CAMPO CALABRO (RC) – La Biennale dello Stretto si chiude tra dibattiti, installazioni e spettacoli

La prima rassegna di dibattiti e confronto della seconda edizione della Biennale dello Stretto si chiuderà domani, a Campo Calabro, a Forte Batteria Siacci.

I lavori si avvieranno, alle 10, con il panel Atto IV – Baricentri delle Città / Design non in senso Stretto, con il talk “Design e Cultura d’impresa” che vedrà i contributi di Luciano Galimberti, architetto presidente ADI e Giorgio Tartaro, giornalista design e architettura.

Seguirà il talk “Dal cucchiaio al condominio. Il Design come Esplorazione tra forma, relazione e territorio”, con il contributo della designer Sara Ricciardi, Creative Director e docente di Social design Naba e, subito dopo il talk dedicato al Laboratorio di Progettazione Urbana “La Città e il mare”, esposto anche in mostra, che vedrà protagonisti gli studenti under 14 della Scuola Media Pirandello, intervistati da Giorgio Tartaro, con la loro Dirigente scolastica, Serafina Corrado e la Referente del progetto, Santina Dattola, segretario del Consiglio dell’OAPPC di Reggio Calabria. 

Chiuderà il panel il dibattito “Imprese e Territorio”, moderato da Giorgio Tartaro con i contributi di Francesco Alati, delegato territoriale Adi Calabria, Vince Castellana, coordinatore scientifico ADI Sicilia, in dialogo con Nino Scarcella, Ego Italiano, Dante Cariboni, Cariboni Group, Marco Predari, Universal Selecta e Giuseppe Capicotto, eFM.

La mattinata si concluderà con il primo talk del Atto IV – Baricentri delle Città / Imprese – Imprese, Giovani e Futuro. “Fare impresa con il design”, moderato da Giorgio Tartaro, con Francesco Alati, delegato territoriale Adi Calabria, Annalisa Spadola, delegato territoriale ADI Sicilia, in dialogo con gli imprenditori Irene Tranchina, Orografie, Daniele Morabito, Karpeta + Texturae e Salvatore Mistretta, Domus laboratorio d’arredo.

Nella sessione pomeridiana, i lavori riprenderanno alle 15.00 con il “Report Laboratorio Design”, moderato da Alfonso Femia, con protagonisti gli studenti del master con il direttore del master Vince Castellana e la coordinatrice e docente del master Caterina Scandurra. Seguirà il “Report Laboratorio Urbanistica Tattica”, con Gaia Sgaramella della Fondazione Mobilità in città, Federico Parolotto, MIC-HUB, Mariangela Cama, direttrice Biennale dello Stretto, Giusy Caminiti, sindaca di Villa San Giovanni e con Alessia Mendichi e Chiara Pezzano, team di Urbanistica tattica per Fondazione Mobilità in città.

La seconda metà del pomeriggio con l’atto IV – Baricentri delle città / cultura, antropologia contemporanea, narrativa, accoglierà il talk “Immaginare” con i contributi dell’antropologo Benoit Carbone, PhD, University College London e dell’antropologa Giuliana Sanò, docente Università degli Studi di Messina in dialogo con Mauro Francesco Minervino, scrittore e antropologo, Accademia di Belle Arti di Catanzaro.

A seguire saliranno sul palco gli artisti con le installazioni della mostra permanente. Alle 17.00 “L’arte e le installazioni in Biennale dello Stretto” – Arte e Architettura a cura di Angela Pellicanò e gli artisti. Introdurrà Mariangela Cama con Irene Calabrò dell’Associazione Culturale Nike con Marco Bassan, Spazio Taverna, Diorama e Demetrio Megalizzi, Gobo Service, che illustreranno le loro installazioni.

Alle 17.45 si concluderanno i lavori con il Finissage, nel corso del quale i direttori della Biennale Mariangela Cama, Alfonso Femia, Francesca Moraci con il sindaco di Campo Calabro, Rocco Alessandro Repaci, concluderanno sul significato della Biennale per il territorio e a seguire presenteranno le prossime sessioni di ottobre e di dicembre, la Biennale diffusa.

Il programma si concluderà con il Concerto al Forte di Sara Berni Blues Band(rrc)

I consiglieri di Campo Calabro Messineo e Richichi chiedono chiarezza su sviluppo del progetto del Ponte

I consiglieri comunali di Campo Calabro, Rocco MessineoGiovanni Rechichi,  hanno sollevato un sollecito urgente sulla mancanza di comunicazioni e interlocuzioni, da parte dell’amministrazione locale, sulla questione del Ponte sullo Stretto, chiedendo all’Amministrazione Comunale di informarli, tempestivamente, circa le intenzioni e gli sviluppi relativi alla tematica del Ponte sullo Stretto.

