Venerdì l’ambasciatore del Messico Garcia de Alba incontra gli industriali cosentini

Domani, venerdì 22 luglio, alle 11.30, l’ambasciatore del Messico in Italia, Carlos Eugenio Garcia de Alba Zepeda, incontrerà gli industriali cosentini nella sede di Confindustria Cosenza.

La riunione ha come obiettivo la promozione e la conoscenza reciproca al fine di concorrere a potenziare le relazioni tra Messico e Italia, in particolare con il territorio cosentino ed in ambito economico-imprenditoriale.

All’incontro presenzieranno il presidente di Confindustria Cosenza, Fortunato Amarelli, il presidente di Ance Cosenza Giovan Battista Perciaccante, il direttore di Confindustria Rosario Branda e una rappresentanza degli imprenditori locali dei diversi settori produttivi.

Il confronto giunge a chiusura di una serie di colloqui istituzionali che il diplomatico messicano ha in programma in Calabria nelle giornate tra il 20 e il 21 luglio. In occasione dell’evento, l’ambasciatore Carlos Eugenio Garcia de Alba si è reso disponibile a rispondere alle domande dei giornalisti, invitati a partecipare. (rcs)

Il Liceo Scientifico “Scorza” di Cosenza vince il Premio Nazionale “Innovazione” di Confindustria

È con il progetto We clean che gli studenti del Liceo Scientifico “Scorza” di Cosenza, finalista  al concorso “latuaideadimpresa®” promosso sul territorio da Confindustria Cosenza, ha vinto il Premio Nazionale “Innovazione” nel corso del Festival dei Giovani di Gaeta.

Con l’App progettata dagli studenti della classe IVB del Liceo “Scorza”, una volta segnalata la presenza di rifiuti, la posizione apparirà agli utenti e agli operatori ecologici presenti sul territorio comunale, affinché possano mobilitarsi e adoperarsi per la loro rimozione. Una peculiarità di “We clean” è la funzione “meeting” che permette agli utenti volontari di organizzarsi e raggrupparsi in squadre di raccolta per ripulire le zone segnalate. 

Presenti alla cerimonia di consegna della targa, che si è svolta nei locali del Liceo Scientifico “Scorza”, insieme agli studenti, il Dirigente scolastico Aldo Trecroci, le docenti impegnate nel progetto Loredana Reda (coordinatrice), Tiziana Romeo, Stefania Morelli e Cristina Greco e per Confindustria Cosenza il presidente Fortunato Amarelli, il Direttore Rosario Branda, il Responsabile dell’Area Fiscalità Maurizio Bozzo e la Responsabile del progetto e dell’Area Comunicazione Monica Perri.

«La finalità della gara – racconta il presidente di Confindustria Cosenza Fortunato Amarelli –  è quella di far diventare la cultura d’impresa parte integrante dei curricula formativi scolastici con una attenzione alle start up d’impresa perché c’è sempre più bisogno di attività che producano e distribuiscano ricchezza sui territori e che diano lavoro. I ragazzi hanno scelto un tema importante che guarda a ciò che ci sta intorno, alla sostenibilità ambientale ma anche economica. Il decoro urbano non solo favorisce gli abitanti ma diventa strategico per la realizzazione di città attrattive».

Di investimento nella formazione ma anche di opportunità per gli studenti ha parlato il Dirigente scolastico Aldo Trecroci che si è complimentato con gli organizzatori e i partecipanti al percorso formativo. «L’esperienza vissuta dai ragazzi tanto nel mettere a punto l’idea fino a farla diventare un progetto, quanto nel momento di confronto con i coetanei al Festival di Gaeta, è risultata gratificante».

Al concorso indetto da Sistemi Formativi Confindustria, Noisiamofuturo e Università Luiss Guido Carli, promosso da Confindustria Cosenza da oltre 10 anni, hanno partecipato studenti provenienti da numerosi istituti di tutta Italia.

La gara tra idee d’impresa ha permesso ai ragazzi di misurarsi con la realizzazione di business plan e di video racconti su idee imprenditoriali innovative e sostenibili. I progetti elaborati sono stati pubblicati sulla piattaforma www.latuaideadimpresa.it e valutati da una giuria di imprenditori, prima regionale, poi nazionale.

