Estate: la crisi del turismo marino. Orsomarso e Nucera, due iniziative

L’assessore regionale al Turismo e alle Attività Economiche, Fausto Orsomarso, ha annunciato l’avvio di una serie di confronti e conference call con i rappresentanti di tutti i settori coinvolti, dalle imprese ricettive e alberghiere a quelle balneari, dai tour operator alle agenzie di viaggio.

Giovedì, inoltre, è previsto un incontro con i sindacati e venerdì con le associazioni di categoria.

«Diamo vita ad una vera e propria unità di crisi del settore –ha spiegato l’assessore regionale Orsomarso – le cui proposte arriveranno nella prossima settimana sul tavolo della task force economica presieduta dalla presidente Santelli. Noi guardiamo con fiducia alla possibilità di poter recuperare parte della stagione estiva 2020,  prevedendo una ripresa graduale almeno a metà giugno e adeguando le attività alle eventuali misure di distanziamento sociale che saranno ancora in atto».

«Non possiamo naturalmente decidere da soli – ha proseguito l’assessore regionale Orsomarso – ma anche in Calabria vogliamo supportare le proposte avanzate a livello nazionale, che prevedono la possibilità per gli operatori di accedere alle strutture balneari e alle spiagge per prepararle e attrezzarle in vista della ‘fase 2’ e la necessità di dare una chiara indicazione ai Comuni  affinché  vengano estese  le concessioni al 2033 per dare certezza alle imprese e consentire l’utilizzo degli strumenti del Dl liquidità».

«Inoltre – ha aggiunto l’assessore regionale Orsomarso –considerato che con ogni probabilità sarà ancora necessario evitare l’assembramento di persone, bisognerà pensare ad una nuova definizione dei distanziamenti, alla previsione degli eventi da consentire, ma anche il sostegno alle attività di sanificazione delle strutture e di informazione all’utenza. Naturalmente sono necessarie misure di sostegno, di carattere nazionale ed europeo, per consentire alle imprese del settore turistico e ricettivo di superare la crisi».

«La tutela della salute dei cittadini – ha proseguito l’assessore regionale Orsomarso – è il nostro interesse primario, ma non possiamo trascurare l’impatto dell’emergenza sanitaria sull’economia della Calabria, in questo caso su quella turistica e balneare, oltre che sulla necessità di recuperare il benessere psico-fisico dei cittadini dopo lunghe settimane di isolamento. Vogliamo garantire a tutti la possibilità di godere del nostro mare e delle nostre spiagge nel pieno rispetto delle misure sanitarie».

Giuseppe Nucera, imprenditore e presidente del Comitato La Calabria che vogliamo, ha ribadito che «gli stabilimenti rappresentano un importante settore per la rinascita non solo economica ma anche morale dell’Italia e della Calabria in particolare. Serve una deroga per dare il via ai lavori».

Negli ultimi giorni, infatti, il dibattito riguardo gli stabilimenti balneari ha coinvolto tutte le regioni d’Italia che si affacciano sul mare, e secondo Giuseppe Nucera la Calabria con i suoi quasi 800 chilometri di costa non può stare a guardare.

«Anche se l’emergenza Coronavirus – ha dichiarato Nucera –purtroppo ancora non rende chiare tempistiche e modalità di quello che sarà il ritorno alla normalità, bisogna iniziare a lavorare per farsi trovare pronti in vista dell’estate».

«Montaggio e manutenzione di uno stabilimento balneare – ha proseguito Giuseppe Nucera – richiedono un investimento in termini di tempo, risorse economiche e umane. Non si potrà aspettare l’ultimo secondo per dare il via libera ai lavori, altrimenti la stagione estiva sarà compromessa in partenza».

«In alcune regioni d’Italia, Liguria e Abbruzzo ad esempio – ha proseguito Nucera – i lavori di manutenzione sono già iniziati. Sono certo che anche in Calabria, attraverso un’apposita ordinanza della Regione, si possa iniziare presto a lavorare in vista della prossima estate. A tal proposito, oggi ho avuto un colloquio telefonico con l’assessore ai Lavori Pubblici della Regione Calabria, Domenica Catalfamo. A lei ho rappresentato l’urgenza e la drammaticità della situazione, che necessita di interventi immediati».

