Approvata la legge per rafforzare le bonifiche nel Sin di Crotone, Cassano e Cerchiara

Il provvedimento che rafforza il supporto al commissario straordinario per i siti di interesse nazionale di Crotone, Cassano e Cerchiara è legge.

Il Governo e il Parlamento potenziano, così, l’operatività del Generale Emilio Errigo, Commissario straordinario delegato per il Sito di Interesse Nazionale di Crotone-Cassano e Cerchiara (Calabria), mediante l’istituzione di una Struttura di Supporto al Commissario, composta da un dirigente, cinque funzionari e due esperti in materie giuridiche e tecniche.

Un evidente meritato riconoscimento al lavoro instancabile svolto dal gen. Errigo, nominato Commissario dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri con Dpcm 14 settembre 2023.

Il testo rappresenta un importante passo avanti per accelerare le bonifiche ambientali in territori segnati da anni di inquinamento.

«Questo provvedimento consentirà di affrontare con maggiore efficacia le problematiche ambientali che hanno colpito la Sibaritide e il Crotonese», ha dichiarato il senatore Ernesto Rapani di Fratelli d’Italia, esprimendo soddisfazione per l’approvazione. Tra le principali novità introdotte dalla legge, vi è l’istituzione di una struttura di supporto al commissario straordinario».

«Sarà composta – ha spiegato – da un massimo di cinque unità di personale non dirigenziale e un’unità di livello dirigenziale. Inoltre, il commissario potrà nominare fino a due esperti esterni in materie tecniche e giuridiche, aumentando così le competenze disponibili per la gestione degli interventi».

La Sibaritide e il Crotonese convivono da decenni con le conseguenze di attività industriali dismesse, che hanno lasciato cicatrici profonde sul territorio. Questi siti richiedono interventi complessi per rimuovere sostanze tossiche dal suolo e dalle falde acquifere.

«La bonifica di queste aree non è solo un dovere ambientale, ma anche un atto di giustizia verso le comunità locali – ha aggiunto Rapani –. Ridare salubrità e sicurezza a questi territori significa anche creare le condizioni per il loro rilancio economico e sociale».

Il provvedimento estende i termini per la realizzazione degli interventi al 31 dicembre 2029, permettendo una programmazione più accurata e senza le difficoltà legate a tempistiche ristrette. Tra le priorità rientrano la rimozione di rifiuti pericolosi, la bonifica delle acque sotterranee e la restituzione di aree sicure alla popolazione.

La nuova struttura di supporto al commissario rappresenta un elemento essenziale per accelerare i lavori. Grazie a un approccio multidisciplinare e a personale specializzato, si punta a superare gli ostacoli amministrativi e tecnici che in passato hanno rallentato le bonifiche in Italia. I territori della Sibaritide e del Crotonese saranno oggetto di interventi strutturali, con l’obiettivo di risanare l’ambiente e migliorare la qualità della vita per le comunità locali. (rrm)

Baldino (M5S): Governo chiarisca finto conferimento dei rifiuti all’estero del Sin di KR

La deputata del M5S, Vittoria Baldino, ha reso noto che nei prossimi giorni depositerà una nuova interrogazione perché il governo chiarisca sulle operazioni di bonifica del Sin di Crotone.

«Nonostante gli impegni presi e gli annunci roboanti a mezzo stampa, quanto emerge da Eni Rewind sul Sin di Crotone rischia di tradursi in modo preoccupante in un ulteriore schiaffo al territorio crotonese», ha denunciato Baldino, ricordando come «per anni Eni Rewind ha negato la possibilità di trasferire all’estero i rifiuti pericolosi per mancanza a suo dire di discariche idonee, poi miracolosamente dopo la “diffida” dei ministeri interessati sarebbero comparse 10 discariche disponibili».

«Ma dopo l’annuncio festante – ha proseguito – guardandosi bene dal farlo pubblicamente, Eni chiarisce che sulla disponibilità delle discariche estere peserebbero tempistiche incerte per l’ottenimento delle notifiche transfrontaliere; il rischio di revoca o mancato rinnovo delle stesse notifiche transfrontaliere per provvedimenti Ue ma soprattutto che da gennaio 2025 le attività di scavo avranno inizio sì ma conferendo i rifiuti pericolosi nella discarica di Sovreco. Questo senza che sia intervenuta nel frattempo alcuna modifica al Paur».

«In attesa, parrebbe – ha aggiunto – delle notifiche transfrontaliere, che potrebbero anche non arrivare, e comunque come soluzione complementare, dunque aggiuntiva, al conferimento presso la discarica di Sovreco. In sostanza quello perpetrato ai danni del crotonese è un vero e proprio inganno con vergognosa beffa: i rifiuti pericolosi rischiano concretamente di restare nel crotonese per gravoso e colpevole ritardo nella ricerca di discariche idonee all’estero».

