CATANZARO – Si presenta il libro “Identità dell’uomo digitale”

Domani pomeriggio, a Catanzaro, alle 17.30, alla Biblioteca De Nobili, è in programma la presentazione del libro Identità dell’uomo digitale di Rocco Pedroti, presbitero dell’Ordine dei Frati Minori Conventuali, e ora guardiano del Convento “Sacro Cuore” di Catanzaro

Moderato dal consigliere comunale Nunzio Belcaro, l’incontro avrà come ospiti Donatella Monteverdi, assessore alla Cultura del Comune di Catanzaro, Simona Caramia, professoressa dell’Accademia delle Belle Arti e l’autore del libro, Rocco Predoti.

Durante la presentazione del libro, l’attenzione si focalizzerà su come «il fenomeno digitale interessi il mondo, la società, la Chiesa, ognuno di noi. Riflettere su di esso equivale a riflettere sull’uomo e su tutte le implicazioni antropologiche che ne conseguono. Le reti digitali sono da considerare come reti relazionali umane attraverso le quali si intesse quotidianamente la storia di persone, di una società, dell’umanità contemporanea». (rcz)

CROTONE ULTIMA PER QUALITÀ DELLA VITA
DATI IMPIETOSI, LA CALABRIA PENALIZZATA

di SERGIO DRAGONE Una Calabria immobile, ferma, stagnante, senza alcun segnale di ripresa. Il divario con le aree più dinamiche del Paese si accentua e i modelli di Regioni come l’Emilia Romagna e il Trentino-Alto Adige appaiono sempre più lontani e irraggiungibili. 

Il quadro che emerge dal rapporto 2022 sulla qualità della vita nelle province italiane (si faccia attenzione, i dati presi in esame sono del 2021 e si riferiscono alle province e non alle città), redatto dal quotidiano economico Italia Oggi in collaborazione con La Sapienza di Roma, è impietoso. 

Le cinque “sorelle” calabresi occupano stabilmente le ultime posizioni della graduatoria generale, ma quel che colpisce è appunto l’assenza di elementi che facciamo pensare alla ripresa. Quattro province continuano a galleggiare tra l’83esimo posto di Catanzaro e la 107esima casella di Crotone, mentre Reggio Calabria affonda di ben undici posizioni. Se non è stagnazione questa!

La narrazione di una Calabria che ha svoltato, che sta riducendo il gap con il centro-nord e che si sta lasciando alle spalle l’interminabile stagione del sottosviluppo, appare quanto meno ottimistica, un tantino azzardata e molto lontana dalla realtà. Siano più prudenti i nostri governanti prima di parlare di “svolte epocali” e semmai utilizzino questa indagine come strumento per intensificare la loro azione.

Più che un divario con le prime (Parma, punteggio 1000; Trento, punteggio 987; Bolzano, punteggio 976 e Bologna, punteggio 928) si può parlare di un baratro assolutamente incolmabile. In poche parole, la qualità della vita delle prima in classifica è più di tre volte più alta di quella delle province calabresi.

Avvilente anche la rappresentazione grafica che vede la Calabria quasi tutta in blu (qualità della vita insufficiente) con la sola provincia di Catanzaro in rosso (scarsa qualità della vita).

L’indagine condotta dai ricercatori della Sapienza ha tenuto conto di 9 “dimensioni”, 9 elementi di valutazione che, analizzati uno per uno, dimostrano la quasi inesistente dinamicità della Calabria.

Ne tenga conto la classe politica calabrese che, se da un lato fa bene a spargere ottimismo, dall’altro non può fingere di ignorare una realtà che appare davvero dura.

Ma andiamo ad analizzare, sia pure a grandi linee, i numeri che emergono dall’indagine di Italia Oggi.

Abbiamo detto delle 9 “dimensioni” prese in esame. La “dimensione” più significativa è quella denominata “Affari e lavoro” che vede in testa province ricche come Bolzano, Trento, Bologna con l’incursione di distretti più piccoli come Fermo nelle Marche e Cuneo in Piemonte. Le calabresi, ovviamente, arrancano nelle ultime posizioni, con particolari punti di crisi nelle tabelle “tasso di occupazione” e “tasso di disoccupazione”.

