A Corigliano Rossano l’incontro “Quale Impresa Cafè” dei Giovani di Confindustria

Lunedì 4 luglio, al Castello di Corigliano Rossano, alle 17.30, è in programma Quale Impresa Cafè, un momento di incontro promosso dalla rivista nazionale dei Giovani di Confindustria diretta da Alfredo Citrigno, in collaborazione con i Giovani di Unindustria Calabria e di Confindustria Cosenza.

All’evento, interverrà il presidente nazionale dei Giovai Imprenditori di Confindustria, Riccardo Di Stefano. Al centro del dibattito il tema Welfare aziendale e marketing territoriale: le nuove leve per lo sviluppo che sarà affrontato da esperti e rappresentanti istituzionali.

A porgere i saluti istituzionali i presidenti di Unindustria Calabria Aldo Ferrara, dei Giovani Imprenditori calabresi Umberto Barreca e dei Giovani di Confindustria Cosenza Roberto Rugna.

Accanto al presidente Riccardo Di Stefano e al direttore di “Quale Impresa” Alfredo Citrigno, interverranno l’Assessore per il Turismo della Regione Calabria Fausto Orsomarso, il Responsabile Commerciale Puglia, Matera, Calabria di Banca Mediolanum Ugo Lombardi, e Jacqueline Verdicchio, Head of business welfare di Randstad Italia. Coordinerà i lavori il direttore dell’Eco dello Jonio Marco Lefosse.

Nel corso dell’incontro non mancheranno i riferimenti ai cambiamenti in atto che stanno condizionando la vita di imprenditori e cittadini e la cui indeterminatezza induce a ripensare continuamente gli investimenti programmati ed i piani di allargamento della base produttiva. Qualunque ipotesi di sviluppo, se vuole realizzarsi in concreto e durare nel tempo, dovrà necessariamente fare i conti con la crescita delle imprese, una nuova visione di welfare aziendale e di benessere dei lavoratori in armonia con il contesto in cui le aziende operano, per continuare a creare lavoro e generare ricchezza per le comunità. Il marketing territoriale diventa, così, una leva per lo sviluppo del Sud che trae linfa vitale dalla cultura identitaria strettamente connessa alla sua diffusione, capacità di analisi e di testimonianza attiva. 

Il “Quale Impresa Cafè” dei Giovani Imprenditori di Confindustria sarà, quindi, una occasione importante per valorizzare le potenzialità culturali ed economiche del territorio ed al tempo stesso favorire un momento di confronto e di conoscenza utile a fare rete e stringere nuove alleanze, avendo come obiettivo di lungo termine la crescita economica e sociale dei territori e del Paese. (rcs)

Emergenza caro energia, il presidente di Unindustria Calabria Ferrara al consiglio generale di Confindustria

Il presidente di Unindustria CalabriaAldo Ferrara, ha partecipato al Consiglio generale di Confindustria, convocato dal presidente Carlo Bonomi per l’emergenza caro energia che sta colpendo l’industria Italiana con un aumento vertiginoso dei costi per le aziende, causando anche l’aumento dei prezzi per l’approvvigionamento delle principali materie prime.

Presente, al consiglio generale, il ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani.

«Questa situazione è ormai insostenibile – ha dichiarato Ferrara – e colpisce tutti i settori manifatturieri mettendo a rischio di chiusura temporanea o definitiva molte imprese. È importante adoperarsi per contrastare il caro energia e pertanto tale emergenza è una priorità assoluta di Confindustria».

Il leader degli industriali Calabresi indica anche alcune proposte di Confindustria che prevedono un pacchetto di misure congiunturali con un insieme di benefici per le imprese.
Tra le misure della massima urgenza, la cessione della produzione nazionale di gas ai settori industriali per 10 anni con anticipazione dei benefici finanziari per l’anno 2022, la cessione di energia rinnovabile elettrica consegnata al Gse per un quantitativo di circa 25TWh e trasferita ad un prezzo di 50 euro/Mwh, l’aumento delle aliquote di agevolazione per le componenti parafiscali della bolletta elettrica nei limiti previsti dalla normativa Europea.

