Col Rotary Club di Cosenza si è parlato della difesa delle coste

Nei giorni scorsi, all’Hotel Europa di Cosenza, si è svolto un interessante caminetto organizzato dal Rotary Club Cosenza sulle potenzialità di soluzioni basate su metodiche naturali per il ripristino delle spiagge erose, grazie agli interessanti studi e ricerche condotte dal prof. Mario Maiolo.

A presentare l’ospite sono state la presidente Antonietta Converso ed Elena Bloise, Vice Segretario e Segretario esecutivo del Club. Tra gli altri, erano presenti il Governatore distrettuale eletto Dino De Marco, il co-segretario distrettuale Francesco Chiaia, Enzo Ferraro, Formatore distrettuale, il Presidente del Club Rotary Presila Cosenza Est, Antonino Iannello, Fabio Perri, presidente del Rotaract Club Cosenza, docenti dell’Unical, il pluripremiato subacqueo cosentino Ciccio Sesso che ha realizzato tante foto eccezionali della flora e fauna marina.

Il prof. Maiolo, professore ordinario di Costruzioni Idrauliche e Marittime, Dipartimento di Ingegneria dell’Ambiente dell’Unical e responsabile di un hub di ricerca del Laboratorio di gestione sostenibile delle risorse idriche, ha iniziato parlando della preoccupante situazione odierna che – come ormai tutti sappiamo- non potrà che peggiorare se non si interviene in tempo. 

Basti pensare che si è calcolato che il cambiamento climatico potrebbe portare ad un innalzamento delle acque del Tirreno addirittura di 80 cm. entro il 2050. Per evitare quello che sarebbe un vero e proprio disastro, bisogna iniziare a lavorare subito, auspicabilmente e necessariamente in armonia tra tutti gli enti istituzionali interessati.

Al proposito, il prof. Maiolo si è soffermato sull’esperimento di Calabaia di Belvedere marittimo, sulla costa tirrenica cosentina, un Comune che è stato pronto a recepire gli input arrivati qualche anno fa dalla Provincia e quindi ad accogliere e realizzare un progetto innovativo, studiato da esperti e finanziato con fondi appositi.  In sostanza, su uno dei punti più erosi della costa sono stati smantellati i vecchi massi in cemento che tentavano alla meno peggio di contrastare l’avanzata del mare, per sostituirli con altri ottenuti con materiali naturali, sistemati – e qui sta la principale novità – non più in superficie ma sotto l’acqua.

Questa metodica non invasiva dal punto di vista ambientale ha favorito anche il ripristino spontaneo della vegetazione sommersa, per cui le barriere di posidonia stanno rivestendo un ruolo non secondario nel brillante risultato che già ora vede, nel tratto interessato, una spiaggia ampia e profonda come non era da decenni. Non solo, il progetto ha programmato persino il modo per determinare un andamento delle onde adatto per praticare il surf.
Il prof. Maiolo ha parlato con legittimo orgoglio della recente istituzione di un Corso di Laurea in Tecnologie del Mare e della Navigazione.

«Il monitoraggio e la gestione del mare, dei porti e delle navi – ha detto – è indispensabile per sfruttare le potenzialità marine a vantaggio dell’uomo ma senza provocare disastri ambientali».

Stimolante l’argomento e numerose le domande dal pubblico estremamente qualificato. (rcs)

Cosenza partecipa alla campagna di sensibilizzazione sul cancro pediatrico

La città di Cosenza, per il secondo anno consecutivo,  si accende di speranza, partecipando alla campagna di sensibilizzazione sul cancro pediatrico promossa da Fiagop e Childhood Cancer International Europe a livello internazionale ed a Cosenza dall’Associazione Gianmarco De Maria.

«Ancora una volta – ha detto il sindaco Franz Caruso – aderisco con estremo favore alla richiesta dell’Associazione De Maria di partecipare alla campagna di sensibilizzazione sul cancro pediatrico. In occasione del “Settembre d’Oro dell’oncoematologia pediatrica” anche il Comune di Cosenza illumina di oro la facciata principale di Palazzo dei Bruzi al fine di riconoscere apertamente la forza, il coraggio e la resilienza dei bambini e dei teenager colpiti dalla malattia. Sarò sempre accanto a loro, a difesa  dei loro diritti e di quelli dei loro caregiver».
«La nostra partecipazione, dunque – ha aggiunto – è il simbolo di una condivisione piena e totale alla battaglia portata avanti dai nostri piccoli pazienti insieme alle loro famiglie, che può e deve essere sorretta dalla speranza di poter vincere la malattia, curandosi nel migliore dei modi nella propria terra, dove devono poter ricevere adeguati servizi sanitari, all’altezza della professionalità medica che, per fortuna, è ancora presente nei nostri ospedali».

