Capodanno, raggiante Occhiuto: «Crotone mostra la voglia di rinascita»

Raggiante e meritatamente soddisfatto il Presidente della Regione Roberto Occhiuto: aveva scommesso su Crotone per mostrare l’immagine più bella da offrire all’Italia e al mondo attraverso la Rai, con lo show dell’ultimo dell’anno. Scommessa ampiamente vinta a conferma che per la promozione del territorio in chiave turistica non bisogna badare a spese (brucia ancora la vergognosa operazione milanese dello scorso anno con la pista di pattinaggio costata un capitale), ma bisogna saper investire e spendere bene. Tra le immagini della Calabria – mirabilmente montate dalla Rai e illustrate da una eccellente Roberta Morise – e le dichiarazioni di Amadeus la promozione ottenuta (con una punta di quasi dieci milioni di spettatori) è un meraviglioso regalo ai calabresi. È questa la promozione di cui la Calabria ha bisogno per farsi conoscere: la scoprono quelli che, in Italia e nel mondo, non la conoscono ancora e colgono un implicito invito a venire a conoscerla. E riempiono di soddisfazione e di orgoglio i milioni di calabresi sparsi in ogni angolo del mondo. Ma non finisce qui: il video della serata, con relativa promozione della Calabria, è sulla Rete, verrà trasmesso da Rai Italia (nel mondo), è sempre guardabile su Rai Play e non finirà più di diffondere l’immagine bella della vera Calabria.

«La serata di ieri – ha detto il Presidente occhiuto – è stata un successo straordinario. La città di Crotone ha mostrato al Paese il suo calore, il suo entusiasmo, la sua voglia di rinascita.
Amadeus è stato l’architetto perfetto di un grande evento che ricorderemo per sempre. E poi i dati degli ascolti televisivi, che ci danno la percezione plastica di una scommessa vinta.
L’Anno che Verrà, in onda su Rai 1 da Piazza Pitagora, ha conquistato il 40,1% di share medio, la Calabria – con il concerto e con i passaggi promozionali che hanno raccontato le eccellenze delle cinque province della nostra Regione – è entrata in una sola serata nelle case di 6.202.000 italiani.
Nel picco di ascolto, a cavallo della mezzanotte, lo share è stato del 60,7%, con 9.997.000 telespettatori.
Grazie di cuore ai crotonesi, alla Rai, ai miei collaboratori, e a tutti coloro che hanno reso possibile tutto questo».

Nel corso della conferenza stampa che ha anticipato l’evento, il Presidente Occhiuto aveva detto: «Amadeus ha portato un entusiasmo straordinario. L’accordo che abbiamo fatto con la Rai è stato finora molto utile per la Calabria. C’è questa iniziativa ‘L’anno che verrà, che è di straordinaria importanza, ma nell’accordo biennale che abbiamo stipulato con la Rai abbiamo previsto anche 50 spazi annuali in altrettante produzioni per promuovere le straordinarie ricchezze della nostra regione».

A proposito della scelta di Crotone, occhiuto ha rimarcato: «È una città con grandi potenzialità, purtroppo inespresse dal punto di vista turistico: ha un mare straordinario, ha un territorio nel quale è immerso il mito della Magna Graecia. È la città di Pitagora, è una città che dista pochissimo da una montagna spettacolare. Quindi è una città che può davvero fare del turismo il suo driver di sviluppo, e sono molto felice che ci sia questo importante evento di promozione territoriale. Governo una regione straordinaria ma complicata, quindi ho il dovere di promuovere il nostro territorio, di farlo conoscere per le ricchezze che ha, perché si parla spesso dei problemi della Calabria e non delle ricchezze che ha». (rcz)

DALLA NOTTE SHOW DI CROTONE RIPARTE
L’IMMAGINE BELLA DELLA VERA CALABRIA

di SANTO STRATI – Non bisogna sottovalutare l’impatto mediatico che l’addio al 2023 e il saluto al nuovo anno da Crotone, via Rai, porterà in termini di immagine e reputazione. È stata una scelta intelligente questa del Presidente Occhiuto  (e nessuno, per favore chieda cosa è costata) che ha lanciato nell’universo mediatico non solo la bella cittadina della Jonio, già patria di Pitagora e fulgida testimonianza della civiltà magnogreca, ma tutta la regione.

