L’OPINIONE / Franco Germanò e Ersilia Cedro: Al Comune di Reggio una deriva autoritaria

di FRANCO GERMANÒ ED ERSILIA CEDRO – Che il De Profundis per Reggio Calabria fosse già stato recitato lo si sapeva già, dieci anni or sono, che Reggio stia vivendo uno dei periodi più bui della propria millenaria storia, con giovani che vanno via a migliaia per costruire  il proprio futuro altrove senza far più ritorno, con attività commerciali costrette ad abbassare le saracinesche, con servizi pubblici scadenti e garantiti male ed a singhiozzo, con centinaia di milioni di euro fermi, che se investiti potrebbero cambiare volto alla Città, per la ormai conclamata incapacità gestionale-amministrativa dell’attuale governo della città, con la più totale assenza di programmazione in grado di tracciare le linee di sviluppo per gli anni a venire. In questo quadro desolante la maggioranza di centro-sinistra decide di dare uno strappo a qualsiasi regola di garanzia all’interno di Palazzo San Giorgio.

Quel che è accaduto e sta accadendo costituisce un precedente assai singolare e gravissimo. Da un lato la proposta di modificare il Regolamento del funzionamento delle Commissioni Consiliari (che sono emanazioni del Consiglio), che comprime i diritti di controllo e vigilanza dei consiglieri comunali, attraverso la quale si vorrebbe violare il diritto di ogni singolo Consigliere Comunale di poter verificare qualsiasi atto amministrativo prima del suo arrivo in aula, impedire di convocare in audizione Dirigenti, Assessori, Sindaco, Funzionari per l’approfondimento e la richiesta di chiarimenti sulle questioni poste all’ordine del giorno, dall’altro si vorrebbe vietare addirittura il diritto di rendere pubblico ciò di cui si discute in Commissione.

Un bavaglio di sovietica memoria nei confronti dei Consiglieri Comunali e dei giornalisti.

Ma se ciò non bastasse, i Consiglieri di centrodestra sono stati letteralmente buttati fuori da Palazzo San Giorgio, impedendo loro di tenere, dentro la sede istituzionale, la conferenza stampa per denunciare la gravità di quanto stesse accadendo.

Il sindaco e la sua maggioranza hanno scambiato la casa di tutti noi reggini per la loro proprietà privata e le loro decisioni autoritarie, che ledono diritti costituzionali e di legge riconosciuti ai rappresentati istituzionali, per “atti legittimi”.

Falcomatà e i suoi “compagni di sventura”  hanno oltrepassato ogni limite della decenza istituzionale, evidenziando, con il loro modus operandi, la volontà di porre il “bavaglio” a chiunque osi mettere il naso nei loro atti, Consigliere, giornalista o semplice cittadino che sia, manifestando evidenti limiti politici ed un’accentuata propensione alla totale mancanza di trasparenza che si configura con la palese volonta’ di “nascondere” il loro operato amministrativo.

Bene hanno fatto i Consiglieri Comunali di centrodestra a manifestare tutto il loro disappunto ed il loro sdegno verso questa deriva autoritaria, chiedendo al Prefetto di essere ricevuti.

Fratelli d’Italia è accanto ai Consiglieri, li sostiene e li sosterrà in questa battaglia di di democrazia, di trasparenza e di verità attivando ed informando sin da subito i propri canali istituzionali governativi.

Il momento è decisivo e non c’è e non ci sarà spazio politico per chi dovesse ritenere che tutto ciò non sia da considerare importante.

[Franco Germanò e Ersilia Cedro sono rispettivamente Responsabile FDI Enti Locali e Rapporti con i Partiti e presidente Fdi Reggio]

Il vicesindaco di RC Brunetti: Dati report errati, a Reggio la differenziata cresce

Il vicesindaco del Comune di Reggio, Paolo Brunetti, ha evidenziato come «i dati relativi alla raccolta differenziata dei Comuni calabresi diffusi quest’oggi alla Cittadella nel corso della sesta edizione dell’Ecoforum con la presentazione del report “Comuni ricicloni”, non corrispondono affatto alla realtà».

«Reggio Calabria non è al 18,1% di differenziata come gli autori del report affermano, ma a più del 41% – ha evidenziato –. A certificarlo sono i dati dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale per il Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente, organismi scientifici nazionali che indicano, nonostante le difficoltà, dati di tutto rispetto per la nostra città».

«Siamo consapevoli che la raccolta differenziata debba ancora crescere a Reggio Calabria – ha spiegato Brunetti – ma ci stupisce l’assoluta disinformazione diffusa da certe associazioni che rischia di vanificare il lavoro fatto in questi anni. C’è da dire che la nostra città, la più grande e popolosa della Calabria, incontra certamente maggiori difficoltà nella gestione del circuito della differenziata rispetto a Comuni più piccoli e con una minore densità abitativa, ma il dato ufficiale del 41,2%, peraltro riferito al 2022 e probabilmente cresciuto nel 2023, costituisce un segnale certamente incoraggiante, che deve farci comprendere la necessità di aumentare le quantità di rifiuti differenziati».

«Non ci convincono affatto le modalità con le quali gli organizzatori dell’Ecoforum abbiano diffuso pubblicamente dati completamente errati. Per quanto ne sappiamo – ha proseguito – le percentuali di tanti comuni calabresi, diffuse durante la conferenza stampa odierna, sono state completamente erronee».