«Bisogna dare ai balneari – ha proseguito Nucera – la possibilità di ritornare nei propri stabilimenti per realizzare quei lavori in grado di rendere operative le strutture. In Calabria sono circa 2500 gli stabilimenti balneari, più di 20 mila le unità lavorative. Se per l’estate 2020 saranno confermate le prescrizioni della distanza di sicurezza tra persone, per garantire il mantenimento della forza lavoro del 2019 serve una deroga che conceda agli stabilimenti balneari maggiori spazi e aree di concessione demaniale».

«Si tratta – ha proseguito Nucera – di un atto di coraggio possibile da realizzare, considerato che grazie alla vastità delle nostre coste rimane ugualmente spazio notevole per le spiagge libere. Il mare della Calabria è una meravigliosa bellezza, fonte di benessere fisico e morale che attrae turisti dal resto d’Italia e dall’estero. Soprattutto in un momento così complicato come quello che stiamo vivendo, la prossima estate sarà ancora più impellente la necessità per tutti gli italiani di recarsi al mare».

«Ovviamente – ha concluso Nucera – questo potrà accadere solo nel pieno rispetto delle normative e delle disposizioni che il Governo emanerà per contrastare la diffusione del Covid 19. Intanto però bisogna mettersi a lavoro per non farsi trovare impreparati. Gli stabilimenti balneari rappresentano un importante settore per la rinascita non solo economica ma anche morale dell’Italia e della Calabria in particolare». (rcz)

Con l’antologia “Eppur in casa sto” di Pellegrini il ricavato all’Ospedale di Cosenza

Una antologia che raccoglie le 10 poesie e i 10 racconti selezionati come vincitori del concorso – online – indetto da Pellegrini EditoreEppur in casa sto. Racconti e poesie in tempi di quarantena a cura di Antonietta Cozza.

Il concorso ha visto la partecipazione di 400 elaborati, tra un racconto breve inedito o una poesia inedita in lingua italiana, il cui tema è stato il restare a casa.

«Attraverso racconti e poesie – si legge sul bando di Pellegrini Editore – gli autori dovranno esprimere gli stati d’animo, le sensazioni e le emozioni provate in questo tempo di clausura, di esilio forzato all’interno delle mura domestiche, a causa dell’emergenza del Coronavirus».

L’ebook si può acquistare tramite questo link e, il ricavato, sarà devoluto all’Ospedale di Cosenza.

«Il racconto in prosa o in versi ai tempi della quarantena – si legge sul sito di Pellegrini – è un antidoto per le nostre anime che hanno bisogno di argini e dighe emotive per non esondare, una sorta di cordone ombelicale che ci consente di tenerci ancorati alla forza delle parole.
Le parole, sì. Quelle straordinarie boe semantiche che si avvoltolano, si accartocciano, si tendono e stendono, si protraggono e si ritirano alla ricerca, affannosa e imperante, di un senso in questo esilio esistenziale, seppur tra le pareti domestiche. Le parole, sì. Che si interrogano e ci interrogano e hanno la forza, e il coraggio, di nominare questa strana e virale malattia che ha messo a nudo fragilità, paure, ipocondrie, solitudini». (rcs)

CATANZARO – Domani il webinar informativo su prevenzione e protezione cantieri

È in programma per domani pomeriggio, alle 15.00, sul sito di ww.scuolaedile.net  l’evento formativo – sold out – dal titolo Misure di prevenzione e protezione nei cantieri edili per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus SARS-COV-2.

L’evento, organizzato dall’Ente Scuola Edile e dal CPT delle province di Catanzaro-Crotone-Vibo Valentia, vuole rimarcare, in questo momento di emergenza, il ruolo fondamentale degli enti bilaterali dell’edilizia che continuano a rispondere alle esigenze di informazione e di formazione dei lavoratori e degli stessi datori di lavoro.

