LAMEZIA TERME (CZ) – Nuove sedute per i pazienti dell’ospedale

Nuove sedute per i pazienti dell’ospedale di Lamezia Terme. Ieri mattina, nel presidio ospedaliero “Giovanni Paolo II” di Lamezia Terme, c’è stata la consegna e l’installazione di 76 nuove sedute, richieste nei mesi scorsi dalla Direzione sanitaria di presidio. Le nuove sedute, panche di tre posti, che saranno dislocate nell’Hub ambulatoriale e nel Pronto soccorso, sono finalizzate al benessere del paziente: il comfort ospedaliero è infatti fondamentale per il processo di umanizzazione, con attenzione alle fasce più deboli della popolazione.

Obiettivo dell’Asp è quello di realizzare un ospedale più accogliente: dagli spazi, alle sale d’attesa per visite e esami, passando per il miglioramento organizzativo dei servizi sanitari. Anche tutta l’area esterna sarà oggetto di riorganizzazione. Queste le azioni adottate dalla Direzione sanitaria di presidio e dalla Direzione amministrativa di presidio dell’ospedale “Giovanni Paolo II” di Lamezia Terme, iniziate dal mese di luglio 2023.

A breve altri progetti saranno messi in campo con l’obiettivo di rendere più confortevole la permanenza in un luogo che, ovviamente, viene visto dal paziente con preoccupazione e ansia. La creazione di ambienti confortevoli, a misura d’uomo, sarà dunque la prossima sfida dell’ospedale di Lamezia Terme, che presto sarà declinata con l’architettura, gli arredi, le finiture, i colori, la segnaletica, la luminosità degli ambienti e la nuova collocazione di alcuni reparti. Su questi importanti miglioramenti punteranno i progetti dell’Asp di Catanzaro al fine di garantire ai pazienti e ai visitatori privacy, accoglienza, ascolto, orientamento, trasparenza, comunicazione e informazione.

Tutto dovrà guidare l’interrelazione tra uomo, macchina e ambiente, nel nome del forte cambiamento culturale che stanno attraversando i processi di diagnosi e cura e che sposta l’attenzione dalla malattia al benessere complessivo del paziente. (rcz)

Il sindaco di Cz Fiorita: In un anno e mezzo riaperti quattro Centri Sociali

Il sindaco di Catanzaro, Nicola Fiorita, ha evidenziato come «essere riusciti a riaprire, nell’arco di un anno in mezzo, quattro Centri sociali strategici della città è non solo un obiettivo centrato, ma soprattutto uno stimolo a fare sempre di più, per garantire servizi e fornire opportunità di incontro e di relazioni umane nei nostri quartieri».

«Vedere rivivere quelle che mi piace definire delle piccole “case di quartiere” in via Fontana Vecchia, via XX Settembre, Pontepiccolo e per ultimo Gagliano – in attesa di quella del Corvo – è un motivo di grande soddisfazione – ha aggiunto – perché si tratta di strutture che erano ferme da diverso tempo e che non è stato per niente facile riattivare».

«Fondamentale è stato l’apporto del Terzo Settore – ha proseguito – che si è assunto il compito non facile della gestione. Ora si tratta di trasformare concretamente questi “spazi” in autentici “luoghi” di aggregazione e nuova socialità. Ambienti in se e per se “freddi”, ma in grado di trasformarsi e pulsare grazie alla vitalità e all’energia delle persone che li abitano. Luoghi dove ogni cittadino potrà sentirsi come a casa e tenere lontano il rischio dell’isolamento e della solitudine forzata».

«Questo primo e significativo risultato – ha concluso –, lo abbiamo ottenuto grazie all’impegno degli assessori che si sono succeduti nell’ultimo biennio alla guida delle Politiche Sociali, lungo un percorso partito da Rosario Lostumbo e proseguito con Venturino Lazzaro e, ora, con Giusy Pino. E poi grazie a tutto il personale in servizio nelle strutture burocratiche del Comune e, non per ultimo, al variegato mondo del volontariato rappresentato dal Terzo Settore. Senza fermarci mai, il prossimo obiettivo a stretto giro è quello di riaprire anche il Centro di Corvo, entro la fine del mese, e garantire il buon funzionamento di tutti gli altri spazi di socialità in ogni quartiere». (rcz)

CATANZARO – Tassa occupazione suolo pubblico, Azione chiede più equità

Un regolamento più equo è quello che chiede il gruppo Azione in consiglio comunale per quanto riguarda il pagamento della tassa di occupazione di suolo pubblico per gli esercenti.