«Con l’occasione – cha concluso – saluto con gratitudine l’associazione De Maria,  a cui   mi sento particolarmente vicino,  per la mission di valore  che porta avanti sul nostro territorio indirizzata al sostegno dei minori affetti da cancro ed alle loro famiglie. Un’attività che da oltre vent’anni ha creato una importante rete di solidarietà rappresentando un punto di riferimento per i piccoli pazienti». (rcs)

COSENZA – Il concerto del Quartetto d’archi Telesio

Domani sera, a Cosenza, alle 19, all’Enoteca Regionale della Provincia, si terrà il concerto del Quartetto d’archi Telesio, composto da Pasquale Allegretti Gravina (violino), Simona Castiglione (violino), Giuseppe Pisciotta (viola) e Fausto Castiglione (violoncello).

L’evento apre la nuova serie di appuntamenti della 45esima Stagione concertistica dell’Associazione Musicale Quintieri dopo la pausa estiva.

Il programma della serata, intitolato “Haydn e Beethoven – lo Zenit e il Nadir del classicismo”, prevede l’esecuzione di due capolavori della musica classica: il Quartetto op. 77 n. 1 di Franz Joseph Haydn e il Quartetto op. 18 n. 4 di Ludwig van Beethoven. Questo concerto inaugura un ciclo di tre appuntamenti che includeranno anche una degustazione di cibo e vino, offrendo al pubblico un’esperienza culturale completa. (rcs)

COSENZA – Riprendono le attività dello Sportello Donna

Sono riprese, a Cosenza, le attività dello Sportello Donna grazie al progetto Da donna a donna”, promosso proprio dallo Sportello Rosa che l’Associazione “Calabriameda odv”, la cui referente è Flora Barone, ha fatto nascere nel 2018 a Cosenza, con il preciso intento di far sì che donne impegnate nel volontariato tendessero la mano ad altre donne che affrontano la patologia del tumore al seno.

Lo sportello Rosa è attivo in città, dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 14, nella sede di via degli Stadi, nei locali dell’ex scuola elementare “Don Milani”, acquisita dall’Asp, dove resterà ancora per un po’, in attesa che il Comune indichi a breve una nuova sede. Per chi intendesse rivolgersi allo sportello, i responsabili consigliano sempre una preventiva presa di contatto, telefonando al numero 3792673891 oppure attraverso l’apposita pagina Facebook.

Si tratta di un «progetto così meritorio, con una funzione sociale importante, andava incoraggiato ed è per questo che l’Amministrazione comunale guarda a questa iniziativa con rinnovato interesse, al fine di garantire continuità allo Sportello Rosa che prende in carico le esperienze di donne colpite da una diagnosi di tumore al seno per ascoltarle, non farle sentire sole, insieme alle loro famiglie, e fornire supporto e assistenza per affrontare un momento difficile del loro percorso esistenziale», ha detto il sindaco di Cosenza, Franz Caruso, nel suo messaggio tramite l’assessore al Welfare Veronica Buffone.

Oltre all’assessore Buffone, presenti il Presidente della commissione Cultura, Mimmo Frammartino, la referente dello stesso sportello Flora Barone e Costantina Bartella, Presidente di “Agape odv”, associazione partner del progetto per l’opera di prevenzione avviata nelle scuole. Gli interventi sono stati introdotti da Pileria Pellegrino, giornalista e donna in rosa. Presente anche la coordinatrice dello sportello, Micaela Guido.

«Questa – ha esordito Veronica Buffone – è una realtà importantissima. Personalmente – ha aggiunto – ho partecipato a tante delle attività dello Sportello. Come Amministrazione comunale, non potevamo non garantire continuità a questa lodevole iniziativa, perché essere vicini alle donne che subiscono i contraccolpi, anche psicologici, delle malattie oncologiche è alla base di ciò che una comunità deve fare per non farle sentire sole. Abbiamo contribuito al progetto proprio per accompagnare la donna e la sua famiglia in un percorso di consapevolezza, serenità e accettazione di quello che è accaduto o sta accadendo. E quando vedi negli occhi di queste persone la luce per riaffermare che non si è soli, significa che l’obiettivo è stato raggiunto».

