Coldiretti Calabria: Regione investe nell’apicoltura ma la concorrenza sleale mette in crisi l’alveare calabrese

Coldiretti Calabria ha denunciato come, nonostante la Regione Calabria investa nell’apicoltura calabrese, la concorrenza sleale di miele di bassa qualità mette in crisi l’alveare calabrese.

«Nelle campagne calabresi le aziende apistiche in questi hanno investito costantemente creando anche virtuosi sistemi di promozione anche del territorio. La Banca Dati Apistica Nazionale registra oltre 600 aziende professionali con partita Iva con circa 80.000 alveari allevati oltre agli hobbisti e la produzione è di oltre 1 milione di chili», ha detto l’Associazione, ricordando come «qualche giorno fa il Dipartimento Agricoltura ha approvato la graduatoria del bando, riservato a apicoltori e imprenditori apistici calabresi, relativo al programma apistico per € 1.343.388,00 che ha finanziato 152 progetti presentati  per sostenere la tutela, la valorizzazione e promozione dell’apicoltura calabrese».

Un impegno che rischia di essere messo in pericolo a causa «dell’import sleale e i cambiamenti climatici che affossano il miele italiano con i produttori nazionali che devono fronteggiare arrivi di prodotto straniero di bassa qualità a prezzi stracciati, come quello cinese che viaggia poco sopra l’euro al chilogrammo, mentre aumentano i costi di produzione».

«Nel 2023 sono arrivati in Italia oltre 25 milioni di chili di miele straniero – viene evidenziato –. Il prezzo medio del prodotto importato dai Paesi extra Ue è stato di 2,14 euro al chilo. Una mole di prodotto a prezzi stracciati finita nel mirino di un’indagine della Commissione Ue che ha fatto analizzare una quota di campioni di miele importato, riscontrando che nel 46% dei casi non è conferme alle regole comunitarie, con l’impiego di sciroppi zuccherini per adulterare il prodotto, aumentarne le quantità e abbassarne il prezzo e l’uso di additivi e coloranti per falsificare l’origine botanica».

«Il numero maggiore in valore assoluto di partite sospette proveniva dalla Cina (66 su 89, pari al 74%), mentre il paese con la percentuale più elevata di campioni di miele sospetti è risultata la Turchia (14 su 15, pari al 93%). Un dumping insostenibile ai danni degli  apicoltori già alle prese con l’aumento dei costi di produzione. Ai danni causati dal maltempo si sono aggiunti quelli della siccità, che ha penalizzato le fioriture, e del caldo anomalo di questo inverno, con le api “ingannate” e spinte ad uscire dagli alveari senza però trovare i fiori.  Così i produttori – precisa la Coldiretti – sono costretti ad intervenire con alimentazione zuccherina, per sostenere le famiglie di api, che rischiano perdite consistenti».

«Attraverso l’acquisto diretto del miele dagli apicoltori italiani si sostiene il presidio del territorio e la presenza di una sentinella importante della qualità dell’ambiente e della biodiversità quale è l’ape –  ha dichiarato Colidiretti –. Ma occorre anche che in Europa venga introdotto il principio di reciprocità affinché tutto il miele che entra nel nostro Paese rispetti le stesse regole in materia di sicurezza alimentare, qualità e rispetto dell’ambiente e dei diritti dei lavoratori che vigono in Italia».

«Per evitare di portare in tavola prodotti provenienti dall’estero, spesso di bassa qualità, occorre – ha consigliato la Coldiretti – verificare con attenzione l’origine in etichetta oppure di rivolgersi direttamente ai produttori nelle aziende agricole, negli agriturismi o nei mercati di Campagna Amica, è questo il modo migliore per sostenere l’apicoltura italiana, difendere le api e la biodiversità. Il miele prodotto sul territorio nazionale, dove non sono ammesse coltivazioni Ogm a differenza di quanto avviene ad esempio in Cina, è riconoscibile attraverso l’etichettatura di origine obbligatoria fortemente sostenuta dalla Coldiretti».

