Sapia (Fai Cisl): Investire nel confronto sociale per prevenire sfruttamento, lavoro irregolare e caporalato

È necessario «investire nel confronto sociale al fine di prevenire fenomeni di sfruttamento, lavoro irregolare e caporalato in agricoltura». È quanto ha ribadito Michele Sapia, segretario generale di Fai Cisl Calabria, nel corso della seduta della VI Commissionel, per discutere la proposta di legge di iniziativa dei Consiglieri regionali Tavernise, Gentile e Muraca “Interventi per contrastare il fenomeno del lavoro irregolare e dello sfruttamento dei lavoratori in agricoltura”.

«In Calabria quattro lavoratori agricoli su dieci sono irregolari, si registrano ancora troppe morti, infortuni e tragedie sul lavoro», ha ricordato il sindacalista, sottolineando come «proprio a partire dalla fondamentale legge n.199 del 2016, sarà essenziale affiancare alle misure repressive, condotte dalle Autorità di Pubblica Sicurezza, ulteriori interventi atti a sostenere attività di prevenzione, centralità del lavoro degli addetti, applicazione dei contratti di lavoro, tutela della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, garantire la parità di genere e sostenere il ruolo della bilateralità».

Rispetto all’articolato della proposta di legge regionale, il segretario Generale della Fai Cisl calabrese ha consegnato al Presidente della Commissione un documento sindacale contenente proposte e riflessioni della Federazione regionale, sottolineando che «aspetti quali il contrasto allo sfruttamento lavorativo, l’uniformità di tutele per la salute e sicurezza sul lavoro e sostegno alla filiera produttiva e distribuzione, sono strettamente correlati, tematiche complesse da affrontare, attraverso il pieno coinvolgimento dei vari attori istituzionali e sociali, in un’ottica integrata.

Serve un’ampia e capillare campagna di divulgazione all’interno delle aziende e individuare strumenti di premialità, in quanto ancora pochissime sono le aziende agricole iscritte alla Rete del Lavoro agricolo di qualità, informando anche sulle diverse opportunità e da quanto previsto dalla clausola di condizionalità sociale contenuta nella nuova Pac.

Inoltre, occorre sostenere in ogni provincia l’istituzione della sezione territoriali della Rete del lavoro agricolo di qualità, prevedendo anche un “Organismo regionale di Coordinamento”. 

Sarà necessario pervenire ad un apposito “Protocollo regionale per il contrasto dello sfruttamento del lavoro in agricoltura” e istituzionalizzare luoghi di confronto regionale quali il “Tavolo regionale permanente sulla salute e sicurezza sul lavoro agricolo” e rendere operativo il “Tavolo Verde”.

Ancora troppo estesa è la rete dei circuiti illegali di reperimento della manodopera agricola, troppe le baraccopoli ed i ghetti, mentre è opportuno realizzare un “Piano regionale” per gli alloggi e traporto dei lavoratori agricoli, per contrastare i luoghi dell’abbandono e le agromafie.

Per questo si rende necessario intervenire anche sul mercato del lavoro, sostenendo il ruolo degli Enti bilaterali agricoli (Ebat) presenti in ogni provincia calabrese, condividere un “Documento regionale per l’agroalimentare made in Calabria” che garantisca giuste retribuzioni ai lavoratori ed esalti l’eccellenza delle produzioni di qualità regionali, sia sul piano della distribuzione che della commercializzazione, incentivare e rendere attrattivo questo settore per giovani e studenti, anche attraverso l’istituzione della “Banca della Terra” una banca dati su terreni incolti e abbandonati da assegnare ai giovani. C’è bisogno di un cambio di passo visto che il settore agricolo calabrese continua a svuotarsi e la carenza di manodopera rischia di aggravare l’attuale situazione. 

«È urgente – ha concluso Sapia – riprendere le trattative e rinnovare in tempi celeri i cinque contratti provinciali agricoli, convinti che le aziende virtuose sono quelle che applicano i contratti, valorizzano bilateralità e sicurezza sul lavoro e investono in formazione». (rrc)

A Corigliano Rossano presentato il libro su Giuditta Levato

La presentazione del libro sulla figura di Giuditta Levato, svoltasi nei giorni scorsi a Corigliano Rossano, è stata «un’importante occasione per sostenere il lavoro agricolo dignitoso, sicuro e ben retribuito», ha detto Michele Sapia, segretario generale di Fai Cisl Calabria.