«Siamo davanti ad un tradimento delle aspettative della comunità crotonese – ha rimarcato Baldino– che da anni chiede giustizia ambientale e un futuro libero dai veleni. La bonifica doveva essere un momento di riscatto per Crotone, e invece si rischia di perpetuare un sistema di gestione dei rifiuti che non fa altro che gravare su un territorio già pesantemente penalizzato. Perché non sono state individuate prima le discariche in Germania, Svezia e negli altri paesi europei?».

«Il Governo intende riscattare la dignità di un territorio come quello crotonese piegato dagli interessi economici di una multinazionale? Servono risposte chiare e impegni concreti – ha concluso – non ulteriori promesse tradite. La bonifica deve essere un atto di giustizia ambientale e sociale. Crotone merita un futuro libero dai veleni». (rp)

L’OPINIONE / Elisabetta Barbuto: Le criticità sulle 10 discariche estere per trasferirvi i veleni della Bonifica di Crotone

di ELISABETTA BARBUTOLeggere la notizia che Eni avrebbe individuato ben 10 discariche all’estero per trasferirvi i veleni della bonifica crotonese suscita in me contrastanti emozioni. Così come contrastanti con la notizia appaiono  le dichiarazioni che in questi mesi si sono rincorse per negare la presenza di tali discariche, magicamente invece comunicate oggi, per sostenere che i veleni dovevano restare a Crotone visto che vi arrivano rifiuti pericolosi da tutto il mondo con il rischio concreto, sempre segnalato, che rimanessero addirittura sui siti inquinati. 

È passato un anno, infatti, da quando l’Amministratore delegato di Eni Rewind ci ha ospitato nel sito ex Pertusola per comunicare che le uniche discariche esistenti per lo smaltimento dei rifiuti pericolosi  erano solo in Italia e, guarda caso, una era proprio a Crotone. Un anno di combattimenti per denunciare pubblicamente sulla stampa  che l’aria era cambiata e tutto sembrava favorire il progetto mai accantonato da Eni il cui intento era solo quello di giocare al risparmio sulla pelle e sulla vita  dei crotonesi. E, poi, la modifica del piano rifiuti della Regione Calabria che sembrava proprio andare nel senso voluto da Eni, le nuove conferenze dei servizi, il decreto del 1° agosto 2024 e addirittura l’ordine di modificare il Paur per lasciare i veleni a Crotone.

Ed oggi questa notizia che conferma quanto sempre sostenuto sulla esistenza delle discariche all’estero che, badiamo bene, non sono nate ieri, ma esistevano già da diversi anni e nelle quali, iniziando Eni la bonifica anni fa, come avrebbe dovuto essere iniziata secondo il decreto del Ministero del 2020 senza tergiversare, magari i rifiuti sarebbero già allocati.

La notizia lascerebbe, comunque,  ben sperare se non fosse che (mi viene il dubbio), il tutto non sia solo l’adempimento di una mera formalità  per superare l’impasse della richiesta del Ministero che, nel decreto del 1° agosto, prescriveva l’aggiornamento dello scouting da svolgere all’estero per l’individuazione dei siti di destino dei rifiuti prodotti dalle attività di bonifica del Progetto stralcio autorizzato.

Eni, infatti, avendo adempiuto al suo compito comunica che inizierà, comunque, le operazioni di scavo nel gennaio del 2025 ed utilizzerà l’impianto D15 in regime di deposito temporaneo per il successivo conferimento dei rifiuti non pericolosi presso le discariche contrattualizzate in altre regioni e dei rifiuti pericolosi nella discarica di Sovreco… senza che, o almeno non mi risulta,  siano stati modificati i presupposti per ricoverarvi quella tipologia di rifiuti pericolosi né tanto meno il Paur! Il che corrobora ulteriormente in me il sospetto che quei depositi temporanei possano divenire definitivi grazie alla modifica del piano regionale dei rifiuti. 

A ciò aggiungasi che, solo dalla seconda metà del 2025 SE verrà ottenuto il rilascio delle notifiche transfrontaliere, con tutte le difficoltà evidenziate, e con la spada di Damocle di maggio 2026 , data in cui entrerà in vigore il Regolamento Ue 2024/1157  ( art. 4.1 ) che vieta di trasferire rifiuti, a meno che non si dimostri che gli stessi possano essere smaltiti in modo tecnicamente sostenibile nel paese in cui sono stati prodotti, Eni Rewind potrà attivare anche il canale di smaltimento estero per i rifiuti pericolosi… quale soluzione complementare (non sostitutiva, attenzione ) al conferimento presso la discarica di Sovreco. 

