Armonie d’arte propone Capossela a Sibari e Daniele Silvestri a Serra San Bruno

Si apre un’altra ricca e importante settimana nella programmazione di Armonie d’Arte Festival. Arriva in Calabria mercoledì 2 agosto Vinicio Capossela a presentare in esclusiva regionale il suo nuovo disco, “Tredici canzoni urgenti”, vincitore della Targa Tenco 2023 come miglior album in assoluto.

Il Parco Archeologico di Sibari, ancora oggi luogo evocativo e denso di immaginario, di racconti, di valorialità, è tra le nuove location che si sono aggiunte quest’anno al cartellone del festival. E proprio qui Armonie d’Arte, in collaborazione con la Direzione Generale Musei Calabria, nella persona del direttore regionale Filippo Demma, e con il Pas – Parco Archeologico di Sibari, istituto autonomo del Ministero della cultura dotato di autonomia speciale, sceglie di ospitare la data di Vinicio Capossela.

L’ultimo lavoro discografico del cantautore, polistrumentista e scrittore italiano affronta le problematiche di attualità che attanagliano la contemporaneità e un’umanità troppo stanca per vedere, sentire e capire. E quali sono gli approdi ora necessari, in questo momento condensato dall’urgenza di interpretare e dare voce ai problemi più stringenti del momento storico che stiamo vivendo? È da questa domanda che si parte per inserire lo show dell’artista – unico nel suo genere – nel calendario del Festival.

Quelle scritte da Capossela sono tredici canzoni composte tra febbraio e giugno del 2022 e raccontano un mondo in cui ogni cosa, compresa l’emozione, è stata domiciliarizzata e su cui si va abbattendo la peggiore delle catastrofi: la guerra. Una sciagura che si porta dietro tutto il corollario di avvelenamento, di semplificazione, di inflazione e di vanificazione di ogni sforzo “culturale”. Il cantautore sente l’urgenza di testimoniare, di affrontare, di ricordare e di urlare: la sua è un’urgenza etica, educativa, esistenziale. L’urgenza di un nuovo umanesimo egualitario. L’album musicalmente si presenta in perfetto stile Capossela: polimorfo e collettivo. Si va dalle ballate, al waltz, al jive fino al cha cha cha. Le canzoni “urgenti” sono costruite grazie a molti strumenti, musicisti e ospiti. Alcuni, però, sono solo presenze immaginarie: come Bertold Brecht o Ludovico Ariosto. I biglietti sono disponibili al link: www.ticketone.it/event/vinicio-capossela-tredici-canzoni-urgenti-parco-archeologico-di-sibari-17273863/

Il 3 agosto a Serra San Bruno (VV), nel Bosco di Santa Maria, Daniele Silvestri, una delle migliori espressioni contemporanee del cantautorato italiano, porta in scena “Estate X”, lo spettacolo che nasce dall’album di inediti “Disco X”. L’artista questa estate ritorna live outdoor dopo un lungo tour nei teatri e, appunto, un nuovo lavoro discografico. In effetti è proprio dall’esperienza teatrale che “Disco X” è nato. Un album particolare, sui generis, venuto fuori da un’esperienza collettiva che ha coinvolto il pubblico di Silvestri.

«Durante la scorsa tournée nei teatri – racconta il cantautore – avevo chiesto al pubblico di raccontarmi delle storie, delle loro storie, di vario tipo. Me ne sono arrivate tante, e su queste volevo scrivere delle canzoni e farlo durante i concerti, dove avevamo ricreato l’atmosfera e lo spazio di uno studio di registrazione: in alcune date si costruiva da zero una canzone, abbiamo quindi portato in scena il processo creativo».

Quello di Daniele Silvestri è un approdo artistico in quanto egli riesce a coniugare la ricerca di una nuova canzone d’autore con il riscontro del grande pubblico, mescolando talento e tradizione, leggerezza espressiva e impegno civile. Dall’incontro con le storie dei fan sono nate ad esempio “Tutta”, “Il talento dei gabbiani” e “Scrupoli”, ma la scaletta proposta in “Estate X” unisce questa nuova esperienza artistica ai cavalli di battaglia del cantautore. Nello spettacolo, infatti, trovano spazio anche alcuni dei suoi più grandi successi e hit: “Le cose in comune”, “Occhi da Orientale”, “Testardo”, “Salirò”, “La Paranza”. Non nuovo ad arguti giochi di parole, Daniele Silvestri, aiutato dalla sua sorprendente ed eclettica band, cambierà ancora una volta atmosfera e narrazione, ritrovando le amate chitarre elettriche e il suo spirito scanzonato e offrendo al pubblico uno show unico e indimenticabile. I biglietti sono disponibili al link: www.ticketone.it/event/daniele-silvestri-estate-x-bosco-di-santa-maria-17274733/. (rcs)

Al Parco Archeologico di Sibari il concerto di Vinicio Capossela

Mercoledì 2 agosto arriva al Parco Archeologico di Sibari Vinicio Capossela, che presenterà in anteprima regionale il suo nuovo disco Tredici canzoni urgenti.

L’evento rientra nell’ambito di Armonie d’Arte Festival, diretto da Chiara Giordano. L’evento è stato organizzato in collaborazione con la Direzione Generale Musei Calabria, guidato da Filippo Demma e con il Pas – Parco Archeologico di Sibari.

L’ultimo lavoro discografico del cantautore, polistrumentista e scrittore italiano affronta le problematiche di attualità che attanagliano la contemporaneità e un’umanità troppo stanca per vedere, sentire e capire. E quali sono gli approdi ora necessari, in questo momento condensato dall’urgenza di interpretare e dare voce ai problemi più stringenti del momento storico che stiamo vivendo? È da questa domanda che si parte per inserire lo show dell’artista – unico nel suo genere – nel calendario del Festival. Quelle scritte da Capossela sono tredici canzoni composte tra febbraio e giugno del 2022 e raccontano un mondo in cui ogni cosa, compresa l’emozione, è stata domiciliarizzata e su cui si va abbattendo la peggiore delle catastrofi: la guerra. Una sciagura che si porta dietro tutto il corollario di avvelenamento, di semplificazione, di inflazione e di vanificazione di ogni sforzo “culturale”. Il cantautore sente l’urgenza di testimoniare, di affrontare, di ricordare e di urlare: la sua è un’urgenza etica, educativa, esistenziale. L’urgenza di un nuovo umanesimo egualitario. L’album musicalmente si presenta in perfetto stile Capossela: polimorfo e collettivo. Si va dalle ballate, al waltz, al jive fino al cha cha cha. Le canzoni “urgenti” sono costruite grazie a molti strumenti, musicisti e ospiti. (rcs)

Gli appuntamenti del weekend di Armonie d’Arte Festival

È un fine settimana ricco di appuntamenti, quello di Armonie d’Arte Festival, diretto da Chiara Giordano.