«Grave – ha concluso – che un istituto che dovrebbe incoraggiare i Comuni nella pratica della raccolta differenziata diffonda dati così macroscopicamente imprecisi».

La risposta di Legambiente: I dati basati su Report 2023 di Arpacal

Legambiente in una nota ha precisato come «i dati presentati da Legambiente, nell’ambito della sesta edizione dell’Ecoforum rifiuti, contenuti nel dossier “Comuni ricicloni”, sono basati sul report 2023 dell’Arpacal (dati 2022), consultabile sul sito della stessa Arpacal e trasmessi direttamente dall’Agenzia all’Associazione in seguito ad apposita richiesta».

«I dati in oggetto, riferiti all’anno 2022 – viene spiegato – sono stati poi oggetto di un recentissimo aggiornamento, successivo alla redazione del dossier. Di tale circostanza l’Associazione ambientalista ne ha dato atto nella nota stampa inviata ieri al termine dell’Ecoforum, specificando che nei prossimi giorni saranno analizzati i dati che Arpacal ha aggiornato da qualche giorno e saranno aggiornati i dati sul Report».

«Nella nostra nota stampa, infatti – ha aggiunto l’Associazione – Legambiente ha rilevato come la raccolta della città di Reggio Calabria fosse pari ad appena il 18,1%, in discesa rispetto all’anno precedente, specificando che si trattava dei “dati Arpacal sinora analizzati».

«È evidente, dunque – prosegue la nota – che Legambiente ha utilizzato e diffuso i dati ricevuti direttamente da Arpacal in un tempo antecedente alla redazione del dossier “Comuni ricicloni”. Vi è da dire, però, che effettivamente nel recente aggiornamento Arpacal, effettuato sempre sui dati 2022, la percentuale di raccolta differenziata di Reggio Calabria passa dal 18,1 al 39,41%, così come cambiano le percentuali di altri Comuni. Tutti i dati saranno naturalmente aggiornati per come già anticipato».

«Siamo, quindi, lieti – ha detto ancora – che dall’aggiornamento dei dati da parte di Arpacal il Comune di Reggio Calabria raggiunga performance migliori e che le politiche messe in campo abbiano portato ad un trend positivo, nonostante le difficoltà che hanno interessato in più fasi soprattutto i conferimenti e le numerose emergenze. Certamente il dato positivo, che incoraggia a proseguire l’Amministrazione e l’assessore Brunetti su questa strada, resta ancora tra i più bassi dell’intera regione, che nel complesso continua a non raggiungere il 65% di raccolta differenziata, che costituiva l’obiettivo temporale del 2012, e gli obiettivi, sempre più sfidanti, fissati dalla normativa comunitaria (direttiva UE 2018/851)».

«La Calabria, attualmente – ha ricordato Legambiente – resta sempre in fondo alla classifica nazionale, terz’ultima prima della Sicilia e del Lazio. Con la città di Reggio Calabria siamo sempre disponibili ad un confronto e ad una collaborazione sulle problematiche esistenti nel ciclo di gestione dei rifiuti e sulla loro risoluzione».

«Invitiamo, sin da ora, il Comune di Reggio Calabria – conclude la nota – ad un incontro-confronto sul modello di economia circolare da realizzare su cui costruire un nuovo paradigma di sostenibilità ed innovazione e competitività in cui anche i rifiuti si trasformano da problema in risorsa creando anche opportunità occupazionali». (rrc)

Il Consiglio comunale boccia mozione di sfiducia contro Falcomatà: «Sia punto di ripartenza»

È stata bocciata, nel corso del primo consiglio comunale con la nuova giunta di Reggio Calabria, la mozione di sfiducia presentata da 13 esponenti di minoranza contro il sindaco Giuseppe Falcomatà, grazie al voto contrario di 19 membri della maggioranza.

Oltre alla mozione, è stata anche discussa la surroga del consigliere Carmelo Romeo, nominato componente dell’esecutivo.

Il sindaco Giuseppe Falcomatà, dopo aver augurato buon lavoro ai dirigenti, alla neoconsigliera Maria Ranieri e ai nuovi assessori, ha ringraziato gli assessori che «in questi anni hanno fatto parte dell’Esecutivo comunale. Quando parliamo di impegno per la città lo facciamo nella consapevolezza che chi ha dato molto continuerà a farlo anche in altri contesti».

«Sono state settimane difficili per tutti – ha detto il sindaco nel suo intervento – ma la macchina amministrativa non si è mai fermata. Ho ascoltato molto in queste settimane. Mi avete invitato a relazionare sull’iter di composizione della nuova giunta – ha aggiunto rivolto alla minoranza – una richiesta che aveva il tenore di una provocazione piuttosto che di volontà di conoscere lo stato dell’arte».

«Mi avete definito funambolo – ha precisato poi Falcomatà – è un termine che mi è caro perché anche mio padre venne definito proprio così in una particolare fase del suo impegno alla guida della città. É un paragone che ci richiama a una stagione bella della nostra città. Erano anni in cui le problematiche e il dibattito politico era acceso. Funambolo perché, più che equilibrista, uno che fa il sindaco deve tenere presente molte cose. Seguire gli iter di inizio ed esecuzione delle opere ad esempio».