«La parola Italia – viene evidenziato – deve essere presente per legge sulle confezioni di miele raccolto interamente sul territorio nazionale (Es. Miele italiano) mentre nel caso in cui il miele provenga da più Paesi dell’unione Europea, l’etichetta – continua la Coldiretti – deve riportare l’indicazione “miscela di mieli originari della Ue” indicando il nome dei Paesi (ad esempio, se viene da Italia e Ungheria sul barattolo dovrà esserci scritto Italia, Ungheria); se invece proviene da Paesi extracomunitari deve esserci la scritta “miscela di mieli non originari della Ue” con il nome dei Paesi, mentre se si tratta di un mix va scritto “miscela di mieli originari e non originari della Ue”, anche qui con l’indicazione dei nomi dei Paesi». (rcz)

Dalla Regione più di 1 milione per 129 progetti per apicoltura

Dalla Regione sono stati stanziati più di 1 milione e 300 mila euro per sostenere 129 progetti per l’apicoltura.

È stata pubblicata, sul sito istituzionale www.regione.calabria.it, nella sezione dipartimento Agricoltura, la graduatoria definitiva degli interventi a favore del settore apicoltura per l’annualità 2023, riservato a apicoltori e imprenditori apistici con sede legale in Calabria e sostenuto con uno stanziamento nel complesso pari a 1.353.857,53 euro, rinvenienti dall’attuazione del Regolamento UE 2021/2115 e da diversi decreti ministeriali, in aumento rispetto al passato.

«Di concerto con le organizzazioni di categoria – conferma l’assessore regionale all’Agricoltura, Gianluca Gallo – siamo riusciti ad ottenere maggiore attenzione, forti anche dei numeri che testimoniano della forza e delle potenzialità di un settore in costante crescita. Puntiamo a valorizzare e a promuovere il patrimonio apistico regionale, così contribuendo anche alla tutela dell’ecosistema, di cui le api sono sentinelle e custodi, garantendo il 70% dell’impollinazione delle specie vegetali presenti sul pianeta e circa il 35% della produzione globale di cibo».

Una prospettiva del resto irrinunciabile per una terra vocata all’apicoltura: la Calabria è la terza regione d’Italia per numero di alveari censiti (in totale, 132.290), la quarta per produzione di miele.

Adesso, attraverso i fondi messi a disposizione dei produttori calabresi, in forma singola o associata, saranno garantiti aiuti per la realizzazione – tra l’altro – di interventi destinati a servizi di assistenza tecnica, consulenza, formazione, informazione e scambio di migliori pratiche; corsi di aggiornamento; seminari e convegni tematici; lotta a parassiti e malattie; prevenzione delle avversità climatiche; ripopolamento del patrimonio apistico; razionalizzazione della transumanza; miglioramento qualitativo delle produzioni dell’alveare ai fini della commercializzazione; promozione, comunicazione e commercializzazione, comprese azioni di monitoraggio del mercato e iniziative volte a sensibilizzare maggiormente i consumatori sulla qualità dei prodotti dell’apicoltura. (rcz)

La Calabria è quarta in Italia per l’apicoltura

La Calabria è la terza regione d’Italia per numero di alveari censiti, quarta per produzione di miele. Un risultato straordinario, e su cui la Regione vuole investire ancora di più Di fatto, per gli operatori del settore sono stati stanziati più di 1 milione e 300 mila euro.

L’obiettivo è quello di valorizzare e a promuovere il patrimonio apistico regionale, così contribuendo anche alla tutela dell’ecosistema, di cui le api sono sentinelle e custodi, garantendo il 70% dell’impollinazione delle specie vegetali presenti sul pianeta e circa il 35% della produzione globale di cibo.

«La ripartizione dei fondi rinveniente dall’attuazione del Regolamento UE 2021/2115 e da diversi decreti ministeriali – ha dichiarato l’assessore regionale all’Agricoltura, Gianluca Gallo – ha premiato il buon lavoro svolto dalla Calabria, consentendo un notevole incremento degli stanziamenti destinati al settore. Di concerto con le organizzazioni di categoria, siamo riusciti ad ottenere maggiore attenzione, forti anche dei numeri che testimoniano della forza e delle potenzialità di un settore in costante crescita».

