliese «deve essere indicata la volontà di avviare un piano urgente di interventi di ordinaria e di straordinaria manutenzione ma anche di interventi di messa in sicurezza urgente su tutto il tracciato della Statale 106 in Calabria. Perché da circa tre anni Anas Spa, bilanci di esercizio alla mano, non ha fatto un bel nulla».

C’è dell’altro?  

Forse è necessario anche indicare al Governo la volontà di avere in Calabria una Dirigenza per la Struttura Territoriale “che sia di primo piano e, quindi, formata da persone qualificate che nell’ambito di Anas Spa in Italia si sono contraddistinti da meriti e capacità oggettive ma, soprattutto, per capacità di spesa e quindi per capacità realizzativa. Non si possono fare le “rivoluzioni” con gli asini. 

Poveri asini, non si finisce mai di trattarli male. La verità, però, è che il più delle volte gli asini sono anche indifendibili. Va anche detto però che il Presidente Roberto Occhiuto non è rimasto con le mani in mano questa volta. La Regione proprio in questi giorni ha già inviato ad Anas Spa una prima stima delle cose da fare immediatamente, e parliamo di un contratto di programma che prevede investimenti per oltre 13 miliardi di euro, oltre otto dei quali dedicati esclusivamente alla statale 106. 

«Sono queste – precisa il contratto di programma –, le risorse necessarie ad ammodernare la “Strada della Morte”, considerando i 64 chilometri già completati, i 42,6 chilometri di lavori in corso, i 181 da ammodernare con progettazione in corso e i 128 chilometri con la progettazione ancora da avviare». 

I dati elaborati dalla Regione sono ormai pubblici. 135 milioni sono previsti per interventi di project rewiew e riqualificazione della sede esistente della tangenziale di Reggio Calabria (10 chilometri; un miliardo per la tratta Palizzi-Ardore (37,6 km); 325 milioni per i lavori di completamento del megalotto 1 nel tratto dallo svincolo di Gerace allo svincolo di Avurgia (11 km); 1,1 miliardi per i 38 chilometri della Caulonia-trasversale delle Serre (riqualificazione dell’esistente e/o in variante della tratta stradale); 311 milioni per i 3,5 chilometri della variante della galleria di Copanello sulla Stalettì-Squillace; 1,8 miliardi per i 48 chilometri della tratta Catanzaro-Crotone (in variante in nuova sede); 1,3 miliardi per la tratta Crotone-Cirò di 34 chilometri (in variante in nuova sede); 854 milioni per i 22 chilometri della Cirò-Mandatoriccio (in variante in nuova sede); 660 milioni di euro per i 17 chilometri tra Mandatoriccio e Rossano (in variante in nuova sede); 585,6 milioni di euro per la Sibari-Rossano (in variante in nuova sede) più il completamento della strada statale 534; 25,2 milioni per il potenziamento degli svincoli Trebisacce e Cassano sul terzo megalotto in fase di costruzione; 169 milioni per i 2,85 chilometri della variante di Caulonia; 26,3 milioni per i 16 chilometri della Longobucco-Mirto Crosia; 3,3 milioni per il collegamento statale 106-statale 106 var/a; 48,4 milioni per l’asta di collegamento del tra lo svincolo di Gerace, la statale ss 106 var/b e la statale 106 nel prolungamento verso Locri. Quasi 9 miliardi di euro, che non sono noccioline. (rrm)

Al via intervento di messa in sicurezza tratto Davoli-Guardavalle della 106, Basta Vittime: Evento storico

L’ha definito un evento storico, l’Odv Basta Vittime sulla Strada Statale 106, l’avvio dei lavori di messa in sicurezza del tratto Davoli-Guardavalle della Strada Statale 106, che prevede la realizzazione di una rotonda al bivio di Santa Caterina dello Ionio che collega la 106 con la strada provinciale 138.

È l’Odv stesso a spiegare i motivi di tanto clamore: «innanzitutto, perché finalmente l’Anas Spa, dopo decenni, inizia a realizzare un’opera di messa in sicurezza nel tratto di strada Statale 106 compreso tra Davoli e Guardavalle. Sembrava impossibile che potesse accadere mentre, invece, è proprio successo… Poi perché ciò avviene a seguito dell’ennesima strage stradale in cui hanno perso la vita due giovani, avvenuta lo scorso 30 gennaio poco distante da lì, a San Sostene, dove per la verità era avvenuto un altro incidente lo scorso 8 gennaio a seguito del quale, dopo qualche giorno (nella sera del 10 gennaio), aveva perso la vita un uomo di 74 anni».

«L’Anas Spa, quindi – continua la nota – interviene celermente rispetto ad un intervento già previsto e nonostante gli incredibili ritardi degli scorsi anni che, proprio a seguito dei recenti incidenti mortali, determinano un’accelerazione e consentono finalmente al sud soveratese di poter beneficiare di questo prezioso intervento. Un intervento, questo, fortemente voluto dall’Organizzazione di Volontariato “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” che ha sempre ritenuto (e continua a ritenere), quell’area posta tra il Km 145+600 ed il Km 145+800 della famigerata e tristemente nota “strada della morte” in Calabria, tra le più pericolose.