«A breve – scrivono i consiglieri di Azione – il consiglio comunale di Catanzaro sarà chiamato ad esprimersi sulle modifiche al Regolamento per l’applicazione del Cup – Canone unico patrimoniale di occupazione del suolo pubblico. Un argomento di rilevante portata che interessa operatori economici e cittadini intenzionati ad utilizzare suolo e spazi pubblici. In questa fase, e riservando in momenti successivi ulteriori approfondimenti, vorremmo porre l’attenzione su un aspetto di grande impatto per gli esercenti attività commerciali localizzati nei centri storici. La proposte di modifica al regolamento in discussione, anziché risultare attrattiva e favorire l’incremento di attività economiche, va nella direzione opposta penalizzando ulteriormente le nostre attività commerciali già piegate da una forte crisi».

Continua Azione: «All’articolo 37, infatti, è previsto quanto segue : 1. In caso di occupazioni di suolo pubblico effettuate all’esterno di pubblici esercizi che interessano aree stradali dedicate alla sosta dei veicoli (c.d. “strisce bianche”) il canone da corrispondere è calcolato applicando un incremento pari al 100% della tariffa di riferimento per tutta l’area interessata dall’occupazione. 2. Per le occupazioni ricadenti sugli stalli di sosta di competenza Amc (c.d. “strisce blu”), si rinvia all’apposito disciplinare di Concessione approvato con Delibera di consiglio comunale n. 160 del 22/12/2020 e successive determinazioni».

«Premesso che nel disciplinare richiamato nulla è detto in ordine a tale specifico argomento – aggiungono quelli di Azione – riteniamo che i pubblici esercizi che faticosamente decidono di investire realizzando degli spazi al fine di rendere più confortevole ed attrattivo il servizio ai propri clienti, debbono essere incentivati e non penalizzati oltremodo. Con la proposta pervenuta dagli Uffici, in sostanza se il gestore di un bar o ristorante oppure una gelateria decidesse di farsi autorizzare uno spazio davanti alla propria attività che ricade in zona “striscia blu” dovrebbe riconoscere all’Amc una cifra spropositata che quindi rende antieconomica l’iniziativa. Basterebbe quindi, e questa è la nostra proposta, deliberare che in questi casi gli esercenti saranno chiamati a corrispondere un canone “ordinario” e, quindi, sopportabile. Si tratta di un gesto concreto di attenzione verso le attività commerciali che a parole, e temiamo solo a parole, questa Amministrazione dichiara di voler incentivare e sostenere. Altrimenti tutti i buoni propositi, le tante parole spese in campagna elettorale, gli studi e le elaborazioni di marketing territoriale, il paventato rilancio del centro Storico rimarranno chimere.
Chiediamo quindi al sindaco ed all’assessore Borelli di intervenire sposando la nostra proposta e rendendo così il Regolamento più equo soprattutto verso gli operatori economici del food». (rcz)

BADOLATO (CZ) – Presto in stampa un vocabolario della lingua badolatese

Presto andrà alle stampe un vocabolario dialettale sulla lingua di Badolato curato da Pasquale Andreacchio e da un gruppo di suoi collaboratori.

La comunità badolatese ha visto vari tentativi di realizzare un vocabolario della propria lingua. Nicola Caporale (1906-1994), insegnante e scrittore, è stato il primo a lavorarci giungendo quasi a completare ciò che avrebbe dovuto essere un vero e proprio libro. Poi, per vari motivi, il grande lavoro fatto è rimasto nel cassetto. Ne hanno tratto giovamento i suoi alunni. Poi, dal 1994 il trimestrale “La Radice” (diretto dall’insegnante Vincenzo Squillacioti) è solito dedicare una pagina alla lingua dei nostri padri. Un’operazione quasi archeologica e di colore, dal momento che ormai la lingua italiana sta prendendo il posto di quella locale.