«Il recente incontro del Presidente Bonomi con Mario Draghi, così come la partecipazione del Ministro Cingolani al Consiglio Generale di Confindustria – ha concluso Ferrara – testimoniano come la crisi energetica sia al centro dell’agenda di Viale dell’Astronomia come tema prioritario e Confindustria è in prima linea per dare il suo contributo». (rrm)

Gli imprenditori calabresi al Connext di Milano

Una delegazione calabrese, con a capo il vicepresidente di Confindustria, Natale Mazzuca, e il presidente di Unindustria Calabria, Aldo Ferrara, ha partecipato al Connext di Milano, il grande evento di partenariato industriale che ha riunito manager e imprenditori.

Obiettivo della kermesse, «accompagnare le imprese verso i nuovi paradigmi della competitività in una delle fasi più complesse di sempre, puntando su asset chiari: conoscenza e competenze, filiere solide e innovative, imprese digitali e processi sostenibili con dimensioni europee e internazionali puntando su investimenti pubblici e privati, partenariati, aggregazioni, reti ed imprese innovative».

Insieme a Mazzuca e a Ferrara, presenti il presidente di Ance Calabria, Giovan Battista Perciaccante, il presidente della sede territoriale di Confindustria Crotone, Mario Spanò, i direttori di Unindustria Calabria Dario Lamanna e di Confindustria Cosenza, Rosario Branda, la responsabile della Comunicazione e marketing Monica Perri.

Un momento particolarmente significativo all’evento Connext di Milano è stata la consegna dei riconoscimenti alla carriera. Tra i premiati il direttore di Confindustria Cosenza, Rosario Branda per i 35 anni di impegno in favore delle imprese e per la crescita del sistema socioeconomico calabrese. A consegnargli il riconoscimento, nella cornice del Centro Congressi di Milano, il presidente di Confindustria Carlo Bonomi e il direttore generale Francesca Mariotti.

Diversi i momenti di approfondimento promossi da Confindustria, in collaborazione con istituzioni pubbliche e aziende leader, per rispondere all’esigenza di confronto e dibattito sui temi portanti del Pnrr: innovazione, economia del mare, trasporti sostenibili, economia circolare e formazione 4.0 funzionale allo sviluppo di nuove competenze adeguate al mercato del lavoro e alle transizioni industriali.

Ad introdurre e concludere il seminario sull’importanza strategica dell’economia del mare è stato il vicepresidente di Confindustria Natale Mazzuca che ha parlato della «necessità di costruire un Paese sempre più forte e competitivo anche grazie alla rinnovata centralità nei traffici commerciali mondiali che sta avendo il Mediterraneo, soprattutto con il Far East, grazie al raddoppio del Canale di Suez. Con la forte ripresa degli scambi commerciali, la portualità dell’Italia sta recuperando posizioni a livello globale, avendo resistito, anche nel Mezzogiorno, all’impatto della pandemia. Come Confindustria stiamo lavorando ad una politica nazionale per l’Economia del Mare, che trovi una rilevante declinazione nel Mezzogiorno e dia un contributo importante alla crescita di tutto il Paese».

«Le relazioni tra imprenditori sono importanti – commenta il presidente degli industriali calabresi Aldo Ferrara – ce ne siamo resi conto ancora di più nell’anno che stiamo per lasciarci alle spalle. In questa fase di ripresa sostenuta, ritrovarsi in una manifestazione come Connext ha un grande significato, perché vuol dire creare nuove relazioni commerciali ed industriali in un percorso di costruzione di un sistema produttivo nuovo che sarà guidato dal digitale e dalle transizioni, energetica, ambientale e finanziaria. Ritrovarsi in presenza significa poter animare momenti di confronto utili ad analizzare le caratteristiche dell’economia del futuro ed attrezzarsi per diventare protagonisti di questa ricostruzione».

Per il presidente di Ance Calabria Giovan Battista Perciaccante, «le imprese, che sono l’asse portante del sistema economico del Paese, devono essere messe nelle condizioni di reagire alle crisi. La pandemia ha causato limitazioni alla circolazione di beni e persone, la chiusura dei confini, difficoltà di accesso alle materie prime ed ai semilavorati con aumento spropositato dei prezzi. La collaborazione virtuosa tra tutti i settori produttivi diventa quindi necessaria per superare questi limiti e trarre nuova linfa competitiva dimostrando capacità di resilienza del nostro sistema economico, un valore per il Paese».