E ancora, tra gli obiettivi, fornire indicazioni operative finalizzate ad incrementare, in cantiere e negli altri ambienti lavorativi delle imprese edili, l’efficacia delle misure precauzionali di contenimento adottate per contrastare il Covid-19, in attuazione delle prescrizioni del legislatore, delle indicazioni dell’autorità sanitaria ed in coerenza con i protocolli sottoscritti dalle parti sociali.

L’evento formativo, infine, è rivolto – in forma gratuita – ai datori di lavoro, ai dirigenti, agli Rspp, agli Aspp, ai preposti, agli Rls, ai coordinatori della sicurezza e a tutte quelle figure coinvolte nell’organizzazione e nell’applicazione di quanto riportato nei protocolli stessi.

La seconda edizione, invece, è in programma per martedì 21 marzo, alle 14.45, su zoom. (rcz)

RICADI (VV) – Consegnate le prime 300 mascherine ordinate dal Comune

A Ricadi, sono state consegnate le prime 300 mascherine ordinate dal Comune, guidato da Giulia Russo, e grazie all’Associazione Punto e a Capo, distribuite alla cittadinanza.

Il sindaco, inoltre, ha ribadito «l’obbligatorietà dell’uso della mascherina» e, per chi ne fosse sprovvisto, può utilizzare un qualsiasi indumento che copra naso e bocca.

«Dopo Pasqua – fa sapere l’Associazione Punto e a Capo – arriveranno ulteriori 2400 mascherine e si potrà procedere ad una distribuzione più capillare compresi i soggetti non a rischio». (rvv)

COSENZA – I sindaci dell’Alto Jonio scrivono per la riapertura dell’Ospedale di Trebisacce

I sindaci dell’Alto Jonio cosentino hanno scritto una lettera al presidente della Regione Calabria, Jole Santelli, al Commissario Asp Cosenza, Giuseppe Zuccatelli, e al Commissario ad Acta per piano di rientro regione Calabria, Gen. Saverio Cotticelli, per chiedere, con una voce sola la riapertura dell’Ospedale G. Chidichimo di Trebisacce, già sancita dalla sentenza 1551/2015 del Consiglio di Stato e dal D.C.P.R. n° 30/2016.

«Facendo seguito a quanto già comunicato e richiesto dal sindaco di Trebisacce – si legge nella lettera dei sindaci dell’Alto Jonio – sollecitiamo un immediato riscontro e chiediamo urgente esecuzione della sentenza Consiglio di Stato e/o del decreto del Commissario ad acta 30/2016. Evidenziamo come, anche in piena emergenza Covid-19, non solo siano stati sospesi i ricoveri nella lungodegenza e non rinnovata la convenzione con gli anestesisti, fino al 20 marzo utilizzati nel PS di Trebisacce, quanto sebbene siano stati adottati degli atti amministrativi e siano stati pronunciati provvedimenti giurisdizionali, ancora ad oggi, per il presidio di Trebisacce, si vive nel perenne oblio e disinteresse. Ciò ha comportato, tra l’altro, l’impossibilità a ricorrere ai provvedimenti governativi e legislativi che consentono il reperimento urgente di personale e l’acquisto di attrezzature per fronteggiare non solo l’emergenza coronavirus, ma soprattutto le emergenze urgenze ordinarie».

«Chiediamo, pertanto – prosegue la lettera – ad ognuno per quanto di competenza, un’adeguata e necessaria attenzione, di attuare provvedimenti urgenti per consentire anche ai cittadini di questo vasto comprensorio di poter disporre di cure adeguate, nonché l’immediata attivazione e potenziamento dei servizi ospedalieri, peraltro già previsti».

«Allo stesso qual modo – conclude la lettera dei sindaci – è indispensabile e non più procrastinabile ormai avviare le procedure per l’appalto del ripristino delle sale operatorie. Si chiede, infine, un incontro urgente per meglio pianificare e programmare gli interventi».