«Mi dispiace che questa attività – ha detto – sia oggetto di critica perché è il modo migliore per relazionarsi coi cittadini. L’ elemento principale nei sopralluoghi è la presenza dei cittadini, un’ occasione dunque di prendere contezza della situazione: questo è il vero ruolo del sindaco: stare a contatto con la città anche se questo vuol dire attraversare in modo funambolico tanti quartieri, ma di questo ha bisogno la città».

«Abbiamo sentito delle discussioni col Partito democratico – ha affermato ancora il primo cittadino – ma in quale famiglia non si discute? Resta di base una condivisione di idee che sicuramente consente di superare momenti frutto di attimi concitati».

Sulla mozione di sfiducia ha poi aggiunto rivolgendosi ai consiglieri di opposizione: «È una mozione contro voi stessi, atteso che molti di voi hanno ricoperto ruoli all’interno del Comune e della Città metropolitana fino a non molto tempo fa. Per quanto ci riguarda abbiamo non solo il dovere di continuare a lavorare, ma di farlo a modo nostro, con eleganza, con amore, con passione, con gentilezza, ma anche con l’umiltà di riconoscere i nostri errori e con la consapevolezza che non ci faremo mai tirare dentro il terreno dello scontro, della provocazione, della rabbia e della politica misera fatta dell’attacco e non del confronto, fatta dell’affronto e non della discussione».

«Non è vero che siamo tutti gli stessi – ha detto ancora Falcomatà – perché dove qualcuno urla noi proveremo a ragionare. Laddove qualcuno separa noi proveremo a tenere unito e a cucire insieme. Non siamo legati dall’odio verso qualcuno ma dall’amore verso qualcosa, e nello specifico per la nostra città e la nostra comunità. Non abbiamo bisogno di mortificare la memoria di altri degni servitori della città per avere un minimo di visibilità. Non chiediamo le dimissioni di qualcuno arrogandoci il diritto di emettere sentenze quando ancora quelle vere e definitive devono essere emesse. Stiamo insieme perché condividiamo un’idea basata sui valori e sull’amore per la città, perché abbiamo una storia comune e di ideali. E quando a volte capita che questa idea si affievolisca sarà sufficiente ricordare la nostra storia e ricordarci da dove veniamo».

«Noi siamo quelli che abbiamo salvato il Comune del dissesto e abbiamo salvato le società partecipate o miste dal fallimento rendendole pubbliche – ha ricordato – e senza perdere neanche un posto di lavoro (sono circa mille persone), anche di persone che oggi siedono in questo Consiglio. Noi siamo quelli che hanno investito circa 5 milioni per i soggetti più deboli utilizzando al meglio i fondi comunitari e del Pon metro».
«Siamo quelli che hanno restituito centinaia di beni confiscati alla comunità – ha ricordato ancora – che hanno chiuso decine di scarichi a mare, e che hanno investito oltre un miliardo di euro in opere pubbliche. Soprattutto siamo quelli che tengono fuori la ‘ndrangheta da questo palazzo, cosa non da poco, visto da dove veniamo e la storia recente della città. Siamo quelli che stanno sempre dalla stessa parte, quelli che cantavano “Bella ciao” e oggi non cantano “Roma ladrona”».
«Siamo convinti – ha sostenuto infine il sindaco Falcomatà – che bisogna combattere per il Mezzogiorno anche se questo significa mettersi contro gli interessi di scuderia. Bisogna combattere ciò che è fascismo e oggi l’autonomia differenziata è un nuovo fascismo contemporaneo che noi combattiamo con tutte le nostre forze».
Il sindaco ha proposto la convocazione di un consiglio comunale aperto per discutere solo sull’autonomia differenziata «per confrontarci, dare una risposta alla città, per vedere chi tiene una posizione di partito e chi invece a difesa del territorio e del Mezzogiorno. Continueremo a lavorare sodo per la città, cercando di farla volare alto per non impantanarci nelle sabbie mobili della sterile politica, lavoreremo fino all’ultimo giorno perché chi nasce in questa città possa avere le stesse possibilità di chi nasce nel Centro Nord – ha chiuso – consapevoli che questo Consiglio comunale deve rappresentare un punto di ripartenza perché anche se si è parlato moltissimo una cosa è certa la mozione non ha voce».
Nel corso della seduta una serie di interventi della maggioranza hanno riguardato la mozione di sfiducia. Per il consigliere Giuseppe Marino: «Una mozione di fiducia superficiale sull’analisi del passato e del presente, soprattutto monca di futuro. Il gioco della politica va distinto dalla responsabilità politica. Siamo chiamati ad assumerci grandi responsabilità quando si presenta una mozione sfiducia bisogna avere il coraggio di presentare un’alternativa credibile di governo».
«Non si poteva pensare di mandare la città al voto quando ci sono questioni di autonomia differenziata, fondi del Pnrr da spendere e l’aeroporto da rilanciare».
Dello stesso avviso il consigliere Filippo Quartuccio: «Smettiamo di giocare e cerchiamo di stare concentrati sulle sfide che ci attendono».
Deborah Novarro ha sottolineato che «Non è stata mai messa in dubbio la fedeltà a questa maggioranza. Portiamo avanti la nostra azione per non tradire chi ci ha votato». Carmelo Versace: «C’è un concetto che sfugge a questa minoranza quello di lealtà e di fedeltà. Oggi sto votando a favore di Reggio Calabria. Ad unirci con la maggioranza è il fatto che abbiamo deciso di spenderci per questa città».
Torna sull’autonomia differenziata Giuseppe Giordano: «È un colpo di scure al corpo dello Stato che distrugge presidi dei servizio sanitario nazionale». Infine Marcantonio Malara ha spiegato come «il percorso fatto insieme lo difendo e rivendico, come un atto di lealtà e di rispetto nei confronti della città, degli elettori e del lavori fatto con impegno».
«Non abbiamo discusso né di numeri, né di poltrone né di stipendi – ha precisato il capogruppo del Pd Giuseppe Sera – con senso di responsabilità abbiamo partecipato al consiglio è servito ma nessuno venga a toccare la dignità di questo partito: c’è stata la crisi e poi c’è stato l’andarsi incontro nel dialogo e nell’ascolto».
Filippo Burrone ha, infine, precisato: «Non avete portato il vostro contributo e parlate di tributi». i(rrc)