La presentazione del libro, dal titolo Giuditta Levato. La contadina di Calabricata, scritto da Lino Furfaro, è stata promossa dalla Fai Cisl Calabria, dalla Onlus “Comunità Progetto Sud” e dall’Associazione “Cnca Calabria”.

L’interessante iniziativa, moderata dalla redattrice editoriale Erminia Madeo, a cui ha partecipato la stessa autrice del romanzo, ha ripercorso le vicende della società agricola calabrese all’indomani della fine della seconda guerra mondiale, in cui ebbero inizio, a seguito dei Decreti Gullo, le “lotte per la terra”, che tanti contadini come Giuditta Levato agognavano dopo secoli di soprusi da parte dei latifondisti.

«Un libro che racconta una storia con molte vicende e che offre uno spaccato della Calabria rurale del ‘900, segnata da povertà e ingiustizie sociali, ma che fa emergere anche coraggio e speranza, virtù necessarie ai nostri giorni, specie in Calabria, in cui è fondamentale sostenere un cambiamento partecipato», ha detto ancora Sapia.

«Purtroppo, in una regione a vocazione agricola, come la Calabria – ha proseguito – con uno straordinario patrimonio agroalimentare, emerge da indagini passate che ci sono ancora donne e uomini vittime di sfruttamento e violenze, episodi di caporalato e lavoro nero. Un quadro odierno regionale che presenta notevoli complessità e problematiche, come il numero esiguo delle aziende agricole calabresi iscritte alla Rete del Lavoro Agricolo di Qualità, inoltre, quattro lavoratori su dieci sono irregolari, in 10 anni il numero degli operai agricoli in Calabria è diminuito quasi del 30% ed ancora forti differenze retributive tra uomini e donne».

«Anche sul piano della sicurezza, la Calabria è “zona rossa” per numero di infortuni e morti bianche – ha evidenziato – con il settore agricolo secondo solo a quello dell’edilizia. Ancora tanti, troppi ghetti e baraccopoli, circuiti illegali per il reperimento della manodopera a basso costo. Serve maggior confronto e fare rete per imprimere un fondamentale cambio di passo. A cominciare dal rinnovo dei contratti provinciali agricoli, per una retribuzione più equa e per migliorare il welfare aziendale in agricoltura, sostenere sicurezza, formazione e bilateralità». 

«L’ordinanza della Regione per vietare il lavoro agricolo nelle ore più calde – ha detto ancora –, è certamente un provvedimento positivo che tutela la salute e sicurezza degli addetti. Sono però urgenti ulteriori misure come la condivisione di un protocollo regionale contro il caporalato e lo sfruttamento in agricoltura, rendere operativo il Tavolo Verde regionale, approvare la legge sull’agricoltura sociale e mettere in campo misure e programmazione per valorizzare il lavoro agricolo di qualità, istituire una banca regionale delle terre incolte, creando opportunità soprattutto per i giovani, sostenere il ruolo strategico di un’azienda regionale come l’Arsac, anche attraverso l’avvio del ricambio generazionale».

Sono seguiti i contributi del Presidente del Consiglio comunale di Corigliano-Rossano Rosellina Madeo, del fondatore della “Comunità Progetto Sud” don Giacomo Panizza, dello storico Daniele Pisano e dell’autrice Lina Furfaro, mentre la lettrice Angela Campana ha interpretato alcuni passi significativi del libro. (rcs)

Mercoledì torna Fai Bella l’Italia: Gli eventi in Calabria

Mercoledì 5 giugno torna anche in Calabria la sesta edizione della Campagna ecologica Fai bella l’Italia di Fai Cisl, in occasione della Giornata Mondiale per l’Ambiente.

Nella nostra regione sono tre iniziative, organizzate dalle Fai Cisl territoriali in sinergia con la Fai Cisl Calabria e in collaborazione con Enti comunali, associazioni ambientaliste e culturali, imprese del territorio.

A Celico è prevista la pulizia dell’area “Ventuliddra” ed escursione nel valico Monte Scuro, San Pietro in Guarano (Cs); a Pizzo una pulizia sulla spiaggia Colamaio e, a Melito Porto Salvo, in località Pentedattilo, la pulizia nell’area della Chiesa Santi Pietro e Paolo.

