BADOLATO (CZ) – Un’opera di Andreacchio per ricordare i migranti

Si intitola “Mister Badolato” ed è una scultura, in ferro battuto riciclato, realizzata in questi ultimi mesi dal fabbro badolatese Antonio Andreacchio “Lindana”. Una scultura dedicata all’accoglienza, al ricordo dello storico sbarco sulla Costa Ionica della nave Ararat in data 26 Dicembre 1997 ed al successivo progetto di ospitalità proposto e realizzato da Badolato e dai badolatesi coi rifugiati politici kurdi (all’epoca in fuga dalla Turchia, dall’Iraq e dall’Iran).

“Mister Badolato” simboleggia appunto l’accoglienza, l’indole e vocazione storica dei nostri popoli alla “filoxenia” (amore per il forestiero). È raffigurato in una postura specifica, nell’atto dell’eterno benvenuto agli ospiti, del “favorite” badolatese. La scultura è pronta per essere donata al Municipio di Badolato per una sua giusta collocazione sul lungomare cittadino (luogo esatto da concordare e definire), in riva al mare in un luogo-simbolo della Costa Ionica, dove il 26 Dicembre 1997 sbarcò la nave Ararat con circa 850 migranti a bordo. All’epoca tutti i badolatesi, con una straordinaria e spassionata azione comunitaria, si prodigarono a salvare e rifocillare i migranti (iniziativa solidaristica spontanea registrata anche durante un antecedente sbarco, avvenuto nell’agosto del 1997 in zona Gallipari). (rcz)

A Badolato la Via Crucis più lunga del mondo

di DOMENICO LANCIANO – Si pensa risalga al 1600 il rito della Settimana Santa di Badolato (borgo sull’amena costa jonica calabrese, in provincia di Catanzaro) così come si svolge adesso, sicuramente una delle più intense ed interessanti tra le celebrazioni pasquali che si hanno nel contesto cattolico nei vari continenti. Intanto, esprime la “Via Crucis vivente” più lunga del mondo, nel pomeriggio del Sabato Santo dalle ore 13 alle 20 (spesso fino alle 21). Quindi una Via Crucis lunga anche in termini di tempo (dalle sette alle otto ore).

Si svolge per un percorso misto di circa dieci chilometri, per vie tortuose e scoscese, dal borgo alla valle sottostante e nelle campagne circostanti, fino a salire al Convento francescano degli Angeli, sito sulla collina prospicente. A causa di tale lunghezza e tortuosità, viene cambiato ben tre volte il devoto che impersona il Cristo scalzo sotto la croce. Numerosissimi gli attori e le comparse, che possono raggiungere persino le quattrocento unità tra soldati romani, giudei, flagellanti, addoloratine, appartenenti alle congreghe e gli alabardieri. Dalla Pasqua 1988, su mio input, su queste ultime figure si sta concentrando l’attenzione di alcuni studiosi poiché esse sembrano rappresentare il simbolo dell’androgino, come ho scritto in un primo articolo pubblicato dal settimanale “Il piccolissimo” diretto da Moisé Asta e Vincenzo De Virgilio ed edito da Rubbettino di Soveria Mannelli (Cz).

Infatti, il ruolo degli alabardieri dovrebbe essere riservato unicamente ai fanciulli impuberi. Per tale motivo si pensa che i bambini-alabardieri possano simboleggiare la purezza dell’anima. Pure perché il loro è un abbigliamento misto, femminile e maschile insieme. Vestono sottane, mutandoni lunghi, calze colorate, nastri, pizzi, merletti, guanti bianchi ed hanno al polso il fazzolettino tipico dei cicisbei del Settecento. Il loro elmo è ornato di fiori colorati e non dall’ispido cimiero. Però indossano pure la corazza, il mantello rosso e recano una lancia alabardata come quelle delle guardie svizzere vaticane. La loro presenza sembra essere un’anomalia o una originalità simbolica. I bambini-alabardieri scortano le statue della Madonna addolorata e quella del Cristo morto, mentre i veri e virili soldati romani si occupano del Cristo sotto la croce e dei due ladroni in movimento. Da qualche anno a questa parte, forse per carenza di bambini disposti a fare tanti chilometri per così molte ore, tale ruolo viene assunto ma impropriamente da alcuni adolescenti.
Il percorso (dal borgo al convento francescano sulla collina degli Angeli e ritorno) viene effettuato pure nella processione penitenziale del Venerdì Santo e nella Domenica di Pasqua quando gli stendardi corrono in lungo e in largo per annunciare la Resurrezione del Cristo il quale, a mezzogiorno esatto, in piazza al borgo si incontra con la Madonna che lo cercava per tutto il paese vestita di nero.