Per Mimmo Frammartino «le istituzioni possono fare molto, intanto non essere distratte, perché quando c’è una iniziativa di questa portata a volte la solidarietà dura poco, poi per il resto dell’anno ci si dimentica. Invece c’è chi lavora dietro le quinte e dà un grande servizio alla città e al territorio con attività che meritano di essere definite nobili».

Flora Barone ha raccontato la genesi dello Sportello Rosa. «La scelta di fondarlo è nata – ha detto Barone – perché ci siamo ritrovate nel contesto di “Calabriameda” insieme ad alcune nostre amiche e associate alle quali erano arrivate tre diagnosi di malattia, nel giro di poche settimane. È stata, quindi, una reazione, anzitutto al nostro smarrimento e, subito dopo, abbiamo deciso di rispondere al bisogno del territorio, facendo nascere un luogo che fosse un luogo di accoglienza, di ritrovo, un momento da vivere insieme, nella sofferenza, nella gioia, nel cammino, nella vittoria, con tutto quel carico di emozioni che abbiamo voluto mettere a disposizione della città».

«Il progetto, attraverso donne che parlano ad altre donne – ha spiegato –  mira anche ad operare nelle scuole per diffondere la cultura della prevenzione». Il progetto vuole parlare anche alle giovani donne nelle scuole, ma a tutti i ragazzi che frequentano le aule scolastiche, grazie alla collaborazione attiva con Agape Odv.

All’incontroin Comune era presente, infatti, la Presidente Costantina Bartella che ha spiegato come l’idea sia nata «dalla necessità di dare risposte allo stato di insoddisfazione dei ragazzi, facendo loro capire che ci sono tante realtà molto più disagiate».

Due anni fa l’incontro tra Agape e Calabriameda con cui si è avviato il discorso di prevenzione nelle scuole per combattere le fake sulla rete, attraverso degli incontri con esperti che aiutassero i ragazzi a ricevere corrette informazioni nei settori dell’alimentazione, della cosmesi e nell’utilizzo di guide specialistiche. Il progetto “Da Donna A Donna per lo Sportello Rosa” proseguirà il suo percorso di sostegno alle donne con diagnosi pregressa o attuale di tumore del seno, soprattutto nelle fasce più deboli che hanno maggiore bisogno di cura e supporto strutturato a vario titolo, con laboratori manuali di arte del riciclo, di scrittura creativa, di cucina macrobiotica, di danza terapia, attività nelle quali le donne potranno esprimere il loro talento, metterlo a disposizione della comunità, creare e distrarsi, anche con nuove prospettive di crescita personale e professionale. (rcs)

A Cosenza il sit-in di protesta di Tocca a Noi e Arcigay per sostenere l’educazione sessuale e affettiva nelle scuole

Domani pomeriggio, a Cosenza, alle 18, a Piazza XI Settembre, si terrà il sit-in di protesta promosso da Tocca a Noi e Arcigay Cosenza con la collaborazione di Arci Cosenza, La Terra di Piero, Rifondazione Comunista Cosenza e Partito Democratico circolo unico Cosenza per sostenere l’educazione sessuale e affettiva nelle scuole.

Non possiamo e non vogliamo restare indifferenti alla deriva illiberale e antidemocratica dell’Italia al tempo del Governo Meloni – spiegano le realtà organizzatrici – sentiamo il dovere e l’urgenza di reagire ed opporci con fermezza all’approvazione della risoluzione Sasso (Lega) che vieta l’educazione sessuale e affettiva nelle scuole, tacciandola di essere espressione di una fantomatica ed inesistente “’ideologia gender”».

Il sit-in coinvolgerà associazioni e collettive, insegnanti e comunità studentesca, forze progressiste ed esponenti delle istituzioni anche in tante altre città. Il messaggio è ovunque lo stesso: la scuola che libera tuttɜ è una scuola dove non c’è posto per i pregiudizi sessisti, razzisti, omolesbobitransfobici e abilisti. È una scuola che si fa comunità educante e spazio sicuro per tutte le persone che la attraversano; una scuola che condanna e rifiuta l’odio e la discriminazione.