Il sindaco Falcomatà incontra i Comitati di Quartiere: Siete parte integrante del Comune

Il sindaco di Reggio, Giuseppe Falcomatà, ha incontrato a Palazzo San Giorgio, una delegazione della rete dei Comitati di quartiere della città per discutere dell’attuazione delle misure necessarie per la realizzazione degli Istituti di partecipazione popolare, nonché delle attività idonee al funzionamento degli stessi Comitati di quartiere.

Insieme al primo Cittadino erano presenti l’assessore ai Lavori pubblici, Rocco Albanese e il consigliere comunale delegato Marcantonino Malara. Nell’occasione i Comitati erano rappresentati da una delegazione di cinque esponenti, che hanno illustrato le istanze di tutte le 18 compagini territoriali. Tra le richieste avanzate dalla rete dei Comitati di quartiere, l’emanazione del Regolamento comunale che ne preveda la figura giuridica come forma di partecipazione popolare e dialogo con l’Ente comunale, nonché una maggiore rapidità nella risposta da parte dei Settori alle istanze rappresentate.

Il primo cittadino, ascoltando tutti gli interventi, ha avuto contezza di tutto l’iter delle precedenti discussioni nelle commissioni competenti.

«Sono d’accordo affinché il percorso si concluda positivamente al più presto, tre anni sono davvero troppi – ha detto Falcomatà – penso sia improprio mettere insieme le Circoscrizioni con i Comitati di quartiere, perché i comitati sono un’esperienza civica legata al territorio, mentre il ritorno delle circoscrizioni è un tema amministrativo ancora tutto da approfondire, ad esempio per ciò che riguarda i costi di funzionamento».

«A breve – ha aggiunto il primo cittadino – avremo un nuovo presidente della seconda commissione e chiederò che l’argomento sia inserito all’ordine del giorno, per la valutazione della proposta ad oggi definita. L’indirizzo è quello di chiudere il prima possibile. Seguiremo tutta vicenda, ma personalmente sono d’accordo con le istanze della Rete dei comitati».

«Dal punto di vista organizzativo generale – ha evidenziato – sono pienamente convinto dello strumento della  partecipazione popolare. La nostra idea è sempre quella di condividere le scelte di un’Amministrazione, non solo le criticità, ma anche quelle di programmazione generale, che vanno oltre il corso dei cicli politici».

«Sono comunque convinto che questo rapporto già esiste nei fatti. A prescindere dalla formalizzazione dei Comitati – ha concluso Falcomatà –  noi riteniamo che non siano la controparte del Comune, ma un prezioso alleato, soprattutto in tema di programmazione e di proposta costruttiva. Anche nella protesta, ci aiutano a capire qual è il bisogno del quartiere per trasformarlo in intervento. Con l’avvio e la formalizzazione del regolamento saranno ancora di più parte integrante dell’Amministrazione». (rrc)

Comune di Reggio a confronto con Sorical per transizione del servizio idrico

Il sindaco di Reggio, Giuseppe Falcomatà, ha incontrato i vertici di Sorical per la transizione del servizio idrico.

«Il mantenimento dei livelli occupazionali, insieme alla qualità ed alla sostenibilità del servizio, rappresentano le colonne portanti di un percorso che ci impegniamo a sostenere, condividere e supportare nel pieno rispetto delle prerogative indicate dal Governo regionale», ha detto il primo cittadino, confrontatosi con il direttore generale ed il responsabile del settore tecnico di Sorical, Giovanni Paolo Marati e Giuseppe Sorrentino. Alla riunione erano presenti pure il Direttore generale del Comune, Demetrio Barreca, il consigliere regionale Giovanni Muraca, i vicesindaci comunale e metropolitano Paolo Brunetti e Carmelo Versace, l’amministratore delegato di Hermes, Giuseppe Mazzotta, ed il presidente del Cda di Castore, Stefano Sofi.

«Reggio Calabria – ha ricordato Falcomatà – ha fatto da apripista al passaggio del servizio alla Regione, anche rispetto ad una sorta di scetticismo degli altri Comuni. Questo già da un po’ l’idea del nostro approccio volto alla definizione di questo processo, nel pieno rispetto delle prerogative regionali di fronte le quali cerchiamo di essere istituzionalmente consequenziali. Quello che per noi conta attiene alla qualità del servizio e alla sua sostenibilità, sia sotto l’aspetto squisitamente tecnico sia dal punto di vista amministrativo. Parallelamente ed in maniera inscindibile, si colloca il mantenimento ed una corretta gestione dei livelli occupazionali, un aspetto che a Sorical non sfugge di certo».