Signori, personalmente, dopo la prima incredula reazione di esultanza… la lettura più attenta delle carte stasera suscita in me solo una grande tristezza oltre che una grande indignazione. Le stesse sensazioni che non potrà non provare chi, tra i destinatari della missiva di Eni Rewind recapitata oggi 29 novembre 2024, legga tra le righe la sorte della città. E Dio solo sa quanto vorrei sbagliarmi. (eb)

[Elisabetta Barbuto è coordinatrice Provinciale M5S Crotone]

Sin di Crotone, lunedì tavolo informativo alla Camera di Commercio di Catanzaro

Lunedì 2 dicembre, alla Camera di Commercio di Catanzaro, alle 15, si terrà un tavolo informativo sulla Bonifica del Sin di Crotone, organizzato dalla Camera di Commercio Catanzaro Crotone e Vibo Valentia, in collaborazione con le associazioni ambientaliste.

L’ente camerale si è, infatti, sempre mostrato sensibile al tema che coinvolge direttamente non solo la salute dei cittadini e la tutela dell’ambiente ma potrebbe riverberare i suoi effetti anche sul tessuto economico e sul sistema imprenditoriale locale.

Partecipano il presidente dell’Ente camerale Pietro Falbo, il commissario straordinario di Governo delegato alla bonifica del Sin di Crotone – Cassano – Cerchiara di Calabria, Emilio Errigo, delle associazioni ambientaliste, delle associazioni di categoria, degli ordini professionali,  delle organizzazioni sindacali e di Eni Rewind.

L’ente camerale è fermamente convinto che la condivisione sia uno strumento indispensabile per lo sviluppo del territorio. Il confronto stabile e costruttivo con diversi interlocutori, portatori di visioni e interessi differenti può contribuire a comprendere appieno i bisogni delle imprese e della collettività. (rcz)

L’OPINIONE / Emilio Errigo: L’incoerenza non aiuta ad accellerare gli interventi di bonifica da parte di Eni

di EMILIO ERRIGO  – Si afferma spesso, con amara consapevolezza tra amici e conoscenti, che non esistano persone peggiori di quelle che, pur avendo vista e udito integri, si rifiutano di riconoscere la realtà ambientale circostante e di ascoltare attentamente le voci della cittadinanza e degli esperti. Mi riferisco, per chiarezza, al cosiddetto “Caso di studio del Sin Crotone.”

Premetto che, da anni, ribadisco nei convegni e negli eventi pubblici dedicati alla sostenibilità e all’economia circolare che ogni Regione italiana in cui sono presenti uno o più dei 42 Siti di Interesse Nazionale (Sin) dovrebbe prevedere almeno un impianto tecnologicamente avanzato, dedicato alla gestione pubblica dei rifiuti pericolosi e non pericolosi, con o senza Tenorm e amianto, provenienti dai rispettivi Sin regionali.

Pochi cittadini sanno che, attualmente, l’unico impianto privato per questo tipo di rifiuti si trova proprio a Crotone, in Calabria, ed è ormai prossimo alla saturazione. Si stenta a comprendere come sia possibile che i rifiuti pericolosi, stoccati da decenni in aree costiere di proprietà di Eni Rewind S.p.A., non possano essere conferiti in un impianto tecnologicamente avanzato, autorizzato e funzionante, situato nel Comune di Crotone e gestito da Sovreco S.p.A.

Per quale motivo, si chiedono giustamente i cittadini, non è stato finora consentito il trasferimento di una minima parte delle migliaia di tonnellate di rifiuti giacenti da oltre trent’anni nelle discariche costiere di Crotone all’impianto locale autorizzato e funzionante?

La pratica di esportare rifiuti industriali pericolosi e non, prodotti a Crotone, in Stati esteri, appare oggi del tutto incompatibile con il diritto ambientale, le convenzioni internazionali e le direttive europee. Non è raro leggere di traffici illeciti di rifiuti, tossici e nocivi, che vedono l’Italia come punto di partenza e arrivo, le regioni meridionali, come Campania e Calabria, spesso utilizzate come discariche finali da organizzazioni operanti in tutta Italia.

Quanto sopra risulta illogico, incoerente e irragionevole, soprattutto se si considera che, mentre il conferimento dei rifiuti pericolosi di Crotone presso l’impianto di Sovreco S.p.A. viene ostacolato, la stessa struttura accoglie regolarmente rifiuti speciali pericolosi da ogni altra regione d’Italia. È incomprensibile come questo impianto possa essere considerato idoneo per i rifiuti speciali provenienti da ogni angolo del paese e, al contempo, inadeguato per quelli locali.