«La nostra terra – ha proseguito Gallo – è tra le prime, nella graduatoria delle regioni italiane, sia quanto al numero degli alveari, che secondo la Banca dati nazionale apistica sono ad oggi ben 132.290, sia in ambito produttivo, con circa 1.182 tonnellate/alveari, anche considerando una decurtazione del 10% ai fini della resa potenziale, secondo l’Osservatorio Nazionale Miele».

Adesso, attraverso l’avviso pubblico di fresca emanazione, saranno finanziati aiuti per la realizzazione – tra l’altro – di interventi destinati a servizi di assistenza tecnica, consulenza, formazione, informazione e scambio di migliori pratiche; corsi di aggiornamento; seminari e convegni tematici; lotta a parassiti e malattie; prevenzione delle avversità climatiche; ripopolamento del patrimonio apistico; razionalizzazione della transumanza; miglioramento qualitativo delle produzioni dell’alveare ai fini della commercializzazione; promozione, comunicazione e commercializzazione, comprese azioni di monitoraggio del mercato e iniziative volte a sensibilizzare maggiormente i consumatori sulla qualità dei prodotti dell’apicoltura.

La partecipazione al bando è riservata a apicoltori, imprenditori apistici, apicoltori professionisti, anche per il tramite delle forme associate, aventi sede legale in Calabria.

È ammessa la presentazione di una sola domanda di sostegno e quindi di un unico progetto definitivo comprendente, a scelta, le diverse tipologie di investimento previste. Le domande di aiuto dovranno essere presentate il 15 marzo. (rcz)

La consigliera regionale Gentile: La Calabria si dota di normativa per settore apistico

La Calabria si è dotata di una normativa apposita per il settore apistico. Il Consiglio regionale della Calabria, infatti, ha approvato all’unanimità la norma che incentiva lo sviluppo del settore, di cui è prima firmataria la consigliera regionale di Forza ItaliaKatya Gentile.

Nel suo intervento, la consigliera regionale e presidente della Sesta Commissione, ha parlato di questo nuovo strumento  normativo atto ad incrementare, sviluppare e valorizzare  l’apicoltura calabrese come ulteriore “utensile” della cassetta degli  attrezzi a disposizione della regione Calabria.

Gentile ha sottolineato che  «tecnicamente questo strumento viene messo a disposizione del bravo assessore all’Agricoltura Gianluca Gallo, che attraverso il  Dipartimento regionale competente, magistralmente diretto dal dottor Giacomo Giovinazzo, sta dimostrando con atti tangibili di saper  utilizzare al meglio i famosi attrezzi dedicati allo sviluppo rurale  della Calabria. Infatti la Calabria per il 2021 ha pienamente  centrato l’obiettivo di spesa sul FEASR, scongiurando il rischio di  disimpegno automatico delle somme comunitarie, e, da quanto  emerso dai dati pubblicati sul portale Cohesion Data della  Commissione europea, conquistando il secondo posto, dietro il  Veneto, per avanzamento di spesa con una percentuale di circa il  65%». 

Tra gli interventi della nuova programmazione PAC 2023-2027  (Programmazione Agricola Comune), ha continuato la Gentile, sono previsti, tra gli investimenti ACA (Agro Climatici Ambientali)  specifici impegni per l’apicoltura. In questa ottica oggi si va a  regolamentare, promuovere e valorizzare il settore strategico  dell’apicoltura calabrese, dalla produzione alla  commercializzazione, e a tutelare il ruolo fondamentale delle api  per la produzione alimentare e per la salvaguardia e la  conservazione dell’ambiente e della biodiversità. 

