Filctem Cgil, Flaei Cisl e Uiltec Uil: Convocare tavolo per vertenza della Serravalle Energy di Cutro

I segretari  regionali di Filctem Cgil, Francesco Gatto, Flaei Cisl, Francesco Timpano e Uiltec Uil, Vincenzo Celi, insieme ai rappresentati dei lavoratori della centrale, Salvatore Sitra, Matteo Longo e Luigi Camposano, hanno chiesto alla Prefettura di Crotone di convocare, urgentemente, un tavolo di confronto per la vertenza della Serravalle Energy di Cutro, che rischia la chiusura.

«Stanno vivendo momenti di giustificata apprensione i dipendenti della centrale di produzione elettrica a biomassa Serravalle Energy di Cutro – hanno sottolineato i sindacalisti –. Per le note vicende giudiziarie che hanno interessato nei mesi scorsi i vertici dell’azienda, la centrale è attualmente in regime di amministrazione giudiziaria, e quest’anno ha registrato, come tutti gli altri impianti di analoga tipologia, un andamento altalenante sotto il profilo della produzione e degli utili di produzione. L’inizio del 2024, grazie alla riattivazione degli incentivi statali previsti proprio per gli impianti alimentati a biomassa, avrebbe dovuto rappresentare il momento della ripresa, in un contesto di maggiore tranquillità per i lavoratori diretti e per quelli dell’indotto».

«Non si tratta di bruscolini – hanno evidenziato –. In termini numerici si parla di oltre un centinaio di posti di lavoro che da qui a poco potrebbero perdersi, in un territorio complicato e difficile. La tegola ulteriore per la centrale di Cutro è arrivata sotto forma di comunicazione del GSE (il Gestore dei servizi energetici), che in buona sostanza, esercitando una propria prerogativa di controllo, e richiamando la vicenda giudiziaria in corso, ha ufficializzato il blocco del riconoscimento degli incentivi (“sospensione in via cautelativa”) almeno fino all’esito del processo penale di primo grado, avviando nel contempo una fase di verifica di tutta una serie di documenti che riguardano periodi anche antecedenti, e non di poco, al periodo temporale interessato dalle indagini. Per gli addetti ai lavori è risaputo che un impianto a biomasse, senza il supporto incentivante dello Stato, non è sostenibile economicamente».

«E se dovesse perdurare questo stato di cose – hanno concliso – il destino per la centrale di Cutro è segnato. In una riunione convocata in Confindustria a Crotone lunedi scorso (20 novembre), gli amministratori giudiziari hanno prospettato la grave situazione alle segreterie regionali di categoria (Filctem Cgil, Flaei Cisl e Uiltec Uil) oltre che alle rsu di sito. In un passaggio del verbale di incontro si legge chiaramente che <laddove non si giunga ad una positiva soluzione della vicenda, l’impresa si troverà costretta ad attivare le procedure di licenziamento collettivo per la totalità della forza lavoro, stante l’impossibilità di prosecuzione dell’attività produttiva nel suo complesso». (rkr)

CUTRO (KR) – Sabato si presenta “Il doppio muro” di Camilla Cuparo

Sabato 11 novembre a Cutro, alle 18, presso la Sala “Falcone e Borsellino”, sarà presentato Il doppio muro. I sette peccati capitali – Accidia,  di Camilla Cuparo, edito da Emia Edizioni. 

Dialogherà con Camilla Cuparo il poeta, scrittore e storico Giuseppe Condello. Leggeranno brani tratti dal libro Marzia Ruggieri e Giuseppe Gallella. Coordinerà il giornalista, scrittore ed editore Italo Arcuri. Interverrà il sindaco Antonio Ceraso.

Maria attende con trepidazione il ritorno del marito, Peppe. Sara, la figlia, è a casa per le vacanze di Natale ma vorrebbe non esserci. La sua mente è con Marco. Ognuno di loro ha “tradito” e, adesso, ognuno riavvolge il nastro della memoria per raccontare gli eventi dal suo punto di vista, quasi a volersi giustificare o, addirittura, discolpare per ciò che è accaduto. Fino a ritornare al presente. Sono personaggi che si muovono, come animali, in luoghi dell’essere che sono galere senza alcuna via d’uscita. Sono tarme e sono felini ma si somigliano. Sono indolenti e famelici. Rabbiosi e impauriti. Distruttivi e fragili. E poi c’è Dio. E c’è l’Io. E c’è il peccato, che avrà il volto della verità che abbatterà tutti i muri.

