COSENZA – Al Rendano “Il Lago dei Cigni”

In scena domani sera, al Teatro Rendano di Cosenza, alle 20.30, il Lago dei Cigni del Balletto dell’Opera Nazionale Rumena, con le musiche di Tcajkovskij.

Lo spettacolo è promosso dalla Fondazione Teatro Lirico Siciliano con il patrocinio del Comune di Cosenza.

In questa nuova versione, il Balletto dell’Opera Nazionale Rumena ha voluto mantenere intatte le coreografie originali di Marius Petipa e Lev Ivanov che hanno contrassegnato la memorabile versione del lontano 1895, tornando alla storica coreografia creata per il Teatro Mariinsky.

Le scenografie si rifanno alla Corte Imperiale Russa di quel periodo, inserendo realtà storica e fantasia gotica. Le scene del I e del III atto sono punteggiate da uno stile classico fiabesco, quasi magico, mentre il II e IV atto, evocando le atmosfere del lago, ricostruiscono un ambiente mistico, quasi lunare , dove si alternano attimi tenebrosi e giochi di ombre e luci. Il “Lago dei cigni” rappresenta la perfetta unione di coreografia e musica ed è diventato sinonimo del balletto stesso e fonte d’ispirazione per generazioni e generazioni di ballerini, nonché emblema della cultura popolare.

Al Rendano, nel doppio ruolo del Cigno Bianco e del Cigno Nero, si potrà apprezzare l’etoile mondiale e solista del Teatro Nazionale Rumeno, Viviana Olaru, danzatrice dalle superbe capacità espressive e tecniche, in particolare nei due splendidi pas de deux del I e del II atto.

Altri grandi momenti dello spettacolo saranno: la danza dei quattro piccoli cigni, la danza dei grandi cigni, che sinuosamente si muovono su un lago illuminato dalla luna, e gli splendidi valzer nella sala da ballo del Palazzo Reale. La scena, come si ricorderà, si svolge in un parco vicino al Castello del principe Sigfrid il quale, durante i festeggiamenti per il suo compleanno, si allontana dalla sua residenza attirato da uno stormo di cigni.

Giunge fino ad un lago e mentre cerca di colpire un cigno con il suo arco, questo si trasforma improvvisamente in Odette, regina delle giovani fanciulle, vittime di un incantesimo da parte del mago Rothbart. Affascinato da tanta bellezza, il principe rimane a guardare, mentre i cigni riacquistano un aspetto umano e cominciano a danzare.

Infine, ritrovata la sua prescelta, Sigfried le giurerà amore eterno, unico modo per spezzare l’incantesimo che trasforma le fanciulle in cigno ad ogni sopraggiungere dell’alba. Il mago Rothrbart si presenterà al Castello il giorno in cui il principe dovrà scegliere la sposa. Con lui c’è la figlia Odile, il Cigno Nero, che assume le stesse sembianze di Odette per attirare l’attenzione del giovane. Sigfried sceglie Odile come sposa, ma poi riconosciuto l’inganno del mago, lo sconfigge, ritrovando l’amata Odette. (rcs)

Dalla Duse a Marta Abba a Cosenza con uno scavo tra teatro e personaggi con celebrazioni dusiane

di MARILENA CAVALLO – Eleonora Duse, Sarah Bernhardt, Marta Abba, Mata Hari. Si scende negli inferi dell’angoscia e nel risalire a cercare le stelle.

