Italia’s got talent avrà due puntate registrate a Catanzaro

Una grande produzione televisiva arriva in Calabria: Italia’s got talent avrà due puntate registrate a Catanzaro.

Sono iniziate le operazioni di carico e scarico tir per l’allestimento dello show Italia’s got talent, che vedrà il Teatro Politeama trasformarsi in un grande studio televisivo per ospitare le audizioni dei concorrenti nelle giornate del 23 e 24 marzo prossimi. Si è messa in moto l’imponente macchina produttiva targata Disney+ che porterà un notevole indotto per il territorio, grazie alla presenza di centinaia di operatori e al boom di prenotazioni per assistere come pubblico nel corso della due giorni. La Fondazione Politeama, con il suo management, ha profuso la massima disponibilità e collaborazione per fare in modo che il ritorno di Italia’s got talent a Catanzaro, dopo alcuni anni dalla precedente esperienza, rappresenti anche un’occasione di promozione per la città.

“Non è mai facile portare una grande produzione televisiva in Calabria – commenta il direttore generale Aldo Costa – e, in tal senso, vedere il Politeama una seconda volta fare da cornice di Igt è la conferma della qualità e della professionalità conquistate sul campo negli anni. Pur con tanti sacrifici, cercheremo di essere all’altezza della sfida, per accogliere tutti al meglio e offrire una bella immagine della città”.

Sale, inoltre, l’attesa per il red carpet che sarà allestito nell’area esterna al Politeama in occasione del primo ingresso dei giurati previsto per giovedì 23 marzo, nel primo pomeriggio: si tratta delle new entry Elettra Lamborghini e Khaby Lame e dei veterani Mara Maionchi e Frank Matano. Alla conduzione, invece, saranno Aurora e Fru dei The Jackal. Il traffico e la sosta nella zona del teatro saranno così regolamentati fino a sabato 25 marzo: divieto di sosta con zona rimozione ambo i lati, ad eccezione dei mezzi necessari per la realizzazione dello spettacolo, in: via Italia, nel tratto compreso tra l’Hotel Altavilla e il Politeama; via Jannoni, nel tratto compreso tra via delle Clarisse e discesa Cavour; piazza Unità d’Italia. Il traffico su via Italia, escluso i residenti, sarà interdetto il 23 marzo, dalle ore 13.30 alle ore 15.30, e il 24 marzo dalle ore 13 alle ore 15. (rcz)

Il sindaco Fiorita chiede incontro con Cda e Prefetto per il Sant’Anna Hospital

Il sindaco di Catanzaro, Nicola Fiorita, ha chiesto al Prefetto che il Comune di Catanzaro, con il suo sindaco, possa essere stabilmente coinvolto al tavolo, istituito in Prefettura, sul presente e sul futuro del Sant’Anna Hospital.

Richiesta condivisa dal presidente del Consiglio comunale, Gianmichele Bosco e dal consigliere comunale Vincenzo Capellupo che, insieme al primo cittadino, si sono recati alla clinica per incontrare i lavoratori della struttura sanitaria impegnati in un sit-in di protesta. La struttura d’eccellenza è ormai da tempo coinvolta in una intricata vicenda che ha creato enormi danni all’assistenza sanitaria di qualità in Calabria, alle tante professionalità impiegate ed all’intero tessuto socio-economico della città.

Inoltre, il sindaco ha formalmente richiesto un urgente incontro al Consiglio di amministrazione del Sant’Anna Hospital per affrontare i temi e le problematiche emersi nell’incontro con i lavoratori. (rcz)

CATANZARO – L’Associazione Ra.Gi. presenta il cohousing Casa Ladyd per donne affette da demenza

Un luogo che accolga le donne in uno stato di malattia molto grave.

«La demenza non fa paura e provoca meno dolore se è condivisa», ne è pienamente convinta Elena Sodano, presidente dell’associazione Ra.gi. che, dal 2006, si occupa sul territorio calabrese di malattie neurodegenerative e, nello scorso mese di ottobre, ha dato vita a CasaPaese nel piccolo borgo di Cicala, riconosciuto Dementia friendly dalla Federazione italiana Alzheimer.