Armonie d’Arte, giunto alla sua 23esima edizione, si conferma un Festival in cui musica, teatro, danza, storia, mito, natura, innovazione e creatività contemporanea si intersecano nel segno della cultura dell’armonia, come valore etico ed estetico, individuale e collettivo. Un appuntamento dell’estate calabrese che diventa centro nevralgico della sperimentazione culturale, nato e portato avanti negli anni grazie a un lavoro costante e resiliente in un tempo complesso, riaccendendo la luce sulla consapevolezza identitaria del grande patrimonio italiano, e del valore salvifico dell’arte e della cultura.

Oggi all’interno del Complesso Monumentale del San Giovanni di Catanzaro, la Compagnia Sotterraneo porterà per la prima volta in Calabria Shakespearology: un’intervista impossibile a William Shakespeare. A interpretare il genio della drammaturgia inglese sarà Woody Neri, su un testo scritto da Daniele Villa, un testo in cui Shakespeare non avrà copioni e personaggi da presentare ma diventerà egli stesso il soggetto principale della performance.

E dopo secoli passati a interrogare la sua vita e le sue opere, finalmente sarà lui a dire la sua, interrogando il pubblico contemporaneo. Il teatro, da sempre campo di gioco dell’autore, diviene quindi il mezzo attraverso cui raccontarsi in prima persona, svelando tratti del proprio carattere, idee, pensieri e segreti. Lo scrittore abituato da sempre a fare chiarezza sulle vicende umane e sulle loro pieghe più profonde, per la prima volta si metterà a nudo e sarà pronto a stare sotto ai riflettori.

Tra Borgia, Soverato e Catanzaro spazio ad anteprime nazionali site-specific, come “Cultus” di Roberto Zappalà, uno tra i coreografi contemporanei più importanti a livello internazionale, uno spettacolo suggestivo all’alba di sabato 15 luglio all’interno del Parco Archeologico di Scolacium (inserito all’interno dell’altrettanto ricco programma de “La Notte della Danza”, che partirà nella serata di venerdì 14 coinvolgendo diverse compagnie coreutiche calabresi); la prima nazionale del nuovo spettacolo dell’attrice e volto noto del cinema e della tv Lucrezia Lante della Rovere (domenica 16 luglio all’Orto Botanico di Soverato); l’esclusiva regionale di Shakespearology, spettacolo teatrale della Compagnia Sotterraneo, già Premio UBU e realtà tra le più riconosciute a livello italiano.

Domani al Parco Archeologico di Scolacium di Borgia (CZ) andrà in scena La Notte della Danza, uno spettacolo unico e indimenticabile che accompagnerà gli spettatori in un alternarsi continuo di musica e stili. Un tragitto incantevole, fatto di movimenti e tecnica che avrà diversi “approdi”. Protagonista de “La Notte della Danza” sarà l’anteprima assoluta site-specific all’alba di “Cultus” il nuovo spettacolo di Roberto Zappalà. Da oltre 30 anni Zappalà è uno dei coreografi più apprezzati su scala internazionale, grazie anche alla sua compagnia, Zappalà Danza, divenuta punto di riferimento per la danza in tutto il Sud Italia. Con Cultus Zappalà ritorna prepotentemente alla sua danza ricca di contraddizioni creative, dai sapori carnali e delicati, musicali ma anche atonali, esplosivi ma anche poetici e intimi. A ispirare musicalmente questa nuova creazione sono le meravigliose atmosfere delle musiche di David Lang. Un viaggio di varie tappe, transiti in movimento dove i corpi dei danzatori attraversano e si immergono nei vari stati dell’abbandono, della tenerezza, della gioia, dell’estasi.

Ad anticipare la performance alle 21:00 anche la presentazione del libro Passi Falsi. Drammaturgia come metodo investigativo di Nello Calabrò (edito da Malcor D’ Edizione), collaboratore artistico di Roberto Zappalà, a dialogare con l’autore saranno Zappalà stesso e Chiara Giordano, direttrice artistica di Armonie d’Arte. In successione spazio ad altre compagnie coreutiche calabresi: da Alchimie Sonore, in cui protagonisti saranno i “pulcini” di Armonie d’Arte, con uno show a cura di Famiglie d’Arte, in collaborazione con Arte Danza e sulle coreografie di Giovanni Calabrò, che metteranno in scena l’approccio formativo e divertente al mondo della danza. A mezzanotte sarà poi la volta di “Universolaltro”, spettacolo della compagnia Create Danza, che rappresenta la maggior spinta della danza contemporanea in Calabria, una pièce – con le coreografie di Filippo Stabile – che racconta tutta la sensibilità e il fascino per l’universo che circonda il nostro pianeta terra.

Domenica 16 luglio l’Orto Botanico di Soverato farà da sfondo ai racconti femminili ispirati ad Emily Dickinson di Una donna per tutte le stagioni, prima nazionale del nuovo spettacolo che vede in scena Lucrezia Lante della Rovere. Liberamente ispirata al testo Emily Dickinson e i suoi giardini di Marta McDowell, la performance vedrà l’attrice come unica protagonista intenta a interpretare dodici donne diverse, come diverso è il loro approccio allo scorrere del tempo. Un lavoro che coniuga materia e spiritualità, paesaggio e immaginario in quelle stagioni che nel loro susseguirsi creano un tempo. Un giardino come l’Orto botanico che ospita lo spettacolo diventa, quindi, il luogo coerente e avvolgente, come deve essere. Lucrezia Lante della Rovere si fa voce narrante e protagonista di dodici storie differenti unite da un unico fil rouge: la visione di sé. Patrizia Bettotti, Giancarlo Trimboli e Corrado Ruzza accompagnano l’attrice rispettivamente con il violino, il violoncello e il pianoforte, eseguendo le Stagioni di P.I.Cajkovskj.