«Anche quest’anno – ha dichiarato in una nota Michele Sapia, Segretario Generale della Fai Cisl Calabria – l’idea della Segreteria regionale è stata quella di organizzare più iniziative, per valorizzare maggiormente le diverse particolarità ambientali, agricole e agroalimentari del territorio calabrese. Con queste iniziative vogliamo evidenziare che in una regione green come la Calabria, il rispetto e cura dell’ambiente rappresentano sia un dovere per contrastare inquinamento, cementificazione selvaggia e lotta al dissesto idrogeologico, ma soprattutto un’opportunità, in quanto è proprio il nostro patrimonio ambientale la vera ricchezza di questa regione. Opportunità che si chiamano: montagna, boschi, biodiversità, prodotti agroalimentari di eccellenza e ambiente marittimo». 

«Benessere ambientale, che si traduce in particolare in benessere occupazionale e sociale – ha proseguito – qualità dell’aria e corretta gestione delle risorse idriche, tutela delle comunità montane e dei borghi marinari, cura delle foreste, dei fondali marini e dei rispettivi ecosistemi e dieta mediterranea». 

«Ma è fondamentale – ha concluso – comprendere quanto sia essenziale il valore dei presidio umano, il lavoro degli addetti forestali e della bonifica, dei lavoratori agricoli, della zootecnia e della pesca, così come la presenza dell’uomo sul territorio, perché solo mettendo freno allo spopolamento sarà possibile contrastare il dissesto idrogeologico, specie in una regione morfologicamente fragile come la nostra». (rcz)

 

Sapia (Fai Cisl): Serve maggiore confronto regionale per lavoro agricolo di qualità

«Serve maggior confronto regionale, fare rete e lavorare in sinergia per coltivare, attraverso la contrattazione e la partecipazione, il lavoro agricolo di qualità». È quanto ha dichiarato Michele Sapia, segretario generale di Fai Cisl Calabria, nel corso dell’incontro sul tema Momenti informativi/formativi – Salute e sicurezza, promosso dalla Fai Cisl di Reggio Calabria, dallo Ial Calabria e dal comune di Taurianova.

Per Sapia, infatti, «sono ancora troppi gli incidenti, gli infortuni e le tragedie che si verificano nel settore agricolo calabrese. Il rispetto delle norme, promozione della legalità, informazione tra i lavoratori e nelle aziende sono fondamentali per contrastare efficacemente sfruttamento e lavoro nero in agricoltura».

L’iniziativa ha visto i saluti del sindaco Roy Biasi, del consigliere regionale Giuseppe Mattiani, del segretario Generale della Cisl di Reggio Calabria Romolo Piscioneri, del Segretario Generale della Fai Cisl Calabria Michele Sapia, la relazione di Antonino Zema, segretario Generale della Fai Cisl di Reggio Calabria, gli interventi dell’Assessore comunale all’Immigrazione Maria Fedele, e del Presidente Ial Calabria Carlo Barletta.

Le conclusioni sono invece state affidate al Segretario nazionale Fai Cisl, Mohamed Saady.

«Nel territorio reggino – ha evidenziato Zema – l’agricoltura rappresenta un settore strategico, ma occorre sostenere prevenzione, sicurezza, formazione e integrazione della manodopera straniera e immigrata. Serve il comune impegno di tutti gli attori istituzionali, politici e sociale per promuovere nel nostro territorio una vera e propria cultura della sicurezza, comprendendo che questa  rappresenta non un costo ma un investimento».

«Continuiamo a contare, con dolore, gli infortuni invalidanti e le morti sui luoghi di lavoro, una sconfitta per tutti – ha dichiarato  Piscioneri –. Alzare la voce non basta, servono idee e proposte per fermare la scia di sangue, per come fatto dalla nostra Cisl a tutti i livelli, è necessario rimettere la persona al centro di ogni processo».