Tuttavia, il prof. Pasquale Andreacchio (già docente all’Istituto Alberghiero di Soverato) nello scorso anno 2023 ha costituito un gruppo di ricerca e di studio dei termini dialettali in uso in Badolato e ne sta presentando i risultati in un apposito volume pronto per andare in stampa con il titolo “A parrata e nannama” (La parlata di mia nonna) ovvero “come si parla, come si scrive e come si legge il badolatese”. Il titolo ricalca quello del libro poetico “‘A parrata ‘e mama” (La parlata di mia madre) che l’insegnante badolatese Nicolina Carnuccio (1940-2024) aveva pubblicato nel 2009.

Certo, questi sono lavori assai lodevoli, ma ben lontani dall’impegno quarantennale del prof. Enrico Armogida del vicino paese di Sant’Andrea Apostolo dello Jonio, il quale ha prodotto, in più volumi, un vero e proprio monumento alla lingua locale, valido pure per le comunità viciniori, avendo la medesima matrice espressiva con pochissime e quasi irrilevanti variazioni. (rcz)

LAMEZIA TERME (CZ) – Nasce Maieutica Lusso naturale di Angela Cristina Medaglia

Nuove sfide nel mondo della moda partono da Lamezia Terme. Nasce Maieutica Lusso naturale, questa la sintesi del lavoro di ricerca della stilista Angela Cristina Medaglia da 10 anni direttrice artistica di Ali sul Mediterraneo libri & cultura festival che avvierà a breve la presentazione di Maieutica a livello nazionale e internazionale, opere artistiche d’Alta Moda legate al mondo delle borse che coinvolgerà la Calabria intera sia nei contenuti culturali che nella materia prima.

La stilista si è formata a Firenze dove ha lavorato per importanti case di moda e dove aveva avviato la prima attività imprenditoriale collaborando in progetti che andranno a impreziosire linee di case di moda tra le più importanti del mondo come Guess, Krizia, Pinko e altri.

Grazie a questa nuova avventura nata a Firenze nel 2008, la stilista Medaglia viene apprezzata per le sue collezioni in Europa e nel lontano Estremo Oriente. Nel 2012 però rientra nella sua amata Calabria puntando sulla Maieutica filosofica di Socrate ricercando una antica verità calabrese che risvegliasse in lei il desiderio di identità e valorizzazione territoriale.

Cristina Medaglia riscopre e porta alla luce antichi mestieri come la tessitura al telaio che in Calabria in passato ha rappresentato un aspetto di primaria importanza nell’economia soprattutto quella dell’area grecanica. Tra i manufatti artigiani, quelli tessili, sono stati un’arte carica di valenza simbolica e densa di contenuti spirituali e culturali. La seta è il filato che ha brillato fin dall’antichità creando importanti filiere su cui si basava l’artigianato del tempo.

Ma ad essa si aggiunge anche l’arte del legno. Ed è infatti il legno d’ulivo che Angela Cristina Medaglia ha deciso di usare per arricchire le sue borse, vere e proprie raffinate opere d’arte. E così nel cuore della Calabria, in mezzo ad un mare di ulivi, nel punto più stretto d’Europa dove due mari mitologici distano pochi chilometri, nasce Maieutica: borse con la missione di veicolare arte, cultura e artigianato calabrese. La seta di Calabria infine, si intreccia al legno di ulivo secolare che con le sue venature rende il capo una straordinaria opera di lusso naturale, un pezzo unico, irripetibile, ricco di storia millenaria che merita di essere diffusa e raccontata. Un “Made in Calabria” prezioso, autentico, frutto di mani laboriose e sapienti che da questa terra del sud Italia, raggiungerà i salotti, le passerelle, gli istituti di cultura e le donne autentiche di tutto il mondo. (rcz)

CATANZARO – Unpli e Pro loco in auto delle famiglie disagiate

Unpli e Pro loco Catanzaro in auto delle famiglie disagiate. Rientra, infatti, nell’ordine delle centinaia il numero di soggetti fragili che l’Unpli (Unione nazionale Pro loco d’Italia) Calabria, in collaborazione con la Pro loco città di Catanzaro ha sostenuto e supportato con azioni concrete di lotta alla povertà nell’ambito del progetto “Aiutiamoci insieme: Le Pro loco e giovani per il contrasto alla povertà” finanziato dalla Regione Calabria con risorse del Ministero del lavoro e delle Politiche sociali.

