LAMEZIA TERME (CZ) – Sold out allo stadio D’Ippolito per lo show di Checco Zalone

Tutto esaurito e divertimento incontenibile allo Stadio Guido d’Ippolito di Lamezia Terme per l’unica tappa in Calabria del tour “Amore + Iva”, il nuovo mega show di Checco Zalone, che ha incantato tutti da autentico e poliedrico show man. Uno spettacolo impeccabile, suggellato da numeri record ovunque, prodotto da Arcobaleno Tre di Lucio e Niccolò Presta, affidato in Calabria alla esperta macchina organizzativa di Ruggero Pegna.

Uno spettacolo eccezionale durato oltre due ore, durante le quali Luca Medici, vero nome del comico pugliese, ha sfoderato tutte le sue doti di artista unico nella storia dello spettacolo italiano, mettendo insieme alla sua indiscutibile verve di attore comico anche qualità e abilità di musicista, cantante, imitatore. Un talento completo, capace di incantare con un carisma e una simpatia che arrivano a tutti.

Con questo show, qualora ce ne fosse bisogno, Checco Zalone ha confermato anche a Lamezia di non essere solamente autore e attore di film da super incassi ma artista vero, che supera l’esame della prova dal vivo con la lode tradotta in continui applausi, risate, esplosioni di gioia, fino alla lunga standing ovation finale di un pubblico entusiasta, consapevole di aver vissuto una serata magica. Con la sua ironia sempre intelligente e pungente, mai banale, ha trascinato tutti in quella che si può ben definire la “Commedia alla Zalone”, un mix perfetto di tagliente e spiazzante umorismo, tra recitazione dal tratto spontaneo e performance tirate fuori dal suo vastissimo bagaglio di capacità artistiche e bravura. Dal cinema al live, il nuovo salto sulla prova inappellabile del palcoscenico più difficile ha dimostrato la maturità assoluta di un attore fine e completo, amato da ogni target e fascia d’età, come ha dimostrato il pubblico di ieri sera, letteralmente contagiato d’allegria. Il feeling tra lui e il suo pubblico è stato immediato, già dall’arrivo sul palco, raggiunto a sorpresa dal fondo della platea gremita, accolto da un sonoro boato.

Il calore subito avvertito dall’artista, lo ha spinto perfino ad allungare la scaletta e regalare alcuni esilaranti fuori programma alle migliaia di spettatori, arrivati da ogni angolo della regione, che hanno riempito platea e tribune di uno stadio trasformato in un vero teatro sotto le stelle.

Uno dietro l’altro, sono arrivati tutti i pezzi forti della nuova scaletta, dalle irresistibili imitazioni di Muti e Vasco Rossi a quella di Bocelli, oltre a innumerevoli gag e alle arcinote hit musicali, chiuse dall’ormai storica “Angela” cantata con il coro di tutto lo stadio.

Annunciato un anno fa, Zalone è tornato in Calabria a 12 anni di distanza da “Resto Umile”, lo spettacolo presentato al Palacalafiore di Reggio, lasciando a tutti il ricordo di una notte davvero indimenticabile.

Bravissimi tutti i componenti della band che lo ha accompagnato: Egidio Maggio, chitarra, Pierpaolo Giandomenico, basso, Felice Di Turi, batteria, Antonio Iammarino, tastiera, Vanessa Calderisi, sax, con una nota speciale per Alice Grasso, talentuosa cantante e attrice e per l’attore Maurizio Bousso, tutti applauditissimi.

Perfetta la macchina organizzativa, che ha curato minuziosamente ogni dettaglio per garantire al pubblico visione, acustica, comfort perfetti, non semplici in uno stadio e all’aperto. Oltre a tre enormi ledwall, serviti da apposite regie e telecamere, sono state installate anche ulteriori torri per potenziare l’audio e realizzati vari interventi per eliminare alcune criticità della struttura, come la rimozione dei pannelli in vetro del lato tribuna coperta non più trasparenti, la rinumerazione di tutti i settori, l’efficientamento dell’impianto di luci d’emergenza, la sistemazione di ulteriori servizi igienici chimici, la pulizia di tutto lo stadio, la copertura del passaggio dei mezzi.

Soddisfatti a fine spettacolo, insieme al pubblico, anche i produttori dello show Lucio e Niccolò Presta, entrambi presenti a Lamezia, e il promoter Ruggero Pegna, che li ha ringraziati per la stima e la fiducia. Meritato il “Riccio d’Argento” di Gerardo Sacco, Premio ai Migliori Live d’Autore dell’Anno del Festival “Fatti di Musica”, giunto alla sua trentasettesima edizione, oscar del live, che ora guarda ai prossimi numerosi appuntamenti dell’estate. (rcz)

LAMEZIA TERME (CZ) – Tutto pronto per il megashow di Checco Zalone allo stadio D’Ippolito

Dopo tre giorni di allestimento, è tutto pronto allo Stadio Guido d’Ippolito di Lamezia Terme per l’unica tappa in Calabria del tour “Amore + Iva”, il nuovo mega show di Checco Zalone di domani sera, 4 luglio, alle ore 21:00.