La Calabria deve recuperare la sua reputazione macchiata da pregiudizi e stupidi preconcetti che i media nazionali e internazionali le hanno riversato addosso da tempo immemorabile. La Calabria, all’estero, fino a una decina di anni fa, suscitava una sgraditissima domanda: “mafia?”. Ma la mafia, la ‘ndrangheta non è solo in Calabria e quindi c’è già un difetto di attribuzione certamente non piacevole. La Calabria, i calabresi, sono ben altra cosa.

Esprimono sentimenti di fraternità e di accoglienza che non trovano eguali, sono generosi, appassionati e innamorati persi della propria terra. Costretti da una crudele diaspora a lasciare la terra amata in cerca di lavoro e della possibilità di costruirsi un futuro. All’inizio dello scorso secolo partivano i capi famiglia verso le Americhe, con povere cose, qualche valigia di cartone, tanti fagotti e il cuore a pezzi, ma con la segreta speranza di poter emergere, garantire il pane alla famiglia lontana e magari farsi raggiungere dai familiari. Senza per questo dimenticare le origini e l’amore unico per una terra matrigna, amatissima che, però, lascia andar via i suoi figli.

Lo scenario è cambiato, ma in peggio. Adesso vanno via i giovani, in gran parte laureati e formati nelle nostre Università d’eccellenza che cercano – senza trovare – opportunità di impiego, per offrire alla Calabria le proprie capacità, competenze e intuito, che altri, in tutto il mondo, furbescamente valutano subito e mettono a profitto, senza avere investito un soldo per la formazione. AiI nostri giovani – lo diciamo da sempre – abbiamo rubato il futuro, è ora di cominciare a restituirglielo, offrendo occasioni di occupazione e lavoro nella propria terra. Dove ci sono gli odori e i sapori che hanno accompagnato la loro crescita, dove ci sono amici, genitori, parenti, affetti.

Perché non possono lavorare dove sono nati i giovani calabresi? A questa domanda deve rispondere la nostra classe politica locale che, se solo sfogliasse le pagine del nostro libro-memoria del 2023, troverebbe gli argomenti che richiedono non più vaghe promesse ma impegni precisi.

Il bilancio di un anno che se ne va comporta, generalmente, qualche rimpianto e molta rabbia per le cose non fatte, per impossibilità materiale (in primo luogo per la mancanza di un lavoro stabile, con uno stipendio decoroso e adeguato) o per colpevole trascuranza di chi governa: amministratori pubblici, nazionali, regionali, locali. I sindaci, per la verità, hanno fatto tantissimo e continuano ogni giorno a mediare con le forze politiche le necessità del territorio (chi meglio di loro lo conosce e sa di cosa c’è bisogno?), trovando spesso poca udienza o addirittura insofferenza.

Il 2024 richiede allora l’impegno di tutti perché questo stato di cose trovi la via del cambiamento: non servono rivoluzioni, ma decise prese di posizione a sostegno degli amministratori locali che hanno veramente a cuore il futuro dei giovani dei loro borghi, città, capoluoghi. Ci vuole un impegno comune e, diciamolo senza riserve, anche trasversale, dove non si guardi all’interesse partitico o delle proprie “parrocchie politiche”, bensì si punti al raggiungimento del bene comune.

La Calabria ha i numeri per ritagliarsi un ruolo da protagonista in questo nascente 2024, per una serie di motivi: prima di tutto perché ci sono le risorse finanziarie (i soldi del PNRR vanno spesi presto e bene) e c’è la sua posizione, unica e straordinariamente strategica, nel Mediterraneo. Il mare nostrum è diventato di interesse primario nello scenario geopolitico di un mondo sempre più bellicoso e litigioso. Il Mediterraneo rappresenta il futuro del Continente europeo e diventa l’elemento coagulante del grande (utopico) progetto di una sorta di Stati Uniti d’Europa.