Hanno partecipato all’attività formativa, per questo anno scolastico, anche gli studenti del Polo Liceale “Galilei” di Trebisacce, vincitori del Premio Sistemi Formativi Confindustria, del Liceo Scientifico “Pitagora” di Rende e dell’Istituto di Istruzione Superiore di Castrolibero che ha conquistato la terza posizione in ambito regionale. (rcs)

Con Confindustria Cosenza si è parlato di come cambierà l’impresa tra crisi e Pnrr

Un interessante incontro si è svolto nella sede di Confindustria Cosenza, dove si è discusso di politiche industriali e scenari nuovi, e di come cambierà l’impresa tra crisi e Pnrr, partendo dal libro Ripresa e resilienza? Opportunità e insidie delle nuove politiche industriali di Raffaele Brancati, organizzato nell’ambito dell’iniziativa Libri per lo sviluppo.

Nel corso della discussione, che ha visto la partecipazione di Rosario Branda, direttore di Confindustria Cosenza, Fortunato Amarelli, presidente di Confindustria Cosenza, Rosanna Nisticò, professoressa ordinaria di Economia Applicata all’Università della Calabria, Alfredo Fortunato, presidente della Sezione Terziario di Unindustria Calabria, e Gloria Tenuta, Cavaliere del Lavoro e membro del Consiglio Generale degli Industriali calabresi, ha voluto fare il punto sui temi, in continua evoluzione, che interessano il Pnrr e l’industria.

Hanno arricchito il dibattito gli interventi della direttrice di Intesa Sanpaolo Caterina Trentinella, del Consigliere di Confindustria Cosenza Demetrio Crucitti e del Presidente Sezione Energia e Ambiente di Unindustria Calabria Crescenzo Pellegrino.

Delle evoluzioni delle politiche pubbliche, degli scenari prospettati dal Pnrr e delle trasformazioni del sistema produttivo hanno parlato i relatori nel corso del dibattito, moderato dal direttore di Confindustria Cosenza Rosario Branda e presieduto dal numero uno degli Industriali Fortunato Amarelli secondo cui «se da un lato esistono rischi e insidie, dall’altro il Pnrr riserva anche grandi opportunità. Occorre rimboccarsi le maniche ed evitare disfattismi. L’Italia dovrà cercare di riorganizzare le proprie filiere produttive, favorire forme di delocalizzazione e l’implementazione di nuove catene del valore».

Di “piano poco conosciuto dalla pubblica opinione” in riferimento al Pnrr ha parlato la professoressa ordinaria di Economia Applicata all’Università della Calabria Rosanna Nisticò che si è soffermata anche sui benefici che potrebbero trarne le imprese se davvero questo strumento diventasse una leva per lo sviluppo. Sulle interconnessioni tra innovazione, ricerca e internazionalizzazione si è incentrato l’intervento del presidente della Sezione Terziario di Unindustria Calabria Alfredo Fortunato che ha richiamato la necessità di poter contare su un nuovo tessuto industriale a cui ha fatto riferimento anche il Cavaliere del Lavoro e membro del Consiglio Generale degli Industriali calabresi Gloria Tenuta che si è soffermata sulle tante criticità rilevate, tra cui il caro energia. “Pandemia e guerra, con tutte le drammatiche ripercussioni, tra cui l’inflazione, rendono sempre più incerta la situazione economica di famiglie e imprese. Occorre fare perno sulla capacità delle imprese di generare ricchezza collettiva e stimolare le attività di governo in favore di azioni tese a fronteggiare con efficacia le difficoltà del momento”.

A rappresentare il punto di vista della pubblica amministrazione il dirigente della Regione Calabria Francesco Venneri, che ha trattato il tema della programmazione comunitaria dei fondi e della necessità di avere un dialogo sempre attivo tra il partenariato socioeconomico regionale e Bruxelles per una puntuale e più veloce messa a terra delle progettualità.

«Se il Next Generation Italia – ha sostenuto l’economista Raffaele Brancati, presidente del centro studi Met ed allievo di Federico Caffè e Giorgio Fuà – non sarà in grado di costruire un sistema industriale e di servizi intorno ai programmi di spesa, non solo ridurrà i suoi effetti moltiplicativi, con una conseguente minore crescita economica, ma porterà a un vistoso aumento degli squilibri e delle diseguaglianze. La vera efficacia di politiche capaci di dialogare con la parte più consistente del tessuto produttivo nazionale si concretizza anche nello sviluppo delle aree marginali, nella crescita dell’economia meridionale e nella distribuzione di redditi da lavoro più dignitosi».