«La Cisl e la Fai Cisl – ha ricordato Mohamed Saady – sono da sempre impegnate nel sostegno alla salute e sicurezza sul lavoro. Per il sindacato è fondamentale promuovere l’innovazione e la cultura della sicurezza quali leve per l’innalzamento dei livelli di prevenzione. La sicurezza sul lavoro non è solo tutela della salute, ma anche cultura della formazione e dell’organizzazione aziendale, pianificazione di strategie e interventi per garantire ambienti di lavoro sani e sicuri, questa è la ragione della mobilitazione della Cisl e della Fai».

«Continuano gli incontri in tutto il territorio nazionale – ha proseguito – della campagna “Fai più sicurezza” al fine di coinvolgere e sensibilizzare lavoratori, imprese e istituzioni. Particolare attenzione deve essere posta al contrasto al caporalato, una battaglia di civiltà che deve coinvolgere tutta la società civile e per cui la Fai Cisl ha lanciato la petizione “Mai più ghetti”. I lavoratori agricoli immigrati contribuiscono ogni giorno, a far andare avanti la filiera agroalimentare, ad accrescere la ricchezza del nostro Paese, per come emerso dai dati e analisi contenuti nel volume “Made in Immigritaly. Terre, colture, culture”, commissionato dalla Fai Cisl».

Durante l’incontro, con il contributo di Ebat Reggio Calabria che sostiene la formazione e la sicurezza sul lavoro nel mondo agricolo sono stati inoltre distribuiti i manuali multilingue, in italiano, inglese, francese ed arabo, una guida pratica sulla sicurezza nel settore agricolo. (rrc)

 

Forestazione, Fai, Flai e Uila Calabria: Anticipare apertura dei cantieri per lavoratori ex legge 15 e 40

Calabria Verde anticipi l’apertura dei cantieri per i lavoratori ex legge 15 e 40. È quanto hanno chiesto i segretari generali regionali Michele Sapia (Fai Cisl), Caterina Vaiti (Flai Cgil) e Pasquale Barbalaco (Uila Uil), ricordando come si tratta di «lavoratori che facevano parte di quel precariato storico e che, con la legge regionale n. 55 del 2023 sono transitati in forza all’azienda regionale Calabria Verde, assunti come operai forestali a tempo determinato e inquadrati nella previdenza agricola».

«Un importante risultato frutto di confronto e attività sindacale – hanno aggiunto – che ha visto in questi ultimi mesi protagonisti il sindacato unitario, federazioni di categoria e confederazioni regionali. Un percorso di stabilizzazione fortemente incoraggiato dal sindacato unitario anche in considerazione delle attività che questi lavoratori andranno a svolgere, a supporto delle varie funzioni e iniziative di tutela del patrimonio forestale, difesa del suolo, sistemazione idraulica forestale. Un po’ di nuova linfa nel settore forestale calabrese che però necessità di un immediato e indispensabile ricambio generazionale con nuova e giovane manodopera». 

«Inoltre, per questi lavoratori – continua la nota dei sindacalisti – abbiamo richiesto e ottenuto che prestassero un numero di giornate minime nel mese di dicembre 2023, per ulteriori tutele previdenziali e prestazioni assistenziali. Dopo allora, questi lavoratori sono rimasti, da mesi, senza salario, a causa della mancata apertura dell’attività dei cantieri, in quanto l’azienda Calabria Verde e ancora in attesa della consegna della fornitura dei dispositivi di protezione individuale (Dpi). Tutto ciò nonostante i lavoratori interessati siano stati assunti lo scorso 19 aprile e abbiano già effettuato, dopo nostre sollecitazioni sindacali, le visite mediche previste per legge». 

«Inoltre – hanno sostenuto i segretari di Fai, Flai, Uila regionali – abbiamo più volte richiesto che l’iter per la fornitura dei Dpi, da parte di Calabria Verde, partisse quanto prima, in modo da avviare le attività di cantiere nei primi giorni di maggio e poter dare alle lavoratrici e lavoratori che attendono con ansia e entusiasmo, la tanto agognata opportunità di svolgere un lavoro contrattualizzato e non più precario». 

«Durante l’incontro e dopo un lungo confronto – hanno comunicato i sindacalisti – l’azienda Calabria Verde ha assicurato che entro il prossimo 24 maggio i lavoratori interessati, dopo la consegna dei Dpi, saranno avviati nelle attività di cantiere. Auspichiamo che sia effettuata quanto prima la consegna dei Dpi, in modo da permettere a queste lavoratrici e lavoratori, che meritano quella dignità e tranquillità lavorativa troppo a lungo ricercata e rimandata, di uscire definitivamente dalla condizione di precariato».   