«Scendiamo in piazza anche per chiedere alle istituzioni di assumere un impegno concreto a sostegno dei progetti di educazione sessuale e affettiva nelle scuole che la risoluzione Sasso vuole mettere al bando, perché al contrario, rappresentano uno strumento indispensabile per la prevenzione e di contrasto al bullismo e alla violenza patriarcale, un presidio fondamentale per la tutela della salute riproduttiva e sessuale e per l’educazione al consenso – hanno spiegato le realtà organizzatrici – la risoluzione Sasso è solo l’anticamera di una legge anti-LGBTQIA+* che avvicina l’Italia a Paesi illiberali, antidemocratici e responsabili di numerose violazioni dei diritti umani come l’Ungheria di Orbán e la Russia di Putin. Ecco perché non possiamo stare a guardare, c’è bisogno di fare fronte unitario con quella maggioranza silenziosa che in questo momento non decide, ma sta dalla nostra parte. A tutte queste persone chiediamo di unirsi a noi e di non lasciarci sol3».


Le realtà che vogliono partecipare all’iniziativa possono scaricare il Manifesto “Scuola libera tutt3. Per una educazione affettiva e sessuale” e compilare il form di adesione sul sito: www.arcigay.it/scuola-libera-tuttз/. (rcs)

A Cosenza il Partito Democratico si interroga sulla fusione della Città Unica

di FRANCO BARTUCCILa legge regionale che prevede la fusione di Rende, Catrolibero e Cosenza in una città unica sarà oggetto di analisi nel corso di un incontro, promosso dal Gruppo PD in Consiglio Regionale, che si svolgerà domani, mercoledì 25 settembre, alle 18, nella Sala Nova della Provincia di Cosenza. L’incontro ha come tema: “Fusioni: Esperienze e posizioni a confronto”.

Dopo i saluti di: Maria Locanto, Presidente Provinciale PD di Cosenza, e Vittorio Pecoraro, segretario provinciale PD di Cosenza, e con il coordinamento di Mimmo Bevacqua, capogruppo PD in Consiglio regionale, sono previsti gli interventi di: Franz Caruso, sindaco di Cosenza; Flavio Stasi, sindaco di Corigliano- Rossano; Bianca Rende, consigliere comune di Cosenza; Giuseppe Mazzuca, Presidente del Consiglio comunale di Cosenza; Fabio Liparoti, Segretario Federazione Riformista di Rende; Giuseppe Galiano, Presidente Ance Cosenza; Giuseppe Lavia, segretario provinciale Cisl Cosenza; Paolo Cretella, segretario provinciale Uil Cosenza; Massimiliano Ianni, segretario provinciale Cgil Cosenza; Franco Iacucci, Vice Presidente Consiglio regionale.

Tredici interventi per esprimere ci auguriamo un documento unico di condivisione se approvare o meno la legge di cui sopra e che negli ultimi due mesi ha provocato note di approvazione, ma anche di contrarietà con addirittura un ricorso presentato al Tar da parte del Sindaco di Cosenza Franz Caruso.

Per i favorevoli c’è la convinzione che l’unione dei tre comuni in un’unica città porterà dei benefici economici non indifferenti per una buona gestione di sviluppo del territorio o meglio della nuova grande città. Per i contrari la legge è scritta male, nonché frutto di una decisione politica non condivisa e maturata in ambito di un solo soggetto politico dell’attuale maggioranza che governa la regione e che nasconde interessi di parte. Poi ci sono i nostalgici che si rifiutano di aggregare i tre comuni e difendono le rispettive tre autonomie locali. Un conflitto che non ha sbocchi di uscita per la scelta di un disegno condiviso e di sana prospettiva, anche se dovrà svolgersi un referendum consultivo che non avrà alcun effetto propositivo di approvazione o bocciatura, che il Presidente Roberto Occhiuto dovrà indire quanto prima.

Di fronte a tutto ciò la classe politica in generale che opera nel cosentino non ha consapevolezza del suo tempo dimenticando, oppure non n’ è a conoscenza affatto, che il disegno di creare nella Media Valle del Crati una grande città non è di ieri, in virtù dello sviluppo edilizio che si è verificato negli ultimi anni tra Quattromiglia di Rende, Commenda, Surdo, Saporito, Roges, Contrada Andreotta di Castrolibero e Cosenza città, ma bensì, come sto sostenendo da tempo, parlando ai sordi e ai ciechi, è nata esattamente tra i mesi di giugno e luglio 1971 con la decisione da parte del Comitato Tecnico Amministrativo dell’UniCal, presieduto dal Rettore Beniamino Andreatta, di insediare la nascente Università della Calabria a Nord di Cosenza, sui territori dei comuni di Rende e Montalto Uffugo, incastrandola su un asse lungo 3 km e 400 metri,  tra la Statale 107 ed il tracciato ferroviario Cosenza/Paola/Sibari, che ha in Contrada Settimo di Montalto Uffugo il suo punto di incrocio grazie anche ad una stazione ferroviaria facente parte della progettazione Gregotti dell’Ateneo calabrese.