In una nota inviata al presidente del Consiglio comunale e al segretario generale del Comune, i consiglieri hanno ribadito come, con dati in mano, «risulta che, finora, nessuna comunicazione o documento sia stato trasmesso ai Consiglieri in merito alle decisioni od agli sviluppi emersi dopo la discussione tenuta nel Consiglio Comunale aperto del 26 gennaio 2024».

In un momento in cui la responsabilità dei rappresentanti locali è cruciale per la promozione di una visione comune e la sinergia totale nell’affrontare tematiche di primaria importanza per il futuro della città, i consiglieri Messineo e Richichi ribadiscono l’importanza «di essere adeguatamente informati per poter partecipare in modo costruttivo alle decisioni».

In particolare, hanno sottolineato la necessità di creare un «Comitato Tecnico-Scientifico per trattare il progetto del Ponte sullo Stretto, come espresso in sede di consiglio comunale e poi nella loro formale richiesta protocollata con il numero 1704 del 6 febbraio 2024».

«Questo richiamo alla partecipazione riflette una consapevolezza – si legge in una nota – del ruolo fondamentale che il coinvolgimento dei cittadini e dei loro rappresentanti ha nella governance di questioni così cruciali per il destino di Campo Calabro».

«Si auspica, dunque, che questa richiesta venga accolta con la dovuta attenzione – conclude la nota – e che si instauri un dialogo aperto e costruttivo tra l’amministrazione locale e i Consiglieri Comunali, nell’interesse del progresso e della prosperità della comunità di Campo Calabro». (rrc)

 

CAMPO CALABRO (RC) – La parrocchia Santa Maria Maddalena aderisce a “M’illumino di meno”

Il 16 febbraio, Giornata nazionale del Risparmio energetico e degli stili di vita sostenibili, la parrocchia Santa Maria Maddalena aderisce a “M’illumino di meno”. Quel giorno, alle 17 presso il centro polifunzionale “G. Scopelliti” di Campo Calabro, la congrega di Sant’Antonio di Padova, guidata dal priore Santo Antonio, organizza il convegno “M’illumino con il cuore e con la mente”.

L’iniziativa, promossa con il patrocinio dell’amministrazione comunale di Campo Calabro, si propone di sensibilizzare non solo i fedeli della parrocchia, ma soprattutto i giovani, su tematiche cruciali legate all’ambiente e al risparmio energetico. Quest’anno, in sintonia con il leitmotiv dell’anno pastorale 2023-2024 della parrocchia, incentrato anche sulla crescita di una coscienza ambientale nei ragazzi, l’evento avrà un significato particolarmente profondo.

Il convegno sarà un’occasione unica per riflettere su diversi aspetti legati alla sostenibilità e alla cura del creato. Tra i relatori, spiccano nomi come don Nino Palmenta, parroco della comunità, e don Francesco Megale, che porteranno le proprie riflessioni sul tema. Sandro Repaci, sindaco di Campo Calabro, offrirà una prospettiva dal punto di vista amministrativo, mentre Marianna Crea discuterà del Protocollo di Kyoto. Il coordinatore del convegno, Leonardo Brunetto, guiderà l’incontro dove verranno messe a confronto esperienze significative. Inoltre, Maria Pascuzzi illustrerà “Odòs e Methodos” della tematica e sarà esposto il progetto di un concorso per gli alunni dell’area dello Stretto.

Gli organizzatori dichiarano che «L’obiettivo di questa giornata è non solo informare, ma anche coinvolgere attivamente la comunità di Campo Calabro nell’adozione di stili di vita più sostenibili e responsabili. La partecipazione di tutti è fondamentale per fare la differenza e contribuire alla salvaguardia del nostro pianeta. Non mancate, vi aspettiamo numerosi il 16 febbraio per illuminarci di meno con il cuore e con la mente». (rrc)

I consiglieri comunali di Campo Calabro Messineo e Richichi: Serve visione comune su Ponte

Rocco Messineo e Giovanni Richichi, consiglieri comunali di Campo Calabro, hanno rimarcato la necessità di una visione comune, oltre che l’importanza di affrontare la questione con coraggio, considerando gli aspetti cruciali di sostenibilità ambientale e tutela del territorio per il Ponte sullo Stretto.

Lo hanno detto nel corso del Consiglio comunale aperto dello scorso 26 gennaio, a cui hanno partecipato sindaci, amministratori locali e rappresentanti del mondo associativo per discutere, appunto, dell’infrastruttura.