L’apertura dei cancelli è fissata per le ore 19:00. Dalle 18:00 sarà attiva anche la biglietteria dello Stadio per gli ultimissimi biglietti disponibili in tribuna. L’ingresso alla platea, già tutta esaurita da giorni, sarà da via Newton, mentre per la tribuna coperta frontale all’enorme palcoscenico l’accesso è da via Marconi.

Annunciato un anno fa, il comico pugliese capace di battere ogni record al cinema, in tv e dal vivo, torna in Calabria a 12 anni di distanza da “Resto Umile”, lo spettacolo presentato al Palacalafiore di Reggio. Con una serie di sold out, per Zalone sono arrivati nuovi record anche dal vivo grazie a questo grande show prodotto da Arcobaleno Tre del manager di origine calabrese Lucio Presta, con unica data in Calabria affidata alla rodata macchina organizzativa della Show Net di Ruggero Pegna. Checco Zalone (Luca Medici) sarà accompagnato dalla sua band di musicisti: Egidio Maggio, chitarra, Pierpaolo Giandomenico, basso, Felice Di Turi, batteria, Antonio Iammarino, tastiera, Vanessa Calderisi, sax, Alice Grasso, cantante e attrice e dall’attore Maurizio Bousso.

Circa 4000 i biglietti già venduti, con gli ultimissimi tagliandi ancora disponibili su ticketone.it, nei punti autorizzati (Lamezia: Uffici Pegna, corso G. Nicotera n. 237) e alla biglietteria dello stadio.

Oltre al lavoro di allestimento, Pegna ha provveduto alla rimozione dei pannelli in vetro del lato tribuna coperta, non più trasparenti, per favorire la perfetta visione dello show alle file poste più in basso, e alla rinumerazione di tutti i settori. Tra i lavori realizzati, anche in ottemperanza alle prescrizioni della Commissione di Vigilanza, che da giorni ha dato il suo parere positivo, anche l’efficientamento dell’impianto di luci d’emergenza, con la sostituzione del gruppo elettrogeno dello stadio non funzionante, la predisposizione di 2000 sedie e servizi igienici chimici per la platea sul rettangolo di gioco, copertura dei passaggi dei mezzi tecnici con pannelli in multistrato, pulizia di tutti i seggiolini grazie all’intervento della Lamezia Multiservizi.

Il gigantesco palcoscenico coperto layher di oltre 20 metri di larghezza è dotato di ben tre ledwall giganti. Installate anche speciali torri supplementari per potenziare l’audio a favore degli spettatori in tribuna. Nulla è stato lasciato al caso per garantire la migliore riuscita di uno show che si presenta come il più divertente dell’anno. A Checco Zalone sarà consegnato il “Riccio d’Argento” del celebre orafo calabrese Gerardo Sacco, riconoscimento ai Migliori Live d’Autore dell’Anno del Festival “Fatti di Musica”, giunto alla sua trentasettesima edizione, un autentico oscar del live. Per informazioni tel. 0968441888 www.ruggeropegna.it. (rcz)

L’OPINIONE / Sergio Dragone: Checco Zalone e i calabresi

di SERGIO DRAGONE – L’autoironia non è “una dote di cui sono colmi” i calabresi, direbbe De Andrè. Appartengo a quella schiera di persone che non hanno paura di ridere dei propri difetti e di quelli della propria terra, senza per questo fare venire meno la propria orgogliosa appartenenza. Uno dei miei maestri in giornalismo, l’indimenticabile Saro Ocera, diceva che dopotutto la Calabria era solo “la parte a nord dell’Egitto”. Un campione di autoironia.

Figurarsi se mi ha scalfito più di tanto la performance, per la verità un po’ deludente, di Checco Zalone sul palco di Sanremo che ha ambientato in Calabria la surreale favola di Cenerentola/Trans Oreste. L’intenzione di lanciare un messaggio contro l’omofobia è stata lodevole. Non è la prima volta che l’artista pugliese affronta temi scottanti, come quello dell’immigrazione nel suo bel film Tolo Tolo. Anche in quell’occasione, lanciò una “battuta terribile” (sono parole sue) sulla Calabria. Nella scena in cui la nave con i profughi a bordo avvista il porto di Vibo Marina, il protagonista della delicata ed esilarante storia si rivolge ai migranti: «Torniamo in Africa, è meglio, ci vogliono far sbarcare a Marina di Vibo Valentia, su dai, un minimo di dignità».

