L’importante ruolo di Confartigianato nel sostenere le imprese che affiancano lo Stato nel recupero di beni confiscati

Dell’importante ruolo che Confartigianato ha nell’affiancare le imprese che intendono affiancare lo Stato nel recupero di beni e aziende confiscate alla mafia, se ne è parlato nel corso di un webinar, dal titolo Beni confiscati alla mafia: problematiche e possibilità di sviluppo produttivo, organizzato da Confartigianato Imprese Calabria, tenuto nei giorni scorsi alla presenza, oltre che dottor Walter Ignazitto,  sostituto procuratore Dda Reggio Calabria, di Alessandro Messina, direttore generale di Banca Etica, Bruno Panieri, direttore Politiche Economiche della Confartigianato Imprese e Silvano Barbalace, segretario regionale di Confartigianato Imprese.

Ad aprire i lavori, il segretario regionale Barbalace, che ha evidenziato come «questi beni costituiscono oramai una quota importante dell’economia italiana e del sistema produttivo del Paese. La nostra Organizzazione svolge un importante ruolo anche di attore sociale per lo sviluppo di comunità e territori sani».

«Le mafie – ha aggiunto – sono forti e radicate ben oltre i confini entro cui convenzionalmente si ritiene operino e crescano. C’è quindi una mole di patrimoni immobiliari e anche aziendali che finiscono per essere confiscati, ed il loro riutilizzo ha non solo una finalità sociale ovviamente di riscatto per la comunità, ma anche un’ importante forza culturale ed economica per quel territorio e quella comunità. Confartigianato deve accompagnare le proprie imprese in questo percorso».

Il Direttore generale di banca Etica, Messina, si è soffermato sulle problematiche connesse all’applicazione della normativa, portando l’esperienza della propria banca che ha sostenuto molti processi diretti al riutilizzo di beni confiscati. Nel 2020, ha sostenuto 24 organizzazioni impegnate sui temi della legalità attraverso finanziamenti per un totale di 2,8 milioni di euro. Tra queste organizzazioni, 20 realtà operanti sui beni confiscati sono state sostenute con finanziamenti per 2 milioni di euro.

«Il riuso sociale dei beni confiscati è una delle forme più efficaci di contrasto alla mafia – ha spiegato il direttore generale Messina –. Per realizzare l’effettiva destinazione sociale dei beni confiscati c’è bisogno però di risorse finanziarie sia per il ripristino delle strutture che per  la gestione ad uso sociale. Ed è qui che entra in gioco la finanza etica. Banca Etica è da sempre al fianco delle organizzazioni che si battono per la legalità e il contrasto all’usura».

«Quando c’è un’impresa malata, nel senso di infiltrazione criminale, il rischio che questo marciume si estenda alle aziende che si muovono accanto, nello stesso contesto, è altissimo. È nell’interesse di tutti arginare questo fenomeno, vaccinarci un po’ tutti» , ha esordito Walter Ignazitto che riconosce come spesso i procedimenti di affidamento dei beni confiscati «sono lunghi, farraginosi e complicati».

Ignazitto ha, però, posto l’accento su una novità introdotta al codice antimafia nel 2017: l’imprenditore sano può diventare una specie di consulente dello Stato e affiancarlo nella gestione dell’impresa confiscata. Per farlo ci vuole un grande coraggio e grande impegno, ma lo Stato riconosce un diritto di prelazione sull’azienda ‘risanata’.

Per Bruno Panieri, quindi, lo spaccato fornito da Ignazitto offre interessanti spunti applicativi su cui Confartigianato può e deve ragionare.

«Ci siamo dati una missione molto rigorosa – ha spiegato – nell’accompagnamento delle imprese nella cultura della legalità. Affiancare gli imprenditori che si vogliono mettere in gioco, fornire la necessaria assistenza alla gestione, rimettere in circolazione una impresa, vuol dire che l’associazione è pronta a fare da rete di protezione per salvaguardare un contesto di valori per il territorio».

«Significa – ha concluso Panieri – creare occupazione, contaminare il territorio con imprese sane e togliere le imprese criminali, e questo è uno dei compiti che ci può aspettare in prospettiva». (rcz)

Con Confartigianato Imprese Calabria si parla dei beni confiscati alle mafie

Giovedì 9 settembre, sulla piattaforma Zoom e in diretta sulla pagina facebook di Confartigianato Imprese Calabria, alle 17, è in programma il webinar Beni confiscati alla mafia: problematiche e possibilità di sviluppo produttivo, organizzato da Confartigianato Imprese Calabria.

