LO SCENARIO INEDITO DELLE CITTÀ ROSSE
IN UNA REGIONE GUIDATA DA FORZA ITALIA

DI SERGIO DRAGONE – La Calabria come la Francia di Mitterrand e Catanzaro come Parigi. Se il presidente socialista francese dovette subire la coabitazione con il primo ministro neogollista Chirac, più modestamente il presidente di centrodestra della Regione Calabria Roberto Occhiuto è da oggi costretto a coabitare con i cinque sindaci progressisti dei Capoluoghi di Provincia (a cui aggiungerei anche quello della popolosa Corigliano-Rossano). Uno scenario totalmente inedito, anche se non sorprendente, visto che anche a livello nazionale il “campo largo” progressista ha conquistato quasi tutte le grandi Città, a dispetto del risultato rassicurante per il centrodestra alle Europee.

La “coabitazione” in salsa calabrese si presta a più di una riflessione.

La prima. Come è possibile che un consenso elettorale molto largo a livello regionale non si trasferisca automaticamente nelle Città? Un interrogativo che diventa ancora più intrigante se si pensa che tre candidati sconfitti, rispettivamente a Cosenza, Corigliano-Rossano e Vibo Valentia, sono ascrivibili alla categoria del cerchio magico del presidente della Regione. Eppure, Occhiuto resta più o meno saldamente nelle prime posizioni come gradimento nelle varie rilevazioni sui Governatori delle Regioni italiane. Si pone dunque un problema di classe dirigente sul territorio del centrodestra e in particolare di Forza Italia?

Una seconda riflessione riguarda la futura “contendibilità” della Regione Calabria alle elezioni del 2026. Se ci fermassimo ai risultati delle Europee, dove comunque il centrodestra fa registrare una flessione rispetto alle regionali, non ci sarebbe partita, anche per via della legge elettorale calabrese che non ammette il voto disgiunto ed è ovviamente a turno unico. Vince chi prende un voto in più. Oggi il vantaggio del centrodestra è abbastanza consolidato e rassicurante.

Ma siamo sicuri che lo scenario tra due anni sarà identico a quello attuale? Siamo sicuri che non ci saranno scomposizioni negli schieramenti e, soprattutto, siamo sicuri che questa volta il fronte progressista non indovini il candidato giusto, dopo i flop di due personalità sicuramente eccellenti, ma digiune di politica, come Pippo Callipo e Amalia Bruni? Dal bouquet dei cinque (sei) sindaci potrebbe scaturire un temibile competitor per Occhiuto se deciderà di ricandidarsi. Li cito in rigoroso ordine alfabetico: Franz Caruso, Giuseppe Falcomatà, Nicola Fiorita, Enzo Romeo, Flavio Stasi e Vincenzo Voce. In realtà, il bouquet si restringe ai soli Falcomatà, Fiorita e Caruso, ognuno con le sue caratteristiche e i suoi stadi di gradimento all’interno delle forze politiche di centrosinistra. Iscritto al PD ma in continuo attrito con il suo partito Falcomatà, rigorosamente socialista Franz Caruso, movimentista con buoni rapporti con PD e Cinquestelle Fiorita. Stasi difficilmente abbandonerebbe Corigliano-Rossano dopo appena due anni, mentre il sindaco Voce sembra più concentrato sulla sua Città.

L’idea che il “partito dei Sindaci” voglia dire la sua, è confermata dall’iniziativa, sollecitata da Fiorita, ma sottoscritta da tutti i sindaci delle grandi città,  di incalzare il presidente Occhiuto sull’Autonomia differenziata con un appello a impugnare davanti alla Corte Costituzionale la legge Calderoli, scavalcando a sinistra PD e Cinquestelle (ma anche Adv) e a destra la fin troppo moderata presidente dell’Anci Rosaria Succurro.

La terza riflessione riguarda l’atteggiamento che il presidente Occhiuto e i cinque (sei) Sindaci avranno vicendevolmente nei rapporti tra la Regione e le loro Amministrazioni. Troveranno una coabitazione tranquilla, nell’interesse della popolazione calabrese, oppure inizieranno una sorta di Vietnam istituzionale, fatto di sgambetti e rancori? È del tutto evidente che la prima opzione è quella che ci aspettiamo perché gli interessi personali e di bottega non possono venire prima di quelli delle comunità che si governano.

In ogni caso, lo scenario calabrese è assolutamente inedito e non è difficile prevedere sviluppi anche inattesi nello scacchiere politico della regione più periferica e inquieta d’Italia. (sd)

Ballottaggi, le reazioni dei neo sindaci e dei partiti

Anche in Calabria i ballottaggi si sono conclusi, con l’elezione di tre nuovi sindaci. Enzo Romeo è il nuovo primo cittadino di Vibo Valentia, Simona Scarcella è il primo sindaco donna di Gioia Tauro e Biagio Faragalli di Montalto Uffugo.