Ripeto e ne sono stufo ormai che la legge regionale sulla città unica predisposta dall’attuale maggioranza di governo regionale non è altro che un aborto, rispetto al fatto che ha trascurato, con l’esclusione di Montalto Uffugo, l’effetto Università della Calabria menomandola nel suo sviluppo naturale edilizio, che supera il fiume Settimo mettendole a disposizione 50 ettari di terreno destinati alla realizzazione del villaggio dello Sport con impianti sportivi e residenze utili a svolgervi campionati regionali, nazionali ed olimpici.

Andreatta in Persona sosteneva e stimolava i politici del tempo a creare una vasta area urbana con al Centro l’Università della Calabria e la definiva la “Grande Cosenza”, della quale su il Domenicale di Calabria live di domenica 15 settembre scorso ne ho descritto la storia e i suoi benefici (se ne consiglia la lettura) per l’intera area urbana e per la Calabria tutta. Messi a confronto le due idee della “città unica” e della “Grande Cosenza” ci si trova di fronte, da una parte un “topolino” e dall’altra un “Grande Gigante”. 

La legge come ho già chiesto al Presidente Occhiuto, in una lettera aperta e pubblicata il 7 agosto scorso da questo giornale, deve essere rinviata al Consiglio regionale e ne va riscritta una nuova con la condivisione di tutte le parti politiche ed associative delle aree interessate, con il coinvolgimento attivo della stessa Università che deve pretendere il rispetto della sua legge istitutiva ed il progetto edilizio strutturale, che n’è derivato attraverso il concorso internazionale, i cui vincitori, come noto, sono stati gli architetti Gregotti (nella parte scientifica didattica ponte Bucci) e Martensson (nella parte del complesso campus residenziale).

Ci si augura che questo ennesimo incontro, promosso dal Partito Democratico, che avrà luogo nella Sala Nova dell’Amministrazione Provinciale, si abbia il coraggio di prendere responsabilmente le sue decisioni con chiarezza fin da subito, maturando una mobilitazione nel costruire il futuro di sviluppo e crescita culturale, sociale ed economica per l’intera comunità che gravita nell’area della “Grande Cosenza”, lasciataci in eredità dai Padri Fondatori dell’Università della Calabria. (fb)

Il sindaco Franz Caruso: Realizziamo un Centro di Riabilitazione a Cosenza

Realizzare «un Centro di riabilitazione solidale, capace di sostenere l’attività fisica e fisioterapica di quanti rinunciano a farla per disagio economico» a Cosenza. È questa la proposta avanzata dal sindaco di Cosenza, Franz Caruso, nel corso del 67esimo Congresso Nazionale di “terapia medica, chirurgica ed esercizio fisico: i limiti del corpo”, organizzato dai dottori Biagio Amato e Giovanni De Vico in collaborazione con la Sigm (Società italiana di Ginnastica Medica, medicina fisica, Scienze Motorie e riabilitative)  e presieduto da Massimo Misiti, che ha fatto registrare la presenza  di una vasta e qualificata rappresentanza medica.

«In questa sede illustre,  nell’affrontare le problematiche ortopediche – ha detto il primo cittadino – in relazione all’attività fisica ed alla ginnastica medica, è stata data giusta importanza all’individuo, grazie anche alla sensibilità di Biagio Amato e Giovanni De Vico che già fanno tanto nel loro centro riabilitativo e fisioterapico. Ora Massimo tocca a noi, io credo, pensare alla persona, a coloro i quali hanno meno possibilità di altri di poter comunque accedere ad una giusta assistenza in questo campo.  L’obiettivo è quello di   offrire una equa possibilità di cura e di benessere a tutti. Per cui, con riferimento anche alla tua importante esperienza  di parlamentare e   per il ruolo politico che tuttora ricopri, mettiamoci insieme per realizzare  una struttura che possa garantire assistenza e cure fisioterapiche adeguate, a chi ne ha bisogno ma soffre di un disagio economico».