«Siamo qui per cercare di consolidare alleanze per dare impulso al nostro sistema produttivo intorno ai 4 temi strategici di Connext, perché è intorno a queste tematiche che si gioca la competizione di domani: Fabbrica Intelligente, Città del Futuro, Pianeta Sostenibile, Persone Scienze della Vita e Progresso. Filoni su cui i momenti di confronto sono tanti, anche a livello locale», ha dichiarato il presidente di Confindustria Crotone, Mario Spanò. (rrm)

Unindustria Calabria ha partecipato all’Assemblea nazionale di Confindustria

«Anche la Calabria è pronta a fare la propria parte in un percorso di crescita e sviluppo condiviso idoneo a mettere a frutto tutte le opportunità finalizzate a trasformare il tessuto produttivo in un sistema evoluto, moderno e resiliente». È quanto hanno dichiarato Aldo Ferrara, presidente di Unindustria Calabria, Giovanni Perciaccante, presidente Ance Calabria, Fortunato Amarelli, presidente della territoriale di Cosenza, Daniele Diano, presidente Comitato Piccola Industria e Filippo Arechi, imprenditore della territoriale di Reggio, a conclusione dell’Assemblea nazionale di Confindustria.

Presenti, anche Natale Mazzuca, in qualità di vicepresidente nazionale, e Dario Lamanna, Rosario Branda e Monica Perri.

«Un’assemblea, quella odierna di Confindustria, svoltasi a Roma presso il Palazzo dello sport, dichiara Aldo Ferrara, Presidente di Unindustria Calabria, come al solito, molto partecipata, che ha visto il Presidente, Carlo Bonomi assoluto protagonista di una nuova stagione che deve aprirsi per il nostro Paese» ha dichiarato Ferrara, sottolineando come «Confindustria vuole porsi, con le sue energie, al servizio delle istituzioni in un momento cruciale nel quale le grandi opportunità devono necessariamente coniugarsi con le competenze, la velocità e la visione strategica di sistema affinché le stesse possano tramutarsi in positive ricadute economiche e sociali».

«La presenza del Presidente del Consiglio Mario Draghi – ha proseguito – che, nel corso dell’assemblea ha confermato che almeno il 40% del PNRR sarà destinato al Mezzogiorno, al fine di realizzare un Sud più forte e meglio connesso con il resto del paese, nell’interesse dell’Italia e dell’Europa è un’ulteriore testimonianza continua Ferrara di come il nostro sistema sia un interlocutore credibile».

«In tale ottica – ha concluso – le imprese possono e debbono avere un ruolo da protagonista nella costruzione di un paese competitivo e, contestualmente capace di mettere in campo energie ed investimenti che creano sviluppo e lavoro». (rrm)

Fortunato Amarelli: Recovery Plan diventi uno strumento di trasformazione del Paese

«Con il presidente Bonomi abbiamo chiesto che il Recovery Plan diventi uno strumento di trasformazione del Paese, dell’economia e dell’organizzazione dello Stato e che coinvolga maggiormente le imprese che da tempo chiedono le riforme utili a far diventare l’Italia più efficiente, aperta, inclusiva» ha dichiarato Fortunato Amarelli, presidente di Confindustria Cosenza, nel corso del Caffè Corretto con idee ed analisi economiche, a cui ha preso parte il direttore generale di Confindustria, Francesca Mariotti.

Amarelli ha rimarcato il senso dell’iniziativa «tesa ad allargare la visione degli imprenditori, già normalmente proiettata sul futuro. In maniera veloce e diretta siamo stati aggiornati su dossier e progetti che hanno ricadute ed implicazioni sulle attività produttive, grazie alla fondamentale azione di lobby svolta da Confindustria. C’è necessità di rilanciare l’economia, e di costruire il futuro dei nostri territori. Questo significa far crescere le aziende e l’occupazione, molto dipenderà dall’efficacia dei provvedimenti su cui si sta concentrando l’azione del Governo a livello nazionale ed europeo».

Il Recovery, per Amarelli, «per il Sud e la Calabria si tratta di una occasione importante perché possiamo utilizzare fondi ingenti per realizzare interventi che aspettiamo da decenni».