In questo contesto di inspiegabile rigidità ideologica e amministrativa, che rallenta gravemente le attività di bonifica e recupero ambientale da parte di Eni Rewind S.p.A., è doveroso informare i cittadini che, nonostante tutto, le procedure amministrative per la realizzazione degli interventi di bonifica e riparazione del danno ambientale, previsti nel “Piano degli Interventi 2024-2026”, proseguono grazie al sostegno finanziario derivante dalla sentenza del Tribunale Civile di Milano del 2012. Tali interventi sono di competenza del Commissario Straordinario delegato di Governo, che si avvale del personale specializzato dell’Arma dei Carabinieri, della società pubblica Sogesid S.p.A., degli esperti Ispra-Snpae Arpacal.

Il primo intervento in programma prevede la bonifica della “Casa di cura e residenza per Anziani Villa Elmerinda” a Cutro, seguita da attività di caratterizzazione dei suoli, analisi delle acque di falda e monitoraggio dell’ambiente marino a Crotone e un intervento nel Comune di Isola Capo Rizzuto. Altri interventi, in fase di completamento a cura del Comune di Crotone, sono concordati con il Ministero dell’Ambiente e la Regione Calabria.

Consentire all’obbligato proprietario di bonificare le aree contaminate del Sin Crotone tramite il conferimento di una quantità ragionevole di rifiuti pericolosi presso l’impianto di Sovreco non rappresenta un rischio, ma un beneficio per la salute pubblica: il sito è infatti costruito a norma di legge per accogliere rifiuti speciali. È altresì evidente la necessità di individuare in tutte le Regioni d’Italia impianti di “Interesse Nazionale” a gestione pubblica, destinati al trattamento dei rifiuti pericolosi giacenti nei Sin.

Lascio dunque ai lettori una riflessione: è giusto, logico e ragionevole che continui questo inspiegabile e controproducente ritardo?

[Emilio Errigo è nato a Reggio di Calabria, è studioso di diritto internazionale dell’ambiente e docente universitario di “Diritto Internazionale e del Mare” e di “Management delle Attività Portuali” presso l’Università della Tuscia (VT). Attuale Commissario Straordinario di Governo del SIN Crotone-Cassano e Cerchiara di Calabria]

A Crotone al via i lavori di pulizia della Foce del Fiume Esaro

Sono ufficialmente iniziati, nei giorni scorsi, i lavori di pulizia della barra dunale che ostruiva la foce del fiume Esaro, un intervento cruciale per garantire la sicurezza e il corretto deflusso delle acque di questo corso d’acqua situato all’interno del Sito di Interesse Nazionale (Sin) di Crotone – Cassano – Cerchiara di Calabria. Lo ha reso noto il commissario straordinario Emilio Errigo, che  ha proposto questi lavori come urgenti e necessari, sottolineando la costante e fattiva collaborazione istituzionale che ha permesso una accelerazione nell’iter burocratico.

La pulizia della foce del fiume Esaro non è solo un intervento tecnico, ma una misura di protezione per la città di Crotone e i suoi abitanti per prevenire possibili gravi problemi alluvionali durante la stagione invernale.

Prima dell’avvio dei lavori, la foce del fiume si presentava quasi completamente ostruita da una densa vegetazione spontanea e da una barre dunale, creando un potenziale rischio per la popolazione locale, specialmente in caso di piogge intense e aumento improvviso della portata delle acque.

Gli interventi fluviali e costieri sono stati autorizzati dal Dipartimento Territorio e Tutela dell’Ambiente della Regione Calabria e sono monitorati dai tecnici del Comune di Crotone, che seguono quotidianamente il progresso delle operazioni.

Questo importante progetto è il risultato di un attento coordinamento tra vari enti, compreso il Provveditorato Interregionale per le Opere Pubbliche di Sicilia e Calabria. La Struttura Commissariale del Sin ha svolto un ruolo cruciale nella promozione e accelerazione delle attività necessarie, evidenziando l’importanza della collaborazione tra istituzioni per il bene della comunità. (rkr)

Il Commissario Errigo chiede un intervento in alcune delle ex aree del perimetro Sin

È necessario e urgente un intervento, nelle ex aree industriali ricadenti nel perimetro Sin, da parte delle componenti specializzate ambientali dei Comandi e Reparti dell’Arma dei Carabinieri e al personale di Ispra-Snpa, Arpacal, Sogesid S.p.a. e Asp Crotone. È quanto ha chiesto il commissario straordinario Emilio Errigo, specificando come «tale intervento dovrebbe svolgersi presso le aree perimetrate interne ed esterne dell’ex Sasol  S.p.A./Kroton Gres 2000».