Il momento dell’incontro è fortemente emozionante, specialmente quando la statua della Madonna cambia magicamente in festa l’abito alla vista del Cristo. Quindi, le due statue vengono collocate nella vicina chiesa di San Domenico, una delle più grandi della Calabria. Questo incontro qui si chiama “Cunfrunta” o “Cumprunta” mentre in altri paesi calabresi “Affruntata” o in altri modi. A Badolato, per l’esultanza della Resurrezione e dell’Incontro si svolge immediatamente il ballo degli stendardi sui denti dei confratelli più audaci. Altra caratteristica di questa Domenica di Pasqua è la sfida a distanza tra un tamburo e uno stendardo lungo i tanti chilometri del percorso borgo-valle-collina degli Angeli. Se lo stendardo riesce a toccare il tamburo in corsa, gli può rompere la pelle e issarlo in cima allo stendardo come trofeo. Personalmente ho assistito a questa sfida nella Pasqua del 2010 quando il tamburo è stato raggiunto e distrutto proprio davanti ai miei occhi.

Ritengo che le autorità preposte (ma anche i fedeli, la società civile e gli imprenditori locali) dovrebbero impegnarsi di più a propagandare culturalmente e turisticamente la Settima Santa in Calabria e in tutto il Sud Italia, specialmente dove trova massima espressione. Pure i badolatesi dovrebbero impegnarsi di più, dal momento che hanno una Settimana Santa tra le più belle, scenografiche e interessanti al mondo. In particolare, andrebbe studiata meglio la figura dei bambini-alabardieri anche come simbolo dell’androgino, poiché potrebbe essere un raro residuato mitico-filosofico e antropologico della Magna Grecia che qui è stata presente per ben sei secoli, fino a quando la conquista romana (nel 202 a. C.) ha attenuato quella civiltà, poi comunque ripresa nel periodo bizantino per numerosi altri secoli ancora. (dl)

L’ABA di Catanzaro dona opere al museo diffuso di Badolato

Tra passato recente e futuro prossimo, l’Accademia di Belle Arti di Catanzaro è tornata a Badolato per donare ufficialmente al Comune le opere realizzate nel corso della summer school del progetto “Ceilings” tenutasi nel paese lo scorso luglio.

Per farlo ha promosso un’intera giornata nel borgo, tra animazione per grandi e piccini e momenti di approfondimento storico e artistico legati, anche, al lavoro condotto durante la summer school da diversi tra studenti e artisti.

Un dipinto, quello di Francesco Sena, un video, quello di Luca Sivelli, e stampe digitali su tela, quelle di Andrea Grosso Ciponte, sono quindi entrate a far parte ufficialmente del museo diffuso cittadino di Badolato. A queste opere, il cui tema principale sono le reti di comunità, lo spopolamento e l’abbandono dei paesi, la “restanza”, si uniscono anche gli output comunicativi realizzati dall’Accademia come la guida turistica illustrata che racconta al pubblico dei giovanissimi Badolato, la sua storia e le sue peculiarità.

Le opere sono state donate al termine di un incontro pubblico al quale hanno partecipato i docenti Aba Simona Caramia, Maria Saveria Ruga, Elena Di Fede, Andrea Grosso Ciponte, Simona Gavioli, Sonia Golemme, Luca Sivelli, Francesco Cuteri, Francesca Giordano. Assieme a loro, Guerino Nisticò, operatore turistico-culturale, Pia Russo, assessora alle Politiche sociali del Comune di Badolato, e Antonella Gioli, docente dell’Università di Pisa, che ha partecipato con un gruppo di suoi studenti alla summer school.