È, infatti, in continua evoluzione il percorso di accoglienza e solidarietà avviato dall’associazione catanzarese che, grazie alla sinergia con l’Arci Catanzaro e l’associazione culturale Teatro Hercules, nell’ambito del progetto Tutti insieme appassionatamente, si accinge a dar vita a un’ulteriore struttura per persone affette da alzheimer e demenze neurodegenerative.

Si tratta di Casa Ladyd, un cohousing assistito destinato a 6 donne affette da decadimento cognitivo. Un modello innovativo di domiciliarità che coniuga il bisogno di assistenza continuativa alla permanenza in un ambiente familiare protetto, nel centro storico di Catanzaro, anch’esso riconosciuto come Dementia friendly community.

Infatti, anche grazie alla collaborazione dei commercianti e degli abitanti del quartiere, le donne ospiti della struttura potranno vivere il territorio catanzarese in maniera intensa: parteciperanno a eventi e convegni, andranno a teatro, al museo e al cinema, in palestra e negli istituti di bellezza, nei negozi a fare shopping.

Come indica la denominazione stessa, che letteralmente tradotta significa “Signora demenza”, stavolta l’attenzione sarà focalizzata esclusivamente su pazienti donne che si trovano ad affrontare la fase iniziale e media della malattia.

Il team della Ra.Gi. – in tal caso composto esclusivamente da personale femminile, tra cui la psicologa, le educatrici, le oss, e le animatrici – attraverso l’applicazione della socio-terapia-ambientale, consentirà alle donne ospiti di mantenere quanto più possibile la loro autonomia e ritardare la progressione della malattia, sentendosi ancora protagoniste attive della propria vita.

Laboratori di terapie non farmacologiche, stimolazione cognitiva e attività occupazionali si susseguiranno nell’appartamento, composto da tre confortevoli camere da letto, cucina abitabile, ampio salone destinato allo svolgimento delle attività ricreative e un piccolo cortile per il relax all’aperto, che sarà operativo dal mese di aprile.

Un ambiente domestico sereno e ricco di calore umano, attrezzato in modo funzionale per mantenere più a lungo possibile l’autonomia delle donne con demenza, allontanandole dall’isolamento e dall’apatia tipici della malattia.

Casa Ladyd – il cui logo è stato realizzato dall’artista Nuccio Loreti  sarà presentata, giovedì 30 marzo, alle ore 15.30, presso la sede della Camera di commercio di Catanzaro. Oltre al team dell’associazione Ra.Gi. e dei partner di progetto, interverranno il presidente della Camera di commercio di Catanzaro-Crotone-Vibo Valentia, Pietro Falbo, l’assessore alle Politiche sociali del Comune di Catanzaro, Venturino Lazzaro, il direttore generale della Federazione alzheimer Italia, Mario Possenti, tutti i presidenti delle associazioni di categoria della Calabria e una rappresentanza delle scuole del territorio. (rcz)

CATANZARO – Donato, Parisi e Veraldi sui rapporti tra Comune e Società Sieco

I consiglieri Valerio Donato, Gianni Parisi e Stefano Veraldi sono tornati sul tema dei rapporti tra il Comune di Catanzaro e la società Sieco SpA.

I consiglieri hanno sottolineato che il Comune e la Sieco hanno stipulato una transazione – in data 4 maggio 2022 [prot. 52479 del 5.05.2022] – la quale ha applicato una sanzione pari ad € 35.750,00 per la mancata istituzione del Secondo Centro di Raccolta, in luogo della penalità prevista dall’art. 27 del Capitolato Speciale d’Appalto; e in ordine alla percentuale di Avvio al riciclo [50 %] ha attestato la presunta impossibilità di eseguire l’attività e conseguentemente l’impossibilità di applicare le penali e dei premi, come stabiliti nell’appalto e nel relativo contratto.