«Leggere Camilla Cuparo – scrive nell’introduzione al romanzo il cantautore, scrittore e poeta Vincenzo Incenzo – è un’esperienza del corpo. Scrive come se ogni sillaba fosse l’ultima, si lancia sulla pagina come un kamikaze, senza nessuna certezza di salvarsi. E fa riemergere da fondali rimossi e fangosi la parte più oscura di noi stessi».

Camilla Cuparo, nata a Crotone, pluripremiata drammaturga, regista teatrale, sceneggiatrice e pittrice, attualmente vive tra Roma e Manduria. (rkr)

 

Cresce il fronte di chi vuole una nuova provincia jonica

Una manifestazione interattiva e plurale quella svoltasi nella sala Polivalente “Falcone e Borsellino” a Cutro. Un pubblico attento ed interessato ha seguito le quasi due ore di dibattito riguardanti la presentazione del volume “La Baia della Magna Graecia”.

Dopo i saluti istituzionali del sindaco, Antonio Ceraso, che ha palesato la necessità di assemblare territori per acquisire maggiore peso politico, la parola è passata Matteo Lauria che ha illustrato la bontà dell’idea progettuale. Il relatore, nonché Direttore di I&C ed editore del libro, ha altresì chiarito il concetto di nuova Provincia a saldo zero per lo Stato. Un rinnovato Ente che sorgerebbe dalle ceneri della Provincia di Crotone per dare spazio ad un progetto amministrativo vasto ed omogeneo, fondato su un doppio Capoluogo: Crotone a sud, Corigliano-Rossano a nord. Un’idea sfidante, che in prospettiva porrebbe le basi per aprirsi in maniera vincente e motivata verso un ambito metropolitano interregionale inquadrato nel golfo di Taranto.

Quindi, i tre interventi previsti: Antonio Lorenzano, già Assessore a Cutro, Natale Carvello, già sindaco di Casabona e presidente del Gal Kroton e Salvatore Migale, già sindaco di Cutro e referente del centro studi e ricerche “Francesco Grisi”. Le citate personalità hanno puntualizzato la non più differibile esigenza di allargare l’orizzonte territoriale crotonese al più ampio bacino di un’area vasta aperta all’alto Jonio. Tale operazione consentirebbe agli ambiti sibariti e crotoniati di concorrere, insieme, a riequilibrare i processi sperequativi esistenti nel terriorio regionale.

Successivamente, la moderatrice dell’evento, Pina Bruni, ha dato la parola a Domenico Mazza. L’autore ha raccolto nel suo intervento il rivoluzionario cammino intrapreso dal Comitato. Ha, altresì, significato che il progetto si è sviluppato a seguito dell’evento che ha sancito la nascita di una città importante in area sibarita: Corigliano-Rossano. Ed è proprio da quel rivoluzionario processo di amalgama amministrativa che sono state poste le basi per cercare di dare una nuova prospettiva a tutto l’Arco Jonico crotonese e sibarita. L’idea di una nuova Provincia, oggi, si fonderebbe sul principio di pari dignità territoriale fra l’area jonica e i rimanenti macro contesti calabresi.

Un processo di dignità, quindi, ancor prima che di sviluppo per riequilibrare un deviato regionalismo che negli ultimi 50 anni ha prodotto diseconomie e divari territoriali. Argomento, quest’ultimo, ripreso e sviscerato anche in un contributo arrivato dall’uditorio. Il già assessore provinciale, Domenico Critelli, ha puntualizzato la necessità di riconoscere centralità alla città di Crotone che insieme a Corigliano-Rossano potrebbe declinare un nuovo paradigma di progresso e di crescita sociale. Fra gli intervenuti anche il Segretario Provinciale del Pd, Leo Barberio. Questi, nel dichiarare la piena apertura all’idea progettuale, offrendo anche una sponda istituzionale, ha palesato il timore che un’operazione di questo tipo potrebbe fagocitare la città di Crotone. Tuttavia, è stato svuotato ll campo da ogni eventuale fraintendimento dalle parole di Matteo Lauria. Costui, infatti, ha puntualizzato il principio del policentrismo progettuale (su cui l’idea Magna Graecia si fonda) in contrapposizione ai centralismi storici.

