di PINO NANO – Questa mattina in Senato, a Palazzo Giustiniani in Sala Zuccari, è stato tenuto a battesimo il nuovo sindacato dei giornalisti italiani. Ma non solo giornalisti, di tutti gli operatori dell’informazione, della comunicazione, dei media, dell’editoria, dell’arte e della cultura.
Si chiamerà Figec, che sta per Federazione Italiana Giornalismo, Editoria e Comunicazione.
Segretario Nazionale della nuova Federazione Sindacale sarà Carlo Parisi, giornalista professionista, in passato Segretario Nazionale Aggiunto della FNSI, ma anche segretario regionale del sindacato dei giornalisti della Calabria.
Lorenzo del Boca, storico inviato speciale della Stampa, ex Presidente Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti Italiani, saggista storico e scrittore di vecchia data, sarà invece il Presidente della Federazione.
È stato lo stesso Carlo Parisi ad aprire la cerimonia ufficiale di questa mattina in Senato, spiegando quali sono i presupposti fondamentali su cui nasce di fatto FIGEC.
“Sarà il nostro un sindacato “per…” e non “contro…”, un sindacato nel quale la diversità rappresenti un’occasione di riflessione e di crescita, non un problema da eliminare annientando chi non si adegua al pensiero unico. Un Sindacato – ripete più volte Carlo Parisi- assolutamente nuovo e moderno, che nasce con la precisa volontà di essere il sindacato di tutti quanti lavorano oggi nel mondo dell’informazione, dei media, della comunicazione, della cultura e che di fatto non hanno mai avuto una propria rappresentanza sindacale a tutela dei loro interessi”.
Chi si aspettava da Carlo Parisi un discorso di “attacco” alla FNSI ci sarà rimasto anche molto male, ma il vecchio leader sindacale ha preferito i toni equilibrati dell’analisi del momento politico e sociale, che è grave, in cui si muove anche muove la comunicazione in Italia, per riflettere sulla necessità e sulla urgenza di “mettere in piedi un sindacato assolutamente nuovo, a cominciare dall’organizzazione, saldamente ancorato alla realtà e al territorio, al passo con i tempi, propositivo, che sia controparte e non nemico delle aziende”.
Quello di cui il nuovo Segretario Nazionale della Figec si augura fortemente è che la Figec “possa diventare un sindacato che raccolga le istanze generali di questo settore così articolato come lo è quello della comunicazione, e che sia soprattutto un movimento di tutela vicino anche all’ultimo dei nostri lavoratori”.
Il passaggio più forte che Carlo Parisi ha affidato ai giornalisti presenti alla conferenza stampa di questa mattina è stato invece questo:” Non vogliamo diventare un circolo esclusivo impegnato a difendere i privilegi di pochi, derogando così al proprio ruolo per non urtare gli interessi dei grandi gruppi economici e di potere. Vogliamo invece imparare ad ascoltare sempre di più le tantissime istanze che provengono dal nostro mondo”. E per rafforzare la sua riflessione Carlo Parisi ha usato tre termini diversi, quello della solitudine, dell’accoglienza, e della speranza. Perchè per uscire dalla solitudine in cui i giornalisti oggi vivono relegati rispetto alla propria organizzazione sindacale- spiega Carlo Parisi-c’è bisogno di un nuovo senso dell’accoglienza e soprattutto di tanta speranza.
Più chiaro di così si muore.
È stata Raffaella Salamina alla fine della cerimonia a leggere la lista ufficiale dei primi 63 Soci Fondatori della Figec. In calce al Manifesto Costitutivo della nuova Federazione si leggono infatti i nomi dei 63 promotori della nuova Federazione, manifesto sottoscritto all’unanimità, che dopo avere approvato lo Statuto provvisorio rimarrà in vigore – precisa Carlo Parisi- fino alla celebrazione del Congresso costituente.
La novità storica di questo progetto la si coglie subito nel corso della presentazione del nuovo sindacato.
Carlo Parisi, infatti, dopo aver aperto ufficialmente i lavori di questa prima sessione ufficiale di Figec ringrazia pubblicamente il segretario nazionale della CISAL, la Confederazione Italiana dei Sindacati Autonomi dei Lavoratori, Franco Cavallaro, per avere la Cisal accettato di confederare la FIGEC tra le sue fila e farne una delle sue componenti più innovative e forse anche più agguerrite.