Al centro Gabriele D’Annunzio. Il D’Annunzio che ripropone “Francesca da Rimini” investendo il personaggio di Eleonora Duse in una Francesca trepida amante di Paolo.
Dante qui abita Gabriele. Ma è l’amore che scava fossati e solleva luce.  “Francesca da Rimini”. Francesca è un ulteriore personaggio che metaforizza Eleonora Duse.
Il D’Annunzio del “Notturno” vibra. Ovvero quello dei cartiglio, degli appunti, del pensiero in solitudine. Struggenti sono i dialoghi tra Eleonora e Gabriele.
Un racconto dolcissimo nel quale si racconta la storia di un amore che ha segnato non solo la vita dello scrittore e dell’attrice ma della storia del teatro e della letteratura del primo Novecento. Una celebrazione del Comitato nazionale celebrazioni Eleonora Duse.
“Francesca da Rimini”.  Un dramma in cui la Duse ha la profondità armoniosa e inquieta del V Canto dell’Inferno di Dante.
Tra finzioni e maschere il gioco del dialogare diventa una potentissima esaltazione lirica.
Un particolare importante è senza dubbio l’aver messo davanti allo specchio due grandi storie d’amore: quella di Pirandello con l’attrice Marta Abba e quella di D’Annunzio con Eleonora Duse. La letteratura e l’amore tra la vita e il teatro. Una unicità straordinaria che rende sublime una passione non solo sul piano letterario, finzione, ma interiorizzandola nel profondo tra  letteratura vita, facendo della vita letteratura e dando alla letteratura non più la finzione ma il mistero.
Dante mistico è nel D’Annunzio paradisiaco. Raccontando la genesi del romanzo metaforizzando il tutto si può  affermare: La letteratura mi ha fatto amare l’amore. La donna che amo è letteratura vita carnalità.  Eleonora resterà sempre la Divina.
Metafore, sogni, allegorie? L’intreccio con donne come Sarah Bernhardt e Mata  Hari che abitano le pagine del libro è unico e sono un percorso tra amore e bellezza.
È un legame tutto da leggere proprio in occasione del centenario della edizione definitiva del “Notturno”, che vide la pubblicazione del testo definitivo nel 1921.
Donne in teatro. La Divina resta sempre Divina. Nella tradizione. Marta è nella modernità. Un incontro a Cosenza per andare oltre. Un grande evento. (mc)

COSENZA – La mostra fotografica diffusa “Gli invisibili”

Venerdì, a Cosenza, alle 11, al Palazzo di Giustizia, sarà inaugurata la mostra fotografica diffusa “Gli Invisibili. Ammazzati dalla mafia e dall’indifferenza”, a cura di Lavinia Caminiti.

L’evento è stata promossa dall’Associazione Nazionale Magistrati (Anm) di Catanzaro in collaborazione con la Fondazione Trame Ets di Lamezia.

L’iniziativa parte simultaneamente da Cosenza e Catanzaro e si concluderà a Lamezia Terme, valorizzando l’unità del territorio e degli uffici nonostante le distanze geografiche. Protagonisti saranno i Palazzi di Giustizia delle Città, intesi non solo come luoghi di esercizio della giurisdizione, ma come veri e propri centri culturali per una rinnovata coscienza collettiva.

L’esposizione, visitabile fino a febbraio 2025, racconta le storie delle vittime della mafia spesso dimenticate, e dei luoghi in cui si consumarono quelle tragedie, con l’obiettivo di mantenere viva la memoria collettiva e sensibilizzare il pubblico sui temi della legalità e della giustizia.

La mostra è patrocinata dall’ANM e si inserisce nel quadro delle attività della Fondazione Trame ETS, che da oltre un decennio organizza il primo festival in Italia dedicato ai libri sulle mafie. Attraverso immagini che confrontano il passato e il presente, l’esposizione costruisce un itinerario riflessivo, evidenziando come alcune delle più dolorose tragedie italiane siano cadute nell’oblio o siano sconosciute alle nuove generazioni.

Le fotografie raccontano storie di vite spezzate, mostrando come la mafia abbia inciso profondamente non solo sulla vita delle vittime dirette, ma anche sul tessuto sociale e culturale del Paese. Questo racconto per immagini si pone come strumento di educazione civile, rivolgendosi soprattutto ai giovani, per aiutarli a distinguere tra legalità e illegalità e per sviluppare una coscienza critica contro la cultura mafiosa, sia manifesta che implicita.