Oggi la presenza delle mafie in Italia è particolarmente forte e le inchieste della magistratura evidenziano che sempre più sono penetrate anche nelle regioni del centro nord, come dimostrano lo scioglimento di amministrazioni comunali per condizionamento mafioso in Piemonte, Lombardia e Liguria e il numero sempre crescente dei patrimoni mobiliari, immobiliari e aziendali sequestrati e confiscati.

Questi beni costituiscono oramai una quota importante dell’economia italiana e del sistema produttivo del Paese. Confartigianato, da sempre attenta al tema della legalità, proseguendo il confronto avviato a giugno sul tema dell’usura con la partecipazione del procuratore Lombardo, oggi intende affrontare un tema nuovo per l’organizzazione ovvero quello dei beni confiscati alla mafia. La nostra Organizzazione svolge un importante ruolo anche di attore sociale per lo sviluppo delle comunità e dei territori sani. Per queste ragioni, come evidenziato anche dall’Associazione “Libera” in un recente report, l’intervento delle politiche di coesione dovrà essere orientato al rafforzamento delle buone pratiche di antimafia sociale che sono state realizzate nei diciotto anni di applicazione della legge n. 109/96 sul riutilizzo per finalità istituzionali e sociali dei beni confiscati.

Dopo i saluti del Presidente di Confartigianato Imprese Calabria, Roberto Matragrano, interverranno Alessandro Messina, DG di Banca Etica, e Walter Ignazitto, sostituto procuratore DDA Reggio Calabria.

Conclude Bruno Panieri, Direttore Politiche Economiche della Confartigianato Imprese. (rcz)

Confartigianato Imprese Calabria porta le imprese a Dubai. Pubblicata la manifestazione di interesse

È operativo il progetto di promozione delle aziende calabresi sui mercati degli Emirati Arabi, promosso dalla Confartigianato Imprese Calabria in partnership con la Camera di Commercio degli Emirati Arabi Uniti, finanziato dalla Regione Calabria.

Gli Emirati Arabi sono una destinazione strategica per le aziende italiane del settore agroalimentare, soprattutto in vista di Expo2020, che porterà’ nell’Emirato di Dubai 25 milioni di visitatori. La popolazione degli Emirati Arabi Uniti e’ prevista in crescita con un ritmo del 3% all’anno, post- Pandemia, rispetto agli attuali 9.35 milioni.

«Questo progetto era stato presentato nel 2018 a seguito di un bando emanato dalla regione Calabria e rivolto a tutte le Camere di Commercio italiane all’estero – ha spiegato Silvano Barbalace, segretario regionale Confartigianato Imprese Calabria –. Confartigianato l’ha vista lunga e in previsione di Expo 2020 ha preso immediati contatti con la Camera di Commercio di Dubai proprio con l’intento di presentare una proposta che potesse accompagnare le nostre imprese verso expo».

«Devo dire – ha aggiunto – che grazie al segretario generale della Camera di commercio di Dubai, Mauro Marzocchi, validissimo manager, siamo riusciti a costruire una proposta molto competitiva per le nostre imprese e siamo lieti che oggi la Regione ne abbia sfruttato le potenzialità offrendo questa importante vetrina alle nostre imprese».

Il progetto è dedicato all’aziende del settore Food & Beverage e vino e liquori. Per le Aziende del settore agroalimentare è prevista la partecipazione gratuita all’evento “Italian Food and beverage in the Gulf e Speciality Food Festival” – dal 7 al 9 novembre 2021 a Dubai, la più importante manifestazione del settore riservato esclusivamente ad un pubblico professionale proveniente non solo dall’Area del Golfo, ma anche da Africa e Asia. E’ prevista anche la presenza per 6 mesi sulla piattaforma B2B, un ufficio di rappresentanza presso la sede camerale, un manager commerciale per 6 mesi dedicato alla promozione commerciale dell’azienda. E per quelle del settore vino e liquori, è prevista l’importante partnership con il distributore locale Barracuda che realizzerà l’evento “Calabrian Wine and Spirits in the Uae” per promuovere i prodotti calabresi.