Armonie d’Arte Festival “approda” nella Sibaritide

La 23esima edizione di Armonie d’Arte Festival, diretto da Chiara Giordano, “approda” nella Sibaritide. Sono tre, infatti, gli appuntamenti della kermesse nella Provincia di Cosenza e, nello specifico, al Parco Archeologico di Sibari.

Il Parco Archeologico di Sibari, tra i siti più estesi del Mediterraneo, ubicato sulla costa Ionica della Calabria a breve distanza dalla foce del Fiume Crati, vide il sorgere, lo sviluppo e l’espansione e poi il declino della grande polis di Sibari. Qui furono impiantati, in epoche successive alla distruzione della città greca, sovrapponendosi in parte alle sue rovine, prima il centro ellenistico di Thurii e poi quello romano di Copia. Questa eccezionale stratificazione fa di Sibari uno dei siti più estesi ed importanti del Mediterraneo di età arcaica e classica.

Tre appuntamenti resi possibile grazie alla collaborazione con la Direzione Generale Musei Calabria, nella persona del direttore regionale Filippo Demma, e con il Pas – Parco Archeologico di Sibari, istituto autonomo del Ministero della cultura dotato di autonomia speciale.

Il 6 luglio, l’anteprima del Festival con Motus & R.Y.F. in “Of the nightingale I envy the fate” (“Dell’usignolo invidio la sorte”) e “Tutto Brucia Soundtrack”, e a seguire due grandi concerti: il 2 agosto Vinicio Capossela in “Tredici canzoni urgenti” ed il 28 agosto Alice con “Eri con me”.

Motus, compagnia nomade e indipendente, in costante movimento tra Paesi, momenti storici e discipline, nasce nel 1991. I fondatori Enrico Casagrande e Daniela Nicolò, animati dalla necessità di confrontarsi con temi, conflitti e ferite dell’attualità, fondono scenicamente arte e impegno civile attraversando immaginari che hanno riattivato le visioni di alcuni tra i più scomodi “poeti” della contemporaneità. Il gruppo, esploso negli anni Novanta con spettacoli di grande impatto emotivo e fisico, ha saputo e sa prevedere e raccontare alcune tra le più aspre contraddizioni del presente, ha attraversato e creato tendenze sceniche iper-contemporanee, interpretando autori come Beckett, DeLillo, Genet, Fassbinder, Rilke o l’amato Pasolini.

Hanno ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui tre premi UBU e prestigiosi premi speciali per il loro lavoro. Liberi pensatori, portano i loro spettacoli nel mondo. Approdano a Sibari e ad Armonie d’Arte Festival con una doppia performance: “Of the nightingale I envy the fate”, “Of the nightingale I envy the fate (Dell’usignolo invidio la sorte)” e “Tutto brucia Soundtrack”.

Si torna a Sibari mercoledì 2 Agosto,alle ore 22:00, con Vinicio Capossela e “Tredici canzoni urgenti”. Senza dubbio il più originale fra i cantautori italiani dell’ultimo trentennio presenta il suo nuovo album uscito in primavera per la prestigiosa etichetta Parlophone/Warner. Tredici nuove canzoni scritte fra il febbraio e giugno del 2022 e registrate nei mesi seguenti, come diretta conseguenza del momento storico che stiamo vivendo. Canzoni che nascono dalla necessità di affrontare e confrontarsi con le problematiche più stringenti che affollano un mondo ormai supino, sprofondato sul divano.

Un mondo in cui ogni cosa, compresa l’emozione, è stata domiciliarizzata e su cui si va abbattendo la peggiore delle catastrofi: la guerra, con tutto il corollario di avvelenamento, di semplificazione, di inflazione, di vanificazione di ogni sforzo “culturale”. Da qui l’urgenza di testimoniare, di affrontare, di ricordare e urlare che riempie le canzoni di questo disco: si parla di urgenza etica, urgenza educativa, urgenza esistenziale, urgenza di un nuovo umanesimo egualitario, urgenza di verità oltre le mistificazioni.

Ultimo appuntamento a Sibari lunedì 28 agosto, alle 22:00, con “Eri con me”, Alice canta Battiato. Dopo il commovente successo fatto registrare lo scorso anno al parco di Scolacium, ritorna ad Armonie D’Arte Festival quasi per acclamazione la sensibile interprete forlivese, che continua a stupire nel suo accorato omaggio nei confronti del suo Maestro e riferimento assoluto, grazie a un recital che presenterà alcuni nuovi brani tratti dal recente album “Eri con me” pubblicato dalla Bmg.

Alice la cui personalità vocale è originale per quanto unica, si fa ancora una volta strumento della musica di Franco Battiato e di ciò che le ha trasmesso, attraverso quelle canzoni a cui sente di aderire pienamente e che di fatto la consacrano come la sua sola e plausibile interprete contemporanea. In questa esclusiva data calabrese, nella formazione congeniale del trio, Alice sarà accompagnata al pianoforte da Carlo Guaitoli, cui si aggiungerà il timbro caldo del violoncello di Chiara Trentin. Alice, in coerenza con un percorso artistico omogeneo per quanto di costante ricerca, è stata insignita quest’anno del Premio Tenco alla carriera.

Cultura, natura, salute e pace i temi declinati da Armonie d’Arte, un Festival “espanso” che guarda alle radici ed insieme allo scenario globale contemporaneo.

«Un festival che – ha dichiarato Chiara Giordano – cerca rinnovato umanesimo; ove musica, teatro, danza, storia, mito, natura, innovazione e creatività contemporanea si intersecano nel segno della cultura dell’armonia, come valore etico ed estetico, individuale e collettivo”. Ed è armonia delle arti, tra le arti e attraverso le arti, è la forza del dialogo culturale che include e rigenera, innova e rinnova, della narrazione, della bellezza, dell’arte, valori fondamentali e ineludibili per ogni processo, appunto armonico, di sviluppo». (rcs)

Presentato Armonie d’Arte Festival

Dal 6 luglio fino al 30 settembre è in programma la 23esima edizione di Armonie d’Arte Festival, diretto da Chiara Giordano.

«Ancora una volta, come ogni estate da 23 anni, riaccendiamo la luce; e lo facciamo su luoghi potenti, evocativi, di grande significanza e possibili incantamenti. Perché questa è la vocazione di Armonie d’Arte” – ha evidenziato Chiara Giordano –. Un lavoro costante, resiliente, oltre l’ostacolo. In un tempo complesso, difficile, a volte kafkiano, più spesso chiaro e per questo più duro».