L’iniziativa. supportata dai fondi a valere sul bando regionale per il sostegno di progetti di rilevanza locale promossi da organizzazioni di volontariato e promozione sociale ha avuto come ambito territoriale di riferimento la città di Catanzaro e l’hinterland provinciale, caratterizzati da uno dei più alti tassi di povertà d’Italia.

L’ambizioso obiettivo posto in campo dalle due blasonate realtà, perseguito sotto la guida del dinamico presidente Filippo Capellupo, è stata la lotta alla povertà, intesa non solo sotto il profilo economico, ma anche sotto l’aspetto umano, sociale, empatico.

La povertà spesso si accompagna alla solitudine, al non sapere verso chi tendere una mano in cerca d’aiuto, al provare titubanza e vergogna.

Per contrastare tali fenomeni, cioè per mettere in campo possibili soluzioni e non solo facili rimedi, l’Unpli Calabria e la Pro loco di Catanzaro hanno dato vita una serie di attività concrete finalizzate a promuovere azioni di recupero delle eccedenze alimentari, a rafforzare i legami di vicinanza e di supporto anche attraverso processi di mutuo-aiuto, a monitorare la nascita e l’evoluzione di nuovi bisogni, attraverso l’ acquisto e consegna a domicilio di pasti, beni di prima necessità, una raccolta beni a sostegno delle di persone e famiglie con fragilità sociale, azioni di sensibilizzazione all’ educazione civica e alla responsabilità individuale e collettiva, tenendo conto anche di tutte le esigenze alimentari speciali, come per esempio la celiachia.

Pietra angolare e nesso causale degli interventi è stato il potenziamento del Banco alimentare, affiancato al Banco farmaceutico, che è divenuto ancora più per la città di Catanzaro un punto di riferimento per chi vive in condizioni di povertà, contribuendo, con i lavoro costante e indefesso dei volontari, alla ricerca di soluzioni dei problemi della fame, dell’emarginazione, dell’indigenza, in particolare mediante la raccolta delle eccedenze di produzioni agricole e dell’industria, della rete distributiva commerciale e della ristorazione, specialmente nel settore agro-alimentare e la ridistribuzione delle stesse. Importanti le convenzioni sottoscritte con giganti del settore alimentare, della grande distribuzione e le collaborazioni con altre realtà associative.

Un grande lavoro di coordinamento e di accoglienza, ascolto, creazione di empatia sinergica, che ha avuto anche riverberi di tipo ambientale e educativo attraverso la prevenzione e riduzione della produzione di rifiuti, recuperando eccedenze alimentari che andrebbero distrutte, accompagnato dalla diffusione della cultura della riduzione dello spreco alimentare.

Esempio concreto dell’attività scolta è stata la Giornata della colletta alimentare che si è svolta nella città di Catanzaro il 18 novembre 2023 in collaborazione con l’associazione Lions Zona 5. La giornata è caratterizzata dall’espressione di solidarietà da parte di centinaia di persone, la cui generosità ha consentito alla Rete Banco alimentare, diffusa in tutta Italia, di effettuare una raccolta straordinaria di prodotti a lunga conservazione che vanno ad aggiungersi a quelli raccolti durante l’attività ordinaria.

I numeri finali del progetto e dell’attività parlando chiaro: oltre dieci volontari coinvolti, imponente potenziamento del sistema di gestione del banco alimentare, crescita dei rapporti con molteplici realtà territoriali, coinvolgimento delle fasce deboli, decine e decine di tonnellate di cibo distribuiti a centinaia di famiglie e persone che vivono in gravi condizioni di povertà, ma soprattutto un reale e importante rafforzamento del tessuto sociale cittadino, in modo tale che grazie al lavoro delle Pro Loco e dei giovani nessuno possa mai immaginarsi solo.

