Confartigianato: focus su salute e futuro dell’artigianato calabrese

Un importante incontro, per discutere dello stato di salute e del futuro dell’artigianato calabrese si è svolto tra le organizzazioni  regionali datoriali e sindacali dell’artigianato che si è svolto venerdì nella sede della Confartigianato Calabria.

All’incontro erano presenti, oltre al segretario regionale di Confartigianato, Silvano Barbalace, i segretari regionali di Casartigiani e Cna, Giovanni Aricò e Giulio Valente; per le organizzazioni sindacali erano presenti Enzo Musolino per la Cisl Calabria; il segretario generale di Uil Calabria, Santo Biondo, e Luigi Veraldi, segretario generale della Fillea Cgil Calabria.

La bilateralità e le relazioni sindacali nell’artigianato sono un patrimonio che va difeso, una buona pratica su cui lavorare per costruire il futuro delle piccole imprese e lo sviluppo della nostra regione. È la posizione condivisa dai segretari delle organizzazioni  dell’artigianato che hanno ribadito la necessità di rendere strutturale il tavolo di confronto, consapevoli dell’importanza che il settore dell’artigianato ed il mondo delle piccole imprese hanno nel tessuto economico e produttivo della nostra regione, non solo per i numeri che rappresentano ma soprattutto per i valori che esprimono.

L’occasione è servita per fare il punto soprattutto sugli strumenti della bilateralità artigiana che in tempo di pandemia hanno saputo offrire rapidi ed efficaci sostegni agli imprenditori e ai loro lavoratori: dal Fondo di Solidarietà Bilaterale dell’Artigianato, anche alla luce della recente riforma introdotta dal Governo, che ha erogato le prestazioni di sostegno al reddito ai tanti lavoratori del comparto, al San.arti, il fondo di assistenza sanitaria integrativa dell’artigianato. Strumenti importanti per salvaguardare gli imprenditori ed i lavoratori su cui, tutte le parti presenti all’incontro, hanno ribadito l’impegno di intensificare l’informazione e la comunicazione ma soprattutto di potenziare le sedi e gli sportelli sul territorio.

Ma si è discusso anche di programmazione comunitaria, delle Zes, di formazione, di sicurezza nei luoghi di lavoro e di politiche attive, evidenziando l’importante ruolo che in questi ambiti potrebbe essere svolto dagli enti bilaterali, chiedendo un maggior coinvolgimento delle parti sociali da parte del Governo regionale nelle scelte per migliorare la qualità del lavoro e soprattutto sull’importante tema della formazione. Al termine dell’incontro, le organizzazioni dell’artigianato si sono date appuntamento a stretto giro. (rcz)

L’ARTIGIANATO, TESORO DELLA CALABRIA
SOSTEGNO ALLE IMPRESE PER LA CRESCITA

Quanto aiuta l’artigianato nella crescita e lo sviluppo della Regione? Tantissimo, a guardare i dati diffusi da Confartigianato Imprese Calabria, che esprimono una buona vitalità di tutto il comparto, nonostante la pandemia e la crescente crisi economica. Serve, dunque, dare sostegno alle imprese e promuovere iniziative atte a salvaguardare quest’area produttiva (in gran parte operante nel settore agro-alimentare) perché si possano immaginare percorsi virtuosi di crescita, magari con la creazione di reti d’impresa e assistenza per la transizione digitale.

I numeri parlano da soli: sono 8.241 le imprese artigiane della Calabria operanti in 47 settori in cui si realizzano prodotti artigianali e si offrono servizi di qualità che possono essere regalati in occasione del Natale. Parliamo del 36,5% delle imprese artigiane dislocate su tutta la regione: queste imprese danno lavoro a 17.881 addetti cioè al 36,9% degli addetti dell’artigianato. A livello provinciale in questi 47 settori l’artigianato conta 3.136 imprese con 6.348 addetti in provincia di Cosenza, 2.426 imprese con 5.752 addetti a Reggio Calabria, 1.470 imprese con 3.005 addetti a Catanzaro, 609 imprese con 1.520 addetti a Vibo Valentia e 601 imprese con 1.260 addetti a Crotone.