La regia tecnica è stata coordinata da Eugenio Forciniti, responsabile de Il Pittulo blog. Il blogger, a margine del dibattito, ha intervistato diversi partecipanti alla manifestazione, raccogliendo spunti di riflessione estremamante interessanti.

Cresce quindi la consapevolezza nella società civile. Soprattutto, si registra interesse e partecipazione delle Istituzioni che apprezzano la bontà di un progetto rivoluzionario per tutto il vasto ambito dell’Arco Jonico.
Prossimo appuntamento a Paludi, venerdì 25 settembre alle 18, presso la sala della Civica Assise. (rkr)

CUTRO (KR) – Domenica si presenta il libro “La baia della Magna Graecia”

Domenica 24 settembre, a Cutro, alle 17.30, nella Sala Polivalente “Falcone e Borsellino”, sarà presentato il libro La baia della Magna Graecia di Domenico Mazza.

Si parte con  i saluti istituzionali del Sindaco, Antonio Ceraso. Quindi, la relazione del Direttore di Informazione&Comunicazione ed editore del libro, Matteo Lauria. Seguiranno gli inteventi di Antonio Lorenzano (già Assessore a Cutro), Natale Carvello (già Sindaco di Casabona e Presidente del Gal Kroton) e Salvatore Migale (già Sindaco di Cutro e Referente del centro studi e ricerche “Francesco Grisi”). Il dibattito vedrà la conclusione nelle parole dell’Autore, Domenico Mazza. A mediare l’evento sarà Pina Bruni. Inoltre, a margine degli inteventi, ampio spazio sarà concesso all’uditorio che potrà interagire formulando domande ai componenti il tavolo di Presidenza. (rkr)

L’artista Antonio Tropiano dona alla comunità di Cutro la scultura Symbolon

Domani pomeriggio, alle 17, a Piazza del Popolo, sarà posata la scultura Symbolon, realizzata e donata dall’artista calabrese Antonio Tropiano al Comune e alla Comunità di Cutro in memoria delle vittime del tragico naufragio avvenuto lo scorso 26 febbraio a Steccato di Cutro.

«L’animus donandi – ha dichiaratol’artista calabrese in una nota stampa ufficiale – è dettato dall’intento pubblico di esprimere solidarietà ai tanti migranti che sono costretti a scappare dai propri Paesi per la follia delle guerre o dei cambiamenti climatici, vicinanza alla comunità cutrese e per coltivare il ricordo e la memoria di tutte le vittime innocenti di queste politiche respingenti dell’immigrazione. Ma soprattutto per celebrare lo spirito solidaristico del popolo calabrese (di cui gli stessi cittadini di Cutro hanno dato esimia testimonianza in queste ultime settimane) che già fu al tempo del suo passato greco ricordato per la sua “filoxenia” (amore per il forestiero)».

A seguito di un incontro istituzionale tra le parti, il Comune di Cutro e lo scultore Tropiano hanno deciso di concordare una data, nel contesto del settennale della festa del SS.mo Crocifisso, con una cerimonia pubblica e laica per la posa in opera ufficiale della scultura, donata in ricordo delle vittime del tragico naufragio del 26 febbraio scorso ed in solidarietà e vicinanza alle loro famiglie ed allo stesso popolo di Cutro.

Symbolon: Dalla Calabria, a Brancaleone sulla Costa Ionica, dove era confinato Cesare Pavese scrisse alla sorella: «La gente di questi paesi è di un tatto e di una cortesia che hanno una sola spiegazione: qui una volta la civiltà era greca».

Filoxenia, ossia l’amore per lo straniero: è con questo termine che si definiva il valore sacro dell’ospitalità, quel principio etico fondamentale della cultura greca che distingueva l’uomo giusto dall’iniquo. Il rito dell’antica accoglienza riservato allo sconosciuto prevedeva come passaggio essenziale uno scambio di simboli.