Meno drammatica la situazione nella “dimensione” dedicata all’Ambiente. Qui due province calabresi, Cosenza e Catanzaro, mantengono posizioni minimamente accettabili, rispettivamente la 59esima e la 65esima, mentre Reggio Calabria ha registrare un tonfo di quasi 30 posizioni.  

Più articolata la situazione nella “dimensione” dedicata ai Reati e alla Sicurezza, dove la provincia di Cosenza occupa una posizione piuttosto tranquilla (35) e preoccupano invece la provincia di Catanzaro che perde 6 posizioni, quella di Reggio Calabria che ne perde 11 e soprattutto quella di Crotone che ne perde addirittura 30.

Nella “dimensione” dedicata alla Sicurezza Sociale, la Calabria va decisamente meglio, anche perché uno degli elementi tenuti in considerazione dai ricercatori è l’incidenza dei morti per Covid. Qui Crotone è addirittura sesta, seguita da Catanzaro all’8° posto. Notevole il balzo di posizioni di Cosenza che passa dall’88 al 23 posto.

Molto male invece nella “dimensione” dedicata all’Istruzione e alla formazione, dove tutte e cinque le calabresi sono collocate in fondo alla classifica. È un dato che non sorprende anche perché trova autorevole conferma in tutte le statistiche dell’Istat e del Ministero dell’istruzione. È un terreno su cui bisogna recuperare molto in Calabria.

Nella “dimensione “dedicata alla popolazione si registra, come prevedibile, una crescita in graduatoria delle province calabresi, stante la crisi demografica delle regioni del Centro-Nord.

Spicca nella “dimensione” dedicata al Sistema Salute la performance di Catanzaro che si piazza sul podio, ottenendo la terza posizione assoluta, migliorando di un posto rispetto al 2021. Un caso che si spiega con la concentrazione nel Capoluogo di molti posti/letto e una dotazione tecnologica importante. Significativa la crescita della provincia di Reggio Calabria che scala ben 17 posizioni rispetto al 2021.

Molto dietro, nella “dimensione” dedicata al turismo e al tempo libero, tutte le province calabresi, ad eccezione di Catanzaro che galleggia a metà classifica. Stupisce l’ultimo posto di Crotone se si tiene conto delle enormi potenzialità turistiche di quell’area della Calabria.

Infine la “dimensione” dedicata a Reddito e Ricchezza che vede tutte le province calabresi sotto l’80° posizione. È l’indice più preoccupante sotto l’aspetto economico e il divario con le prime della classe è imbarazzante.

In conclusione, pur presentando questa ricerca molti aspetti quanto meno opinabili, ci troviamo di fronte ad un panorama piuttosto fosco della realtà socio-economica della Calabria che si inserisce a sua volta in una più complessa articolazione del benessere nel nostro Paese. Non c’è solo il divario nord/sud, ma emergono nuovi divari tra le aree metropolitane e quelle più piccole, a vantaggio delle prime. Resta comunque un interessante elemento di riflessione per la classe dirigente calabrese costituita non solo dal Governo regionale, ma anche dal sistema delle Istituzioni pubbliche, dai rappresentanti parlamentari, dal mondo delle imprese e del sindacato. (sd)

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LA VALUTAZIONE DEL SOCIOLOGO TONINO PERNA

Il prof. Tonino Perna, già vicesindaco di Reggio, ma soprattutto sociologo, ha analizzato sul Quotidiano del Sud i dati emersi dall’indagine di Italia Oggi.