La Calabria non più Sud del Sud, ma volano di innovazione e di tecnologia. La ricerca scientifica, la genialità dei nostri ingegneri, le competenze nell’intelligenza artificiale (L’Unical è un faro per tutto il mondo in questo campo), sono le chiavi che aprono, anzi spalancano le porte del mondo. Bisogna crederci e non fare sconti agli incantatori di serpenti o ai no-a-tutto che non vogliono progresso e sviluppo per questa terra. Sembra buffo che sia un milanese (Salvini) a scommettere sul Ponte il suo futuro politico, ma non dimentichiamoci che la Cassa per il Mezzogiorno (quella vera che ha fatto rinascere il Sud) l’hanno voluta visionari settentrionali. E la storia, spesso, si ripete. Buon 2024. ν

CROTONE – Il Museo e Giardini di Pitagora non smette di “suonare” per le feste

Le festività natalizie non arrestano il Consorzio Jobel nel disseminare cultura nei lieti eventi di aggregazione cittadina da esso organizzati.

Nella giornata di ieri mercoledì 27 dicembre, alle ore 18:00 il Museo e Giardini di Pitagora di Crotone ha voluto accompagnare la comunità crotonese nel passaggio dal Natale al Capodanno, realizzando un momento di convivialità per la comunità cittadina all’insegna della buona musica e propagando un’aria di festa anche in un giorno che, canonicamente, festivo non era.

Il museo pitagorico ha ospitato tra i suoi spazi una eccellente esecuzione musicale di alto pregio, grazie all’incontro-concerto di musica da camera tenuto dal baritono e musicologo M° Luca Bruno, accompagnato al pianoforte dal M° Eugenio Aiello.

Il concerto ha percorso il periodo storico tra fine ottocento e metà novecento, dedicando agli spettatori in sala un “menu” musicale per le feste che ha messo a confronto grandi musicisti calabresi come Francesco Cilea e Alfonso Rendano con autori e compositori come Mascagni, Respighi, Zandonai.

Il M° Luca Bruno – baritono impegnato da anni sulle scene nazionali e internazionali, musicologo e docente di musica da camera al Conservatorio di Cosenza – per l’incontro-concerto di Crotone ha proposto un programma di musiche da camera organizzandolo come un vero e proprio “menù” musicale pensato e adattato per le feste, di grande raffinatezza e cultura. Un menu che contiene come “aperitivo” un’ aria di Vincenzo Bellini, una “prima portata” di Liszt e Rendano, un “sorbetto” con pianoforte di Rendano, per continuare con una “seconda portata” con molti ingredienti musicali: Leoncavallo, Mascagni, Zandonai e Cilea. Al culmine, finire la “cena” con un “dessert ghiacciato” con la Nevicata di Respighi su testi di Ada Negri.

Luca Bruno è baritono, pianista e musicologo, insegna Musica da camera presso il Conservatorio di Cosenza. Consegue sei titoli di studio al livello di laurea e post-laurea tra Italia (Cosenza, Trento) e Stati Uniti (Dallas, Texas). Al lato della sua carriera da pianista solista e collaboratore dal 2014 si perfeziona come baritono col soprano Renata Scotto, dal 2015 col basso Roberto Scandiuzzi e dal 2018 anche col baritono Giuseppe Murmura. Ha cantato in Italia e all’estero ruoli del settecento oltre ai principali ruoli donizettiani e verdiani così come molta musica del Novecento e contemporanea. Si dedica inoltre alla musica vocale da camera italiana, inglese, tedesca, francese e spagnola dell’Ottocento, Novecento e contemporanea, oltre che alla musica sacra.

Ad accompagnare in concerto il cantante è stato il magistrale pianoforte del M° Eugenio Aiello. Nato a Lamezia Terme nel 2000, Eugenio Aiello studia pianoforte sin dall’età di 9 anni. Ha studiato presso l’Istituto Musicale Sebastiano Guzzi di Lamezia Terme sotto la guida del M° Ferruccio Messinese, e ha continuato i suoi studi presso il Liceo Musicale T. Campanella di Lamezia Terme sotto la guida dei Maestri Maria Caterina Cristallo e Stefania Gualtieri, dove si diploma con il massimo dei voti e lode. Ha partecipato a numerose rassegne e ha vinto numerosi premi in concorsi internazionali di musica, sia in veste di solista che come componente di ensemble cameristici.