Un’intera sezione della mostra allestita a Catanzaro, intitolata “Le Rose Spezzate”, è dedicata ai 28 magistrati assassinati dalla mafia, tra cui figure emblematiche come Rocco Chinnici, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. L’obiettivo è umanizzare la figura del magistrato, spesso percepito solo attraverso il suo ruolo istituzionale, e ricordare che, dietro l’uniforme della giustizia, si celano persone, affetti e vite private. Le immagini proposte invitano a riflettere sul valore della loro opera e sull’impatto delle loro perdite, non solo a livello istituzionale, ma anche umano.

La mostra “Gli Invisibili” non vuole essere solo un tributo alle vittime della mafia, ma anche un appello a guardare al passato con coraggio per costruire un presente e un futuro fondati sulla giustizia e sulla memoria, lanciando un messaggio «a sostegno dell’impegno di legalità dei vari operatori presenti nel nostro territorio – come sottolineato dal presidente della giunta Anm di Catanzaro, Giovanni Strangis che pubblicamente vogliamo incoraggiare».

Segnando la nuova sinergia nata con l’Associazione Nazionale Magistrati, il progetto segue il nuovo filone inaugurato da Trame in occasione della tredicesima edizione del Festival dei libri sulle mafie sulla valorizzazione dell’arte come strumento per veicolare messaggi e valori. Il via è stato dato lo scorso giugno con il taglio del nastro della mostra “Visioni Civiche – L’arte restituita. Dalle opere confiscate alle mafie al bene comune”. (rcs)

COSENZA – Si presenta l’albo illustrato “La notte di Natale”

Domani pomeriggio, a Cosenza, alle 16.30, al Museo dei Brettii e degli Enotri, sarà presentato l’albo illustrato La notte di Natale di Vincenzo Padula.

Un primo importante appuntamento di lettura organizzato dalla neonata Biblioteca dei Bambini “Rosanna Rovito” all’ interno della struttura museale. La presentazione dell’albo illustrato “La Notte di Natale” di Vincenzo Padula, con le suggestive illustrazioni di Lucia Scuderi, è edito da Coccole Books in occasione del 20° anniversario della casa editrice.

Ad aprire l’iniziativa, i saluti istituzionali di Franz Caruso, sindaco di Cosenza, e di Pino Capalbo, sindaco di Acri. Seguiranno gli interventi di: Loredana Giannicola, dirigente dell’Ambito Territoriale di Cosenza, di Angela Costabile, docente presso l’Università della Calabria, di Giuseppe Cristofaro, Presidente della Fondazione “Vincenzo Padula”, di Mario Bonacci, assessore alla Cultura del Comune di Acri, di Daniela Valente, autrice e direttore Editoriale di Coccole Books e di Ilario Giuliano, editore della stessa casa editrice.

A moderare l’incontro sarà Antonietta Cozza, Delegata del sindaco alla Cultura del Comune di Cosenza. “La notte di Natale” di Vincenzo Padula è una gemma della letteratura calabrese che adatta il linguaggio poetico del dialetto popolare al mondo, grazie ad un abito nuovo e accattivante: quello di un grande albo illustrato.

Realizzato in collaborazione con la Fondazione Padula di Acri, con le immagini di Lucia Scuderi, illustratrice che vive e lavora in Sicilia, autrice di moltissimi libri per bambini per le più importanti case editrici italiane, e con l’adattamento di Daniela Valente, il libro ha la prefazione della psicoterapeuta Maria Rita Parsi.

Un’opera straordinaria della letteratura calabrese, che abbraccia la tenerezza, le bellezze del creato e la meraviglia di una notte straordinaria in una Calabria ricca di emozioni, si è trasformata così in un capolavoro intriso di magia e adatto a tutte le età. Questo appuntamento rappresenta un’occasione unica per riscoprire il patrimonio culturale calabrese attraverso la figura di Vincenzo Padula e le meravigliose illustrazioni che accompagnano il racconto, pensato per grandi e piccoli. (rcs)

REFERENDUM, È FLOP DI PARTECIPAZIONE
VINCE IL NO, PERÒ IL PROGETTO RIMANE

di MASSIMO CLAUSI – Il dato del referendum sulla fusione di Cosenza, Rende e Castrolibero alla fine è stato clamoroso. 10652 votanti a Rende, 10655 votanti a Cosenza e 3657 votanti a Castrolibero hanno detto ampiamente no al progetto incardinato dal centrodestra regionale. I numeri finali dicono che a Cosenza e si sono stati il ​​69,48% e no il 29,45. A Rende i “si” il 18,12% e i no l’81,43; a Castrolibero i “si” il 25,57 ei no il 73,81% In totale, quindi, il no ha vinto con il 56,81 (13166 voti) contro il 42,45 (9838 voti).