La Calabria è una regione a vocazione agricola, che da secoli  produce diverse varietà di miele con vasta gamma di proprietà  organolettiche, e questo le conferisce la possibilità di guardare  all’apicoltura come ad una reale opportunità. (rrc)

 

Dalla Regione più di 733mila euro per la valorizzazione e la promozione dell’apicoltura calabrese

Sono 107 i beneficiari del bando per la valorizzazione e la promozione dell’apicoltura calabrese, per cui la Regione Calabria ha stanziato più di 733mila euro.

«Procediamo con tempestività alla ripartizione delle risorse assegnate dal Mipaaf, che quest’anno, in accoglimento delle nostre richieste – ricorda l’assessore regionale all’Agricoltura, Gianluca Gallo – ha concesso alla Calabria circa 300mila euro in più rispetto alla passata stagione, così da sostenere con maggior efficacia l’opera di salvaguardia del patrimonio apistico regionale, che ad oggi conta 111.000 alveari censiti».

«D’intesa con il Presidente Occhiuto – aggiunge Gallo –, non ci fermeremo qui. Per sostenere maggiormente il comparto apistico regionale, chiederemo al Ministero ulteriori risorse per far scorrere la graduatoria e finanziare le altre domande risultate ammissibili».

Intanto si parte dalla liquidazione delle 107 istanze valutate positivamente ed immediatamente finanziabili, per un controvalore di 733.690,56 euro. I beneficiari sono istituti di ricerca, enti e forme associate di apicoltori in attività.

Gli aiuti sono finalizzati alla realizzazione di interventi destinati a migliorare le condizioni di produzione e commercializzazione del miele, attraverso la riduzione dei costi, l’ottimizzazione della lotta agli aggressori e alle malattie dell’alveare ed il miglioramento del livello professionale degli addetti ai lavori.

In particolare, sono previste azioni e sotto-azioni tese, tra l’altro, ad aggiornare e formare gli apicoltori; favorire una comunicazione finalizzata al corretto utilizzo di prodotti fitosanitari durante il periodo della fioritura ed alla diffusione delle buone pratiche apistiche; effettuare indagini sul campo per l’applicazione di strategie di lotta caratterizzate dal basso impatto chimico sugli alveari; fornire assistenza tecnica alle aziende; consentire l’acquisto di attrezzature per una migliore conduzione dell’apiario, per la lavorazione, il confezionamento e conservazione dei prodotti per l’apicoltura, l’esercizio del nomadismo e l’acquisto di api regine. (rcz)

Forte sostegno della Regione al comparto dell’Apicoltura

Aiuti e sostegno per il comparto dell’apicoltura calabrese. L’obiettivo della Regione – come sottolineato dall’assessore all’Agricoltura Gianluca Gallo – è continuare a valorizzare e a promuovere l’apicoltura del nostro territorio, attraverso il sostegno alla competitività aziendale, l’incremento del livello professionale degli operatori del settore e la salvaguardia del patrimonio apistico regionale.

Sono questi gli obiettivi del bando relativo al Programma – elaborato dal dipartimento Agricoltura – per il miglioramento della produzione e commercializzazione dei prodotti dell’apicoltura, valido per il 2021-2022 e già disponibile sul portale istituzionale www.regione.calabria.it, con una dotazione finanziaria pari a 733.690,56 euro.

Gianluca Gallo
L’assessore all’Agricoltura Gianluca Gallo

«La ripartizione dei finanziamenti operata dal Mipaaf – afferma l’assessore regionale all’Agricoltura, Gianluca Gallo – ha premiato il buon lavoro svolto dalla Calabria, consentendo un notevole aumento delle risorse riservate all’apicoltura, lo scorso anno limitate a 450.000 euro. Siamo riusciti ad ottenere un notevole incremento del fondo, sulla base degli alveari censiti, che da 99.841 sono diventati 111.000, anche a dimostrazione di come nei nostri territori si stia combattendo il lavoro in nero».

Gli aiuti saranno concessi per la realizzazione di interventi destinati a migliorare le condizioni di produzione e commercializzazione del miele, attraverso la riduzione dei costi, l’ottimizzazione della lotta agli aggressori e alle malattie dell’alveare ed il miglioramento del livello professionale degli addetti ai lavori.