«l’abbiamo richiesto fin dall’ottobre scorso – si legge in una nota – quando con un’interpellanza al sindaco e al presidente del consiglio abbiamo chiesto di trattare la tematica oggi ribadiamo che è necessario agire con tempestività per dotare il Consiglio Comunale e la comunità di Campo Calabro di uno strumento che possa garantire un’analisi approfondita delle sfide e opportunità legate al Ponte sullo Stretto».

«Non è possibile affrontare la tematica ponte in maniera individuale – hanno detto i consiglieri comunali – è necessaria una sinergia ed una informazione totale rispetto ad eventuali future iniziative, Il futuro di Campo Calabro, come sottolineato dai consiglieri, è intrinsecamente legato a questa impresa, che potrebbe rappresentare la chiave per spezzare le catene dell’emigrazione forzata e aprire le porte a una nuova era di sviluppo e opportunità».

Richichi ha enfatizzato che il dialogo e la collaborazione tra tutte le Amministrazioni Comunali, città metropolitana sono essenziali per la pianificazione territoriale, superando campanilismi e adottando politiche unitarie, ribadendo che La sostenibilità ambientale e la tutela del territorio comportano anche rischi da affrontare che la classe politica e dirigente deve avere il coraggio di intraprendere pertanto Le Amministrazioni Comunali tutte, nessuna esclusa, devono unire le forze e gli sforzi attraverso un’unica voce ed unico obiettivo: agevolare e governare la costruzione del Ponte sullo Stretto.

Messineo ha ampliato la prospettiva analizzando non solo gli aspetti strutturali del Ponte, ma anche le potenziali ricadute occupazionali. Ha evidenziato la fuga dei giovani calabresi in cerca di lavoro e ha visto nel Ponte una speranza importante e un’opportunità per invertire questa tendenza, aprendo, con la possibile realizzazione dell’opera, nuove porte, grazie allo sviluppo turistico, infrastrutturale ci possono essere positive risvolte occupazionali per il Sud Italia e soprattutto la Calabria.

Entrambi i consiglieri hanno proposto la creazione di un comitato con competenze tecniche e scientifiche per approfondire l’aggiornamento del progetto del Ponte, studiando tutte le implicazioni sul territorio di Campo Calabro, inclusi gli aspetti legati agli espropri e alle questioni coinvolgenti i cittadini. 

Proposta questa prontamente sposata dal sindaco che ha saputo cogliere lo spirito propositivo dei consiglieri. (rrc)

CAMPO CALABRO (RC) – Successo per la “Festa della vita”

Si è svolta giovedì 20 luglio la manifestazione “Festa della vita”, promossa dall’associazione “Nuova Solidarietà-odv” con il patrocinio del Comune di Campo Calabro, collocata nel contesto della kermesse Campo Calabro in Festa. Momento di riflessione sulla famiglia attraverso le testimonianze delle coppie residenti nel territorio, che hanno raggiunto il traguardo del 50° anniversario di matrimonio.

Hanno presenziato la cerimonia di consegna delle targhe ricordo, il sindaco di Campo Calabro Rocco Alessandro Repaci, il Presidente di Nuova Solidarietà-Odv Fortunato Scopelliti, l’assessore alle politiche sociali, Marina Giglietta e il Parroco sac. Francesco Megale. A seguire la serata è stata animata dal coro Associativo “Giovane Età” e dal gruppo ballo guidato dai Maestri Pippo e Alberto Campolo e Noemi Montalto.

La famiglia è stata celebrata, come perno della comunità, poiché essa è in primo luogo una comunità di affetti: un microcosmo, fondato sulla comune responsabilità di dare, ricevere e donare nella quale i membri dovrebbero costruire ed esprimere la loro identità e la loro personalità. In famiglia si sperimentano, progettualità, responsabilità, doveri e obblighi. Nulla e nessuno deve ritenersi scontato, la quotidianità non deve essere banalizzata. La famiglia deve essere scuola di solidarietà e non di individualismo.

Il senso di questa manifestazione è raccontare la famiglia per aprire il cuore, che spesso viene chiuso dai fatti di cronaca che raccontano quando amore, rispetto e serenità non hanno accesso tra le mura domestiche perché esclusi da paura, odio e violenza.

Questi coniugi hanno affrontato sacrifici, crisi, tragedie, superandole con coraggio, amore, rispetto e resilienza. A loro il grazie di tutta la comunità per l’esempio di amore coniugale e familiare testimoniato dalla corale partecipazione dei loro familiari e della comunità. (rrc)

Presentino (Confondustria Giovani RC): Nuovo Cash&Carry di Campo Calabro polmone economico

Il presidente dei Giovani industriali, Salvatore Presentino, ha definito «un polmone economico e sociale il nuovo cash&carry di Campo Calabro, ed anche la prova di come il nostro territorio sia in grado di abbracciare sfide strategiche nel suo percorso di rilancio».