E davvero in pochi alla vigilia erano disposti a scommettere su un’affermazione così netta del no, anche perché il percorso verso la fusione dei tre comuni è davvero ineludibile. Quello che non ha convinto è stato evidentemente il progetto, ammesso ce ne fosse uno.

Un brutto colpo per l’attuale amministrazione regionale che si è fatta promotrice della proposta, nonostante il presidente della giunta, Roberto Occhiuto, abbia preferito rimanere sott’acqua. Non così il fratello, il senatore Mario, che ha cavalcato moltissimo le ragioni del sì con post e dichiarazioni quasi quotidiane.

A salvare il centrodestra regionale dalla clamorosa sconfitta è stato l’atteggiamento dell’opposizione che ha votato in linea con la maggioranza sulla proposta di legge di fusione con l’eccezione di Laghi e Tavernise che si sono astenuti e il no del consigliere del Misto, Antonio Lo Schiavo, in splendida solitudine. Quanto basta per far dire a Sandro Principe di essere dispiaciuto per l’atteggiamento del centrosinistra che avrebbe potuto fare una battaglia caratterizzante contro la destra sul punto.

Il problema di fondo è stata la partecipazione, fiacca anzi fiacchissima che non si può spiegare solo con il progressivo astensionismo che attanaglia la politica. Se questa, infatti, è dato dalla scarsa capacità dei partiti di interpretare le istanze della gente, in un meccanismo di partecipazione diretta come il referendum l’assioma non può reggere.

COSENZA – Al Rendano in scena “Il fu Mattia Pascal”

Domani sera, al Teatro Rendano di Cosenza, in scena lo spettacolo Il fu Mattia Pascal, tratto dal celebre romanzo di Luigi Pirandello e diretto da Marco Tullio Giordana.

L’evento rientra nell’ambito della stagione di prosa della Rassegna l’Altro Teatro, ideata da Gianluigi FabianoGiuseppe Citrigno. La Rassegna è realizzata con il supporto dell’amministrazione comunale di Cosenza ed è co-finanziata con “risorse PSC Piano di Sviluppo e Coesione 6.02.02 erogate ad esito dell’Avviso “Programmi di Distribuzione Teatrale” della Regione Calabria – Dipartimento Istruzione Formazione e Pari Opportunità – Settore Cultura”.

Sul palco Geppy Glejjeses – allievo prediletto di Eduardo De Filippo – nel ruolo del protagonista, affiancato da Marilù Prati e altri 14 attori in scena.

È una “farsa trascendentale” retta sull’assurdo. Mattia Pascal, un bibliotecario che si sente prigioniero di una vita appesantita da ruoli sociali e convenzioni, creduto e poi fintosi morto, quando “risuscita” s’accorge che non può essere riammesso nella società, nella famiglia, perché per la società, per la famiglia egli è morto davvero. Quale prova più scintillante del sentimento del contrario? Disonestà e purezza, vita-morte nel grande caleidoscopio della certezza sociale, che sancisce come sicuro quello che non esiste e come inesistente quello che vide. E dentro una tessitura umoristica, elementi riflessivi e irrazionali sconvolgono quella quarta parere, che nel teatro come nel romanzo dovrebbe essere protezione d’impersonalità, come se l’autore stesso e il pubblico non esistessero.