Le misure in discussione in Parlamento hanno catalizzato l’attenzione dei partecipanti, Pnrr in primis, «il cui obiettivo – ha dichiarato il direttore Mariotti – è guardare al futuro con misure di sostegno per l’economia ed interventi riformatori di cui c’è grande bisogno, che richiederanno una coesione politico sociale di non poco conto e che auspichiamo vengano attuate a breve per dare esecuzione al piano». Il riferimento è alle riforme che interessano la pubblica amministrazione, la giustizia civile, la semplificazione e la concorrenza.

Le risorse fornite attraverso il Dispositivo di ripresa e resilienza della Ue sono pari a 191,5 miliardi. L’esecutivo ha deciso di stanziare ulteriori 30,6 miliardi per il finanziamento di un Piano nazionale complementare da affiancare al dispositivo europeo. Il Piano destina 82 miliardi al Mezzogiorno su 206 miliardi ripartibili secondo il criterio del territorio, per una quota dunque del 40 per cento, tesi a ridurre le disparità regionali tra il Mezzogiorno e il Centro Nord, le diseguaglianze di genere e i divari generazionali.

Sul tema del Pnrr, è intervenuto anche il vicepresidente di Confindustria Natale Mazzuca, che ha parlato di un progetto strategico complessivo su cui punta l’organizzazione degli industriali per valorizzare al meglio la “risorsa mare” in tutte le sue articolazioni economiche e tradurla in una leva di sviluppo per l’intero Paese, avviando un lavoro che coinvolge le rappresentanze settoriali e territoriali di tutto il Mezzogiorno, di cui ha parlato anche il presidente di Unindustria Calabria Aldo Ferrara.

«La logistica e i trasporti – ha sottolineato Natale Mazzuca – sono vitali per l’economia e determinanti nei processi produttivi. Serve un’idea integrata di sviluppo, una politica unitaria per essere più incisivi nell’interlocuzione con le Istituzioni».

Gli interventi sono stati moderati dal direttore di Confindustria Cosenza Rosario Branda(rcs)

Il Liceo Scientifico “Fermi” di Cosenza premiato da Confindustria per il miglior progetto a impatto sociale

È l’idea imprenditoriale Innovation is the future degli studenti della classe V H del Liceo Scientifico “Fermi” di Cosenza a vincere, a livello nazionale, il Premio Speciale Sistemi Formativi Confindustria per il miglior progetto ad impatto sociale del concorso Latuaideadimpresa, Ideato e sviluppato da NoiSiamoFuturo, promosso da Sistemi Formativi Confindustria e Luiss e patrocinato da Confindustria e dal Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca,

A comunicarlo, nei giorni scorsi, il presidente e l’amministratore delegato di Sfc, Luigi Serra e Paola Previdi, nel corso dell’evento di premiazione.

Latuaideadimpresa® è una gara di idee imprenditoriali rivolta agli studenti delle classi III, IV e V delle scuole secondarie di II grado, valida anche come percorso di alternanza scuola-lavoro. Si tratta di un’esperienza che aiuta gli studenti ad acquisire competenze d’impresa ed a sviluppare una serie di soft skill, sempre più utili per l’inserimento nel mondo del lavoro, grazie ad un efficace e reale avvicinamento al mondo dell’economia.

Il business game latuaideadimpresa® è coordinato in Calabria da Confindustria Cosenza grazie all’assistenza del direttore Rosario Branda e della responsabile del progetto, Monica Perri.

Un plauso agli studenti vincitori ed alla scuola arriva dal presidente di Confindustria Cosenza, Fortunato Amarelli, secondo cui «la significativa affermazione degli studenti del “Fermi” di Cosenza, che hanno avuto la felice intuizione di puntare su un tema innovativo quanto poco facile e scontato, è la prova che Confindustria Cosenza fa bene a puntare sulle idee provenienti dal mondo giovanile, continuando a stimolarne inventiva e spirito di iniziativa».

«Continueremo su questa strada – ha aggiunto il presidente Amarelli – convinti come siamo che il nostro territorio ha necessità di far emergere e valorizzare le migliori risorse presenti, spesso poco visibili e tangibili, indispensabili al necessario salto di qualità che segna il percorso verso lo sviluppo e la crescita economica e sociale».

