Irto (PD): Governo non ignori sulle priorità indicate da Ance

Il senatore del Pd, Nicola Irto, ha evidenziato come «non possono passare nel silenzio le recenti istanze dell’Ance sull’attuazione del Pnrr. Il governo deve rimediare ai propri gravi ritardi, specie per quanto riguarda la progettazione delle grandi infrastrutture, a partire dalle ferrovie».

«L’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza – ha spiegato – dovrebbe essere una priorità del governo, che invece perde molto tempo, spesso su questioni personali di singoli ministri. L’esecutivo di centrodestra è tutto impegnato a spaccare il Paese con l’autonomia differenziata, a definire i Lep in base al costo della vita nei singoli territori, a mantenere gli equilibri interni e a svendere all’estero beni e servizi nazionali strategici».

«Il governo – ha proseguito Irto – non ci vede né ci sente. Perciò gira lo sguardo davanti alle continue lungaggini nei pagamenti dei costruttori e alla necessità di rivedere alla svelta i prezzi dei materiali edili. Eppure, le imprese del settore, che resistono con enormi sforzi, stanno dando un contributo importante alla realizzazione delle opere previste dal Pnrr, all’occupazione e alla crescita dell’economia. Il governo continua a ignorarne le ragioni e i bisogni e, ad oggi, non ha un vero piano rispetto al finanziamento e all’avvio di nuove opere infrastrutturali al termine del Pnrr».

«So bene – ha concluso il parlamentare dem – che parlo di argomenti che non piacciono affatto al centrodestra, incapace di ascolto e di programmazione. Ora, però, è in gioco buona parte del futuro dell’Italia. Se a Palazzo Chigi continuerà a mancare una visione della realtà e la coscienza delle urgenze, il Paese continuerà a sprofondare nell’incertezza e nella crisi». (rp)

Il sindaco di Reggio Falcomatà: Serve patto di collaborazione per la rigenerazione urbana

«Occorre un Patto di collaborazione per la rigenerazione urbana e le città del futuro». È quanto ha proposto il sindaco di Reggio, Giuseppe Falcomatà, nel corso della conferenza di Ance, l’associazione nazionale costruttori edili, dal titolo: Il sistema delle costruzioni verso il nuovo piano nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici, ospitata presso il Museo archeologico nazionale di Reggio Calabria.

Una due giorni «di grande confronto concreto e pratico, rispetto a quella che è la sfida sui cambiamenti climatici, che va combattuta e vinta attraverso la rigenerazione urbana, attraverso il nuovo modo di interpretare gli spazi in una città», ha detto Falcomatà, sottolineando la necessotà di «interpretare anche quelle che sono le esigenze di una comunità e di un territorio. Però è una sfida che non può riguardare soltanto le pubbliche amministrazioni o singolarmente i soggetti coinvolti».

Da qui la proposta del nuovo «patto di sinergia e di collaborazione rispetto alle politiche volte a affrontare i cambiamenti climatici, reinterpretando le nostre città, riorganizzando gli spazi urbani. Un patto che deve riguardare le Amministrazioni pubbliche, gli imprenditori edili, le associazioni di categoria, gli ordini professionali, le Soprintendenze, tutti coloro che singolarmente hanno un pezzettino di responsabilità rispetto a questo percorso».

«La strada da tracciare è unica – ha concluso Falcomatà – e ognuno la deve percorrere rispetto alle proprie prerogative, nella piena consapevolezza che le regole vanno rispettate, ma che il dialogo non può mancare. Dobbiamo essere tutti interpreti di questo cambiamento». (rrc)

L’Allarme di Ance: Si preannunciano mesi difficili e incerti per le costruzioni

«La perdita di certezza sta determinando un clima di preoccupazione che mina la fiducia degli imprenditori. La presidente Brancaccio, nella sua relazione, ha toccato tutti i temi più caldi del settore: superbonus, dove sono a rischio 7 milioni di lavori, allarme pagamenti e sicurezza sul lavoro, decreto salva casa e deficit di concorrenza nel mercato delle opere pubbliche». È quanto ha denunciato Giovan Battista Perciaccante, vicepresidente Ance con la delega al Mezzogiorno e Isole, nel corso dell’assemblea nazionale di Ance a Roma nei giorni scorsi.