La transazione ha sostanzialmente, secondo i consiglieri Donato, Parisi e Veraldi modificato il contratto in modo inammissibile, poiché ha escluso dall’appalto l’obbligo di svolgere l’attività preparazione dei rifiuti per il Riciclo, oltre che eliminare -con una penale irrisoria – la costituzione del secondo Centro di raccolta. L’applicazione delle penali dovute sarebbe infatti capace di determinare l’obbligo della Sieco di pagare al Comune di Catanzaro un importo di circa 30.000.000 di €, per la mancata preparazione dei rifiuti, oltre che una penale di circa 1.200.000,00 di € per la mancata costituzione del Secondo Centro di raccolta.

Per tali ragioni i consiglieri hanno formalmente “intimato e diffidato” sindaco, assessore al ramo e Dirigente competente, a contestare ed impugnare, stragiudizialmente e/o giudizialmente, la transazione conclusa dal Comune di Catanzaro e dalla Sieco S.p.a., in data 4 maggio 2022, che sarebbe nulla e priva di qualunque effetto.

La transazione costituisce infatti una modificazione e/o variazione, in corso di esecuzione del contratto, assolutamente inammissibile, radicalmente nulla e priva di qualunque effetto di legge, poiché viola le norma imperative nazionali, le regole ed i principi comunitari, le regolamentazioni comunali, la lex specialis della procedura di evidenza pubblica, alterando, oltremodo, l’equilibrio economico contrattuale in favore dell’aggiudicatario dell’appalto.

Al fine di evitare danni erariali a carico del Comune, Donato, Parisi e Veraldi hanno invitato, dunque, l’Amministrazione ad applicare il contratto, come originariamente concluso, sia in per i rapporti conclusi sia per i rapporti ancora in essere.
I consiglieri chiedono che il Comune di Catanzaro provi a tutelare gli interessi dei cittadini che pagano le tasse e che pretendono il rispetto delle regole oltre che una “città pulita”.

È singolare che dinanzi a precise sollecitazioni finalizzate alla verifica delle posizioni contrattuali dalle quali potrebbero discendere risparmi di spesa per l’Amministrazione e quindi “respiro” per le casse comunali, l’attuale Giunta, anziché sforzarsi di approfondire sembra voler tenacemente assumere le ragioni della ditta appaltatrice anziché quello dei catanzaresi.
In tal senso sembra davvero particolare la posizione espressa dall’Assessore secondo la quale sarebbe inopportuno avviare contestazioni nei confronti della Si.Eco, appare davvero debole. (rcz)

 

CATANZARO – Si presenta il libro “Questioni Sociali e Nuova Sinistra”

Domani, alle 17, nella Sala Concerti di Palazzo De Nobili a Catanzaro, sarà presentato il libro Questioni Sociali e Nuova Sinistra di Massimo Tigani Sava e Filippo Veltri.

 L’iniziativa è a cura dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Catanzaro. Presiederà e modererà i lavori Giuseppe Soluri, presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Calabria. A seguire il saluto degli autori. Interventi di Gianmichele Bosco, presidente del Consiglio comunale di Catanzaro; Donatella Monteverdi, assessore alla Cultura del Comune di Catanzaro; Nunzio Belcaro, presidente della Commissione Cultura del Civico consesso del capoluogo. Le conclusioni saranno a cura di Angelo Sposato, Segretario generale di Cgil Calabria.
Il volume, edito da Local Genius, in una nuova collana editoriale diretta da Filippo Veltri (“Politica, Economia, Società”), consta di due distinti saggi: il primo, a firma di Massimo Tigani Sava, a carattere storico-identitario, traccia i connotati della sinistra europea e italiana legandoli all’indissolubile “filo rosso” delle questioni sociali; il secondo, a firma di Filippo Veltri, ha carattere politologico e affronta, in particolare, il rapporto fra sinistra e Pd. (rcz)

L’OPINIONE / Franco Cimino: Tutti insieme cantiamo “Noi siamo Catanzaro”

di FRANCO CIMINO – No, non è stata una partita di pallone. E, forse, neppure la somma di tutte le altre sono state un campionato di calcio. Le partite di pallone sono diventate, ormai da molti anni, una cosa diversa. Una cosa che ha più a che fare con la coltivazione dell’odio e del rancore, con l’addestramento alle più stupide guerriglie urbane che iniziano già prima delle partite e proseguono, attraverso “lanciarazzi” da una curva all’altra, fuori dallo stadio, mettendo a soqquadro un’intera città e a rischio la fatica e l’incolumità di persone e di tanti uomini delle Forze dell’Ordine.