In particolare, sono previste azioni e sotto-azioni tese, tra l’altro, ad aggiornare e formare gli apicoltori; favorire una comunicazione finalizzata al corretto utilizzo di prodotti fitosanitari durante il periodo della fioritura ed alla diffusione delle buone pratiche apistiche; effettuare indagini sul campo per l’applicazione di strategie di lotta caratterizzate dal basso impatto chimico sugli alveari; fornire assistenza tecnica alle aziende; consentire l’acquisto di attrezzature per una migliore conduzione dell’apiario, per la lavorazione, il confezionamento e conservazione dei prodotti per l’apicoltura, l’esercizio del nomadismo e l’acquisto di api regine.

La partecipazione al bando è riservata a istituti di ricerca, enti e forme associate di apicoltori in attività. Il contributo sarà concesso in conto capitale, in misura pari all’80% della spesa ritenuta ammissibile. È ammessa la presentazione di una sola domanda di sostegno e quindi di un unico progetto definitivo comprendente, a scelta, le diverse tipologie di investimento previste. Le domande di aiuto dovranno essere presentate entro 45 giorni dalla data di pubblicazione del bando stesso. (rcz)

IL MIELE È AMARO ANCHE PER LA CALABRIA
OGGI IL GIORNO DELLE API PER L’AMBIENTE

Sono 118 mila gli alveari a rischio in Calabria. Un gravissimo danno, se si considera che, nella nostra regione, secondo i dati della Anagrafe Nazionale Zootecnica – Banca Dati Apistica, lavorano 1385 apicoltori tra professionisti e hobbisti e, questi ultimi, producono miele per autoconsumo ma possiedono il codice di attività. Gli apiari sono 5406, gli alveari 118.465 e gli sciami 12.103.

«Dati e numeri nel tempo sono aumentati in parallelo con gli alveari dedicati al biologico, ma che adesso stanno subendo un duro colpo. Sono più di 3.500.000 i Kg di miele che si produce, che genera un valore alla produzione di oltre 15 milioni di euro. In media una singola ape visita in genere circa 7 mila fiori al giorno e ci vogliono quattro milioni di visite floreali per produrre un chilogrammo di miele». È l’allarme lanciato da Coldiretti Calabria, in occasione della Giornata Mondiale delle Api, che si celebra il 20 maggio, sottolineando come «l’inverno bollente e la primavera primavera segnata da ripetute gelate, hanno creato gravi problemi agli alveari con le api che non hanno avuto la possibilità di raccogliere il nettare, a causa delle basse temperature che hanno danneggiato i fiori».

Per questo, l’Associazione, visto il momento di grave difficoltà per gli agricoltori, ha ribadito la richiesta al Dipartimento Agricoltura della Regione Calabria «di verificare i danni sulle aziende apistiche per la dichiarazione dello stato di calamità in questo delicato comparto, fondamentale per la salvaguardia della biodiversità e delle produzioni di qualità».

«Le anomalie del meteo – ha sottolineato Coldiretti – che si sono registrate hanno colpito le piante in piena fioritura, con pesanti conseguenze sul raccolto di miele mentre la pioggia ed il forte vento hanno ulteriormente ostacolato l’attività di bottinatura delle api per salvare le quali sono state somministrate sostanze zuccherine. Un intervento straordinario e costoso a causa della carestia da clima pazzo. Le difficoltà delle api sono un pericolo grave per la biodiversità, considerato che questi insetti contribuiscono all’impollinazione».