«Siamo molto fieri dei risultati raggiunti, anche se sappiamo che si tratta di una goccia in mezzo al mare – ha dichiarato il presidente Filippo Capellupo – L’accesso ai fondi derivanti dal Bando Regionale ci ha permesso di potenziare significativamente un servizio che da anni abbiamo offerto alla comunità, con spirito di abnegazione, sacrifico e impegno. Il territorio, il nostro e non solo il nostro, vive un momento in cui empatia e sostegno sono fondamentali. Le Pro Loco non si limitano a promuovere il territorio, ma lo curano e difendono aiutando tutti coloro che vivono la nostra terra e che si trovano in uno stato di bisogno. Voglio ringraziare tutti coloro che si sono spesi per questo progetto, in particolare gli storici volontari e quelli del Servizio civile, il cui supporto e impegno non è mai mancato. Noi continueremo il nostro percorso, sempre al servizio del nostro territorio e di chi lo vive, per fare, per quanto possiamo, la differenza». (rcz)

CATANZARO – Il Lions Club dona una poltrona al Reparto di Pediatria del presidio “Pugliese” della Dulbecco

Il Lions Club Catanzaro Host ha donato una poltrona al reparto Pediatria del presidio “Pugliese” dell’Azienda ospedaliero-universitaria “Dulbecco”, destinata ai genitori per permettere di stare accanto ai loro bambini durante le cure in maniera confortevole, è stata donata con l’intento di rendere più agevole e accogliente il difficile percorso che le famiglie affrontano in tali situazioni.

La poltrona, è stata scelta con cura per soddisfare le esigenze specifiche del reparto ed è stata donata ieri mattina alla presenza del dottor Giuseppe Raiola, presidente Comitato Regionale UNICEF, Direttore del Dipartimento Materno-Infantile e Direttore SOC di Pediatria dell’Azienda Universitaria-Ospedaliera “Renato Dulbecco” di Catanzaro.

Al momento della donazione erano presenti importanti figure mediche, componenti del Lions Club, tra cui i soci Valentina Talarico, Anna Maria Condito, Antonio Scarpino, Pietro Maglio e Novella Pullano. La collaborazione tra il Lions Club Catanzaro Host e il reparto Pediatria è un esempio tangibile di come la comunità possa unirsi per migliorare la qualità della cura e supportare le famiglie nei momenti difficili.

Oltre a offrire un sostegno fisico, la poltrona simboleggia il calore e l’affetto della comunità verso coloro che attraversano momenti delicati.

Il gesto solidale è stato motivato dal desiderio di rispondere positivamente all’appello del reparto e dal riconoscimento della necessità di una struttura accogliente accanto ai lettini dei bambini ricoverati. L’avvocato Danilo Iannello, presidente del Lions Club Catanzaro Host, ha voluto enfatizzare il valore della solidarietà e della vicinanza umana in situazioni delicate.

Il Lions Club Catanzaro Host è fiero di contribuire al benessere della comunità e si impegna a continuare a sostenere iniziative che migliorano la vita di coloro che ne hanno più bisogno. (rcz)

IL RICORDO / FRANCO CIMINO: Il ritorno di Graecalis e il ricordo di Nino Mustari. La cultura dell’incontro nel cuore che batte forte

di FRANCO CIMINO – Graecalis, il Teatro “piccologrande”, è tornato a Catanzaro. Dopo un tempo nient’affatto breve è tornato nella sua Città. L’esilio, come ha detto il suo primo ispiratore e conduttore geniale, Luigi La Rosa, dandone notizia, è finito. E, come lui stesso ha tenuto a precisare, per merito esclusivo del presidente della Provincia.

Il che induce a riprendere la domanda sospesa: perché il Teatro di Calabria, che da trent’anni sotto la direzione artistica dell’attore-regista Aldo Conforto, ha creato grandi eventi teatrali, distinguendosi in tutto il Paese per la sua straordinaria capacità di portare il teatro antico greco, e quello più generalmente classico, alla portata di tutti (spero che nessuno si offenda, facendolo diventare parte attiva di una nuova cultura popolare, si sia sentito costretto ad allontanarsi dal capoluogo, suo palcoscenico naturale, facendo la fortuna di Vibo Valentia in cui ha operato stabilimento all’interno del suo antico castello? Pensiero lungo, un po’ didascalico forse, per una domanda inquieta.