Buoni i dati del periodo natalizio dell’ultimo triennio (2018-2020) dove si può notare come sono cambiate le abitudini di spesa dei consumatori: a dicembre si registra un valore delle vendite al dettaglio superiore del 25,5% rispetto alla media annuale (+16,7% nel caso dei prodotti alimentari e +32,4% nel caso di quelli non alimentari). Le vendite al dettaglio del mese di dicembre rappresentano il 9,7% delle vendite annuali di prodotti alimentari e l’11,0% di quelli non alimentari. La distribuzione delle famiglie e della spesa media mensile familiare sul territorio calabrese permette di stimare una spesa in prodotti e servizi regalabili a Natale a dicembre che supera i 100 milioni di euro a: Cosenza (258 milioni di euro), Catanzaro (126 milioni di euro) e Reggio Calabria (186 milioni di euro).

Nella nostra regione l’artigianato attivo nei settori di offerta di prodotti e servizi tipici del Natale vede come primo ambito il settore Alimentare, bevande e ristorazione che conta 2.769 imprese artigiane attive con 8.436 addetti. L’ambito rappresenta poco meno di un terzo (33,6%) delle imprese artigiane attive nei settori di offerta di prodotti e servizi tipici del Natale ed il 12,3% dell’artigianato regionale mentre i suoi addetti sono il 47,2% degli addetti dell’artigianato attivo nei settori di offerta di prodotti e servizi tipici del Natale ed il 17,4% degli addetti dell’artigianato calabrese.

L’ambito Alimentare, bevande e ristorazione rappresenta il 2,6% delle imprese e il 3,2 % degli addetti dell’economia non agricola in Calabria. A livello provinciale le più alte incidenze degli addetti dell’ambito Alimentare, bevande e ristorazione sugli addetti del totale dell’economia non agricola si riscontrano a Reggio Calabria (4,8%), Vibo Valentia (4,0%) e Crotone (3,0%).

I prodotti del territorio si distinguono per una alta qualità di produzioni e di materie prime che caratterizzano un’offerta enogastronomica di assoluta eccellenza. Sulla base degli ultimi dati del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali la Calabria vanta 19 prodotti agroalimentari di qualità al 4 agosto 2021, il 6% dei 315 totali. Nel dettaglio si contano 13 DOP – Denominazione di origine protetta – (68,4% del totale) e 6 IGP – Indicazione geografica protetta – (il 31,6%

Una importante spinta nella fase ciclica positiva proviene dalle esportazioni. L’analisi dei dati disponibili con dettaglio settoriale evidenzia nei primi nove mesi del 2021 una crescita delle esportazioni dell’Alimentare e Bevande del 32,1% su base annua che segue il -2,8% dei primi 9 mesi del 2020, con un aumento cumulato del 28,3% rispetto al corrispondente periodo del 2019, un aumento leggermente superiore del recupero del 24,9% registrato dal totale della manifattura. A livello provinciale l’aumento cumulato nei primi 9 mesi dell’anno dell’export di prodotti alimentari e bevande rispetto allo stesso periodo del 2019 è più ampio per Crotone e Catanzaro

«Sostenere le imprese artigiane acquistando prodotti e servizi di qualità soprattutto in questo periodo dell’anno significa sostenere le storie e le realtà individuali che ci sono dietro il brand: persone che inventano il proprio lavoro, con difficoltà e sacrifici, come abbiamo imparato soprattutto nella fase della pandemia – affermano il presidente e il segretario regionale di Confartigianato Imprese Calabria, rispettivamente Roberto Matragrano e Silvano Barbalace. Acquistare da artigiani che utilizzano tecniche tradizionali vuol dire mantenere vive queste tecniche e fare in modo che siano tramandate, perché ancora in grado di generare guadagno. E sostenere un territorio: gli artigiani sono spesso sul territorio con botteghe e negozi, che contribuiscono a qualificare la propria via, la propria zona; comprare dagli artigiani vuol dire contribuire all’economia della città e aiutare un’intera comunità. Il valore dell’artigianato per un regalo di Natale è questo, e molto altro. E per 365 giorni all’anno». (ed)