 

Il seminario di Confindustria Cosenza “Pnrr e Industria: Opportunità e crescita”

Domani pomeriggio, alle 17.30, nella sede di Confindustria Cosenza, è in programma il seminario Pnrr e industria: Opportunità e crescita.

L’evento rientra nell’ambito dell’iniziativa Libri per lo sviluppo, promossa da diversi anni dagli industriali cosentini.

Il confronto partirà dal libro Ripresa e resilienza? Opportunità e insidie delle nuove politiche industriali dell’economista Raffaele Brancati per Donzelli Editore che ne discuterà con i presidenti di Confindustria Cosenza Fortunato Amarelli e della Sezione Terziario di Unindustria Calabria Alfredo Fortunato, la professoressa ordinaria di Economia Applicata all’Università della Calabria Rosanna Nisticò, l’imprenditrice e Cavaliere del Lavoro Gloria Tenuta, il dirigente della Regione Calabria Francesco Venneri. Modererà i lavori il direttore degli industriali Rosario Branda.

Nella lunga coda della crisi pandemica nuove strategie vengono tracciate e importanti risorse prospettano uno scenario diverso da quello vissuto per oltre venticinque anni. Dopo l’avvio del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), le politiche economiche e di sviluppo sembrano destinate a radicali mutamenti con nuovi modi di produrre e nuovi equilibri economici, ambientali e sociali.

Se il Next Generation Italia non sarà in grado di far crescere un sistema industriale e di servizi intorno ai programmi di spesa, non solo si ridurranno i possibili effetti moltiplicativi con pesanti conseguenze in termini economici, ma si assisterà ad un vistoso e paradossale aumento degli squilibri e delle diseguaglianze, anche in campo industriale. 

«Il Pnrr non è un acronimo da pronunciare – ha dichiarato il presidente degli Industriali Fortunato Amarelli – ma un piano per costruire, pianificare e realizzare. Una sfida a cui siamo chiamati tutti, imprenditori e amministratori, provando a fare rete e ad individuare azioni congiunte per la costruzione di una società disegnata intorno ai concetti di transizione e di economia circolare e sostenibile, di rivoluzione digitale e superamento delle iniquità territoriali, sociali e di genere». (rcs)

LA RIPARTENZA RISCHIA UN AMARO RINVIO LA CALABRIA IDEALE PER DELOCALIZZARE

di ANTONIETTA MARIA STRATI – Quella tanto agognata ripresa sembra essere a rischio, non solo per l’Italia, ma anche per la Calabria. Nel rapporto L’economia italiana alla prova del conflitto in Ucraina del Centro Studi di Confindustria, si parla, infatti, di una “recessione tecnica”, con un calo, nella migliore delle ipotesi, di -0,2% e di -0,5% nei primi due trimestri a causa degli effetti negativi della guerra, per poi immaginare una previsione (rivista ancora in calo) della crescita del 2022 pari al +1,9%.

Previsioni che, tuttavia, non costituiscono buone notizie per la nostra regione, soprattutto se, tra la serie di rischi non nuovi indicati dal Centro Studi, c’è «uno slittamento dei tempi di attuazione del Pnrr o una sua minore efficacia nell’alzare la crescita potenziale». Un rischio che deve essere impedito, in virtù del fatto che il rilancio e lo sviluppo della Calabria – e del Mezzogiorno – dipende da quei preziosi fondi con cui si possono ammodernare e realizzare nuove infrastrutture, migliorare il welfare, il lavoro e tutto ciò che potrebbe migliorare la vita dei calabresi.

Eppure, il Centro Studi ha evidenziato come «anche gli effetti positivi derivanti dall’implementazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) sono a rischio, perché alcuni degli investimenti previsti potrebbero essere di difficile realizzazione ai prezzi attuali. Inoltre, la scarsità di vari materiali potrebbe rendere difficoltoso realizzare alcuni investimenti nei tempi previsti. È, quindi, probabile che alcuni progetti debbano essere rivisti alla luce del contesto attuale, affinché il Piano possa essere effettivamente implementato».

Ma non è solo il Pnrr a rischio. Come evidenziato dal Centro Studi,  la guerra in Ucraina ha avuto un impatto di non poco conto sull’attività economica, e «agisce come uno shock di offerta profondo, al momento difficilmente quantificabile, perché il quadro è in continua evoluzione».

