Elezioni, Confartigianato Imprese Calabria ha incontrato Wanda Ferro

Proseguono gli incontri di Confartigianato Imprese Calabria con le forze politiche in vista delle elezioni del 25 settembre. Ospite dell’incontro, il presidente Roberto Matragrano,e il segretario regionale Silvano Barbalace, alla presenza dei rappresentanti e degli organismi direttivi delle cinque organizzazioni territoriali, hanno incontrato la deputata – e coordinatrice regionale – di Fratelli d’Italia, Wanda Ferro.

Matragrano e Barbalace hanno illustrato il documento che contiene le proposte per il mondo della micro, piccola e media impresa e dell’artigianato: un’occasione per ricostruire un patto di fiducia tra imprenditori, politica e istituzioni, tanto che questi incontri vengono considerati un primo passo verso il “dopo” elezioni, per avviare un confronto permanente sui grandi temi del settore.

A chi si candida a guidare il Paese, Confartigianato chiede di saper guardare ed ascoltare la realtà produttiva rappresentata a livello nazionale da 4,4 milioni di artigiani e di micro e piccole imprese con 10,9 milioni di addetti, vale a dire il 99,4% del nostro tessuto produttivo e il 63,4% del totale degli occupati. Numeri che raccontano di un settore portante del sistema economico e sociale del Paese, anche in Calabria. Per questo Confartigianato Imprese Calabria intende «sollecita un impegno concreto a rimuovere gli ostacoli che bloccano gli imprenditori e a creare le condizioni per la ripresa economica».

«Una delle priorità che il nuovo Governo dovrà affrontare sarà quella del caro energia, che noi avevamo denunciato già lo scorso ottobre – affermano i vertici di Confartigianato – Nel corso del mese di agosto si sono acuite le tensioni sui mercati energetici, generando un impatto straordinario sui prezzi di gas ed elettricità che amplifica incertezze e rischi per le imprese e per l’economia italiana».

«Le piccole e medie imprese rappresentano in tessuto produttivo del Paese, sono il cuore dei territori e delle comunità. Nelle postazioni che ci sono state assegnate dall’elettorato in Parlamento, fino ad oggi, abbiamo sempre lavorato per difendere queste realtà che hanno molto da insegnare sulla valorizzazione del Made in Italy. Anche la Calabria ha saputo difendere la propria produzione facendo crescere il proprio brand – ha affermato Wanda Ferro –. Adesso è il momento di fare un passo in avanti: decidere quali sono le priorità per questo Paese, e per Fratelli d’Italia c’è sicuramente il sostegno alle piccole e medie imprese, che passa prima di tutto attraverso investimenti, sgravi e progettualità».

Ferro ha assunto l’impegno di intavolare un confronto costante di idee e proposte per far crescere il settore dell’artigianato, per poi soffermarsi su alcuni aspetti condivisi del documento nazionale sottoposto da Confartigianato Imprese. «Il sistema degli incentivi per l’edilizia va rivisto e uniformato ma adesso dobbiamo tutelare quanti hanno iniziato i lavori grazie al superbonus – ha detto ancora –. Così come parlando dei rincari dovuti all’incremento del prezzo dell’energia, l’unica possibile soluzione efficace per tagliare la speculazione è il tetto al prezzo del gas. L’altra misura efficace anche a livello nazionale, come ha sostenuto anche la nostra presidente Giorgia Meloni è disaccoppiamento tra il prezzo del gas e quello delle fonti di energia elettrica: servirebbero 3-4 miliardi di euro da qui a marzo come copertura. Per trovarli, si possono usare i fondi della nuova programmazione europea, visto che siamo di fronte a un’emergenza».

La deputata e coordinatrice regionale di Fratelli d’Italia Ferro condivide anche la necessità di puntare alla semplificazione burocratica, alla riduzione della pressione fiscale anche agevolando gli imprenditori che assumono, su una strategia industriale che valorizzi il marchio Italia, potenziando la certificazione dei prodotti made in Italy e la formazione di eccellenza per realizzarli. Formazione che passa anche dal rilancio dell’apprendistato professionalizzante.

Insomma, conclude Ferro «costruiamo insieme il futuro del paese, poi ognuno sceglie con chi costruirlo. Pensiamo alle energie rinnovabili ma anche al nucleare di terza generazione, dobbiamo mettere un mondo in un momento di emergenza. Da qualche parte dobbiamo partire: noi giochiamo la partita accanto famiglie, imprese, anziani». (rcz)

CARO ENERGIA, È ALLARME PER IL LAVORO
IN CALABRIA A RISCHIO 24 AZIENDE SU 100

di ANTONIETTA MARIA STRATI – È allarme per il caro energia che sta provocando gravissimi danni  economici a tutto il Paese: particolarmente colpita la Calabria e le sue imprese, che vede messo a rischio il 24% dell’occupazione. È quanto emerge dai dati del rapporto di Confartigianato Imprese, dove si sottolinea che sono a rischio 25.883 micro e piccole imprese con 62.784 addetti.