Quest’ultima, ma anche le altre viste oggi con occhio diverso, non è stata una semplice, normale, ovvero straordinaria, partita di pallone. È stata un’altra cosa. Una cosa che non è facile vedersi altrove. Non è stata neppure una festa popolare bagnata da lacrime confuse, e nel mare nostro fuse, di uomini e donne che si sono liberati di nodi che stringevano la gola, come di un tormento antico, “nu bunnu”, come diciamo noi nella nostra prima lingua.

La giornata intera di questo magico diciannove marzo, festa del papà, è stata la meraviglia che rioccupa spazi abbandonati lungamente. Di più, lo stupore ritornato bambino. Di più, il sogno antico che riprende la sua antica forma. È stata ancora di più. Molto di più. L’orgoglio collettivo che socializza con quelli individuali senza che questi diventino fastidiosi e antipatici. Dannosi. Ché l’orgoglio è sempre buono quando é sentimento diffuso. Atto comune che difende un valore comune. Quasi come avviene in Politica quando essa compie il capolavoro di trasformare l’Io individuale in un Noi sociale, appunto politico, senza che il primo perda un grammo di sé.

La giornata di ieri, la domenica tutta giallorossa, è stata quella dell’incontro e dell’orgoglio. L’incontro tra i catanzaresi. Quelli residenti in loco e quelli della vecchia provincia che da Vibo-Tropea arriva fino a Cirò-Torre Melissa, commoventi gli striscioni di Cutro, per dirne uno. I catanzaresi sparsi per tutta Italia che, come i vecchi tempi, hanno preso treni e auto per raggiungere lo stadio delle grandi imprese. Si sono incontrati anche i catanzaresi che vivono qui, quelli che da tempo camminano distanti l’uno dall’altro, che si trovano sullo stesso marciapiede o nello stesso negozio e non si sono né parlati né guardati. Quelli che alle recenti elezioni hanno festeggiato il sindaco nuovo, quelli che non l’hanno festeggiato e quelli che, lontani dall’agone elettorale, non hanno votato alcuno.

E sono i più. Diecimila persone che invadono pacificamente la nobile Salerno, colorando di giallorosso autostrade e ferrovie, diecimila catanzaresi che i più attenti hanno inserito nel record assoluto( altro primato raggiunto) di sostenitori che si muovono in trasferta( settemila hanno detto fosse quello degli interisti epoca Mourinho) non sono solo la lunga carovana di tifosi accesi. Come non lo sono le migliaia di auto e di persone che hanno occupato a colpi di bandiere e trombe e clacson e cori corso Mazzini e le strade e le piazze di Marina e di altri quartieri. Non sono soltanto tifosi quelle migliaia che prima che li raggiungessero i catanzaresi di ritorno da Salerno, dalle ventuno si sono ritrovati allo stadio riempiendolo fino a circa mezzanotte per salutare e ringraziare la squadra vittoriosa.

E gli altrettanti ancora, che non potendosi muovere sono rimasti nelle loro case, magari affacciandosi da finestre e dai balconi al passaggio di un corteo. È stata la gioia dell’incontro tra generazioni diverse, tutte quelle in campo in questa sofferente società. Da Corso Mazzini, camminandolo avanti e indietro, fino al Ceravolo, mi sono “ scialato” un sacco nel vedere uomini e donne, bambini e ragazzi, giovani e anziani, ricchi e poveri, professionisti e senza lavoro, impiegati e operai, uniti attorno a una bandiera. Una semplice bandiera. Di una squadra di pallone. Una bandiera di due colori, il giallo e il rosso. La gioia dell’incontro tra le generazioni dei figli e quella dei padri. I padri che non ci sono più.