Si tratta di un nuovo insediamento industriale, che accoglie tante aziende e tanti marchi nostrani realizzato con un investimento di 5 mln di euro.

«Sono tanti i motivi – ha spiegato – per cui oggi possiamo parlare di un grande giorno per la storia, e non solo economica, del nostro territorio; la dimostrazione di come sia possibile fare impresa – rimarca Salvo Presentino- avviene in un contesto di promozione dell’intera filiera, valorizzando al contempo una area bellissima ed identitaria. Siamo entusiasti- rilancia il presidente dei giovani industriali-, di questa scelta del gruppo Maiora che ha permesso di riassorbire lavoratori dell’ex Gdm che erano fermi da diversi anni; uno stimolo ad imprenditori, da un capo all’altro del Paese, ad investire in Calabria e a credere nelle sua grandi potenzialità; ringrazio inoltre il proprietario Pippo Candillo, del gruppo di Confindustria Bari- Bat, per la scelta e per la lungimiranza che lo contraddistinguono nel puntare sul meridione quale risorsa del sistema Paese, compiendo un ulteriore passo sempre più deciso nel profondo sud, con i suoi prodotti purtroppo spesso bistrattati».

«Il messaggio è sicuramente di fiducia; una boccata di ossigeno per tante famiglie e la riconsegna della funzione della dignità del lavoro – ha concluso – e fiducia complessiva nella crescita economica e sociale della nostra terra che non vuole, e non può, essere seconda a nessuno». (rrc).

CAMPO CALABRO (RC) – Si è concluso il concorso scolastico “La Solidarietà: Pasquale Marciano”

Si è concluso, con la cerimonia di premiazione del concorso scolastico “La Solidarietà :Pasquale Marciano”, l’anno scolastico dell’Istituto Comprensivo “Campo Calabro- San Roberto”. Il concorso organizzato dall’associazione “Nuova solidarietà-odv”, rivolto agli alunni delle terze classi della scuola secondaria di primo grado è giunto alla nona edizione.

Esso ha la finalità di sensibilizzare le alunne e gli alunni sui temi della sostenibilità, dell’uguaglianza, della diversità, dell’inclusione sociale e della solidarietà, riflettendo sui concetti di identità ed appartenenza e sulla diversità come valore e ricchezza; di promuovere la solidarietà come stile di vita e proiezione verso il futuro, dove tutti «Abbiamo bisogno gli uni degli altri. Siamo responsabili gli uni degli altri». (cit. Dalai Lama)

Tema per l’anno scolastico 2022/2023 è stato “Il mondo che vorrei: Solidarietà ed Inclusione”.Gli alunni potevano partecipare con elaborati scritti, disegni o presentazioni multimediali, attraverso cui esprimere riflessioni, valori legati all’idea di una comunità solidale, multiculturale e attenta all’ambiente, storie di una comunità veramente inclusiva.

Gli elaborati presentati quest’anno hanno prediletto la poesia come forma di espressione che veicola i valori più profondi. Essi sono stati valutati da una commissione composta da esponenti del terzo settore e del mondo del volontariato che hanno speso la loro vita con i giovani e per i giovani: prof.ssa Maria Pascuzzi, antropologa; prof.ssa Maria Calabrò, presidente Cif sez. Campo Calabro; dott. Antonello Calarco. La commissione ha espresso ai ragazzi vivi ringraziamenti per i sentimenti che sono riusciti a suscitare con le loro poesie e con le riflessioni che ne sono scaturite.

Durante la cerimonia è stato proiettato il video realizzato dagli alunni della III B dell’anno scolastico 2021/2022 vincitori della passata edizione, dal titolo “Armonie di coscienze”, a rappresentare il continuum delle tematiche concorsuali differenti, ma similari ogni anno.

Vincitore della 9 ͣ edizione è stato l’alunno Walter Morabito, classe III A scuola secondaria di I grado, plesso di Campo Calabro, con la poesia “Amore incondizionato”, che si è aggiudicato un buono da spendere per l’acquisto di materiale didattico.

Alla cerimonia presente il corpo insegnante, la rappresentanza della dirigenza e gli allievi che hanno partecipato. A tutti è stato consegnato un attestato di merito «per aver saputo rappresentare la ricchezza della diversità». (rrc)

CAMPO CALABRO (RC) – All’IC Campo Calabro-S. Roberto celebrata la Giornata dei diritti umani

All’IC Campo Calabro-San Roberto di Campo Calabro, guidato dal dirigente scolastico Leonardo Giuseppe Brunetto, si è celebrata la Giornata Mondiale dei Diritti Umani. Una iniziativa organizzata insieme ad AiParC, nella persona della vicepresidente nazionale Maria Luisa Neri e che ha visto protagonisti gli studenti delle classi prime della scuola secondaria di I grado.