Per l’associazione, «le attività più esposte alla minaccia del lockdown energetico e addirittura della chiusura sono quelle energy intensive: ceramica, vetro, cemento, carta, metallurgia, chimica, raffinazione del petrolio, alimentare, bevande, farmaceutica, gomma e materie plastiche e prodotti in metallo. Ma i rincari dei prezzi dell’energia fanno soffrire anche altri 16 comparti manifatturieri in cui spiccano il tessile, la lavorazione del legno, le attività di stampa, la produzione di accumulatori elettrici e di apparecchi per uso domestico, di motori e accessori per auto, la fornitura e gestione di acqua e rifiuti».

Secondo l’analisi di Confartigianato, gli effetti del caro-energia non risparmiano il settore dei servizi, con 17 comparti sotto pressione a causa dell’escalation dei prezzi di energia elettrica, gas e carburanti. Si tratta del commercio di materie prime agricole e di prodotti alimentari, ristorazione, servizi di assistenza sociale residenziale, servizi di asili nido, attività sportive come piscine e palestre, parchi di divertimento, lavanderie e centri per il benessere fisico.

A questi si aggiungono i settori del trasporto colpiti dall’aumento del costo del gasolio: dal trasporto merci su strada ai servizi di trasloco, taxi, noleggio auto e bus con conducente, trasporto marittimo e per vie d’acqua. I rischi si estendono anche alla logistica, con attività come il magazzinaggio e le attività di supporto ai trasporti che subiscono pesanti rincari delle bollette per le attività di refrigerazione delle merci deperibili.

«Rischiamo un’ecatombe di imprese». Questo l’allarme del presidente nazionale di Confartigianato Marco Granelli, chiedendo «interventi immediati a anche altrettanto rapide riforme strutturali per riportare i prezzi dell’energia sotto controllo e scongiurare una crisi senza precedenti. A rischio 881.264 micro e piccole imprese con 3.529.000 addetti, pari al 20,6% dell’occupazione del sistema imprenditoriale italiano».

A fargli eco il presidente regionale, Roberto Matragrano: «ebbene sul nostro sistema produttivo i rincari abbiano inciso in misure minore rispetto ad altre regioni d’Italia per come già evidenziato in una recente indagine di qualche giorno fa, il nostro già fragile sistema produttivo non è in grado di reggerne comunque gli effetti se dovesse perdurare questo stato di cose che sarebbero devastanti sotto il profilo economico e sociale».

Quello di Confartigianato, tuttavia, è solo l’ultimo dei tanti appelli rivolti alla politica contro la crisi: Nei giorni scorsi, Fortunato Lo Papa, segretario generale di Fisascat Calabria, ha chiesto alla Regione di convocare subito un Tavolo «per trovare misure che possano mettere in sicurezza il sistema produttivo, economico e sociale».

«L’inflazione all’8,4 per cento è un dato che non veniva registrato dal 1985. I rincari su luce e gas si stanno abbattendo su un Paese in fase post pandemica che da poco stava assaporando un assaggio di ripresa», ha incalzato il cislino che, preoccupato, invita a riflettere e a coinvolgere tutti gli attori istituzionali e non al fine di tracciare e delineare una via d’uscita.

Un danno, quello provocato dal caro energia, che ha colpito un colosso come l’azienda Callipo, guidata da Pippo Callipo che, nei giorni scorsi, aveva denunciato in una intervista all’Adnkronos come «in 300, solo da noi, potrebbero finire in mezzo alla strada. Non ho mai vissuto una situazione così drammatica in vita mia».

Sempre all’Adnkronos, l’imprenditore ha annunciato come la «nostra produzione si fermerà per un giorno a settimana. La nostra azienda è lo specchio delle altre piccole e medie aziende. La situazione in cui ci troviamo non è dettata da scelte prese dall’imprenditore ma da un contesto che ci è calato dall’alto e che ci costringe a lavorare sottocosto. Siamo in enorme difficoltà».

Quella di Callipo, purtroppo, è la situazione che tutti gli imprenditori – e non solo in Calabria – stanno vivendo. All’inizio di settembre, infatti, la stessa Confartigianato Imprese Calabria aveva denunciato come «il caro energia costa 21,1 miliardi in più alle piccole e medie imprese rispetto all’anno precedente a causa del caro energia».