«Sollecitammo – viene spiegato – l’intervento già nel settembre del 2016 quando proprio in quel punto persero la vita, in un tragico incidente, quattro giovani ragazzi di Badolato: Lorena Lopilato di 24 anni, Vittoria Lopilato di 23 anni, Francesca Bressi di 23 anni e Pasquale Papaleo di 25 anni».

«Il Direttivo dell’O.d.V. “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” – prosegue ancora la nota – sollecitò già da allora la necessità che venisse messa in sicurezza quell’area mediante la realizzazione di una rotatoria ma anche attraverso la sostituzione dei guard-rail ad una onda posti al lato destro della strada (per chi viaggia in direzione Catanzaro), con quelli a doppia onda: in modo da evitare la possibilità che un mezzo in transito possa finire al di sotto della strada dove è posta la strada che porta ad un sottopasso. Allo stesso modo chiedemmo l’installazione di un guard-rail sul lato sinistro dove ad oggi manca e potrebbe causare pericoli nel caso in cui un mezzo in transito dovesse uscire fuori dalla carreggiata stradale».

«Per questa ragione – conclude la nota – il Direttivo dell’Organizzazione di Volontariato “Basta Vittime Sulla strada Statale 106” seppure accoglie con soddisfazione l’avvio dei lavori per la rotatoria di Santa Caterina dello Jonio ed auspica che presto l’Anas Spa possa avviare anche gli altri interventi di messa in sicurezza già previsti sulla Statale 106 tra Davoli e Guardavalle. Si augura e confida, inoltre, nella possibilità che siano risolti anche i diversi problemi già sollevati da anni e che riguardano una reale e concreta necessità d’intervenire in modo corretto al fine di mettere veramente in sicurezza i punti più pericolosi come quello posto nel tratto di Statale 106 al Km 145+600 mediante l’installazione di guard-rail moderni ed a norma di legge». (rcz)

Infrastrutture, Occhiuto: L’obiettivo è la Statale 106 a quattro corsie

È chiaro l’obiettivo del governatore Roberto Occhiuto per la Strada Statale 106: che sia progettata e realizzata come strada a due carreggiate e, dunque, a quattro corsie. Un risultato che, tuttavia, come ha spiegato alla Gazzetta del Sud, «può essere raggiunto per tappe».

«La Statale Jonica è un’arteria fondamentale per la nostra Regione – ha spiegato Occhiuto – ma purtroppo è nota alle cronache come la ‘strada della morte’: troppi incidenti, troppe vittime. Questo a causa soprattutto del fatto che per la stragrande maggioranza del suo tracciato è a sole due corsie».

«La complessità della SS 106 – ha spiegato ancora – risiede nelle notevoli carenze relative alla sicurezza stradale, alla percorribilità e, rispetto a queste problematiche, ai notevoli costi complessivi per l’ammodernamento dell’intera tratta calabrese, che ammontano a più di 4 miliardi di euro. Purtroppo, questi costi non saranno neanche parzialmente coperti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, e per questa ragione nelle scorse settimane ho scritto al premier Draghi. Non è possibile che nessuna grande opera infrastrutturale calabrese venga finanziata con il Pnrr».

Per il Governatore, «attraverso le interlocuzioni continue con Anas, gli obiettivi di breve-medio termine che stiamo cercando di conseguire sono il completamento della progettazione per tutta la SS 106, per la quale mancano ancora alcune tratte – Soverato-Caulonia e Ardore-Palizzi – e il finanziamento e l’avvio dei lavori di alcuni lotti funzionali che, sia a livello locale che a livello complessivo, possano contribuire a un miglioramento della percorribilità e della sicurezza».

«In questa logica, ad esempio – ha concluso – abbiamo proposto, e la decisione definitiva dovrebbe arrivare a giorni, tra i progetti bandiera da finanziare con l’anticipazione dei fondi sviluppo e coesione il tratto nell’area Crotone-Cutro: un modo concreto per favorire il collegamento del crotonese con il resto della Regione». (rcz)

Il sindaco Papasso chiede ad Anas di concertare il progetto di variante della ss 106 tra Sibari e Rossano

Il sindaco di Cassano allo Ionio, Gianni Papasso, ha chiesto all’Anas  di concertare con il Comune il progetto di variante della Strada Statale 106 tra SIbari e Rossano.