Un evento organizzato e promosso dall’avv. Eliana Carbone. Il Dirigente scolastico Prof. Ing. Leonardo Giuseppe Brunetto ha subito sottolineato, introducendo il discorso, che la scuola si vuole fare promotrice non solo dell’apprendimento da parte degli alunni di materie non solo dal punto di vista didattico, ma di affinare le conoscenze dei suoi studenti in argomenti di grande rilievo sociale e culturale che sono connessi ed interdipendenti con le competenze di Educazione Civica.

A questo punto il Dirigente Scolastico Brunetto ha passato la parola all’svv. Eliana Carbone che ha spiegato agli studenti che i Diritti Umani sono l’insieme fondamentale dei diritti della persona, inviolabili, inalienabili, imprescrittibili, irrinunciabili ed universali perché riguardano tutti gli uomini e che questa Giornata del 10 Dicembre è stata scelta per ricordare la proclamazione da parte dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, avvenuta il 10 Dicembre 1948, documento, in cui vengono proclamati i 30 diritti di cui ogni essere umano deve godere per la sola ragione di essere al mondo, elaborato e steso dalla Commissione dei Diritti Umani, capeggiata da Eleonor Roosevelt, vedova del Presidente americano Franklin Roosevelt nonchè attivista per i Diritti Umani, con lo scopo di evitare il ripetersi delle atrocità commesse durante la seconda Guerra Mondiale.

Carbone ha poi continuato il suo intervento elencando i vari tipi di Diritti Umani proclamati nella  Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, strumento giuridicamente non vincolante: diritti di prima generazione-  quelli civili e politici, detti anche “diritti negativi” perché comportano l’obbligo di non ingerenza dello Stato nella sfera di libertà della persona come il diritto alla vita, alla libertà, a non essere tenuti in schiavitù, alla sicurezza della persona, a ricevere un giusto processo, a cercare asilo in altri paesi, alla cittadinanza, a formare una famiglia, libertà di pensiero ed espressione, di riunione, di associazione, di proprietà, di voto e di essere eleggibile; diritti di seconda generazione-  quelli economici, sociali e culturali definiti ”diritti positivi” perché per la loro realizzazione è necessario l’intervento delle Istituzioni pubbliche come ad es. il diritto alla sicurezza sociale, al lavoro, ad un uguale retribuzione ad uguale lavoro, alla salute, all’istruzione, al riposo, ad una retribuzione sufficiente a garantire un’esistenza dignitosa per sé  e per la propria famiglia, a fondare sindacati o aderirvi; diritti di terza generazione-quelli di solidarietà come il diritto all’autodeterminazione dei popoli, alla pace, allo sviluppo, a vivere in un ambiente non inquinato, diritto all’assistenza umanitaria; diritti di quarta generazione-diritti sorti come conseguenza delle scoperte tecnologiche come il diritto al genoma ed al patrimonio genetico, diritto alla tutela della proprietà intellettuale, diritto all’oblio, alla riservatezza ecc…

A questo punto vi è stato l’intervento della Prof.ssa Maria Luisa Neri, che ha elencato le parole chiave perno dei Diritti Umani: equality ossia uguaglianza ma anche uguaglianza delle opportunità cioè che tutti possano raggiungere gli obiettivi che vogliono raggiungere indipendentemente dal luogo in cui si vive o dalle condizioni economiche iniziali; le Charter cioè le Carte scritte come la nostra Costituzione, ma esse non sono state sempre scritte e per i Romani ad es. le prime carte scritte sono le XII Tavole che risalgono a quattro secoli prima della nascita di Cristo; Bill of Rights del 1689 o libro dei diritti perché si inizia a riflettere sulla necessità di diritti che siano scritti e che non siano arbitrari, Democraty ossia democrazia, che è il potere del popolo che lo esercita attraverso i propri rappresentanti eletti in libere elezioni, Public Assembly o Assemblea Pubblica che significa anche attività parlamentare; Peace o Pace che significa non soltanto non guerra ma anche quando tutti abbiamo la possibilità di andare a scuola, di mangiare, di disporre del nostro tempo libero e quindi di avere condizioni di serenità e tranquillità generalizzate.