I nostri, che ci guardano invecchiare adesso più contenti. Sono loro, i non istruiti e gli ignoranti, come quei pochi che hanno potuto studiare e i pochissimi anche all’università, che ci hanno trasmesso questa cosa che non sappiamo ancora cosa sia. Non è passione per questo sport. Non è conoscenza tecnica delle stesso. Cosa sia non lo sapevano loro e non lo sappiamo noi, se oggi le lacrime copiose negli occhi dei diecimila di Salerno più quelli dei calciatori, dell’allenatore, dei due direttori, e del presidente, e quelle dei diecimila della sera allo stadio e di tante migliaia di “catanzaresi”, sono identiche a quelle dei nostri padri e delle nostre madri. Cos’è allora tutto questo dolce furore che ci prende? E ci fa fremere e sognare? Urlare a squarciagola gli slogan nuovi e quelli antichi? E le canzoni che sono diventate la nostra colonna sonora? Cos’è tutto questo se non è passione? Non è tifo? Ci può dire qualcosa l’orgoglio odierno che abbiamo vissuto con gioia smisurata.

Risento nel cuore il grido che, in una sera mia particolare di diciassette anni fa, a primavera inoltrata che volevo iniziasse un’altra primavera per la Città, ho chiesto ai giovani di lanciarlo ovunque nel mondo si trovassero. Questo: “Sono orgoglioso di essere catanzarese, sono orgoglioso di essere catanzarese”. È l’orgoglio che sentirono i nostri padri quando hanno spinto il mitico Catanzaro a raggiungere la nostra prima serie A. Una piccola squadra di provincia, che porta la Calabria in serie A. Era un fatto sportivo, ma non un semplice atto calcistico. Era molto di più, la vittoria per il riscatto della nostra terra, la più importante perché avveniva attraverso una Città che quel riscatto collettivo, regionale, anticampanilistico, avrebbe saputo al meglio rappresentare. Per vincere il campionato più importante, quello della crescita economica e culturale della Calabria.

Insomma, la partita delle partite, quella del Progresso. Catanzaro in serie A ė stata la Catanzaro che si affermava, anche attraverso quello storico passaggio, capoluogo autentico. Una città riconosciuta quale guida della Regione. Guida vera. Rispettata. Amata. Qualcosa non ha funzionato, però lungo gli anni a seguire. Calabria e la sua Catanzaro sono andate avanti e indietro, come il gambero del nostro mare.

Un po’ vai e due volte indietreggi. Luci e ombre non si sono alternate, essendo le prime sempre più fioche. Le ripetute crisi economiche nazionali e mondiali hanno aggravato la nostra condizione fino ad esporla sempre di più ai poteri di diversa mafiosità. Risorse miliardarie, pure concesseci a parziale compensazione dei torti subiti, sono andate in gran parte sprecate. Le università non si sono incontrate. I campanili sì, ma tanto strettamente da scontrarsi e rompersi vicendevolmente. Catanzaro, la nostra Città, ha fatto più che il gambero. È andata indietro. Anche nel calcio. Il giallo e il rosso, che sono i colori del nostro gonfalone, il simbolo che raccoglie tutte le bandiere, è rimasto distante dalla società. È scolorito sui teli. Tifosi e cittadini sono stati attratti dallo stesso destino, l’unico che ha concepito Catanzaro e il Catanzaro ancora insieme, quello della disfatta. Del degrado. Della retrocessione.

Ambedue, Città e squadra, hanno vissuto tante retrocessioni, da trovarsi insieme nelle rispettive cadetterie. Sembrava che questa discesa non dovesse finire mai. Ieri la fine di un incuBo, per dirla con la scritta sulla maglietta bianca indossata dai nostri campioni a fine partita. Ieri quell’orgoglio è tornato. È un orgoglio festoso, ricco di gioia vera, che, per la quasi contemporaneità con un altro recente avvento civile, nutre tutti di una speranza nuova. Che non è quella di cui siamo tutti certi, e cioè il più rapido ritorno in serie A, che Floriano Noto, con i suoi fratelli, ha già mostrato di garantire. La speranza che Catanzaro e il Catanzaro riprenderanno a camminare insieme. E sempre più in avanti. La speranza che quell’aquila reale che li rappresenta, porterà ambedue a volare sempre più in alto, verso quella profondità del Cielo in cui saranno una cosa sola. E i catanzaresi, tifosi e cittadini dimentichi di esserlo, un solo popolo.