L’intervento richiesto, come stabilito dal Dpcm 14 settembre 2023, mira ad una efficace realizzazione degli interventi di bonifica e riparazione del danno ambientale nel Sito contaminato di Interesse Nazionale (Sin), non potendo escludere che possano essere ancora presenti residui dei processi di produzione industriale contaminanti e inquinanti nei suoli, sottosuoli e nelle acque di falda nell’area; l’area oggetto dell’intervento è adiacente alle aree di proprietà di Eni Rewind S.p.A. ed Edison S.p.A., indicate nel progetto presentato e approvato con Decreto Mase n. 27 del 01 agosto 2024.

È convinzione del Commissario Straordinario «che l’urgenza degli interventi è giustificata dal sempre più crescente timore dei cittadini di Crotone per l’enorme quantità, qualità e pericolosità dei rifiuti presenti da molti decenni, in tutte le aree perimetrate del Sin e, non solo, per quelle situate fronte mare e alla foce del fiume Esaro».

«Questa percentuale di rifiuti, devono e (non possono) essere rimossi in sicurezza – ha spiegato – e conferiti presso idonei impianti di conferimento e trattamento autorizzati, esistenti sul territorio nazionale o, se consentito dalla legge, esportati e trasferiti in territorio estero nel rispetto della legislazione europea e internazionale. La messa in sicurezza dei rifiuti pericolosi e non pericolosi, ovunque esistenti e presenti è un doveroso atto obbligatorio previsto dalla legge».

«Allo stato attuale, si ritengono sanabili – ha proseguito Errigo – le divergenze procedurali amministrative tra le pubbliche amministrazioni coinvolte che non permettono di proseguire celermente le già decretate attività realizzative degli interventi progettati e approvati con Decreti Direttoriali dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica. Queste divergenze, ad onor del vero, riguardano solo una determinata area (le cosiddette discariche fronte mare) e rappresentano soltanto la punta  di un iceberg; una piccola parte del lavoro di bonifica e riqualificazione che deve essere portato a termine a Crotone comprendente anche le aree CIC, le aree a mare, la zona archeologica».

«La salute pubblica, la protezione e difesa dell’ambiente – ha concluso – come espressamente previsto dagli articoli 9, 32, 41 e 117 della Costituzione della Repubblica Italiana, sono fondamentali diritti costituzionali e come tali, inviolabili e da difendere con ogni mezzo». (rkr)

Occhiuto incontra il commissario Sin Errigo: Tutelare la salute pubblica e il territorio

Si è discusso azioni già intraprese e delle prossime tappe del processo di bonifica, con l’obiettivo comune di tutelare la salute pubblica e di garantire un futuro più sicuro e sostenibile per il territorio e i suoi cittadini, nel corso dell’incontro avvenuto in Cittadella regionale, tra il presidente della Regione, Roberto Occhiuto, e il commissario per la Bonifica del Sin di Crotone-Cassano-Cerchiara, Emilio Errigo.

L’incontro ha rappresentato un importante momento di confronto sulla situazione dell’area crotonese, realtà estremamente complessa per la portata e la difficoltà degli interventi di bonifica necessari. Sin dall’inizio dell’incontro, le parti hanno manifestato una volontà collaborativa per affrontare le complessità della situazione. L’intento condiviso è quello di liberare definitivamente, ovunque si trovino, la città di Crotone dai rifiuti pericolosi e nocivi per la salute umana e l’ambiente.

Pur partendo da un quadro normativo e operativo complesso, è stata espressa la volontà di proseguire sul percorso di un dialogo costruttivo e continuativo per il raggiungimento degli obiettivi prefissati.

«In una provincia che negli scorsi decenni è stata fatta diventare la pattumiera d’Italia – ha sottolineato il presidente Occhiuto – non si può essere permissivi come successo in passato. Dunque la Regione farà di tutto per tutelare il territorio crotonese, l’ambiente e i cittadini».

«La cooperazione con il presidente Occhiuto – ha detto il generale Errigo – è un elemento cruciale per il successo di questo progetto di bonifica. Posso assicurare ai cittadini che, nel pieno rispetto dei rispettivi ruoli, stiamo lavorando alacremente e con la massima attenzione per garantire il loro benessere e la tutela della salute pubblica». (rcz)

 

ALLA BELLA CROTONE DIVENTATA UN SITO
DI (DIS)INTERESSE NAZIONALE SERVE AIUTO

di EMILIO ERRIGOConoscevo la città di Crotone da ragazzo, perché trascorrevo qui un periodo delle mie vacanze estive fino gli inizi anni ’70; già allora, tra un tuffo e le tante risate con gli amici della città, era impossibile non notare la zona industriale, portatrice a quei tempi, di benessere sociale e positività.