ARTIGIANATO: TIMIDI SEGNALI DI RIPRESA
IN CALABRIA IN CRISI LE PICCOLE REALTÀ

In un periodo di incertezza, come quello che stiamo vivendo, sapere che, nel 2021, per 13 settori manufatturieri la produzione è tornata sopra i livelli pre-covid, è un’ottima notizia. Lo è ancora di più sapendo che, in Calabria, in cui è diffusa la presenza di Mpi ad alta vocazione artigiana e che conta 10.851 imprese, pari all’83% del totale manifatturiero e al 6% del totale economia e che di queste, il 59,4% sono artigiane che pesano sull’artigianato complessivo per il 19%.

È quanto è emerso dall’ultimo rapporto dell’Osservatorio Mpi di Confartigianato Imprese Calabria sulla base dei dati Istat, in cui è stato rilevato che tra i fattori di traino, vi è la forte domanda di prodotti per l’edilizia stimolata dagli interventi incentivati dal superbonus, su cui però pesa la crescita dei costi delle materie prime, con le attese sui prezzi ai massimi storici.

Ma, mentre il settore manifatturiero sembra riuscire, finalmente, a respirare un po’, «secondo l’elaborazione del centro studi su dati Istat, i primi quattro settore in cui si registra una riduzione del fatturato nel I trimestre 2021 rispetto ai livelli pre-covid sono quelli della produzione cinematografica (-39%), dei trasporti (-45,9%), delle attività di ristorazione (-52%) agenzia di viaggio, tour operator (-90%). Con questo scenario, vi è un rischio operativo Alto/Medio alto per le imprese calabresi il cui 38,8% lamenta, tra le principali criticità, la liquidità e gestione delle fonti di finanziamento. Tanto è vero che un’impresa su 4 (21,7%) non ha richiesto prestiti assistiti da garanzia pubblica per l’eccessiva difficoltà riscontrata nell’accesso alle misure (>11,3% dato nazionale). Senza dimenticare l’eccessivo costo del credito con la Calabria che registra il più alto tasso di interesse bancario attivo alle piccole imprese e pari al 9,38%».

Ma mentre i settori legati al legno, ai mobili, alla ceramica, alla metallurgia e all’alimentare segnano una buona ripresa, il turismo e il settore della moda registrano gravi perdite. Il turismo, in particolare, conta un -52,5% di presenze nel 2020 rispetto al 2019, con un -86% di presenze straniere; il settore della monda, che rappresenta l’8% del manifatturiero con l’abbigliamento in testa con un -36,3% di produzione (gennaio-aprile 2021 rispetto al 2019).

«Anche il settore dei servizi – si legge nel rapporto – in cui operano più del 50% delle imprese calabresi, è in ritardo».

Tra le tante difficoltà, le 32.500 imprese artigiane che operano in Calabria devono fare i conti ogni giorno anche con quelle aziende che di fatto poggiano la propria produttività su lavoratori “fantasma”, che penalizza chi svolge la propria attività imprenditoriale nel rigido alveo del rispetto delle norme legali e fiscali. Sotto attacco del lavoro sommerso in Calabria è il 22,1 per cento delle imprese artigiane. In particolare, il 32,6 per cento il settore delle costruzioni (pari al 13 per cento del totale economia), il 19,3 per cento i servizi e il 16,6 per cento il manifatturiero esteso: nel 2018, in sostanza, rispetto all’anno precedente il tasso di irregolarità degli occupati ha registrato un incremento di 9,2 punti percentuale.

Decine i settori dell’Artigianato esposti alla concorrenza sleale del sommerso: Costruzioni, autoriparazione, produzione di beni, somministrazione di servizi alla persona, trasporti, alloggio, ristorazione e pasticceria sono i settori maggiormente esposti alla concorrenza sleale del sommerso, anche se nessuna professione più dirsi immune dagli attacchi dell’irregolarità aziendale.