«Certamente – ha scritto il prof. Perna – la “qualità della vita” non è misurabile come non lo è la felicità. I testi sulla felicità percepita dia popoli mi hanno fatto sempre sorridere per l’assoluta ingenuità e presunzione di poter misurare ciò che non lo è, di voler comparare ciò che non è comparabile. Comunque, con tutti questi limiti, questa ricerca è preziosa, soprattutto se andiamo ad analizzare alcuni dati incontrovertibili. Entrando nel merito diciamo subito che il quadro complessivo che ci viene presentato è l’immagine di un Paese in cui le diseguaglianze sociali e territoriali crescono ancora. Su 107 province italiane 35 appartengono al Mezzogiorno e rappresentano circa il 34% della popolazione residente a livello nazionale, e circa il 30 % della popolazione presente. La distanza tra questa parte del nostro Paese e il Centro-Nord si è accentuata. Nella graduatoria finale nei primi 63 posti ci sono solo province del Centro-Nord! Nelle ultime venti province ci sono solo quelle del Mezzogiorno ad esclusione della province dell’Abruzzo, Molise, Basilicata e parzialmente della Sardegna. Quindi registriamo anche una divaricazione all’interno del Mezzogiorno, con alcune aree che tendono  stabilirsi su parametri più vicini al Centro Italia. Crotone, come ormai è noto, compare ancora una volta all’ultimo posto, mentre la provincia 

catanzarese si conferma la migliore della Calabria. Al di là delle divaricazioni nel reddito pro-capite quello che più colpisce è lo scarto in altri settori. Colpisce in particolare lo scarto esistente per quanto riguarda la voce “istruzione e formazione”». 

Secondo quando scrive il prof. Perna «L’Italia, come emerge da questa ricerca, è un Paese complesso, articolato, dove non sempre la linea di demarcazione è quella Centro-Nord/Mezzogiorno». (rrm)

(Nella foto il prof. Tonino Perna)

Al Politeama il Festival d’Autunno e i colori della Primavera

di FRANCO CIMINO – La Danza Nuova al Politeama, Innovazione artistica, tecniche nuove e tecnologie avanzate ad essa applicate. Coraggio e fantasia, spettacolo e nuova grammatica del linguaggio del corpo, danza e acrobazia, ballo e rappresentazione onirica di tanto di noi che non ricordiamo e di una realtà che va reinventata, presenza scenica e forza fisica, bellezza del ritmo e bellezza dei corpi, armonia e distonia, luci e colori su costante sfondo nero.

E quelle immagini di corpi e di forme che si trasformano al gioco delle luci, con quel suo comporsi e scomporsi tra forme di coriandoli e fiocchi di neve variopinta per poi alla fine risolversi, con un tocco magico, in una palla, la cui rotondità, lasciata alla libera interpretazione dello spettatore, risvegliatosi dell’incanto attraverso il rumore assordante del lungo applauso finale del pubblico, può significare tante cose. Tra le più incisive, la perfezione ricomposta attraverso l’armonia della geometrica forma “perfetta”, ovvero il mondo che leggero si può tenere sul palmo della mano, diversamente da quella famosa immagine di Chaplin nel “Grande dittatore”.

Oppure, tenero e leggero, perché, svuotato dal male, si possa muovere, elegante come nella danza, nel Cielo visibile all’occhio umano. Straordinari e bellissimi i ballerini, spettacolo straordinario e bellissimo, tutto ciò che ha danzato sul palcoscenico del nostro

Teatro. Spettacolo tra i più belli in assoluto visti finora al Politeama. Bisogna vederlo per capire perché questo corpo di danza e questa messa in scena, come un racconto di una favola, abbia girato il mondo e conseguito successi enormi. Tutto questo ho visto ieri sera al Politeama, nella serata successiva al concerto, strapieno di fans, di Claudio Baglioni, per il quale i convenuti da ogni parte della Calabria non ha badato all’assurdo costo del biglietto. L’ho visto con gli occhi miei di sognatore e osservato attentamente pur con la mia scarsa competenza in materia.

Ma “sentito”, molto sentito, con il mio animo semplice di fanciullo, quello al quale il Teatro per sua precipua funzione ti rimanda, nel contempo lasciandoti vecchio di mille anni. Fanciullo, per ascoltare le voci silenziate da una sordità imposta e per sbarrare gli occhi dinanzi al sogno che si materializza. E vecchio, molto vecchio, per aggiungere al sogno la saggezza sulle cose che nella vita si sono mosse all’incontrario di essi. E questo senza crogiolarsi nella nostalgia o logorarsi nel rimpianto, ché la vita è più bella di come ci viene. Assai più bella se invecchi restando bambino.