«Ed, infatti – ha aggiunto – non sempre una struttura pubblica può dare  risposte esaustive e nel tempo, nonostante la straordinaria professionalità medica ed infermieristica presente a Cosenza ed in Calabria. Attraverso questa straordinaria professionalità, però, e come rappresentanti politici ed istituzionali, nel mio ruolo di Sindaco, in particolare, che non ha competenze in materia sanitaria ma che ha la responsabilità della salute pubblica, possiamo e dobbiamo cogliere questa sfida all’interno, peraltro, di un territorio e di una città che sa guardare  ed andare oltre».

Il sindaco Franz Caruso ha, quindi, portato la propria esperienza di paziente “ancora dolorante” per un’ernia del disco che si è ripresentata proprio perché ha smesso di fare attività fisica.

«Come paziente – ha sostenuto – mi sono ritrovato in pieno in quanto è stato detto ed affermato  questa sera sull’importanza dell’attività fisica e fisioterapica, sia come cura che come prevenzione alla patologia, per il benessere di corpo e mente. Ecco perché, nel mentre auspico che la Regione Calabria fornisca ai nostri medici e sanitari, tutti di straordinaria levatura, strutture e strumentazioni adeguate alle loro capacità  professionali, con Massimo Misiti lavoreremo per la realizzazione del Centro di riabilitazione solidale nella nostra area urbana». (rcs)

COSENZA – Si presenta il progetto “Smash the Violence”

Lunedì 23 settembre, a Codenza, alle 11, nella sede di Sport e salute, sarà presentato Smash the Violence, il progetto innovativo dellaFederazione Italiana Tennis e Padel (FITP) Calabria, in collaborazione con il Centro Antiviolenza “Roberta Lanzino” e con il patrocinio dell’associazione nazionale D.i.Re  – Donne in Rete contro la violenza che mira a sensibilizzare l’opinione pubblica contro la violenza sulle donne, utilizzando lo sport come veicolo di messaggi positivi e di cambiamento sociale.

“Smash the Violence” prevede l’organizzazione di tornei di tennis di quarta categoria, sia maschili che femminili, che si terranno nei circoli dell’area urbana di Cosenza. Questi tornei non solo offriranno un’opportunità di competizione sportiva, ma serviranno anche come piattaforma per promuovere i valori del rispetto, della parità di genere e della non violenza.

Durante l’evento, i rappresentanti della FITP Calabria, del Centro Antiviolenza “Roberta Lanzino” e dell’associazione D.i.Re illustreranno i dettagli del progetto ed i tornei previsti. Il primo torneo di questo mini-circuito si disputerà dal 27 al 29 settembre allo Sporting Club di Mendicino. (rcs)

COSENZA – Al via domani la stagione concertistica Autunno Musicale

Prende il via domani, al Museo dei Brettii e degli Enotri di Cosenza, la 25esima edizione della Stagione Concertistica Autunno Musicale, promossa dall’Associazione “The Brass Collection e patrocinata dal Comune di Cosenza.

Ad aprire la stagione, il concerto, alle 20, dal titolo Despues de tango che vedrà protagonista una formazione molto particolare, composta dal violino di Francesco Peverini e dalla fisarmonica di Massimo Santostefano, che proporranno un repertorio dedicato ad Astor Piazzolla.

Quella di quest’anno è una Stagione che attraversa i diversi generi musicali passando con disinvoltura dalla classica musica da camera alla musica pop, senza riserve ad oltrepassare confini e retaggi obsoleti, ma preoccupandosi anzitutto di offrire al pubblico un ampio e diversificato panorama di musica colta di altissima qualità.

Sono in tutto 13 quest’anno, distribuiti in 4 mesi, gli appuntamenti proposti dal Maestro Luigi Santo, direttore artistico dell’Autunno Musicale, in una edizione che si preannuncia particolarmente interessante proprio perché si tratta di celebrare il venticinquennale di una manifestazione che è diventata nel tempo un vero e proprio must autunnale del sabato, sempre alle ore 18,00, fatta eccezione per il concerto inaugurale, previsto alle ore 20,00. 27 i musicisti impegnati nella stagione e che provengono da diverse parti d’Italia, ma anche dall’estero, con una rappresentanza da Serbia, Russia e Repubblica Ceca.