Fredoom cioè la Libertà che non è sempre  presente come ad es. quando governano regimi dittatoriali; Safety o Sicurezza cioè tutela sia in ogni azione conforme a legge che l’individuo vada a compiere sia tutela della persona dagli atti illeciti di terzi nei propri confronti; Social Protection-la Protezione che si deve fornire a tutti sia cittadini che non  cittadini; Responsability responsabilità delle proprie azioni; non Discriminazione per colore della pelle o per la provenienza da un altro Paese o per altro; non Intolleranza in quanto l’intolleranza è quando nei confronti degli altri si ha un comportamento offensivo, irrazionale e irrispettoso.; non Persecuzione in riferimento a tutti i popoli che sono stati o vengono attualmente perseguitati; War-Crimes cioè attacchi a popolazioni civili inermi.

Neri ha inoltre precisato che i Diritti Umani sono iniziati 5 secoli prima di Cristo con Ciro il Grande in relazione al ritrovamento del Cilindro di Ciro nel 1789 a Babilonia in Mesopotamia, sotto le rovine del tempio di Marduk, in cui con scrittura cuneiforme sono stati scritti i primi Diritti Umani. Infine è stato dagli studenti completato un Questionario Anonimo dal cui scrutinio è emerso che un terzo degli allievi coinvolti ritiene che il Diritto Umano meno rispettato di tutti sia il Diritto di Uguaglianza ed invece per i restanti due terzi i diritti meno rispettati sono: il diritto ad avere cibo e letti per tutti, il diritto alla privacy, il diritto alla vita, diritto al gioco ed alla libertà di pensiero ed espressione ed è stato anche consegnato nelle mani del Dirigente Scolastico un Cartellone in cui i discenti hanno riportato i Diritti Umani che ritengono più importanti. (rrc)

CAMPO CALABRO (RC) – Il concerto dei solisti e dell’Orchestra del Conservatorio Cilea

Domani sera, a Campo Calabro, alle 19, al Teatro sullo Stretto di Reggio TV, è in programma il concerto dei solisti e dell’Orchestra Sinfonica del Conservatorio “Francesco Cilea” di Reggio Calabria in ricordo di Nicholas Green.

L’evento, a ingresso libero, è stato organizzato nella ricorrenza di uno dei giorni più tragici della Calabria.

Nato in California, Nicholas aveva sette anni quando, in vacanza con la famiglia nel nostro Paese, il giovedì 29 settembre di 28 anni fa venne ucciso da rapinatori in un barbaro agguato nel tratto calabrese dell’autostrada Salerno – Reggio. Mentre eravamo agli ultimi posti in Europa per numero di trapianti, i genitori donarono i Suoi organi e sette giovani italiani ne beneficiarono.

A  quel giorno da non dimenticare, il Conservatorio “Cilea” dedica questo concerto della propria orchestra, formata da studenti e docenti, diretta per l’occasione da Dariusz Mikulski al termine di una masterclass tenuta nell’istituzione di alta cultura musicale reggina.

Parteciperanno i solisti Davide Alogna (violino), Marco Simonacci (violoncello), Luca Avanzi (oboe) e Filippo Barracato (fagotto).

In programma  la Sinfonia n. 29 di Mozart, che valorizza con una strumentazione particolarmente accurata la timbrica dei singoli strumenti ben evidenziati nel gioco imitativo, seguita dalla Sinfonia concertante in Sib maggiore per violino, violoncello, oboe, fagotto e orchestra di Haydn, destinata a rimanere uno dei suoi contributi più preziosi alla composizione per strumenti solisti e orchestra. Concluderà il concerto l’Introduzione e Rondò capriccioso in La minore di Saint–Saёns per violino e orchestra, uno dei brani prediletti dai violinisti per la sua piacevolezza melodica e il suo infallibile effetto.

«Nell’orchestra del Conservatorio Cilea vi è la testimonianza più ampia dell’impegno, della condivisione, dell’inclusione e della bravura dei nostri studenti e docenti –  ha dichiarato il direttore Francesco Romano – ed è particolarmente significativa la ricorrenza che coinvolge soprattutto i nostri giovani nel recupero positivo di una pagina tremenda della nostra storia, la quale ha impresso una grande accelerazione a quella conquista di civiltà che è la donazione degli organi».

«Negli anni ‘90 eravamo al penultimo posto in Europa per numero di donazioni – ha concluso – seguiti solo dalla Grecia, mentre oggi siamo tra i primi. Eppure, rimane grande il divario esistente tra l’elevato numero dei pazienti in lista d’attesa e quello dei donatori. Scegliere di donare è offrire speranza per tutti». (rrc)

Reggio ricorda il giudice Scopelliti, Versace: Fare luce su pagina buia del Paese

Reggio ha ricordato Antonino Scopelliti, magistrato reggino ucciso 31 anni fa per mano mafiosa.

Alla cerimonia commemorativa, svoltasi a Campo Calabro, hanno partecipato il sindaco f.f. Carmelo Versace, le massime autorità civili e militari e naturalmente anche la presidente della Fondazione Scopelliti, Rosanna Scopelliti.