Una tavoletta di pietra o legno veniva spezzata a metà, e una parte consegnata all’ospitante, l’altra allo straniero come segno di un diritto di ospitalità concluso: nel caso in cui un discendente dei due avesse avuto bisogno di un rifugio, le due metà sarebbero state ricongiunte per dimostrare l’antico legame di riconoscenza. Symbolon deriva dal verbo “Symballo” che significa “unire”, ma anche soccorrere, aiutare: come aveva capito Pavese è nella nostra natura più profonda offrire da sempre la mano, e con essa il pegno di un legame imperituro, che oggi avrebbe l’aspetto del frammento di una delle innumerevoli carrette del mare a cui abbiamo prestato soccorso e ridato speranza. (rkr)

Il presidente Mancuso a Cutro per il Settennale del Crocifisso

Il presidente del Consiglio regionale, Filippo Mancuso, è stato a Cutro per il Settennale del Crocifisso. Si tratta di un monumento che è nazionale dal 1940 e che viene celebrato dal 29 aprile al 3 maggio con la “calata” del Crocifisso che viene, poi, messo sulla Vara per l’imponente processione.

Mancuso ha più volte segnalato «la grande solidarietà dei calabresi nella tragedia dei migranti del 26 febbraio a ridosso della costa di Steccato di Cutro».

«Al fiume di persone che ogni sette anni, raggiungono Cutro da ogni parte d’Italia – ha spiegato Mancuso – dove sono emigrati per assicurare alle loro famiglie prospettive di lavoro, va il saluto del Consiglio regionale. L’auspicio è che il passaggio del ciclo settennale sia l’occasione per rinnovare il legame religioso col Crocifisso e, al contempo, per vederci tutti impegnati nella valorizzazione del grande  patrimonio di natura e cultura della Calabria, di cui Cutro, ‘città’ per concessione di Filippo II di Spagna nel 1575 in quanto un suo cittadino  fu campione di scacchi d’Europa e del Nuovo Mondo, con i suoi beni culturali e ambientali è parte organica e importante». (rkr)

Domani a Cutro il Consiglio dei ministri

Domani nella Sala Consiliare del Comune di Cutro si terrà il Consiglio dei ministri convocato dal presidente del Consiglio dei ministri, Giorgia Meloni.

Un Consiglio dei ministri che vedrà l’intero esecutivo al completo – riporta l’Ansa dopo aver ascoltato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, – in cui è stato assicurato che «il cdm varerà misure concrete, e che sarà solo l’inizio di un percorso».

Tajani, sempre all’Ansa, ha ribadito che si deve «favorire l’immigrazione regolare. Possiamo portare decine di migliaia di immigrati regolari in Italia, formati nei loro Paesi, perché le nostre aziende ne hanno bisogno».

È stata la stessa Meloni a ripetere che «l0Italia non può rimanere più sola ad affrontare il fenomeno dell’immigrazione clandestina. Non vogliamo più ritrovarci a piangere tragedie come quella avvenuta a Cutro: è nostro dovere, morale prima ancora che politico, fare di tutto per evitare che disgrazie simili si ripetano». Per questo motivo, nel Consiglio dei ministri di giovedì e nel prossimo Consiglio europeo, il Governo italiano continuerà la sua battaglia per fermare i trafficanti di esseri umani e le morti in mare».

Parole, detto il giorno prima della risposta della presidente della Commissione Europea, Ursula Von der Leyen, alla missiva inviata da Palazzo Chigi a seguito della tragedia di Cutro.

«Nella lettera – riporta ancora l’Ansa – si riconosce il bisogno di trovare soluzioni a lungo termine sul problema della migrazione, in linea con il messaggio della presidente della Commissione prima del Consiglio di febbraio, rinnovare gli sforzi per arrivare ad un accordo sul Patto per la migrazione e dare risposte operazionali”, dice. “La migrazione va affrontata con un approccio olistico, combattendo i trafficanti, mettendo in campo i rimpatri per chi non ha diritto di restare, ma anche offrendo percorsi chiari per migrazioni sicure e legali”».

La presidente nella lettera ha ribadito «il dovere morale di evitare tragedie come quella di Cutro e il lavoro necessario su tre priorità: cooperare con i Paesi del Nord Africa per evitare le partenze irregolari, sviluppare corridoi umanitari sicuri e aumentare il coordinamento per le attività di Search & Rescue», condividendo l’opinione del Premier Meloni «che, come Europei, politici e cittadini, abbiamo il dovere morale di agire per evitare simili tragedie. Quest’ultima deve quindi servire da richiamo a raddoppiare la nostra determinazione a portare soluzioni efficaci e durature».