Altri nomi importanti della musica da camera italiana che si esibiranno nel corso della stagione sono, inoltre, il violinista Silvano Minella che ha sviluppato una significativa carriera nell’orchestra dei Pomeriggi Musicali di Milano e il pianista Pierluigi Camicia, uno dei musicisti più importanti della scuola pianistica italiana. Tra le altre autentiche perle, la presenza a Cosenza del pianista Maurizio Mastrini con il suo “Ghost International Tour 2024/2025”, la pop music di Francesco Tizianel, con la sua chitarra a 7 corde, la presenza straordinaria di Slava Grochovski, pianista di scuola russa di enorme talento, col soprano serbo Pavlína Senić, e tanti altri, fino al latin-jazz del “Maurizio Di Fulvio Trio”. La stagione concertistica dell’Autunno Musicale andrà avanti fino al 14 dicembre. (rcs)

COSENZA – Al via il Festival Muinafest

Prende il via domani, a Cosenza, la prima edizione del Muinafest, il festival promosso dalla Consulta Intercultura di Cosenza, che riunisce, ad oggi, 28 comunità di diverse nazionalità presenti in città, insieme all’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Franz Caruso.

La manifestazione, in programma fino a domenica, sarà articolata in una tre giorni di dibattiti, sport, mostre d’arte, una rassegna di cortometraggi, musiche, balli e canti tradizionali, tutto all’insegna dell’interculturalità, della condivisione e dell’amicizia. L’inaugurazione del “Muinafest” è fissata per le 10 al Museo dei Brettii e degli Enotri che, insieme a Piazza Carratelli, sarà una delle due location della manifestazione.

Muina, in dialetto cosentino, significa confusione, rumore, chiasso creativo ed è proprio questo che vuole essere il festival nello spirito dei suoi organizzatori. Una manifestazione che  apre la stagione degli impegni culturali e di spettacolo della città di Cosenza ed è il primo evento che si realizza grazie ad altre realtà importanti della città, come “La Terra di Piero”, «rappresentata qui – ha detto Franz Caruso – da Sergio Croccob, che ci vedrà finalmente partecipi dell’inaugurazione, venerdì 20 settembre, del Parco dei Nonni, una significativa struttura che sorge di fronte al Parco Romeo e all’interno del Parco Emilio Morrone per iniziativa della stessa associazione che insieme al Comune ha realizzato questa importantissima opera», ha detto il sindaco Caruso nel corso della conferenza stampa di presentazione della manifestazione.

Oltre al sindaco Caruso, presenti il presidente della Consulta Intercultura, Ibrahima Deme Diop, l’assessore Veronica Buffone, la consigliera delegata del Sindaco alla cultura, Antonietta Cozza, la consigliera comunale Alessandra Bresciani e il Presidente dell’Associazione “La Terra di Piero”, Sergio Crocco.

«Stiamo realizzando un percorso grazie all’impegno – ha detto Caruso – che ha visto partecipi l’assessore Veronica Buffone, Antonietta Cozza, delegata alla Cultura e Alessandra Bresciani, prima come presidente della commissione servizi al cittadino e poi come consigliera comunale particolarmente attiva e vicina alla Consulta Intercultura».

Franz Caruso ha ricordato che l’Amministrazione comunale ha dato vita, grazie al Presidente della Consulta Intercultura e a tutti i componenti delle comunità straniere presenti in città, all’impegno che era stato assunto nei confronti della cittadinanza «che noi – ha rimarcato il sindaco – riteniamo indispensabile per le etnie diverse che contaminano e fanno crescere la cittadinanza cosentina».

Un impegno partito dallo scorso anno, dalla Festa della Consulta Intercultura organizzata al Museo dei Brettii e degli Enotri, realizzatasi grazie anche all’impegno della direttrice Marilena Cerzoso, «che – ha sottolineato ancora il sindaco – ha messo in piedi una serie di attività e di iniziative che hanno portato il Museo ad essere, nel giro di pochissimo tempo, un punto di riferimento importante per la cultura cosentina e calabrese».

Poi Franz Caruso ha ricordato ancora che da venerdì 20 settembre fino alla fine di ottobre, si darà vita al cartellone autunnale, con tutta una serie di iniziative che animeranno la città «dal punto di vista della partecipazione, dell’animazione e del rilancio culturale». Subito dopo, l’intervento del Sindaco si è fatto più politico.