«La situazione, sebbene in lieve ripresa, non ci tranquillizza. Occorre lavorare tutti insieme per superare i diversi limiti della nostra regione – ha dichiarato il presidente regionale di Confartigianato Imprese Calabria, Roberto Matragrano –. Occorre sostenere il lavoro delle nostre imprese artigiane, il lavoro regolare, il lavoro in sicurezza. Occorre una maggiore consapevolezza dell’importanza non solo numerica ma anche di Pil prodotto delle Mpi calabresi e di quelle a valore artigiano».

«È arrivato il momento – ha concluso – che i problemi siano risolti con uno sviluppo serio della nostra regione. È’ necessaria un’azione di intervento incisiva a tutela e garanzia delle aziende calabresi». (rrm)

Foto da Freepik 

Uil Artigianato Calabria chiede al Governo di coprire le mensilità mancanti agli artigiani calabresi

Il Coordinamento di Uil Artigianato Calabria, ha chiesto al Governo «di bruciare le tappe, di fare presto, e mettere sul piatto i 326 milioni di euro mancanti, di cui quasi sette da destinare alle aziende calabresi, per coprire le quattro mensilità arretrate spettanti ai circa 10 mila lavoratori artigiani calabresi».

La richiesta è giunta dalla riunione del coordinamento regionale, svoltosi in modalità online, a cui ha partecipato anche il presidente nazionale del coordinamento artigianato, Mauro Sasso.

«Al centro della discussione – si legge in una nota del coordinatore regionale, Benedetto Cassala e del segretario generale Uil Calabria, Santo Biondo – i vari aspetti sindacali che ruotano attorno al mondo produttivo dellartigianato. Un settore che, in Calabria, è caratterizzata da unimportante presenza di imprese, soprattutto medie e piccole, che in questi anni si sono ritagliate un grande spazio di visibilità grazie alla loro professionalità, finendo per diventare un vero e proprio brand per il territorio. Aziende, molte a carattere familiare, che però non hanno avuto la giusta attenzione da parte dellistituzioni e della politiche e che, davanti allincedere impietoso della pandemia da Covid-19, hanno disvelato tutta la loro fragilità.In questo contesto, comunque, anche grazie al fondo di solidarietà Fsba – almeno nella prima fase dellemergenza pandemica – il sistema ha retto grazie allazione di protezione del reddito dei lavoratori artigiani che, attraverso la cassa Covid, ha registrato una maggiore velocità di erogazione, anche rispetto agli strumenti messi in atto dal Governo. Adesso, però, il sistema si è inceppato e, ad oggi, si registra qualche rallentamento e le aziende hanno maturato un arretrato di quattro mesi – riferito ai mesi di gennaio, febbraio, marzo e aprile 2021 – nell’erogazione dell’ammortizzatore sociale».

«Durante la riunione, poi – continua la nota – è emersa la necessità di attivare un confronto puntale e costruttivo fra le parti sociali e lamministrazione regionale calabrese finalizzato ad irrobustire, anche attraverso unattenta programmazione del Por Calabria e delle risorse complementari nazionali, la dote di risorse da destinare a questo importante settore per lo sviluppo delleconomia regionale e, soprattutto, per evitare che lo stesso possa rimanere attardato sullatteso percorso di ripartenza economico e sociale di tutto il Paese. Un altro punto fondamentale della discussione è stato quello della campagna di vaccinazione sui luoghi di lavoro, nella consapevolezza che la Calabria non può non cogliere questa opportunità che, questo è chiaro, porterebbe con se due grandi opportunità: quella di ampliare i numeri della campagna vaccinale e, contemporaneamente, quella di alleggerire laffanno della stessa dalle strutture sanitarie pubbliche».