Per Perciaccante, infatti, «per superare queste incertezze dobbiamo programmare per tempo e costruire un progetto per la crescita di domani che dovrà occuparsi di mobilità, connessione, sostenibilità, inclusione e servizi alla persona e che, nello stesso tempo, parta da una visione per le nostre città che riguardi l’efficientamento energetico e la sicurezza degli edifici, per la sistemazione del territorio, per una rete sempre più efficiente di infrastrutture materiali e immateriali». 

Dall’assemblea, infatti, è emerso come gli investimenti chiuderanno in calo del 7,4% rispetto all’anno scorso. Sarà il settore della riqualificazione a soffrire di più: il contraccolpo dell’addio ai maxi-incentivi farà crollare di ben il 27% gli investimenti nel recupero edilizio. Il deciso aumento degli investimenti in opere pubbliche, sostenuto dai progetti legati al Pnrr, stimato in un +20%, non sarà sufficiente a controbilanciare la pesante caduta delle riqualificazioni anche perché nel 2024 sono previsti in calo anche gli investimenti in nuove abitazioni (-4,7%) e nel non residenziale privato (-1 per cento).

Numerosa la delegazione degli imprenditori calabresi presenti all’assemblea. A guidarla il vicepresidente Ance con la delega al Mezzogiorno e Isole Giovan Battista Perciaccante con il presidente Ance Calabria, Roberto Rugna, i presidenti di Ance Cosenza Giuseppe Galiano, di Ance Catanzaro Luigi Alfieri, di Reggio Calabria Michele Laganà. Presenti i direttori, Rosario Branda, Dario Lamanna, Luigi Leone, Antonino Tropea. All’evento sono intervenuti inoltre il Ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, il Ministro del Lavoro e delle politiche sociali Marina Elvira Calderone, il Presidente di Italia Viva Matteo Renzi e Francesco Rutelli, già sindaco di Roma.

In riferimento alla programmazione, soprattutto per quanto attiene al tema delle infrastrutture, capaci di agevolare o meno la vita delle persone, il presidente di Ance Cosenza Giuseppe Galiano riflette sul fatto che le distanze fra i luoghi di vita e di lavoro si misurano sempre più in tempi di percorrenza perché «alcune volte è più semplice raggiungere un luogo lontano ma collegato dall’alta velocità che attraversare la propria regione».

«Occorre evitare – ha evidenziato – che tanti territori perdano competitività perché privi dei collegamenti necessari. È necessario, infatti, rinnovare il patrimonio edilizio esistente, sostituendo vecchi edifici, demolendo e ricostruendo: unico modo, questo, per recuperare nuovi spazi urbani e contrastare gli effetti della crisi climatica in atto. I vantaggi sarebbero evidenti tanto in termini di sostenibilità sociale, quanto ambientale ed economica».

Il presidente Rugna, invece, ha evidenziato la necessità per il sistema delle imprese di crescere, incrementare le retribuzioni e investire.

«Abbiamo bisogno di prospettive solide – ha spiegato –. Le nuove frontiere delle tecnologie digitali e della sostenibilità possono offrire una grande mano in tal senso. Ma ci vuole un quadro chiaro di regole che sgombri il campo dalle paure e ci permetta di coglierne tutte le opportunità. Il futuro non è nei tagli alle spese ma negli investimenti, nel lavoro, nel capitale umano, nella buona amministrazione a tutti i livelli, nel privato come nel pubblico».