«Cosenza – ha detto – è città solidale, che accoglie e che vuole che sia rispettato il diritto di tutti ad essere cittadini di questo nostro Paese e le azioni di legalità, di cui Muinafest si occuperà in un apposito panel nella giornata di sabato 21 settembre, sono importanti proprio per riconoscere i diritti a ciascuno dei cittadini che vivono nella nostra città. È bello vedere sfilare gli abiti tradizionali di ogni etnia, ma è molto più importante conoscere, da parte di chi vive a Cosenza, quelli che sono i propri diritti e soprattutto vederli rispettati. Partiamo da qui, perché vogliamo che ci sia una contaminazione. Sappiamo la difficoltà del momento. Noi siamo dall’altra parte e non la pensiamo come coloro che oggi governano il nostro Paese e vogliamo che ci sia sempre di più un’azione di solidarietà nei confronti di chi viene nella nostra terra, perché scappa dalla miseria, dalla povertà, dalle guerre».

«Vorrei, pertanto – ha aggiunto – che questa azione di contaminazione sia il primo passo per una scelta consapevole da parte di chi non vive la realtà italiana, di scegliere di venire in Italia perché lo vuole autonomamente e liberamente, sapendo che Cosenza e la Calabria sono terra di accoglienza e solidarietà».

Infine, il primo cittadino, scorgendo nel programma del festival la partita di cricket tra la comunità del Pakistan e quella del Bangladesh, di domenica 22 settembre al Marchesino di Rende, ha colto tra le righe un segnale e, insieme un messaggio “che – ha detto – fa capire che dalla comunità cosentina, dall’Amministrazione comunale e dalla Consulta intercultura c’è una propensione a superare qualsiasi barriera e steccato ideologico o di campanile.

«Sono per la città unica – ha ribadito Franz Caruso – però, come voglio che nulla sia imposto agli altri, non voglio che altri impongano niente a me. Sono un uomo libero e vorrei che le comunità fossero sempre libere. Per cui la scelta di fusione deve partire da una condivisione dal basso, non da un’imposizione dall’alto».

Il Presidente della Consulta Intercultura, Ibrahima Deme Diop che ha riconosciuto al sindaco grande lungimiranza per aver dato alla Consulta e alle comunità straniere rappresentate al suo interno questa significativa opportunità. «Dal 2023 stiamo portando, passo dopo passo, il nostro contributo nella costruzione di una città interculturale. È la prima volta che comunità sudamericane, asiatiche, africane ed europee, riunite nella Consulta Intercultura, organizzano insieme a Cosenza un evento del genere. Una grande festa che vuole riunire tutta la città e che fornisce ad ogni comunità l’opportunità di far conoscere, attraverso le varie attività proposte, la propria identità».

E durante la conferenza stampa sono state tante le testimonianze dei componenti il direttivo della Consulta, uomini e donne di diversa nazionalità, che hanno illustrato la loro esperienza e il contributo offerto nell’organizzazione del festival.

«Celebriamo un momento di gioia che non vuole essere solo una festa, ma anche un momento di riflessione», ha detto poi l’assessore Veronica Buffone, che ha ricordato anche l’importanza dell’inaugurazione del Parco dei Nonni.

«Muinafest – ha poi aggiunto la consigliera Alessandra Bresciani, è il modo concreto di un percorso che abbiamo immaginato insieme e che sta assegnando all’Amministrazione comunale e alla Consulta Intercultura un protagonismo attivo nella trasformazione culturale della città. Contiamo sulla più ampia condivisione per consentire l’azione collettiva che ci dà l’opportunità di continuare a progredire insieme».

«Una giornata straordinaria di assoluta bellezza». Così ha definito l’incontro nel salone di rappresentanza del Comune, tra tutte le comunità straniere presenti in città, la consigliera delegata alla Cultura, Antonietta Cozza. Dopo aver ricordato da dove tutto era partito, la Festa dello scorso anno al Museo dei Brettii e degli Enotri, Cozza ha rimarcato di aver evidenziato, già da allora, la necessità di istituzionalizzare la festa e di trasformarla in Festival, “qualcosa da storicizzare e che rimanga alla città per sempre”.

La chiusura della conferenza stampa è tutta per Sergio Crocco, presidente dell’Associazione “La Terra di Piero”.

«Mettiamo da parte le parole inclusione e integrazione – ha detto – perché, alla luce di quanto di positivo sta accadendo, ritengo siano anacronistiche. E sostituiamole con la parola interazione. E questo festival ne è la dimostrazione migliore. Mi riempie di orgoglio che questa nuova spinta verso l’intercultura parta dalla mia città. Noi abitiamo un territorio dove le persone non si girano dall’altra parte». (rcs)