È in programma il 4 agosto, a Bovalino, alle 21.30, al Parco delle Rimembranze, la cerimonia di premiazione della quarta edizione del Premio Letterario “Mario La Cava” promosso e organizzato dal Comune di Bovalino in collaborazione con il Caffè letterario La Cava.
L’opera vincitrice di questa quarta edizione è Borgo sud di Donatella Di Pietrantonio (Einaudi). Il romanzo è risultato il più votato tra le opere di narrativa (edite nel 2020) selezionate da un comitato composto dai lettori del Caffè letterario e da rappresentanti istituzionali.
Dopo L’Arminuta (Einaudi, romanzo vincitore del Premio Campiello 2017), Donatella Di Pietrantonio ci regala un romanzo teso e intimo, intenso a ogni pagina. In Borgo sud vivono donne cariche di slanci e di sbagli, di delusioni e possibilità. Pagine dense di un’emozione calda e sussurrata che rimane impressa nel lettore.
«Sono molto onorata e grata per l’assegnazione del premio intitolato a Mario La Cava, scrittore così fortemente radicato nella sua Calabria, una terra a me molto cara e, per certi versi, sorella del mio Abruzzo. Sarò felice di essere a Bovalino nel giorno della premiazione» ha dichiarato Donatella di Pietrantonio.
Per il Premio speciale La Melagrana, riconoscimento a Piero Bevilacqua, storico, scrittore e saggista, nel 1986 ha fondato l’Istituto meridionale di Storia e di Scienze sociali (Imes), che tuttora presiede, e la rivista Meridiana, di cui è direttore. Tra le sue opere più note, Le Campagne nel Mezzogiorno tra fascismo e dopoguerra: il caso Calabria (Einaudi, 1980), Breve storia dell’Italia meridionale dall’Ottocento ad oggi (Donzelli, 1993) e La terra è finita. Breve storia dell’ambiente (Laterza, 2006).
«Mi sento onorato – ha dichiarato Bevilacqua – di ricevere il premio che porta il nome di Mario La Cava, uno scrittore che ha narrato le genti e i paesaggi della sua Calabria, dato volto e voce a tanti personaggi e che ha immesso la sua parola originale nel grande patrimonio della letteratura nazionale. Ho avuto il piacere di conoscere La Cava e di conversare con lui, persona alla mano, che usava un tono mite, ma aveva parole che rivelavano sempre un’autenticità di sentire, finalizzate alla semplicità della comunicazione. Un’attitudine che per me è sempre segno della volontà di riconoscere nell’altro un interlocutore alla pari, una nota distintiva di onestà intellettuale. Ringrazio dunque gli organizzatori, che non solo tengono viva la memoria di uno scrittore fecondo e attuale, ma organizzano cultura in Calabria, una regione che più di altre ne ha bisogno, per elevare il suo tono civile, arricchire lo spirito pubblico».
La quarta edizione del Premio letterario Mario La Cava, conclusa come da regolamento nel dicembre 2020, a causa delle restrizioni dettate dall’emergenza pandemica, vede ora lo svolgimento della cerimonia conclusiva, all’aperto e in osservanza delle norme anti-covid. (rrc)