Si soffre, infatti, nel constatare che il rapporto tra la Città e il suo Teatro più prossimo alla sua vocazione culturale, si sia interrotto. Dispiace davvero tanto, perché oltre a essere ingiustificale un tale fatto, davvero non sarebbe comprensibile per chiunque volesse ragionarci su. Resti comunque sospesa questa domanda e ci si rallegri del ritorno, già pronti, come siamo sicuramente in tanti, a prenotare abbonamento e biglietti per la imminente stagione teatrale. Graecalis non avrebbe potuto meglio “festeggiare” il suo ritorno di come abbia fatto questa sera al Musmi, il bel museo al centro del bellissimo Parco della Biodiversità, promovendo il convegno in “ricordo” di Nino Mustari, il robusto intellettuale e uomo assai generoso, scomparso appena un mese fa, lasciando una lunga scia di rimpianti e di dolore non solo a Catanzaro o a Taverna, le sue due Città. Oppure, nel mondo della scuola o dell’Unicef, i luoghi più assorbenti la sua intelligenza e il suo spirito intenso d’umanità, per non dire della famiglia e dei suoi tanti amici, cui egli manca come il pane.

Ecco, il pane, per dirne del suo sapore, come dal titolo di uno dei suoi più importanti libri. Rimpianto e dolore lo si avverte in Calabria, e nel mondo della cultura e del sociale, che ha perso con Mustari una delle sue più importanti figure di riferimento. Instancabile, il direttore, come veniva chiamato per il suo lungo trascorso nella direzione delle scuole, cui giunse giovane e dopo diversi ruoli esercitati nella Scuola. Sempre in movimento. Ogni giorno a pensare agli altri. Agli ultimi e ai più bisognosi in particolare. Tra questi i poveri, i senza tetto. E, oltre a questi, agli ultimi degli ultimi, gli immigrati e i migranti, gli scarti umani di questo mondo stracarico di ipocrisia ed egoismo, di violenza e indifferenza.

Fino all’ultimo dei suoi giorni, con le ultime forze rimastegli telefonava e scriveva a chiunque potesse fare gesti concreti di solidarietà. Uomo di fede fortissima, di essa ispirava la sua attività nei molteplici campi della sua diuturna azione. Di Fede era piena la sua scrittura, di narratore intenso di storie semplici. Storie in cui tutti i suoi personaggi diventavano protagonisti del loro riscatto dai tormenti e dalle privazioni della vita, come dei propri errori o cattiverie.

Errori e cattiverie quasi sempre non volute dalle persone, ma scaturite dal ventre di una società troppo ostile alla bellezza. E alla bellezza creativa dell’essere umano. La sua narrativa è positiva. Il filo che lega le vicende umane è d’oro. Sottile, ma visibile. La leggera lucentezza che scorre lungo le vie umane oscurate dalle difficoltà e dai drammi, come dalle pesanti fatiche di procurasi il “pane”, è luce che illumina. Le strade del cammino. Le menti del pensiero. Gli occhi di chi spera. Ottimista e questo scrittore. L’uomo vince sempre, perché se la Fede aiuta nella lotta e nella speranza, la Provvidenza salva. Tutti. I vinti e i potenti che credevano di vincere sulle loro vittime. Tutto l’umano è risollevato, sollevare in alto, proprio così, dal divino. Divino che è dentro di noi, per quel progetto che Dio ha affidato, attraverso Gesù, e la sua Chiesa (Mustari è il laico che ha vissuto la Chiesa, anche attraverso quell’amicizia profonda che l’ha legato al grande Vescovo Antonio Cantisani) agli uomini.

Il compito (Nino quasi ce lo “insegna” da maestro qual è) degli intellettuali è quello di ricordarcelo, attraverso anche l’utilizzo di quella meravigliosa narrativa che è il Vangelo. Una narrativa sentita anche da chi non crede. Importante è solo il loro ascolto della sofferenza degli esseri umani e dei dolori di questo mondo. Più importante e la loro volontà di aiutarli a “vincere” indicando anche la via della Giustizia. Ché in essa c’è il tratto breve e finale che conduce alla Verità.