L’iniziativa, promossa dall’Associazione Traiectoriae, organizzata con la collaborazione del Consorzio Jobel di Crotone e sostenuta dal Ministero della Cultura nell’ambito del Progetto Speciale “Memoria e futuro: compositori calabresi dal ‘700 al ‘900. Radici per la contemporaneità”, tratta un percorso originale di divulgazione, formazione e produzione musicale che coinvolge maestri affermati a livello nazionale e internazionale e giovani musicisti calabresi già in carriera professionale. Un progetto che promuove la conoscenza di un importante capitolo della storia della musica colta nel sud d’Italia dal settecento ad oggi riproponendone la pratica esecutiva. L’obiettivo principale è quello di divulgare a più persone possibile (soprattutto ai giovani) la conoscenza del grande valore dei musicisti classici calabresi. Riportare nel repertorio concertistico e lirico le opere di autori come Vinci, Manfroce, Rendano, Giacomantonio, Cilea ma anche fare luce su autori calabresi cosiddetti “minori”, che minori non lo sono affatto. (rkr)

L’OPINIONE / Emilio Errigo: La notte delle fiamme e fuoco di Crotone

di EMILIO ERRIGO – Oggi 27 dicembre 2023, a pochi passi dal nuovo 2024, ho letto , ascoltato, pensieri e parole, sulla storica Notte dei Fuochi di Crotone o meglio dire, quei fatti e atti di reazione e protesta, incontrollata e non più controllabili, che misero ( per quel che leggo) la Città di Pitagora, concretamente a fiamme e fuoco.
La miscela sociale esplosiva, unita da temperatura d’accensione, non disgiunta dai comburenti, disperazione umana e indifferenza politica, fecero il resto mancate alla sommossa popolare degli oramai ex circa 1000 lavoratori che da lì a qualche giorno sarebbero rimasti privi di lavoro, rischioso si, pericoloso anche , faticoso pure, ma sicuramente onesto , sufficiente per vivere e fare vivere con la propria famiglia dignitosamente.
I primi giorni di settembre del 1993, arrivavano via posta al domicilio e residenza dei lavoratori, lettere e telegrammi di licenziamento, per cessata e interrotta attività industriale. Lo sconforto collettivo, apparve nella sua interezza, un vero dramma sociale e famigliare, un atto decisionale unilaterale e antisindacale, forse anche un inatteso atto impreventivo.
Le tensioni della perduta gente, incalzavano e dilagavano a dismisura, in ordine sparso e confusione generale. L’intervento delle Unità Celere Antisommossa delle Forze di polizia, capirono la vera causa , cercando di adoperarsi con tanta buona volontà, per come e quel che potevano, di stemperare le crescenti temperature nel tentativo di alleggerire gli animi incandescenti, con ogni mezzo e riappacificante, calmante, pur di giungere a dissuadere i dimostranti, al fine di assicurare l’ordine e la sicurezza pubblica compromessi dai lavoratori. Atti di contestazione messi in atto dai legittimi protestanti, per cercare di attirare l’attenzione di chi avrebbe dovuto pensarci prima che le lettere di licenziamento fossero state notificate, con raccomandate pervenute e senza firma di ricevuta di ritorno al mittente.
Quanti pianti, disperazione, sconforto, solitudine, disagi psichici, malattia professionali non curate ed molto altro ancora, che per amor di riservatezza privata non si scrisse.
Alcuni anni dopo a distanza di sole tre anni 1993-1996, una disastrosa alluvione abbattutasi su Crotone e non solo, completò l’opera distruttiva di quel poco di lavoro onesto, imprenditoriale, industriale, agricolo e marittimo, che era sopravvissuto. Ora la Città e i Cittadini di Crotone, sono visibilmente tristi e rassegnati al peggio, assuefatti, come se gli antidoti delle brutte esperienze vissute e rivissute negli ultimi 20/30 anni, avessero creato gli anticorpi sociali e psicofisici, per fronteggiare ogni avversità che la furia degli elementi naturali o imprevedibili possa causare in loro danno.
Io che sono un ottimista geneticamente immodificabile, sono sicuro che la città e il Popolo di Crotone, si rialzeranno, sapranno reagire, contribuiranno alla risurrezione, rigenerazione urbana e sociale della loro Crotone, città che oggi sento anche un po’ anche mia.
Tutti i Crotonesi con la C maiuscola e come ripeto spesso, anche con la lettera minuscola, quelli che amano veramente la loro bella Gente di Crotone, devono sapere che il loro tessuto urbano è posizionato su un terreno fertile, ricco di opportunità e grandi potenzialità di crescita e sviluppo economico.
Il benessere c’è occorre cooperare per farlo emergere, farlo conoscere, divulgarlo, con quella umanità e ospitalità accogliente tipica dei Calabresi, così come si fa per prepararsi per un giorno di festa pubblica, ponendosi al cospetto con l’abito più bello e consono per partecipare con animo benevolo alla festa, quella festa che è un atto di Fede e Amore per la città e la bella gente di Crotone.
(Emilio Errigo è il Commissario Straordinario Delegato per la realizzazione degli interventi di bonifica e recupero ambientale nel Sito contaminato di Interesse Nazionale (SIN) di Crotone -Cassano e Cerchiara di Calabria)