«A livello territoriale, sono nove le regioni in cui il boom dei costi dell’elettricità per le MPI supera il miliardo di euro. I maggiori oneri, 4,3 miliardi, li hanno subiti gli imprenditori della Lombardia, seguiti da quelli del Veneto con 2,1 miliardi, dell’Emilia-Romagna (1,9 miliardi), del Lazio (1,7 miliardi), della Campania (1,6 miliardi), del Piemonte (1,6 miliardi), della Toscana (1,6 miliardi), della Sicilia (1,2 miliardi) e della Puglia (1,1 miliardi)», veniva rilevato da uno studio dell’Ente.

E dell’oneroso costo che le imprese pagheranno a causa dei rincari, è stato anche il presidente di Confesercenti Reggio Calabria, Claudio Aloisio: proprio il 29 agosto, denunciava che «sono di 106 miliardi il «costo extra che le imprese, stante così le cose, dovranno pagare nel 2022 per gli aumenti di energia e gas secondo uno studio pubblicato dalla Cgia di Mestre».

«Una somma “monstre” – ha evidenziato Aloisio – che secondo l’Arera, l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente, così come specificato in una segnalazione inviata a Governo e Parlamento, potrebbe aumentare a dismisura dato che ci si aspetta un raddoppio dei prezzi da ottobre. Avete capito bene: un raddoppio dei prezzi che già adesso sono insostenibili per le imprese e le famiglie».

«E allora, per comprendere meglio la situazione drammatica in cui ci troviamo nostro malgrado – ha aggiunto – parliamo dei costi attuali: nel 2019 il costo medio dell’energia elettrica ammontava a 52 euro per MWh mentre nei primi sei mesi del 2022 si è attestato a 250 euro (+378%). Ancora peggio per il gas il cui costo in tre anni è salito da 16 euro MWh a 100 euro (+538%)».

«Per guardare a casa nostra le piccole e piccolissime imprese, già provate da oltre tre anni di crisi dovuti alla pandemia – ha spiegato Aloisio – si ritrovano con aumenti in bolletta impossibili da sostenere. Secondo i dati presi a campione dalle tante fatture che ci sono state inviate dai nostri associati abbiamo pubblici esercizi che da 2.000 euro al mese sono passati a 6.600, negozi di abbigliamento che da 1.700 euro si ritrovano a pagare 4.900, gestori di carburanti che invece di 1.200 euro devono sborsarne 5.000».

Anche il presidente di Cna CalabriaGiovanni Cugliari, ha denunciato come «la Calabria pagherà il prezzo più alto per il caro bollette», sottolineando come «già da diversi mesi aveva lanciato l’allarme sul rischio del caro energia ma è stata inascoltata».

«A causa del caro bolletta – ha spiegato – da qui ai primi sei mesi del 2023 in Italia saranno a rischio circa 120 mila imprese del settore terziario e 370 mila posti di lavoro. Questo è quanto emerge dalle stime di Cna-Imprese in merito alla continua crescita dei costi dell’energia e a un’inflazione prossima al 9% dovuta per quasi l’80% proprio all’impennata dei prezzi delle materie prime energetiche. Questo dato drammatico è ancora più incidente per le imprese della Calabria».

«Altissimo è il numero dei settori coinvolti – ha denunciato – nessun settore è immune da tale crisi. L’artigianato ed il commercio al dettaglio che a luglio hanno visto quintuplicare le bollette di luce e gas, la ristorazione e gli alberghi che hanno avuto aumenti tripli, il settore dei trasporti che oltre al caro carburanti  si trova a dover fermare i mezzi a gas metano per i rincari della materia prima. È una condizione che da diversi mesi riduce la competitività delle imprese mettendo a rischio ripresa, occupazione e determina una pericolosissima spinta verso l’inflazione».

Le cose da fare sono tante, per impedire che affondi un settore fondamentale: Matragrano, infatti, ha reso noto che «in questi giorni stiamo incontrando i rappresentanti dei diversi schieramenti politici impegnati nella campagna elettorale per il rinnovo dei due rami del Parlamento ai quali ribadiremo con forza le nostre richieste».

Tra le misure d’emergenza, Confartigianato indica «l’azzeramento degli oneri generali di sistema per luce e gas, la proroga e l’ampliamento del credito d’imposta sui costi di elettricità e gas per le imprese non energivore e non gasivore. Inoltre va fissato un tetto europeo al prezzo del gas e va recuperato il gettito calcolato sugli extraprofitti, per non aggravare la situazione del bilancio pubblico».

Per Confartigianato, infine, vanno anche sostenuti gli investimenti in energie rinnovabili e nella diversificazione delle fonti di approvvigionamento, in particolare per creare Comunità Energetiche e per incrementare l’autoproduzione. Tra gli interventi sollecitati, anche la riforma della tassazione dell’energia che oggi tocca il 51% della bolletta e che penalizza con maggiori oneri proprio le piccole imprese che consumano meno, in barba al principio chi inquina paga.