«Abbiamo davanti tante sfide sia sulle politiche industriali europee che qui in Italia. Sulle politiche del nostro Paese abbiamo messo al centro due cose: la logistica e i trasporti, perché su 27 Paesi noi oggi siamo il diciannovesimo mentre la Germania è il quarto. Quindi abbiamo bisogno di infrastrutture». Lo ha detto il presidente di Confindustria Emanuele Orsini, presente all’assemblea insieme al vicepresidente con delega allo sviluppo del Sud, Natale Mazzuca. (rrm)

 

Una classe dell’Istituto Pascoli-Aldisio di CZ premiata al concorso “MacroScuola” di Giovani Ance

Si sono classificati secondi gli studenti della sezione F dell’Istituto Pascoli-Aldisio di Catanzaro, al concorso nazionale di Idee MacroScuola, promosso dai Giovani Ance.

Gli studenti, infatti, lavorando sul tema “Progetta l’agorà del futuro”, hanno riprogettato i giardini di San Leonardo, creando un’agorà 4.0, ecosostenibile con pannelli fotovoltaici a forma di sole dotata di connessione wifi, postazioni switch e aree sportive.

La cerimonia di premiazione si è svolta, nei giorni scorsi, nella sede di Ance Catanzaro, con gli studenti che sono stati accompagnati dalle docenti Tiziana Valente, Fulvia Marra e dal Dirigente Scolastico Raoul Elia.

All’incontro erano presenti il Presidente di Ance Catanzaro, Luigi Alfieri, il Presidente dei Gruppo Giovani Imprenditori Ance Calabria, Carlo Barberio e il Presidente del Gruppo Giovani Imprenditori Ance Catanzaro, Giuseppe Catizone.

L’evento, inoltre, ha visto la straordinaria partecipazione della Presidente Nazionale dei Gruppo Giovani Imprenditori Ance, Angelica Kristel Donati e del neo sindaco di Catanzaro, Nicola Fiorita il quale, nell’esprimere il proprio orgoglio per lo straordinario risultato ottenuto, e, complimentandosi con gli studenti, ha dichiarato che porterà all’attenzione del nuovo Assessore all’Urbanistica l’originale progetto elaborato dalla scuola.

Il Presidente Alfieri nell’elogiare gli studenti per l’impegno profuso e l’ottimo risultato raggiunto a livello nazionale, ha sottolineato l’importanza di come con la costanza, la passione e l’impegno si possano raggiungere grandi risultati.

La Presidente Angelica Donati, ringraziando Ance Calabria, ha affermato che, «solo interagendo con i ragazzi, si possono carpire le loro esigenze e i loro sogni, dimostrando loro quali e quante opportunità lavorative il settore edile sia in grado di offrire. Il nostro scopo è anche quello di riuscire a portare nuova linfa vitale» continua Donati, attraverso la formazione e l’innovazione, ad un settore che già oggi ha una grande penuria di forza lavoro. Dobbiamo creare oggi le premesse per lo sviluppo e il benessere di domani”.

Il Presidente Barberio, dopo essersi complimentato con i ragazzi per il risultato ottenuto e per l’impegno profuso si è detto soddisfatto di donare alla città il progetto elaborato dagli studenti, che spera possa dare un fattivo contributo al miglioramento di una piazza da sempre simbolo della città di Catanzaro.

La professoressa Tiziana Valente ringrazia, a nome dell’IC Pascoli Aldisio, l’Ance per avere ideato un concorso di idee per la scuola innovativo, ricco di stimoli culturali e aver dato così la possibilità agli studenti di cimentarsi in tematiche importanti come quelli della progettazione architettonica e del recupero urbano. Gli studenti, continua Valente, grazie al concorso Macroscuola hanno scoperto i caratteri costruttivi e distributivi della loro città, hanno evidenziato le criticità e hanno riprogettato la piazza simbolo di Catanzaro, creando uno spazio ecosostenibile, iperconnesso, accessibile ai disabili, un luogo che accolga le esigenze di tutti i cittadini.