«Veniamo – ha aggiunto il sindaco – da un percorso di nove anni destinato a riprendere, recuperare, salvare, migliorare la situazione dei servizi pubblici essenziali attraverso il metodo della gestione pubblica e, contestualmente, anche a ridare fiducia a lavoratori che, nel corso di un lungo periodo, avevano rischiato di vedere interrotto il loro impegno. Sono lavoratori, professionisti, dipendenti che, nel frattempo, si sono specializzati ed hanno acquisito una qualità operativa ed un livello di preparazione davvero importanti per la nostra città».

«La loro tutela e salvaguardia, insieme a quella per la qualità e la sostenibilità del servizio – ha precisato Giuseppe Falcomatà – è l’unico indirizzo politico che mi sento di dare e che, naturalmente, trasmetto ai tecnici del Comune, al direttore generale, ai responsabili delle due società “in house” dell’Ente. Per noi, la soluzione che può garantire questo obiettivo, anche nella maniera più rapida e meno tortuosa, è preminente e siamo pienamente disponibili ad attuarla».

«Sottolineo – ha concluso il sindaco Falcomatà – massima disponibilità a trovare l’intesa tecnica più celere e adeguata in vista del passaggio ad una nuova metodologia di gestione del servizio idrico. Ogni strada migliore, veloce, trasparente e in grado di rappresentare la massima garanzia è quella che siamo pronti a percorrere, dall’inizio alla fine, condividendo e supportando la strategia posta in essere da Sorical. Per questo, i nostri uffici sono motivati e già all’opera per rispettare le tappe che porteranno al trasferimento del servizio già a partire dal prossimo primo gennaio». (rcs)

Comune e Metrocity RC: Serve chiarezza su situazione contabile dell’Università Dante Alighieri

«Il nostro obiettivo è quello di tenere in piedi e rilanciare l’orizzonte di crescita dell’Università Dante Alighieri di Reggio Calabria, una realtà di straordinario valore per il nostro territorio, non solo sul piano scientifico, che va tutelata e valorizzata», hanno ribadito il Comune di Reggio e la Città Metropolitana di Reggio Calabria.

I due Enti, infatti, hanno evidenziato come «è doveroso, sul piano morale ancor prima che giuridico, fare piena luce ed assoluta chiarezza sull’attuale situazione finanziaria e di governance dell’Ateneo. In questo senso, prima che sia chiarito il reale stato di salute dell’Università, il Comune e la Città Metropolitana, non intendono approvare il documento contabile dell’ateneo, né garantire passivamente i numeri per una deliberazione in tale senso».

«È un tema che riguarda l’erogazione di un’attività di formazione e di ricerca – viene spiegato nella nota – che affonda le sue radici in una lunga e gloriosa tradizione accademica. È necessario continuare a mantenere questa ambizione, garantendo l’erogazione di un’offerta formativa all’avanguardia e di grande qualità, attrattiva per gli studenti stranieri ed italiani, con l’obiettivo di tutelare anche i livelli occupazionali per tutto il personale operante nell’Ateneo. L’assenza del Comune e della Città Metropolitana dall’odierna riunione del Consiglio di Amministrazione, irritualmente convocata con appena 22 ore di preavviso, va esattamente in questa direzione».

«La prima necessità – si afferma ancora – è quella di ristabilire e ripristinare correttamente le attività e la rappresentanza del Consorzio Promotore dell’Ateneo, anche fine di dare nuova linfa all’azione del Consiglio di Amministrazione e di tutta la governance universitaria che, evidentemente, ad oggi ha fallito, per varie ragioni, la propria missione».

«Solo un nuovo Consiglio di Amministrazione pienamente legittimato – conclude la nota – potrà procedere all’elezione del nuovo Rettore, con l’obiettivo di affrontare con forza e decisione le sfide per il salvataggio dell’Università Dante Alighieri e dialogare proficuamente e con autorevolezza con il Ministro dell’Università». (rrc)

FALCOMATÀ RITORNA SINDACO A REGGIO
LA CASSAZIONE: ASSOLUZIONE PER TUTTI

di SANTO STRATI – Finisce il tormento del sindaco sospeso Giuseppe Falcomatà, che dal 2021 per la legge Severino, dopo la sentenza per la vicenda Miramare, continuava a restare fuori da Palazzo San Giorgio nella segreta speranza di veder accolto il suo ricorso in Cassazione. La Suprema Corte ieri sera non lo ha ritenuto inammissibile e ha espresso un parere favorevole, mandando assolti tutti gli imputati.

Il reato (abuso d’ufficio, un anno di reclusione) è comunque prescritto, e anche nel malaugurato caso di conferma della condanna, niente avrebbe impedito a Falcomatà a finire la sindacatura, salvo che la Cassazione non avesse dichiarato inammissibile il ricorso. In questa fino all’ultimo temuta per quanto remota ipotesi, per Falcomatà finiva lì e per i reggini si prospettavano mesi di commissariamento in attesa di nuove elezioni (la prima fascia utile sarebbe stata quella delle elezioni europee di maggio!).

