Compie trent’anni il primo bellissimo romanzo dello scrittore calabrese Carmine Abate. Quando uscì Il ballo tondo, nel 1991, venne accolto con entusiasmo dalla critica: «Carmine Abate è soprattutto una piacevole sorpresa letteraria. Il suo bel romanzo, Il ballo tondo, racconta per la prima volta la storia degli albanesi di Calabria, e lo fa con lo stesso realismo magico di un Marquez e dei grandi sudamericani». (Bruno Ventavoli, La Stampa, TuttoLibri).
Il ballo tondo, pubblicato da Marietti, sarebbe poi stato rilanciato con successo da Fazi Editore, vincendo il Premio internazionale Arge Alp. Scelto tra i 100 migliori romanzi del Novecento, è da pochi mesi in libreria in una nuova edizione degli Oscar Mondadori e, dopo essere stato tradotto in Germania, Francia, Albania, Portogallo, Kosovo, entro l’estate di questo anno uscirà anche negli Stati Uniti.
Un libro che non finisce di sorprendere, a trent’anni esatti dalla prima uscita: è affascinante il racconto degli arbëreshë di Calabria (Abate fa orgogliosamente parte di questa straordinaria comunità) e permette di conoscere una realtà ancora oggi poco conosciuta, con un racconto pieno di suggestione e di grande respiro. (dl)


Si tratta de Le rughe del sorriso e Tra due Mari. Il primo – la cui nuova edizione è nelle librerie dal 26 maggio – racconta di Sahra, una giovane somala che vive nel centro di seconda accoglienza di un paese in Calabria. Finché un giorno sparisce. A mettersi sulle tracce di lei è il suo insegnante di italiano Antonio Cerasa che, mentre la cerca, ne ricostruisce la storia segreta e avvincente, drammatica e attualissima: da un villaggio di orfani alla violenza di Mogadiscio, dall’inferno del deserto e delle carceri libiche fino all’accoglienza in Calabria.
Il secondo, invece, in vendita dall’8 giugno, narra di Giorgio Bellusci, il cui sogno è quello di ricostruire il Fondaco del Fico, una locanda in uno sperduto paese della Calabria in cui si era fermato Alexandre Dumas. Nel secondo dopoguerra, in questa stessa Calabria remota, arriva Hans Heumann, giovane fotografo tedesco in cerca di luce, di paesaggi, di nutrimento per la sua arte. Sarà proprio Giorgio, suo coetaneo, ad accompagnarlo nelle esplorazioni e nella scoperta. Il loro rapporto resisterà alla lontananza, al tempo e al destino. Finché la figlia di Giorgio sposerà il figlio di Hans, e dalla loro unione nascerà Florian, ragazzo diviso tra due mondi e due culture… (rrm)