Zalone è molto bravo, nulla da dire, e ad un artista tutto si può permettere. Ci sarebbe da interrogarsi perché ha immaginato la Calabria come terra “ideale” dell’intolleranza omofoba e dell’ipocrisia sugli orientamenti sessuali.

E’ forse per lui ed i suoi autori l’emblema dell’arretratezza culturale che fomenta l’odio contro gay e lesbiche?  Questo aspetto dovrebbe chiarirlo Checco ed è dirimente in questa polemica che si è scatenata sui social. Io credo che la favola di Cenerentola/Trans Oreste poteva essere ambientata tranquillamente in ogni regione italiana dove la cronaca ogni giorno segnala fenomeni terribili di intolleranza e violenza omofoba.

Una cosa sola non riesco a perdonare al formidabile attore pugliese (che anche in futuro andrò a vedere al cinema): avere sfregiato la canzone-capolavoro di Mimì sia pure per una causa nobile. A parte la solita gaffe di Amadeus che avrebbe ben potuto ricordare la straordinaria Mia Martini, mi ha colpito negativamente quel testo goffo e sguaiato che a mio parere risulta offensivo anche verso i transessuali.

Il capolavoro di Mimì si reggeva su una prova di alta poesia di Bruno Lauzi e come tale è diventato immortale. A me è parso sinceramente un sacrilegio e non c’entra niente l’autoironia.

Lo stesso tema venne affrontato con ben altra eleganza e genialità da due grandi artisti. Nel 1984 Pierangelo Bertoli scrisse l’intensa e triste Maddalena, in cui denunciava l’intimo dramma psicologico di un trans. Molti anni più tardi, Fabrizio De Andrè, il più grande di tutti, compose Princesa, ispirato al libro autobiografico di Fernanda Farias De Albuquerque, detta “Princesa”, scritto in carcere a Rebibbia. Inutile sottolineare la differenza con il grottesco testo di Cenerentola/Oreste trans.

In ogni caso, lo spettacolo deve andare avanti. E dobbiamo andare avanti anche noi calabresi, con le armi dell’autoironia e la voglia di cambiare. (sdr)

Vibo fa marketing con la gag di Checco Zalone. Piace la brillante ironia della sindaca Limardo

di SANTO STRATI – Non sappiamo se il sindaco di Vibo Valentia, Maria Limardo, ha un suo ufficio marketing o ha fatto tutto da sola, ma l’utilizzo, a fini promozionali, della battuta di Checco Zalone nel suo film Tolo Tolo  del rifiuto di sbarco a Marina di Vibo, che a qualcuno è risultata sgradevole, è geniale, da manuale del perfetto comunicatore. La Limardo mostra una straordinaria intelligenza nel gestire la battutaccia che riguarda la sua città (altri avrebbero minacciato ferro e fuoco, querele, sequestro del film ecc.) trasformandola in un magnifico pretesto per far parlare di Vibo, e questa volta, ovviamente, in termini positivi. La città che sfiora gli ultimi posti per qualità della vita e per reddito pro-capite in Italia diventa così popolarissima e l’irresistibile ironia del popolare attore (questa volta anche regista di se stesso) fa marketing territoriale: dicendo «è un posto da evitare» si mette in moto il meccanismo della curiosità, che si trasforma in spontanea simpatia da parte di chi riceve il “messaggio”.

Andiamo con ordine: per chi non sa niente del film Tolo Tolo e della gag del “profugo all’inverso” Zalone, è meglio ricapitolare. Il film – che non fa sganasciare dalle risate come i precedenti ma è ugualmente divertentissimo pur affrontando la tematica sociale degli immigrati con grande serietà, diventando un bel manifesto antisalvini e la sua politica sugli sbarchi, il che non guasta – racconta il sogno di Zalone che si ritrova profugo italiano in Africa. Dovendo riportare in Italia un bambino africano al padre, Zalone affronta la traversata insieme con altri disperati. Dalla bagnarola che li dovrà sbarcare,: quando gli comunicano che il porto è Vibo Marina, Zalone invoca “un po’ di dignità” replicando col telefono satellitare alla Capitaneria di porto: “Vi faremo sapere”. Subito qualcuno ha fatto subito rilevare la battuta “infelice”, invitando all’indignazione popolare, molti altri hanno sorriso. Tra questi ultimi, la sindaca Limardo che ha colto l’occasione per far circolare via Facebook una bellissima lettera-invito all’attore-regista, conquistando subito una larga (e meritata) popolarità.