Infine, soddisfatti per l’ottima riuscita dell’evento il Presidente Barberio e la Presidente Donati, hanno consegnato alla scuola una targa ed un assegno di € 2.000,00 esortando i ragazzi a continuare su questo percorso con lo stesso entusiasmo e con l’auspicio di raggiungere traguardi sempre migliori. (rcz)

Perciaccante (Ance Calabria): Alzare il livello competenze e efficienza degli uffici per sfruttare occasioni

Il presidente di Ance Calabria e CosenzaGiovan Battista Perciaccante, ha evidenziato come «le aspettative per la ripartenza del Paese e del territorio calabrese sono alte, occorre fare in fretta tanto a livello politico che tecnico, innalzando il livello delle competenze e di efficienza degli uffici preposti a tradurre il tutto in azioni concrete e bandi di gara».

Perciaccante, che ha partecipato all?Assemblea pubblica dell’Associazione Nazionale dei Costruttori Edili tornata a riunirsi in presenza a Roma, ha evidenziato come «dati, analisi e previsioni possono concordare in senso positivo, a patto di saper sfruttare al meglio le occasioni e le opportunità offerte dalle tante misure e provvidenze messe in campo tanto dall’Europa che dal governo nazionale».

Al completo la rappresentanza calabrese all’importante appuntamento nazionale con i presidenti Luigi Alfieri di Catanzaro e Michele Laganà di Reggio Calabria, il vice presidente di Ance Calabria Giuseppe Chisari, i consiglieri Roberto Rugna Maurizio Scutieri ed il direttore Luigi Leone.

Molto positivi i commenti sulla relazione svolta dal presidente di Ance, Gabriele Buia che ha snocciolato i temi che maggiormente stanno a cuore alle imprese edili senza tralasciare gli aspetti di interesse più generale per l’intero Paese soprattutto per quanto attiene alle possibili ricadute economiche e sociali.

Le emergenze a cui far fronte sono tante secondo gli imprenditori edili e rischiano di rallentare il Pnrr, a cominciare dall’aumento eccessivo delle materie prime con la connessa difficoltà a reperirle: l’acciaio è aumentato del 243%, l’energia del 225%, le plastiche del 10%.

Il presidente di Ance Gabriele Buia ha auspicato che in relazione all’aumento dei prezzi si preveda a livello strutturale «da subito nel nuovo Codice una norma per l’adeguamento automatico dei prezzi, come avviene in Europa».

«Nella Legge di Bilancio che il Governo si appresta a varare in queste ore ci auguriamo – ha detto il presidente Buia – che venga prevista un’estensione della misura per i lavori pubblici e spazio per il mercato privato consentendo, comunque e in ogni caso, alle imprese di poter rinegoziare tempi e condizioni per le esecuzioni dei lavori». (rrm)

Anci e Ance chiedono rafforzamento degli Enti locali e semplificazione delle procedure

L’Associazione Nazionale Costruttori Edili – Ance e l’Associazione Nazionale Comuni Italiani – Anci, hanno proposto la realizzazione di una piattaforma comune di proposte per garantire la rapida esecuzione degli interventi del Recovery plan e rilanciare l’economia del territorio, oltre che il potenziamento delle strutture tecniche delle amministrazioni locali per superare la cronica carenza di personale qualificato impegnato nella realizzazione delle opere e della manutenzione del territorio.

La proposta è stata avanzata al termine di un incontro a cui hanno preso parte, per Anci, il sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto e il sindaco di Firenze, Dario Nardella e, per Ance, il presidente Gabriele Buia, alla luce dell’avvio, da parte del premier Mario Draghi, di un iter di condivisione con i territori sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr).

«Allo stesso tempo – ha affermato il sindaco Nardella – vi è un’assoluta necessità di una semplificazione delle norme e delle procedure per l’apertura dei cantieri pubblici, sfoltendo in particolar modo l’iter autorizzativo a monte della gara d’appalto, principale responsabile dei ritardi insostenibili con i tempi di attuazione del Pnrr».

«Il presidente di Ance, Gabriele Buia, a nome dei costruttori, ha invece insistito sulla necessità che ogni revisione del codice appalti garantisca la più ampia partecipazione alle gare da parte delle imprese».