Il primo cittadino di Trebisacce, Franco Mundo, ha sottolineato quanto sia fondamentale in questo momento per tutto il territorio e per tutti i cittadini dell’Alto Ionio fare rete, puntando insieme all’obiettivo comune della riapertura dell’Ospedale Chidichimo, ringraziando tutti i colleghi sindaci per l’iniziativa di sensibilizzazione dei vertici della sanità Calabrese intrapresa. (rcs)

CASTROVILLARI (CS) – Si moltiplicano le donazioni di derrate alimentari

A Castrovillari, si moltiplicano le donazioni di derrate alimentari: l’ultimo dalla Caserma “Ettore Manes”, che ha donato alla Croce Rossa derrate alimentari per aiutare chi è in difficoltà.

E ancora, l’Associazione Non più soli per aiutare la Casa di accoglienza per minori “Y’shua, o ancora quello degli agricoltori di Cammarata che, dopo il grande lavoro di sanificazione svolto per ben due volte sul territorio comunale, si sono autotassati per acquistare Colombe e Uova pasquali consegnandole alla Croce Rossa al fine di  distribuirle ai più piccoli con, addirittura, materiale scolastico per gli alunni, per non parlare poi delle Uova di cioccolato e Colombe offerte dai Carabinieri e donate attraverso sempre la Sezione locale della Croce Rossa. 

Anche a questi il sindaco Domenico Lo Polito, ancora una volta, ha ringraziato sentitamente per l’attenta partecipazione che esprime la volontà di non voler lasciare nessuno da solo in questo momento. 

«Esempi –  ha dichiarato il sindaco Lo Polito – che, con molti altri impreziosiscono ciò che stiamo vivendo da giorni, sotto più punti di vista, sostenendo chi sta soffrendo, più degli altri, in questa emergenza sanitaria epocale per fronteggiare la pandemia».

«Da qui il valore di tali cordate – ha proseguito il sindaco Lo Polito per il sollievo del disagio e, quindi, per chi si è visto, ad una volta, privo di tutto. Questa capacità volontaristica sta dimostrando che esiste un concreto, diffuso e partecipato sostegno, importante più di quanto possiamo pensare». (rcs)

Il segretario generale del Cisl Calabria Russo: responsabilità nella ripresa che non sarà facile

Il segretario generale del Cisl CalabriaTonino Russo, lancia un appello: «prepararsi, con senso di responsabilità, ad una ripresa che sarà tutt’altro che facile».

«È tempo, perciò – ha proseguito il segretario generale Russo – di guardare avanti e di costruire uno scenario in cui non ci siano inutili protagonismi, ma la seria e convinta condivisione di un impegno a camminare insieme».

«Dobbiamo dire con franchezza – ha proseguito Russo – che, se in queste settimane stiamo purtroppo affrontando l’emergenza Covid-19, la Calabria è tuttavia affetta anche da altri virus che conosciamo bene, per i quali è compito nostro scoprire al più presto il vaccino. Le difficoltà del Paese al Sud e in Calabria si amplificano».

«I problemi non risolti – ha proseguito il segretario generale Russo – i gap infrastrutturali, gli indicatori economici mandano inequivocabili allarmi sulla non più procrastinabile inversione di tendenza cui dobbiamo pensare oggi per il dopo emergenza sanitaria. Rischiamo una crisi drammatica: sono in gioco aziende, turismo, agroalimentare, zootecnia, servizi sociali offerti dalle realtà del Terzo settore. Dati di fine 2019 ci parlavano per la Calabria di occupazione al 40% e di disoccupazione al 21,5%; di un tasso di disoccupazione giovanile al 52%; di crescita zero in un Paese sempre più diseguale tra Nord e Sud».

«È aumentato – ha proseguito il segretario generale Russo -l’esodo di giovani (e meno giovani) verso il Nord o l’estero: il Rapporto 2019 della Svimez ci dice che, dal Sud, tra il 2002 e il 2017 si sono registrati oltre 2 milioni di emigrati, di cui 132.187 nel solo 2017. Di questi ultimi, 66.557 sono giovani (50,4%, di cui il 33% laureati). Spostarsi per cercare altrove il lavoro che qui non si trova è un diritto, ma non dev’essere un obbligo».