Un popolo forte e orgoglioso. Che canta tutti i giorni, fuori e dentro lo stadio, per le vie della Città e del mondo, un solo motivo:” noi siamo Catanzaro”. Togliere l’articolo, questa volta aiuta anche la grammatica. Allora, la risposta a questo incontro e a questo orgoglio, a questo sentire strano, è una sola. È Amore. Quello che i catanzaresi tutti sentono per Catanzaro. Davvero, la Città più bella del mondo. È l’Amore che ha vinto. Ché l’Amore vince sempre. (fc)

CATANZARO – Al Comunale lo spettacolo “Giovanni e Paolo, gli antieroi”

Domani sera, a Catanzaro, alle 21, al Teatro Comunale, in scena lo spettacolo Giovanni e Paolo, gli antieroi, scritto e diretto da Francesco Passafaro.

L’evento è stato organizzato in occasione della Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime della mafia.

Si tratta di uno spettacolo intenso, capace ti toccare le corde dell’emotività e della riflessione su temi sempre attuali che appartengono alla storia recente del nostro Paese, e con esse alla nostra memoria collettiva.

A oltre 30 anni dalla scomparsa dei due magistrati, si sente ancora più forte la necessità di prendere esempio da due uomini come tanti altri che hanno cambiato, in meglio, il destino del loro paese. 

In una dimensione non molto chiara, ma in un posto molto preciso, si trovano Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, i due magistrati che stanno preparando il maxi-processo di Palermo, che porterà alla condanna di centinaia di sospettati per associazione a delinquere. 

I due magistrati, certi di fare semplicemente il proprio dovere, sono consapevoli che quello che stanno facendo avrà un’enorme ricaduta sul futuro del loro paese e delle loro vite, consci del fatto che sfidare la mafia non è una cosa semplice. Non hanno molto a disposizione, due scrivanie sulle quali riporre le loro importantissime carte e una fotocopiatrice, che funziona a tratti, per la quale hanno dovuto lavorare parecchio. 

Quelle scrivanie e quella fotocopiatrice dalle quali dipenderà il loro destino e quello di tutto il nostro paese. Uno spettacolo rivolto a chi vuole ricordare l’opera di due uomini coraggiosi, di due persone con un fortissimo senso del dovere che sono state lasciate sole nel momento più importante, proprio quando avevano più bisogno di sostegno e che vuole aiutare la società moderna a non dimenticare. 

Una scelta significativa, quindi, quella di tornare in scena proprio il 21 marzo, primo giorno di primavera, quando Libera celebra la Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie. L’iniziativa nasce dal dolore di una mamma che ha perso il figlio nella strage di Capaci e non sente pronunciare mai il suo nome. Un dolore che diventa insopportabile se alla vittima viene negato anche il diritto di essere ricordata con il proprio nome.

Dal 1996, ogni anno, una città diversa, un lungo elenco di nomi scandisce la memoria che si fa impegno quotidiano. Recitare i nomi e i cognomi come un interminabile rosario civile, per farli vivere ancora, per non farli morire mai. Il 21 marzo in tanti luoghi del nostro Paese per un abbraccio sincero ai familiari delle vittime innocenti delle mafie, non dimenticando le vittime delle stragi, del terrorismo e del dovere. (rcz)

CATANZARO – All’ISS Agrario “Vittorio Emanuele II” il percorso “In Cammino con…”

All’Istituto d’Istruzione Superiore Agrario “Vittorio Emanuele II” di Catanzaro, è in corso il percorso di animazione territoriale dedicato agli studenti e rientrante nelle attività PCTO, denominato In cammino con

Il percorso mira a dare a un gruppo di studenti una consapevolezza maggiore sul tema dell’intercultura, con un focus specifico sulla questione migratoria.