Per le aziende interessate, la regione Calabria ha pubblicato la manifestazione di interesse la cui scadenza è fissata al 16 agosto. Per informazioni ed assistenza si possono contattare gli uffici della Confartigianato. (rcz)

Confartigianato imprese Calabria: In arrivo importanti bandi per le imprese artigiane

Proseguono, con successo, le attività di formazione promosse da Confartigianato Imprese Calabria che, nell’ultimo webinar, insieme al presidente f.f. della Regione Calabria, Nino Spirlì e l’assessore regionale al Lavoro, Fausto Orsomarso, è stato fatto il punto sui bandi per le imprese artigiane.

Spirlì si è soffermato sulle misure e le attività adottate dall’Esecutivo regionale per fare fronte all’emergenza pandemica, ma anche sul dibattito in corso in merito ai fondi del Recovery fund. E, parlando di fondi europei e misure per l’artigianato, dal presidente Spirlì è arrivata prima di tutto una precisa sollecitazione ad «agevolare il processo di digitalizzazione e modernizzazione, anche delle nostre aziende per metterci nelle condizioni di entrare nel mercato anche in altra forma».

Su questo, è stato annunciato l’imminente avvio di un bando da 10 milioni di euro per sostenere i processi di digitalizzazione delle imprese calabresi con una intensità di aiuto che arriva fino al 75%.

La prima importante notizia rimarcata dal presidente Spirlì è che dalla Regione Calabria sono stati stanziati 4 milioni di euro per il sostegno e sviluppo delle imprese artigiane, grazie alla variazione al bilancio.

«Si tratta di una misura di aiuto finalizzata a sostenere gli investimenti delle imprese artigiane. Questo risultato – ha aggiunto – è per me una doppia soddisfazione come presidente ma, anche e soprattutto, in qualità di assessore al ramo».

La seconda importante notizia è relativa alla creazione di una prima vetrina multimediale, una sorta di e-commerce dell’artigianato, che «punta a creare spazi per l’artigianato artistico. In Calabria ci sono ottimi creatori, piccoli geni, mi farebbe molto piacere che la gente cominciasse a conoscerli».

A fare il punto sulla programmazione regionale in corso, nell’ambito delle Politiche attive del lavoro destinate a sostenere le piccole e medie imprese, ma anche ad anticipare il contenuto di alcuni bandi sul tema della formazione, è stato l’assessore Orsomarso, che non si è limitato ad un riepilogo delle azioni già pubblicate. In particolare, arrivano notizie positive sul frangente dei bandi dell’auto impiego, che consentiranno di accompagnare chi intende rimanere in Calabria ed investire sulla propria creatività e il proprio coraggio per aprire una attività che potrà contare fino a 50 mila euro di micro credito (il 70 per cento a fondo perduto).

Ma, secondo Orsomarso, il bando più importante che sia mai stato fatto in Calabria riguarda l’imprenditoria femminile, ed è quello che sta per essere avviato nella nostra regione: «Non si tratta di un finanziamento per tante piccole imprese, ma è un progetto intenso e bellissimo che finanzierà 20 grandi progetti da 500 mila euro».

In merito alle azioni avviate, l’assessore alle Attività produttive ha ricordato che sono in campo misure che vanno ad incidere sulle Politiche attive per 35 milioni, guardando con particolare interesse proprio alle imprese artigiane perché «con una intensità massima di 25 mila euro possono puntare alla riqualificazione della persona, e fino a cento mila euro massimo avranno sostegno per pagare i salari lordi».

L’elenco dei bandi continua con il sostegno agli over 35enni a cui accedere attraverso una unica piattaforma di Calabria Lavoro e vede un investimento di 7 milioni di euro. Ma, poiché nel futuro il Settore dello Sviluppo economico intende concentrare gran parte delle risorse sul turismo, Orsomarso punta proprio su questo settore presentando il bando di 20 milioni di euro per la riqualificazione dei lidi esistenti, con un investimento che va da un minimo di 30 ad un massimo 50 mila euro a fondo perduto.