Cna Calabria, invece, nelle sue richieste ha chiesto, «al fine di fronteggiare al meglio la crisi sono il taglio dell’Iva e delle accise sulle bollette e sul carburante, che il versamento di tutti gli extra profitti avuti dai grandi gruppi energetici sia utilizzato per intero per abbattere gli aumenti dei costi energetici da parte delle imprese e delle famiglie, ultima proposta di avere dei  ristori come è già avvenuto nell’emergenza Covid». (ams)

Confartigianato Imprese Calabria: Caro energia costa 21,1 miliardi in più alle piccole e medie imprese

È una vera e propria batosta, quella subìta dalle piccole e medie imprese che, da settembre 2021 a oggi hanno pagato per l’energia elettrica 21,1 miliardi in più rispetto all’anno precedente a causa del caro energia. È l’allarme lanciato da Confartigianato Imprese Calabria, spiegando che «se nei prossimi quattro mesi i prezzi dell’elettricità non diminuiranno, i maggiori costi per i piccoli imprenditori saliranno nel 2022 a 42,2 miliardi in più rispetto al 2021».

Nel dettaglio, la rilevazione di Confartigianato mette in evidenza che gli aumenti del prezzo dell’energia per le piccole aziende con consumi fino a 2000 MWh si traduce in un maggiore costo, tra settembre 2021 e agosto 2022, di 21,1 miliardi di euro rispetto ai dodici mesi precedenti, pari al 5,4% del valore aggiunto creato dalle MPI.

A livello territoriale, sono nove le regioni in cui il boom dei costi dell’elettricità per le MPI supera il miliardo di euro. I maggiori oneri, 4,3 miliardi, li hanno subiti gli imprenditori della Lombardia, seguiti da quelli del Veneto con 2,1 miliardi, dell’Emilia-Romagna (1,9 miliardi), del Lazio (1,7 miliardi), della Campania (1,6 miliardi), del Piemonte (1,6 miliardi), della Toscana (1,6 miliardi), della Sicilia (1,2 miliardi) e della Puglia (1,1 miliardi).

settori più colpiti sono quelli di vetro, ceramica, cemento, carta, metallurgia, chimica, tessile, gomma e plastica e alimentare.

«In Italia – ha rilevato Confartigianato – la velocità di crescita dei prezzi al consumo dell’energia elettrica è decisamente più elevata rispetto a quanto avviene nell’Unione europea: a luglio 2022, infatti, nel nostro Paese il prezzo dell’elettricità è cresciuto dell’85,3% rispetto dodici mesi prima, a fronte del +35,4% della media dell’Eurozona e, in particolare, del +18,1% della Germania e del +8,2% della Francia».

Secondo i vertici di Confartigianato Calabria, vanno subito confermate e potenziate le misure già attuate da questo Esecutivo: azzeramento degli oneri generali di sistema per luce e gas, proroga del credito d’imposta sui costi di elettricità e gas per le imprese non energivore e non gasivore. Inoltre va fissato un tetto europeo al prezzo del gas e va recuperato il gettito calcolato sugli extraprofitti, per non aggravare la situazione del bilancio pubblico, e serve un gesto di responsabilità e solidarietà delle imprese energetiche a salvaguardia dell’intero sistema produttivo nazionale. Vanno anche sostenuti gli investimenti in energie rinnovabili e nella diversificazione delle fonti di approvvigionamento, in particolare per creare Comunità Energetiche e per incrementare l’autoproduzione. (rcz)

Il confronto di Confartigianato Imprese sulle opportunità del Pnrr

Si intitola Pnrr: Un’opportunità, se colta il dibattito promosso da Confartigianato Imprese Calabria in programma domani mattina, alle 10, nella sede di Unioncamere Calabria.

Intervengono Roberto Matagrano, presidente di Confartigianato Imprese Calabria, Marco Granelli, presidente Confartigianato Imprese, Rosario Varì, assessore allo sviluppo economico, Paolo Manfredi, responsabile Progetto Speciale Pnrr Confartigianato Imprese.

Andrea Prato, ceo Albatros&Partners, terrà un focus sulle comunità energetiche. Le conclusioni sono affidate a Dalila Nesci, sottosegretaria per il Sud. Modera la giornalista Maria Rita Galati.

Il Piano nazionale di ripresa e resilienza, se colta nella maniera adeguata, può essere una opportunità. La misura che si inserisce nel Next Generation EU – NGEU, il fondo approvato dal Consiglio Europeo, ha l’obiettivo di sostenere e supportare la crescita dei Paesi europei. Si tratta di un programma di portata e ambizione inedite, che prevede investimenti e riforme lungo alcune grandi direttrici: accelerare la transizione ecologica e digitale, migliorare la formazione all’interno delle aziende e conseguire una maggiore equità di genere, territoriale e generazionale.