Assai più interessante se non smetterai di immaginare che possa essere diversa per come te la vogliono far vedere. Assai più utile se fai del sogno l’inarrestabile forza con cui tu stesso, da solo anche, potrai cambiarlo. Anche se il Teatro, come luogo e come ambiente, compie un’altra grande magia, sognare e pensare da solo e applaudire in pubblico. Come dovremmo fare ogni giorno fuori da quel monumento alla civiltà. Pensare da soli, sentire con altri, lottare insieme per trasformare questo mondo vecchio ma ancora fanciullo. Il Teatro fa anche questo.

E ieri (sabato ndr) c’è riuscito pienamente. Complimenti al Festival d”Autunno. E Brava Tonia Santacroce, davvero brava e coraggiosa. Di donne di questa qualità ne abbiamo, qui da noi, almeno tre, di cui altrove ho detto. Offrono spettacolo e cultura insieme, anche se insieme dovrebbero operare per contrastare il trinariciuto potere maschile, che, complice una certa politica che ancora tarda ad estinguersi, vorrebbe continuare a governare la Cultura e i suoi spazi alla stregua di qualsiasi spazio di potere.

Ieri sera (sabato ndr) il pubblico, questa volta accorso più numeroso, per fortuna, si è divertito molto. E ha pensato pure molto. Divertimento pensoso, è stato, diciamo. Quello che ci serve per crescere come persona e come comunità.

CATANZARO – Il 16 novembre si presentano le Giornate Radiologiche Calabresi

Mercoledì 16 novembre, a Catanzaro, alle 11, nella Biblioteca Area Radiologica dell’Università Magna Graecia di Catanzaro, si presentano le Giornate Radiologiche Calabresi, in programma il 18 e 19 novembre all’Hotel Guglielmo.

Consueto raduno annuale del Gruppo Regionale della Società Italiana di Radiologia Medica ed Interventistica (SIRM) coordinato dal Presidente del Gruppo Regionale Calabria, Prof. Domenico Laganà, direttore Cattedra Radiologia AOU mater Domini Umg Catanzaro -, nonché Responsabile Scientifico dell’evento. 

Alla due giorni prenderanno parte eminenti esponenti della Società Scientifica di Radiologia Italiana (SIRM) ed esperti del settore, che disquisiranno nelle sei sessioni di argomenti di grande interesse e rilievo medico-scientifico. 

Le Giornate Radiologiche saranno presentate dal prof. Domenico Laganà, dal prof. Umberto Sabatini, direttore UOC Neuroradiologia – UMG Catanzaro, dal dott.re Adolfo Siciliani, segretario Regionale SNR, Direttore FF Radiologia P.O. Crotone -, dal dott.re Alfredo Zanolini, direttore U.O.C. Radiologia, Ospedale Annunziata di Cosenza – e dal dott. Bernardo Bertucci, Direttore UOC Radiologia, Ospedale Pugliese-Ciaccio di Catanzaro.

Saranno presenti, inoltre, il dott.re Stefano Giusti, direttore U.O.C Radiologia – PO Rossano (Cs), e la dott.ssa Angela G. Roperto, responsabile Radiologia – Clinica Michelino, Lamezia Terme. (rcz)

CATANZARO – Gli Odontoiatri al Servizio delle Famiglie, quinto appuntamento con il prof. Bortolini

Prosegue, con successo, il corso di Aggiornamento Gli Odontoiatri al Servizio delle Famiglie, organizzato dall’Albo Odontoiatri di Catanzaro presieduto dal dottor Salvatore De Filippo.

Relatore del quinto appuntamento, il prof, Sergio Bortolini, associato di malattie odontostomatologiche dell’Università di Modena e Reggio Emilia, ha saputo attirare l’attenzione dei colleghi dentisti presenti con provocazioni e quesiti capaci di andare oltre l’esercizio della professione, ponendo al centro del confronto la qualità della vita dei pazienti.

Il dottor Salvatore De Filippo ha voluto sottolineare ancora una volta l’importanza della formazione come opportunità di crescita, esprimendo soddisfazione per la presenza del professor Bortolini che “ha offerto la possibilità ai nostri iscritti di poter collaborare con l’università di Modena non solo in termini clinici – assistenziali ma anche dal punto di vista della ricerca”.