«Il senso di comunità che – paradossalmente – si è fatto strada in questi giorni di isolamento – ha proseguito il segretario generale Russo – deve essere messo a valore per recuperare quella coesione sociale generatrice di solidarietà cui in più occasioni ha fatto saggiamente riferimento il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella».

«Come se ne esce? – ha proseguito il segretario generale Russo -. È necessaria una visione condivisa, che può nascere solo se ci si siede tutti intorno ad un tavolo – politica, istituzioni, mondo del lavoro, imprese – con la determinazione di ricomporre un quadro sociale ed economico troppo frammentato. Non è più tempo di strappare il tessuto o di mettere toppe. Ci vuole una stoffa nuova. Perciò, ogni attore sociale deve sentirsi partecipe di un percorso comune, con la sua specificità, che non va ignorata, ma al contrario valorizzata: e sarà valorizzata solo se integrata in una visione d’insieme, in cui ciascuno è chiamato a fare la propria parte. Anche le urgenze vanno affrontate con lo sguardo lungo di chi sa che quel che avviene oggi avrà conseguenze positive o negative sui processi futuri».

«Da dove partire? È fin troppo facile fare qualche esempio – ha proseguito il segretario generale Russo -. Innanzitutto ci sono la sicurezza nei luoghi di lavoro, il mantenimento e la crescita dei livelli occupazionali, lo sviluppo delle aziende. La Cisl ha già proposto l’attivazione di processi di riconversione delle produzioni, con un’incentivazione per le imprese che accetteranno questo percorso e si impegneranno a non licenziare».

«È importante – ha proseguito il segretario generale Russo – una riflessione partecipata sull’utilizzo delle risorse messe in campo dal Governo nazionale per l’emergenza e sulla parte che la Regione Calabria è chiamata a fare rimodulando la programmazione del POR 2021-2027 e prevedendo l’impiego di risorse provenienti dai fondi europei. Sarà poi anche il momento di avviare finalmente le opere infrastrutturali già finanziate e – precisazione non inutile nel nostro contesto – di completarle, così da creare nuovo lavoro, senza dimenticare la necessaria manutenzione straordinaria delle infrastrutture esistenti e realizzate molto tempo fa, magari per evitare la caduta di ponti anche in Calabria».

«E non è più rinviabile – ha proseguito i segretario generale Russo – dopo le vicende di questi giorni, una riflessione senza sconti sulla Sanità e su dieci anni di commissariamento che hanno impoverito strutture e territori, creato precariato e carenza di personale medico e infermieristico, con il risultato di privare in molti casi i cittadini del diritto ai livelli essenziali di assistenza.  Tutto ciò e altro ancora sarà possibile solo se si opererà sulla base della condivisione di un percorso che veda muovere nella stessa direzione lavoratori, imprenditori, istituzioni e politica, agendo responsabilmente, senza protagonismi effimeri e ricerca di vantaggi o di consensi a buon mercato».

«L’obiettivo sul quale ci si può e ci si deve ritrovare – ha proseguito il segretario generale Russo – è il bene della comunità e della persona. Non coltiviamo illusioni: per usare ancora una volta le parole di Papa Francesco, ormai divenute proverbiali nella vicenda che stiamo attraversando, siamo tutti sulla stessa barca in tempesta e nessuno si salva da solo. L’emergenza Covid-19 “ci ha fatto comprendere quanto è importante la solidarietà, l’interdipendenza e la capacità di fare squadra per essere più forti di fronte a rischi ed avversità”, scrivono i Vescovi italiani nel messaggio per il prossimo Primo Maggio, festa dei lavoratori».

«Dimostriamo – ha concluso il segretario generale della Cisl calabrese – di aver imparato la lezione». (rcz)

COSENZA – L’appello di Cgil, Cisl e Uil sul Centro Covid di Rossano

La CgilCislUil lanciano un appello: che «l’attivazione del Centro Covid-19, con attività pneumologia nel P.O. di Rossano, avvenga nel pieno rispetto dei protocolli di sicurezza».