«A tutte Voi care Concittadine e a tutti Voi cari Concittadini: mi avete scelto come Sindaco di Vibo Valentia, coronando un lungo, intenso lavoro di costruzione programmatica, di coesione politica, di puntuale e chiara comunicazione», ha scritto il neo sindaco.
«Questi tre elementi – ha aggiunto – costituiranno il filo conduttore del mio mandato e dell’Area Progressista che rappresento. Con un solo obiettivo: la rinascita della nostra città. Una responsabilità che sento profondamente: sarò subito al lavoro. Ma queste sono le ore dei sorrisi e delle lacrime di gioia. Si tratta di istanti, irripetibili, unici. Bisogna farne tesoro: per rammentare quanto l’esistenza possa essere sorprendente».
«La felicità è davvero stare assieme – ha concluso – condividere una speranza, gettare il cuore oltre l’ostacolo e infine vincere l’impossibile. In un abbraccio che raccoglie volti e parole. Prende corpo da questi sentimenti la nostra “Vibo Vera”».
«È un’emozione grande. Voglio ringraziare la città per la fiducia che ha dato a me e alla mia squadra, ma soprattutto ringraziare il mio partito Forza Italia che per primo ha riconosciuto l’affidabilità del nostro progetto», ha detto la neo sindaca di Gioia, Simona Scarcella a LaCnews.
«Il partito di governo darà una forza incredibile per far rinascere Gioia Tauro – ha detto ancora – la cosa di cui abbiamo bisogno e grazie al quale siamo riusciti da soli a superare una coalizione che aveva fatto un accorpamento che era in realtà un tutti contro una – rimarca Simona Scarcella -. Io credo che la città abbia veramente voltato pagina, perché ha riconosciuto in noi la novità e ha voluto lasciarsi alle spalle una vecchia politica che si era riunita allo scopo di demolirci».
«Mi sento il sindaco di tutti, anche di chi non mi ha votata – ha concluso – perché Gioia Tauro ha la necessità di ritrovare la coesione sociale, e io spero fermamente di collaborare anche con le forze di opposizione, al di là di quello che può essere lo scontro politico. In questo momento Gioia Tauro ha bisogno della pacificazione sociale e della collaborazione di tutti per dare una spinta propulsiva alla crescita di questa città. Da domani (oggi ndr) saremo al lavoro per portare a Gioia Tauro quello che abbiamo sognato. È il momento di realizzarlo».
«Abbiamo raggiunto un grande traguardo perché eravamo partiti in ritardo, ma è stato un grande lavoro di squadra. Al lavoro sin da subito. Primo atto sarà riorganizzare la macchina amministrativa», ha detto il sindaco di Montalto, Faragalli.
Quasi immediate, le reazioni dei partiti.
Davide Tavernise, consigliere regionale del M5S, ha evidenziato come «anche a Vibo Valentia i cittadini hanno premiato il progetto d’intesa dell’area progressista sottraendo la città al centro destra ed eleggendo tre consiglieri del Movimento 5 Stelle».
«Questa tornata di ballottaggi – ha aggiunto – conferma sostanzialmente due dati: da un lato si cristallizza l’astensione, che continua ad essere un fattore allarmante da non sottovalutare; dall’altro la compattezza del progetto politico che si sta costruendo tra le forze di opposizione che non è frutto di alchimie di Palazzo ma di una convergenza che si sta consolidando sempre più, nel rispetto delle diversità e differenti identità».
«Questo progetto, che a livello nazionale punta a costruire l’alternativa al governo Meloni – ha proseguito – in Regione è un chiaro segnale al governo Occhiuto, che perde posizioni nelle città dove ha messo direttamente la faccia. Oltre a Vibo Valentia penso a Corigliano-Rossano, dove il campo progressista ha ottenuto risultati importanti. Il governatore dovrebbe iniziare a prendere coscienza delle sonore bocciature che ha rimediato. È evidente che la Calabria ha voglia di voltare pagina».
Mimmo Bevacqua, capogruppo del Pd in Consiglio regionale, ha sottolineato come la vittoria di Romeo a Vibo sia «un risultato assai significativo che dimostra il buon lavoro fatto dal partito in Calabria e conferma la bontà delle amministrazioni di centrosinistra che sono state premiate in tutti i capoluoghi di Regione e che nel primo turno avevamo avuto modo di verificare con la vittoria schiacciante di Stasi a Corigliano-Rossano, la terza città della Calabria per popolazione».
«A Vibo – ha continuato Bevacqua – il campo largo dimostra di potere funzionare bene quando si individuano candidati credibili e programmi efficaci che abbiano la visione del futuro. Ma la vittoria va sottolineata ancora di più perché il capoluogo cambia schieramento e boccia il centrodestra che fin qui ha amministrato, nonostante il governatore Occhiuto si sia esposto personalmente sul territorio. Da qui dobbiamo ripartire con slancio, proseguendo nel percorso di rigenerazione del partito e costruendo un’alternativa di governo a un centrodestra populista e antimeridionalista che ha dimostrato tutti i suoi limiti sia a livello regionale che nazionale».
Il senatore del Pd, Nicola Irto, ha espresso i suoi auguri a Vibo «per aver scelto il cambiamento e a Enzo Romeo per aver costruito con passione, volontà e competenza la vittoria del centrosinistra, storica e significativa dopo i 15 anni di gestione comunale del centrodestra».
«Storico dirigente del Partito democratico – ha ricordato – Romeo ha saputo interpretare il desiderio della comunità vibonese di lasciarsi alle spalle il passato e di immaginare una città moderna e inclusiva dei servizi, dei diritti e dello Stato sociale. Romeo ha saputo analizzare i problemi locali e offrire soluzioni e prospettive concrete, distinguendosi nei ragionamenti politici e mantenendo una grande capacità di dialogo. Alla fine, il nostro progetto ha avuto la meglio, a conferma che paga sempre il lavoro di squadra, di coinvolgimento e di alternativa nei singoli territori. Come evidente, stiamo rigenerando il Partito democratico con un lavoro dal basso costante e quotidiano, fatto di incontri e approfondimenti, di ascolto e confronto reali».
«Il campo progressista – ha sottolineato il parlamentare dem – conquista un’altra città calabrese capoluogo di Provincia e manda un segnale netto agli avversari di centrodestra, che dipendono dalle segreterie nazionali dei loro partiti e non hanno il coraggio di tutelare gli interessi dei Comuni della Calabria. Anche per le prossime Regionali continueremo a lavorare con la stessa passione e con la stessa voglia di innovare la politica e presentare un progetto alternativo, credibile e quindi vincente».
Il consigliere del Pd, Raffaele Mammoliti, ha sottolineato come «con la vittoria di Romeo e del Pd a Vibo si apre una pagina», oltre che rafforzare «la prospettiva della costruzione dell’alternativa al centrodestra nel territorio Provinciale e in Calabria».

«Le inquietudini, il malessere fortemente avvertito dalla popolazione – ha detto – sono diventati energia di cambiamento che è stata trasformata in una proposta politica credibile dalle forze del centro sinistra, interpretata molto bene dal neo Sindaco Enzo Romeo, a cui vanno le congratulazioni e gli auguri di buon lavoro». 

«Saremo a sostegno dell’operato del sindaco con responsabilità – ha aggiunto – e l’impegno di sempre, per affrontare le tantissime criticità esistenti, ma soprattutto per favorire l’esigibità delle tante opportunità che ci sono per i giovani, il mondo del lavoro, il sistema produttivo, le famiglie.  Si apre adesso una pagina nuova della vita amministrativa e politico istituzionale della città e del territorio per l’importante ruolo rivestito dal Sindaco della città comune capoluogo di provincia. Insieme al neo sindaco vince una squadra coesa e competente. Un augurio di buon lavoro a tutte/i gli eletti, in modo particolare agli eletti del Pd, prima forza politica della città e un sentito ringraziamento a tutte/i i candidati del fronte progressista che hanno offerto il loro prezioso contributo». (rrm)

Il Collettivo Valarioti: Preoccupa l’astensionismo alle elezioni, serve rigenerare la democrazia

Alle elezioni europee in Calabria solo il 40,31% si è recato alle urne. È l’allarme lanciato dal Collettivo Valarioti, analizzando il dato preoccupante dell’astensionismo registrato non solo a livello nazionale, ma soprattutto regionale. Un problema legato soprattutto «alle dinamiche demografiche: La Calabria ha perso 162mila giovani negli ultimi 20 anni (dati Istat), solo dal 2020 ben 55.960 residenti l’hanno lasciata per andare altrove. Contemporaneamente, sono aumentati i fuorisede: sono 7 ogni 1000 residenti calabresi che si spostano in altra regione per motivi di studio o lavoro, un vero e proprio record».

«È evidente, dunque – ha detto il Collettivo – che una regione che voglia trovare un nuovo slancio non può fare a meno di porsi con ossessione il nodo della partecipazione a più livelli di tutti coloro che si trovano a distanza per periodi più o meno lunghi, puntando ad abbattere, per prima cosa, ogni barriera che possa frapporsi tra i cittadini e le urne».

«Il voto ai fuorisede non è che la punta dell’iceberg di una battaglia di rigenerazione della democrazia e la sperimentazione – ha detto il Collettivo –, per la prima volta allargata ai soli studenti (500 mila in Italia rispetto alla platea complessiva dei 5 milioni di cittadini in mobilità), deve diventare al più presto legge dello Stato che includa ogni competizione elettorale, dalle europee fino alle amministrative».