«La nostra vocazione è territoriale, ma vogliamo parlare al territorio cercando di coniugare particolare e universale – ha detto Simona Caramia, curatrice di “Ceilings” -. La sperimentazione che abbiamo portato avanti a Badolato è andata proprio in questa direzione: assieme agli studenti che hanno partecipato alla summer school e agli artisti che hanno realizzato le opere ci siamo interrogati su come l’arte e la sua promozione possano essere un veicolo di valorizzazione del territorio e delle sue caratteristiche. Siamo felici di averlo portato avanti assieme all’Università di Pisa perché ci ha permesso di lavorare fruendo anche di una prospettiva del territorio che fosse nuova, diversa: da questa collaborazione nasceranno quindi un archivio digitale condiviso e un percorso di valorizzazione delle “Pietre parlanti”, il progetto che alcuni artisti badolatesi hanno avviato nel paese nel corso della pandemia e che ha suscitato forte interesse».

L’amministrazione comunale badolatese, nelle parole dell’assessora Russo, si è detta «orgogliosa di questa collaborazione con l’Accademia. Abbiamo iniziato questo percorso comune nel 2022 e siamo lieti di ricevere le meravigliose opere realizzate che per noi sono uno strumento importante per la valorizzazione e la promozione del nostro paese. La sua storia è l’anima di Badolato, la cosa a cui teniamo di più e che vogliamo tramandare: grazie a queste opere possiamo farlo anche attraverso l’arte».

 

Infine, uno sguardo alle prossime iniziative della quinta edizione di “Ceilings”: «Finora, la quinta edizione si è concretizzata nelle mostre partite a novembre scorso al Bocs Museum di Cosenza. Ce ne saranno altre due nei prossimi mesi, mentre il cuore dell’edizione sarà la summer school che si terrà in estate a Stilo. Da febbraio siamo al lavoro con l’amministrazione comunale su un tema legato al futuro tra natura e intelligenza artificiale che saranno legate, chiaramente, dall’arte», ha concluso Caramia.

A Badolato si prepara la Via Crucis con il mistero dell’androgino

Una figura androgina nella Via Crucis di Badolato. Badolato, borgo jonico calabrese nella bassa provincia di Catanzaro, è in Italia uno dei borghi più belli ma sicuramente pure una delle comunità più interessanti e più ricche nei riti della Settimana Santa che quest’anno inizia il 2 aprile nell’imminente Domenica delle Palme. Ad impressionare sono soprattutto le processioni per quante sono lunghe, raggiungendo persino il sito extra-urbano del Convento francescano posto su una collina prospicente l’abitato. Così, ad esempio, la Via Crucis del Sabato Santo si snoda su un percorso assai tortuoso tra sali e scendi, tra urbano e rurale, misurando circa dodici chilometri, utilizzando oltre quattrocento tra attori e comparse, ininterrottamente dalle ore 13 fino alle ore 21 e a volte si protrae fino alle 22.

Per dare l’idea delle difficoltà di percorrenza e dell’enorme distanza l’ignoto attore o devoto che rappresenta il Gesù sotto la croce viene cambiato per ben tre volte. La “Via Crucis” vivente badolatese del Sabato Santo, oltre a svolgersi in uno scenario davvero ameno, unico e spettacolare, è ricca di contenuti religiosi e devozionali. A seguire il Cristo, irriso e fustigato dai giudei, numerosi soldati romani scortano anche i due ladroni cui si aggiungono le pie donne vestite di nero e gli auto-flagellanti incappucciati vestiti di bianco, mentre la statua della Madonna addolorata e la statua del Cristo morto vengono scortati dagli alabardieri, un drappello di bambini vestiti con sottane, guanti, pizzi, nastri e merletti, sotto una corazza militare, con elmi infiorati, alla mano un’alabarda e al polso un fazzolettino tipico dei cicisbei del Settecento.

Un aspetto più femminile o effeminato e delicato piuttosto che virile e militaresco. Comunque un misto maschio-femmina che nasconde un significato o una simbologia antica che ancora non si riesce a decriptare, nonostante i vari tentativi che ancora però non convincono. Infatti, sono decenni che si dibatte su tale figura dei bambini alabardieri, un po’ donna e un po’ uomo, tanto è che qualcuno ha pensato fossero il simbolo dell’androgino, un residuato della filosofia o della fantasia, della mitologia o delle allusioni della Magna Grecia che in questi luoghi è perdurata per quasi sei secoli prima che i romani ponessero fine ad un sogno e ad un’epopea nel 202 avanti Cristo. Man mano che si alternano i tentativi di interpretazione, s’infittisce il mistero dell’androgino badolatese.