«La memoria che ogni anno si rinnova qui a Campo Calabro – ha dichiarato Versace – nel ricordo e nel doveroso omaggio che le massime istituzioni e i cittadini rivolgono al giudice Antonino Scopelliti, è il segno di una comunità attenta, sensibile e soprattutto incapace di dimenticare i propri figli migliori. Ma dopo 31 anni da ciò che è accaduto in questo luogo, non possiamo rassegnarci all’idea di non conoscere la verità».

Un omicidio definito da Versace, «una ferita ancora aperta non solo per questa terra ma per l’intero Paese che in quegli anni ha visto scosse le proprie fondamenta democratiche attraverso l’estremo sacrificio di uomini dello Stato colpiti dalla criminalità organizzata. E come rappresentanti istituzionali abbiamo il dovere di tenere viva la luce intorno a questa drammatica vicenda, sostenendo il lavoro delle associazioni impegnate nella lotta antimafia, in primis la Fondazione Scopelliti con il suo presidente Rosanna Scopelliti che invitiamo a proseguire in questo appuntamento che ha un valore enorme per Reggio Calabria e non solo da un punto di vista simbolico, ma soprattutto come richiamo alle coscienze di tutti noi».

«Ma è anche necessario – ha poi concluso Versace – che la magistratura, in cui riponiamo sempre la massima fiducia, prosegua nell’opera di ricerca della verità ponendo una parola definitiva alla morte del Giudice Scopelliti e ad una pagina buia di questo territorio».

Quel 9 agosto del 1991 ha segnato le coscienze e i percorsi di vita di tanta gente di questa comunità, ha poi ricordato il sindaco f.f del Comune di Reggio Calabria, Paolo Brunetti, «e questo momento deve essere assolutamente rinnovato e tramandato alle future generazioni. Qui operatori della giustizia fanno un lavoro ad un tasso di difficoltà maggiore rispetto ad altri contesti del Paese. E Scopelliti era uno di quelli che andava avanti a schiena dritta. E rivolgo dunque un appello affinché Rosanna Scopelliti riveda il suo pensiero che ha colpito duramente tutti noi».
«È doveroso lottare per la giustizia – ha concluso Brunetti – che dopo tanti anni non è ancora arrivata alla verità sul giudice Scopelliti ma è altrettanto fondamentale, per questa terra, mantenere vivo e presente il ricordo di una figura di questo spessore a cui non nessuno di noi può assolutamente rinunciare».
Il deputato di Coraggio Italia, Felice Maurizio D’Ettore, in aula della Camera dei Deputati, ha dichiarato che «siamo qui a parlare di un ricordo che è anche la ricostruzione della storia della magistratura non solo in Calabria, ma in tutto il Paese».

«Nel fascicolo del magistrato Scopelliti presso il Csm – aggiunge D’Ettore – si leggono passaggi importanti nei quali si evidenzia la sua straordinaria carriera: si mettono in evidenza la capacità investigativa, l’intelligenza, l’intuito, le qualità umane e l’impegno civico che ha profuso nell’esercizio della professione. Ricordo con piacere anche i suoi  trascorsi universitari, si laureò a soli 21 anni con una tesi sul “contratto astratto” di cui fu relatore l’esimio e mai dimenticato prof. Angelo Falzea, a testimoniare anche una solidissima preparazione civilistica».

D’Ettore ha ricordato ancora «la capacità di analisi, la straordinaria capacità di eloquio quando fu pubblico ministero. E poi i suoi articoli sui rapporti tra giustizia, magistratura, stampa e mass media nei quali, spesso, sottolineava l’importanza dell’istituzionalizzazione del comportamento del giudice e la capacità di preservare l’ordine collettivo specie nelle dichiarazioni e nei rapporti con la stampa».

«Antonino Scopelliti fu, insomma, un precursore di un modello di comportamento del magistrato nell’ambito dell’esercizio delle sue funzioni e nei rapporti con la società civile».

D’Ettore, inoltre, ha ricordato la rivendicazione continua «di appartenere alla terra di Calabria  di cui ne sottolineava il possibile contributo che avrebbe potuto dare allo sviluppo dell’intero Paese con esempi, anche in seno alla magistratura. Il terribile omicidio ha comportato un effetto enorme nella risposta dello Stato. Le sentenza di condanna per i vertici di Cosa Nostra hanno dimostrato il livello di pericolosità e il livello eccelso del magistrato che indirizzava le richieste di condanna in maniera capillare e puntigliosa contro le organizzazioni criminali, superando il vaglio dei vari gradi di giudizio».