«Il ruolo delle api è fondamentale considerato che – ha evidenziato la Coldiretti – dall’impollinazione dalle api dipendono, in una certa misura, ben 3 colture alimentari su 4, come mele, le pere, le fragole, le ciliegie, i cocomeri e i meloni e secondo la Fao, ma l’impollinazione operata dalle api è fondamentale anche per la conservazione del patrimonio vegetale spontaneo. La crisi delle api rappresenta un danno ambientale ed economico in una situazione in cui ha spinto all’aumento del 13% degli acquisti familiari di miele nel 2020. Ma sugli scaffali dei supermercati italiani, più di 1 vasetto di miele su 2 viene dall’estero.  Per evitare di portare in tavola prodotti provenienti dall’estero, spesso di bassa qualità, occorre verificare con attenzione l’origine in etichetta oppure di rivolgersi direttamente ai produttori nelle aziende agricole, negli agriturismi o nei mercati di Campagna Amica.

«La Coldiretti – si legge in una nota – ricorda che il miele prodotto sul territorio è riconoscibile attraverso l’etichettatura di origine obbligatoria fortemente sostenuta dalla Coldiretti».

A ribadire che il contrasto alla moria delle api sul territorio italiano passa necessariamente dal sostegno agli apicoltori, è il deputato del Movimento 5 StellePaolo Parentela, ricordando che «numerosi sono tati i risultati raggiunti a tutela delle produzioni made in Italy: creazione dell’anagrafe apistica, introduzione dell’obbligo dell’indicazione del Paese di origine in etichettatura, lotta al coleottero Aethina Tumida, potenziamento dei controlli dell’Ispettorato Repressione Frodi (Icqrf) sul falso miele cinese, semplificazioni burocratiche per la vendita diretta, per il nomadismo e limitazioni e divieti all’utilizzo di fitofarmaci così da tutelare le api».

«Agli interventi normativi, incluso il riavvio del Tavolo apistico al Mipaaf grazie all’impegno dell’ex Sottosegretario Giuseppe L’Abbate – ha proseguito – si sono aggiunti i sostegni economici come i 2 milioni di euro per progetti finalizzati a sostenere produzioni e allevamenti di particolare rilievo ambientale, economico, sociale e occupazionale. Il comparto apistico potrà contare anche su parte dei 10 milioni di euro messi a disposizione delle cosiddette filiere minori nell’ultima Legge di Bilancio nonché è stato tra i settori che hanno sempre beneficiato degli esoneri contributivi previdenziali e assistenziali per 10 mesi nel 2020 e ora nel 2021».

«L’impegno del MoVimento 5 Stelle – ha concluso Parentela – per la salvaguardia delle produzioni apistiche continua. Stiamo lavorando per l’abbassamento dell’Iva sulla pappa e gelatina reale e servizi di impollinazione, per estendere l’obbligo in etichetta dei paesi di origine anche dei mieli in miscela, l’estensione del credito d’imposta per investimenti innovativi (Transizione 4.0) per tutelare le arnie dai furti e dai parassiti nonché per prevedere un ecoschema dedicato agli impollinatori nel Piano Strategico Nazionale della nuova Pac, dove il settore apistico è l’unico a vedersi raddoppiate le risorse». (rrm)

Coldiretti Reggio Calabria: Apicoltura in difficoltà in tutta la Provincia

Le condizioni climatiche avverse ha messo in ginocchio il comparto apistico  in tutto il territorio della provincia di Reggio Calabria, in particolare  negli areali agrumicoli vocati come la piana di Gioia Tauro Rosarno, la costa Jonica e il basso Jonio Reggino dove la produzione è stata completamente azzerata. È l’allarme lanciato da Pietro Sirianni, direttore di Coldiretti Reggio Calabria, chiedendo al Dipartimento Agricoltura della Regione Calabria la verifica dei danni sulle aziende apistiche per la dichiarazione dello stato di calamità in questo delicato comparto, fondamentale per la salvaguardia della biodiversità

«Secondo una prima stima – ha aggiunto Sirianni – il danno alla produzione di miele millefiori primaverile, di zagara di arancio, in provincia di Reggio Calabria ammonterebbe al settanta per cento dell’intera annata produttiva».