Quale percorso intraprendere a livello locale per concretizzare questa imperdibile opportunità di sviluppo e imboccare un percorso di crescita economica sostenibile e duraturo? (rcz)

Bonus edilizia, le proposte di Confartigianato per sbloccare i crediti anche in Calabria

Confartigianato Imprese Calabria è da mesi impegnata a lottare affinché il superbonus 110% venga rimesso in condizioni di far lavorare la filiera edile. Per questo, ha avanzato delle proposte per sbloccare i creditii anche in Calabria.

«È indispensabile un rapido intervento per sanare la situazione pregressa attraverso un intervento straordinario da parte dello Stato che metta in campo un compratore di ultima istanza con il coinvolgimento immediato, ad esempio, di Cassa Depositi e Prestiti e Poste S.p.A – si legge in una nota di Confartigianato Imprese – e una conversione dei crediti in titoli negoziabili sul mercato».

Lo scorso anno l’incentivo ha contribuito in maniera rilevante all’aumento del 6% del PIL e adesso, invece, si trova di fronte al blocco del mercato dei crediti di imposta.  Tutto a causa dei numerosi interventi normativi che si sono susseguiti sulla disciplina della cessione del credito, che hanno comportato per le imprese di costruzioni notevoli difficoltà, con una gravissima crisi di liquidità che si ripercuote sull’intero sistema.

Tutto questo è ancor più paradossale se si considera che il settore delle costruzioni è il driver della ripresa economica e, in questo drammatico periodo di congiuntura negativa, ha giocato un ruolo anticiclico. I bonus edilizia avrebbero potuto favorire la ripartenza post Covid dell’economia, ma, dopo aver generato un’enorme aspettativa in cittadini e imprese, l’atteggiamento ondivago del decisore pubblico ne ha depotenziato l’efficacia.

Secondo Confartigianato, inoltre, «è necessario ampliare la platea dei cessionari nei cui confronti le banche e i gruppi bancari possono in ogni caso effettuare la cessione, per consentire un buon assorbimento dei crediti fiscali. È importante  consentire l’utilizzo oltre l’anno 2022 della quota di credito d’imposta non fruita e derivante dalla concessione di sconti in fattura. Infatti, molte imprese che hanno concesso lo sconto in fattura negli ultimi mesi dell’anno 2021 non hanno trovato cessionari disponibili all’acquisto dei crediti. Se non dispongono di capienza fiscale, rischiano di perdere la prima rata annuale per la parte non compensata».

Tra i suggerimenti dell’associazione degli artigiani: riaprire il termine per la trasmissione delle comunicazioni di opzione, scaduto il 29 aprile 2022. «Sono molte le imprese che, per motivi diversi (inerzia di un soggetto terzo incaricato, rifiuto del cessionario per errori formali contenuti nella comunicazione di opzione) non hanno potuto trasmettere (o ritrasmettere) la comunicazione nel termine del 29 aprile. Peraltro, è stata rappresentata l’opportunità di prevedere, a regime, l’eliminazione di un termine rigido almeno per lo sconto in fattura, o di introdurre un termine più ampio. In alternativa, potrebbe essere introdotta la possibilità di una “remissione in bonis».

«Infine – conclude la nota – è importante semplificare e unificare le procedure per l’istruzione delle pratiche di cessione, in modo da garantire tempi ragionevoli e sufficiente certezza tra gli operatori-imprese che confidano nella monetizzazione del credito e rendere interoperabili le piattaforme utilizzate dai diversi istituti di credito al fine di semplificare ed unificare le procedure per l’istruzione delle pratiche di cessione». (rcz)

Confartigianato Imprese Calabria: No al salario minimo per legge

Confartigianato Imprese Calabria ha espresso il suo no in merito alla proposta del salario minimo per legge, rilanciando la presa la presa di posizione del presidente nazionale, Marco Granelli, critico su interventi pubblici vincolanti in materia salariale.

«La determinazione del salario deve continuare ad essere affrontata dalla contrattazione collettiva, per non compromettere il delicato equilibrio fra retribuzione, tutele contrattuali e competitività delle imprese che in Italia è garantito da oltre 70 anni – si legge nella nota di Confartigianato Calabria –. Chiediamoci cosa accadrebbe nel caso in cui il salario minimo legale fosse inferiore a quello stabilito dai contratti collettivi: ne provocherebbe la disapplicazione e, nel caso in cui fosse più alto, si creerebbe uno squilibrio nella rinegoziazione degli aumenti salariali con incrementi del costo del lavoro non giustificati dall’andamento dell’azienda o del settore».