E, attratti da tale curiosità, finora sono stati tanti i giornalisti e le troupe televisive che hanno cercato di venire a capo di tale stranezza. E, probabilmente, avendo dimostrato interesse, il prossimo Sabato Santo sarà a Badolato pure la Rai con una sua telecamera per documentare i tanti bambini alabardieri-androgini, cercando forse di dare una risposta che sembra sempre più difficile trovare. O forse è bene che il mistero resti tale? Come sostiene l’Università delle Generazioni che paradossalmente è stata la prima a scoprire e ad evidenziare tale androginìa nel 1987 con un articolo su “il piccolissimo” di Catanzaro.

BADOLATO (CZ) – L’11 febbraio si presenta il libro “Ce la fai?”

L’11 febbraio, a Badolato, alle 18, nella Sala Consiliare del Comune, si presenta il libro Ce la fai? di Giangiacomo Tedeschi.

L’evento è stato organizzato dall’Associazione Il sorriso – Insieme si può col patrocinio del Comune.

Intervengo l’autore, Pia Russo, assessore comunale alle Politiche Sociali, Antonella Gallelli, presidente dell’Associazione Il Sorriso. Modera Marianna Monterosso, giornalista responsabile della rubrica Diritti e Diversi de Il Quotidiano del Sud – Calabria(rcz)

 

BADOLATO (CZ) – Successo per la Giornata nazionale del Dialetto e delle Lingue locali

Grande successo, a Badolato, per la seconda parte delle celebrazioni per la Giornata nazionale del Dialetto e delle Lingue locali, promossa e organizzata dalla Pro Loco Badolato Aps nell’ambito del progetto Badolato Cuore.

La giornata si è articolata in tre momenti importanti e molto partecipati. Nella mattinata, i tanti ospiti, delegati delle varie Pro Loco Unpli Catanzaro (radunate nel borgo per l’occasione) provenienti da tutta la Provincia, hanno avuto l’opportunità di visitare il Convento Francescano di Santa Maria degli Angeli (grazie ai responsabili locali della Comunità “Mondo X”) e l’omonima Chiesa, ammirando la macchina barocca della “Madonna degli Angeli musicanti”, recentemente restuarata da Pino Mantella, grazie al progetto “Arte e Fede” in quel di Gerace (RC).

La mattinata è continuata con una passeggiata guidata alla scoperta dell’antico borgo e della Chiesa di Santa Caterina V.M. d’Alessandria, grazie alla collaborazione dei responsabili dell’omonima Confraternita Religiosa. Finito il tour esplorativo nel centro storico, tutti gli ospiti-partecipanti alla giornata hanno trascorso tutti assieme un momento conviviale e di festa presso il Ristorante Tipico “Il Castellano” (ubicato in Piazza Castello) della famiglia Leuzzi di Badolato, con la degustazione di piatti tipici della migliore tradizione culinaria locale.

La sessione pomeridiana è stata aperta dai saluti istituzionali del Presidente Piroso della Pro Loco Badolato, del Presidente Capellupo delle Pro Loco Unpli Calabria e del Presidente Marino delle Pro Loco Unpli Catanzaro con consegna di pergamena/attestato di partecipazione e “vocabolarietto” del dialetto badolatese (ideato e curato dall’Ass.ne Culturale “La Radice” di Badolato) a tutte le Pro Loco & Associazioni territoriali presenti.

Tante, poi, sono state le attività espressive in dialetto proposte e curate dai vari gruppi partecipanti. Presenti le delegazioni delle seguenti Pro Loco: Catanzaro, Pentone, Platania, Pianopoli, Marcellinara, Gimigliano, San Pietro Apostolo, Amaroni, Girifalco, Squillace, Stalettì, Montauro, Palermiti, Soverato, Davoli, Sant’Andrea Apostolo dello Ionio. Presenti, inoltre, le associazioni del territorio: “Pacchiane” di Girifalco, Calabria Sona, Jacurso da Vivere ed Imparare, Fun Club Catanzaro “G.Teti” di Badolato.

Il raduno delle Pro Loco Unpli della Provincia di Catanzaro si è concluso con l’esibizione dei musicisti e cantautori badolatesi Raffaele Battaglia, Natale Ferraiuolo, Massimo Criniti e Totò Femia. Tra le tante esibizioni anche quella del giovane cantante calabrese Davis Muccari del circuito Calabria Sona, ospite d’onore, con la sua canzone “Fiuri’.