Nella riunione che si svolgerà domani con le Rsu e le Federazioni di categoria, la Direzione sanitaria illustrerà le modalità organizzative. «Abbiamo a più riprese, in questi giorni – si legge in una nota – evidenziato la necessità di un’adeguata dotazione di uomini e mezzi indispensabili in un centro coronavirus, insieme alla realizzazione di percorsi di sicurezza dedicati e soprattutto alla fornitura di dispositivi di protezione individuale per tutto il personale».

«È evidente – prosegue la nota – che la terza città della Calabria deve dare il suo contributo alla gestione sanitaria di questa emergenza, così come è evidente che le strutture sanitarie di Corigliano Rossano in questi anni sono state abbandonate. In tale contesto, l’ultimazione dei lavori per la creazione di un percorso dedicato che tuteli salute e sicurezza di tutti i degenti, un percorso che ci auguriamo sia rispettoso di tutte le indicazioni tecniche ministeriali, è sicuramente un fatto nuovo e positivo. Così come riteniamo necessario il potenziamento della struttura sanitaria in termini di attrezzature, posti letto e nuovo personale (medici, infermieri e operatori), senza ovviamente che ciò comporti il depauperamento di altri reparti».

«La delibera n. 379 dell’8 aprile – prosegue la nota – individua l’Ospedale di Rossano come presidio per l’emergenza con attività di Pneumologia Covid-19, prevedendo dieci nuovi posti letto, dieci nuovi posti di terapia intensiva e semi intensiva respiratoria, dieci di riabilitazione cardiologica respiratoria e sei di terapia intensiva generale che si potranno realizzare in aggiunta ai quattro già operativi. Un totale di trentasei nuovi posti letto, da dedicare in questa fase all’emergenza contagio. Al P.O. è stata assegnata anche una Tac di ultima generazione».

«Chiediamo – perché ci sembra fondamentale – che si destini, inoltre – prosegue la nota – al Pronto Soccorso nuovo personale medico ed infermieristico, per una migliore gestione della fase attuale. È evidente che quando i numeri del contagio saranno diminuiti a un livello tale da considerare superata l’emergenza, il territorio lotterà perché questi posti letto siano definitivamente assegnati alla struttura e non legati ad alcune fase di crisi. Ciò che entrerà in funzione in questi giorni, resterà anche in futuro al servizio del territorio».

«Si ribadisce – prosegue la nota – che per CGIL e CISL la realizzazione di un centro Covid-19 deve avere come condizione irrinunciabile la dotazione di idonei dispositivi di protezione individuale per tutto il personale, obbligo che, purtroppo, ancora oggi, non viene osservato. L’operatività del centro dovrà essere avviata nel pieno rispetto della salute e della sicurezza di operatori sanitari e degenti».

«Siamo consapevoli – prosegue la nota – che negli ultimi anni ci si è dimenticati di questo P.O., che il sogno del nuovo ospedale è diventato un incubo e che le carenze della sanità pubblica sono diventate la fortuna di centri sanitari e diagnostici privati. Auspichiamo che questa emergenza sia occasione per dare a tutto lo Jonio un ospedale spoke che non sia solo vuoto inglesismo, ma una struttura realmente rispondente ai bisogni sanitari di una comunità di duecentomila abitanti».

«Naturalmente – conclude la nota – visto il recente passato ci auguriamo che tutto avvenga in coordinamento con la Regione Calabria, per evitare nuovi elementi di confusione che possano disorientare i cittadini e fallire l’obiettivo di un servizio efficiente ed efficace». (rcs)

Orgoglio catanzarese per le cure a Londra del premier inglese Boris Johnson

C’è un’eccellenza calabrese nel team dei medici che, in questi giorni, al St. Thomas’ sta curando il premier inglese, Boris Johnson: il medico prof. Luigi Camporota, di origini catanzaresi, uno dei massimi esperti di medicina di terapia intensiva, che è molto apprezzato nella capitale britannica per i suoi studi clinici. Il Times, infatti, definisce il dott. Camporota «un’eccellenza nel campo della terapia intensiva e della cura delle malattie respiratorie».