«Il salario minimo stabilito per legge, quindi,  sminuirebbe il ruolo svolto dalla negoziazione tra le parti sociali per l’individuazione di trattamenti economici congrui e coerenti, rischiando di colpire anche le tutele collettive e i sistemi di welfare integrativi – continua ancora Confartigianato Imprese Calabria –. La contrattazione collettiva garantisce già condizioni e strumenti per sostenere i redditi e individuare modalità per migliorare la produttività. Questo vale soprattutto  nell’artigianato e nelle piccole imprese per cui la contrattazione collettiva è anche lo strumento che ha consentito di individuare soluzioni su misura per le esigenze organizzative e di flessibilità di imprese appartenenti a settori e con mercati spesso estremamente diversi fra di loro  assicurando, nel contempo, importanti tutele collettive ai lavoratori, anche attraverso il proprio consolidato sistema di bilateralità».

«Il tema della crescita dei salari in Italia resta, invece, fortemente legato a quello della crescita del PIL, rimasta al palo a causa delle gravi inefficienze strutturali del nostro Paese, dell’elevato costo del lavoro, del gap di competitività con le imprese di altri Stati determinato, ad esempio, dal superiore costo dell’energia, dalle politiche di rigorosa austerity che hanno portato ad una consistente riduzione della buona spesa pubblica e degli investimenti pubblici – conclude Confartigianato Imprese Calabria –. Ecco, forse sarebbe il caso di ripartire da qui per assicurare un concreto sostegno a lavoratori ed imprese». (rcz)

A Expo Dubai Confartigianato Imprese Calabria per parlare di cibo, fashion e design

Confartigianato Imprese Calabria ha partecipato a Expo Dubai 2020, con l’evento Calabria, food, fashion and design, per promuovere la moda, il design e l’agroalimentare calabrese. Un progetto, questo, voluto per affiancare al settore food il mondo dell’artigianato identitario della moda, dai tessuti agli abiti più di tendenza, che con il cibo si uniscono sperimentando sinergie e contaminazioni tra il gusto e l’estetica, per una comunicazione globale in cui la stimolazione visiva accentua l’esperienza culinaria.

Valorizzazione delle produzioni artigianali, nuovi mercati, crescita economica e internazionalizzazione: sono queste alcune delle parole chiave che rappresentano la base del programma 2022 di Confartigianato Calabria, partendo da Dubai expo 2020, un ulteriore tappa dell’azione di sostegno alle imprese calabresi sul fronte dell’export.

In questo scenario si collocano gli eventi dedicati all’artigianato di qualità Calabrese, non solo tradizionale ma anche innovativo, a Dubai Expo 2020, finanziate dalla Regione Calabria, in collaborazione con la Camera di Commercio Italiana a Dubai. È la prima esposizione che si tiene in Medio Oriente, Africa o Asia meridionale: una occasione irripetibile per decine di imprese che hanno potuto scoprire e condividere una narrativa degli Emirati su un palcoscenico globale, raccontando e mettendo in mostra storie di qualità ed eccellenze a livello globale.

Nell’hotel Hilton di Dubai che ha ospitato l’evento è stata allestita una mostra/esposizione di prodotti rappresentativa delle produzioni alimentari tipiche calabresi. La mostra /esposizione è stata preceduta dalla proiezione di materiali video che hanno rappresentato le produzioni artigianali e alimentari insieme con il paesaggio turistico della regione.

«L’attività che abbiamo svolto a Dubai – afferma il presidente di Confartigianato Imprese Calabria, Roberto Matragrano – è una delle tappe di un percorso che proseguirà per tutto il 2022 a supporto dalle imprese calabresi che vogliono confrontarsi su mercati internazionali e rendere sempre più riconoscibile l’unicità delle nostre produzioni».

Si ringraziano le aziende partecipanti Astorino Pasta, Casearia Crotonese Brugnano, C.G.F. Food – Migliarese Conserve Alimentari, Fabbrica Tessile Bossio, Gatti Libero Di Giovanni Gatti, G Design Italy Di Luigia Granata, Muraca Srl, Olearia Chiera, Romano Liquirizia, Sartoria Fm Di Felicia Mazza, Terra Dei Fichi – Azienda Agricola.

Confartigianato Imprese Calabria a Expo Dubai ha promosso gli Artigiani

Confartigianato Imprese Calabria prosegue l’azione di sostegno alle imprese calabresi sul fronte dell’export: in questo scenario si è collocata l’organizzazione degli eventi dedicati all’artigianato di qualità Calabrese, non solo tradizionale ma anche innovativo, a Dubai Expo 2020, finanziate dalla Regione Calabria, in collaborazione con la Camera di Commercio Italiana a Dubai.