La giornata si è conclusa con un intervento di ringraziamento da parte dei responsabili della Pro Loco Badolato Aps.

«Grazie a tutte le Pro Loco partecipanti – ha dichiarato il presidente Pietro Pirosogiunte qui da decine di paesi della Provincia di Catanzaro. Un ringraziamento speciale va all’Associazione Culturale “La Radice” ed al Prof. Squillacioti, all’I.C. “T.Campanella” con la sua dirigente Dott.ssa Mustari ed il suo corpo docente e studentesco, ai vari partner territoriali che hanno fattivamente collaborato alla buona riuscita di questa manifestazione, a partire dal Comune di Badolato col suo patrocinio e supporto istituzionale nel contesto del progetto “Badolato Cuore di Calabria”».

«Grazie, pertanto – ha proseguito – all’Amministrazione Comunale di Badolato, al Sindaco Parretta ed alla giunta municipale. É stato per noi, inoltre, importante avere il supporto del Presidente regionale Unpli Calabria, Pippo Capellupo, e del Presidente Unpli Catanzaro, Vitaliano Marino, con tutto il comitato provinciale. Grazie anche ai volontari del nostro progetto locale di Servizio Civile Universale Unpli “Percorsi Mediterranei”, Pier Antonio Criniti e Cosimo Lentini, per la fattiva collaborazione nella promozione e realizzazione dell’intera manifestazione. Grazie agli amici commercianti del Ristorante “Il Castellano” per l’ospitalità ed il servizio, alla Panetteria Giuseppe Menniti ed alla Macelleria Bressi-Servello. Grazie agli amici musicisti e cantautori badolatesi Raffaele Battaglia, Massimo Criniti, Natale Ferraiuolo e Domenica “Minicuzza” Pieperissa. È stata una bella giornata e festa di comunità della nostra comunità locale badolatese e di quella provinciale dell’UNPLI. Al prossimo anno!». (rcz)

BADOLATO – Presentato il “Vocabolarietto” del dialetto badolatese

A Badolato è stato presentato e donato alle Scuole locali il Vocabolarietto del dialetto badolatese. Si tratta di un progetto editoriale di inestimabile valore, curato dal prof. Vincenzo Squillacioti insieme a Cecè Serrao, Mario Ruggero Gallelli, Antonio Rosa, Tota Gallelli, Ulderico Nisticò, Aldo Gallace, Pino Codispoti e Gori Campese.

Il “vocabolarietto” è stato presentato da Mario Ruggero Gallelli, presidente dell’Ass.ne Culturale “La Radice”, e dal Prof. Ulderico Nisticò in qualità di esperto ed importante collaboratore del progetto editoriale. Copie del “vocabolarietto”, con gagliardetto ufficiale della Pro Loco Badolato APS, sono state consegnate anche al primo cittadino di Badolato, Giuseppe Nicola Parretta, che ha presenziato all’evento assieme all’Assessora alla Pubblica Istruzione Antonella Giannini e che ha voluto salutare con favore istituzionale questo tipo di manifestazioni culturali, attivamente sostenute dalla sua Amministrazione Comunale. I saluti del Sindaco sono stati anticipati dall’intervento di Filippo Capellupo, presidente dell’Unpli Calabria, che ha avanzato delle idee-progettuali e proposte istituzionali che prenderanno vita e corpo nei prossimi mesi a Badolato.

Questo prezioso strumento è stato presentato nel corso della Giornata nazionale del Dialetto e delle Lingue locali, promossa e organizzata dalla Pro Loco di Badolato al Teatro Comunale. La seconda sessione, col raduno a Badolato borgo delle Pro Loco della Provincia di Catanzaro, causa avverse condizioni meteorologiche, è stata ufficialmente rinviata a domenica 29 gennaio.

La prima sessione, che fa parte del progetto Badolato Cuore di Calabria, ha visto protagoniste/i le studentesse e gli studenti – coadiuvati dai propri docenti – della Scuola Secondaria di Primo Grado dell’I.C. “T. Campanella” di Badolato (CZ). Le quattro classi della Scuola Media badolatese hanno portato sul palco del Teatro Comunale diversi contributi ed attività espressive in dialetto (poesie, proverbi, canti popolari), grazie al lavoro importante condotto nelle scorse settimane dai propri docenti Leto, Gualtieri, Talotta, Pisano. L’Istituto Comprensivo “T.Campanella”, attualmente diretto dalla Dott.ssa Susanna Mustari, continuerà ad essere protagonista anche nei prossimi mesi.