«È vero che la migrazione è una realtà complessa e in continua evoluzione – si legge nella missiva –, è vero anche che abbiamo dimostrato dimostrato che quando agiamo insieme, l’Ue può gestire la migrazione. Ad esempio, con i milioni di ucraini in fuga dalla guerra in Russia», che «hanno provocato il più grande sfollamento nel nostro continente dalla Seconda guerra mondiale. E’ chiaro che la migrazione è una sfida europea che richiede una soluzione europea».

Von der Leyen ha evidenziato, anche, come «avanzare nel nuovo Patto di Migrazione e Asilo per spezzare il ciclo di soluzioni frammentarie che non portano progressi sufficienti». Da qui, tre priorità: «aiutare chi ha bisogno di protezione internazionale, prevenire le partenze irregolari, combattere i trafficanti criminali, offrire percorsi per una migrazione sicura e legale, rimpatriando quelli che non hanno il diritto a restare».

«Dobbiamo concentrare – ha ribadito – i nostri sforzi su coloro che necessitano di protezione internazionale fornendo loro reali alternative al mettersi nelle mani dei criminali. Il lavoro dell’Italia e di altri nell’offrire percorsi legali e sicuri attraverso corridoi umanitari offre un cruciale contributo. Provvederemo con almeno mezzo miliardo nel finanziare nuovi insediamenti e corridoi umanitari da qui al 2025, offrendo supporto ad almeno 50mila persone».

Soddisfazione, per la lettera della presidente della Commissione Europea, è stata espressa da Palazzo Chigi: «dalle parole del Presidente della Commissione emerge infatti la piena consapevolezza di come vi sia la necessità di una concreta e immediata risposta europea in tema migratorio».

«Il Presidente von der Leyen, infatti – si legge nella nota di Palazzo Chigi – fa riferimento a ulteriori azioni da coordinare e intraprendere a livello Ue per prevenire le partenze irregolari, salvare vite umane in mare, combattere le reti criminali di trafficanti ed evitare che tragedie come quella di Cutro si ripetano in futuro».

«In particolare, la volontà della Commissione – continua la nota – di intensificare la cooperazione con i principali partner in Nord Africa, di istituire un quadro di cooperazione rafforzata, di lavorare a un “coordinamento della ricerca e del soccorso”, di fornire ulteriore sostegno economico nella gestione delle frontiere marittime, oltre alla volontà di tenere il dossier migratorio al centro del prossimo Consiglio europeo di marzo in vista di un futuro accordo sul Nuovo Patto sulla Migrazione e l’Asilo corrispondono perfettamente alle richieste portate in questi mesi dal governo italiano presso le istituzioni europee».

«Il governo italiano, inoltre – conclude la lettera –, esprime soddisfazione per la consapevolezza da parte della Commissione europea dello sforzo che l’Italia ha profuso in questi anni nella gestione dei flussi migratori e nel salvataggio in mare lungo le principali rotte migratorie del Mediterraneo Centrale». (rrm)

 

Rete 26 Febbraio: Sabato sulla spiaggia di Cutro la manifestazione per «fermare la strage»

Fermare la strage, subito! è lo slogan con cui si svolgerà a manifestazione nazionale prevista per sabato 11 marzo, alle 14.30, sulla spiaggia di Cutro e organizzata dalla Rete 26 febbraio.