«In Italia – si legge nel rapporto – i rincari di petrolio, gas, carbone, stanno facendo crescere i costi delle imprese. Da un’analisi svolta con l’utilizzo delle tavole input-output, l’incidenza dei costi dell’energia sul totale dei costi di produzione (a parità delle voci di costo non energetiche) aumenterebbe del 77% per il totale dell’economia italiana, passando dal 4,6% nel periodo pre-pandemico (media 2018-19) all’8,2% nel 2022. In euro, questo impatto si tradurrebbe in una crescita della bolletta energetica italiana di 5,7 miliardi su base mensile, ovvero in un maggior onere di 68 miliardi su base annua. Il settore maggiormente colpito è di gran lunga la metallurgia, dove l’incidenza potrebbe sfiorare il 23% alla fine del 2022, seguito dalle produzioni legate ai minerali non metalliferi (prodotti refrattari, cemento, calcestruzzo, gesso, vetro, ceramiche), dove l’incidenza dei costi energetici potrebbe arrivare al 16%, dalle lavorazioni del legno (10%), dalla gomma-plastica (9%) e dalla produzione di carta (8%)».

«Le imprese – secondo il rapporto – hanno finora in gran parte assorbito nei propri margini, fino ad annullarli in alcuni casi, questi aumenti dei costi, invece di scaricarli sulle fasi successive della produzione. I margini erosi spiegano perché l’inflazione core in Italia è bassa, molto più che altrove. L’unico aspetto positivo è che questo andamento di prezzi e margini ha salvaguardato la competitività delle imprese italiane rispetto a quelle di altri paesi, ma non è sostenibile. Per questo diverse imprese stanno riducendo o fermando la produzione, o prevedono di farlo nei prossimi mesi».

«D’altra parte, i rincari dei prezzi energetici (+52,9% annuo a marzo) comprimono il potere d’acquisto delle famiglie e ciò influirà sull’ampiezza e il ritmo di crescita dei consumi, il cui recupero è stato prima ostacolato dall’aumento dei contagi e ora anche dalla maggiore incertezza che influenza la fiducia, che a marzo è crollata. La normalizzazione della propensione al risparmio delle famiglie, ancora elevata nel 2021 (13,5% in media fino al terzo trimestre) appare quindi rinviata. Famiglie e imprese, infatti, saranno indotte a rivedere cautamente le proprie decisioni di consumo e di investimento. L’indice di incertezza della politica economica per l’Italia è salito del 21,1% nella media dei primi due mesi del 2022 rispetto al quarto trimestre del 2021 ed è destinato ad aumentare ulteriormente da marzo».

Il Centro Studi, poi, ha evidenziato come «La guerra sta amplificando le difficoltà nel reperimento di materie prime e materiali, in particolare per quelli che provengono dai tre paesi coinvolti»e che ciò comporta «in primo luogo, uno shock concentrato in specifiche produzioni. In secondo luogo, poiché si tratta di input a monte delle catene globali del valore, utilizzati in numerose produzioni a valle, gli effetti di colli di bottiglia si amplificheranno lungo le filiere, fino ai beni di consumo e investimento».

«Ma l’export di beni – viene evidenziato – è penalizzato dal conflitto anche perché questo tenderà a rafforzare le strozzature nella rete di approvvigionamento globale, già manifestatesi nel 2021. La specializzazione geografica dell’export italiano, più rivolta ai paesi della UE, non aiuterà; come anche la specializzazione merceologica del nostro export, in cui ad esempio conta molto il settore dei prodotti in metallo».

«I numeri che escono dal rapporto del Centro Studi – ha dichiarato Fortunato Amarelli, presidente di Confindustria Cosenza – allarmano e rendono urgente una azione aggiuntiva rispetto a quanto fatto fino ad ora imponendo un tetto per il prezzo del gas. Perché le misure fin qui adottate dal Governo sul fronte del caro-energia non sono sufficienti ed appaiono di mero respiro temporale mentre i rincari di petrolio, gas e carbone, stanno facendo crescere, purtroppo, i costi per le imprese e ne stanno minando, in non pochi casi, la stessa sopravvivenza».

Per il numero uno degli industriali cosentini, questi rincari potrebbero avere un impatto negativo sull’implementazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza perché gli investimenti previsti potrebbero risultare di difficile realizzazione ai prezzi attuali e nei tempi previsti.