Franco Cavallaro spiega che per la CISAL è una sorta di impegno morale: “Noi come Cisal, con oltre 1 milione e 400mila iscritti, dunque la più importante organizzazione sindacale autonoma d’Italia, non potevamo più ignorare o sottovalutare le istanze che ci vengono dal mondo complesso del giornalismo italiano e della comunicazione più in generale per via di un sindacato unico, la FNSI, che probabilmente ha esaurito il suo ruolo originario. La nostra non venga letta come una guerra aperta a nessuno, ma venga invece interpretata come una proposta di grande civismo e di grande deontologia sociale. Naturalmente andremo avanti per la nostra strada, convinti fino in fondo della bontà di questo progetto”.
Il messaggio è abbastanza chiaro e forte.
Ma la vera novità di tutto questo è che il mondo dell’editoria, della comunicazione e della cultura – in tutte le sue reciproche estensioni – finalmente potrà ritrovarsi nella stessa famiglia CISAL. Una novità epocale certamente per i giornalisti, che, per la prima volta, avranno l’opportunità di scegliere da che parte stare. E da chi farsi difendere.
“Nel nome di una libertà che non può e non deve rimanere solo sulla carta – sottolinea il senza mezzi termini il nuovo Presidente della Figec Lorenzo Del Boca, storico Presidente dell’Ordine Nazionale dei Giornalisti Italiani e soprattutto indimenticabile inviato speciale de La Stampa di Torino.
Lorenzo Del Boca nel suo intervento, infarcito alla sua maniera di numero nomi e dettagli legati alla dinamica del mercato editoriale di questi anni e di questi mesi, mette l’accento sul temi del “del rispetto assoluta che il sindacato deve avere per ciascun lavoratore, nella consapevolezza che ognuno di noi viene da percorsi differenti, perché ha lavorato e lavora in comparti differenti”.
Eccolo l’uovo di Colombo.
“In un mondo, quello dell’informazione, che continua a frammentarsi come un caleidoscopio e in cui i giornalisti non sono più soli- ripete con grande passione Lorenzo Del Boca- al loro fianco, da tempo, ci sono fotoreporter, cineoperatori e grafici. Ora è necessario aggiungere e riconoscere tutte le nuove figure legate al mondo del web, persino gli studenti che decidono di iscriversi e di frequentare una scuola di giornalismo”.
Traduciamo meglio.
Noi vogliamo essere – dicono all’unisono Carlo Parisi e Lorenzo Del Boca il sindacato dei giornalisti, dei praticanti, ma anche dei web master, dei web designer, dei blogger, deo social media manager, dei montatori, degli opinionisti, dei saggisti, degli scrittori, dei divulgatori scientifici, degli artisti nel senso più lato della parola. Figure diverse, ma tutte parimenti meritevoli di avere un posto in cui riconoscersi. E di avere accanto un sindacato moderno. Che includa, non escluda”.
In una parola, un sindacato nuovo, “che non ha nulla a che vedere con esperienze passate come quella della Federazione Nazionale della Stampa Italiana”.
Animato, appassionato e articolato il dibattito che ne è seguito.
A portare il saluto del Governo in carica per l’ordinaria amministrazione di questi ultimi mesi è stato il sottosegretario prof. Giuseppe Rocco Moles, il quale ha rimarcato che «Il Governo Draghi farà di tutto perché al mondo dell’editoria arrivino i 90 milioni previsti dal Fondo Straordinario approvato dal Governo in Finanziaria per quest’anno. Naturalmente non posso invece assumere nessun impegno – ripete Moles con la sua tradizionale schiettezza di sempre- sui 140 milioni immaginati e previsti per il prossimo anno. Sarà semmai il nuovo esecutivo a deciderlo e a stabilirlo».
«Nel momento in cui i canoni classici dell’informazione – dice portando il suo saluto al convegno il senatore della Lega, Francesco Urrar – sono stati un po’ compromessi dall’avvento delle nuove tecnologie, che purtroppo troppo spesso nascondono una sovversione dei più elementari principi, la nascita di una nuova realtà sindacale che tuteli il lavoro e la professionalità degli operatori dell’informazione è un momento straordinario di crescita per l’intero settore».