I lavori sono stati introdotti dal dottor Michele De Masi. «Siamo arrivati alla 12esima edizione di questo congresso di aggiornamento che è un corso che vede gli odontoiatri al servizio delle famiglie e che ha sempre voluto sottolineare, fin dall’inizio, la centralità della figura del dentista di famiglia – ha affermato De Masi -. In un mondo che sta dimenticando, purtroppo, per una serie di motivi, la centralità del paziente, noi invece vogliamo mantenerla al centro del nostro modus operandi: portare relatori del calibro del professor Bortolini è molto importante perché ci fa conoscere altre realtà e altri punti di vista, sempre nell’ottica della tutela prioritaria del paziente».

Il professor Sergio Bortolini parla di una nuova impostazione che allarga il campo di intervento del dentista in diverse declinazioni etiche e sociali: «Il dentista deve guardare l’uomo, non solo i denti – ha affermato Bortolini –. È l’unico modo che abbiamo per poter fare un percorso di crescita».

In sostanza, il professore Bortolini ritiene che la scienza oggi «deve essere impostata per porre domande, non solo per dare risposte. Dobbiamo interrogarci, approfondire temi che portano a ragionare».

E la formazione è fondamentale anche per questo.

Diretto e carismatico, il professor Bortolini, sostiene che: «Dobbiamo andare oltre i dogmi che abbiamo acquisito quando ci siamo laureati: dobbiamo elevarci e riprendere in mano la curiosità di ragionare a livello multidisciplinare. Il discorso alla fine si risolve con una parola: l’etica, che è una vera rivoluzione culturale, e le rivoluzioni culturali si fanno con la cultura e non con le macchine e i computer». (rcz)

CATANZARO – Il consigliere Parisi scrive a Fiorita: la città turbata da episodio di violenza Catanzaro-Crotone

Il consigliere comunale di Catanzaro e cappgruppo di RinascitaGianni Parisi, si è rivolto al sindaco Nicola Fiorita, riferendo «il turbamento dell’intera Città a margine dei fatti che hanno interessato l’incontro di calcio Catanzaro – Crotone».

«Come Lei – ha detto in una nota – sono certo che gli episodi di violenza subiti ad opera di frange della tifoseria avversa saranno opportunamente indagati e puniti in maniera esemplare acchè non abbia più a ripetersi che una Comunità civile ed ospitale come la nostra debba rimanere vittima di atti ai limiti della criminalità».

«Non Le sarà sfuggito, inoltre – ha continuato – che a seguito delle pesanti sanzioni disciplinari adottate nei confronti della Società giallorossa, tra le quali la squalifica di quasi metà della rosa titolare, hanno reinnescato, sulla stampa e sui social, molta preoccupazione circa l’intento penalizzante da parte della Lega nei confronti della squadra della nostra Città. Da parte di molti viene manifestato il timore che così come avvenuto per il campionato dello scorso anno, che ha visto i nostri colori defraudati di una finale play off a causa di un arbitraggio sotto le righe, la stessa Lega, o chi per essa, non voglia proseguire nella lesione degli interessi del Catanzaro».

«La invito, pertanto – ha concluso – a tutela dell’immagine della Città a rappresentare tali preoccupazioni in ogni sede competente ed a vigilare perché i sospetti che aleggiano non si tramutino in atti lesivi della dignità sportiva di Catanzaro, del Catanzaro e dei Catanzaresi che, sparsi in tutto il mondo, tengono alle sorti dei colori giallorossi». (rcz)

CATANZARO – I consiglieri Parisi, Donato, Arcuri e Veraldi su lavori metropolitana e scuole chiuse a S. Maria

I consiglieri comunali di Catanzaro, Gianni Parisi, Valerio Donato, Giorgio Arcuri e Stefano Veraldi, hanno ricordato di aver «già sollecitato l’Amministrazione, proprio la scorsa settimana, invitandola a non assumere provvedimenti che rischiano di provocare gravissimi disagi alle famiglie degli studenti che alle ore 22 di ieri sera hanno appreso della chiusura di alcune scuole cittadine».