L’edizione 2020-2021 del concorso è già partita e diversi studenti di istituti scolastici diversi sono già al lavoro. Per giugno conosceremo i nuovi vincitori. (rcs)

In copertina, da sinistra Rugna, Amarelli, Branda e Perri

INDUSTRIALI DUBBIOSI SULLA RIPARTENZA
IN CALABRIA CRESCITA SOLTANTO DELL’1%

Il 2020 è stato un anno difficile per il Mezzogiorno, sopratutto per la Calabria che, nell’anno della pandemia, ha ‘collezionato’ dati davvero preoccupanti, tratteggiando un quadro desolante, che dovrebbe far capire che è necessaria una svolta per far ripartire la regione e una terra che deve essere valorizzata, non distrutta.

A chiudere questo 2020, sono i dati di Confindustria con il Check-up Mezzogiorno sulla congiuntura del 2020 elaborato con il Centro studi Srm (Intesa Sanpaolo), che indicano, per il Mezzogiorno, per il 2021-2020, una ripresa debole (+1,2% e +1,4%) contro il +4,5% e +5,3% del Centro Nord; mentre gli effetti della pandemia sul Pil – Prodotto Interno Lordo sono meno pronunciati (-9%) contro il -9,8% del Centro Nord.

«Alcune variabili evidenziano, però – si legge nel rapporto – anche una capacità di “resilienza” dell’economia meridionale, sulla quale puntare la ripresa, accelerando l’impiego delle risorse Ue già disponibili e di quelle programmate già dall’anno prossimo».

Per quanto riguarda l’andamento dell’occupazione, è stato riportato che «la ripresa produttiva del terzo trimestre 2020 non è riuscita a compensare il calo rispetto allo stesso periodo del 2019, diffuso in tutta la Penisola ma particolarmente significativo al Sud (-2,2% ovvero 135 mila occupati in meno), con variazioni negative più consistenti in Calabria (-7,8%) e Sardegna (-7,5%)».

DatiIn Calabria, infatti, per quanto riguarda le imprese attive per settore di attività, il settore manifatturiero registra un calo (-0,8%) insieme alla Sardegna (-0,7%).

Nonostante le misure adottato dal Governo abbiano migliorato la liquidità, invertendo la tendenza regressiva in atto fino a dicembre 2019 degli impieghi creditizi, riportandoli a giugno 2020 ai livelli di un anno prima, si registra un peggioramento nel ritardo dei pagamenti delle Pmi delle imprese nel Mezzogiorno, dove la Calabria registra la percentuale più alta (15%), seguita dalla Sicilia (18%). Il ritardo dei pagamenti delle Pmi delle imprese del Mezzogiorno, infatti, «che nel terzo trimestre 2020 raggiunge un livello quasi doppio del dato medio nazionale rispetto allo stesso periodo del 2019, con un incremento della quota di imprese del Sud che superano i 60 giorni di ritardo di oltre il 50% rispetto al dato di un anno prima (dall’8% al 12,4%)».

«Sulle politiche di coesione – si legge nel Rapporto – si registra un risultato positivo sulla certificazione della spesa dei Fondi strutturali, necessaria per scongiurare il rischio di disimpegno automatico e, quindi, la perdita delle risorse impegnate. A ottobre, l’Italia ha certificato 16,3 miliardi, pari al 90% delle risorse da spendere; il Sud c’è andato vicino, certificando l’87% delle risorse dei Por, con risultati migliori sul Fesr di Abruzzo e Campania e sul Fse di Basilicata, seguite dalla Calabria, che per l’emergenza sanitaria ha stanziato 140 milioni di euro per l’emergenza sanitaria; 45 per istruzione e formazione; 180 milioni per le attività economiche; 100 milioni per il lavoro, 35 milioni per il sociale, per un totale di 500 milioni di euro.

«La riallocazione delle risorse sui Por – si legge nel Rapporto – del Mezzogiorno non ha penalizzato gli interventi a sostegno delle imprese, tuttavia quella finalizzata a fronteggiare l’emergenza sanitaria è stata meno consistente nel Mezzogiorno e, pur essendo coerente con il minore impatto della pandemia all’atto della sua definizione, questa scelta ma non si è dimostrata previdente rispetto ai suoi successivi sviluppi».