Al Museo di Pitagora di Crotone due eventi tra musica e teatro sociale

Mercoledì 27 dicembre, al Museo di Pitagora di Crotone, alle 18, è in programma il concerto Memoria e Futuro. Compositori di Calabria dal ‘700 al ‘900, promosso dall’Associazione Traiectoriae con la collaborazione del Consorzio Jobel e il sostegno del Ministero della Cultura.

L’incontro-concerto con un “menu” musicale, a cura del baritono e musicologo Maestro Luca Bruno, docente al Conservatorio di Cosenza, accompagnato al pianoforte dal Maestro Eugenio Aiello, propone come aperitivo un’aria di Vincenzo Bellini, prosegue con una prima portata di Liszt e Rendano, un sorbetto con brani per pianoforte di Rendano per continuare con una seconda portata con molti ingredienti musicali: Leoncavallo, Mascagni, Zandonai e Cilea. Per finire, un “dessert ghiacciato” con la “Nevicata” di Respighi su testi di Ada Negri.

Giovedì 28 dicembre, invece, alle ore 20.30, la struttura museale ospiterà Falcone e Borsellino, storia di un dialogo, spettacolo teatrale scritto dal giudice penale Francesca Mariano, sulla vicenda umana e professionale dei due giudici uccisi dalla mafia nel 1992.

Con la convinzione che non bisogna mai spostare l’attenzione dai valori dell’etica e della legalità, il Consorzio Jobel, attraverso la rappresentazione della compagnia Temenos-recinti teatrali”, offre alla cittadinanza un momento di riflessione e celebrazione di due vite esemplari che hanno segnato in modo indelebile la storia del nostro Paese. (rkr)

 

Libro vagante, da Vallefiorita a Crotone si diffonde il piacere della lettura

Hanno concluso la prima fase del progetto Libro Vagante, vinto dal Comune di Vallefiorita “Città che legge” e realizzato con un finanziamento del Centro per il libro e la lettura, gli otto appuntamenti promossi dall’Associazione Terra di Mezzo che si sono svolti nell’Istituto superiore Raffaele Lombardi Satriani di Petilia Policastro.

I reading di Patrizia Fulciniti e Gianni Paone hanno coinvolto complessivamente 220 studenti dei Licei Scientifici di Cotronei e Petilia e del Liceo delle Scienze Umane di Mesoraca. Sono stati presentati brani, introdotti da ampi momenti narrativi, tratti dall’Iliade e dall’Odissea e centrati sulle lacrime degli eroi. Un’occasione per parlare di emozioni con ragazzi e ragazze i cui comportamenti sono spesso condizionati da stereotipi che contrappongono i due generi consentendo o vietando, all’uno o all’altro, l’espressione di alcuni sentimenti. Un’occasione per riflettere sulle parole maschiaccio/femminuccia laddove il vezzeggiativo suona ancora più offensivo del dispregiativo. Alla lettura hanno partecipato ragazze e ragazzi volontari.

L’impegno dell’associazione Terra di Mezzo, partner cofinanziatore del Comune assieme alla Cooperativa Liberamente, ha portato all’organizzazione di un corso di formazione sulla lettura ad alta voce dedicato a docenti di scuola dell’infanzia e all’ampliamento del partenariato originario, grazie alla stipula di nuovi accordi con scuole della provincia di Catanzaro e di Crotone, con le quali è prevista l’organizzazione di percorsi per il conseguimento di competenze trasversali centrate sulla lettura. Tali percorsi sono stati programmati, oltre che con il Liceo delle Scienze Umane e Linguistico di Mesoraca anche con il Liceo Classico Pitagora di Crotone. Quattro incontri sono stati organizzati nella scuola primaria di Cotronei sul tema “Favole d’autunno”.