Il percorso si svolge nell’ambito del progetto Base Camp, Presidi Educativi Territoriali – la comunità educante che mira a contrastare l’abbandono scolastico attivo orma da un anno nella nostra città con sede fisica presso i locali dell’IPSIA “Ferraris”- è coordinato dal docente di aerea umanistica dello stesso Base Camp, prof. Giuseppe Ranieri e dalla mediatrice culturale Naima Azri, e si articola lungo cinque incontri che mirano a disarticolare il fenomeno migratorio per poter approfondire ogni singola sfaccettatura.

Base Camp – Presidi Educativi Territoriali, un progetto sostenuto da Enel Cuore e da Impresa sociale Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, si propone di rimettere la persona al centro del proprio percorso di studio, accompagnando direttamente studenti e studentesse nel loro processo di maturazione.

Parte dalle motivazioni – ideali e materiali – che portano alla soffertissima scelta di lasciare la propria terra, cercando di contestualizzare il fenomeno inserendolo all’interno di una cornice storica in grado di dimostrare come le migrazioni siano un fattore connaturato alla stessa natura umana; prosegue poi sui molteplici aspetti conseguenti a questa decisione: la traversata in mare, i vari gradi di accoglienza, il rischio dello sfruttamento una volta giunti in Italia, le tutele legali e quegli ultimi passi “burocratici” che mancano per una piena integrazione dal punto di visto normativo, ma anche storie di riscatto e di successo. Il tutto si svolge con la mediazione e il racconto di esperienze dirette da parte di addetti ai lavori che, di incontro in incontro, offrono testimonianze reali, risposte agli interrogativi che si sentono rimbalzare da più parti soprattutto in questi ultimi drammatici giorni e a proporre ragionamenti condivisi coi giovani destinatari del progetto stesso.

Così, nella settimana appena trascorsa sono andati in scena i primi due appuntamenti: il primo, che ha visto gli studenti protagonisti diretti, ha tracciato le bisettrici dell’argomento in questione proponendo un raffronto tra la migrazione odierna verso il nostro Paese e quanto avveniva nel secolo passato, quando erano i nostri connazionali a partire per un destino migliore e a subire discriminazioni e patimenti di ogni risma. Si è trattato di un incontro talmente piacevole, capace di riscontrare diversi talmente tanti feedback positivi a tal punto che per l’incontro successivo è stata fatta una deroga, per permettere ad altre classi dell’istituto che non erano previste all’interno del progetto di partecipare su richiesta dei docenti, triplicando di fatto il numero delle presenze stipando l’Aula Magna dell’Istituto in ogni ordine di posto.

E ciò è stato quasi provvidenziale, in quanto l’incontro dell’indomani, si è rivelato veramente toccante grazie alle testimonianze di un operatore della Croce Rossa di Crotone, Sergio Monteleone e di un operatore dell’Unità Cinofila di Salvataggio Mare, Fiumi, Laghi, dell’Anpas Giancarlo Silipo e della sua compagna a quattro zampe Mae che hanno raccontato la traumatica esperienza di Cutro, con un imprevisto quanto piacevole fuori programma, poiché anche tra i ragazzi presenti vi era uno dei protagonisti del salvataggio di diversi profughi  che si trovava sulla battigia casualmente, per pescare. Com’è facilmente immaginabile, ci sono state diverse pause per via della commozione sia di chi raccontava che di chi ascolta creando un’atmosfera empatica che può e deve essere la carta vincente da calare sul tavolo da parte dell’autorità scolastica in tutte le sue articolazioni di fronte alle sfide sempre più complesse offerte dalla contemporaneità.