«Il fu Mattia Pascal – scrive Marco Tullio Giordana nelle sue note di regia –, pubblicato nel 1904, è il romanzo che diede a Pirandello fama mondiale e che, in continuità con Wilde, Dostoevskij, Stevenson e contemporaneamente a Conrad, Freud, Kafka, farà dilagare nella letteratura del Novecento il tema del Doppio, del Doppelgänger, in modo così invadente da spazientire Nabokov che lo considerava “di una noia mortale”. In realtà nel romanzo seminale di Pirandello le vicissitudini di Mattia Pascal e del suo specchio Adriano Meis sono il contrario della noia: tanti sono i colpi di scena, e lo spazio/tempo dove si consumano in continue sovrapposizioni, da suggerire nella riduzione per la scena una chiave non realistica e indurre la macchina teatrale a mescolarsi col linguaggio parallelo del cinema, sviluppatosi anch’esso agli inizi del “secolo breve”». (rcs)

CITTÀ UNICA, SÌ O NO: OGGI IL REFERENDUM
PER DECIDERE SULLA “GRANDE COSENZA”

di SANTO STRATI – Oggi i cittadini di Cosenza, Rende e Castrolibero sono chiamati ad esprimere con un voto il loro parere sulla fusione dei tre comuni. È un referendum consultivo, quindi non impone vincoli per chi governa, ma risulterà sicuramente utile per mettere a confronto favorevoli e contrari.

E soprattutto aiuterà, forse, a capire perché si è arrivati a un quasi scontro tra chi pensa alla “Grande” Cosenza con la modifica dei confini territoriali e chi invece vuol mantenere lo status quo, con la continuità dell’autonomia (non differenziata…) dei tre comuni. Questa della fusione – su cui abbiamo dedicato ampio spazio accogliendo le varie opinioni e mettendo a confronto le tesi a favore e contro – è una battaglia persa in partenza per tutt’e tre i comuni, qualunque sia l’esito referendario, perché sono state prese decisioni dall’alto senza sondare e ascoltare il territorio.

È tornato in auge il vecchio (formidabile) progetto della Grande Cosenza, che piaceva molto a Beniamino Andreatta, primo Rettore dell’Università della Calabria, ma non si è ritenuto di tenere nella dovuta considerazione le ragioni del No, dei sindaci di Rende e Castrolibero. Si è deciso quindi di chiedere ai cittadini un parere consultivo da esprimere attraverso un voto in piena regola. Un voto che non potrà essere un eventuale veto, ma di cui non si potrà ignorare il risultato.

Tra l’altro, nella scheda, i votanti posso anche esprimere un parere su tre proposte per la nuova denominazione del Comune se dovesse passare la fusione (al di là delle indicazioni referendarie che non hanno, appunto, efficacia di legge). Le proposte sono: a) Cosenza, b) Cosenza-Rende-Castrolibero, c) Nuova Cosenza (ma quest’ultima – permetteteci – sembra più una testata giornalistica che il nome di una Città…). Manca invece, a nostro avviso, la denominazione più consona e indicata, se avverrà – come si pensa – la fusione dei tre comuni: ovvero Grande Cosenza. Senza presunzione per l’utilizzo dell’aggettivo “Grande”, ma con la precisa convinzione che prenderebbe piede davvero una “grande” città, secondo un vecchio futuribile progetto poi naufragato.

Oppure – permettete un ulteriore suggerimento – ancora meglio Cosenza Unica, che rende appunto l’idea una “grande” città che ha allargato il territorio con ambiziosi obiettivi di unicità rispetto alle realtà metropolitane del Sud, guardando alla crescita e al futuro delle nuove generazioni. Quest’ultimo, finalmente, sembra sempre più dipingersi di rosa, visti i continui e brillanti successi di Arcavacata. Certo oltre a sfornare fior di laureati e a formare super specialisti, l’Università dovrebbe diventare anche un centro di “reclutamento” per i propri studenti, individuando, nell’intera regione, opportunità di impiego e di utilizzo delle competenze, con una generosa ricaduta su tutto il territorio. Ma questo è un altro discorso.

Torniamo alla “città unica”: Cosenza – è una facile profezia – è predestinata a diventare la Milano del Mezzogiorno, grazie anche a un’Università di eccellenza a cui guarda tutto il mondo. Andate a contare gli studenti stranieri e chiedete quante sono le domande di ammissione – da tutto il mondo – che purtroppo ogni anno devono venire respinte. E la crescita di Cosenza sarà il volano di sviluppo per l’intera Calabria, se finiscono le rivalità di campanile e si pensa, finalmente, a fare rete tra le province calabresi.