A rischio anche la produzione in corso di miele “acacia” e di “sulla”, al punto che gli apicoltori  ad oggi non hanno ancora iniziato la produzione che in questo periodo dovrebbe essere al picco nettarifero e le piante di robinia pseudoacacia hanno il 20 % dei fiori rispetto ad una normale fioritura, per i danni che le piante hanno subito a seguito delle gelate tardive.

«Il periodo di freddo che ha interessato la provincia di Reggio Calabria fino agli ultimi giorni di aprile – ha spiegato il presidente reggino, Domenico Lavorata – ha ostacolato fortemente il volo delle api,  comportando oltre che la  perdita di produzione persino la mancanza di alimento per le stesse famiglie e gli apicoltori si vedono costretti a fare nomadismo non tanto per la produzione del miele quanto nel tentativo di approvvigionare le scorte minime per la sopravvivenza delle famiglie di api».

«Le avverse condizioni meteorologiche delle scorse settimane,  le gelate dell’ 8 e 9 aprile che hanno indotto le api in uno stato di fermo biologico – ha chiarito Coldiretti – il perseguirsi di alternanze di freddo, vento forte, cali termici fuori stagione, scirocco e  pioggia hanno causato in questa primavera ritardo delle fioriture, condizioni ostili al volo delle api, danni ai fiori con una mancanza di fonte “nettarifera” che si ripresenta oggi con produzione nulla di miele e scarsa impollinazione delle piante che inevitabilmente si ripercuoterà anche sulle produzioni che affidano la loro impollinazione agli insetti pronubi».

L’unica speranza è affidarsi alle prossime fioriture più importanti, quella  del castagno e dell’eucaliptus  ma i danni del cinipide sul castagno, già evidente sulla piante in vegetazione e il decorso negli anni scorsi della psilla sull’eucaliptus, lasciano poca speranza agli apicoltori reggini che si vedono già costretti ad intervenire con integrazione di alimenti negli alveari per scongiurarne la morte per fame. (rrc)

In arrivo 450 mila euro per il comparto dell’apicoltura

Sono più di 450 mila euro la somma destinata al comparto dell’apicoltura calabrese. Di questi, 23.983,21 euro rappresentano economie di spesa che la Regione ha prontamente ridistribuito a copertura del maggior numero di domande di sostegno. In particolare, si assicurerà ai beneficiari il sostegno al nomadismo, all’acquisto di api regine e di attrezzature per le attività apistiche (dalla fase di conduzione dell’apiario, fino alla lavorazione), il confezionamento e la conservazione dei prodotti dell’apicoltura».

L’Assessorato regionale all’Agricoltura, inoltre, ha reso noto che è stata approvata la graduatoria provvisoria delle domande ritenute ammissibili per l’accesso agli aiuti per il miglioramento della produzione e commercializzazione dei prodotti dell’apicoltura, che sono risultate essere 115 sulle 125 pervenute».

«Siamo pronti a finanziare – ha dichiarato l’assessore all’Agricoltura Gianluca Gallo – un comparto fondamentale dell’economia e della tradizione calabrese. A breve saranno assegnate le risorse ministeriali che garantiranno interventi finalizzati a migliorare le condizioni di produzione e vendita del miele, attraverso la riduzione dei costi di produzione e commercializzazione del prodotto, come pure a ottimizzare la lotta agli aggressori e alle malattie dell’alveare, a garantire la formazione degli addetti ai lavori e potenziare la ricerca».

«Già da giugno – ha aggiunto – il budget destinato alle Regioni sarà aumentato, così da consentire lo scorrimento della graduatoria per le sottoazioni non totalmente finanziate, segno della grande attenzione riservata a una filiera preziosa non solo per l’economia, ma per la salvaguardia della biodiversità dei territori».

«Gli elenchi regionali del bando relativo al Programma apistico – conclude la nota – valido per l’annualità 2020-2021, sono disponibili sul portale istituzionale www.calabriapsr.it. Entro quindici giorni dalla pubblicazione degli elenchi, è data facoltà a ciascun avente titolo di proporre eventuali istanze di riesame, opportunamente motivate e documentate, per la ridefinizione della propria posizione». (rcz)