«Caro Checco Zalone, – ha scritto la sindaca Limardo – ho visto Tolo Tolo è un film che fa riflettere, io mi sono pure divertita oltre che emozionata, anche la “battuta terribile su Vibo Valentia” è stata esilarante. Rido ancora tutte le volte che ci penso e, sai, ti devo ringraziare. Pensa in quante persone si scatenerà la curiosità di conoscere Vibo Valentia! Grazie a te e a Tolo Tolo la mia bella Vibo sta ottenendo una popolarità straordinaria . Pensa a quanta gente mossa dalla curiosità che hai scatenato potrà ammirare la bellezza della costa, respirare il profumo della ginestra e del mare, assaporare il calore della sua gente. Gente che accoglie con il cuore e che ha dimostrato di tendere la mano con slancio e generosità in occasione degli sbarchi. Dai vieni a trovarci ! Potrai anche tu diventare immortale sulle bianche spiagge della Costa degli Dei, il litorale più bello del mondo e dove splende il Sole a catinelle».

Continua l’operazione marketing la simpatica sindaca di Vibo, sfruttando i titoli delle divertenti commedie di Zalone: «In questi luoghi avvolti dalla magia delle fiabe potrai ammirare paesaggi mozzafiato, vedrai il cielo incendiarsi al tramonto e poi, potrai contare le stelle una ad una. Rimarrai incantato da mille cose che ti faranno dire Cado dalle nubi. Dai vieni a stare un giorno con noi ! Saremo felici averti nostro ospite ! Sarà una bella festa, sono sicura che ci faremo un sacco di risate. Dopo essere sbarcato nel nostro bellissimo porto di Vibo Marina e aver visitato la città con il suo immenso patrimonio storico, artistico e archeologico, il suo Museo Nazionale che custodisce la preziosa Laminetta Orfica, potremo gustare insieme la nduja di Spilinga, la cipolla rossa di Tropea, i formaggi del Poro, i funghi delle Serre, il tartufo gelato di Pizzo, i mostaccioli di Soriano, e alla fine esclamerai: Che bella giornata!. Come vedi caro Checco non dovrai chiederti Quo vado, non potrai che scegliere di venire a Vibo Valentia nella nostra terra meravigliosa, ricca di identità e dignità e che richiama tutti i tuoi film più belli e di successo, pensa che è certamente il posto ideale dove girare il tuo prossimo Film. Intanto ti aspettiamo presto per girare insieme a te il film di una giornata indimenticabile».

È un manifesto promozionale straordinario, da premiare senza pensarci due volte: in due righe la sindaca Limardo, che mostra tutto l’affetto che la lega alla sua città, è riuscita a fare un’operazione di marketing territoriale incredibile. È un ottimo segnale, la conferma ulteriore che questa terra è fatta di donne e uomini non solo capaci e competenti ma anche intelligenti e sagaci, in grado di trasformare un’apparente insulto in una magnifica occasione di promozione del territorio. I vibonesi sono decisamente da invidiare per il loro primo cittadino. Grazie, sindaca. (s)

La garbata risposta del produttore del film Marco Valesecchi

Il produttore di Tolo Tolo, il fortunatissimo film di Checco Zalone, Marco Valsecchi ha risposto alla lettera della sindaca Limardo di cui diciamo sopra. È stata la stessa sindaca a rendere nota la replica, garbata e simpatica, del produttore: «Le scrivo – dice Valsecchi – per complimentarmi per l’intelligenza e l’ironia con cui ha affrontato la polemica che era stata creata a sproposito della battuta presente nel film di Checco Zalone. Il modo così garbato e insieme divertente con cui ha giustamente rivendicato la bellezza della sua città bersaglio della comicità sempre irriverente di Checco, ha dimostrato a chi è incapace di cogliere l’ironia la sua inconsistenza: se non sappiamo ridere dei nostri difetti, davvero per questo Paese non c’è futuro. Grazie ancora e viva Vibo Valentia». La sindaca ha detto di essere certa che tutti i cittadini vibonesi, tutti coloro che eventualmente si sono sentiti offesi dalla battuta di Checco Zalone, «non mancheranno di cogliere il senso profondo del gradito messaggio del produttore, cui rivolgo il mio ringraziamento per le parole di apprezzamento, ma soprattutto per l’attenzione dimostrata verso la città di Vibo Valentia. L’ironia contenuta nella battuta di Checco Zalone va interpretata in tutte le sue sfumature ed esigenze cinematografiche, nella certezza, come già sta succedendo, che sarà foriera di sviluppo turistico per Vibo e l’intero territorio. La battuta di Checco Zalone ci incoraggia e ci sprona a rivendicare con forza l’orgoglio di appartenenza alla bellissima Vibo. A Checco Zalone e al produttore Pietro Valsecchi, che con il loro lavoro cinematografico si attestano già nelle più alte classifiche, l’augurio dell’amministrazione comunale di proseguire nel meritatissimo successo, senza mancare i rinnovare l’invito ad onorarci della loro presenza nella nostra città, che li ospiterà con il calore e l’affetto che solo i vibonesi sanno dare». (rrm)