«Le lavoratrici e i lavoratori – conclude la nota sindacale – non possono più attendere, come non può più attendere, per l’intero comparto della forestazione calabrese, un immediato turn over, per come a più riprese sollecitato alla Regione Calabria». (rcz)

 

Fai, Flai e Uila Calabria: Lavoratori forestali siano al centro della programmazione politica

I segretari Generali regionali di Fai Cisl, Michele Sapia, Flai Cgil, Caterina Vaiti, e Uila Uil, Pasquale Barbalaco, hanno riadito la necessità di uno «sforzo maggiore, in termini di investimenti e programmazione, verso coloro che sono i veri protagonisti del presidio umano del territorio, ovvero i lavoratori idraulico-forestali».

«Su questi temi, che riguardano la forza lavoro forestale calabrese, attendiamo e sollecitiamo al presidente Roberto Occhiuto e all’assessore Gianluca Gallo, una imminente convocazione. Certamente occorrono droni, pick-up, volontari e ingegneri forestali, ma, a nostro avviso, è fondamentale, investire in nuova manodopera forestale nei cantieri e nelle aree interne», hanno detto i segretari, definendo «segnali positivi per la tutela del patrimonio ambientale calabrese» le recenti previsioni  normative della Regione rispetto alla salvaguardia del territorio boschivo, il contrasto degli incendi e il controllo degli scarichi inquinanti riversati in mare.

«Il settore ha assoluto bisogno – hanno sottolineato Sapia, Vaiti e Barbalaco – di nuova forza lavoro, nuove professionalità e competenze, da formare e qualificare sul campo, individuando una soglia minima del personale da impiegare. La forza lavoro attuale è di 3.700 addetti, con un’età media di 59 anni, un bacino che continua a svuotarsi in una regione fragile e con oltre 610.000 ettari di superficie forestale. Per questo, senza se e senza ma, serve un immediato ricambio generazionale nel settore forestale calabrese per fare prevenzione, riforestazione e messa in sicurezza del territorio». 

«È questo il tema fondamentale – hanno insistito Sapia, Vaiti e Barbalaco – se per l’anno in corso non si procederà a integrare almeno 1000 unità stagionali, si ripresenteranno le stesse criticità e difficoltà organizzative anche per le attività del servizio antincendio boschivo. Ci aspettiamo un vero cambio di passo da parte del Presidente Occhiuto e dell’Assessore Gallo su questi temi, con al centro un percorso pragmatico e chiaro sul tema del ricambio generazionale nel sistema ambientale-forestale calabrese».

«Serve un percorso che veda le parti sindacali, datoriali e istituzionali insieme – hanno evidenziato – per una vera e immediata svolta, un percorso e confronto regionale, che sia strutturale per come socializzato durante la mobilitazione unitaria sul comparto dello scorso maggio 2023 davanti alla Cittadella».

«Inoltre, abbiamo inteso inviare – hanno riferito i Segretari regionali di Fai, Flai, Uila – una comunicazione all’azienda regionale Calabria Verde sull’avvio del Servizio antincendio  boschivo e criticità del servizio Aib emerse l’anno scorso, l’erogazione del premio obiettivo 2023 che tarda ad arrivare, l’avvio dei lavori per il personale della ex legge 15, e maggiore informazione sindacale sull’organizzazione delle attività, riguardanti la sorveglianza idraulica, previste dal protocollo di intesa tra Calabria Verde e Arpacal all’interno del progetto “Mare Pulito».

«È necessario – hanno concluso i sindacalisti – più pragmatismo e azione per un settore strategico in Calabria come quello del sistema ambientale-forestale ponendo la giusta attenzione, senza sterili polemiche, sul lavoro svolto dai lavoratori forestali, di ieri e di oggi, facendo tesoro di quell’esperienza che ha realizzato infrastrutture e boschi, per poi coltivare in Calabria una forestazione moderna, dentro le opportunità della transizione ecologica, con risvolti positivi in termini di sicurezza territoriale per le comunità e opportunità occupazionali, attraverso investimenti, confronto, contrattazione e programmazione». (rcz)

Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil: Servono tempi certi per riqualificazione del personale di Calabria Verde

«Registriamo che, seppur sono stati posti in essere alcuni adempimenti, le procedure aziendali per la riqualificazione del personale dipendente dell’azienda regionale Calabria Verde, ad oggi, procedono a rilento e senza alcuna certezza in termini di tempistica». È quanto hanno dichiarato i segretari generali di Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil Calabria, rispettivamente Michele Sapia, Caterina Vaiti e Pasquale Barbalaco, a margine della riunione con la dirigenza di Calabria Verde.