Perseguendo la sua identità tracciata già dalla scorsa edizione, Armonie d’Arte continua nel solco del tema che ha scelto come permanente Nuove Rotte Mediterranee – quelle che nel tempo antico sono già state foriere di fecondi transiti, approdi e permanenze – e sono linfa e contrappunto, ora chiaro ora velato, alla tessitura culturale e artistica del festival, che si candida a portavoce della rinnovata narrazione del Mare Nostrum. Dal macro-tema discende quest’anno la declinazione Approdi: «Che sono lo spazio della ricerca, della scoperta, delle nuove idee e delle nuove opportunità, dove le specificità e le diversità, materiali e immateriali, di temi e di pratiche, di luoghi e di genti, agiscono per creare connessioni proattive, creative, innovative», sottolinea Chiara Giordano.

Come consuetudine, il “marcatore identitario” del festival è lo spazio memorabile per l’energia senza tempo che trasuda tra pietre millenarie e ulivi secolari del Parco Archeologico Nazionale di Scolacium a Borgia (CZ), che scende dolcemente al mare blu e alla bianca spiaggia ionica, celebrando l’incantevole connubio fra Natura e Cultura. Proprio partendo dal suo nucleo storico, Scolacium, Armonie d’Arte intraprende il suo percorso “espanso”, integrando altri luoghi nel cartellone del Festival che seguono due traiettorie geografiche e temporali, che poi corrispondono a due momenti importanti della storia del meridione italiano: quella antica, magno-greca e romana, lungo i presidi archeologici della costa ionica (Scolacium appunto, affiancato da quest’anno dal Parco Archeologico dell’antica Sibarys a Cassano allo Ionio), e quella normanna delle terre di Ruggero d’Altavilla che consentì magnifici presidi e luoghi di culto (la Certosa di Serra San Bruno, la Grangia di Montauro, il Complesso Monumentale di Catanzaro, l’Abbazia Benedettina di Lamezia Terme) ancora oggi densi di immaginario e di racconti.

Luoghi “dove il tempo si ferma e rimane”, che saranno altresì affiancati dal Parco Internazionale della Scultura e della Biodiversità Mediterranea  a Catanzaro,  “dove il tempo corre e rincorre”, luogo unico a livello globale (che raduna al suo interno le opere di artisti come Tony Cragg, Mimmo Paladino, Jan Fabre, Antony Gormley, Michelangelo Pistoletto, Mauro Staccioli, Daniel Buren, etc.), che ospiterà una speciale sezione del Festival dedicata ai più giovani, dall’Orto Botanico di Soverato, oasi naturalistica di macchia mediterranea che si affaccia sul golfo di Squillace, e da Pietragrande, avamposto marino del comune di Montauro (CZ), tra i più belli e affascinanti del litorale jonico calabrese.

Il sipario della 23esima edizione di Armonie d’Arte Festival, con grandi artisti e nuove generazioni, performance che arrivano in Calabria per la prima volta ma anche esclusive italiane, prime e produzioni originali del Festival, si apre ufficialmente sabato 8 luglio a Scolacium con DNA: lo spettacolo che fa suonare la scienza, un’opera originale di Deproducers – esperienza che raduna alcuni grandi protagonisti della musica italiana contemporanea come Vittorio Cosma, Gianni Maroccolo, Riccardo Sinigallia, realizzata in co-produzione con Fondazione Airc. Un progetto nato grazie alla consulenza scientifica del filosofo evoluzionista Telmo Pievani e che vedrà sul palco anche Roberto Angelini. Un viaggio che unisce musica e scienza in un racconto formidabile: attraverso brani musicali inediti, immagini suggestive e una scenografia costruita ad hoc, una conferenza scientifica diventa uno spettacolo appassionante e un’esperienza immersiva alla portata di tutti.

Il cartellone musicale del Festival vede spiccare tra i protagonisti anche Vinicio Capossela (2 agosto c/o Parco Archeologico di Sibari a Cassano allo Ionio), il più originale e visionario tra i cantautori italiani dell’ultimo trentennio, che presenterà, unica data in Calabria, il suo nuovo album, “Tredici canzoni urgenti”; il grande jazzista americano Mike Stern accompagnato dalla sua blasonatissima band (28 luglio c/o Abbazia Benedettina di Sant’Eufemia a Lamezia Terme), salito alla fama internazionale per la sua militanza con Miles Davis, Blood, Sweat & Tears e Billy Cobham, è oggi riconosciuto come uno tra i chitarristi più importanti della sua generazione, capace di spaziare dalla fusion al jazz ortodosso; gli Incognito, tra gli inventori dell’acid-jazz (17 luglio c/o Pietragrande a Montauro), la band britannica da oltre 40 anni sulla scena, che concilia la raffinatezza del jazz con il calore e la sensualità sonora del soul-funk.

Daniele Silvestri, enigmatico ma anche enigmistico, il raffinato cantautore romano ritorna alla dimensione live con Estate X (3 agosto c/o Bosco di Santa Maria a Serra San Bruno), un nuovo spettacolo denso di incognite, nel senso più esteso di sorprese e libertà rispetto a uno schema prefissato, nato per celebrare “Disco X”, il suo ultimo lavoro in studio; l’incontro di cartello fra due grandi funambolici ed estrosi virtuosi, Stefano Bollani & Trilok Gurtu (19 agosto c/o Parco Archeologico Scolacium) che dialogheranno senza rete sul terreno comune dell’improvvisazione, con altre possibili sorprese o soluzioni nell’intesa alchemica che li unisce; Alice, che dopo il commovente successo fatto registrare lo scorso anno ritorna quasi per acclamazione (28 agosto c/o Parco Archeologico di Sibari) con un omaggio nei confronti del suo Maestro e riferimento assoluto, Franco Battiato, attraverso uno spettacolo che presenterà alcuni nuovi brani tratti dal recente album “Eri con me”, in cui l’artista forlivese si fa ancora una volta strumento della musica di Battiato e di ciò che le ha trasmesso, con una rara eleganza ed equilibrio musicale e scenico.