«Su questi temi è necessario che le forze partitiche si riconoscano in modo trasversale e che lavorino al di là degli interessi di parte, con gli occhi puntati, fin da ora, sulle elezioni regionali 2026», ha evidenziato il think tank, sottolineando come «in un momento in cui il Governo italiano spinge sul disegno dell’autonomia differenziata, nonostante i palesi e nefasti effetti che questa avrà sulla coesione nazionale, la strada verso un’idea di sviluppo europeo per il Sud Italia, di una sua proiezione nel Mediterraneo e nel rapporto con i Balcani occidentali è l’unica percorribile perché il Mezzogiorno rimanga agganciato ai trend di crescita del vecchio continente».

Per il Collettivo, dunque, «rispetto al dato di partecipazione del 44,36% del 2021, bisogna avere il coraggio di porsi una sfida chiara: riportare al voto più della metà degli aventi diritto». (rcz)

 

Bevacqua (PD): Alle amministrative Occhiuto ha perso ovunque

Il capogruppo del Pd, Mimmo Bevacqua, ha evidenziato come «in tutti i centri in cui il presidente della Regione Roberto Occhiuto ha messo la faccia spendendosi in prima persona, l’esito delle urne è stato impietoso per il centrodestra che ha sonoramente perso il confronto elettorale».

Ossia a Corigliano Rossano, Mirto, Rocca Imperiale e Villapiana, «senza contare – ha detto Bevacqua – quel che può accadere ancora a Vibo e a Gioia Tauro dove non sarà facile, in caso di sconfitta del centrodestra al ballottaggio, cavarsela con la parvenza di una sostanziale assenza. Occhiuto non è certamente tra i vincitori di queste ultime consultazioni amministrative».

«E non si può certo dire – ha proseguito – che Occhiuto abbia trionfato nelle urne europee. E qui sì che il presidente si è speso molto. Ad eccezione di Reggio Calabria, regno incontrastato di Francesco Cannizzaro, dove Forza Italia ha davvero raccolto percentuali importanti, per il resto delle province e delle città capoluogo si è registrato tutt’altro che un successo per il partito del presidente di Regione. Basta soltanto citare Cosenza, la sua città».

«Qui Forza Italia è la quinta forza con una percentuale tra le più basse raggiunte in regione – ha concluso –. Formulo, infine, gli auguri di buon lavoro a Flavio Stasi, Maria Teresa Aiello, Peppe Ranù e Vincenzo Ventimiglia, rispettivamente sindaci eletti della città di Corigliano Rossano, Mirto Crosia, Rocca Imperiale e Villapiana». (rrc)

L’OPINIONE/ Giovan Battista Perciaccante: Partecipare al voto per determinare le scelte sul nostro futuro

di GIOVAN BATTISTA PERCIACCANTETra pochi giorni, più di quattrocento milioni di cittadini europei avranno la possibilità di scegliere i loro rappresentanti in seno al Parlamento europeo ai quali affidare la costruzione della futura Europa.

Invito i cittadini a recarsi alle urne per non mancare questo importante appuntamento dal quale dipendono le scelte strategiche su come si dovranno affrontare le sfide di vasta portata, tanto politiche che economiche e sociali, che attendono i Paesi, i cittadini e le imprese.

“L’errore più grave che si possa commettere  è quello di considerare l’Europa come un’istituzione lontana ed apparentemente ininfluente rispetto alla nostra quotidianità ed alle questioni più immediate e stringenti come il lavoro, la sanità e la domanda di una complessiva e migliore qualità della vita.  In realtà, sono proprio le future scelte dell’Unione Europa quelle che influiranno in maniera determinante sulla possibilità di miglioramento o peggioramento delle condizioni di vita e di lavoro dei cittadini italiani.

In un momento storico caratterizzato da contrapposizioni e lacerazioni politiche con un paventato ritorno ai nazionalismi, cui è da aggiungere una diffusa ed immediatamente tangibile fragilità sociale, con evidente crescita delle diseguaglianze i cittadini e le imprese sono indotti ad avvertire uno spiacevole senso di instabilità, sentendosi disorientati rispetto a cambiamenti che si susseguono a velocità tumultuosa ed a vere e proprie mutazioni tecnologiche e sociali che spesso si faticano ad interpretare. Per dare risposte efficaci alle sfide che ci attendono e che a ben ragione fanno ritenere che questo sarà un anno cruciale per la democrazia in molte parti del mondo, abbiamo bisogno di un’Europa più forte e coesa. 

In un contesto globale in continua evoluzione, pieno di nuove minacce e opportunità, nessun singolo paese può immaginare di essere in grado di potercela farcela da solo. Quello che serve è un’Unione europea forte, unita e capace di difendere i nostri valori, il nostro stile di vita e i nostri interessi, con stringenti ed efficaci politiche industriali e di investimento capaci di raccogliere le sfide economiche, sociali e ambientali in atto, che sappiano dare la giusta priorità agli investimenti in infrastrutture sostenibili, in ricerca e sviluppo di nuove tecnologie capaci di accompagnare il processo circolare in atto verso energie rinnovabili ed a basso impatto.

È solo partecipando in maniera massiccia al voto per le prossime elezioni europee che tutti noi possiamo concorrere in maniera attiva a determinare le scelte sul nostro futuro.

Un’Europa con regole condivise, dei popoli e non degli egoismi nazionali, capace di promuovere un modello che possa soddisfare l’ambizione di assicurare pace, prosperità e protezione per i giovani, le famiglie e le imprese ed essere un attore di primo piano nello scacchiere globale. (gbp)

[Giovan Battista Perciaccante è presidente di Confindustria Cosenza]

Coalizione Straface: Le ‘mmasciate sono del sistema Stasi

La Coalizione a sostegno di Pasqualina Straface sindaco della Città di Corigliano-Rossano, ha evidenziato come «se c’è qualcuno che ha istituzionalizzato e fatto diventare legge occulta di questa città il sistema delle ‘mmasciate, questo, è sicuramente Flavio Stasi che ha trasformato il Comune in un vero e proprio bancomat a servizio di amici, associazioni amiche ed amici degli amici».

«Se c’è qualcuno – ha proseguito la coalizione – che in questi anni ha seminato terrore nella macchina comunale osteggiando in tutte le maniere la diversità di pensiero e ricercando con tutti i modi eventuali dipendenti o funzionari non simpatizzanti della sua linea, del suo metodo amministrativo, delle sue pretese ed anche delle sue ritorsioni, questo, è Flavio Stasi».

«Basterebbe solo pensare – si legge ancora – che, invece di fare concorsi per dirigenti e, quindi, inseguire il merito, la qualità, l’efficacia e l’efficienza, merito che non ha ricercato in nessuna delle iniziative, gare e affidamenti che lo hanno visto sempre come vero burattinaio dietro le quinte, si è circondato solo ed esclusivamente di dirigenti reclutati direttamente con la procedura ex art. 110 in modo da poterne controllare e condizionare ogni respiro».