Infine, il sindaco Occhiuto ha lanciato un forte allarme, condiviso dal Presidente Buia, sul ddl sulla rigenerazione urbana. Per Occhiuto il provvedimento ora all’esame del Senato, contiene norme che bloccano gli interventi anziché agevolarli, per questo va completamente ripensato e riscritto, lasciando autonomia e flessibilità agli Enti locali.

Così, come per i rappresentanti delle due Associazioni, è necessario garantire la proroga del Superbonus 110%, semplificandone l’accesso, vero strumento fiscale attualmente a disposizione per la riqualificazione degli edifici.

Senza un intervento deciso sulle procedure e un rafforzamento delle amministrazioni pubbliche locali, il Paese rischia di perdere l’occasione di sfruttare il Recovery plan per dare avvio a una nuova stagione di crescita sostenibile e di benessere collettivo. (rrm)

Il convegno Ance di Reggio: dal Sud far partire la guerra alla burocrazia

28 settembre – Il convegno di ieri organizzato dall’Associazione nazionale costruttori (ANCE) al Teatro Cilea di Reggio lancia una serie di segnali al governo. Uno su tutti: il teatro gremito di imprenditori, costruttori, professionisti, testimonia la grande voglia della popolazione meridionale, e in particolare di quella calabrese, di essere partecipi e protagonisti del possibile cambiamento del Paese.
Il Rapporto Sud, presentato con grande utilizzo di schemi e slide che bastano da soli a documentare lo “sfascio” di un’Italia che arretra persino davanti alla Grecia, ha il merito di dichiarare ancora una volta che il re è nudo: l’Italia è incapace di gestire le proprie risorse e i suoi governanti continuano nell’insana strategia del “facciamoci del male” da soli. Non si spiegherebbe altrimenti perché il mostro burocrazia anziché venire debellato (o quanto meno ridimensionato) continui ad essere alimentato da ulteriori lacci e lacciuoli che impediscono a Paese e ai suoi imprenditori di fare impresa.
Basterebbe l’impietosa quanto accurata esposizione dei dati sul turismo nel Mezzogiorno che Lorenzo Bellicini, presidente del Cresme, ha efficacemente illustrato. Il Trentino (!) fa 30 milioni di presenze, la Sicilia e la Calabria solo qualche milione. Eppure solo in Calabria ci sono risorse archeologiche, artistiche, paesaggistiche, naturali, che da sole dovrebbero e potrebbero produrre na ricchezza infinita. Bellicini cita il caso delle Baleari: è così gigantesco il numero delle presenze turistiche che i dati complessivi dell’Italia del turismo sembrano quelle di un’isoletta sperduta con poche attrazioni. Nel Mezzogiorno, poi, la situazione è ancora più drammatica: ma non è un problema di posti letto – ha sottolineato Bellicini – è un problema di cultura del turismo e di assenza di una anche pur minima programmazione. Bellicini ha citato il Museo archeologico, dov’è stato in visita nella mattina: un museo bellissimo, straordinario, ma desolatamente vuoto.
E allora se il problema è la programmazione (a livello nazionale), per colmare il divario sempre più grande tra Nord e Sud, serve un modo nuovo di pensare e di agire. L’indicazione che viene dal convegno dei costruttori è chiara: qual è la politica di crescita del Paese e quali interventi sono oggettivamente destinati a far crescere il Mezzogiorno e, almeno, attutire il gap che l’Europa non ci perdona (e che finisce col favorire l’esportazione di risorse umane e competenze),
I numeri che il convegno – egregiamente condotto dal giornalista Mario Meliadò – ha presentato sono terribili, fotografano una situazione drammatica e, sicuramente, insostenibile. Bastano le cifre dello Svimez (esposti dal presidente Adriano Giannola), quelli sul turismo di cui si diceva prima, e le percentuali presentati dal direttore del Centro Studi dell’Ance Flavio Monosilio. Il Sud, che potrebbe e vorrebbe essere protagonista della crescita del Paese è quello che soffre di più per le mancate risorse che gli vengono negate, per il crollo verticale degli investimenti nelle infrastrutture, per l’assenza di politiche sul trasporto e la mobilità.
Cosa può fare questo Sud che è sempre più abbandonato? Intanto non smettere di lanciare segnali di allarme, come questi ulteriori che provengono da Reggio, ma anche avviare una vera e propria guerra alla burocrazia. Il presidente nazionale ANCE Gabriele Buia ha espresso le grandi perplessità del suo segmento produttivo a proposito del codice degli appalti. Altro mostruoso esempio di burocrazia tentacolare che anziché favorire gli investimenti li deprime. Dal Sud deve partire la richiesta decisa e forte di uno snellimento procedurale che sblocchi gli investimenti.
Tornare a costruire significa opportunità di crescita, ma soprattutto occasione per creare nuovi posti di lavoro e utilizzare risorse messe forzatamente a riposo. Ma la cecità è anche degli amministratori locali, non solo del Governo: quante risorse finanziarie europee non vengono utilizzate per mancanza di decreti attuativi e per le tante incongruenze burocratiche che sfiniscono qualsiasi imprenditore orientato a investire?
La risposta poteva venire dal ministro del Sud Barba Lezzi che non si è vista a causa di un improvviso impegno di governo. Al suo posto un imbarazzato sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento, il pentastellato Vincenzo Santangelo, che ha letto brevi appunti inviati dal ministro Lezzi e che ha toccato con mano l’inadeguatezza dei trasporti nel Mezzogiorno: «Mi aspettano a Palermo, devo andare a Lamezia prendere il volo per Roma e riprendere un altro volo per Palermo». (rrc)