Sul fronte della classica, Armonie d’Arte celebra quest’anno il centenario della nascita di Maria Callas con uno speciale Gàla Lirico Sinfonico (12 agosto al Parco Archeologico Scolacium), che vede protagonista un’autentica star, il soprano russo, Aida Garifullina, una tra le figure più incantevoli del palcoscenico internazionale, che omaggerà la più grande icona della lirica di tutti i tempi. Mentre sul fronte del sostegno al territorio il Festival ospiterà le 2 Ico (Istituzioni Concertistiche Orchestrali) calabresi: una coproduzione con Osc/Orchestra Sinfonica Calabrese con “La Traviata” in forma di lezione-concerto (il 27 luglio al Bosco di Santa Maria) e la co-produzione con l’Orchestra Sinfonica Brutia, “8 Millimetri”, con particolari arrangiamenti originali di Francesco Perri del repertorio cinematografico degli anni 50’, 60’, 70’, (7 agosto Grangia di Montauro).

E ancora una particolare e imponente produzione del Festival (10 agosto c/o Grangia di Montauro), che vede i Carmina Burana di Carl Orff, diretti da Leonardo Quadrini, con l’Orchestra Internazionale della Campania e il Coro Lirico Siciliano, con un grandioso allestimento site-specific, con innesti di danza aerea, un light design di grande impatto, di luce e di fuochi, per la regia di Teresa Ludovico e con la voce recitante di Davide Riondino, in una dimensione fortemente immersiva, non spettacolistica fine a se stessa, ma in profonda coerenza tra i testi medievali e il luogo del XII secolo che, probabilmente, quelle storie le avrà viste vivere.

Altri grandi nomi costellano anche il cartellone teatrale del Festival: a partire da Arithmos, dalle spiagge di Troia alle spiagge di Cutro, nuova produzione, in prima assoluta, di Armonie d’Arte in collaborazione con Teatro Studio Krypton con Giancarlo Cauteruccio & Elisabetta Pozzi (4 agosto Parco Archeologico di Sibari e il 5 agosto Bosco di Santa Maria di Serra San Bruno), una suggestione artistica che nasce dall’antica e quanto mai attuale rotta mediterranea che da “Le Troiane” di Euripide ad oggi segna il viaggio della sofferenza e della speranza in approdi migliori; i Motus, una delle compagnie internazionali più accreditate nel teatro di ricerca, con due lavori potenti che si alimentano di mito classico per la loro eccezionale valenza contemporanea e che, facendo perno sul linguaggio innovativo e sperimentale, evidenziano un tema forte ed attualissimo come quello della libertà di espressione: Tutto Brucia Soundtrack, ideazione e regia di Daniela Nicolò e Enrico Casagrande, con Silvia Calderoni, Stefania Tansini, e “Of The Nightingale I Envy The Fate” (dell’usignolo invidio la sorte), sempre per la regia di Daniela Nicolò e Enrico Casagrande, drammaturgia di Daniela Nicolò con Stefania Tansini, e la musica live di RYF (Francesca Morello), in una speciale data preview del festival (5 luglio Parco Archeologico di Sibari).

La Compagnia Teatrale Sotterraneo, recentemente vincitrice del prestigioso Premio Ubu, che porta ad Armonie d’Arte “Shakespearology” (13 luglio Complesso del San Giovanni di Catanzaro), un pezzo teatrale ibrido che dà voce al Bardo in persona, interpretato da uno strepitoso Woody Neri, che cercherà di rovesciare i ruoli abituali: dopo secoli passati a interrogare la sua vita e le sue opere, finalmente è lui che dice la sua, interrogando il pubblico del nostro tempo.

E ancora, spettacoli che intrecciano parole e musica: la prima nazionale del nuovo spettacolo di Lucrezia Lante della Rovere, Una donna per tutte le stagioni, drammaturgia originale di Silvia Felisetti liberamente ispirata a “Emily Dickinson e i suoi giardini” di Marta McDowell, connubio tra le parole e i gesti della poetessa americana e il coevo compositore russo delle “Stagioni”, P.I.Cajkovskj (16 lugli Orto Botanico di Soverato); Paolo Crepet, psichiatra e sociologo italiano di fama, che arriva sui palcoscenici con Comizi d’amore contemporanei. Dialogo sentimentale (18 luglio Grangia di Montauro), una libera riflessione sull’amore e le passioni umane contestualizzate nella nostra epoca, prendendo spunto dalle suggestioni musicali, interpretate dal piano di Marcello Mazzoni, che ci vengono offerte da opere di Vivaldi e di compositori a noi temporalmente più vicini come Arvo Part, Michael Nyman, Philip Glass, Eric Satie; “Emozioni”, l’omaggio a 25 anni dalla morte di Lucio Battisti con protagonista Cesare Bocci (9 luglio Orto Botanico di Soverato), nome di riferimento nel panorama teatrale e cinematografico, nonché figura molto apprezzata anche dal pubblico televisivo, che guiderà il pubblico in un viaggio in musica e parole sulle orme di Lucio Battisti, accompagnato dalle raffinate citazioni musicali del Duo Mercadante, formato da Rocco Debernardis al clarinetto e Leo Binetti al pianoforte; “La verità vi prego sull’amore”, un vibrante recital di riflessioni inedite, in cui le storie raccontate da Stefano Massini si intrecciano con la canzone d’autore di Luca Barbarossa (25 luglio c/o Scogliera di Pietragande) per coinvolgere il pubblico in un viaggio caleidoscopico di immagini, attraverso un grande gioco di stimoli, sensazioni, suggestioni e sensibilità.

Una notte speciale come quella della nuova produzione del Festival “Napoli & Caruso” (23 agosto Grangia di Montauro), omaggio alla città da sempre simbolo di musica nel mondo e al leggendario tenore nei 150 anni dalla nascita, con la voce appassionata e drammatica di Lina Sastri accompagnata dall’Orchestra Sinfonica Calabrese, in uno spettacolo che con i temi memorabili della canzone antica e testi poetici da D’Annunzio a Di Giacomo e ad un raro repertorio sei-settecentesco operistico frutto di un’accurata ricerca del direttore artistico Chiara Giordano, si  preannuncia di inedita e particolare intensità; “Diari di approdi”, altra produzione originale del Festival (20 luglio Complesso del San Giovanni), di Alba Porto, regista e attrice della compagnia Asterlizze, e Terra Madre Etno Ensemble, in cui la musica etnica e il folk sono il gancio per valorizzare valori fondanti come l’incontro, lo scambio, il confronto.