La successiva cronistoria dei disastri ambientali e le conseguenze dannose e pericolose per la salute dei cittadini dovute alle nocive attività industriali metallurgiche e chimiche di Crotone, sono oggi tristemente famose in tutto il Paese: nessuno può permettersi di avere il coraggio di dire di non sapere cosa sia accaduto e cosa accade a Crotone, facendo finta di non capire, sapere, vedere e sentire.

Un dramma umano e ambientale di vastissime dimensioni, consistenza e ambiti territoriali. 

Molte sono state le Commissioni Parlamentari di inchiesta e tante altre le puntuali inchieste della magistratura che, a seguito di approfondite indagini di polizia giudiziaria ambientale e mirate perizie tecnico giudiziarie, eseguite da consulenti tecnici d’ufficio di indubbia professionalità, hanno fatto emergere danni e responsabilità soggettive e oggettive, per i danni causati all’ambiente e alla salute pubblica dei lavoratori delle ex Fabbriche (c.d. dei Veleni) e dei loro familiari. Le politiche di sicurezza sociale, le azioni di bonifica ambientale e sanitaria, purtroppo, nel tempo, non sono state tutte attuate e alcune, si sono rivelate a posteriori, poco idonee e incomplete.

Il caso ha voluto, dopo un lungo arco temporale di oltre  45 anni, il mio ritorno in Calabria, per volontà del Presidente della Regione, Roberto Occhiuto, prima come Commissario Straordinario dell’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente della Calabria, (Arpacal) e poi, su incarico della Presidenza del Consiglio dei Ministri, quale Commissario Straordinario di Governo con i precisi compiti di “coordinare, accelerare e promuovere”, la realizzazione degli interventi di bonifica e riparazione del danno ambientale nel Sito contaminato di interesse nazionale (Sin) di Crotone – Cassano e Cerchiara di Calabria. 

Sono passati dodici mesi, un anno della mia vita in cui mi considero come ancora in missione (una delle più difficili professionalmente in termini di impegno psicofisico) tra la meravigliosa Gente di Calabria, insieme ad intraprendenti e capaci industriali, imprenditori coraggiosi e cari cittadini di Crotone. 

In questo anno, come ricordavo, ho potuto ritrovare in città, quella umanità solidale e accogliente; voglio sottolineare ad esempio, la reale disponibilità e attenzione avuta nei confronti della Struttura Commissariale, dal Presidente della Provincia di Crotone, il dott. Sergio Ferrari che, insieme al vice Presidente dott. Fabio Manica, ai dirigenti e ai funzionari, mi hanno consentito di allocare all’interno dell’immobile sede della Provincia il mio ufficio operativo.

Purtroppo, questa umanità genuina, si scontra e si combina con un velato pessimismo, alla voglia di scappare via, di trovare altrove quel futuro che si pensa di non poter trovare in Calabria e a Crotone; ne ho avuto conferma alcuni giorni addietro quando sono stato invitato all’Istituto d’Istruzione Superiore “Ciliberto-Lucifero” di Crotone, diretto dal dirigente scolastico dott. Girolamo Arcuri, per la presentazione di una opera letteraria collettiva, dal titolo emblematico e molto significativo, “Crotone un sito di di(s)interesse Nazionale”, una reale esperienza partecipata di scrittura collettiva.

Ascoltando i giovani studenti intervenuti nel dibattito, sono rimasto colpito dal loro orgoglio di essere Crotonesi, dal loro intenso impegno scolastico e politico ma ho potuto toccare con mano la loro disillusione, la loro sicurezza nel non intravedere a breve termine, un futuro ricco di speranza per la loro città e la quasi totale certezza di dover andare via dal loro luogo del cuore, per poter vivere una vita felice.

Nel testo del libro emerge in modo netto, preciso e chiaro, uno spaccato della realtà umana, sociale e ambientale di Crotone, il cui territorio, è stato individuato e dichiarato per legge, Sito contaminato di Interesse Nazionale dal 2001; si afferma che fino ad oggi, Crotone, è stata privata dalla necessaria attenzione istituzionale, (un inaccettabile dis-interesse nazionale) riguardante un contesto territoriale e ambientale considerato senza futuro, proprio dalla forza migliore della società civile, le nuove generazioni.

Prima della cerimonia, in cui era presente il sindaco, ing. Vincenzo Voce, uno degli eccellenti autori del libro e testimonianza diretta dei fatti crotonesi e di quella voglia di cambiamento, mi sono intrattenuto a dialogare con i genitori e gli amici, dei compianti, Dodò Gabriele, Arturo Caputo e Gianluca Canonico, tre giovanissime vittime innocenti della criminalità organizzata, che non avevano e non potevano aver fatto del male ad alcuno. 