«Il Coordinamento regionale della Uil artigianato, anche in questo sostenuto dal Responsabile nazionale Mauro Sasso – si legge ancora – ha espresso forte preoccupazione per la realizzazione fattiva di questo obiettivo, alla luce soprattutto del sistema produttivo dellartigianato calabrese che, come si ricordava in premessa, è fatto per lo più di imprese di medie e piccole dimensioni che, di certo, non hanno la possibilità di sostenere con mezzi propri la campagna di vaccinazione in azienda e, quindi, saranno costrette a rivolgersi a strutture sanitarie private, allInail o agli enti bilaterali».

«Per questo, il Coordinamento regionale della Uil artigianato Calabria – viene spiegato – ha chiesto alla Regione di mettere in atto, rapidamente, il protocollo nazionale di vaccinazione sui luoghi di lavoro, chiamando in causa tutte le parti interessate, perché i lavoratori dellartigianato non possono essere assolutamente esclusi da questo processo, esclusione che se si realizzasse finirebbe per inficiare il collaudato sistema solidaristico. Naturalmente, al centro della discussione vi è stata anche la necessità di aumentare la sicurezza sui luoghi di lavoro, tema rilanciato a livello nazionale con la campagna della Uil #ZeroMortiSulLavoro fortemente voluta dal Segretario generale Pierpaolo Bombardieri, un tema che riveste una fondamentale importanza soprattutto in Calabria, una regione che in questi anni, purtroppo, è stata sempre in vetta alle statistiche nazionali sui casi di morti bianche e che ha bisogno, anche nel settore dellartigianato, di condizioni di lavoro duraturo, qualificato e legale e di forti investimenti in sicurezza e formazione».

«In riferimento a questo aspetto – prosegue ancora la nota – unitariamente Uil Cgil Cisl Calabria hanno chiesto alla Regione di creare una commissione sulla prevenzione e sulla sicurezza allinterno dei luoghi di lavoro allinterno del Dipartimento regionale salute. In ultimo, ma non per ultimo, al centro della discussione fra i vertici nazionali e regionali della Uil artigianato, vi è stato anche il tema della contrattazione di secondo livello sostenendo limportanza di estendere queste dinamiche anche sul tessuto produttivo calabrese, superando quelle diffidenze che hanno portato a sensibili rallentamenti nella loro applicazione che hanno finito per sottrarre ai lavoratori del comparto benefit e tutele già godute dai loro colleghi in altre parti della Nazione».

«La Uil artigianato calabrese – conclude la nota – è convinta che sia necessario avviare un ragionamento approfondito con le parti datoriali, finalizzato a dare corpo e sottoscrive un protocollo condiviso per il rafforzamento della contrattazione di secondo livello anche in Calabria. Limpegno della Uil artigianato della Calabria, infine, proseguirà con una campagna di sensibilizzazione, ascolto e affiancamento, portata avanti con il supporto della struttura nazionale del Coordinamento nazionale, di tutte quelle realtà produttive operanti nel territorio calabrese». (rrm)

 

Ebac Calabria: Sbloccati 337,5 milioni di euro per cassa integrazione artigianato

Sono stati sbloccati 337,5 milioni di euro per i fondi di solidarietà bilaterale alternativi (Fsba) da destinare ai lavoratori del settore artigiano e a quelli in somministrazione. Lo hanno reso noto Giovanni AricòMichele Gigliotti, il presidente e vicepresidente dell’Ente Bilaterale Artigianato Calabria.

Il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Andrea Orlando, ha firmato il decreto attuativo dell’articolo 1, comma 303, della legge di bilancio 2021 , per l’assegnazione dei fondi.

«Nei giorni scorsi abbiamo dimostrato tutto il nostro dissenso per i ritardi inspiegabili e per quanto stava accadendo – hanno dichiarato Aricò e Gigliotti–  ovvero lavoratori che ancora aspettano la cassa integrazione di gennaio. Le parti sociali Confartigianato, Cna, Casartigiani e Cgil, Cisl e Uil della Calabria hanno sensibilizzato, insieme ai vertici nazionali di Fsba, la politica nazionale affinché si adoperasse per velocizzare le procedure e scuotere l’apparato burocratico».