Invece, Falcomatà ha vinto, ha visto confermata la sua innocenza, e torna alla guida di una città morente e purtroppo strapiena di problemi. E cambia la geografia degli scranni: assolti con lui gli assessori della Giunta del 2014 incriminata per l’affidamento senza concorso degli spazi dell’ex Hotel Miramare a un’associazione privata (il Sottoscala) il cui presidente Paolo Zagarella aveva sostenuto (alla luce del sole) l’amico Falcomatà per le elezioni comunali di quell’anno.

Per la cronaca nel 2014 il figlio dell’indimenticato sindaco della Primavera reggina, Italo Falcomatà, aveva raccolto il 60,99 per cento dei consensi, facendo il bis nel 2020 (alla seconda tornata contro Nino Minicuci) con il 58,36 per centi dei voti. Detto in numeri, avevano detto sì – di nuovo – a Giuseppe Falcomatà 44.069 reggini. Non sappiamo quanto di quei consensi sia rimasto, ma di sicuro molti cittadini continuano a stimare e apprezzare il sindaco “sospeso”. Il cui reato – per la verità –, andava ascritto più a un misto di inesperienza e arroganza infantile che a a un’azione specificamente dolosa. Certo rimane la sofferenza di imputati che aspettano anni per vedersi riconoscere la propria estraneità ai “delitti” che venivano loro contestati.

Con Falcomatà sono stati assolti gli ex assessori dell’epoca dei fatti: Saverio Anghelone, Armando Neri, Rosanna Maria Nardi, Giuseppe Marino, Giovanni Muraca, Agata Quattrone e Antonino Zimbalatti. Tutti, come Falcomatà, avevano subito la sospensione per 18 mesi. Solo che il ritorno di alcuni di loro tra gli scranni di Palazzo San Giorgio apre una serie di scenari che è difficile delineare a caldo.

Di sicuro Giuseppe Falcomatà, in questi mesi, si era fatto un’idea di come azzerare la giunta e modificare gli attuali assetti, mantenendo, comunque, al proprio posto i solidali vicesindaci facenti funzioni Paolo Brunetti (Comune) e Carmelo Versace (Città Metropolitana). La brutta vicenda di Castorina e dei presunti brogli elettorali delle elezioni del 2020 gettano comunque nuove ombre sulla serenità degli anni del ritorno di sindacatura di Falcomatà: su di lui pende l’accusa di omissione d’ufficio (sempre nella vicenda Miramare) per la mancata costituzione del Comune come parte civile  nel processo. Un’altra leggerezza frutto di cattivi consiglieri e probabilmente di inutile spavalderia. Questi mesi di lontananza dal Palazzo lo avranno sicuramente aiutato a riflettere su cosa e come fare “dopo il ritorno”. I risultati di queste “meditazioni” dal chiaro sapore politico li vedremo prestissimo con l’azzeramento della Giunta e l’assegnazione delle deleghe a vecchi e nuovi assessori. Il toto-nomine è già iniziato ieri sera, a Roma, all’uscita dalla Cassazione. (s)

Presentate le attività di Sorical e Comune di RC per efficientamento rete idrica

Sono state presentate a Palazzo San Giorgio, sede del Comune di Reggio Calabria, le attività avviate da Sorical per l’efficientamento del servizio in città.

Presenti il direttore generale di Sorical Giovanni Paolo Marati, il dirigente delegato al servizio idrico integrato di Arrical Pietro Oliverio e per il Comune di Reggio Calabria il sindaco f.f. Paolo Brunetti e il direttore generale Domenico Barreca.

«Da Reggio Calabria sta nascendo la nuova Sorical, è una sfida complessa, arriviamo con decenni di ritardo rispetto al resto del Paese, ma stiamo recuperando il tempo perduto», ha detto in conferenza stampa il direttore generale di Sorical Giovanni Paolo Marati che ha aggiunto: «Stiamo costruendo un unico gestore per tutta la Calabria che si occuperà di trasportare l’acqua dalle fonti di approvvigionamento alle abitazioni, e poi della fognatura e depurazione».

Il dg di Sorical ha spiegato che Reggio Calabria è tra i pochi Comuni che vanta un’organizzazione e non si parte da zero. Infatti, la società comunale Hermes Servizi Metropolitani cura la gestione amministrativa e contrattuale delle utenze mentre Castore si occupa della manutenzione delle reti. «Nel resto della Calabria – ha sopraggiunto Marati – siamo consapevoli che avremo delle difficoltà in ragione della scarsa conoscenza sia delle reti che della banca dati degli utenti».

Il direttore Marati ha poi illustrato gli obiettivi che Sorical intende raggiungere a Reggio: «Arrivare in tempi brevi al miglioramento complessivo del servizio e per farlo stiamo lavorando su due binari: uno amministrativo e l’altro tecnico. Nel primo caso, i nostri sforzi sono finalizzati alla normalizzazione della fase amministrativa: lettura-fatturazione-riscossione, consapevoli che i cittadini debbano pagare per consumi effettivi e non stimati. Operando, dunque, nella convergenza con le regole dettate per l’Italia dalla preposta autorità di regolazione Arera. Proprio oggi è partita in alcuni quartieri della città la lettura dei contatori che proseguirà nelle prossime settimane per tutto il territorio. Dalla prossima settimana, sul sito della Sorical, sarà pubblicato il regolamento per gli utenti che prevede una fase di regolarizzazione per gli utilizzatori della fornitura idrica privi del necessario contratto. Inoltre, alle utenze condominiali verrà proposta la singolarizzazione dei contratti, ovvero la contrattualizzazione delle relative utenze sottese. Quindi, non sarà l’amministratore di condominio a ricevere la fattura, ma ogni singolo utente che avrà un contratto ed il corrispondente contatore del tipo “smart metering” che, fra l’altro, permette a Sorical la tempestiva ricezione della lettura, consentendo, così, la valorizzazione dei consumi effettivi. Ovviamente Sorical è impegnata anche al miglioramento della qualità tecnica del servizio. L’avvio dell’erogazione idrica dalla diga del Menta è stato essenziale per fornire una consistente risposta sul tema della qualità dell’acqua, soprattutto nel centro della città, a causa della vulnerabilità delle falde minacciate dall’avanzamento del cuneo salino».