Il ruolo del Sud nella crescita del Paese: il convegno ANCE a Reggio (ma il ministro Lezzi non c’è)

27 settembre – Qual dev’essere il ruolo del Sud per il rilancio dell’economia del Paese, quale il suo peso, quali le opportunità offerte dal Mezzogiorno, sono gli interrogativi dell’incontro promosso oggi a Reggio dall’ANCE (Associazione Costruttori) al Teatro Comunale, alle 15. Era prevista partecipazione del ministro del Sud Barbara Lezzi, ma posto suo c’è il sottosegretario ai rapporti con il Parlamento Santangelo.
Il titolo del convegno “Rapporto Sud – Emergenze e opportunità per far ripartire l’Italia dal Mezzogiorno”, è di per sè indicativo delle aspettative di cui non solo i costruttori, ma anche imprenditori, lavoratori e tantissimi neolaureati si fanno portavoce, con la palese speranza di diventarne anche interpreti. Il convegno si propone di analizzare, grazie al supporto di importanti istituti di ricerca uniti la prima volta a lavorare insieme, il livello di sviluppo socio-economico del Mezzogiorno, con la predisposizione di un Rapporto Sud, che illustrerà punti deboli e punti di forza del territorio, della società e dell’economia meridionale.
Il Rapporto Sud, presentato oggi, potrebbe essere l’occasione per formulare una nuova proposta di rilancio del Mezzogiorno, con l’obiettivo di poter ridurre il divario creatosi rispetto al resto del Paese e dell’Europa. Anche attraverso un più efficace utilizzo delle risorse nazionali ed europee per il miglioramento della dotazione infrastrutturale, dei servizi ai cittadini e del contesto economico e territoriale del Sud.


Attesi al convegno Bruno Discepolo, assessore all’Urbanistica e Governo del Territorio della Regione Campania, l’on. Domenico Furgiuele (Lega), commissione Cultura, Camera dei Deputati, Elio Sannicandro, presidente Agenzia regionale Strategica per lo Sviluppo Ecosostenibile del Territorio della Regione Puglia, l’on. Federica Dieni, Commissione Affari Costituzionali, vice presidente Gruppo M5S, Camera dei Deputati, Flavia Franconi, vice Presidente Regione Basilicata, Gerardo Mario Oliverio, presidente della Regione Calabria e Nello Musumeci, presidente della Regione Sicilia. (rrc)