Anche in Calabria l’export continua a recuperare terreno: nel 2021 è cresciuto del 32,9%, per un valore complessivo di 547 milioni di euro. È quanto è emerso dall’incontro della Camera di Commercio di Cosenza, dal titolo Made in Italy, quale Futuro? Esportare le eccellenze del territorio tra digitalizzazione e nuove sfide globali, che indica come l’export stia tornando sopra i livelli pre covid-19.
Dati, che sono stati confermati dall’Osservatorio Internazionalizzazione della Regione Calabria, in cui viene, appunto, evidenziato come ci sia un recupero delle esportazioni per la Calabria: + 32,9% e + 19,2% rispetto al 2020 e al 2019, che la inserisce nell’alveo delle regioni che registrano una crescita superiore al valore nazionale (+18,2%) insieme a Sardegna (+63,4%), Sicilia (+38,8% ), Valle d’Aosta (+28,0%), Friuli Venezia Giulia (26,8%%), Umbria (23,4%), Molise (+21,3%), Piemonte (+20,6%), Trentino Alto Adige (+20,5%), Lombardia (+19,1%).
Il 50,5% dell’export calabrese (pari a 276 M€) proviene dalla provincia di Reggio Calabria; seguono la provincia di Cosenza con un valore dell’export che si attesta sui 116 M€ (pari al 21,3% dell’export regionale); la provincia di Catanzaro (78 M€, pari al 14,3%), la provincia di Crotone (42 M€, pari al 7,8%) e la provincia di Vibo Valentia (34 M€, pari al 6,0%).
Dinamiche positive caratterizzano tutti i territori calabresi: a Crotone si registra una crescita rilevante (+90,0%, da 23 M€ a 43 M€).
Valori superiori alla crescita media regionale si riscontrano a Reggio Calabria (+37,6%) e a Vibo Valentia (+34,7%) mentre nella provincia di Cosenza l’incremento è del +19,2% e a Catanzaro del +18,5%.
Lo scenario muta leggermente dal confronto con il valore dell’export nel 2019: le province calabresi che recuperano terreno sono Crotone (+105,1%) Vibo Valentia (+20,0%) Reggio Calabria (+18,2%), e Cosenza (+15,0%). Catanzaro rientra nell’alveo delle province che registrano variazioni negative (-18,9%).
L’osservatorio, poi, evidenziato come l’export dei prodotti dell’agricoltura, silvicoltura e pesca registra un calo del -10,8%, mentre a livello nazionale e meridionale si rileva un incremento del +8,8% e del +5,5% rispettivamente; le vendite dei prodotti delle attività manifatturiere registrano un incremento del +39,0%, superiore alla crescita stimata per l’Italia (+17,5%) e per il Mezzogiorno (+16,0%).
«Focalizzando l’analisi sui principali prodotti esportati nel 2021 – si legge – al primo posto si confermano gli altri prodotti chimici che rappresentano un quinto dell’export calabrese; seguono: frutta e ortaggi lavorati e conservati, altri prodotti alimentari, locomotive e materiale rotabile ferro tranviario, olii e grassi vegetali e animali, prodotti di colture permanenti, navi e imbarcazioni, metalli di base preziosi e altri metalli non ferrosi, carne lavorata e conservate e prodotti a base di carne, macchine per la formatura dei metalli».
Si tratta di un risultato importante, che ha dimostrato come «la Regione ha saputo reagire alle sfide e alle incognite legate alla pandemia e alla crescita dell’inflazione grazie prevalentemente alla vendita di prodotti all’estero da attività manifatturiera, agricola, di prodotti chimici e materiali ferrosi, nonché metalli di base preziosi».
Nonostante gli ottimi risultati dello scorso anno, le nuove criticità che caratterizzano lo scenario economico internazionale impongono oggi dei ripensamenti sulle strategie per l’export delle aziende italiane e calabresi, in particolare. Centrale rimane il ruolo degli strumenti di sostegno all’internazionalizzazione e una maggior spinta alla digitalizzazione per continuare a presidiare i mercati tradizionalmente legati al nostro export e per intercettare nuove opportunità in economie a maggior potenziale di sviluppo, nella consapevolezza che i prodotti legati al territorio e alla cultura nostrana fanno del Made in Italy un marchio unico e apprezzato nel mondo.
Klaus Algieri, presidente della Camera di Commercio di Cosenza, ha evidenziato come «quella dell’internazionalizzazione è una sfida che può essere vinta».
«La crescita percentuale delle esportazioni calabresi nell’ultimo anno – ha spiegato – è stata tra le più alte in Italia, a dimostrazione del fatto che le nostre imprese hanno tutto il dinamismo necessario. Un dinamismo che deve essere, però, supportato intervenendo per colmare rapidamente le oggettive carenze infrastrutturali che caratterizzano il nostro territorio, sia dal punto di vista delle reti fisiche che digitali. Occorre affiancare le imprese fornendo loro strumenti, conoscenze e informazioni e questo è uno dei motivi della nostra collaborazione con Promos Italia qui a Cosenza e di incontri come quello di oggi».
«Ma, forse – ha proseguoto – ancora di più, è necessario innescare nuovi meccanismi culturali, guardare in modo diverso, e con maggiore autostima, a quello che siamo e a quello che abbiamo e facciamo, e iniziare a pensare che quando una nostra impresa riesce a costruire e mantenere relazioni internazionali di successo, quando un prodotto di questa impresa riesce ad affermarsi sui mercati internazionali, non è la singola impresa o il singolo prodotto, ma l’intera idea di Calabria a varcare il confine con il suo vestito migliore».
«La nostra priorità è fornire alle aziende strumenti e soluzioni per avviare o rafforzare i loro processi di export e migliorare le loro competenze in ambito digitale – dichiara Giovanni Da Pozzo, Presidente di Promos Italia, Agenzia Nazionale del Sistema Camerale per l’internazionalizzazione – Grazie al lavoro svolto dalla Camera di commercio di Cosenza supportiamo le aziende direttamente sul territorio, consapevoli della necessità di far emergere il potenziale imprenditoriale ancora inespresso di Cosenza, e più in generale della Calabria, attraverso politiche dedicate e garantendo supporto costante».
«In questo senso – ha proseguito Da Pozzo – Promos Italia ha messo a punto, assieme all’Ente Camerale cosentino, un Piano per il Mezzogiorno, che sarà operativo già dalle prossime settimane, con l’obiettivo di rafforzare l’assistenza alle imprese nei loro processi di export e di valorizzare le eccellenze del territorio».
Il Piano per il Mezzogiorno prevede di rafforzare le sinergie con gli stakeholders del territorio; implementare le azioni di accompagnamento sui mercati esteri; mappare le opportunità di accesso agli strumenti di finanza agevolata per l’export e per gli investimenti, con particolare riferimento alle risorse del PNRR; garantire assistenza nella formulazione di bandi per l’internazionalizzazione; organizzare corsi di formazione dedicati a giovani imprenditori e sviluppare un piano di comunicazione che valorizzi le eccellenze del territorio.