«Tuttavia – si legge ancora – c’è la possibilità concreta e immediata di intervenire sull’emergenza sanitaria, sui suoi impatti indotti dalla nuova fase pandemica e sul sostegno alla transizione delle imprese per una nuova politica di sviluppo del Mezzogiorno. Oltre alla prospettiva del Pnrr e all’avvio del nuovo ciclo di programmazione 2021-2027, l’iniziativa React Eu, con i suoi circa 10 miliardi già disponibili per il 2021 e la possibilità di compensare spese fino al 100% sostenute a partire da febbraio 2020, rappresenta un’occasione da non perdere».

«A tal fine – conclude il rapporto di Confinfustria e Srm – occorre accelerare il processo di programmazione, coinvolgendo il partenariato economico e sociale a livello nazionale e regionale, operando in continuità coi Programmi operativi 2014-2020 e privilegiando i Por rispetto ai Pon, per rafforzare l’azione di resilienza e di ripresa a livello territoriale».

A ribadire che quello presentato dal rapporto Check Up Mezzogiorno è un quadro preoccupante, è l’eurodeputato Vincenzo Sofo, che ha sottolineato che «il prezzo più alto di questa crisi sanitaria, come si evince dal calo nel 2020 delle esportazioni del Mezzogiorno del 15,6% (contro il 12,2% del Nord) e dalle previsioni di crescita per il 2021 e il 2022 che per il Nord saranno approssimativamente del 4-5% mentre per il Sud soltanto di circa l’1%».

«Ma – ha aggiunto – il dato più agghiacciante riguarda la Calabria che quest’anno a causa della pandemia è stata vittima di un crollo dell’occupazione di quasi l’8%, peggior dato d’Italia. Ecco perché è assolutamente necessario convincere il premier Giuseppe Conte ad aumentare la quota di investimenti del Recovery Fund destinata al Sud e in particolare al territorio calabrese, che già prima del Covid era tra quelli con più disoccupazione d’Europa».

«Mi rivolgo, dunque – ha concluso Sofo – ai governatori meridionali e in particolar modo al presidente f.f. Nino Spirlì, affinché ingaggino con forza questa battaglia che è sì territoriale ma per il futuro di tutta la Nazione».

«Se crolla il Sud – avverte l’ex assessore regionale al Bilancio Mariateresa Fragomeni, oggi candidata sindaca a Siderno – crolla il Paese. Il PIL che precipita del 9%, e una previsione di ripresa nel 2021-2022 del +1,2% e +1,4%, molto al di sotto delle regioni del centro-Nord; una contrazione dell’export del -15,6%; 135mila posti di lavoro in meno: questa fotografia del Mezzogiorno e della sua economia evidenzia la gravità degli effetti recessivi della pandemia su un territorio già storicamente debole, da tutti i punti di vista». La Fragomeni sottolinea quanto sia importante, praticamente vitale per il futuro del Sud, agganciare l’occasione delle risorse previste dal piano Next Generation Eu, che dall’Europa arriveranno all’Italia, e della scelta dei progetti prioritari da realizzare. Un’occasione unica, che il Sud non può perdere e la possibilità concreta di colmare il gap che esiste da sempre con il resto del Paese, intervenendo non soltanto sull’emergenza sanitaria, ma anche su infrastrutture, tecnologia, istruzione, sostegno alle imprese. Per raggiungere finalmente una nuova politica di sviluppo del Mezzogiorno che faccia da volano anche per il futuro dell’intero Paese.

«Per questo – ha concluso – confidiamo che si raggiunga al più presto l’accordo su un’equa distribuzione delle risorse del piano Next Generation Eu, riguardo alle quali è già in moto e da tempo, un acceso e duro confronto. E che siano soltanto “voci di corridoio” quelle che riguardano l’eventuale sottrazione di parte dei fondi, diversamente distribuiti, che la cosiddetta “decontribuzione Sud”, introdotta in via sperimentale da ottobre a dicembre dal decreto Agosto e fino al 2029, destina invece al sostegno delle imprese e dell’occupazione nel Mezzogiorno.
Sarebbe un grave danno non solo per il Sud, ma per l’Italia tutta, poiché la questione meridionale rappresenta una priorità per l’intero Paese». (rrm)

IL REPORT DI CONFINDUSTRIA-SRM

Nucera scrive a Confindustria: Le risorse del Recovery Fund decisive per la Calabria e il Sud

Giuseppe Nucera, leader del movimento La Calabria che vogliamo, ha inviato una lettera al presidente di ConfindustriaCarlo Bonomi, per coinvolgere gli industriali in un dibattito di fondamentale importanza per il futuro della Calabria e di tutto il Meridione. 