«Proprio di questo tema cruciale, cioè del Pnrr legato alle opportunità e progettualità che potrebbero interessare la Calabria e la provincia di Cosenza in particolare – ha sottolineato Amarelli – abbiamo parlato nei giorni scorsi in occasione del primo Consiglio Direttivo itinerante di Confindustria Cosenza tenuto presso Alfagomma, una delle principali aziende del territorio».

Gli imprenditori hanno rimarcato il ruolo sociale ed economico svolto dal sistema delle imprese, tanto in termini di sviluppo dei territori quanto in termini occupazionali ed hanno chiesto ai rappresentanti di governo delle istituzioni politiche maggiore attenzione per il superamento di alcuni gap che limitano lo svolgimento delle attività, in primis lo snellimento della burocrazia.

«Aziende come l’Alfagomma – ha spiegato Amarelli – ci dimostrano che è possibile fare impresa in Calabria a livelli eccellenti ed in molteplici campi. L’attenzione alle competenze ed al capitale umano, il rigore e la serietà con le quali viene portata avanti l’attività risultano premianti. Se supportati e messi nelle condizioni di poter bene operare, potrebbero svilupparsi tante nuove attività perché non ci difetta la volontà e la capacità di fare. Ciò che abbiamo registrato in questa attività di ascolto sul campo, evidenziata negli interventi degli imprenditori presenti in rappresentanza delle realtà di tutti i territori della provincia ci induce ad essere positivi, a provare a fare sempre di più e meglio in un territorio che abbia consapevolezza del valore strategico delle imprese tanto dal punto di vista economico che sociale».

«Lo sviluppo della Calabria – ha detto ancora Fortunato Amarelli – non potrà che passare anche attraverso l’attrazione di investimenti esterni, come nel caso di Alfagomma. La nostra regione, più di altre, può candidarsi ad essere il luogo ideale per delocalizzazioni domestiche, grazie ad incentivi mirati, minor costo della vita e risorse umane competenti, unite a semplicità di gestione, lingua, legislazione e raggiungibilità che costituiscono un’importante vantaggio competitivo. Bisogna però prestare immediata attenzione alle zone industriali, che da abbandonate e degradate devono diventare luoghi puliti, organizzati ed infrastrutturati».

«Come sempre – ha concluso il presidente di Confindustria Cosenza – è il fattore tempo a determinare il successo di ogni iniziativa, gli esiti della nuova emergenza, che ha cause soprattutto internazionali, limiteranno fortemente gli scambi con l’estero ma tenderanno a riportare in Italia la produzione manifatturiera, occorre essere pronti a cogliere questa opportunità». (ams)

 

COSENZA – Si presenta accordo tra Confindustria e Intesa S. Paolo per sostegno a imprese

Domani pomeriggio, a Cosenza, alle 17, nella sede di Via Tocci, la presentazione, con Unindustria Calabria, dell’accordo di collaborazione sottoscritto a livello nazionale da Confindustria e Intesa Sanpaolo, per sostenere le imprese verso la competitività, l’innovazione e la sostenibilità.

Dopo l’introduzione dei Presidenti di Confindustria Cosenza Fortunato Amarelli e di Unindustria Calabria Aldo Ferrara, presenterà le priorità e gli elementi chiave dell’Accordo la Responsabile Sales & Marketing Imprese di Intesa Sanpaolo Anna Roscio. Il punto di vista delle imprese sarà offerto dal Vicepresidente di Confindustria per l’Economia del Mare Natale Mazzuca e dal presidente di Ance Calabria Giovan Battista Perciaccante. Ne discuteranno il Responsabile Divisione Banca dei Territori Intesa Sanpaolo Stefano Barrese ed il Vicepresidente di Confindustria per il Credito, la Finanza e il Fisco Emanuele Orsini. (rcs)

COSENZA – Arcangelo Badolati si confronta con gli imprenditori cosentini

Mercoledì 15 dicembre, alle 16.30, nella sede sociale di Via Tocci a Cosenza, il giornalista Arcangelo Badoalti si confronta con gli imprenditori cosentini partendo dai racconti contenuti suo libro La Calabria delle meraviglie.