Nell’Istituto Comprensivo di Squillace, partner del progetto, sono stati organizzati tre incontri con le scuole dell’infanzia di Squillace Lido, Stalettì e Vallefiorita; un incontro nella scuola primaria di Squillace; due incontri con la scuola primaria di Stalettì. Un totale di venti incontri che hanno coinvolto oltre 500 alunni.

Nel nuovo anno sono previsti numerosi altri incontri con le scuole e un secondo corso di formazione per docenti di scuola primaria e secondaria di primo e secondo grado.

Il Libro vagante continuerà a girovagare per la Calabria almeno fino al mese di aprile 2024. (rcz)

CROTONE – “L’umanità raccontata”, terzo appuntamento alla Vittorio Alfieri

Proseguono con successo gli appuntamenti del programma “L’umanità raccontata”, progetto itinerante proposto dall’associazione E io ci sto, che tramite una mostra fotografica e una serie di incontri tematici punta a sensibilizzare i più giovani sull’arte e il concetto di migrazione, facendo tappa in 15 scuole crotonesi. Protagonista del terzo appuntamento, inaugurato ieri, 15 dicembre, è stato l’Istituto Vittorio Alfieri (via Cutro, 114). I prossimi appuntamenti, nel 2024, partiranno il 9 gennaio presso l’Istituto Rosmini.

“L’umanità raccontata” è un progetto itinerante della durata di sei mesi, finanziato dal Comune di Crotone, in cui all’interno dei diversi istituti scolastici verrà allestita la mostra fotografica collettiva Thàlatta! Thàlatta! a cura di Giada De Martino e contemporaneamente sarà presentato “Quale umanità?”, libro di Vincenzo Montalcini, attraverso il reading dell’autore e attore Francesco Pupa. L’allestimento sarà impreziosito da una scenografia creata dall’artista e scultore Gaspare Da Brescia dal nome “Poesie interrotte” raffigurante una imbarcazione spezzata con impresse le frasi della poesia “Alì dagli occhi azzurri” di Pier Paolo Pasolini.

“Quale Umanità?” è il libro scritto da Vincenzo Montalcini, che racconta le prime due settimane successive al naufragio di Steccato di Cutro: dalla terribile mattina del 26 febbraio fino alla grande manifestazione che si è svolta sulla stessa spiaggia quattordici giorni dopo. C’è il racconto della prima cronaca in diretta sul luogo, a pochissime ore dell’impatto con la secca da parte della “Summer Love”, il caicco partito quattro giorni prima dalla Turchia e distruttosi a 100 metri da quel traguardo tanto sognato. Ci sono le storie di chi sognava una vita diversa, delle famiglie e dei bambini vittime della tragedia. Il libro racconta anche il modo in cui la città di Crotone ha vissuto la vicenda, la solidarietà dimostrata e i messaggi d’ affetto lasciati in quello che è diventato “il muro del pianto del Palamilone”. L’instant book fotografa, inoltre, il grande lavoro di assistenza, ascolto e supporto che è stato fornito dal servizio sociale professionale di Crotone, la cui esperienza e testimonianza diretta potrà essere messa a disposizione delle scuole che vorranno approfondire e conoscere tutti quelli che sono i servizi di cui oggi dispone l’ente locale.

Durante ogni presentazione verrà proiettato anche un video con le cronache di quei giorni. Il libro ha le prefazioni di Angela Caponetto (RaiNews24) e Elvira Terranova (Caposervizio Adn Kronos Sicilia) e nella seconda ristampa sono presenti alcuni Qr code che, una volta inquadrati con i propri smartphone, rimandano alle dirette realizzate proprio in quei giorni relativi a quelle parti del libro. Un modo per coinvolgere i ragazzi nella lettura, anche con l’utilizzo del propri smartphones. Di conseguenza, si parlerà anche di un utilizzo responsabile dei nuovi strumenti di comunicazione, dei social network. Si leggeranno le storie dei ragazzi della stessa età, che purtroppo non ce l’hanno fatta e quella di altri due giovani sopravvissuti che, per prima cosa, hanno espresso il desiderio di andare a scuola.