«Ancora oggi – ha spiegato il direttore generale – sul territorio comunale ci sono oltre 100 pozzi attivi che alimentano altrettanti serbatoi. Ciò che stiamo constatando in questi mesi è che nonostante la dotazione pro-capite ragguardevole della città, ci sono alcuni quartieri e zone periferiche che continuano a registrare discontinuità nel servizio idrico. Il nostro impegno è quello di razionalizzare ed efficientare le reti, investendo su sistemi di telecontrollo e automazione al fine di ridurre al minimo i disservizi. Nel 2024 ci occuperemo anche del trasferimento della gestione del sistema fognario-depurativo in modo da completare la gestione dell’intero servizio idrico integrato della città. Sarà un lavoro lungo e complesso, che vedrà coinvolte anche le strutture tecniche del Comune che continuerà a svolgere un ruolo importante nella governance del gestore unico essendo parte essenziale della proprietà pubblica di Sorical che, com’è noto, si trasforma in società in house dei comuni calabresi».

Nelle conclusioni, il sindaco facente funzioni del Comune di Reggio Calabria Paolo Brunetti ha ripercorso l’iter che «ha permesso di traguardare l’accordo con Sorical. Obiettivo condiviso e ricercato dall’Ente e da Sorical che ha avuto una svolta sei mesi addietro con la sottoscrizione dell’intesa nella quale si cristallizza anche la convergente volontà della Regione Calabria. Come Comune siamo soddisfatti nel vedere lavorare gomito a gomito il personale di Sorical con quello delle società comunali Hermes e Castore. Per consolidare, in modo stabile e strutturale, questa positiva sinergia, prosegue l’interlocuzione con Sorical».

«Il Comune – ha affermato il Sindaco f.f. – è già aderente all’Autorità d’Ambito regionale – Arrical per di più, ne sollecita, anche in quest’occasione, la costituzione dei relativi organi elettivi per il superamento dell’attuale periodo Commissariale. È all’interno di Arrical – ha chiosato Brunetti – che i comuni Calabresi hanno il dovere di organizzare e controllare la qualità del servizio a beneficio delle utenze». (rrc)

Memorandum per Falcomatà pronto a rientrare al Comune di Reggio

di  PAOLO BOLANO – L’Amministrazione Comunale di Reggio ha messo le bandiere. Torna il nostro grande sindaco Falcomatà dopo due anni di “ferie”. I cittadini sono felici. Adesso dopo 8 anni di amministrazione di “sinistra” le cose cambieranno. Credetemi. Da otto anni aspettiamo, in periferia, i lavori per le fogne. Aspettiamo strade, cunette, tombini puliti. Aspettiamo i marciapiedi. Signor Sindaco Falcomatà: manca l’illuminazione, manca l’acqua spesso nelle case. Certo, anche se siamo al Sud, in periferia, mancano cinema e teatri. Dimenticavo, signori che amministrate questa città Metropolitana, che guadagnate al mese: 15 mila euro il sindaco; 8 mila euro gli assessori; 2 mila euro i consiglieri, vi ricordo che in questa periferia di Reggio non c’è un centro per anziani, per giovani, mancano le biblioteche, gli autobus passano quando si ricordano.

Basta! Diciamo basta! Speriamo che mi sentiate tutti voi a casa, miei concittadini. Intanto, udite, udite: torna dalle “ferie forzate” il sindaco Falcomatà. Ben tornato sindaco. Auguri! Ci dobbiamo fidare che nel bilancio del prossimo anno tutto questo sarà fatto? Oppure, continuate a prenderci in giro?

Fino a oggi, per otto anni cosa avete fatto? Ditelo ai cittadini, venite in periferia a dirlo, vi batteremo le mani. I cittadini delle periferie non sanno ancora cosa avete fatto. Non vi riconoscono più. Da otto anni vi siete allontanati dalle periferie. Pensavano che vi sareste dimessi visto che il programma non lo avete realizzato. Loro pensavano. Non è così. Le poltrone sono comode. Ma i vostri partiti di “sinistra” che caz… fanno. Perché non vi prendono a calci in C…. E vi buttano via? Hanno capito che gli avete fatto perdere quei quattro voti che gli erano rimasti? Bandista! Non lo hanno ancora capito? Poveracci! Qualcuno si permette di dire: pagliacci. Io non lo dico per il rispetto che ho della vera politica. Dimettetevi  comunque, ascoltate le mie parole.