«Speriamo di arrivare a sostenere circa 400 lidi e potremmo iniziare la stagione turistica già a giugno. Dopo i ristori per le agenzie di viaggio e gli alberghi è tempo di investimenti: utilizzeremo le nostre agenzie di viaggio per promuovere i pacchetti turistici alle quali destineremo uno strumento di investimento indiretto che può arrivare a fino a 50 mila euro per promuovere la Calabria». (rcz)

 

Confartigianato Imprese Calabria: Servono ristori subito e adeguati per le imprese

Confartigianato Imprese Calabria, ha ribadito che «servono risposte chiare, tempi certi e ristori e sostegni, subito, e adeguati» per le imprese già in ginocchio da oltre un anno di crisi economica determinata dalla pandemia.

«Le categorie colpite dalle ulteriori restrizioni – si legge in una nota – saranno costrette a subire una ulteriore inattività che si aggiunge allo stop forzato pre-pasquale, dovendo far fronte a mancati incassi, ma nello stesso tempo a spese di fitto, bollette e forniture che comunque andranno onorate. È oltre un anno che conosciamo bene le problematiche conseguenti all’insorgere della pandemia, soprattutto nella nostra regione, e quindi alle misure di contenimento della diffusione del virus, e le imprese sono pronte come sempre a fare la loro parte, ma anche le istituzioni devono farlo».

«Non si può continuare – continua la nota – a fare fronte alla necessità di combinare il diritto alla salute con il diritto al lavoro, penalizzando le imprese con continui ritardi e mancate risposte. Non possiamo, quindi, che comprendere la delusione e la protesta dei nostri imprenditori, ormai sfiniti, che deve però rimanere nell’ambito dei confini dettati dal rispetto della legge e delle misure anti-covid. Proprio per questo nei giorni scorsi la nostra confederazione, assieme ad altre organizzazioni, ha avviato una raccolta firma per la riapertura delle attività del benessere il cui fermo è inspiegabile, ed abbiamo chiesto la riapertura delle attività di ristorazione fornendo precise indicazioni».

«Quello che chiediamo – conclude la nota – come organizzazione di categoria è di fare lavorare le nostre imprese ed alla Regione, chiediamo una vera svolta perché la Calabria esca fuori dalla zona rossa e, tutti assieme, si faccia pressione sul Governo centrale per accelerare sui ristori e sostegni adeguati, compensando questo ulteriore sacrificio richiesto. Siamo pronti a sostenere le ragioni delle imprese, che chiedono le riaperture nei modi consentiti dalla legge: si tratta di una inevitabile e improrogabile questione di sopravvivenza». (rcz)

Roberto Matragrano (Confartigianato Imprese Calabria): Bene Decreto Sostegni, ma servono più risorse

Roberto Matragrano, presidente regionale di Confartigianato Imprese Calabria, ha commentato il Decreto Sostegni, sottolineando che «va incrementata la quantità di risorse da destinare agli imprenditori, in particolare per i settori più colpiti, dalla moda al legno-arredo fino alla filiera del turismo».

«Abbiamo apprezzato certamente – ha detto Matragrano – sulla scia di quanto già dichiarato anche dal Presidente nazionale, il metodo adottato dal Governo con il superamento del criterio dei codici Ateco, richiesto dalla nostra organizzazione e che con i precedenti provvedimenti avevano creato non pochi problemi, nonchè l’attenzione alle piccole imprese con la previsione di una maggiore intensità di aiuto, e la promessa di una rapida erogazione».

«Ma le risorse stanziate nel Dl Sostegni – ha aggiunto – anche a fronte delle nuove misure restrittive anti Covid,  non sono sufficienti a indennizzare in maniera adeguata le imprese per le ingenti perdite subite a causa della crisi. E questo vale soprattutto per il Mezzogiorno d’Italia, da sempre alle prese con difficoltà strutturali che complicano ogni percorso di crescita, in un tessuto economico che si poggia soprattutto su micro e piccole imprese, spesso a conduzione familiare».

«Come ha giustamente sottolineato – ha proseguito – il nostro presidente nazionale, Marco Granelli, confidiamo che con il prossimo scostamento di bilancio annunciato dal Presidente del Consiglio, Mario Draghi si possano soddisfare le aspettative delle imprese».