Infatti, la Pro Loco Badolato Aps – assieme all’Associazione Culturale “La Radice” – organizzerà dei “Laboratori del Dialetto” con l’ausilio di esperti filologi, glottologi, dialettogi e studiosi quali Ulderico Nisticò ed Antonio Tropiano.

La mattina, condotta e coordinata dall’insegnante Cinzia Lopilato,  si è conclusa con uno spettacolo musicale didattico di alcuni musicisti e cantautori badolatesi. Ospite d’onore la grandissima Domenica Piperissa “Minicuzza a Longa”. Emozionante la sua testimonianza; il suo declamare poesie in dialetto, ricordando anche la maestra Tota Gallelli ed il maestro Nicola Caporale; il soave ed antico canto delle tradizionali serenate badolatesi.

Le ragazze ed i ragazzi delle Scuola hanno potuto ascoltare pezzi di storia canora e musicale della tradizione popolare grazie agli interventi di Raffaele Battaglia, Natale Ferraiuolo e Totò Femia

Nel pomeriggio, invece, è andato in scena lo spettacolo teatrale per famiglie e bambini ad ingresso libero Zampalesta. U cane tempesta. Protagonisti i burattini di Angelo Gallo del Teatro della Maruca. Un successo straordinario – che ha visto anche la presenza istituzionale dell’Assessora alle Politiche Sociali, Pia Russo – dettato dalla curiosità, dallo stupore e dalla felicità dei bambini e delle bambine presenti.

Soddisfazione, quindi, per la Pro Loco Badolato APS e per la Compagnia Teatro del Carro che hanno voluto e proposto questo spettacolo originale e simpatico. (rcz)

Badolato ospiterà sei giovani del Servizio Civile Universale

Il Comune di Badolato impiegherà presso la Delegazione Municipale in Badolato Marina 6 (sei) giovani operatori volontari tramite il progetto di Servizio Civile Universale Rispettiamo il nostro ambiente. Ciò è possibile grazie ai fondi del Pnrr messi a disposizione dal Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio Civile Universale.

Tale progetto rientra tra quelli previsti dal Programma d’intervento L’unione fa la forza 2023, gestito dall’Associazione di Promozione Sociale Aurora. Tutti gli aspiranti operatori volontari dovranno presentare la domanda di partecipazione entro le ore 14:00 del 10 febbraio 2023 esclusivamente attraverso la piattaforma Domanda on line (DOL) raggiungibile tramite PC, tablet e smartphone all’indirizzo https://domandaonline.serviziocivile.it.

L’obiettivo del progetto “Rispettiamo il nostro Ambiente”, è quello di valorizzare e tutelare il patrimonio ambientale e naturalistico per promuovere anche un cambiamento culturale che miri a considerare l’ambiente come una realtà unica, un insieme prezioso, e quindi passare da una cultura consumistica a una cultura della valorizzazione e della cura.

Un obiettivo, questo, che si inserisce in senso più ampio tra quelli già stabiliti dall’Amministrazione comunale nel percorso di miglioramento che vede Badolato protagonista tra i Borghi più belli d’Italia.

«L’Amministrazione guidata dal sindaco Giuseppe Nicola Parretta – spiega l’ing. Vincenzo Varano, Consigliere Comunale delegato alle Politiche Giovanili – ha deciso di dare a 6 giovani l’opportunità di partecipare al Servizio Civile Universale in modo tale che, all’interno della struttura comunale, gli stessi possano acquisire nuove conoscenze, capacità, esperienze e strumenti di qualificazione professionale spendibili in futuro nel mondo del lavoro».

«I ragazzi – ha aggiunto • che devono avere un’età compresa tra i 18 e i 29 anni non compiuti, per un periodo di 12 mesi, daranno supporto nella gestione della manutenzione del verde e dei servizi ambientali nonché nell’organizzazione di eventi e di attività di educazione ambientale».