Per quanto riguarda la danza spazio anche qui ad una proposta ricca e di prestigio: partendo dalla “Notte della Danza” (tra 14 e 15 luglio Parco Archeologico di Scolacium), che dapprima darà spazio alla valorizzazione dei giovanissimi danzatori della regione, a cura di Famiglie d’Arte e Arte Danza di Giovanni Calabrò, poi della Compagnia Create Danza di Filippo Stabile, che rappresenta la punta di maggior spinta per la danza in Calabria, e, alternando incontri, talk, proiezioni con protagonisti del mondo coreutico nazionale e internazionale, culminerà all’alba con l’anteprima assoluta di “Cultus”, il nuovo spettacolo di uno dei più interessanti coreografi italiani, Roberto Zappalà con la Compagnia Zappalà Danza.

Proseguendo poi con Ater Ballet, la più riconosciuta istituzione della danza in Italia, che propone una sorta antologia di quattro frammenti in forma di suite, che rilegge l’interazione con il corpo e tra i corpi nel segno dell’amore, del dialogo, dell’empatia, del futuro tecnologico, “Storie”, firmata da Diego Tortelli e Philip Graz, due coeregrafi cresciuti all’interno di Ater e oggi molto apprezzati anche in ambito internazionale (21 luglio Parco Archeologico Scolacium); il Gàla Rudolf Nureyev (17 agosto Abbazia Benedettina di Sant’Eufemia), una serata omaggio all’indimenticato protagonista che ha rivoluzionato il ruolo maschile nella danza, con étoile internazionali di prestigiosi teatri come, tra gli altri, il Bolshoi, nel repertorio di passi a due e assolo più belli,  difficili e amati, quelli con cui la straordinaria figura di Nureyev si è consegnato alla leggenda (e in scena costumi originali e oggetti personali del Maestro). E altri spettacoli ancora da annunciare…

Un cartellone ricco di prime, anteprime ed esclusive, produzioni originali del Festival e allestimenti site-specific,  attività dedicate e progetti speciali, con rinnovata attenzione a parlare a tutti e a ciascuno nel contempo, con l’ambizione buona di contribuire non solo al benessere del momento, ma ad una dimensione positiva più duratura, ad una consapevolezza identitaria del grande patrimonio italiano, e del valore salvifico dell’arte e della cultura.

«Cerchiamo profondità e altezze, radici e internazionalità, radicalità e inclusione, il piccolo e il grande, non ossimori ma complici, con la stessa attenzione, dedizione, gioia. E con la gratitudine per chi lavora a tutto questo in qualunque modo, e soprattutto per chi ci segue, per chi ci sostiene, per chi arriva da noi e con noi condivide piccoli pezzi di cammino  o  lunghi viaggi – ha sottolineato in sintesi Chiara Giordano –. Ancora una volta, come ogni estate da 23 anni, riaccendiamo la luce; e lo facciamo su luoghi potenti, evocativi, catturanti, di grande significanza e possibili incantamenti. Perché questa è la vocazione di Armonie d’Arte». (rcz)

A Taverna grande successo per gli eventi di Armonie d’Arte Festival

Grande successo, a Taverna, per gli eventi organizzati per Armonie d’Arte Festival, diretto da Chiara Giordano e giunto alla 22esima edizione.

Il Festival ha avuto una straordinaria connotazione itinerante e, oltre al suo palcoscenico principale al Parco archeologico di Scolacium a Borgia, ha spaziato tra Catanzaro, Serra San Bruno, Montauro, Tropea e anche Taverna, patria di Mattia Preti, luogo di particolare valore storico e paesaggistico.

Nel chiostro del Complesso monumentale del Palazzo San Domenico di Taverna si sono susseguiti appuntamenti di grande pregio, tra musica e teatro, con il meglio dello scenario nazionale ed internazionale ed un occhio di sostegno per gli artisti calabresi.

Un’esecuzione da incisione quella della Cappella Neapolitana–  costituito da strumentisti e cantanti specializzati nel repertorio musicale napoletano antico e tra i massimi esecutori al mondo – che ha riportato indietro le lancette del tempo di 4 secoli con un rigore filologico e nel contempo una sapienza contemporanea senza uguali e che testimonia il profilo internazionale più blasonato dell’ensemble diretto e fondato da Toni Florio, che con questo lavoro ha portato per la prima volta in scena il più antico intermezzo comico della storia della musica.

E, poi, l’Inferno dantesco di Chiara Guidi con Esercizi per voce e violoncello sulla Divina Commedia. La Guidi, una delle figure più interessanti del teatro italiano, ha letteralmente incantato i presenti con un’interpretazione dei versi che diventavano via via magma non solo di senso ma anche di suono vocale che si aggiungeva a quelli prodotti con un contrappunto serrato sorprendente da Francesco Guerri.

A seguire, nella stessa serata, un concerto della Mediterranea Sinfonietta, compagine di musicisti calabresi di bel talento e che stanno scommettendo sulla permanenza nella propria terra, diretti da Marco Codamo che ha proposto un programma brillante e coraggioso di tutto Mozart con solista Marika Franchino.

Particolare, poi, l’ultimo spettacolo Na vota c’era, in collaborazione con Primavera dei Teatri: dittico calabrese ovvero riscrittura originale da Letterio di Francia, di e con Dario De Luca. Uno spettacolo coinvolgente, lieve e profondo insieme, da godere con sorriso e ricordare con riflessione, con una trascrizione magistrale tra sound classico, popolare, ed elettronico.

«Un primo esperimentom quello tavernese di Armonie d’Arte – ha evidenziato Giordano – che ha confermato tutto il valore e le potenzialità del luogo e, nel contempo, ha evidenziato tutto il lavoro da fare per abituare il pubblico a pensare a Taverna come luogo non solo di Mattia Preti ma anche di performance contemporanee».

«Siamo molto soddisfatti di questa sinergia creatasi con il Festival – ha sottolineato il sindaco di Taverna, Sebastiano Tarantino – Si è trattata di una collaborazione e coproduzione con il progetto “Cultura e Natura non solo una rima / Micro Festival prima edizione” del Comune che ho l’onore di guidare. Vogliamo portare avanti la promozione delle bellezze artistiche di questo borgo ma anche quelle naturalistiche e ambientali. Un’importante vetrina per Taverna ed è sicuramente l’inizio di un proficuo percorso con Armonie d’Arte». (rcz)

Armonie d’Arte si sposta a Taverna: Tantissimi gli eventi fino a domenica

Armonie d’Arte Festival, diretto da Chiara Giordano, da venerdì 9 settembre si sposta a Taverna, patria di Mattia Preti, con una serie di eventi.