Questi pensieri del tutto comprensibili, si scontrano con il mio innato ottimismo; non mi trovo d’accordo con coloro che non credono che la città di Crotone, nel prossimo futuro, sarà migliore, più giusta e produttiva di benessere collettivo in tutti i sensi.

Il passato, quello più triste e inquinante per il territorio, è un giorno che non torna e non dovrà più ritornare.

Il presente e futuro della comunità che fu di Pitagora, sarà in un prossimo breve futuro sicuramente più denso di opportunità di lavoro qualificato, specializzato appagante generalizzato e ben retribuito.

La realtà economica, la logistica intermodale sostenibile, portuale, aeroportuale, ferroviaria, registra molte crescenti presenze operative nell’area industriale ed imprenditoriale, registrando, se pur con le molte difficoltà e criticità ambientali, redditi d’impresa e bilanci in attivo. 

Il previsto e decretato completamento degli interventi di bonifica e riparazione del danno ambientale, deve riaccendere la speranza!

A tal proposito voglio ribadire, in questo anniversario, che non mi considerino di parte i cittadini, le istituzioni e le altre componenti del tessuto imprenditoriale e sociale crotonese; non lo sono affatto e non è mio intendimento esserlo in futuro, sono e rimarrò per sempre, dalla parte della legge, a difesa e protezione dei cittadini e città di Crotone.

Per far chiarezza del mio pensiero costruttivo di cui sono fermamente convinto posso affermare, che Eni Rewind S.p.A., nel corso di questo anno coincidente con la mia presenza a Crotone, ha manifestato molta fattiva, leale e concreta cooperazione a favore del completamento delle opere già iniziate e che, per vari motivi, non sono ancora stati completati.

Leggendo con attenzione la mole imponente di documentazione, posso affermare che le risultanze investigative, presenti in atti di inchiesta e indagini dell’Autorità Giudiziaria, hanno escluso sino ad oggi la responsabilità penale personale storica del danno da parte del Management di Eni Rewind S.p.A. ed Edison S.p.A.

Allo stato degli accertamenti e delle perizie eseguite su delega dell’Autorità Giudiziaria competente, le aree Sin non sono risultate inquinate e contaminate da parte di Eni Rewind S.p.A. né da Edison S.p.A., perché subentrati nella proprietà in tempi in cui le fabbriche e la loro attività produttive erano già state già fermate e gli impianti dismessi definitivamente. 

I cittadini di Crotone, hanno diritto di conoscere la verità derivante dagli atti ed essere informati compiutamente e correttamente senza forzature psicologiche o ideologiche di alcun genere.

Per maggiore e completa chiarezza espositiva della realtà giudiziaria, la sentenza emessa dal Tribunale Civile di Milano e datata 2012, ha ritenuto responsabile in diritto e perciò condannato, quale proprietaria delle aree risultate contaminate, la Società Eni Syndial S.p.A., obbligandola al risarcimento monetario, calcolato per equivalente e rapportato al danno ambientale, ai sensi e per gli effetti dell’art. 18, della legge n.349 datata 8 luglio 1986, istitutiva del Ministero dell’Ambiente e alle norme sul danno ambientale.

Occorre credere alla buona volontà della vera politica del bene comune, il governo e il parlamento hanno già deciso di aiutare e sostenere la crescita di Crotone, della Calabria.

I chiari, decretati intenti delle politiche nazionali e attività ambientali che si andranno ad attuare, nel corso dei pianificati e approvati progetti ed interventi di bonifica e riparazione del danno ambientale, saranno tutti finalizzati a rigenerare e rilanciare la vita economica e sociale della bella e antica Città della Magna Grecia e di tutta la Provincia di Crotone

Questo crescente impegno a favore di Crotone e dei Crotonesi, consentirà ai giovani di essere più consapevoli e ottimisti; si stanno creando le giuste e tanto attese condizioni complessive per poter fare libera impresa sul territorio. 

Questo mio pensiero, è già stato esposto durante la mia audizione in IV Commissione Ambiente del Consiglio Regionale della Calabria; anche in quella occasione, non c’è stato un solo Consigliere Regionale appartenente ad ogni ideologia partitica e politica, che abbia manifestato contrarietà rispetto le attività della Struttura Commissariale; li ringrazio per la loro continua presenza, vicinanza, attenzione e sensibilità verso la necessaria e urgente attività di bonifica ambientale delle aree inquinate e contaminate di Crotone e Provincia.