 È la prima esposizione che si tiene in Medio Oriente, Africa o Asia meridionale: una occasione irripetibile per decine di imprese che hanno potuto scoprire e condividere una narrativa degli Emirati su un palcoscenico globale, raccontando e mettendo in mostra storie di qualità ed eccellenze a livello globale.

Un evento, quello organizzati dall’associazione degli artigiani calabresi, che ha consentito – grazie al supporto della Camera di Commercio Italiana a Dubai – di poter avviare una interlocuzione con il mondo produttivo locale, fornendo una ulteriore occasione di visibilità per la promozione delle produzioni regionali. Una vetrina per le nostre aziende che sono state apprezzate dai buyers per la qualità dei prodotti.

Gli artigiani:  mani che costruiscono bellezza è stato il titolo dell’evento che si è svolto a Dubai, lo scorso 25 marzo, nella prestigiosa cornice del Fairmont Hotel, dedicato alla promozione dell’artigianato identitario e tradizionale di qualità della Calabria, che ha promosso i settori dell’Oreficeria, della ceramica, del tessile, della lavorazione del legno, con l’obiettivo di favorire i processi di internazionalizzazione concreti delle imprese e del tessuto produttivo calabrese.

Nell’hotel che ha ospitato l’evento è stata allestita una mostra/esposizione dei prodotti, preceduta dalla proiezione di materiali video che hanno rappresentato le produzioni artigianali insieme con il paesaggio turistico della regione.

«Incentivare l’internazionalizzazione di un comparto è un processo di sviluppo che diventa significativo ed economicamente rilevante, in un contesto regionale, solo se c’è un numero significativo di imprese che partecipano – ha dichiarato il presidente di Confartigianato Imprese Calabria –. Inoltre per quanto attiene all’artigianato l’internazionalizzazione ha forti riflessi anche sul contesto territoriale di produzione. Esso infatti oltre che economica è una risorsa culturale e sociale, grande bagaglio di esperienze e conoscenze che sono parte integrante di ogni impresa artigiana, valore aggiunto per quanto attiene al turismo esperienziale, con la possibilità di attivare veri e propri itinerari del sapere artigiano».

Si ringrazia per la partecipazione le aziende Agazio Mellace Ceramiche Artistiche Tradizionali, Calzoleria Reda, Centro Ceramiche Souvenir By Franco Mellace, Ceramiche Condò, Ceramica Spoleti La Regina, Cunsolo Rocco, Deco Art di Gallo Concetta, Enzo Ferraro, Ideart Di Antonio Commodaro, Il Tornio, Iointagliolegno, Irò Ceramiche Artistiche Di Giuliana Furrer, Linardi Vincenzo Orafo, Orafo Luigi Mungo, Posella Pipe Di Vitaliano Posella, Tina Soriano Orafo. (rcz)

Expo Dubai, il 23 e 24 marzo due iniziative di Confartigianato Imprese Calabria

Sono due gli eventi che Confartigianato Imprese Calabria ha organizzato, per il 23 e 24 marzo all’Expo di Dubai, per promuovere e valorizzare l’esperienza dei nostri imprenditori a valore artigiano, ambasciatori della qualità e del “saper fare” della regione.

Confartigianato prosegue dunque l’azione di sostegno alle imprese calabresi sul fronte dell’export che, dopo la partecipazione alla più importante fiera specialistica del settore food di Dubai, mercoledì 23 e giovedì 24 marzo volerà di nuovo negli Emirati Arabi per promuovere le eccellenze calabresi con due distinti eventi. L’intenso lavoro operativo promosso e portato avanti nei mesi scorsi dalla Confartigianato, in partnership con la Camera di Commercio italiana a Dubai e finanziato dalla Regione Calabria, avrà una ulteriore occasione di visibilità per la promozione delle produzioni regionali. Una vetrina per le nostre aziende che potranno, quindi, essere apprezzate dai buyers per la qualità dei prodotti.

Calabria, food, fashion and design, vale a dire la promozione dell’artigianato, della moda, del design e dell’agroalimentare della Calabria, è il tema dell’evento del 23 marzo. Nell’hotel che ospiterà il convegno verrà allestita una mostra/esposizione di prodotti rappresentativa delle produzioni alimentari tipiche calabresi e dell’artigianato calabrese in particolare il settore della moda e del design innovativo.

La mostra /esposizione sarà preceduta dalla proiezione di materiali video che rappresenteranno le produzioni artigianali e alimentari insieme con il paesaggio turistico della regione. All’iniziativa parteciperà una selezione di buyers selezionati dalla Camera di Commercio italiana a Dubai che potranno conoscere e ammirare le produzioni calabresi e avere tutte le informazioni necessarie.