«Certo è – ha concluso Matragrano – che intensificare la campagna vaccinale è una condizione fondamentale per uscire dall’incubo della pandemia, e consentire in questo modo una reale e concreta ripresa dell’economia. Auspichiamo che quanto affermato dal presidente f.f. Nino Spirlì nei recenti Stati generali sia confermato nelle prossime settimane». (rrm)

Roberto Matragrano confermato presidente di Confartigianato Imprese Calabria

Roberto Matragrano è stato confermato presidente di Confartigianato Imprese Calabria per il prossimo quadriennio.

A riconfermarlo alla guida dell’Associazione – la prima organizzazione di rappresentanza delle micro, piccole e medie imprese calabresi e dell’artigianato –  l’assemblea regionale composta dai delegati delle cinque associazioni territoriali, che si è svolta questa mattina nella sede regionale di Confartigianato Calabria, nel rispetto delle norme anti-covid, in presenza e in collegamento in remoto.

Il presidente Matragrano sarà affiancato dal vicepresidente Salvatore Ascioti (vicario, proveniente dalla associazione di Reggio Calabria) e Liberata Soriano (proveniente dall’associazione di Vibo Valentia). Segretario regionale sempre Silvano Barbalace.

Nel ringraziare gli associati per il rinnovo della fiducia, Matragrano ha sottolineato come «insieme dovremo fronteggiare la crisi, convogliando le nostre energie verso una mission associativa prioritaria: costruire opportunità, sostenere la trasformazione della nostra società e progettare il futuro».

Tra gli importanti traguardi raggiunti nel corso del mandato appena concluso, il presidente regionale riconfermato ha voluto ricordare il trasferimento della sede della federazione regionale in una nuova e funzionale struttura, quella attuale, per dare «una nuova casa agli artigiani e agli imprenditori calabresi nostri associati».

Ma anche la costituzione di una società regionale di servizi per la formazione, partecipata dalle associazioni territoriali, «con l’obiettivo di accrescere le competenze e le professionalità dei collaboratori e dei titolari delle imprese associate, a supporto degli enti di formazione territoriali. Siamo stati tra i promotori e abbiamo contribuito alla stesura della legge regionale di riordino della materia dell’artigianato, la L.r. 5 del 2018, mettendo un po’ di ordine nel settore – ricorda ancora –. E siamo stati tra i fautori del fondo regionale esclusivo per le imprese artigiane, denominato Fondo regionale per lo sviluppo e la competitività delle imprese artigiane, contribuendo alla stesura del regolamento operativo che come sapete sostiene, con un importante riconoscimento a fondo perduto, gli investimenti delle imprese artigiane calabresi. Unico comparto del mondo produttivo regionale ad avere un proprio ed esclusivo fondo di intervento».

L’elenco delle cose fatte continua con la partecipazione e sponsorizzazione a diverse manifestazioni, sia regionali che nazionali ed internazionali a supporto dell’export.

«In particolare – ha detto il presidente Matragrano – ricordo la presenza alla fiera internazionale “Artigiano in Fiera” e le partnership con Ice Agenzia. Siamo stati promotori di due importanti accordi sindacali di II livello sul tema della produttività e del welfare aziendale e abbiamo gestito, attraverso il nostro Ente Bilaterale, la cassa integrazione per gli artigiani in questo difficile 2020, riuscendo a fornire una rapida e tempestiva risposta a tutti i nostri associati e non solo».

E per il futuro prossimo «questa Federazione si candida, con rinnovata energia, a recitare il ruolo di struttura di coordinamento e di guida delle migliori energie di sostegno imprenditoriale per i nostri territori, in un quadro sinergico con al vertice Confartigianato Imprese Calabria, in linea con le più avanzate realtà regionali ed a supporto di quelle strutturalmente meno dotate».

«Il nostro compito principale – ha detto ancora – è affiancare e sostenere le imprese associate nella loro quotidiana missione per innovarsi, per non farsi trovare impreparate dai mutamenti dei mercati e per essere competitive nella crescita. Un obiettivo, il nostro, perseguito mediante l’erogazione da parte delle nostre associazioni territoriali di servizi innovativi in grado di dare ai nostri assistiti strumenti diversamente non attivabili per le loro dimensioni, allo scopo di svilupparne la capacità produttiva, orientandola anche verso circuiti esteri, e le opportunità di crescita dimensionale».