Gli incontri proseguiranno nelle prossime due settimane, di lunedì e martedì, spostando il focus su quanto avviene nel nostro paese dopo lo sbarco, tra luci e ombre, ciò che è e ciò che dovrà necessariamente essere per favorire una integrazione reale e proficua per tutti, sono previsti incontri con esponenti delle comunità migranti presenti sul nostro territorio, esperti di accoglienza, sindacalisti e reduci della tratta delle schiave, per fornire una visione a trecentosessanta gradi sull’intera questione e fornire gli strumenti analitici adeguati a quella che sarà la classe dirigente del futuro affinché – si spera – essa possa orientare la sua futura azione all’insegna del riconoscimento e del rispetto delle diversità e della tolleranza; l’unica strada da imboccare per un futuro di pace e serenità. (rcz)

Il viaggio della legalità fa tappa a Catanzaro

Gli studenti dell’Istituto di istruzione secondaria “Spallanzani” di Castelfranco Emilia, in provincia di Modena, sono stati accolti dal sindaco di Catanzaro, Nicola Fiorita e dall’assessore alla Pubblica Istruzione, Donatella Monteverdi.

L’incontro è avvenuto nell’ambito dell’iniziativa Viaggio della legalità, promosso dal sindaco del comune emiliano, Giovanni Gargano. Un itinerario iniziato lo scorso 18 marzo e che si concluderà domani, 21, primo giorno di primavera, nel quale dal 1996 l’associazione Libera celebra la “Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie”. Tre giorni nel corso dei quali la delegazione sta visitando luoghi significativi e incontrando autorità e personalità, legate a vario titolo all’impegno di contrasto al crimine organizzato.

Nel rivolgere il suo saluto agli ospiti, il sindaco Fiorita ha ricordato il suo impegno all’interno di Libera e oggi alla guida dell’Amministrazione Comunale del capoluogo di regione, a presidio della cultura della legalità. Una città, Catanzaro, che pur non avendo vissuto direttamente la nascita e il radicamento di sodalizi criminali, si è comunque trovata, al pari di altre città italiane, a dover fronteggiare le conseguenze di un fenomeno divenuto ormai planetario. (rcz)

CATANZARO – Successo per il dibattito sulla nuova legge degli appalti

Ha riscosso grande successo, a Catanzaro, il dibattito organizzato dalla Lega sulla nuove legge sugli appalti.

«Un incontro di grande rilevanza scientifica e giuridica – ha spiegato il commissario regionale Giacomo Saccomanno – dove la legge è stata commentata sia nelle parti positive che in quelle critiche. Ma è emersa la indispensabile necessità di avere un nuovo strumento sia per snellire la procedura, sia per meglio controllare il percorso e sia per evitare una possibile corruzione, che tanto male ha fatto e sta facendo all’Italia».

«Una norma coraggiosa, che naturalmente – ha aggiunto – potrà essere migliorata, ma che allo stato consente di poter accelerare la consegna dei lavori e la loro esecuzione. Una innovazione che, sicuramente, potrà consentire che le opere pubbliche non stiano ferme per anni ed anni. Merito di questo Governo, ma principalmente del ministro Matteo Salvini che l’ha voluta con insistenza ed ha fatto di tutto per farla approvare».

Pubblico numeroso, che ha assistito con molta attenzione agli interventi dei prestigiosi esperti: on. Domenico Furgiuele, Sen. Tilde Minasi, anche relatrice della legge, Sen Pasquale Pepe, consulente del vicepremier Salvini, Prof. Emerito Luciano Maria Delfino, esperto della materia, ed ancora con i saluti di Eros Corapi, presidente degli Architetti della Provincia di Catanzaro, Francesca Savari, presidente della Fondazione FOAC di Catanzaro, Antonino Renda, presidente Inarsviluppo, Arrigo Lagazzo e Salvatore Saccà, entrambi responsabili della Cassa Previdenziale Professioni Nazionale, e con l’intervento dell’Arch. Giuseppe Macrì, che ha posto evidenziato dei motivi di possibile miglioramento della norma. Infine, hanno portato i saluti e sono intervenuti l’On. Giuseppe Gelardi, l’On. Piero Molinaro, l’On. Filippo Mancuso, presidente del Consiglio Regionale, Emma Staine, assessore regionale.

«Ancora una volta – ha concluso – la Lega affronta i problemi e cerca di discuterli con esperti e associazioni di categoria. Un modo concreto per dimostrare la sua presenza reale sui territori e per contribuire alla crescita di questo e alla formazione di professionisti di estremo valore professionale». (rcz)