Made in Calabria expo Dubai gli artigiani: mani che costruiscono bellezza, è invece il tema dell’evento dedicato alla promozione dell’artigianato identitario e tradizionale di qualità della Calabria, l’appuntamento organizzato il 24 marzo sempre a Dubai. Si pone pertanto l’obiettivo di promuovere il sistema produttivo calabrese in particolare l’artigianato identitario e tradizionale di qualità: Orafi, ceramica, tessile, e legno ma anche favorire i processi di internazionalizzazione concreti delle imprese e del tessuto produttivo calabrese.

Una occasione per diffondere e valorizzare le opportunità dei mercati relativi agli emirati arabi, creare le condizioni che possano dare vita a collaborazioni tra imprese calabresi e degli emirati arabi stabili e durature che possano contribuire alla crescita del sistema produttivo calabrese artigianale e di qualità.

«Sono molte le imprese nostre associate che hanno aderito con entusiasmo alle due distinte iniziative, testimoniando con i loro prodotti la qualità ed unicità delle lavorazioni, contribuendo a valorizzare un’immagine positiva della nostra regione all’estero– ha dichiarato il segretario regionale Silvano Barbalace –. Nel progetto “Calabria, food, fashion and design” abbiamo voluto affiancare al settore food il mondo dell’artigianato identitario della moda, dai tessuti agli abiti più di tendenza, che con il cibo si uniscono sperimentando sinergie e contaminazioni tra il gusto e l’estetica, per una comunicazione globale in cui la stimolazione visiva accentua l’esperienza culinaria».

«L’evento “Made in Calabria expo Dubai” – ha concluso – gli artigiani: mani che costruiscono bellezza”, invece, è un’iniziativa dedicata esclusivamente al mondo dell’artigianato con una numerosa rappresentazione delle produzioni più significative della regione, dall’oreficeria al tessile, dal legno alla ceramica». (rrm)

Bonus edilizia, Confartigianato Imprese Calabria scrive a Occhiuto: Il Dl Sostegni danneggia il comparto

Roberto Matagrano, presidente di Confartigianato Imprese Calabria ha scritto al presidente della Regione, Roberto Occhiuto, chiedendo l’intervento della Regione nel sollecitare la modifica nel DL sostegni Ter, ed in particolare dell’articolo 28, che «ha introdotto una forte restrizione al sistema delle cessioni del credito nelle operazioni legate alle agevolazioni di riqualificazione energetica ed edilizia degli immobili».

L’associazione chiama in causa le istituzioni locali, come già fatto con i parlamentari calabresi alcuni nei giorni precedenti, affinché attraverso lo strumento della Conferenza Stato Regioni, possa arrivare la giusta sollecitazione al Governo nazionale e, una volta per tutte, venga stabilizzato in modo chiaro il quadro normativo di riferimento, nell’interesse dei cittadini e degli operatori economici.

«Il provvedimento – ha dichiarato Matragrano esprimendo la preoccupazione di Confartigianato al presidente Occhiuto – infatti, ha avuto un impatto fortemente negativo nei confronti delle imprese che operano nel comparto delle costruzioni – edilizia e installazione impianti – che in Calabria conta (dati Istat) 10.775 Mpi, di cui il 56,5% artigiane, che impiegano 24.265 addetti. Quotidianamente raccogliamo, presso le nostre strutture associative, il disagio di chi già si trova ad affrontare le gravi ripercussioni connesse all’aumento dei prezzi delle materie e al difficile approvvigionamento delle stesse e ora è ulteriormente colpito e disorientato dall’ennesima norma che cambia, in corsa, le regole del gioco».

«La situazione – si legge ancora nella nota di Confartigianato Imprese Calabria – risulta particolarmente pesante per quelle imprese che hanno garantito ai cittadini di poter fruire delle agevolazioni, attraverso lo sconto in fattura o l’acquisizione del credito direttamente dal consumatore, e che ora si trovano con la difficoltà, se non l’impossibilità, di cedere a loro volta il credito, con negative ripercussioni sui flussi di cassa, sulla programmazione dell’attività aziendale e sulla tenuta occupazionale».

Matragrano evidenzia, quindi, «gli effetti perversi che tali norme hanno, non soltanto perché, in prima battuta, provocano un blocco nell’operatività di tante imprese oneste e responsabili, ma anche per le negative ripercussioni che producono su cittadini e consumatori che hanno fatto affidamento sulla possibilità di utilizzare l’agevolazione per adeguare i propri immobili ai più elevati standard di efficienza energetica e di sicurezza sismica. Blocco di operatività che, in ultima analisi, quindi, oltre a non garantire una veloce transizione green che rappresenta uno dei più ambiziosi progetti dell’Unione europea, può comportare un “raffreddamento” della ripresa economica e, conseguentemente, del positivo andamento del PIL anche in questa Regione». (rcz)