Nucera, infatti, ha ricordato che secondo quanto stabilito dall’Ue, alle regioni del Sud spetta una fetta importante dei 209 miliardi del Recovery Fund, risorse decisive per il meridione e che il Governo potrebbe dirottare altrove e ha scritto al presidente Bonomi in «quanto rappresentante del mondo industriale, del lavoro appassionato e intenso che lo anima».

«Da imprenditori – ha scritto Nucera a Bonomi – abbiamo una visione del paese differente rispetto a chi governa, più concreta e vicina alle esigenze dei cittadini. Si è sempre sostenuto, nel corso delle diverse riunioni all’interno di Confindustria, come il Sud fosse un’immensa opportunità e risorsa per l’Italia. Nelle regioni meridionali si può delocalizzare senza bisogno di andare nell’estero, così come si può tracciare una linea di sviluppo tale da far rinascere il Sud».

«In questo particolare e delicato momento storico – si legge n nella lettera – con l’Unione Europea che ha destinato ben 209 miliardi all’Italia, Confindustria può e deve giocare un ruolo importante. Le somme destinate al nostro Paese sono così rilevanti perché in gran parte destinate al Sud, in quanto territorio bisognoso di un intervento massiccio per poter ripartire in modo adeguato. Il forte divario che separa purtroppo le due estremità del paese, con una differenza sostanziale (il 17% contro il 7%) per quanto riguarda la disoccupazione, è un macigno che pesa su tutta l’Italia e non solo il meridione. Si tratta di numeri che testimoniano, se ce ne fosse bisogno, quanto il Sud abbia assoluta necessità di queste risorse, per costruire strade, infrastrutture, Alta Velocità, Ponte sullo Stretto e una Sanità di livello adeguato. Il cambiamento per l’Italia può avvenire solo ed esclusivamente se riparte il Sud, basti pensare a quanto accaduto in Germania nel recente passato, con l’est a fare da locomotiva per l’intera nazione».

«Carlo, complice l’importante ruolo istituzionale che ricopri – continua la lettera – ti invito a offrire questo sguardo a chi governa il paese da bendato. Il movimento ‘La Calabria che vogliamo’, da me fondato al termine dell’esperienza alla guida di Confindustria Reggio Calabria, non arretrerà di un millimetro sul tema delle risorse destinate al Sud». 

«Se il Governo, ancora una volta – conclude la nota – si mostrerà sordo rispetto alle necessità del meridione scippandolo di risorse fondamentali destinate al Sud, ‘La Calabria che vogliamo’ lo porterà alla Corte di Giustizia Europea. Basta ingiustizie, è arrivato il momento di cambiare davvero le cose». (rrc)

 

Con l’elezione di Daniele Diano, sono quattro i calabresi al Consiglio generale di Confindustria

La presenza calabrese all’interno del Consiglio generale di Confindustria nazionale si è rafforzata, con l’elezione nel Consiglio generale del calabrese Daniele Diano, che già ricopre l’incarico di presidente del Comitato regionale Piccola industria.

Adesso, infatti, sono quattro i componenti espressi da Unindustria Calabria all’interno del “parlamentino” di viale dell’Astronomia che costituisce l’organo di indirizzo politico, di raccordo e di coordinamento tra il vertice e la base associativa: oltre a Diano, infatti, ci sono anche Natale Mazzuca, vicepresidente nazionale con delega all’Economia del Mare, Aldo Ferrara, presidente di Unindustria Calabria e Marella Burza, presidente dei Giovani Imprenditori di Unindustria Calabria.

Lo rende noto il presidente di Unindustria Calabria, Aldo Ferrara: «siamo molto soddisfatti per il risultato ottenuto che, in questo particolare momento, rafforza la presenza della Calabria in Consiglio generale, consentendoci di rappresentare in maniera ancora più forte e coesa il mondo imprenditoriale della nostra regione».