Il progetto si rivolge a studenti che frequentano le scuole secondarie di primo e secondo grado e grazie all’allestimento che durerà circa 7/10 giorni all’interno di ogni istituto, gli interessati potranno fruirne organizzando sessioni di studio sull’argomento con una didattica innovativa e immediata. Da ciò deriva l’idea di un contest finale, dal titolo omonimo del progetto, in cui alla fine dell’evento i ragazzi coinvolti potranno dare libero sfogo alla propria creatività su un argomento tanto delicato quanto importante.

Thàlatta! Thàlatta! rimanda al greco Θάλαττα! θάλαττα! – ossia il mare sognato e sospirato che Senofonte narra nella sua Anabasi, che fece esplodere i greci in quelle “grida immense” sul monte Teche. Lo stesso mare che ogni giorno diventa scenario di pericolo, di ferocia, ma anche di speranza e di salvezza. La mostra dal titolo omonimo curata da Giada De Martino, è una collettiva di ricerca che esplora attraverso i singolari punti di vista di diversi autori, il complesso tema dell’immigrazione, prendendo in considerazione la metafora del “viaggio” come punto di partenza per affrontare l’urgenza che questa condizione ha nella contemporaneità. Comprende una selezione di immagini tratte da “Primo sonno. Nella pancia della balena”, progetto fotografico del regista e filmmaker Matteo Delbò; una selezione di dieci fotografie tratte dal lavoro di ricerca “Mapping Migration” prodotto dal fotografo Alfredo D’Amato; e un’installazione audiovisiva dall’archivio “Libera Espressione”, indagine di ricerca documentaria dell’isola di Lampedusa, curata da Antonino Maggiore. (rkr)

CROTONE – Domenica 17 dicembre anteprima della rassegna teatrale “Resistere 23/24”

Domenica 17 dicembre con “IncontrAutore” a cura di Michele Scerra e Andrea Giuda si terrà l’anteprima di dicembre della prossima rassegna teatrale che partirà ufficialmente a gennaio 2024.

Un’anteprima questa che vede coinvolti artisti e amici con i quali Controtempo Teatro ormai da diverso tempo, un modo che ha scelto per rincontrare e riabbracciare in un clima familiare e di socialità diffusa per presentare gli spettacoli in cartellone il prossimo anno.

Appuntamento quindi domenica 17 dicembre ore 18.00 presso il piccolo teatro in via Ducarne, nel centro storico di Crotone, in prossimità della villa comunale, con “IncontrAutore – Gadda VS Brecht”, una forma particolare di lezione-spettacolo con letture e canzoni a cura di Michele Scerra e Andrea Giuda

Mercoledì 27 dicembre alle ore 19 sarà la volta di un talentoso producer crotonese di stanza tra la toscana e la Calabria, Daniele Sorrentino in arte Hacienda D, per la presentazione del suo ultimo lavoro discografico “Anche i punk piangono” in uno speciale visual set. (rkr)

CROTONE – Il Liceo Gravina Abbraccia la Formazione Blsd e Pblsd

Il Liceo G.V. Gravina di Crotone si distingue non solo per l’eccellenza accademica, ma anche per il suo straordinario impegno verso la sicurezza e il benessere della sua comunità. Ogni due anni, il personale del Liceo Gravina partecipa con fedeltà al corso Blsd e Pblsd, offerto con maestria dalla Simeup Crotone, consolidando così le competenze cruciali nell’utilizzo del defibrillatore e nel pronto intervento in situazioni di emergenza.

La Società Italiana di Medicina di Emergenza-Urgenza e Psicosociale (Simeup) ha svolto un ruolo fondamentale nell’equipaggiare il personale del Liceo Gravina con le competenze necessarie per affrontare situazioni di emergenza cardiaca.

Il corso Blsd e Pblsd offre una formazione approfondita sulla gestione di arresti cardiaci sia negli adulti che nei bambini, fornendo al personale del liceo una preparazione completa per situazioni critiche. Il Liceo Gravina di Crotone merita un plauso speciale per il suo costante impegno nel rinnovare la formazione con interesse e grande partecipazione. Questa pratica testimonia il grande senso civico e la consapevolezza della responsabilità verso la sicurezza della comunità scolastica e oltre. L’utilizzo del defibrillatore è un elemento chiave nelle manovre di rianimazione cardio-polmonare (Rcp) e può fare la differenza tra la vita e la morte in caso di arresto cardiaco improvviso. Grazie al corso, il personale del Liceo Gravina è ora in grado di rispondere prontamente e in modo efficace a queste situazioni, aumentando significativamente le probabilità di sopravvivenza.