«Inoltre, in considerazione della nuova organizzazione dei cantieri – hanno aggiunto – a seguito della recente legge regionale con cui è stato approvato il trasferimento a Calabria Verde dei lavoratori forestali dei consorzi di bonifica e passaggio del personale rientrante nel bacino delle leggi regionali n. 40 e n. 15, ci saremmo aspettati dalla dirigenza aziendale la piena attuazione di quanto previsto dalle norme contrattuali di settore, compresa l’applicazione dell’indennità chilometrica, tema previsto dalla contrattazione vigente in materia e peraltro discusso in varie occasioni e riunioni regionali ma senza alcuna definizione».

«Riteniamo, inoltre – hanno proseguito – fondamentale avviare un immediato ricambio generazionale nel settore, e riprendere e concludere in tempi ristetti la trattativa del contratto integrativo regionale, non recepito dal 2019 e praticamente fermo al testo del lontano 2011. Un vero e proprio vulnus per i diritti dei lavoratori idraulico-forestali calabresi».

«Non è più possibile attendere – hanno ribadito Sapia, Vaiti e Barbalaco – se si vuole per davvero realizzare una forestazione produttiva, protettiva e preventiva, efficiente e virtuosa, mettendo al centro il lavoro e le professionalità degli addetti. Servono investimenti nel presidio umano, confronto e contrattazione. Ora è tempo di praticare, con atti e fatti concreti, quel percorso condiviso e sottoscritto a seguito della mobilitazione regionale unitaria di Fai, Flai, Uila dello scorso maggio 2023. Non è più procrastinabile un confronto regionale che dia realmente tempi e modalità certe su quelle questioni che interessano l’intero settore forestale calabrese».

«Pertanto, a seguito della riunione presso Calabria Verde – hanno concluso i sindacalisti –  riteniamo urgente un incontro con la Regione, sui temi, tra cui il contratto integrativo regionale, la riqualificazione, indennità chilometrica dei lavoratori forestali e della sorveglianza idraulica, su cui ci aspettiamo un tangibile cambio di marcia, risposte immediate e soddisfacenti. In caso contrario, valuteremo tutte le possibili azioni sindacali a tutela degli interessi dei lavoratori». (rcz)

I sindacati scrivono a Occhiuto: Proposta di legge su Consorzi non tengono conto delle norme legislative

«La modifica della parte normativa riguardante il trasferimento, inquadramento e  trattamento economico del personale al Consorzio Unico della Calabria non tiene conto dell’art. 159  del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro dei dipendenti dei Consorzi di Bonifica e Miglioramento Fondiario vigente». È quanto hanno scritto Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil Calabria in una lettera indirizzata al presidente della Regione, Roberto Occhiuto, all’assessore regionale all’Agricoltura, Gianluca Gallo, al presidente de Consiglio regionale, Filippo Mancuso, alla presidente della VI Commissione in Consiglio regionale, Katya Gentile, al Dirigente generale del Dipartimento Agricoltura, Giacomo Giovinazzo, al presidente Ubri-Anbi Calabria, Pasquale Brizzi e, per conoscenza, al presidente di Confagricoltura, Alberto Statti, al presidente di Coldiretti Calabria, Franco Aceto e al presidente di Anbi Calabria, Nicodemo Podella.

Difatti l’art. di cui sopra prevede che «in caso di accorpamenti o fusioni di più Consorzi – ha detto ancora – sono conservate a titolo personale le condizioni di miglior favore godute da ciascun dipendente presso il  Consorzio di provenienza, derivanti da provvedimenti consortili formalmente assunti” e nel  chiarimento a verbale contenuto in detto articolo si evidenzia che “Le condizioni di miglior favore di  cui al presente articolo sono conservate con i medesimi contenuti e caratteristiche con i quali sono  state riconosciute dal Consorzio di provenienza». 