«La strage di Cutro non è stato un incidente imprevedibile – viene evidenziato nella nota –. È solo l’ultima di una lunghissima serie di tragedie che si dovevano e si potevano evitare.  Le persone che partono dalla Turchia, dalla Libia o dalla Tunisia sono obbligate a farlo rischiando la vita a causa dell’assenza di canali sicuri e legali di accesso al territorio europeo. I governi hanno concentrato i loro sforzi solo sull’obiettivo di impedire le partenze, obbligando chi fugge da guerre, persecuzioni e povertà a rivolgersi ai trafficanti».
«Se le persone morte nel mare davanti a Cutro – continua la nota – avessero potuto chiedere e ottenere un visto umanitario non avrebbero rischiato la vita. Se ci fosse stato un programma di ricerca e salvataggio europeo o italiano, quel terribile naufragio si sarebbe potuto evitare. Sulle responsabilità delle autorità competenti indagherà la magistratura.  Ma chi ha responsabilità politiche, in primo luogo il governo, non può ribaltare la realtà e scaricare sulle vittime il peso di una strage che ha visto la perdita di 70 esseri umani che si potevano e si dovevano salvare».
«È arrivato il momento – viene ribadito – di dire basta e di fermare le stragi. Chiediamo un’indagine seria che faccia chiarezza su quanto è successo. Chiediamo di istituire una Commissione parlamentare di inchiesta sulle stragi di frontiera. Chiediamo di realizzare immediatamente un programma europeo di ricerca e salvataggio in tutto il Mediterraneo, e sollecitiamo il governo italiano a chiedere agli altri Stati membri di implementare questo programma. Chiediamo di attivare i visti umanitari previsti dal Regolamento Europeo dei Visti, consentendo così alle persone in fuga da guerre e violenze l’attraversamento delle frontiere europee in sicurezza e legalità».
«Chiediamo – continua la Rete 26 febbraio – di attivare ogni via d’accesso complementare, a partire dai reinsediamenti, dai corridoi e da altre forme di sponsorship e di ampliare i canali regolari di ingresso, senza usare questi strumenti per giustificare politiche di chiusura e respingimenti delegati a governi non Ue. Chiediamo di fermare ogni iniziativa e programma di esternalizzazione delle frontiere e di promuovere accordi bilaterali condizionati dal rispetto dei diritti umani e non dal controllo dei flussi migratori».
«È il momento di dire basta ad ogni forma di strumentalizzazione politica e di fermare le stragi – viene evidenziato dalla Rete –. Lo faremo andando sulla spiaggia di Cutro il prossimo 11 marzo alle 14.30 per esprimere la nostra indignazione e la solidarietà con le vittime e le loro famiglie con una marcia silenziosa».

«La manifestazione di Cutro – conclude la nota – è il primo importante appuntamento nazionale di un percorso di iniziative e mobilitazioni che le reti che la promuovono intendono organizzare affinché queste politiche “invertano rotta”.  A chi non potrà essere a Steccato di Cutro chiediamo di mobilitarsi online scattandosi una foto con la fascia bianca al braccio e pubblicarla sui social con l’hashtag #fermarelastrage». (rrm)

Giovedì il Consiglio dei ministri a Cutro

Giovedì 9 marzo si terrà a Cutro il Consiglio dei ministri. Al centro della seduta, presieduta dal presidente del Consiglio dei ministri, Giorgia Meloni, le nuove norme sull’immigrazione e le pene per gli scafisti.

«L’aspettiamo», ha detto il sindaco di Cutro, Antonio Ceraso, all’Agenzia Dire.

«Plaudo all’iniziativa della presidente Meloni – ha aggiunto – perchè dimostra una grande attenzione rispetto al territorio e a questa grande tragedia. Cominciamo già ad avere fatti concreti».

«Che venga qui l’intero Consiglio dei ministri – ha spiegato – vuol dire che da questo momento in poi si vorrà prendere provvedimenti che vanno anche della direzione di salvare vite umane. Questo è l’aspetto principale. Credo che si stia muovendo qualcosa di contreto».

«Ho sentito entito la segreteria della presidenza del Consiglio – ha spiegato Ceraso – Ora ci sarà tutta l’organizzazione che compete alla prefettura».

«Avrei preferito – ha proseguito il primo cittadino – che non ci fosse un Consiglio dei ministri qui perchè avrebbe voluto dire che questa tragedia non era avvenuta».

«Ieri  (domenica ndr) più di seimila persone, in modo silenzioso – ha raccontato – sono andate sulla spiaggia di Steccato per la Via Crucis».

« La commozione per quello che è successo – ha evidenziato – è ancora grande. Io non sono andato in veste ufficiale ma coma semplice cittadino, senza gonfaloni e senza niente, perchè per tutti noi cittadini quello che è accaduto è un dolore vero, non c’entrano i riflettori che ora abbiamo addosso». (rrm)

Strage migranti, la Premier Meloni: «valuto prossimo Cdm a Cutro»

Ho valutato di celebrare il prossimo Cdm a Cutro sull’immigrazione». È quanto ha dichiarato il presidente del Consiglio dei ministri, Giorgia Meloni, in un punto stampa ad Abu Dhabi.