«Stiamo ricevendo, quotidianamente – ha riferito la Coalizione – fiumi e fiumi di cittadini che vengono a denunciare le ‘mmasciate di amministratori che pare prometterebbero di chiudere un occhio su piccoli e grandi abusi edilizi, che sembra garantirebbero di risanare obbrobri o piccole e medie irregolarità e che continuerebbero ad affidare piccoli e medi incarichi per lavori non assolutamente urgenti che vanno dalla ripulitura di e restauro di facciate fino al rifacimento di ringhiere in ferro battuto in piazze di centri storici completamente degradati».

«Siamo di fronte – continua la nota della Coalizione – ad un sindaco che non soltanto ha allontano le due comunità dissipando i fondi destinati a consolidare la fusione, che non soltanto non ha progettato né aperto alcun cantiere per una grande opera per questa città; che non soltanto ha cancellato il nome della nostra città d’arte da tutte le mappe storiche, architettoniche e turistiche, ma che ha letteralmente distrutto le finanze e la stabilità economica del Comune».

«Altro che guerra in Ucraina, crisi energetica e altri disastri – si legge nella nota – gli 8 milioni di bollette non pagate, per i quali la Prefettura ha già mandato una diffida al Comune, derivano dalla irresponsabilità ed incapacità di governo e dallo spreco di risorse destinate ad altro come ad esempio i diversi milioni di euro, sottratti al pagamento delle bollette e spesi per concerti di un’ora. Questo è stato ed è Stasi. Altro che città libera».

«Corigliano – Rossano è oggi – viene evidenziato – completamente ipotecata da un bilancio comunale allo sfascio con 130 milioni in cinque anni di trasferimenti complessivi che non si sa come sono stati spesi; una diminuzione di cassa che è passata da 8 milioni a poco più di 600 mila euro, un aumento dell’indebitamento del 130% e con tre parametri deficitari certificati che pongono il bilancio comunale in una condizione di pre-dissesto. Una situazione che sta mettendo a rischio ogni mese lo stesso pagamento degli stipendi dei dipendenti».

«Tutti i soldi destinati alla fusione – si legge – sono stati e continuano ad essere sperperati fino all’ultimo anche, forse, in funzione elettorale, così come mostrerebbero i fatturati importanti ed i contributi altrettanto importanti erogati dall’Esecutivo Stasi negli ultimi anni, mesi e giorni a titolari di ditte affidatarie di lavori ed associazioni, oggi candidati con Stasi».

«Ecco la rivoluzione di Stasi – conclude la nota – quella dei debiti, dello spreco del denaro pubblico e della macchina comunale trasformata in un sistema di potere autoreferenziale e distruttivo di ogni speranza di crescita per la città». (rcs)

Elezioni a Vibo, Libera e Insieme per il Bene Comune propongono “Il Patto per la Città di Vibo”

Un Patto per la Città di Vibo Valentia, per indurre elettrici/elettori e candidate/candidati ad assumere obiettivi ed impegni reciproci di carattere programmatico, etico, democratico e concreto per il bene della comunità, legandoli  in un rapporto continuo di verifica e progettazione, fondamento di un’autentica democrazia ascendente. È la proposta avanzata dall’Associazione Insieme per il Bene Comune e il Coordinamento Provinciale di Libera Vibo Valentia in occasione delle elezioni a Vibo.

Parte integrante del patto saranno anche l‘Appello ai candidati e alle candidate” e il “Codice Etico per la buona politica” elaborati da “Avviso pubblico”, l’associazione che riunisce Enti locali e Regioni contro mafie e corruzione. 

Temi che saranno affrontati nel corso di un confronto tra i candidati a sindaco, in programma giovedì 23 maggio, alle 17.45, alla Biblioteca Comunale.

All’esito della discussione i candidati e la candidata alla carica di Sindaco, come anche quelli alla carica di Consigliere Comunale, le e i rappresentanti delle Associazioni, le singole cittadine e cittadini presenti potranno sottoscrivere il “Patto per la città”, il quale, nel caso di adesione da parte dei candidati e della candidata a Sindaco, diventerà parte integrante dei rispettivi programmi elettorali

La scelta della data non è casuale, ma in occasione del trentaduesimo anniversario della “Strage di Capaci”, la sottoscrizione del “Patto per la Città” vuole rappresentare una concreta assunzione di responsabilità di fronte alle storie di tutte le Vittime Innocenti delle mafie che hanno sacrificato la loro vita per la libertà di tutte e tutti noi.

In un momento storico caratterizzato da poca fiducia e credibilità nella politica e nelle istituzioni che si concretizza in un continuo aumento dell’astensionismo, c’è la necessità di un nuovo modo di intendere la gestione della cosa pubblica attraverso un patto e un’alleanza tra amministratrici/amministratori e cittadine/cittadini con impegni concreti e reciproci, di responsabilità e corresponsabilità per il bene della comunità. Infatti, il “Patto per la Città” si rivolge, anche, alle elettrici ed elettori chiamati ad una partecipazione attiva alla vita democratica attraverso la costituzione di una “Comunità monitorante”. (rvv)

CORIGLIANO ROSSANO – M5S: Pronti a continuare il cammino per riscatto della città

Il M5S di Corigliano Rossano ha annunciato «ufficialmente la nostra partecipazione alle elezioni amministrative del prossimo 8 e 9 giugno a sostegno del sindaco Flavio Stasi».

«Nel corso di questi ultimi 5 anni – hanno spiegato i pentastellati – con il sindaco Stasi abbiamo sperimentato un lavoro sinergico  nell’esclusivo interesse della nostra comunità, invertendo l’agire di una classe politica più interessata agli ordini delle segreterie politiche che ai servizi del territorio. Per questo insieme vogliamo proseguire verso l’obiettivo del definitivo riscatto della città».

«Il M5S con la guida del presidente Giuseppe Conte ha avviato una fase di apertura alle forze sane del territorio – si legge – che abbracciano i nostri valori fondanti. Giovani, imprenditori, cittadini provenienti dall’associazionismo, docenti, storie di lotta quotidiana contro la discriminazione sociale e di genere, insieme a donne e uomini che in questi anni con dedizione impegno e costanza hanno portato avanti le idee del M5S sono i candidati che i cittadini di Corigliano Rossano potranno scegliere nella lista del M5S alle prossime elezioni amministrative».

«Siamo pronti a metterci al servizio della nostra comunità – conclude la nota – e a lavorare instancabilmente per portare avanti una visione progressista e centrata sul benessere di una comunità che non lasci indietro nessuno. Siamo e resteremo il “mal di pancia” di quanti guardano alla politica per soddisfare l’ego personale a discapito dell’interesse della città. La nostra è una comunità aperta a chiunque voglia dare un contributo nel rispetto assoluto dei nostri valori ma prima di tutto delle persone che la abitano. Siamo e resteremo quelli del noi e non quelli dell’io». (rcs)

A Cetraro Marina il vescovo Stefano Rega incontra i candidati a sindaci

È stato un momento di dialogo e riflessione, che ha posto al centro l’importanza dell’unione e del servizio per il bene dei territori, l’incontro avvenuto a Cetraro Marina, tra il vescovo della Diocesi di San Marco Argentano-Scalea, Stefano Rega, e i candidati a sindaci e gli aspiranti consiglieri comunali.