Infatti, il 9,10,11, settembre, una programmazione raffinata anche per la sezione dedicata al Comune presilano. Il Chiostro del Complesso Monumentale del Palazzo San Domenico di Taverna accoglierà musica e teatro con il consueto altissimo profilo artistico e un occhio ad artisti calabresi già dello scenario nazionale ed internazionale.

Venerdi 9 alle ore 21.00, una produzione eccezionale: la Cappella Neapolitana, ensemble fondato nel 1987 da Antonio Florio inizialmente col nome di Cappella della Pietà de’ Turchini, costituito da strumentisti e cantanti specializzati nel repertorio musicale napoletano antico e tra i massimi esecutori al mondo, mette in scena la prima esecuzione moderna del più antico intermezzo comico ( 1673 – Bello Tiempo Passato ).

La Cappella neapolitana utilizza strumenti barocchi (il cembalo, la tiorba, il chitarrone, la chitarra spagnola il calascione, oltre a violini e violoncello). E così, con rigore e consapevolezza filologica, al pubblico sono offerti i suoni, le voci, i colori, i lazzi, insomma l’atmosfera di smodata allegria che si doveva vivere nei teatri del Seicento a Napoli. (Lorenzo Fiorito)

Sabato 10 vede, invece, 2 spettacoli: alle ore 19.00. Chiara Guidi, una delle figure più interessanti del teatro italiano, con Esercizi per voce e violoncello sulla Divina Commedia, un lavoro intenso e particolarissimo sull’ Inferno dantesco, dove Chiara Guidi – cofondatrice della Socìetas Raffaello Sanzio, compagnia teatrale che si è distinta sul piano mondiale per la creazione di un linguaggio innovativo – si muove nel solco della sua personale ricerca sulla voce come chiave drammaturgica nel dischiudere suono e senso di un testo, ricerca che le è valsa diversi riconoscimenti e pubblicazioni; al violoncello Francesco Guerri traccia un percorso che cancella i confini tra musica classica contemporanea e libera improvvisazione, producendo invenzioni caratterizzate dalla fisicità del gioco virtuosistico e dal profondo legame emotivo che mantiene con lo strumento.

Sempre sabato 10, ma alle ore 21.30, la Mediterranea Sinfonietta diretta da Marco Codamo, una compagine orchestrale calabrese che merita attenzione per la passione e dedizione in un apprezzabile percorso di crescita, già molto interessante, e un programma di valore ma anche di bell’ascolto per tutti come le arie d’opera mozartiane che ben si armonizzano con il Chiostro e con solista Marika Franchino.

Domenica 11 alle 19.00, Na vota c’era, dittico calabrese ovvero riscrittura originale da Letterio di Francia, di e con Dario De Luca, lavoro per voce recitante e orchestra : uno dei migliori attori calabresi di teatro, un’orchestra brillante e inconsueta; una coproduzione con Primavera dei Teatri, un “transito “culturale pieno di spunti tra passato e contemporaneità, territorialità e scenario globale.

«Questi eventi – ha evidenziato il sindaco di Taverna, Sebastiano Tarantino – nasce da una proficua sinergia fra il comune di Taverna e Armonie d’Arte. Si tratta di una collaborazione e coproduzione con il progetto “Cultura e Natura non solo una rima / Micro Festival prima edizione” del Comune che ho l’onore di guidare. L’obiettivo è quello di promuovere le bellezze artistiche di questo borgo ma anche quelle naturalistiche e ambientali».

«Si terranno, infatti – ha concluso – al mattino escursioni e laboratori e al pomeriggio talk con esperti autorevoli calabresi. Si tratta di un’importante vetrina per Taverna che sfrutta il forte rilievo e considerazione che ha sul territorio una manifestazione storicizzata e di valore come Armonie d’Arte Festival che, da quest’anno, grazie alla sua programmazione itinerante ha creato una affascinante rete tra i Comuni calabresi». (rcz)

Armonie d’Arte, stasera la Wiener Philharmoniker

Questa sera, a Roccella di Borgia, alle 22, per Armonie d’Arte Festival è in programma il concerto dell’orchestra della Wiener Philharmonike.

E se il grande pubblico la ricorda per il tradizionale e famosissimo concerto di Capodanno dal Musikverein di Vienna trasmesso in mondovisione, per tutti gli amanti della musica, classica in particolare, rappresenta una vera e propria icona. Addirittura leggendarie alcune esecuzioni e le collaborazioni con direttori e solisti che hanno fatto la storia del concertismo dell’ultimo secolo, ed è la prima volta che la blasonata formazione orchestrale si esibisce in Calabria e, per l’occasione, in esclusiva italiana.

Eseguiranno un programma nel contempo ricercato e raffinato ma anche godibilissimo per pubblico non consueto alla musica classica, che va da Antonio Vivaldi (Concerto per 4 violini e orchestra d’archi in Si minore RV 580 e Concerto per due violini e due Violoncelli Sol magg. RV 575) ad Ottorino Respighi ( Antiche danze ed arie per liuto, Suite Nr. 3), al Liebeslieder-Walzer op. 52 di Johannes Brahms e alla Serenata Nr. 2 in Do magg di Robert Fuchs.

Per questo evento il Festival diretto da Chiara Giordano rivolge un invito particolare, con un ticketing dedicato, a tutti i musicisti calabresi, soprattutto ai giovani, ritenendo questo concerto un’occasione straordinaria e praticamente unica in questa regione, ancor più per i professionisti della musica.

Il presidente e direttore artistico del Festival, Chiara Giordano, sottolinea che «dopo il grande successo della programmazione 2022 fin qui realizzata, con consensi veramente lusinghieri, arrivati anche da contesti estremamente qualificati, a livello nazionale ed internazionale, nonché degli stessi artisti di più alto profilo, crediamo che il territorio, ovvero le istituzioni ma soprattutto l’impresa, l’associazionismo, gli operatori e così via, ora possano proficuamente riconoscersi in Armonie d’Arte, abbracciarlo e considerarlo uno strumento privilegiato di crescita e benessere, individuale e collettiva». (rcz)

A Montauro Armonie d’Arte Festival presenta il “Trittico” in prima assoluta

Armonie d’Arte Festival si sposta a Montauro, al Grangia di Sant’Anna, per presentare in prima assoluta il Trittico dedicato a Pier Paolo Pasolini, in occasione dei 100 anni dalla nascita.