Peccato che i politici locali non abbiano voluto sentire ragione dell’opportunità di includere anche Montalto Uffugo nella “città unica”, visto che mezza Università poggia su quel territorio. Ma a tutto c’è rimedio, se prevale il buon senso e non viene a mancare la volontà politica.

Inutile dire che  bisogna osservare che – evidentemente – ci sarebbero due municipalità che vedranno apparentemente “cancellata” la loro storia, ma in realtà la “Grande Cosenza” – a nostro avviso – costituisce una apprezzabile visione di futuro, soprattutto per le nuove generazioni, nel rispetto delle storie e dei traguardi raggiunti dai rispettivi comuni. (s)

Chi vota

Al referendum consultivo (non è richiesto il raggiungimento di alcun quorum dei votanti) sono chiamati gli elettori dei Comuni di Cosenza, Rende e Castrolibero. Le operazioni di voto inizieranno alle ore 8,00 e termineranno alle 21,00. Le operazioni di scrutinio inizieranno immediatamente dopo la conclusione delle operazioni di voto.

Gli aventi diritto al voto sono 55.717, di cui 25.963 uomini e 29.754 donne. I cittadini dell’Aire (Anagrafe Italiani residenti all’estero) che potrebbero tornare in città per esercitare il diritto di voto, sono 4347. 260 sono, invece, i maggiorenni del secondo semestre 2024.

Saranno 82 le sezioni elettorali sparse sul territorio cittadino. Si ricorda che, in occasione delle ultime consultazioni elettorali europee del giugno 2024, l’ufficio elettorale del Comune comunicò lo spostamento di alcuni seggi elettorali approvato dalla Commissione elettorale Circondariale. In particolare i seggi elettorali n.7, 8 e 9 sono stati trasferiti dall’edificio dell’ex scuola elementare di Donnici Inferiore, “Suor Elena Aiello” (strada Provinciale n. 84) all’edificio di località Bivio Donnici, Strada provinciale 241 (ex SS19) che fa parte dell’Istituto Comprensivo Cosenza 1 Zumbini, attualmente adibito a scuola elementare e media.

Un altro spostamento ha riguardato i seggi elettorali n. 29, 30 e 45 dalla sede della ex scuola di via Francesco Principe, già via Asmara, alla sede della scuola dell’infanzia di Via L. Picciotto, già via Somalia, che fa parte sempre dell’Istituto Comprensivo Cosenza 1 Zumbini. Oltre al seggio ordinario istituito presso l’Ospedale civile dell’Annunziata, saranno in funzione altri 5 seggi speciali (dove saranno raccolti i voti dell’Ospedale, espressi dai pazienti non deambulanti, e nelle case di cura e riposo con più di 100 posti letto). Altri 9 seggi volanti saranno allestiti nelle case di cura e riposo con meno di 100 posti letto. (rcs)

 

 

COSENZA – Concluso il Festival delle Candele

Si è conclusa, con successo, la settima edizione del Festival delle Candele, ideato da Pietro Pietramala.

Principale tematica di questa edizione i “Fumetti Illuminati”, con l’utilizzo di tecniche innovative rivolte ad una maggiore fruibilità e partecipazione del pubblico: proiezioni, disegni, gamification e percorsi virtuali, basati sull’uso dei quattro elementi naturali, terra, aria, acqua, fuoco.