E la Verità, Mustari, dice, sornione a sé stesso, è sempre una. Da qualsiasi postazione si voglia partire, la via che ad essa essa ci conduce è una, l’uomo, la persona, piena di immodificabile dignità, che è in lui. Il punto d’approdo è uno, la sua “felicità”. La scrittura di Mustari è semplice. Le storie sono semplici. Lui, intellettuale profondo, nella testa fiumi esondanti di libri e letture diverse, conoscitore e amante della parola, usa ne suoi racconti (li chiama così, non romanzi, le sue creature, quasi per pudore e per umiltà) una narrazione semplice. Lo fa per tre motivi, io credo. La vita di cui narra, per quando sia difficile, è semplice. Dovere di chi scrive è di testimoniarla con semplicità. I racconti devono essere leggibili, cioè comprensibili, da tutti. Specialmente da quanti, e sono purtroppo i più, non hanno “la preparazione” degli eruditi, figure che non sempre coincidono con quelle degli uomini cosiddetti colti. La scrittura deve essere anche agile, snella, perché si renda rapida nello svolgimento delle storie.

Meglio è quando un libro che racconta storie si possa “ divorare”, assaporare, in una sola giornata. Nelle brevi notte, maggiormente. Infine, il libro più semplice e positivamente elementare delle storie umane,da cui trarre la lezione di vita più alta, è il Vangelo Ecco, su queste linee, anche metodologicamente utilizzate, si muove lo scrittore Costantino Mustari. Lo scrittore fine, acuto, incisivo, che, con maestria per nulla studiata, si fa quel maestro delle esistenze, che i lettori “sentono” pur se lui stesso si rifiuta di esserlo. Mustari si considera un semplice raccontatore, che ha imparato dalle storie vere di cui ha scritto. Un vero artista, un vero maestro, impara insegnando.

È uno scolaro che trova maestri nelle persone più umile e semplici. Ché la sofferenza degli esseri umani è il libro più completo. E l’Amore la cattedra più bella. Nino allievo curioso, che impara dalla Natura, che scruta continuamente, percorrendola tutta, dai mari ai monti, e dai luoghi “ vissuti”(dalle cittadine dell’Italia del Nord ai borghi della sua presila), a quelli sognati. Sullo sfondo di ogni suo sguardo, vi sono le due città tanto amate, la natia Taverna, sempre presente in qualsiasi modo nei suoi libri, e l’adottiva Catanzaro, quotidianamente servita con l’onore di cittadino probo e di amministratore attento. Ci sarebbe ancora da dire tantissimo. Ma non posso, sono già andato come sulla corrente di un fiume che scende a mare. Mi fermo prima della distesa infinita. Sono queste alcune delle molte considerazioni che hanno riempito del ricordo di Nino, questa serata bella. Piena di cultura e di sentimenti. E anche di gratitudine verso quest’uomo straordinario, ricco di cultura e di sentimenti.

Merito è, oltre che degli organizzatori e di La Rosa, che l’ha introdotta accompagnandola con garbo lungo le due ore del suo piacevole svolgimento, delle belle persone che sono state chiamate a “raccontare” Nino, anche attraverso la riflessione intorno ad alcune sue opere. Il dott Giuseppe Raiola, presidente regionale di Unicef, che ne ha descritto il legame profondo con l’Associazione, la prof Teresa Rizzo, presidente Società Dante Alighieri, che ha svolto una relazione straordinaria per profondità culturale e intensità sentimentale, sulla vita e il pensiero di Mustari, la prof Raimondo Bruno, con la sua particolare letture dell’ultimo libro. Infine, la dott.ssa Annamaria Iembo, che mischiando parole e lacrime, ci ha detto di un Nino, amico delicato, anche simpatico e divertente.

Il tutto accompagnato, come da musica, dalle letture efficaci, autentiche nel vibrare delle loro voci, degli attori che hanno reso grande il Teatro di Calabria in Graecalis, Maria Rita Albanese, Arianna Riccelli, Salvatore Venuto, Paolo Formoso. Della squadra speciale sarebbe stata anche la ben nota Marta Paride, impossibilitata alla presenza. Sono tutti attori di grande qualità, che altrove ci invidiano e Vibo avrebbe voluto con forza trattenere.