L’impegno del Liceo Gravina verso la formazione Blsd e Pblsd è un esempio luminoso di come istituzioni educative possano svolgere un ruolo cruciale nella promozione della sicurezza e del benessere della comunità. (rkr)

Violenza di genere, a Crotone un Punto donna dedicato

A Crotone si è svolta l’iniziativa Parole nuove contro la violenza di genere. Analisi e contrasto contro i fattori culturali della violenza per una nuova relazionalità, promosso a Spi CGIL Calabria e dal Coordinamento Donne, insieme al Comune di Crotone e al quale hanno preso parte anche gli studenti e i docenti di alcune scuole secondarie di secondo grado della città.

Ai lavori hanno preso parte anche Carmelo Gullì, Segretario Generale Spi CGIL Calabria, Daniela Oliverio, psicologa e psicoterapeuta Cav Udite Agar, Valentina Castelli, psicologa Associazione Baubò, Michele Iannello Segretario Generale Spi CGIL Calabria Area Vasta, Enzo Scalese, Segretario Generale CGIL Area Vasta, Filly Pollinzi, assessore Politiche Sociali Comune di Crotone.

Durante l’iniziativa l’Accademia di Teatro, Cinema e Musical Kroma di Crotone ha “raccontato” la violenza sulle donne, mentre gli studenti hanno con reading, interpretazioni teatrali,  lavori grafici e un cortometraggio sviscerato l’argomento.

Un’iniziativa concepita per abbattere i muri del pregiudizio e degli stereotipi, a partire dal linguaggio, e ragionare insieme, con l’ausilio di figure professionali dedicate, ad una lotta quotidiana a più mani, facendo leva su una rete di associazioni, istituzioni, sindacati.

Nasce con questo scopo lo Spazio Donna di Crotone che aprirà i battenti nelle prossime settimane e che si propone di essere luogo di accoglienza e di ascolto, ma anche di discussione.

«Non bastano leggi e restrizioni, non bastano le quote rosa, non basta raggiungere ruoli apicali, non basta fin che la cultura dominante veicola messaggi di disparità – ha detto Rossella Napolano, Segreteria Spi CGIL Calabria –. Il governo taglia i fondi ai centri anti violenza e quelli dedicati alle politiche giovanili e di genere sono insufficienti. La Cgil da sempre combatte le disuguaglianze su tutti i fronti e rivendichiamo con forza il sostegno alle donne in termini di contrattazione sociale. Chiediamo più fondi, più garanzie per una vita lavorativa quasi sempre frammentata, spesso con part -time involontario e di conseguenza con pensioni minime che non garantiscono una vita dignitosa. Chiediamo che la salute delle donne venga garantita attraverso i consultori che stanno smantellando fattivamente».

All’iniziativa ha preso parte la Segretaria Nazionale del Sindacato dei Pensionati (Spi) CGIL Calabria Claudia Carlino, la quale ha spiegato che «il sindacato può fare molto, incidendo sui fattori culturali, ma anche avanzando rivendicazioni e richieste di norme e leggi, ad esempio, in termini di prevenzione, a partire dall’educazione affettiva nelle scuole. Bisogna proseguire facendo rete con le realtà che si occupano di tutela delle donne a vario titolo, una rete che deve essere parte del sistema pubblico».

«L’impegno dello Spi – ha detto il Segretario Generale Spi CGIL Calabria Carmelo Gullì – è fare in modo che iniziative come questa possano essere parte di un percorso nelle scuole calabrese e non rimangano isolate per potere raggiungere quanti più ragazzi possibile e lavorare sinergicamente sulla costruzione di un cambiamento culturale».

Diversi i temi sollevati dal Segretario Generale Angelo Sposato: «Bisogna essere concreti e agire se si vuole effettivamente incidere sulla violenza di genere. Ad esempio, aumentando le case rifugio, magari tramite i beni confiscati, ma vanno poi finanziate e sostenute o istituendo borse lavoro che consentano l’indipendenza della donna e la sottraggano alla violenza economica. Si può lavorare molto sulla formazione e la qualificazione, in un ragionamento ad ampio spettro che includa enti locali e imprese». (rkr)