Nella comunicazione, trasmessa per conoscenza anche al Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, al competente Dipartimento della Infrastrutture, Lavori Pubblici e Mobilità della Regione Calabria, al Presidente della Provincia di Cosenza e al Sindaco del Comune di Corigliano-Rossano, il sindaco della Città di Cassano All’Ionio, Gianni Papasso, facendo esplicito riferimento al parere favorevole espresso in merito al tracciato dell’opera relativa al Nuovo asse di collegamento in variante alla SS 106, Raddoppio fra il Viadotto Coserie di Rossano e la SS 534 di Sibari di Cassano, in fase di Conferenza di Servizi Preliminari, ha evidenziato che eventuali modifiche che si dovessero apportare al tracciato, dovranno essere comunicate al Comune di Cassano, il quale, nella medesima eventualità, esprimerà un nuovo parere.

«Ricordiamo – si legge in una nota – che nella prima decade del mese di dicembre scorso, nel corso di un incontro con la stampa era stato presentato il progetto riguardante la realizzazione del tratto Sibari – Corigliano Rossano della statale 106 ‘Jonica’».

L’intervento, prevede, in particolare, il raddoppio della carreggiata della SS 534 detta “degli Stombi” dall’attuale punto terminale fino all’innesto della nuova SS 106, in corrispondenza all’attuale svincolo per Cassano allo Ionio. Il nuovo percorso sarà a due carreggiate separate con 2 corsie per senso di marcia, per uno sviluppo complessivo di circa 30 chilometri, fino al torrente Coserie di Rossano. (rcs)

Presentato il progetto del tratto SIbari-Corigliano Rossano della Statale 106: Costerà 500 milioni

È stato presentato, dall’Anas, il progetto del tratto Sibari-Corigliano Rossano della Strada Statale 106, che interessa i Comuni di Cassano allo Ionio e quello di Corigliano Rossano e il cui costo sarà di circa 500 milioni di euro.

L’intervento, illustrato alla presenza del Responsabile della Struttura Territoriale Calabria, Francesco Caporaso, del Responsabile Nuove Opere, Silvio Canalella, e dell’Amministratore delegato di Sirjo Spa e progettista del Contraente Generale, Salvatore Lieto, prevede il raddoppio della carreggiata della SS 534 “degli Stombi” dall’attuale punto terminale fino all’innesto della nuova SS 106, in corrispondenza all’attuale svincolo per Cassano allo Ionio (che verrà completamente ammodernato) mediante la costruzione di una strada di tipo Extraurbano Principale tipo B, a due carreggiate separate con 2 corsie per senso di marcia, per uno sviluppo complessivo di circa 30 chilometri, fino al torrente Coserie, in agro di Rossano.

Il tracciato illustrato, rispetto all’originario del Megalotto 8 (nel suo stralcio fino al torrente Coserie), è più spostato verso la costa, e consente l’eliminazione delle 23 gallerie (per complessivi 11 km) presenti sul precedente tracciato oltre ad una sensibile riduzione dei viadotti, limitati allo scavalcamento delle fiumare ed al superamento delle zone a rischio idraulico nonché gli abitati di Corigliano Scalo e Rossano Scalo. Ciò comporta, a parità di estensione di tracciato, una ben più elevata sostenibilità tecnico economica dell’intervento, rendendo risolutamente più efficace l’investimento complessivo sulla base dell’analisi costi benefici dell’opera. Oltre al rifacimento dello svincolo di Cassano Allo Ionio, di innesto del nuovo tracciato, l’intervento proposto prevede, procedendo in direzione sud, complessivamente 5 svincoli: Corigliano Nord; Corigliano Centro; Corigliano vecchia; Rossano Nord; Rossano Sud.

I lavori stanno riguardando la realizzazione della nuova SS 106 – in variante al tracciato esistente – tra la SS 534 e Roseto Capo Spulico, dove si ricollegherà alla statale già ammodernata a due corsie per senso di marcia. Le attività, allo stato attuale, presentano una produzione, per soli lavori, pari a circa 240 milioni di euro, corrispondente a circa il 25%. Aggiungendo quelle relative alle procedure espropriative ed allo spostamento delle interferenze, la produzione complessiva supera i 300 milioni di euro, a fronte dell’investimento totale previsto, pari a 1,335 miliardi di euro).

Attualmente, le attività sono concretamente avviate su più fronti e procedono con regolarità. In particolare, sono in corso di esecuzione le seguenti opere: sottofondazioni, le fondazioni e le elevazioni (pile, pulvini ed impalcati) dei viadotti Laghi, Raganello, Ferro, Satanasso; il completamento delle paratie dell’imbocco nord della galleria Trebisacce e le opere d’imbocco della finestra intermedia, il completamento della paratia dell’imbocco sud della galleria Roseto 1, opere propedeutiche all’inizio degli scavi di imminente avvio; il consolidamento della storica frana di Roseto (con un fronte di estensione pari a circa 1 chilometro) nel comune di Roseto Capo Spulico, della quale è stato completato circa il 50% dell’intervento di stabilizzazione.

Sono pronti al varo gli impalcati dei viadotti ricadenti nella Piana e sono stoccati, presso apposite aree di cantiere, circa 7 km di conci prefabbricati relativi alle gallerie artificiali. (rrm)