D’Ettore ha concluso parlando di «vero esempio per tutte le istituzioni e per gli altri magistrati, che si sono formati facendo propri i suoi insegnamenti  e quella capacità di svolgere le funzioni giurisdizionali che sono modello di un magistrato che oggi è diventato un paradigma assoluto per l’intera categoria italiana».

Antonino Scopelliti nasce a Campo Calabro, in provincia di Reggio Calabria, il 20 gennaio 1935.

Frequenta il liceo classico a Reggio Calabria e l’Università a Messina; si laurea in giurisprudenza a soli 21 anni (il 24 novembre 1956) discutendo una tesi dal titolo “Il Contratto astratto”: relatore il prof. Angelo Falzea.

A soli ventiquattro anni vince il concorso in magistratura. Nominato uditore giudiziario il 10 aprile 1959, è destinato prima al Tribunale di Roma – dove prenderà possesso il 27 aprile 1959  – e poi quello di Messina per svolgere il prescritto tirocinio.

Nel rapporto redatto per l’ammissione all’esame pratico per la nomina ad aggiunto giudiziario, il dirigente della sezione alla quale è assegnato il dott. Scopelliti, sottolinea, tra l’altro, come lo stesso, in poco più di un mese: “ha presieduto n. 10 udienze e redatto complessivamente n. 34 sentenze. Dalla redazione delle sentenze, di cui talune importanti per le questioni di diritto processuale civile e di diritto civile, che risolvevano, risulta che il dott. Scopelliti possiede un’ottima cultura giuridica e una precisa conoscenza della giurisprudenza”.

Dopo svariate esperienze professionali, Il Consiglio Superiore della Magistratura, con provvedimento del 23 gennaio 1980 delibera la sua nomina a magistrato di Cassazione.

Come Sostituto procuratore generale presso la Corte di cassazione, si occupa, tra gli altri, di delicati procedimenti di terrorismo e criminalità organizzata.

Viene delegato a rappresentare la pubblica accusa in alcuni giudizi su fatti che hanno segnato la storia italiana più recente: il processo “Valpreda” per la strage di Piazza Fontana a Milano, il processo per la strage di piazza della Loggia a Brescia, quello per l’omicidio dell’on. Aldo Moro e della sua scorta, e quelli per l’omicidio del colonnello dei carabinieri Antonio Varisco e per l’uccisione del capitano Emanuele Basile.

Segue inoltre i processi per la morte del consigliere istruttore Rocco Chinnici e della sua scorta (chiede il rigetto dei ricorsi degli imputati ma la I sezione della Corte di cassazione, presieduta dal giudice Corrado Carnevale, annulla la sentenza per vizi nella motivazione) nonché quelli per la morte del giudice Vittorio Occorsio, del  giudice Amato (in questo caso la I sezione della Corte di cassazione, presieduta dallo stesso giudice Corrado Carnevale, accoglie in toto le richieste della Procura Generale) e del giornalista Walter Tobagi, nonché quelli relativi al ccdd. “casi Calvi e Sindona”.

Designato a rappresentare  la pubblica accusa all’udienza del 30 gennaio 1992 nel cd. maxi-processo a Cosa Nostra, come noto, viene barbaramente assassinato prima di poter adempiere a questo ulteriore, delicato, compito.

Fu universalmente apprezzato per le qualità umane, la capacità professionale e l’impegno civile; il suo pensiero e le sue idee possono essere ripercorsi attraverso alcuni interventi pubblicati per la rivista “Gli oratori del Giorno: rassegna mensile d’eloquenza”.

Di sconvolgente attualità è ad esempio la concezione del magistrato in merito ai rapporti tra magistratura e mass media, contenuta in un celebre scritto dal titolo Libertà d’informazione o di diffamazione (pubblicato in “Gli Oratori del Giorno”, Roma, luglio 1987 Anno LV) in cui, tra l’altro, con grande equilibrio, afferma: “Grande quindi la responsabilità del giudice e del giornalista in ogni momento ed in ogni piega della propria attività[…] stampa e magistratura sono oggi i protagonisti più potenti della società italiana; […] hanno il potere di distruggere l’immagine di chiunque con una frettolosa comunicazione giudiziaria o con un insidioso articolo nella pagina interna di un giornale; che la nostra è una società in cui un qualsiasi pentito (vero o presunto) o un subdolo corsivo possono delegittimare la più autorevole delle persone e dissolvere il prestigio di ogni istituzione; che in questo gioco perverso il magistrato e il giornalista stanno coltivando un pericoloso ruolo primario ed è quindi inevitabile che si entri in rotta di collisione non avvedendosi, né l’uno né l’altro che delegittimare è delegittimarsi, uccidere è un po’ suicidarsi”.