«La situazione è semplice nella sua drammaticità: non ci sono arrivate indicazioni di emergenza da Frontex», ha spiegato la premier ai microfoni, aggiungendo che «la rotta, inoltre, non è coperta dalle organizzazioni non governative e nulla dunque hanno a che fare con le politiche del governo. Nonostante noi lavoriamo per fermare i flussi illegali, abbiamo continuato a salvare tutte le persone. Questa è la storia. Io davvero non credo ci siano materie su cui esagerare così per colpire ciò che si considera un proprio avversario».

«Noi siamo molto abituati – ha detto ancora – ad accorgerci dei problemi quando c’è una tragedia ed invece c’è chi ne parla da quando è a palazzo Chigi nel disinteresse generale. Io cerco soluzioni, l’Italia non può risolvere la questione da sola, ma per evitare che altra gente muoia vanno fermate le partenze illegali. Un modo per onorare la morte di persone innocenti è cercare una soluzione».

Giorgia Meloni ha ribadito che il Governo «ha sempre fatto tutto quello che potevamo fare per salvare vite umane quando eravamo consapevoli che c’era un problema, in questo caso non siamo stati consapevoli perché non siamo stati avvertiti, voi avete tutte le evidenze a conferma di questo fatto e se qualcuno sa qualcosa di diverso è bene che ce lo dica».

«Noi, dall’inizio – ha spiegato ancora – continuiamo a fare tutto quello che possiamo per impedire che il lavoro degli scafisti continui a mettere a repentaglio le vite umane».

Il presidente Meloni, poi, ha detto di aver parlato con Bin Zayed (sovrano di Abu Dhabi ndr) di immigrazione, di come favorire flussi legali impedendo flussi illegali, di come fermare una tratta vergognosa e cinica che mette a repentaglio la vita delle persone e credo non sia passato un solo giorno senza che mi sia occupata di questa materia».

Meloni, poi, ha parlato della lettera scritta dal sindaco di Crotone, Vincenzo Voce, in cui ha scritto che se Meloni «non ha ritenuto di portare la sua vicinanza come presidente del Consiglio, venga a portarla da mamma».

«La lettera del sindaco di Crotone non l’ho letta tutta», ha spiegato Meloni, aggiungendo che «posso solo dire che io sono rimasta colpita dalle ricostruzioni di questi giorni. . Ma davvero, in coscienza, c’è qualcuno che ritiene che il governo abbia volutamente fatto morire 60 persone? Vi chiedo se qualcuno pensa che se si fosse potuto salvare 60 persone, non lo avremmo fatto. Vi prego, siamo un minimo seri». 

Il presidente della Regione, Roberto Occhiuto, ha giudicato «positivamente l’iniziativa del premier Meloni, che ha manifestato l’intenzione di celebrare il prossimo Cdm sul tema immigrazione a Cutro. Un gesto di grande attenzione per le vittime della tragedia di domenica scorsa, per la comunità cutrese, e per la Calabria intera».

«A caldo posso dire che se il governo viene qui solo per fare passerella, allora sarebbe meglio di no. Ma non credo», ha detto il sindaco di Cutro, Antonio Ceraso, all’Adnkronos.

«Io lo interpreto questo annuncio come un gesto di solidarietà a di attenzione», ha spiegato, ricordando che «è venuto nei giorni scorsi il presidente della Repubblica, vuol dire che non possiamo essere lasciati soli. Non si tratta solo dei morti, mi chiedo le mamme che hanno perso i figli o il marito, che vita faranno? Un dramma nel dramma. Lo ritengo un fatto positivo che il governo venga qui in massa, questa comunità è come se avessi perso i propri figli».

«Anche se io ritengo che non è solo un fatto di governo nazionale ma europeo…», ha detto ancora Ceraso, ribadendo che «non penso si tratti di una passerella».

«Io ho visto un Capo dello Stato molto provato e addolorato – ha concluso – credo che non la sia solita visita di rito. È la prima volta che un presidente del consiglio tiene sotto attenzione la nostra comunità, che non è solo ‘ndrangheta». (rrm)