«Mentre, considerata la mancata redazione del testo ufficiale dello Statuto – hanno continuato – le recenti dimissioni del  Commissario del Consorzio Unico della Calabria e la confusione crescente sui luoghi di lavoro, si  valuta positivamente la scelta di procedere al trasferimento del personale entro 30 giorni  dall’approvazione dello Statuto. Pertanto, si chiede per come già sostenuto durante l’ultimo e unico incontro sindacale, di avviare  concretamente un nuovo percorso per il sistema della bonifica calabrese nel rispetto delle norme  contrattuali e legislative in materia mettendo al centro il confronto permanete e responsabile così da  scongiurare probabili vertenze sindacali e legali che si paventano chiaramente in caso della modifica  di legge di cui sopra». 

«Le scriventi OO.SS., in attesa di un doveroso quanto necessario riscontro – hanno concluso – ribadiscono nuovamente la propria disponibilità al confronto regionale su quelle tematiche che interessano i lavoratori e le  lavoratrici della bonifica calabrese, convinti che, solo dando la giusta centralità al lavoro e alla partecipazione, garantendo equilibri finanziari, investimenti e atti concreti di responsabilità, si potrà avviare una vera riforma della bonifica calabrese a tutela del territorio e al servizio delle attività  agricole». (rcz) 

 

Fai Cisl Calabria: Serve impegno comune per garantire a forestazione una reale programmazione

Michele Sapia, segretario generale di Fai Cisl Calabria, ha ribadito «la necessità di un impegno comune al fine di garantire alla forestazione regionale una reale programmazione e pianificazione, risorse finanziarie e forza lavoro per attività di prevenzione e rimboschimento, finalizzate alla sicurezza del territorio, per restituire centralità alle aree montane e mitigare il rischio idrogeologico».

La Fai Cisl, infatti, si è riunita nella sede regionale di Lamezia in vista della manifestazione del 25 novembre. Sapia, nella sua relazione introduttiva, ha ribadito il «sostegno e partecipazione da parte della Federazione regionale per la manifestazione indetta dalla Cisl nazionale il prossimo 25 novembre in piazza Santi Apostoli a Roma Partecipare per crescere: migliorare la Manovra, costruire un nuovo Patto sociale. Insieme per sostenere valutazioni e proposte della Cisl, riempire le piazze con le idee, per come ribadito dal Segretario Generale Luigi Sbarra, e ribadire al Governo nazionale la necessità di garantire risorse statali per il settore forestale calabrese». 

«L’anno che sta finendo – ha proseguito – è stato un periodo difficile e tutto in salita dal punto di vista finanziario, considerati i tagli dei vari Governi nazionali sul settore, ma con uno sforzo straordinario della Regione. Su questo tema evidenziamo la necessità di un impegno comune al fine di garantire alla forestazione regionale una reale programmazione e pianificazione, risorse finanziarie e forza lavoro per attività di prevenzione e rimboschimento, finalizzate alla sicurezza del territorio, per restituire centralità alle aree montane e mitigare il rischio idrogeologico. Ma occorre programmare un immediato ricambio generazionale prima che sia troppo tardi, in una regione prevalentemente montuosa e in cui alto è il rischio di frane e alluvioni».

Nella relazione, Sapia ha inoltre evidenziato «l’importante attività contrattuale regionale in atto nel settore forestale, della pesca, sistema allevatoriale e la fase di confronto per il rinnovo dei contratti provinciali agricoli. Vanno riconosciute giuste retribuzioni, maggiore sicurezza sui luoghi di lavoro, adeguata formazione, parità di genere attraverso il confronto, la contrattazione di secondo livello, promuovendo sinergie e rafforzando la capacità di fare rete tra i vari soggetti istituzionali, politici e sociali coinvolti. Fondamentale valorizzare anche il patrimonio ambientale e paesaggistico, l’eccellenza delle produzioni agroalimentari e del pescato calabrese. Altro che cibo sintetico e divieto della pesca a strascico, è invece a nostro avviso necessario sostenere il presidio garantito dagli agricoltori, pescatori e lavoratori della bonifica e sistema allevatoriale». 