Già in quella occasione, ed ancor di più oggi, è convinzione dello scrivente, che sia necessario progettare ed istituire, per ogni Sin regionale, un impianto di conferimento e trattamento, a gestione pubblica e con eventuale partecipazione nella fase realizzativa di capitali privati, esclusivamente dedicata ai rifiuti delle tipologie prodotte e presenti all’interno dei Siti contaminati di Interesse Nazionale.

Ai cari industriali, imprenditori e agli operatori economici presenti e operanti sul territorio provinciale di Crotone e a quelli che decideranno di insediarsi nelle aree Zes e industriali di Crotone e Provincia, lancio un invito: siate più fiduciosi di questa nuova Calabria che vuole crescere, sempre di più e in meglio, giorno dopo giorno. Questa parte sana, migliore e produttiva che già si afferma con forza in tutti i più importanti eventi nazionali ed incontri internazionali.

Il deciso concreto riposizionamento strategico della Calabria in tutti i mercati e settori della New Economy, in quegli ambiti produttivi e settori dei servizi di altissima specializzazione e qualità, saranno i modelli ideali per poter investire in sicurezza il capitale di rischio nei processi di riorganizzazione industriale e imprenditoriale, nelle attività industriali e d’impresa, che devono essere oggi, sostenibili sia economicamente che dal punto di vista ambientale.

La tutela, la rigenerazione urbanistica, la valorizzazione e la protezione dell’Ambiente, della Salute e del diritto al lavoro, saranno la vera forza economica trainante e fondante di questa rivoluzione economica della terra di Calabria.  (ee)

(Emilio Errigo è il Commissario Straordinario di Governo del Sito contaminato di Interesse Nazionale (SIN) di Crotone-Cassano allo Ionio e Cerchiara di Calabria) 

L’OPINIONE / Emilio Errigo: La bonifica del Sin di Crotone è un bene comune

di EMILIO ERRIGO –  A prescindere da pur legittime opinioni divergenti, che potranno e dovranno trovare composizione nelle opportune sedi, non mancherò, dunque, di porre in essere tutte le azioni necessarie al fine di dare attuazione al mandato ricevuto dalla Presidente del Consiglio dei Ministri, volto a rimuovere gli ostacoli al pronto avvio degli interventi di bonifica delle aree, dei suoli e delle falde acquifere, oramai da troppo tempo approvati ma mai realizzati.

Osservare e fare osservare le leggi e i regolamenti non costituisce una libera scelta del Commissario, ma integra un preciso obbligo giuridico non solo in capo allo stesso, ma anche in capo a chiunque operi nella Pubblica Amministrazione nell’interesse delle comunità locali.

Nessuno può pensare di ostacolare il percorso di risanamento in assenza dei necessari presupposti fattuali e giuridici; occorre invece favorire, collaborare e cooperare all’attuazione degli interventi, in conformità alla legislazione nazionale e dell’Unione Europea.

Il controllo, la vigilanza, le verifiche e la validazione istituzionale delle attività di bonifica e di riparazione del danno ambientale, sono curati ai massimi livelli di competenza scientifica e di responsabilità, dal competente Istituto Superiore di Protezione e Ricerca Ambientale (Ispra), dall’Istituto Superiore di Sanità (Iss), dal Sistema Nazionale di Protezione Ambientale (Snpa), il sistema a rete che coordina tutte le Agenzie Regionali di Protezione Ambientale. 

Mentre la Società di Ingegneria Ambientale del Ministero dell’ambiente (Sogesid S.p.A.) e l’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente della Calabria (Arpacal), assicureranno la propria assistenza tecnico-specialistica a supporto alla Struttura Commissariale. 

La sicurezza delle attività tecniche e ambientali e la regolarità delle operazioni sarà garantita in ogni singola fase operativa degli interventi di bonifica, compresa la fase di movimentazione alla destinazione finale dei rifiuti pericolosi e non pericolosi, che sarà curata in ogni dettaglio con l’assistenza della Componente Specializzata del Comando Unità Forestale e Agroalimentare (Cufa), assieme ed in coordinamento operativo con i Reparti Ambientali dell’Arma dei Carabinieri. 

Ove ritenuto necessario, il Commissario Straordinario di Governo, al fine di garantire i diritti inalienabili alla salute e il rispetto delle norme a tutela dell’ambiente, della biodiversità e gli ecosistemi, potrà, come estrema ratio, esercitare il diritto di avvalimento delle Forze Armate e di Polizia. 

Così agendo e procedendo, si porteranno a positiva conclusione gli interventi di bonifica e riparazione del danno ambientale a Crotone per il bene economico e sociale della nostra Calabria. (ee)