L’evento è stato organizzato da Confindustria Cosenza, guidato dal presidente Fortunato Amarelli, che ha ribadito come «La Calabria merita una narrazione diversa e più aderente alla realtà, con storie ed esempi virtuosi utili a proporre un recupero d’immagine e di reputazione complessiva: lo meritano la stragrande maggioranza dei cittadini e degli imprenditori, ne ha assoluta necessità il territorio se veramente si vuole intraprendere un percorso virtuoso di crescita e sviluppo economico e sociale».

«Pur nelle incertezze del momento – ha aggiunto Fortunato Amarelli – e mettendo in atto tutte le precauzioni previste dai protocolli anti contagio, abbiamo ritenuto opportuno provare ad offrire una più completa e diversa chiave di lettura del contesto in cui operiamo».

«La sfida da affrontare e vincere – ha continuato il leader degli industriali cosentini – è quella di riuscire ad allargare gli orizzonti facendo tesoro delle esperienze sedimentate, per utilizzare in maniera virtuosa ed efficace le tante risorse in corso di definizione e le provvidenze programmate tanto dal Governo nazionale che da quello regionale».

«Con la chiave di lettura che affidiamo a questa iniziativa – ha concluso il presidente di Confindustria Cosenza Fortunato Amarelli – desideriamo testimoniare un sostegno in termini di rinnovata attenzione nei confronti delle istituzioni, a tutti i livelli, impegnate ad operare in condizioni di difficoltà, così come stimolare una buona dose di autostima ai cittadini ed agli imprenditori chiamati a svolgere un ruolo propositivo e proattivo come mai nel recente passato». (rcs)

Mercoledì il convegno sul “Pnrr: sfide, insidie, opportunità” di Confindustria Cs e Anci Calabria

Si intitola Pnrr: sfide, insidie, opportunità il tema del dibattito promosso da Confindustria Cosenza e Anci Calabria, in programma mercoledì 24 novembre, alle 11, nel salone delle Conferenze dell’Ente.

L’iniziativa rappresenta una occasione per discutere, insieme ad interlocutori qualificati, delle vere sfide che stanno dietro gli aspetti teorici e pratici del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, in modo da poterne cogliere le opportunità e schivare eventuali insidie.

La discussione, moderata da Rosario Branda, direttore di Confindustria Cosenza, sarà introdotta da Fortunato Amarelli, presidente di Confindustria Cosenza e Giovan Battista Percacciante, presidente dell’Associazione Nazionale Costruttori Edili per la Calabria e Cosenza.

All’incontro prenderanno parte, oltre ai promotori, il sindaco di Cosenza Franz Caruso, il professore ordinario di Economia Applicata dell’Università della Calabria Domenico Cersosimo. A Natale Mazzuca, vice presidente nazionale di Confindustria, saranno affidate le conclusioni.

«Come amministratori ed enti di categoria – hanno anticipato il presidente regionale dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani Marcello Manna ed il presidente di Confindustria Cosenza Fortunato Amarelli – siamo chiamati a spingere sulla realizzazione dei progetti relativi al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza facendo rete per non perdere la partita di sviluppo e innovazione rappresentata dal PNRR».

«L’obiettivo – hanno sottolineato – è quello di riuscire a lavorare insieme, individuando azioni congiunte che possano rappresentare una opportunità di sviluppo e la creazione di una comunità digitale e resiliente, con un’attenzione particolare per la mobilità sostenibile, le politiche per le nuove generazioni, la salute, l’inclusione, l’istruzione e la ricerca». 

«Come Anci Calabria – ha proseguito il presidente Manna – in occasione dell’incontro degli amministratori calabresi presenti a Parma è stata ribadita la necessità di rilanciare la nostra regione».

«L’incontro del 24 novembre – ha aggiunto il presidente Amarelli – rappresenta una utile occasione per discutere delle vere sfide che stanno dietro gli aspetti teorici e pratici del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, in modo da poterne cogliere le opportunità e schivare eventuali insidie». (rcs)

 

Green pass, Amarelli (Confindustria Cs): Obbligo tutela salute e rilancia l’economia

Fortunato Amarelli, presidente di Confindustria Cosenza, ha ribadito come «l’obbligo del  sui luoghi di lavoro va vista come una opportunità, sia in termini di tutela della salute che di rilancio economico e salvaguardia dei luoghi di lavoro».