«Sarà il nostro ruolo – ha detto ancora il presidente Matragrano – e quindi la nostra politica locale a decidere le opzioni più opportune, anche in vista dell’utilizzo delle prossime risorse del Recovery fund che dovranno puntare sul rilancio e la promozione del territorio anche in chiave turistica, migliorando e rafforzando la rete viaria e ferroviaria, potenziando e diffondendo la banda larga, favorendo l’organizzazione di eventi che possano vedere protagonista la nostra regione, al fine di decretare il successo e lo sviluppo delle nostre imprese».

«Su questi temi – ha concluso – dovremo continuare, come primaria organizzazione di categoria sul nostro territorio di riferimento, ad esprimere le nostre valutazioni, fare le nostre proposte ed attivare le nostre migliori energie, che tengano conto dei percorsi già intrapresi, individuando soluzioni e strategie di ampio respiro». (rcz)

Confartigianato Imprese Calabria: Chiusura Terme Luigiane danneggia famiglie e attività dell’indotto

Roberto Matragrano, presidente di Confartigianato Imprese Calabria, ha espresso la propria vicinanza ai lavoratori delle Terme Luigiane mobilitati da settimane per scongiurare la chiusura dell’impianto, sottolineando il danno che la sospensione delle attività comporta per migliaia di utenti, vale a dire sospendere le prestazioni sanitarie erogate, con tutte le conseguenza.

«Le terme italiane – ha detto – rappresentano un patrimonio naturale ed imprenditoriale unico e specifico dei territori che andrebbe preservato in maniera integrata, per la salute ed il benessere delle persone. Invece nella nostra regione succede che anziché valorizzare stabilimenti di grande storia e prestigio per riprendere la strada della crescita, dopo troppi mesi di sofferenze dovute all’emergenza sanitaria diventata problema economico, si arriva alla chiusura delle Terme Luigiane, con quello che comporta per il livello occupazionale e l’indotto».

«Una situazione complicata dall’atteggiamento dei due sindaci del territorio su cui l’impianto termale insiste – ha detto ancora Matragrano con preoccupazione – che pretendono dalla Sateca la riconsegna di tutti i beni del compendio termale non ancora  restituiti, senza tener conto di quello che significa questo atteggiamento conflittuale. Lo stop alle attività delle terme significa mettere per strada lavoratori, e famiglie, danneggiare le attività commerciali del comprensorio, che già sono messe in ginocchio dalla pandemia, per non parlare delle difficoltà che saranno create ai ristoranti, agli alberghi, agli affitta-camere già penalizzati dalle stagioni turistiche cancellate dal covid 19».

«Non resta – ha concluso – che appellarsi al buon senso delle istituzioni che hanno il potere di intervenire, mediare e sicuramente trovare una soluzione. La Calabria non si può permettere di perdere un solo posto di lavoro né di vedere una sola serranda abbassata». (rcs)

Allarme Confartigianato Imprese Calabria: Mancano tecnici e operai specializzati

Aumenta la difficoltà di reperire manodopera specializzata. È questo il dato allarmante rilevato dall’Osservatorio di Confartigianato Imprese Calabria nell’indagine Situazione e prospettive delle imprese nell’emergenza sanitaria Covid-19, svolta tra il 23 ottobre e il 16 novembre 2020 a cui fa riferimento il report sui primi bilanci delle Mpi calabresi e prospettive 2021 a cura dell’Osservatorio Mmpi Confartigianato Calabria che fa il punto anche sulla situazione occupazionale.

L’Osservatorio, infatti, mostra come la quota di entrate per cui le imprese lamentano difficoltà di reperimento sale di 5,2 punti nel 2020 rispetto al 2019, passando dal 19,8% al 25,0%. La difficoltà di reperimento ad inizio anno (gennaio 2021) è molto elevata non solo per le professioni legate alla gestione della pandemia, ma anche per figure tecniche e operai specializzati. Queste le figure: Specialisti in scienze economiche e gestionali di impresa (72,7%), Operatori della cura estetica (56,5%), Tecnici delle vendite, del marketing e della distribuzione commerciale (50,6%), Farmacisti, biologi e altri specialisti delle scienze della vita (50,0%), Operai nelle attività metalmeccaniche richiesti in altri settori (44,4%), Progettisti, ingegneri e professioni assimilate (43,8%), Conduttori di macchinari mobili (40,5%) e Conduttori di mezzi di trasporto (40,1%).