Un incontro promosso dall’Ufficio diocesano per i problemi sociali e del lavoro diretto da don Guido Quintieri, in cui il vescovo Rega ha espresso un forte invito all’unità e alla collaborazione, sottolineando il ruolo fondamentale della Chiesa nel promuovere il benessere della persona in tutte le sue dimensioni. Ha richiamato il significato profondo del dialogo, citando le parole di Papa Francesco sulla fratellanza, l’amicizia e la comunione, evidenziando l’importanza di ascoltarsi reciprocamente per costruire un mondo migliore.

«Vi ringrazio per questa bellissima prospettiva che emerge da questo incontro – ha detto mons. Rega – che manifesta la volontà e il desiderio di camminare insieme. Il nostro invito è proprio questo: unirci e creare sinergia, un’alleanza per il bene dei nostri territori. Come Chiesa, sappiamo che il bene della persona è fondamentale. Come recita un vecchio detto, “Il progresso è il nostro bene”. Ci preoccupiamo per l’uomo in tutte le sue dimensioni e per tutte le persone, senza distinzioni né separazioni. La persona è un’unità indivisibile, non separabile in spirito e corpo, come magari si pensava in passato. Per noi, il benessere della persona è una priorità».

Il Vescovo si è poi soffermato sulle sfide che affliggono le comunità locali, come il lavoro, la sanità e le povertà educative, ribadendo la necessità di un impegno comune per affrontarle. Ha richiamato il senso del servizio come principio fondamentale, sottolineando che eccellere significa prima di tutto servire.

Un appello particolare è stato rivolto ai cristiani e a coloro che si dedicano alla politica, invitandoli a promuovere i valori umani e cristiani e a contrastare la diffusa sfiducia verso le istituzioni. Monsignor Rega ha inoltre evidenziato l’importanza di aiutare la comunità a sognare, incoraggiando la ricerca di obiettivi nobili come la pace e il dialogo.

«Mi rivolgo anche ai cristiani nei nostri gruppi e associazioni, nonché a coloro che si dedicano alla politica – ha sottolineato il Presule –. Ciascuno di noi può contribuire positivamente, portando avanti i valori umani e cristiani. Grazie perché vi impegnate a contrastare le difficoltà e la diffusa sfiducia verso le istituzioni. Dobbiamo lavorare per riconquistare fiducia, specialmente nelle istituzioni e nella politica, che è la forma più alta di servizio verso la persona».

Infine, il Vescovo ha richiamato alla responsabilità nell’uso delle parole durante le competizioni elettorali, invitando a un dialogo costruttivo e sereno. Ha citato esempi significativi di impegno civile, come quello di Don Giuseppe Dossetti e Don Peppe Diana, sottolineando l’importanza di coinvolgere attivamente la comunità nella costruzione di un futuro migliore.

L’appello del Vescovo Stefano Rega richiama i principi della dottrina sociale della Chiesa, ponendo al centro l’uomo e il bene comune. Un richiamo all’unione, al servizio e alla solidarietà, fondamentali per costruire una comunità più giusta e inclusiva per tutti.

Per il vescovo Rega: «È bello incontrarvi anche nei vari momenti in cui le comunità si riuniscono per celebrazioni, convegni o altre attività. È bello vedere la vostra presenza e quella dei sindaci vicini, testimoniando una bella comunione, un’alleanza, una sinergia e una collaborazione sul territorio».

«Questo è molto bello e diventa una testimonianza importante – ha sottolineato –. Anche noi abbiamo bisogno di essere incoraggiati e entusiasmati da voi, e questo ci sostiene molto. Potete veramente dire di avere un amico nel vescovo che vi sta vicino, vi sostiene e vi accompagna con affetto, comprendendo le fatiche e le gioie di questo territorio. Personalmente, ho sempre apprezzato la ricchezza e la bellezza di questa terra». 

Ha ringraziato per la partecipazione e ha evidenziato l’importanza del dialogo e dell’ascolto con le comunità locali. Ha sottolineato la necessità di valorizzare le potenzialità della Calabria e ha incoraggiato a superare la sfiducia e a osare. Ha ringraziato per le parole chiave che lo guideranno nel suo servizio pastorale per il prossimo anno.

Hanno successivamente preso la parola  i candidati alla carica di sindaco presenti nell’assemblea.

Felice Amoroso, aspirante sindaco di Verbicaro, ha sottolineato l’importanza della politica come un’attività nobile e pulita, da abbracciare pienamente anziché evitare. Richiamando le parole del Vescovo, Amoroso ha invitato alla costruzione collaborativa durante la campagna elettorale per creare soluzioni utili per la comunità locale.

Egli promuove l’approccio responsabile e competente nel comprendere il territorio e nel proporre idee adatte alla realtà locale, mirando a generare entusiasmo e coinvolgimento nella comunità. Amoroso ha  sottolineato l’importanza del rispetto delle persone e delle istituzioni come fondamenta di una politica sana e orientata al confronto costruttivo. Infine, egli ha identificato l’innovazione sociale come una priorità cruciale per affrontare le sfide attuali, proponendo soluzioni concrete per migliorare la qualità della vita delle comunità locali e promuovere una ripartenza basata su idee diverse e orientate al cambiamento positivo.

Angela Barbiero, candidata per un secondo mandato come sindaco di Buonvicino, ha presentato la sua candidatura insieme al suo gruppo con l’obiettivo di continuare il lavoro avviato nella comunità. Il suo impegno è focalizzato sull’eccellenza nella salute, nel lavoro sul territorio e soprattutto sulla vicinanza alle persone, come dimostra il suo slogan “politica vicina alle persone, amministratori vicini alle persone”.

Barbiero  ha sottolineato l’importanza di sognare e proiettarsi verso il futuro mantenendo un ottimismo necessario per affrontare le sfide quotidiane. Ha ringraziato  monsignor Stefano Rega per il suo costante impegno e sostegno alla comunità, riconoscendo l’importanza della sua comunicazione e riflessione mentre si preparano per la nuova sfida elettorale.

Luigi Bloise, candidato alla carica di sindaco del comune di Santa Domenica Talao, si è rivolto ai  presenti con gratitudine, ringraziando il Vescovo per il suo sostegno morale per tutti i candidati. Ha sottolineato l’importanza di agire per il bene della comunità e ha promesso di condurre una campagna elettorale basata su toni pacati e costruttivi.

Bloise ha espresso la speranza che anche le altre liste adottino un approccio simile, poiché considera importante mantenere un clima civile e adulto durante il processo elettorale.

Il candidato a Sindaco Davide Bufano, consigliere uscente ed ex assessore del comune di Santa Caterina Albanese, ha espresso ringraziamenti al vescovo Rega per la sua stimolante lettera, che ha evidenziato l’impatto diretto della politica sulla comunità e promosso la sinergia tra le persone. Bufano ha annunciato che la campagna elettorale affronterà punti nel programma, ispirandosi alla lettera del Vescovo per rendere la campagna non solo politica, ma anche culturale e civica. Bufano ha, infine, augurato una campagna elettorale  tranquilla basata su trasparenza e vicinanza ai cittadini, riproponendo un progetto di trasparenza per il futuro. 