«Di fronte a chi ritiene il green pass una minaccia alla libertà individuale – ha aggiunto – abbiamo l’obbligo di ricordare i decessi che la pandemia ha procurato, i costi generati dal lockdown, le settimane di tensione che abbiamo vissuto. Noi abbiamo l’interesse ad incentivare la vaccinazione, anche sui luoghi di lavoro che sono quelli della produzione del valore, dove si genera ricchezza per la comunità, perché abbiamo capito che è l’arma più efficace per contrastare il Covid19».

«I tamponi non sono, invece – ha spiegato – la strada che possiamo indicare, sia per i costi che per la disponibilità, ma soprattutto perché non sono risolutivi. Siamo contrari ai tamponi gratuiti per i lavoratori perché costituirebbero un deterrente alla vaccinazione: pagare i tamponi a chi non si vaccina va contro il fine con cui il Governo ha varato questo provvedimento, cioè incentivare le vaccinazioni».

Sul fronte dell’obbligo dell’esibizione del green pass sui luoghi di lavoro, Confindustria sta lavorando da tempo ed ha informato e formato le aziende sul da farsi.

«Le nostre imprese – ha proseguito – sono preparate a gestire le procedure indicate dal Decreto Legge e sono fiduciose che non si presenteranno molti problemi. In tempi non sospetti abbiamo lavorato ad una intesa con i Sindacati per il completamento della campagna vaccinale, perché nessuno può permettersi di soffocare sul nascere la ripresa in atto che vede la nostra regione costretta anche a recuperare ulteriori gap creatisi negli ultimi anni, che vanno ad aggiungersi a quelli storici».

«A metà settembre – ha concluso – abbiamo richiamato tutti all’assunzione di nuove responsabilità per mettere in atto iniziative virtuose capaci di innescare effetti moltiplicatori solidi e dal respiro lungo restituendo fiducia ai cittadini, alle imprese ed ai nostri giovani disorientati verso le prospettive di un futuro che appare incerto». (rcs)

Da lunedì al via gli incontri di Confindustria Cosenza con i candidati a sindaco

Partono lunedì 20 settembre gli incontri, promossi da Confindustria Cosenza, con i candidati a sindaco di Cosenza, per un confronto sui rispettivi programmi e sugli obiettivi prioritari sui quali puntare nel corso della prossima consiliatura.

Gli incontri saranno riservati ai singoli candidati ed agli imprenditori con cariche associative, guidati dal presidente Fortunato Amarelli e dal presidente della Sezione edile Ance Cosenza Giovan Battista Perciaccante e si svolgeranno presso la sala delle conferenze dell’Associazione degli Industriali, nel pieno rispetto delle norme anti covid.

Al momento, il calendario prevede per lunedì 20 settembre gli incontri con Francesco Caruso (alle ore 15.30) e con Francesco Pichierri (alle ore 17.00); per mercoledì 22 settembre con Franz Caruso (alle ore 09.30) e con Bianca Rende (alle ore 11.00). Si aggiornerà se arriveranno nuove richieste di confronto.

«La circostanza – ha anticipato il presidente di Confindustria Cosenza Fortunato Amarelli – dopo la doverosa fase di ascolto, sarà utile per sottoporre ai candidati a Sindaco una visione di area urbana che si ponga come priorità quattro macro-filiere di intervento: rigenerazione urbana; sostenibilità; conoscenza e risorse culturali; risorse relazionali e di governo».

«Il nostro auspicio – ha aggiunto – è quello di dare avvio, alimentandolo e fertilizzandolo in maniera opportuna, ad uno spazio relazionale e di dialogo utile a favorire approfondimenti congiunti su idee e progetti»

«Lo sviluppo futuro dell’area urbana cosentina – ha dichiarato il presidente di Ance Cosenza, Giovan Battista Perciaccante – non passa attraverso la semplice collazione di punti di vista o l’assemblaggio di preferenze e progetti. La questione centrale è come prefigurare, sviluppare e garantire elevata qualità della vita, maggiore sviluppo economico e imprenditoriale, migliore dotazione di servizi pubblici».

«Le imprese – hanno concluso i presidenti Amarelli e Perciaccante – prosperano meglio in contesti urbani e civili ricchi e maturi, in ambienti sociali coesi e solidali, in tessuti demografici avvertiti e innovativi. Il nuovo paradigma della società della conoscenza presuppone un innalzamento del livello complessivo: tutti debbono fare di più e meglio». (rcs)