«Tutti coloro che, spinti dal giusto spirito e voglia di mettersi in gioco – ha proseguito – considerano il progetto Rispettiamo il nostro ambiente in linea con i propri interessi, possono ottenere maggiori informazioni sulle finalità e sulle attività che verranno espletate sul territorio del comune di Badolato rivolgendosi direttamente all’Olp (Operatore Locale di Progetto) oppure visitando i siti istituzionali www.auroraaps.it e www.comune.badolato.cz.it e le rispettive pagine social». (rcz)

 

BADOLATO (CZ) – Sabato e domenica si celebra la Giornata Nazionale del dialetto e delle lingue locali

A Badolato si celebra la Giornata Nazionale del dialetto e delle lingue locali, una iniziativa volta a salvaguardare e valorizzare queste espressioni appartenenti al patrimonio culturale immateriale nazionale, con una manifestazione in programma il 21 e 22 gennaio.

L’iniziativa culturale, fortemente voluta dal Consiglio Direttivo presieduto da Pietro Piroso, rientra tra le programmazioni degli eventi annuali del progetto “Badolato Cuore di Calabria” (Bando valorizzazione dei borghi della Regione Calabria a valere sul Fondo per lo Sviluppo e la Coesione FSC 2000/2006), ed è stata organizzata e promossa dalla Pro Loco Badolato Aps, grazie al patrocinio istituzionale del Comune di Badolato ed in collaborazione con l‘Associazione Culturale “La Radice”, con l’Istituto Comprensivo “T.Campanella” di Badolato ed altri importanti partner territoriali.

Il programma messo in campo dalla Pro Loco di Badolato Aps, assieme ai propri volontari del Servizio Civile Universale/Unpli del progetto “Percorsi Mediterranei: un viaggio tra arte e natura della Calabria”, si articolerà in due intense giornate di attività ed eventi. La prima giornata, in calendario per Sabato 21 Gennaio, vedrà protagoniste/i le studentesse e gli studenti delle quattro classi della Scuola Secondaria di Primo Grado di Badolato dell’Istituto Comprensivo “T.Campanella” (Istituzione Scolastica, al momento diretta dalla Dirigente Scolastica dott.ssa Susanna Mustari, che ha voluto sostenere attivamente la manifestazione grazie anche al coinvolgimento della vicepreside Prof.ssa Leto e di un gruppo di docenti coordinato dalla prof.ssa Gualtieri).

Gli alunni porteranno sul palco del Teatro Comunale di Badolato Marina (ubicato in viale Magna Grecia) dei contributi culturali in dialetto tra le seguenti categorie prescelte: canto, prosa, poesia e teatro. La mattinata continuerà con uno spettacolo didattico a cura di un gruppo di storici musicisti e cantautori locali, custodi dell’autentica tradizione canora e musicale dialettale calabrese e badolatese. Questa prima sessione di programma si chiuderà con la consegna di un importante dono-omaggio culturale a tutti gli alunni e docenti della Scuola Secondaria di Primo Grado di Badolato.

Grazie al lavoro prezioso e straordinario dell’Associazione Culturale “La Radice”, con in testa l’instancabile prof. Vincenzo Squillacioti, verrà donato ad ognuno una copia del nuovo “vocabolarietto” del dialetto badolatese, stampato appunto per l’occasione. Una copia del “vocabolarietto”, un progetto editoriale di notevole valore culturale, verrà donato anche alle quinte classi della Scuola Primaria di Badolato, alle Associazioni ed Organizzazioni locali, alle Istituzioni ed alle Autorità invitate. Lo stesso verrà poi utilizzato per la realizzazione di alcuni “Laboratori di Dialetto”, che verranno promossi all’interno delle Scuole locali con l’ausilio di esperti dialettologi, filologi e studiosi del territorio.

Sabato 21 Gennaio pomeriggio, alle 17.30, sempre presso il Teatro Comunale, si terrà lo spettacolo teatrale di marionette per famiglie e bambini Zampalesta. U cane tempesta di e con Angelo Gallo, grazie alla fattiva collaborazione della Compagnia Teatro del Carro – Pino Michienzi, ente gestore della Residenza Teatrale “MigraMenti” di Badolato.

L’edizione 2023 della Giornata Nazionale del Dialetto della Pro Loco Badolato si concluderà domenica 22 Gennaio con un ricco programma, di attività ed eventi, riservato anche e soprattutto alle Pro Loco Unpli della Provincia di Catanzaro e della Calabria.