«Abbiamo manifestato l’esigenza di quasi un milione di lavoratori per avere la cassa integrazione in tempi celeri, organizzando sit in di protesta anche in Calabria. Ci vorranno ancora alcuni giorni – hanno aggiunto – prima di ricevere da Banca d’Italia, materialmente i soldi sul conto di Fsba, ma le nostre strutture sono già pronte ad effettuare le liquidazioni nell’arco della stessa giornata in cui ci sarà l’accredito ai lavoratori delle duemila imprese calabresi che ad oggi hanno fatto domanda».

«Un lavoro di squadra – conclude la nota – che ha portato ad un primo risultato e resteremo vigili affinché prevalgano le ragioni e i diritti di ogni singolo lavoratore sino a quando le procedure non saranno allineate con tempi accettabili e scadenzati con procedure automatiche ed immediate». (rrm)

Irto (PD): L’artigianato asse importante per economia calabrese, va sostenuto

Il consigliere regionale del Pd, Nicola Irto, ha sottolineato come le «prossime festività natalizie costituiscono una grande opportunità per l’economia calabrese, così duramente provata dalla pandemia di coronavirus. Secondo le stime dell’Osservatorio Mpi di Confartigianato imprese Calabria, il volume d’affari potenziale da qui a fine anno è di oltre 750 milioni di euro nella sola nostra regione».

«Risorse che, se venissero spese all’interno dei confini calabresi e a beneficio degli artigiani locali, darebbero un’enorme boccata di ossigeno all’economia» ha detto ancora Irto, riferendosi al recente studio dell’Osservatorio dell’Associazione di categoria predisposto in vista delle festività di fine anno, «che per moltissime imprese, soprattutto artigiane, rappresentano una parte fondamentale, in alcuni casi preponderante, del fatturato annuo».

Lo confermano i dati Istat elaborati da Confartigianato Imprese Calabria, che evidenziano, sostiene Irto, «le grandi potenzialità del comparto: le micro e piccole imprese, infatti, su base regionale sono oltre 7mila, operano in 43 settori diversi e danno lavoro a 14mila addetti. In una realtà come quella calabrese, che fa i conti con un’economia asfittica, il mondo artigianale è l’asse portante del sistema produttivo, dove trova lavoro l’88% degli occupati».

«Tutto ciò, peraltro – ha continuato Irto – produce benefici enormi nella dimensione sociale, essendo la quasi totalità di queste imprese impegnata in attività di interesse sociale a ‘chilometro zero’, e nell’economia reale. Si consideri, infatti, che oltre il 70% del fatturato delle Mpi calabresi viene investito nell’indotto, in una varietà di ambiti produttivi di beni e servizi: legno, metallo, vetro, cemento, gomma-plastica, meccanica, tessile, servizi di trasporto e logistica, servizi di pulizie e sanificazione e servizi digitali e amministrativi».

«In questo quadro – ha spiegato il consigliere regionale – la campagna di Confartigianato Imprese Calabria per sostenere gli artigiani nel periodo natalizio è una straordinaria intuizione e un’opportunità di sviluppo dell’economia che abbiamo tutti il dovere di cogliere. Acquistare, per i tradizionali omaggi natalizi e non solo, prodotti realizzati dalle aziende calabresi significa rafforzare il senso dell’identità territoriale e, al tempo stesso, far rimanere dentro i confini della nostra regione la ricchezza prodotta dai cittadini».
«Oltre a ciò, un aspetto tutt’altro che trascurabile  – ha concluso Irto – è rappresentato dal valore oggettivo delle produzioni calabresi che, in molti casi, costituiscono delle vere e proprie eccellenze sul mercato. Spingere i consumi di prodotti calabresi in ogni ambito, a cominciare dall’agroalimentare, è un modo per dimostrare orgoglio e senso di appartenenza alla comunità calabrese, ma soprattutto per contribuire a migliorare i dati economici dell’intera regione». (rrc)