«Importante proseguire – ha concluso – nel percorso intrapreso di informazione, ascolto e iniziative sindacali per contrastare quella comunicazione che genera solo confusioni e preoccupazioni». 

Nel partecipato dibattito che si è sviluppato, gli intervenuti hanno condiviso le considerazioni della Segreteria della Fai Cisl Calabria e messo in risalto l’importanza di politiche e impegni regionali per una necessaria quanto urgente svolta occupazionale e di welfare nell’intero sistema agro-ambientale calabrese. 

Mentre nel suo intervento, il Segretario Generale della Cisl calabrese, Tonino Russo, ha sottolineato come: «la Cisl guidata dal Segretario Generale Luigi Sbarra sta mettendo in campo, a favore del lavoro, dello sviluppo del Paese e della coesione sociale, un’azione responsabile, basata sul confronto e sulla proposta, che però pretende con forza risposte e correttivi, come dimostrano, solo da ultimo, la campagna di raccolta firme per la proposta di legge di iniziativa popolare La Partecipazione al Lavoro e la manifestazione per migliorare la Manovra di Bilancio. Anche in Calabria, la Cisl è impegnata a ricercare soluzioni condivise e promuovere un’azione sindacale responsabile e concreta, improntata sul confronto e la concertazione».

Nel corso dei lavori, il Comitato Esecutivo ha approvato il Bilancio Preventivo per l’esercizio 2024. (rcz)

Fai Cisl, Cgil Flai e Uila Uil Calabria: Gli 80 dipendenti del Consorzio di Cosenza sono allo stremo

I segretari generali di Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil Cosenza, rispettivamente Antonio PisaniGiovambattista NicolettiAntonio De Gregorio, hanno denunciato come «gli ottanta lavoratori del Consorzio di Bonifica dei Bacini Meridionali del Cosentino, e le loro famiglie, continuano a subire gli effetti del blocco dei pagamenti, fermi ormai allo scorso luglio».

«Distacco dell’energia elettrica – hanno spiegato – sospensione delle linee di credito e, soprattutto per le famiglie monoreddito, avvio di procedure di pignoramento di immobili acquistati con mutui ipotecari, anche quelli accesi con la stessa banca. Addirittura, difficoltà a potersi permettere la normale spesa alimentare quotidiana. La situazione è precipitata, per puro caso, all’indomani dell’approvazione e pubblicazione della legge che ha istituito il Consorzio di Bonifica Unico della Calabria».

«Come sindacato abbiamo la sensazione che la Banca Tesoreria del Consorzio – hanno ricordato –, con un comportamento che stride fortemente con lo spirito del credito cooperativistico, attui una azione conservativa impropria su risorse finanziarie, trasferite e trasferibili da parte dell’Unione Europea-Stato-Regione, vincolate per natura e destinazione anche per l’erogazione di salari e stipendi (operai forestali, consortili ed ex ARSSA). Inoltre, a causa del blocco, tutta l’attività consortile risulta paralizzata, con conseguenze disastrose sulle opere di competenza, dighe, vasche di accumulo, impianti di irrigazione e, non per ultimi, canali e fossi di scolo; venendo così meno agli obblighi istituzionali di prevenzione del rischio idrogeologico e tutela del territorio, soprattutto in considerazione degli eventi climatici che contraddistinguono la stagione invernale».

«Nonostante il Commissario Straordinario del Consorzio – hanno proseguito i sindacalisti – abbia avviato le procedure di legge nei confronti della Banca per lo sblocco delle risorse, e siano stati attivati numerosi tavoli di concertazione con la Regione, proprietaria delle opere di bonifica, riteniamo di assoluta urgenza non lasciare soli i lavoratori. Occorrono, da subito, risposte per dare immediato sollievo a decine di lavoratori e famiglie che si trovano con l’acqua alla gola».

«Come organizzazioni sindacali – hanno concluso – avendo già proclamato lo stato di agitazione, di fronte ad una situazione senza precedenti, oltre a sensibilizzare ancora una volta l’intervento fattivo ed immediato della Regione e del Prefetto di Cosenza Ciaramella, valuteremo l’ipotesi di segnalare la vicenda all’Organo di Vigilanza in seno alla Banca d’Italia, riservandoci di attivare mobilitazioni a sostegno delle lavoratrici e dei lavoratori»(rcs)