La seconda giornata vedrà, infatti, protagoniste le varie associazioni – provenienti da diversi paesi della provincia catanzarese e della regione – radunarsi nell’antico borgo di Badolato per una visita guidata tra le vie del centro storico e per un momento conviviale collettivo. La giornata si concluderà con una sorta di festa e con un confronto sulle diverse attività culturali ed espressive messe in campo, da ogni singola Pro Loco, per salvaguardare e valorizzare il dialetto e le lingue locali. (rcz)

A Badolato la Bandiera dei Borghi più belli d’Italia

Badolato ha ricevuto la Bandiera dei Borghi più belli d’Italia. Si tratta di un prestigioso riconoscimento, in quanto il borgo è il primo e unico Comune della Provincia di Catanzaro a essere insignito della Bandiera.

La città, dunque, si è unita agli altri 15 “Borghi più belli d’Italia” della Regione Calabria: Stilo, Tropea, Santa Severina, Bova, Scilla, Rocca Imperiale, Oriolo, Aieta, Caccuri,  Gerace, Buonvicino, Altomonte, Morano Calabro, Civita, Fiumefreddo Bruzio.

«Il percorso – ha dichiarato in una nota  il sindaco Giuseppe Nicola Parretta – che ha portato Badolato Borgo, dall’essere un paese in vendita,  a causa dello spopolamento, a divenire uno dei Borghi più belli d’Italia, è stato lungo e travagliato, intervallato dall’aspetto più umano e qualificante, rappresentato dall’accoglienza di migliaia di migranti rifugiati politici e di un sempre crescente progetto generale di ospitalità diffusa con un rispettivo e reale processo di internazionalizzazione. Gli eventi che hanno caratterizzato la vita del Borgo di Badolato in questi quasi 30 anni sono stati i pilastri fondanti alla base della speranza di una nuova rinascita e valorizzazione di un grande patrimonio storico, artistico, religioso e culturale che ha rischiato di dissolversi nel nulla».

«Il riconoscimento di essere uno dei Borghi più belli d’Italia rappresenta per noi il punto di ripartenza e non di arrivo e continueremo a lavorare per una sempre più crescente riqualificazione del tessuto urbano ed implementazione dei servizi a favore dei residenti, turisti, visitatori e quanti altri – a qualsiasi titolo – si recheranno a Badolato Borgo. Il grande impegno ed ogni sforzo profusi dalle Amministrazioni Comunali che si sono succedute nel tempo, unitamente al fattivo contributo offerto da tutte le Associazioni ed operatori locali, non possono prescindere dal contestuale e determinante supporto delle Istituzioni Provinciali, Regionali e Nazionali».

«L’augurio mio – ha concluso – e dell’Amministrazione Comunale, che mi onoro di rappresentare, è quello di incontrare una sintesi di intenti che possa dare nuovo slancio per il raggiungimento di ulteriori e prestigiosi obiettivi».

Presente, alla cerimonia, il presidente del Consiglio regionale, Filippo Mancuso, che ha detto di considerare «la vicenda del borgo di Badolato esemplare, per la Calabria e la filiera dei piccoli borghi italiani che, soprattutto nell’entroterra, vivono una difficile condizione di abbandono».

«Esemplare, perché Badolato – ha spiegato – ha dimostrato di saper trasformare i problemi in risorsa. E di passare da una condizione di ‘paese in vendita’ a causa dello spopolamento, a una condizione di vantaggio che gli ha consentito di essere insignito con la bandiera di borgo più belli d’Italia. Si è riusciti a trasformare le difficoltà, dovuta all’arrivo di migliaia di migranti, in opportunità di crescita, conseguendo una visibilità internazionale che costituisce per tutta la Calabria un esempio virtuoso da apprezzare e replicare».

«Trovo opportuno – ha proseguito – che la Regione sostenga il ‘Festival Nazionale dei Borghi più belli d’Italia’ che la Calabria ospiterà a Settembre 2024 tra Oriolo e Rocca Imperiale, con tappe itineranti preliminari negli altri borghi calabresi appartenenti al circuito». 

«È facendo conoscere meglio i nostri tesori ambientali e culturali – badando al potenziamento della filiera dei servizi dell’accoglienza che non può più stare sotto gli standard richiesti dai flussi turistici nazionali e internazionali –  che si può promuovere sviluppo sostenibile», ha concluso. (rcz)