Un altro dato rilevato, sono gli effetti di cui risentiranno le imprese calabresi fino a metà 2021 a causa dell’emergenza sanitaria in corso: seri problemi di liquidità (44,4%), la riduzione della domanda a seguito delle restrizioni dovute all’attuazione dei protocolli sanitari (44,0%), seri rischi operativi e di sostenibilità dell’impresa (40,3%) e la riduzione della domanda nazionale causa minore capacità di acquisto e crollo domanda turistica (33,4%).

«La pandemia ha comportato uno shock al fabbisogno di liquidità delle imprese – spiega il presidente di Confartigianato Imprese Calabria, Roberto Matragrano –. Lo strumento a cui hanno fatto maggiore ricorso le imprese per soddisfare tale fabbisogno causato dall’emergenza è il debito bancario (36,8%), sostenuto da strumenti come la garanzia pubblica».

«La crisi della domanda sul mercato interno, e man mano sui mercati esteri causata dal blocco a singhiozzo delle attività – ha aggiunto – e dopo lo stop di due mesi del lockdown di marzo aprile che ha portato ad una dannosa frenata produttiva, ha creato una diffusa incertezza che continua a sentirsi, legata anche ai ritardi nel tempo di recupero e alle criticità nei mercati globali. Le imprese non riescono a generare i flussi di cassa necessari a garantire l’ordinaria operatività aziendale, da qui la necessità di ricorrere a strumenti che possano garantire una liquidità sempre più difficile da reperire».

Gli altri strumenti a cui hanno fatto maggior ricorso da giugno a novembre 2020 sono: attività liquide presenti in bilancio (25,3%), modifica delle condizioni e dei termini di pagamento con i fornitori (24,7%) e ricorso a margini disponibili sulle linee di credito (15,2%).

Sul fronte dei finanziamenti, la richiesta di garanzia pubblica è stata avanzata da giugno a novembre 2020 dal 40,9% delle imprese, quota maggiore rispetto alla media nazionale, pari al 37,7%. Quelle che non l’hanno richiesta per difficoltà ad accedere alle misure si attesta al 21,7%, di molto superiore all’11,3% nazionale.

Sul fronte occupazionale, nonostante siano ancora attive misure di sostegno (blocco licenziamenti e ammortizzatori sociali), al III trimestre del 2020 si contano 531 mila occupati, 42 mila in meno (- 7,3%) rispetto al III trimestre 2019.

«La perdita più elevata rispetto a quella rilevata durante la Grande Recessione (2008-2010), dove furono 23 mila gli occupati persi, e di poco inferiore alla perdita registrata durante la Crisi del debito sovrano (2011-2013), quando furono 46 mila gli occupati persi», fa notare ancora il presidente di Confartigianato Imprese Calabria.

Il clima di incertezza che ha caratterizzato l’intero anno ha comportato effetti negativi anche sulle nuove assunzioni, che nei primi 9 mesi dell’anno sono scese del 10,5% rispetto ai primi 9 mesi del 2019; si tratta di 29 mila avviamenti in meno. Trend negativo fortemente influenzato dalla drastica riduzione di nuovi avviamenti nel trimestre nero dell’anno (II trimestre 2020).

«Ma se da un lato ci troviamo di fronte ad una situazione difficile sul fronte occupazionale – ha concluso il presidente Matragrano – dall’altro rileviamo il paradosso che si manifesta nel momento in cui a fronte di un mercato del lavoro in difficoltà, con la platea di occupati in costante contrazione e le nuove assunzioni ridotte al limite, aumenta la difficoltà di reperire manodopera specializzate». (rcz)

IMPRESE CALABRESI, SFIDA AL POST-COVID
TIMIDI SEGNALI DI UNA RIPRESA IN ARRIVO

Si fanno avanti, timidamente, segnali positivi nella grave situazione economica provocata dalla pandemia: secondo i dati forniti dal primo studio del 2021 dell’Osservatorio Mpi di Confartigianato Calabria sulle imprese nel nuovo anno, ci sono indicatori che lasciano ben sperare sull’economia del post-covid. Nascono più imprese di quelle che muoiono e questo dato è decisamente significativo a fronte delle chiusure paventate di aziende ed esercizi commerciali non in grado di sostenere la mancanza di liquidità, la riduzione delle commesse, la fortissima contrazione del fatturato.