Carmine Cirimele, candidato a sindaco di Verbicaro, ha evidenziato due punti chiave della lettera di mons. Rega. Prima di tutto, ha sottolineato l’importanza che i giovani restino nel Sud  per la vera crescita del territorio, proponendo di coinvolgerli attivamente sia a livello politico che sociale per contrastare  lo spopolamento verso il Nord.

In secondo luogo, ha sottolineato la necessità di condurre una campagna elettorale pacifica, nel rispetto reciproco tra candidati e cittadini, allo scopo di affrontare insieme il problema della disoccupazione, soprattutto nei piccoli paesi, per promuovere una maggiore partecipazione politica e contrastare l’astensionismo elettorale.

Igor Cozza, candidato a sindaco di Santa Caterina Albanese ha sottolineato il compito importante di valorizzare i comuni calabresi e portarli al livello che meritano, in linea con l’ispirazione fornita dal Vescovo. Ha evidenziato l’importanza di riportare la politica al suo valore, affrontando l’astensionismo evidenziato nella lettera del Vescovo con umiltà e determinazione.

Cozza ha sottolineato il bisogno di ridare speranza sia ai giovani che agli anziani, promettendo di rappresentare al meglio i cittadini  ascoltando con umiltà i loro bisogni. Ha invocato il sostegno di tutti per questa missione importante e ha concluso esortando tutti a procedere con determinazione.

Gioberto Filice, da poche ore ex sindaco di Cervicati, ha evidenziato alcuni punti cruciali della lettera aperta di mons. Rega, considerandola pregnante in vista delle prossime elezioni. Prima di tutto, ha sottolineato l’importanza dell’atteggiamento di servizio nella vita politica, ribadendo la necessità che i governanti siano al servizio della comunità anziché perseguire il potere personale. Ha espresso l’urgenza di recuperare la vocazione originaria della politica come servizio alla collettività, specialmente in un contesto dominato dagli interessi individuali e collettivi.

Filice ha parlato, inoltre, dell’importanza di incoraggiare la comunità a sognare, specialmente in una regione considerata periferica in molti settori. Ha sottolineato la necessità di promuovere una mentalità che favorisca il coraggio, la fiducia nella vita e la capacità di sognare un futuro migliore nonostante le sfide economiche e sociali. Infine, ha affrontato la questione delle alleanze, dichiarando che la lista civica di cui fa parte mira a difendere l’autonomia del piccolo paese di Cervicati e a opporsi ad accorpamenti con comuni più grandi. Tuttavia, ha sottolineato l’apertura alla collaborazione e alla comunione con altre comunità, sia a livello locale che internazionale, evidenziando l’importanza di prendere decisioni sulla base di motivazioni non esclusivamente economiche.

Annarita Guaraglia, candidata a sindaco di Malvito, ha espresso gratitudine a mons. Rega per la stimolante lettera che ha spinto il suo gruppo di giovani candidati a riflettere. La loro prima candidatura è motivata dal desiderio di investire nella crescita per il territorio, sfidando il sentimento di rassegnazione diffuso. Non accettano l’idea che nulla possa cambiare e credono fermamente nella necessità di permettere ai giovani di vivere appieno il presente.

Nonostante siano stati considerati giovani e inesperti, essi sfidano questa percezione, credendo di possedere le competenze e la volontà necessarie per fare la differenza. Infine, si propongono come “cacciatori di nuovi orizzonti”, ispirandosi all’incoraggiamento di un vescovo del Sud Italia, con l’obiettivo di risvegliare il senso di riscatto nel territorio.

Fernando Mancino, candidato sindaco di Acquappesa, ha evidenziato l’importanza della riflessione sulla libertà, soprattutto per i giovani, sottolineando la necessità che essi non siano solo il futuro, ma anche il presente della comunità. Mancino ha esposto preoccupazioni riguardo allo spopolamento, paragonandolo all’immigrazione degli anni ’50 e ’60 ma notando una differenza: la perdita non solo di manodopera, ma anche di professionisti qualificati come medici, ingegneri e architetti, a causa della mancanza di opportunità locali.

Ha identificato la disaffezione politica giovanile come conseguenza diretta di questa situazione. Infine, ha sottolineato l’importanza di rinvigorire il coinvolgimento dei cittadini nella vita amministrativa, auspicando una maggiore partecipazione attiva per fare davvero la differenza.

Jim Di Giorno, sindaco di San Donato di Ninea e candidato per il terzo mandato, ha ringraziato il Vescovo per la sua vicinanza alle istituzioni e alle persone dei nostri piccoli paesi, nonché gli altri amministratori che hanno condiviso con lui varie battaglie nel corso degli anni. Ha esaltato il senso di servizio e umiltà che ha contraddistinto la sua amministrazione.

Ha condiviso le preoccupazioni del Vescovo riguardo alla politica durante la campagna elettorale, notando un clima sempre più aspro, caratterizzato da attacchi personali anziché valutazioni sull’azione amministrativa. Ha esortato al mantenimento del rispetto reciproco e al riconoscimento del merito dei vincitori per evitare divisioni e ostilità nel comune.

Luisa Marino, candidata sindaco per il comune di Mongrassano, approcciandosi per la prima volta a questa esperienza con serenità e umiltà, manifesta una forte volontà di mettersi al servizio della sua comunità. La sua decisione di entrare in politica nasce dalla convinzione che ogni cittadino debba prendere parte all’impegno politico per il bene del paese.

Docente di inglese nella scuola secondaria, trascorre il suo tempo con i giovani, riconoscendo l’importanza dell’empatia, dell’equilibrio e della capacità di ascolto nell’educazione e nella gestione amministrativa. Come sognatrice, si impegna a contribuire al miglioramento del suo paese per creare opportunità per i giovani e realizzare i loro sogni.

Virginia Mariotti, sindaca uscente di San Marco Argentano e candidata per il terzo mandato, durante questo periodo elettorale, si impegna a incontrare i cittadini e discutere dei progetti e delle azioni previste, insieme alla quasi intera squadra. Mariotti ha sottolineato l’importanza di creare alleanze e misurare attentamente le parole, promettendo una campagna elettorale equilibrata e incentrata sulle proposte e i temi che interessano alla comunità. Ha auspicato di trasmettere al popolo una visione concreta per contribuire alla crescita della sua città, con particolare attenzione ai temi della legalità e della giustizia sociale.  

Achille Ordine, candidato a sindaco di Diamante, ha posto l’accento su due aspetti chiave per una dialettica politica corretta. Prima di tutto, ha evidenziato l’importanza del rispetto dell’avversario, invitando al confronto sulle idee. Inoltre, ha ribadito l’importanza del perseguimento della coesione sociale, con particolare attenzione alla centralità della famiglia come veicolo dei valori autentici. Infine, ha concluso auspicando un confronto sereno durante la campagna elettorale e la fase amministrativa successiva, con l’obiettivo di innescare un esempio virtuoso che possa contribuire alla crescita della società.