Domani, infatti, sono previsti tre eventi dedicati all’attore, regista e drammaturgo, che inizierà con Le ceneri di Pasolini, con i versi di Igor Esposito, voce recitante di Peppino Mazzotta e ideazione e regia di Francesco Saponaro.

Si tratta di un’installazione visiva e una traccia  sonora della durata di 11 minuti ripetuta in maniera ciclica.
Una tavola imbandita, per banchetto, e alle una scritta che segnala la distanza che intercorre tra il luogo dell’installazione e il luogo della morte di Pier Paolo Pasolini, Ostia Idroscalo. La mattina del 2 novembre 1975, sul litorale romano, in un campo incolto in via dell’idroscalo, una donna, Maria Teresa Lollobrigida, scopre il cadavere di un uomo. È Ninetto Davoli a riconoscerne il corpo.

A seguire, il Porno-Teo-Kolossal di Pasolini, con voce recitante di Anna Bonaiuto e la regia di Francesco Saponaro.

«L’avventura picaresca di Porno-Teo-Kolossal, trattamento cinematografico di Pier Paolo Pasolini scritto per Eduardo De Filippo, è ancora più avvincente se la si legge come la confessione di un insaziabile desiderio di incontro tra arte e vita che attendeva solo di essere trasferito e impressionato su pellicola, se quella tragica morte non ci avesse privato di un’occasione straordinaria – scrive Saponaro –. Quello tra Eduardo e Pasolini è un incontro fondato sulla lucida complementarità di due sguardi che continuano a raccontare l’Occidente con le sue grandezze e le sue barbare miserie».

«Leggendo il trattamento – scrive ancora – mi sono chiesto come restituire, con la semplicità di una voce che serve la parola, la medianica potenza di queste visioni senza incorrere nel fraintendimento di una mimesi rappresentativa.
Ho chiesto ad Anna Bonaiuto, straordinaria interprete del nostro miglior teatro, di incarnare la lingua intima che Pasolini usa in questa scrittura complessa, carica di un abbagliante impegno ideologico e di esiti definitivi e testamentari, che migra dal tessuto narrativo di impianto epico-picaresco ai dialoghi più popolari del dialetto napoletano».

«Nella voce della Bonaiuto – si legge – c’è l’approccio sincero e dichiarato di un innamoramento materno che ci dà la possibilità di partecipare all’imponente costruzione drammatica di una lunga sequenza di immagini che esplodono in tutta la loro caparbia violenza, appena mitigata dagli sguardi comici e teneri di Eduardo e del suo servo Ninetto, nel quale Pasolini porta a uno dei punti più alti la densità metaforico-lirica del suo linguaggio».

Chiude la giornata Pasolini vs Warhol? un talk show multimediale di Francesco Saponaro grazie ad Alessandro Del Puppo.

«Nel 1975 – ha spiegato Saponaro – Pier Paolo Pasolini viene invitato a scrivere un testo critico su Ladies and Gentlemen, una serie di ritratti di travestiti newyorkesi realizzata da Andy Warhol ed esposta tra ottobre e dicembre dello stesso anno in una grande mostra a Ferrara. Quel testo comparve soltanto sei mesi dopo, in una mostra semiclandestina aperta dopo la morte del poeta».

«Nel 1975 Pasolini è al tempo stesso attuale e postumo – ha spiegato –. Accusa Warhol di essere privo di dialettica rivoluzionaria, mentre Warhol agisce già nel campo della cronaca, del vissuto, in una spettacolare messinscena di trasgressioni e successo, arti visive e omosessualità. I due nella realtà non si conobbero mai personalmente, ma questo match intellettuale tra due giganti del XX secolo è al centro di una vicenda intricata e affascinante. Intorno ruotano galleristi e critici d’arte rampanti, denaro, rock, flash e polaroid, sesso e droga, artisti e ragazzi, da una galleria all’altra, da un letto all’altro, tutti stregati dalle stelle evanescenti degli anni settanta. Pasolini e Warhol incarnano visioni opposte e inconciliabili della contemporaneità».

«La voce di Pasolini – ha concluso – che interroga e contesta l’immaginario visivo di Warhol è la parabola di un umanesimo novecentesco che si imbatte in quel mondo nuovo che il poeta delle Ceneri non volle o non poté capire fino in fondo».

«La vita di Pasolini, il suo pensiero, la sua produzione artistica – ha spiegato Chiara Giordano, direttore artistico del Festival – testimoniano tutta la capacità di utilizzare il concetto di “transito” immateriale come valore di rinnovamento tematico, di consapevolezza identitaria, di creatività e di visione del futuro. In tal senso il Festival, nell’anniversario centenario della nascita, non poteva che proporne un percorso di lettura contemporanea». (rcz)

Armonie d’Arte, Charles Lloyd “folgorato” da Scolacium

È rimasto “folgorato” dalla bellezza di Scolacium e dall’Armonie d’Arte Festival, il musicista Charles Lloyd, che si è esibito al Festival diretto da Chiara Giordano.

«Qui mi sento in Paradiso. Chiara Giordano ha realizzato un Festival bellissimo per il pubblico e per noi artisti» ha dichiarato Lloyd.

Da un lato una leggenda della musica jazz, accompagnato da artisti di primissimo livello – Bill Frisell, uno dei maggiori chitarristi americani dagli anni ’80 ad oggi, insieme a Reuben Rogers al basso e Kendrick Scott alla batteria – dall’altro la magia di un luogo che trasuda storia e antichità.

Il 28 luglio, a Teatro Comunale di Soverato arriverà lo straordinario musicista Paolo Fresu che terrà uno speciale omaggio sonoro dedicato a Lawrence Ferlinghetti, poeta, editore e libraio scomparso nel 2021.

Insieme a lui ci saranno: Dino Rubino al pianoforte, Marco Bardoscia al contrabbasso, Carlo Maver al bandoneon.

In questo stile si proseguirà il 29 luglio a Borgia, a Palazzo Mazza, per un concerto frizzante che mette insieme artisti “mediterranei”: un ex enfant prodige oggi newyorkese e interprete vivacissimo del jazz internazionale, Francesco Cafiso, al sassofono, con Francesco Scaramuzzino (pianoforte), Riccardo Grosso (basso), Antonio Petralia (batteria),  musicisti che sanno accogliere e restituire gli input musicali contemporanei di più alto profilo. (rcz)