«Nel 2020 – si legge nel documento – in Calabria le imprese totali iscritte sono state 8.373 e quelle che hanno chiuso sono state 7.007; ciò ha determinato un saldo positivo di 1.296 realtà» riferisce l’Osservatorio, che ha analizzato i dati di Movimprese-UnionCamere, aggiungendo che «per l’Artigianato, le imprese iscritte sono state 1.764 e quelle che hanno chiuso sono state 1.689; ciò ha determinato un saldo positivo di 75 unità, portando il numero complessivo di imprese artigiane registrate nel 2020 pari a 32.512, in crescita di poco rispetto alle 32.456 registrate nel 2019».

Un dato positivo, quindi, che «fa sperare – ha dichiarato Roberto Matragrano, presidente di Confartigianato Imprese Calabria – per il futuro, anche se occorre essere cauti nelle valutazioni, perché i ristori del Governo nazionale e regionale hanno certamente influito frenando le chiusure delle imprese, dovendo dunque attendere la fine dell’emergenza per tirare le somme. E, se da un lato i dati mostrano una tenuta del sistema imprese calabrese e dell’artigianato in particolare, dall’altro però non dobbiamo distrarci dalla realtà che vede un comparto in difficoltà».

E, se da una parte si registra un dato che fa ben sperare, dall’altro si fa largo l’ombra del calo del Pil, che l’Osservatorio ha individuato, per la Calabria, in calo dell’8,9%, di poco più contenuta di quella prevista per la media nazionale (-9,6%). Per il 2021 è previsto un lieve recupero del Pil del +0,6%, non sufficiente, però, a recuperare quanto perso nel 2020 e meno dinamico rispetto al recupero previsto a livello nazionale (+3,8%)

Rispetto ai livelli pre crisi Covid-19 (2019), il Pil nel 2021 resta ancora sotto di 8,4 punti. Una quota maggiore di imprese dislocate sul territorio calabrese (42,7%) segnala nel periodo giugno-ottobre 2020, un calo del fatturato tra il 10% e il 50%. Per l’inizio dell’anno in corso e la fine di quello precedente (dicembre 2020-febbraio 2021) una quota più elevata di imprese (38,7%) segnala anch’essa una perdita compresa nello stesso range (tra -10% e -50%). Ma l’analisi dei dati di Unioncamere-Anpal evidenzia che le micro e piccole imprese calabresi, nonostante le maggiori difficoltà (il 64,3% a fine 2020 ha un attività a regime ridotto, contro il 51,4% delle medie imprese e il 48,1% delle grandi), prevedono secondo le conoscenze del mercato di riferimento il recupero di un livello accettabile di attività entro la prima metà del 2021 nel 35,0% dei casi ed entro il secondo semestre 2021 nel 65,0% dei casi.

Si osserva, dunque, una maggiore resilienza della Mpi, che prevedono di recuperare più velocemente rispetto a medie imprese (di cui il 22,5% recupera entro la prima metà 2021) e grandi imprese (di cui il 29,6% entro la prima metà 2021). Secondo lo studio dell’Osservatorio Mpi di Confartigianato Calabria, il Google mobility permette di monitorare le tendenze dei movimenti delle persone negli esercizi commerciali da febbraio 2020 alla fine di gennaio 2021; nell’osservare l’intera serie le principali evidenze sono: la forte riduzione degli spostamenti in concomitanza con il lockdown di primavera e il costante recupero nei mesi successivi – di molto più intenso nella nostra regione rispetto a quello medio nazionale – e il secondo crollo, più contenuto di quello di primavera, in concomitanza delle limitazioni introdotte a partire dall’autunno.

Discesa che, dopo una breve interruzione nel periodo pre festivo del mese di dicembre, riprende in corrispondenza del periodo 24 dicembre- 6 gennaio, con l’introduzione di misure che hanno nuovamente limitato gli spostamenti delle persone.

«Ci siamo lasciati alle spalle un anno difficile e negativo sotto vari aspetti – ha concluso Matragrano – ma ora non possiamo lasciare sole le nostre imprese ed i nostri artigiani che i dati confermano essere il motore trainante della nostra economia. Dobbiamo lavorare con determinazione per politiche di sostegno e incentivazione creando le migliori condizioni perché possano lavorare ed essere competitive sui mercati». (rrm)