«Ci riferiamo – proseguono – a quanto comunicato sul sito del Comune avente ad oggetto la chiusura di tre scuole del quartiere S. Maria. È deprecabile l’iniziativa dell’amministrazione che mostra l’assoluta assenza di rispetto nei confronti delle famiglie che si trovano davanti ad una situazione di gravissima difficoltà. Sarebbe bastato allertare gli uffici, considerato che si era a conoscenza per tempo della ‘sospensione  idrica’, ed attivarsi con Protezione Civile per l’utilizzo delle autobotti. Ciò, com’è facilmente comprensibile, rischia di provocare gravi disagi soprattutto alle famiglie che non riusciranno a sopperire autonomamente a tale situazione».

«Purtroppo – chiude la nota – assistiamo quotidianamente a un approccio più che superficiale da parte di chi avrebbe il dovere di assicurare normali condizioni di vivibilità ai propri concittadini». (rcz)

CATANZARO – Giovedì l’incontro “Vantaggi e opportunità per le imprese calabresi nelle aree Zes”

Giovedì 10 novembre, a Catanzaro, nella Sala convegni “G. Papaleo” di Confindustria, è in programma l’incontro Vantaggi e opportunità per le imprese calabresi nelle aree Zes.

Intervengono Aldo Ferrara, presidente di Unindustria Calabria, Giuseppe Romano, commissario Zes Calabria e Rosario Varì, assessore regionale allo Sviluppo Economico e Attrattori Culturali. (rcz)

L’OPINIONE / Franco Cimino: Che meraviglia se l’energia del tifo si trasferisse sul gonfalone del Comune

di FRANCO CIMINO – È stata come me l’aspettavo. Come l’auspicavo. Come, in cuor mio, ero certo sarebbe stata. E, cioè, una bella partita. Una meritata vittoria per i giallorossi. Una gran bella festa. Dello sport e della Città. Una vera partita di calcio. Con due squadre all’altezza della sfida e degne della posizione occupata in classifica. Sfottò e tanti dagli spalti all’indirizzo delle opposte tifoserie.

Efficaci e travolgenti quelli dei diecimila e più catanzaresi, nei confronti del pure “agguerrito” esercito dei duemila al massimo crotonese. “ Catanzaro alè alè…” ancora a partita finita da dieci minuti cantano dalla Massimo Capraro, la mitica curva. In campo abbiamo visto una gara correttissima, ben diretta da un arbitro di qualità. I giocatori, tutti, si sono rispettati. Oltre il far play e la normale educazione. Falli gravi nessuno. Funzioni sceniche per accendere la folla, nessuna. Vaffa reciproco o verso il direttore di gara nessuno. Strette di mano e pacche sulle spalle dei giocatori all’avversario tantissime. Unica nota stonata, ma che nulla ha provocato di disturbante, una qualche cretinata nella panchina ospite con relativa espulsione, mi pare del tecnico. Ma non vorrei sbagliare. Fatemi fare un passaggio tecnico da amante del pallone giocato.

Anche da me, amante, sebbene son tanti gli anni quelli dell’abbandono dei campetti e della mia bella divisa con il numero dieci sulle spalle( e che cavolo, quando ci vo’ ci vo’ nu pocu e culistragina in un campo in cui “a gargia” fa più dell’impresa pure inventata, non fa male). Dicevo della mia valutazione tecnica. Ci provo. Le due squadre hanno giocato bene. Mi aspettavo un Crotone più forte. Più sicuro di sé. Non so se giochi meglio normalmente. Ma oggi mi è sembrato risentisse della forza dei giallorossi. In campo e sugli spalti. Non è mai riuscito a metterci in difficoltà. Merito del Catanzaro. Dei suoi calciatori e certamente della panchina. Che non ha sbagliato la benché minima scelta. Dalla formazione allo schema tattico, di cui direbbe meglio mio fratello perché io non sono in grado di valutare. Specialmente, nelle nuove terminologie usate dal calcio moderno.