Terminati gli studi nel 1995 a Catanzaro, la cui facoltà di Medicina era ancora legata all’Ateneo di Reggio Calabria, il medico calabrese, allievo del prof. Mino Pelaja (suo relatore nella tesi sull’asma allergico) che lo ha successivamente mandato a fare un dottorato presso l’università di Southampton. Pelaja, catanzarese, è uno dei più grandi specialisti mondiali di malattie respiratorie.

Attualmente Camporota – che è stato anche allievo del prof. Serafino Marsico, uno dei fondatori dell’UMG  e ha avuto come tutor per la tesi la prof.ssa Rosa Maria Grembiale a Catanzaro – è primario con grande apprezzamento della comunità scientifica inglese presso il Dipartimento di terapia intensiva per adulti presso il Guy’s-St Thomas Institute di Londra.

È interessante notare come la cosiddetta “scuola catanzarese” di medicina abbia espresso grandi genialità e scienziati che si sono fatti notare in ogni parte del mondo. Basti pensare all’ex presidente della Regione Pino Nisticò, illustre farmacologo, allievo del prof. Paolo Preziosi, emerito di farmacologia all’Università Cattolica di Roma, e che ha collaborato con vari premi nobel quali Rita Levi Montalcini, alla quale ha dedicato il nuovo istituto che porta il suo nome presso l’università La Sapienza, Renato Dulbecco, che è nato a Catanzaro e sir Jonn Vane, di Londra colui che ha scoperto il meccanismo d’azione dell’aspirina.

Dalla scuola di Nisticò – che ha espresso il suo vivo apprezzamento per l’importante lavoro del prof. Camporota – sono usciti l’attuale rettore dell’Università Magna Graecia Giovambattista De Sarro (che ha lavorato all’Institute of Psychiatry di Londra) ed Enzo Libri, di Lamezia Terme, che è il direttore della farmacologia clinica dell’Imperial College di Londra, nonché Enzo Mollace che ha lavorato con il nobel John Vane  e collaborato con l’insigne farmacologo sir Salvador Moncada colui che che scoperto la prostaciclina e il nitrossido considerato la molecola della vita, Giuseppe Rosano di Vibo Valentia, primario di cardiologia presso il St. George’s Medical School e il prof. Arturo Pujia, direttore della medicina interna dell’Università di Catanzaro. Tutti questi scienziati, oltre al premio nobel Renato Dulbecco, hanno insegnato come professori a contratto presso la facoltà di Medicina di Catanzaro, contribuendo alla formazione degli allievi della scuola di farmacologia.Tutto ciò ha dato un grandissimo lustro alla città e all’Università di Catanzaro. Una realtà che continua a formare fior di medici e scienziati che tutto il mondo ci invidia. (rcz)

 

L’appello del vicepresidente della Regione Nino Spirlì: scegliete prodotti fatti in Calabria

Il vicepresidente della Giunta regionale, Nino Spirlì, lancia un appello: «oggi più che mai, bisogna scegliere prodotti fatti in Calabria».

«L’emergenza Coronavirus – ha proseguito il vicepresidente Spirlì – ha messo in ginocchio la nostra Regione, come il resto del Paese. Noi ci siamo subito dati da fare: abbiamo stanziato 150 milioni di euro per sostenere le imprese, gli artigiani e i commercianti. Ora, ognuno di noi, ogni singolo cittadino, ha una grande responsabilità: comprare e portare in tavola i buoni prodotti di Calabria. È il primo passo. Sembra piccolo, ma è il più importante! Insieme rimetteremo in moto la nostra economia e faremo ripartire la nostra Regione».

«Scegli la Calabria – ha proseguito il vicepresidente Spirlì – è un progetto di vita, di vita nuova, a sostegno e promozione delle attività e dei prodotti degli artigiani, delle aziende e dei commercianti calabresi».

«La rinascita della Nostra amata Terra – ha concluso il vicepresidente Spirlì – parte dalla consapevolezza della Gente di Calabria che, nello scegliere, sappia onorare il lavoro, il coraggio, la fatica di migliaia di commercianti e artigiani che non hanno abbandonato questa Terra neanche in uno dei momenti più bui della storia dell’umanità intera. Aiutiamoli ad aiutarci. Viva la Calabria». (rcz)