Salvatore Paolino, candidato a sindaco di Santa Domenica Talao, ha apprezzato il richiamo alla fiducia nella politica come “Nobile arte”, secondo gli insegnamenti della dottrina sociale della Chiesa. Ha ribadito il suo impegno per contribuire alla solidarietà e alla giustizia sociale, opponendosi alla cultura della forza economica e politica. Infine, ha ringraziato monsignor Rega per aver ricordato l’importanza della lotta contro l’autonomia differenziata e ha sollecitato la Diocesi ad intraprendere l’iniziativa della scuola di formazione politica.

Marcello Pascale, candidato sindaco del Comune di Diamante, ha sottolineato l’importanza di “misurare le parole” in campagna elettorale, poiché queste possono avere conseguenze nel tempo e causare divisioni. Ha ribadito l’invito a lavorare solo per il bene della comunità, concentrandosi sui programmi e sui progetti senza cadere nel personalismo. Ha anche riflettuto sul distacco dei giovani dalle comunità e dai territori esortando a dare voce ai giovani anziché lasciarli ai margini.

Pino Pascale, candidato sindaco del Comune di Diamante,  ha ricordato l’incontro con il cardinale Zuppi che li ha esortati a essere portatori di speranza. Ha fatto eco a quest’invito, sottolineando l’importanza di trasformare speranza e sogni in realtà attraverso l’impegno nell’amministrare le comunità. Infine, ha invitato tutti a prendere in considerazione “la meravigliosa lettera ricevuta da mons. Rega”, suggerendo che possa diventare il regolamento per le future campagne elettorali, auspicando che l’adesione a tali principi possa portare beneficio alle comunità.

Vincenzo Russo, candidato a sindaco di San Donato di Ninea, ha  espresso la speranza che quanto scritto nella lettera da mons. Rega si realizzi effettivamente. Russo ha condiviso la propria storia personale, nato a San Donato di Ninea ma successivamente trasferitosi a Venaria nei pressi di Torino insieme alla sua famiglia durante gli anni sessanta.

Ha ricordato alcune esperienze vissute durante la sua gioventù, sottolineando come i valori cristiani e familiari siano sempre stati fondamentali nella sua vita. Nonostante non sia più giovane, ha sottolineato che il tempo testimonia chi è e quali principi lo guidino. Infine, ha accettato la sfida di amministrare San Donato di Ninea, consapevole delle grandi responsabilità che ciò comporta, ma pronto ad affrontare i molteplici problemi che il territorio presenta.

Giuseppe Sacco, candidato a Sindaco di Mongrassano, ha dichiarato di aver deciso di scendere in campo dopo aver accumulato esperienza nella politica e nelle istituzioni sin da giovane. Ha sottolineato la passione per la politica che ha sempre caratterizzato la sua vita, partecipando attivamente ai movimenti giovanili fin dai tempi delle scuole superiori.

Attualmente vicesindaco di Mongrassano ha accettato questa sfida con una nuova squadra, con un’età media di 36 anni, composta da persone di varie professioni e fasce d’età, ha evidenziato l’importanza di dare spazio alle nuove generazioni. Ha augurato che la campagna elettorale possa essere svolta con educazione e rispetto, evitando attacchi personali e sperando che la politica sia sempre esercitata come servizio alla comunità.

Giulio Serra, candidato a Sindaco a San Marco Argentano, ha riflettuto sui cambiamenti evidenziando la mancanza di formazione e sostegno per i giovani che si avvicinano alla politica. Serra ha esortato i giovani coinvolti nelle candidature a condurre una campagna elettorale positiva e ha auspicato un rinnovamento nella classe politica.

Ha evidenziato il problema dell’astensionismo e della mancata realizzazione dei programmi elettorali, che porta alla disillusione degli elettori. Ha ringraziato il Vescovo per la lettera ricevuta e per l’impegno pastorale dimostrato nel primo anno in mezzo a noi. 

Felice Spingola, candidato a Sindaco di Verbicaro, ha evidenziato il problema dell’astensionismo politico, al 51%, che è il più grande partito della Calabria, sottolineando l’importanza di comprendere le ragioni dietro questa mancanza di partecipazione. Ha poi discusso della deriva autoritaria delle democrazie occidentali, notando un cambiamento rispetto al passato, quando l’Europa rappresentava un punto di riferimento per i valori.

Ha citato la situazione geopolitica internazionale, esprimendo preoccupazione per il coinvolgimento in conflitti esterni. Infine, ha affrontato temi come il bene comune, il sostegno ai giovani e alle famiglie, evidenziando la necessità di lavorare sull’assistenza agli anziani, già inclusa nei suoi programmi elettorali.

Francesco Tripicchio, candidato per il secondo mandato a sindaco di Acquappesa, ha riconosciuto l’importanza delle iniziative promosse dalla Diocesi per coinvolgere i giovani nella politica, considerandole un antidoto all’indebolimento della partecipazione. Ha sottolineato l’invito a condurre una campagna elettorale basata su argomenti e toni elevati, anziché su contrasti personali, evidenziando la centralità del bene comune rispetto agli interessi individuali. Tripicchio ha concluso ribadendo la necessità di dialogo e collaborazione tra “vincitori e vinti” dopo le elezioni.

Vincenzo Vuono,  candidato a Sindaco di San Donato di Ninea pur non definendosi un politico nel senso tradizionale, ha sottolineato di aver dedicato quasi 40 anni al servizio della collettività, ponendo sempre al centro il bene della persona. Ha richiamato i principi della dottrina della Chiesa, in particolare il rispetto, l’umiltà e l’ascolto, che hanno guidato il suo operato quotidiano.

Ha evidenziato l’importanza del concetto di “servizio”, che ha sempre interpretato nel vero senso della parola: servire. Concludendo, ha ribadito di essersi sempre considerato un umile servitore del cittadino, evocando il motto “al servizio della gente” che ha reso cardine della sua appartenenza alla Polizia di Stato.

A conclusione dell’incontro il direttore dell’Ufficio per la pastorale sociale e del lavoro don Guido Quintieri ha ribadito l’importanza della collaborazione della Chiesa e della Politica per realizzare il bene comune, supportando i giovani e le famiglie. Ha espresso gratitudine per l’opportunità di dialogare e ha augurato buon lavoro a tutti i candidati.

Il vescovo Stefano Rega si è detto soddisfatto dell’incontro, definendolo bello e fruttuoso. (rcs)

 

NUOVA PROVINCIA E NUOVO CAPOLUOGO?
LA CITTÀ CORIGLIANO-ROSSANO CI CREDE

L’avvento della prossima campagna elettorale amministrativa a Corigliano-Rossano, dovrebbe indurre partiti e aspiranti candidati a riflettere su una serie di tematiche determinanti per il futuro di Corigliano-Rossano e dei territori limitrofi. Il momento è quanto mai propizio per abbracciare tematiche basate su programmi concreti.

Imperativo dovrà essere il superamento di personalismi e scontri di basso profilo. Gli stessi scontri che, storicamente, hanno alimentato disillusione e incultura, radicando il ritardo che la Città sibarita sconta rispetto altri contesti calabresi. Se da un lato le vecchie classi dirigenti non sono state garanzia d’affidabilità, dall’altro le nuove generazioni politiche non sempre sono riuscite a rappresentare innovazione e speranza. Quello che serve, adesso, in questo preciso momento storico, è la promozione e la messa in campo di pensieri innovativi e idee sfidanti che possano rilasciare un vero e proprio rinnovamento culturale, capace di ridare slancio alla Comunità jonica.