«Grazie alla Cisal – commenta il senatore Dario Damiani – per questi momenti di riflessione, di crescita e di condivisione. Un momento quello di oggi, dedicato al mondo del giornalismo e dell’informazione, che rappresenta la sintesi di una necessità venuta dagli stessi lavoratori. Quei giornalisti oggi diversificati in più ruoli che operano in un mondo che sta vivendo tutta una serie di trasformazioni che devono essere colte anche dalla politica. Ci siamo occupati di questa categoria in questa legislatura con degli interventi mirati, sono sicuro che, anche grazie agli spunti che questa nuova realtà saprà dare, la politica potrà fare ancora molto per l’intero comparto nel corso della nuova legislatura».
Presente all’incontro anche la senatrice Silvia Vono che Carlo Parisi ringrazia in maniera speciale per averla già avuta come ospite e interlocutrice importante ad un dibattito sulla Liberà di Stampa a Reggio Calabria. «Oggi è un giorno importante non solo per voi, ma anche per noi, perché un sindacato che nasce è il segno di una vitalità culturale e intellettuale importante per tutti. Spero di poter continuare a partecipare ai vostri prossimi incontri, perché come avvocato mi rendo anche conto che ci sono problemi ancora da risolvere in difesa di chi fa il vostro lavoro e io sono pronta ad aiutarvi».
A rendere invece una testimonianza diretta, personale, e quanto mai piena di «senso dell’orgoglio e dell’appartenenza» al mondo della comunicazione tutta sono stati subito dopo i giornalisti Giulio Francese (Ex presidente dell’Ordine dei giornalisti di Sicilia e attuale consigliere nazionale del Cnog), Stefano Biolchini (Domenica Il Sole 24 Ore. Responsabile 24Ore Cultura on-line. Già delegato Casagit e cdr Il Sole 24 Ore), Mimmo Falco (Presidente Corecom Campania, vicepresidente OdG Campania, già vicepresidente OdG, già componente Giunta Fnsi, già dirigente Regione Campania), Pierluigi Roesler Franz (Già cronista giudiziario per Il Messaggero, L’Europeo e L’Espresso, ha lavorato per 9 anni presso la redazione romana del Corriere della Sera e per 25 anni a quella de La Stampa scrivendo oltre 6 mila articoli riguardanti i diritti dei cittadini, la Corte Costituzionale, la Cassazione, il Consiglio di Stato, il Tar del Lazio, la Corte dei Conti, il Tribunale e la Corte d’Appello di Roma.Per 11 anni, fino al 2004, è stato presidente dell’Associazione Stampa Romana), Andrea Bulgarelli (Responsabile Comunicazione e Stampa del Sistema Camera di commercio Venezia Giulia; direttore Venezia Giulia Economica; condirettore Unioncamere Economia & Imprese; Fiduciario Inpgi Fvg), Luca Romagnoli (Consulente di comunicazione e relazioni pubbliche, responsabile ufficio stampa Cosmari e Comune di Tolentino. Già consigliere, tesoriere e vice presidente dell’ordine delle Marche, attualmente Consigliere nazionale dell’Ordine dei giornalisti), Pippo Mazzarino (già cronista parlamentare e cdr della Gazzetta del Mezzogiorno; già presidente dei revisori Fnsi e Unci; oggi revisore dei conti Ordine della Puglia), Orazio Raffa (Vice Presidente vicario Ungp, Unione nazionale giornalisti pensionati, componente Comitato Amministratore Gestione Separata INPGI; Delegato nazionale Casagit), ed Enzo Colimoro (ADM News, già presidente Associazione Stampa Campania, già CN Fnsi, già Commissione contratto Fnsi, già Fiduciario Inpgi Campania).
Adesioni, messaggi di saluto e di augurio sono arrivati a Carlo Parisi da ogni parte d’Italia, giornalisti e non che hanno inteso in questo modo confermare al vecchio leader sindacale la loro ammirazione per il lavoro fin’ora svolto al servizio dei colleghi.
https://youtu.be/eIyBRC6dHoQ