Due i momenti principali: il “Festival delle Candele 2024” avvenuto il 29 agosto e la sezione mostre “Fumetti Illuminati”, dal 12 ottobre al 24 Novembre.
Il primo appuntamento, dal titolo “Festival del Ghiaccio e del Fuoco”, si è svolto all’interno della storica location del Castello Ducale di Corigliano Rossano, in cooperazione con Svevo srl e Orizzonte degli Eventi, patrocinato dal Comune, inserito nel Coro Summer Fest 2024, e finanziato su Avviso Pubblico Attività Culturali 2023 POC Calabria 2014/2020.
Ispirato all’immaginario fantasy, sono state utilizzate migliaia di candele per illuminare le installazioni, con la presenza di decine di figuranti con abiti a tema, postazioni artistiche, giochi e una fedele riproduzione del celebre “Trono di Spade”. Un percorso suggestivo e sensoriale, immerso nell’arte e nello spettacolo. Tantissimi i protagonisti del ricco programma: il team di Epicos, prima grande realtà professionale dedicata al mondo del Cosplay, ha arricchito l’evento con la presenza di figuranti e scenografie dedicata personaggi più amati dello show; l’associazione Lux Gladio di Lamezia Terme ha svolto una simulazione di combattimenti medievali con l’utilizzo di spade di fuoco; è stata allestita un’area shooting dallo stilista Giuseppe Cupelli, che all’alta sartorialità abbina innovazione e ricerca di materiali, arricchita dal lavoro di giovani talenti fotografi emergenti nel campo della ritrattistica; incredibile l’istallazione aerea di diverse mongolfiere dal titolo “Fumetti fra le Nuvole”, i cui palloni sono stati impreziositi con i fumetti realizzati ad hoc dal celebre disegnatore Fabio Franchi; e ancora, l’installazione “la Maschera Apotropaica Calabrese” studiata dal maestro vasaio ceramista Tommaso Papillo.
La sezione mostre, titolata “Fumetti Illuminati”, si è svolta dal 12 ottobre al 24 novembre, presso il Museo del Fumetto di Cosenza, primo nel mezzogiorno e unico in Italia, che ha sede in un immobile di grande pregio storico-artistico all’interno dell’antico monastero di Santa Chiara, nel cuore della città vecchia. Dalla valenza del fumetto come strumento per promuovere il territorio, si è parlato in un appassionante dibattito con la partecipazione di Bruno Brindisi, disegnatore ufficiale di Dylan Dog e Tex che ha incontrato i suoi lettori insieme al celebre collega Luca Raimondo.
Tra le opere esposte, “Negativo è Positivo” di Mario Vetere, con cui gli ospiti hanno interagito grazie all’utilizzo degli smartphone. La sua tecnica utilizzata – negativoèpositivo® – fortemente innovativa ed unica al mondo, è stata brevettata dall’artista.
Nell’area dedicata alle installazioni “site-specific” del Festival, la mostra dal titolo “Fumetti a lume di candela”, con diversi artisti calabresi e del panorama nazionale che hanno realizzato tavole a fumetti inedite, visibili in notturna con retroilluminazione, con l’ausilio della luce delle candele. Tra queste, le tavole esclusive illustrate “la Falena e la Candela” e “Sotto una nuova Luce” della nota disegnatrice reggina Angela Sancono.
Infine, tra le performance artistiche, la compagnia lametina TeatroP, centro di ricerca e formazione teatrale, ha realizzato dei fumetti con l’ausilio della particolare tecnica della Sand Art, che utilizza la manipolazione dei granelli di sabbia in condizione di controluce, su di un piano luminoso, dal titolo “A Lume di Candela”. Una soluzione visiva dei racconti fumettistici, che ha reso le tavole una vera e propria performance dal vivo, una formula di spettacolo visivo unica nel suo genere: usando solo le dita e i palmi delle mani, le immagini forgiate dall’artista Greta Belometti sono state proiettate simultaneamente su di un grande schermo, così da permettere allo spettatore di vederle durante la loro realizzazione in tempo reale.
Un vastissimo programma di iniziative per celebrare dunque il settennale del Festival delle Candele, che ha rappresentato in varie forme d’arte un’esperienza suggestiva a tratti surreale e a fantastica. (rcs)

Gli infermieri di CS esprimono soddisfazione per il nuovo atto aziendale dell’Asp di Cosenza

L’Opi Cosenza,  l’Ordine delle professioni infermieristiche, ha espresso soddisfazione per il nuovo atto aziendale annunciato dall’Asp di Cosenza.

