di PINO NANO – In Calabria si parla di Fratel Cosimo Fragomeni da almeno 50 anni, e si parla di lui come di un santo moderno, di un pellegrino di fede che ha scelto di dedicare la sua vita al silenzio e alla preghiera, al servizio verso gli altri, e alla rinuncia di ogni forma di bene materiale per la contemplazione nel Signore Dio Nostro. Nella Locride, la prima volta che andai a cercarlo per intervistarlo, io ero allora ancora giovanissimo cronista in erba, i contadini del luogo mi parlarono di lui come di un novello san Francesco di Paola.
Bene, oggi a distanza di 50 anni da allora «La Chiesa riconosce ufficialmente il valore spirituale dello Scoglio» che è appunto il luogo di preghiera dove Fratel Cosimo ogni anno riceve migliaia e migliaia di fedeli che arrivano da lui da ogni parte d’Italia e del mondo. Quello che insomma, capitava, quando lei era ancora in vita, a Paravati per Natuzza Evolo. Lo stesso respiro religioso, la stessa voglia di preghiera e di meditazione, gli stessi segni evangelici, o se preferite gli stessi “frutti” cristiani.
A dare l’annuncio ufficiale di questa decisione, che giunge a Locri direttamente dal Vaticano è mons. Francesco Oliva, uno dei vescovi più illuminati di Calabria, un intellettuale della Chiesa moderna al di sopra di ogni sospetto, e che nel corso della sua missione evangelica è riuscito a dare alla Locride il senso vero del messaggio cristiano. Un vescovo alla vecchia maniera, dove l’animo umano conta più di tutto il resto, e dove il rapporto quasi familiare e filiale con il suo popolo ha fatto di lui un testimone amatissimo del suo tempo e del suo territorio.
«Nel giorno dedicato alla memoria della Beata Vergine Maria del Carmelo – dice mons. Oliva – alla luce delle “Norme per procedere nel discernimento di presunti fenomeni soprannaturali”, la Chiesa riconosce ufficialmente il valore spirituale e pastorale dell’esperienza dello Scoglio. Con decreto del 5 luglio 2024, emesso dal Prefetto del Dicastero per la Dottrina della Fede, S.E. Card. Víctor Manuel Fernández, approvato direttamente da papa Francesco, viene infatti concesso il Nihil obstat, che rappresenta il livello più alto di riconoscimento di un fenomeno religioso».
Il Nihil obstat – spiega Mons. Oliva nella sua nota ufficiale – consente di «apprezzare il valore pastorale e promuovere pure la diffusione di questa proposta spirituale, anche mediante eventuali pellegrinaggi», quindi raduni ed incontri di preghiera. I fedeli «sono autorizzati a dare ad esso in forma prudente la loro adesione».
«Questo riconoscimento – ripete il vecchio vescovo – avviene dopo anni di discernimento e di accompagnamento pastorale della realtà dello Scoglio, in seguito alla mia richiesta al Dicastero per la Dottrina della Fede del 5 giugno 2024. La Chiesa riconosce ufficialmente dunque che l’esperienza spirituale dello Scoglio in Santa Domenica di Placanica, nel corso della sua storia, non ha evidenziato elementi critici o rischiosi né tanto meno problematici di evidente gravità o elementi che contraddicono direttamente l’insegnamento della Chiesa cattolica sulla fede e la morale, che avrebbero potuto provocare scandali e minare la credibilità della Chiesa, ma ha offerto tanti segni di grazia e di conversione».
Per la Chiesa locale è un trionfo, una vittoria per nulla scontata, una scommessa vinta, ma già 50 anni fa la Chiesa locale si era schierata dalla parte di fratel Cosimo, e già allora erano tanti i sacerdoti che arrivavano a Santa Domenica di Placanica per pregare, per concelebrare con lui e per parlare direttamente con il “frate dei poveri”.
Mons. Oliva porta a casa al suo popolo un regalo che il suo popolo aspettava da anni: «Finalmente – dice – la Chiesa riconosce con atto ufficiale a firma del Dicastero della Dottrina della Fede approvato dal Santo Padre la presenza dell’azione dello Spirito Santo in mezzo a quest’esperienza spirituale di ispirazione mariana, per il bene di tutti i fedeli che vogliono liberamente prestare il loro assenso. Questo riconoscimento che è stato dato alla devozione alla Madonna dello Scoglio è per noi motivo di grande gioia e di viva soddisfazione».
Ma dice molto di più il Vescovo di Locri: «È un segno speciale che lo Spirito Santo vuole dare ai fedeli della nostra chiesa e a quanti frequentano da anni questa realtà mariana: d’ora in avanti possono guardare a Maria più da vicino, avvertendo la sua presenza e l’incoraggiamento a seguire Gesù, anche quando le prove e difficoltà della vita ne rendono più difficile il loro cammino. Adesso tutti, anche coloro i più dubbiosi e scettici, possiamo guardare allo Scoglio liberi di pregiudizi con la consapevolezza che siamo davanti a un dono prezioso fatto alla nostra diocesi e, direi, all’intera Chiesa universale».
Dio solo sa quanti sforzi e quanti sacrifici, e quante delusioni, il vescovo di Locri ha dovuto sopportare e vivere in prima persona in tutti questi anni per raggiungere questo risultato, ma lui è un uomo forte, piccolino di statura, ma pieno di fede e di spiritualità, e con il suo carisma e la sua autorità morale non poteva non vincere.
Aggiunge: «Tale riconoscimento ha un grande significato ecclesiale e dà più serenità a quanti pellegrini da anni frequentano la realtà dello Scoglio. Qui possono continuare a vivere la devozione mariana ed a svolgervi attività religiose e di culto. Invito tutta la Comunità diocesana a rendere grazie a Dio ed a pregare per il Santo Padre Francesco, che attraverso l’approfondita azione di discernimento del Dicastero per la Dottrina della Fede ha accolto la richiesta di nulla osta apprezzando il valore ed il significato della vicenda spirituale dello Scoglio. La storia dello Scoglio è stata scritta e raccontata a lungo. Fratel Cosimo s’è lasciato illuminare dallo Spirito e in collaborazione ed obbedienza ai Vescovi che si sono succeduti nel tempo s’è fatto strumento di Dio in una missione di ascolto delle umane sofferenze che ha presentato al Signore per le mani di Maria. D’ora in poi possiamo frequentare lo Scoglio con la certezza di essere in un luogo sacro toccato dalla Grazia di Dio».
Quanto basta per gridare al miracolo, che è il vero miracolo della fede, della perseveranza, del rigore, della serietà e della trasparenza evangelica. Per la Locride oggi, ma direi per la Chiesa di Francesco oggi è un giorno di gloria. (pn)