«Un risultato associativo reso possibile – ha sottolineato il presidente Ferrara – grazie alla lungimiranza del progetto che ha portato a costituire un unico soggetto rappresentativo del mondo industriale regionale. Adesso iniziamo a cogliere i frutti e a comprendere la portata del valore di Unindustria Calabria, anche per merito del lavoro competente e appassionato svolto nella fase di ‘start up’ sotto la presidenza del mio predecessore Natale Mazzuca».

«Sono onorato di assumere questo nuovo prestigioso incarico – ha dichiarato il neo consigliere generale Daniele Diano – e cercherò di portare il mio contributo con impegno e serietà, consapevole della responsabilità che deriva dall’assunzione di funzioni e compiti associativi così rilevanti».

Anche Domenico Vecchio, presidente della sezione territoriale di Reggio Calabria, congratulandosi con Diano ha sottolineato «la necessità di far giungere sempre più nitida la voce della nostra regione, ed in particolare della città metropolitana di Reggio Calabria, ai tavoli nazionali di discussione e di decisione. In questa e in tutte le altre sedi, istituzionali e associative, il nostro compito deve essere quello di spenderci per colmare il gap produttivo tra il Nord e il Sud, aggravato dall’emergenza covid-19, promuovendo lo sviluppo locale in una chiave di crescita complessiva del sistema Paese».

Nei giorni scorsi, inoltre, il Comitato di Piccola industria Calabria, durante la riunione svoltasi a Catanzaro, ha eletto vicepresidente regionale Alessandro Cuomo, attuale presidente di Piccola industria di Confindustria Crotone.

Cuomo, imprenditore illuminato, è titolare di un’importante realtà produttiva (Arredo Inox) che ha provveduto, tramite il brevetto Stagionello, con autorevoli riconoscimenti nazionali, a costruire armadi brevettati per la stagionatura e la cottura della carne, dei salumi e del pesce con controllo naturale del ph.

Il presidente di Unindustria Calabria, Aldo Ferrara, ed il presidente di Confindustria Crotone, Mario Spanò, formulano a Cuomo le più vive congratulazioni per la prestigiosa nomina.  (rrm)

CATANZARO – I giovani di Confindustria aiutano i ragazzi del centro per la giustizia minorile

È con il progetto Liberi di scegliere che i Giovani imprenditori di Confindustria Catanzaro organizzeranno una serie di iniziative volte ad aiutare i ragazzi del Centro per la giustizia minorile di Catanzaro nel percorso di inserimento nel mondo del lavoro.

Un impegno, quello dei giovani imprenditori, che è stato ribadito nel corso dell’incontro con la dirigente del Centro per la giustizia minorile di Catanzaro, Isabella Mastropasqua, a cui hanno partecipato anche Aldo Ferrara, presidente di Unindustria Calabria, e la pedagogista del Centro per la Giustizia minorile di Catanzaro, Mirella Petrillo,.

L’obiettivo, è la organizzazione di una serie di iniziative che consentiranno agli ospiti del Centro per la giustizia minorile di Catanzaro di svolgere percorsi di tirocinio e stage nelle aziende, di partecipare ad attività di formazione su temi imprenditoriali e manageriali, condividendo le esperienze aziendali dei componenti del gruppo dei giovani imprenditori,  di essere coinvolti in visite aziendali e di essere informati in relazione alle opportunità di partecipazione a bandi e finanziamenti destinati allo sviluppo dell’imprenditoria giovanile.

«Sentiamo di avere una responsabilità morale nei confronti di questi ragazzi. Il ruolo della società ed in modo particolare delle aziende – ha dichiarato Antonia Abramo, presidente del Gruppo Giovani imprenditori di Confindustria Catanzaro – è determinante per aiutarli ad avere una visione ampia del contesto che li circonda con l’obiettivo di stimolarli e aiutarli a scoprire le proprie attitudini, a seguire i propri sogni, a costruire nuove ambizioni partendo dal territorio».

«In passato – ha concluso Antonia Abramo – ho avuto l’occasione di accogliere alcuni giovani per una visita aziendale e sono rimasta profondamente colpita dalla loro curiosità e dalla loro voglia di imparare». (rcz)