Signori dei partiti di “sinistra”, fateli dimettere se siete ancora in grado. Salvate almeno i vostri partiti. Salverete ancora qualche voto. La democrazia ha bisogno di tutti i partiti. Chiamate a raccolta i vostri uomini. Andate da Padre Pio. Chiedete perdono per quello che non avete fatto per Reggio e per le periferie. Dopo, riunitevi con quelli che sanno. Con quello che resta dei veri politici e preparate un progetto vero di rinascita di Reggio e delle sue periferie. Fate così. Ascoltatemi una sola volta. Lo so che ormai, da quando non vi batto più le mani mi considerate il primo vostro nemico. Ma io racconto i fatti cari signori. Se voi non realizzate fatti positivi sono colpe vostre non mie che faccio il mio mestiere di giornalista. Io amo la politica. Certamente fuggo dai politici come voi.  Continuo.

Intanto, i giovani diplomati e laureati partono. Vi siete dimenticati? Sono stanchi di aspettare. Hanno visto il deserto in questa”sinistra”. Vanno via. Eppure la bella politica era nata in questo nostro Mediterraneo, dove poi si è affermata la democrazia (inventata dai Greci). Signori della politica. Oggi Il Sud aspetta ancora di colmare il divario col Nord. Prima i soldi li tenevano i baroni, padroni della terra. Oggi 8 persone al mondo posseggono la ricchezza di 4 miliardi di cittadini. Vi pare corretto? Il mondo si è incartato.

Ragioniamo anche su questo. Ma torniamo a Reggio. Che futuro ha questa città? Secondo me: zero. Ormai, di questi amministratori non si fida più nessuno. Io prevedo, in futuro, quando la gente sarà più matura, una rivolta popolare. Gente disperata che distruggerà quello che trova davanti senza costruire il nuovo. Mi auguro di no. Ergo. Signori rappresentanti dei partiti avete capito che serve una politica che parta dal basso? Vi do un consiglio, fatela partire dalle periferie abbandonate. Guadagnerete in seguito.

Capisco che ormai la rivoluzione tecnologica di questo millennio rende i partiti meno importanti. Però, attenzione, la democrazia senza i partiti non funziona. Lo avete capito? Sveglia! Vedete, oggi, al posto dei partiti, degli apparati, sono scesi in campo personaggi senza competenze. Signori della politica, avete visto i danni che hanno procurato? Vergogna. Riparate i danni. Cominciate a fare politica seria. Lo sapete che oggi il valore del lavoro dipende, in primis, dalla tecnologia incorporata? I lavori poveri di tecnica avranno in seguito poca importanza. Volete dirlo in giro voi che ancora vi riempite la bocca di sinistra? Sapete che oggi tra la tecnica e il capitale chi conduce le danze è la tecnica? Insomma, la tecnologia messa in campo spalanca la strada per l’incontro storico tra capitale e lavoro. Sarà la tecnica che terrà in piedi il capitalismo.

Aprite un dibattito su questo invece di dire e fare stronzate tutti i giorni. Sinistra, batti un colpo se esisti ancora. Illumina questi signori. Sinistra, devi aprire le sezioni e iniziare tutto daccapo se vuoi ancora esistere. Chiama i bravi, licenzia tutta la squadra dei “carrialandi”. Non ti servono più. Non ti porteranno più neanche un voto. I problemi sono più seri di quanto si creda. Ragioniamo assieme.

Infine, attenzione, le disuguaglianze rendono fragile l’Italia e il nostro Sud. Serve più scuola, più lavoro, più formazione, più cultura, più Sud appunto. Più periferia “rammendata” sostiene Renzo Piano. Colmare il divario: Reggio Emilia non può avere 63 asili e Reggio Calabria soltanto 3 in questo millennio. Perché non fate nulla per modificare questa triste realtà? Perché non avete fatto nulla fino a oggi? Le nostre periferie reggine non potranno più sopportare ciò. La politica stia in campana se vuole costruire una società nuova, fa ancora in tempo. Noi cittadini delle periferie aspettiamo con ansia di votare quella politica nuova che ci dia garanzie. Una politica onesta, leale, professionale, capace di far uscire la nostra periferia dal buio dove certa politichetta l’ha relegata. ν

Reggina, il sindaco di Reggio Brunetti e il delegato Latella: Sentenza del Tar un colpo mortale

Il sindaco f.f. del Comune di Reggio, Paolo Brunetti e il delegato allo Sport, Giovanni Latella, hanno commentato la sentenza del Tar come «un colpo mortale all’intero movimento calcistico reggino».

«Una condizione inaccettabile – hanno aggiunto – che penalizza in maniera pesantissima un intero territorio. La nostra comunità paga incolpevolmente una vicenda che di sportivo non ha proprio nulla e che di fatto ha prodotto l’espulsione della nostra Reggina dal sistema calcio professionistico. Un fatto gravissimo, con pesanti ricadute anche sotto l’aspetto economico, sociale ed occupazionale, sul quale chiederemo vengano pienamente accertate tutte le responsabilità, a partire da quelle societarie».

«Da parte nostra – hanno proseguito – da istituzioni responsabili, abbiamo il dovere di tutelare i colori amaranto e l’intero movimento sportivo reggino. Abbiamo già attivato tutte le procedure previste dal diritto sportivo per fare in modo che la squadra della nostra città possa essere iscritta ad un campionato di rilevanza nazionale. E proseguiremo su questo indirizzo con l’obiettivo di tutelare la maglia amaranto a prescindere dalla categoria, nel rispetto dei tifosi e di tutti gli sportivi reggini». (rrc)