È tempo di smetterla con i discorsi di pancia e con un linguaggio fatto da slogan pseudo-moralisti. Tale linguaggio, fatto salvo chi si limita alle battaglie di tastiera per poi prostrarsi all’arrivo dei conquistatori esterni al territorio jonico, ha ormai stancato la maggior parte del corpo elettorale. I tempi sono maturi per adottare una visione del territorio che offra alla città di Corigliano-Rossano e al dirimpettaio territorio jonico una prospettiva di crescita e sviluppo sostenibile.

Vieppiù, le circostanze impongono di pensare a progetti che possano rilasciare benessere riequilibrando scriteriate sperequazioni regionali. Non per ultimo, l’applicazione di azioni volte al riconoscimento della pari dignità territoriale jonica rispetto altri contesti più emancipati in Calabria.

Chiaramente, il focus dell’agenda politica dovrà essere concentrarsi sull’emergenza occupazionale. Quest’ultima, rappresenta una ferita aperta nella comunità di Corigliano-Rossano e dell’Arco Jonico tutto. Bisognerà trovare quei sistemi atti a cauterizzare detta ferita che, altrimenti, rischia di incancrenirsi. Certamente, non si può sperare di risolvere la partita concentrando sforzi e programmi elettorali su questioni come la realizzazione di qualche tratto della statale o una lunetta sui binari della jonica.

Tantomeno, immaginare che la vicenda occupazione possa essere liquidata con l’arrivo di Nuovo Pignone. Significherebbe, invero, spingersi verso un vicolo cieco. È necessario auspicare riflessioni profonde, proponedo all’elettorato progetti che possano riverberare concretamente crescita sociale ed economica.

Per le motivazioni su richiamate, rivolgiamo agli attuali Candidati in campo: il sindaco Stasi, l’on. Straface, il consigliere Salimbeni, l’attivista Piattello e a tutte le forze politiche e civiche che appoggiano e appoggeranno i nominati uomini di punta, una sfida di autodeterminazione per il bene della Città e del territorio tutto.

La chiave di svolta per il futuro di Corigliano-Rossano risiede nell’assunzione di coraggio e lungimiranza da parte della Classe Politica. Dovrà essere perentoria l’adozione di programmi elettorali lungimiranti, affinché si possa trasformare la terza Città della Calabria in un polo attrattivo per gli investimenti e lo sviluppo socio-economico. Programmi che, nella loro stesura, dovranno confermare, anche e soprattutto, la capacità di uomini e partiti di essere scevri da condizionamenti esterni al territorio jonico.

Anche per dimostrare, una volta per tutte, la capacità di autonomia decisionale degli attori protagonisti verso la Città. Senza lasciarsi influenzare e guidare dalle imposte dettature covate nelle segreterie politiche centraliste che, in riva allo Jonio, dettano le agende politiche da diversi decenni.

La proposta di elevare Corigliano-Rossano a Capoluogo di una nuova Provincia, insieme a Crotone, rappresenterebbe un passo fondamentale verso la ristrutturazione politico-amministrativa del nostro territorio. Una provincia demograficamente importante avrebbe accesso diretto alle decisioni politiche regionali, aprendo nuove opportunità di crescita e progresso. Un’idea di sviluppo non contrapposta ai Capoluoghi storici della Regione, ma che si pone lo sfidante obiettivo di riequilibrare un deviato “Sistema Calabria”; incardinando i suoi principi su basi d’equità e giusto dimensionamento demografico e territoriale degli ambiti regionali.

È evidente, quindi, che l’elevazione della Città a Capoluogo rappresenterebbe la vera chiave di svolta per il nostro futuro e, insieme a Crotone, ovviamente, di vero rilancio dell’intero Arco Jonico. Una nuova Provincia con una popolazione di circa 400mila abitanti avrebbe un peso significativo nelle decisioni politiche regionali ed extraregionali.

Non già, quindi, un processo di semplice elevazione a Capoluogo, tra l’altro non suffragato dai numeri di cui la Sibaritide autonomamente dispone. Piuttosto, un progetto di spessore e valore aggiunto rispettoso dei criteri richiesti dalla norma in materia di giusto parametro demografico e territoriale. La storia ha dimostrato quanto inutile sia stata la creazione di piccole Province come Vibo, Crotone, Biella, Verbania, Fermo, ecc. Questi contesti geo-politici, infatti, sono rimasti fuori dalla gestione dei grandi interessi nei relativi contesti regionali. È importante assurgere al richiamato ruolo, ma, ancor più, farlo coaudiuvati da  una demografia importante e dimensionata al resto degli ambiti già consolidati.

Vieppiù, lavorare alla costituzione di un’area metropolitana Crotone-Gallipoli, promuovendo la cooperazione tra i 24 porti presenti nell’area, potrebbe essere una mossa strategica per valorizzare le risorse lungo la baia jonica. Quindi, favorendo la genesi di consorzi turistici-agricoli-industriali tra i Comuni rivieraschi calabro-appulo-lucani che si affacciano sullo specchio d’acqua del golfo di Taranto.

L’illustrato progetto, dovrebbe essere alla base di un concreto e reale programma elettorale e politico da parte di tutti i candidati in campo. Per attuarlo non sarebbero richiesti investimenti finanziari da parte dello Stato. Invero, basterebbero impegno, volontà e coraggio nelle scelte politiche.

È arrivato il momento che la Politica tutta, almeno quella scevra da legami a doppio filo con gli ambienti del centralismo storico, raccolga questa sfida di dignità e rigenerazione sociale.

Una città, Corigliano-Rossano, nata senza una sua anima ben definita, ma alla ricerca di uno scopo preciso: dare una speranza al suo popolo e ai popoli ad essa riconducibili e bisognosi di una guida. Senza la richiamata speranza, la Città jonica, rischia di non avere alcuna certezza del futuro. Vieppiù, perdendo ogni possibilità di disegnare su un foglio bianco e pulito gli obiettivi a cui ambire. Recuperiamo e riscriviamo tutti, pertanto, un rinnovato senso d’appartenenza alla causa  comune.

Tuttavia, per fare questo, bisogna avere una visione. Soprattutto, c’è necessità di uomini e donne capaci e in grado di guardare con passione e fiducia al loro comune interesse: dare alla nuova città concrete prospettive  di sviluppo. Prospettive, invero, mancate ancor prima che il processo di sintesi amministrativa si compiesse; quando, ancora, la Città, oggi unica, si presentava come due anime urbane e territorialmente separate.

Ricombiniamo, infine, processi policentrici che partendo dal cuore della municipalità sibarita si estendano a tutte le Comunità ricadenti nel vasto contesto dell’Arco Jonico sibarita e crotoniate.

In caso contrario, continueremo a vivacchiare ascoltando inutili cantilene dai palchi elettorali, senza mai cogliere appieno le opportunità che il futuro ci offre. (Comitato Magna Graecia)