E chi le capisce è bravo! È stato un bel Catanzaro. La squadra c’è e si vede bene nella differenza che marca vistosamente rispetto alle avversarie. È compatta. Intelligente. Disciplinata. Unita in quello spirito guerriero che nulla toglie al bagaglio tecnico di cui dispone ampiamente. Forte in ogni reparto. Difesa granitica. Centrocampo combattivo e con qualche “fantasiosità”che lascia immaginare grandi cose. E che dire dell’attacco? Iemmello, Biasci, Vandeputte, Curcio e chi ne ha più ne metta. Anche in panchina, ché il nostro giovane Vivarini tanto li fa entrare tutti. C’è armonia. Piena. Vera. Sincera. E si vede. E si sente. Tra i ragazzi. Tra loro e il mister. Tra tutti loro e il presente e il suo staff dirigenziale. C’è armonia tra società, squadra e pubblico, il quale è armoniosamente unito, questa volta. Questo Catanzaro è imbattibile. Fa sognare il ritorno dei tempi gloriosi. Ma tormento alla giornata di festa. Per dire un’altra cosa soltanto. Questi undicimila sugli spalti, un numero uguale e forse superiore davanti alla Tv, tutti educati e composti, sono catanzaresi.

Il teatro in cui si è celebrata questa giornata bella, con il sole carezzato da buon vento, è Catanzaro, la nostra Città, il capoluogo della Regione. Ritorno a dire che se una piccola quantità di questa energia, di questa passione rafforzata dall’agonistico tifo, si portasse sul piano civile e dell’impegno politico, e un pizzico d’amore per la bandiera giallorossa si trasferisse sul gonfalone del Comune e anche un poco di questa bellezza sportiva sulla Bellezza della Città, io credo che, sotto la spinta di un quel nuovo, poco o molto si vedrà, che sembra essere emerso nella politica cittadina, si possa immaginare una Catanzaro diversa.

Più forte e prestigiosa. Capace finalmente di guidare se stessa e la Calabria verso il Progresso. Il film su Caravaggio al Supercinema che ho dovuto raggiungere sul filo dell’inizio, mi ha interrotto questa riflessione, che ho scritto scendendo dallo stadio. Poi vedi, diffuse dalla rete, alcune scene di un manipolo di cretini crotonesi, che nulla hanno a che fare con l’antica civiltà di Crotone, su viale De Filippis( due pullman si sono fermati, com’è è stato possibile? Chi l’ha consentito?) a fare atti di vera violenza, e ti viene voglia di cancellare quanto sopra scritto. Ma io non cancello neppure una parola. Non sarà l’idiozia di qualche idiota, la stupidaggine di qualche stupido, l’ignoranza di pochi ignoranti, a rovinarmi la bellezza di questa giornata! (fc)

Il sindaco Fiorita sulle violenze post partita tra il Catanzaro e Crotone

«Chi ha macchiato una bella giornata di sport con comportamenti incivili e inaccettabili non può e non deve avere accesso agli stadi e deve ricevere una punizione esemplare», ha commentato il sindaco di Catanzaro, Nicola Fiorita, a seguito delle violenze nel post partita tra il Catanzaro e il Crotone.

«La violenza, da qualsiasi parte provenga – ha proseguito – deve essere respinta e condannata. Ci penserà la magistratura, sulla base degli elementi raccolti dalla polizia, ad individuare i responsabili dei deprecabili episodi avvenuti all’esterno dello stadio. Mi spiace molto che l’appello che io e il sindaco Voce avevamo lanciato alla vigilia, non sia stato raccolto da tutti. Ma, come spesso accade, basta una minoranza di violenti a marchiare una tifoseria e rovinare una festa».

«Esprimo una ferma condanna per quanto accaduto e una piena solidarietà agli agenti della Polizia – ha concluso – che hanno gestito una situazione difficile. In particolare, sono vicino all’agente che è rimasto ferito. Esprimo anche rammarico per l’episodio che avrebbe visto coinvolta la fidanzata del portiere del Crotone, un fatto che – se accertato nei termini fin qui riportati, –  contrasterebbe con la tradizione di rispetto e ospitalità della nostra Città. Le tifoserie organizzate riflettano molto su quanto accaduto e contribuiscano ad isolare i violenti che nulla hanno a che fare con la sana rivalità sportiva». (rcz)