«Siamo felici perché sono state prese in debita considerazione, oggettivamente, le professioni infermieristiche. Un dirigente per le altre aree professionali e ben tre dirigenti infermieristici è una notizia che va certamente nella direzione giusta ed auspicata», ha detto il presidente di Opi Cosenza, Fausto Sposato, complimentandosi col «management aziendale e con il direttore generale, Antonello Graziano, anche per aver tenuto in considerazione le osservazioni e le richieste fatte a suo tempo, in più incontri svoltosi nella sede dell’Asp».

Gli infermieri ringraziano Graziano anche per la «lungimiranza, oltre che lo spazio, che si continua a concedere alla nostra professione investendo in risorse dirigenziali e manageriali».
Dall’Ordine di Cosenza si augurano «che tutto venga realizzato così da rafforzare l’organizzazione sanitaria, sia ospedaliera che territoriale, per una sanità sempre più a misura di cittadino e per una sanità che punti maggiormente sulla qualità delle prestazioni. Siamo anche convinti- la chiosa del presidente Sposato- che la struttura semplice dipartimentale lavorando in staff con la direzione sanitaria aziendale, saprà fornire un contributo importante alla mission aziendale».
«È un primo passo verso quell’autonomia tanto auspicata da tempo – hanno concluso – Un ulteriore riconoscimento al percorso formativo e professionale delle professioni sanitarie, in particolare di quella infermieristica. Adesso aspettiamo i concorsi per i quali ci auguriamo non passi molto tempo». (rcs)

COSENZA – Torna Le Strade del Paesaggio, il festival del fumetto

Domani e domenica 1° dicembre, a Cosenza, al Museo del Fumetto si terrà la 17esima edizione de Le strade del Paesaggio, il Festival dedicato al Fumetto e alla Creatività, a cura di Cluster Società Cooperativa.

L’evento, che rientra nell’ambito del Progetto Graffi di Primavera, finanziato con risorse PAC 2014/2020, Azione 6.8.3., erogate ad esito dell’Avviso “Attività Culturali 2023” dalla Regione Calabria – Dipartimento Istruzione Formazione e Pari Opportunità – Settore Cultura, presenterà mostre di disegni originali di alcuni tra i più innovativi autori italiani, che con la loro arte stanno creando una nuova dimensione della narrativa per immagini, contesto rispetto al quale il Festival ha sempre posto grande attenzione, attestandosi come fucina e osservatorio laboratoriale legato al dinamico mondo del fumetto e dell’illustrazione.

Saranno esposte le opere di autori del calibro di Fiorella Cogliandro, Antonio Malara, Vincenzo Puglia, Archivio di Ferro, Alpraz, Fabrizio De Masi, Mr Holyshit, ospiti della residenza d’autore all’interno del Museo del Fumetto, che diventerà immaginifica officina creativa della loro arte, riconfigurando in un esercizio inedito di creatività il design di alcune ali dello storico edificio cosentino. Le residenze d’artista avranno come tema il rapporto tra cibo e fumetto.

Il primo giorno del Festival vedrà tra i protagonisti Quasirosso, aka Giovanni Esposito, autore che presenterà alle 16.00 Cose che mi piacciono, e che, forse piacciano anche a te, suo ultimo graphic novel pubblicato da Feltrinelli Comics, dedicato ad un viaggio interiore nel sé perduto e ritrovato.

Alle 17 sarà l’Eros l’attore principale del palcoscenico fumettistico del festival con Luna Belsito, aka Wallypain, Ester Cerdella e Andrea Scoppetta raccontarsi e raccontare un tema emotivamente coinvolgente quale l’erotismo nel fumetto Alle 18 Lorenzo La Neve vi illustrerà una visione inedita di Lupo Alberto, partendo dal volume edito da Gigaciao “Tutto un altro Lupo Alberto”, variazione sul tema di un classico ricco di fascino. Ciliegina sulla torta a chiusura della prima giornata, sarà la presentazione dell’inedito artwork originale realizzato da Luca Raimondo, autore di Dylan Dog, e dedicato al rapporto tra l’Indagatore dell’Incubo e Cosenza.