Loro hanno reso il ricordo più forte di quanto la stessa parola, che il prof Luigi ha spiegato distinguendola dalle altre due che le somigliano, non dica. La memoria di Costantino Mustari è incancellabile, perché è memoria del cuore. Delle sue due splendide figlie e del loro amore verso quel padre amorevole, (amorevole e attento esattamente come il padre di cui Nino parla in ogni sua composizione, il padre bisognevole a questa società che ne sembra priva), non dico.

Seduto in seconda fila, le ho visto di spalle, danzare tra struggente commozione e l’infinita dolcezza porta al piccolo nipote di Nino, figlio della secondogenita, offrendogli carezze e dondolanti parole sussurrategli all’orecchio. La sala strapiena di persone, è stata strapiena anche di commozione e di attenzione. Non si è sentito neppure respirare. Un solo respiro, quello di Nino. L’abbiamo “sentito” tutti. (fc)

CATANZARO – S’inaugura la nuova sede Scout

Domani pomeriggio, a Catanzaro, alle 18.15, sarà inaugurata la nuova sede scout ubicata all’interno del centro sociale del quartiere Gagliano. Con l’inaugurazione, inoltre, il Centro sociale riavvia le proprie attività.

iunge a compimento, dunque, il percorso avviato dall’amministrazione comunale Fiorita con l’avviso pubblico finalizzato alla realizzazione di progetti di sviluppo di comunità – sperimentazione del welfare generativo di quartiere, che ha individuato nel “Gruppo Agesci Catanzaro 8” il soggetto con cui restituire alla struttura sociale dello storico quartiere la sua funzione precipua. Alla cerimonia di inaugurazione, oltre alle rappresentanze del mondo scout, saranno presenti il sindaco Nicola Fiorita e il parroco di Gagliano don Michele Fontana(rcz)

 

Il sindaco di CZ Fiorita: Scelte di politica concreta per utilizzo immediato del Centro fieristico “Colosimo”

Il sindaco di Catanzaro, Nicola Fiorita, ha evidenziato come «la scelta di confermare l’affidamento del Centro Fieristico “Giovanni Colosimo” alla Fondazione Politeama non è stata dettata da un generico allineamento alle decisioni della vecchia amministrazione, ma da una semplice ragione di opportunità e oserei dire di “politica concreta”».

«Resto del parere che una struttura del genere, per le sue potenzialità e per le sue specificità – ha evidenziato – andrebbe gestita da un soggetto autonomo costituito da Regione, Provincia, Comune, Camera di commercio, Confindustria e altri soggetti privati. Ma perseguire questa strada maestra, che in prospettiva non abbandoniamo, avrebbe significato rinviare di alcuni anni l’utilizzo del Centro. Avremmo dovuto intanto revocare la precedente delibera di Consiglio comunale, fronteggiare potenziali ricorsi al Tar, costituire il nuovo soggetto giuridico, raccogliere tutte le adesioni e i relativi apporti finanziari».

«Chi appena conosce i meccanismi della pubblica amministrazione – e i consiglieri della Lega li conoscono molto bene per essere da alcuni decenni in Consiglio comunale – sa perfettamente che un iter del genere comporta tempi molto lunghi. Abbiamo preferito perseguire la strada di un utilizzo più immediato del Centro Fieristico – ha proseguito – che passava inevitabilmente dal rispetto della vecchia delibera. Intanto abbiamo compiuto azioni concrete, come il rinnovo della convenzione la Regione che ci ha consentito di tornare nel possesso della struttura e di svolgere già alcuni primi concorsi. L’intitolazione al Cavaliere Colosimo è stato un atto simbolico di grande valore perché dedicato ad un uomo che ha vissuto per creare lavoro e sostenere la cultura. Esattamente i compiti che spettano al Centro Fieristico».

«La consegna formale alla Fondazione Politeama – ha detto ancora – ci permetterà di avvalerci di una collaudata professionalità del settore e di avviare a breve una prima attività. Mi pare di capire che tutto questo al gruppo della Lega non piace. Il pragmatismo, cosi come l’ alta politica, non è utile sempre e a prescindere, ma lo è certamente e molto quando si rivela utile ai cittadini». (rcz)