Tra consensi, applausi e presenze si è conclusa l’undicesima edizione del Festival Leggere&Scrivere – Parte Prima di Vibo Valentia.
Un’edizione segnata da un altro grande successo di pubblico ed apprezzamenti per un programma che ha riscontrato i gusti variegati del pubblico accorso a Palazzo Gagliardi, a Vibo Valentia, per assistere ad un evento che si è ormai affermato a livello regionale e non solo.
A tutti i presenti è andato il ringraziamento da parte degli organizzatori, ovvero il Comune di Vibo Valentia ed il Sistema bibliotecario vibonese, nelle persone dell’assessore alla Cultura Giusi Fanelli e del presidente Fabio Signoretta.
Nell’ultima giornata si sono alternate le presentazioni dei libri agli spettacoli teatrali, senza tralasciare lo spazio per i più piccoli nell’angolo famiglie allestito al piano terra dello storico edificio nel cuore del centro storico vibonese, dal titolo Ombre letterarie: un’esperienza al buio a cura del Sistema bibliotecario vibonese in collaborazione con Music Lab e Aicem. Poi spazio ad un’altra tappa del festival diffuso che, con “rEsistenze itineranti”, ha fatto visita all’ospedale Jazzolino portando il profumo dei libri tra i corridoi del reparto di Pediatria, grazie al contributo fondamentale dell’Associazione VIP.
Il pomeriggio si è invece aperto con Fausto Vitaliano, fumettista, giornalista e scrittore italiano, autore di Walt Disney Italia che ha presentato il suo Technoldogy, sul futuro della società alle prese con l’intelligenza artificiale e su una lettura particolare del progresso che divora il presente facendo diventare vecchio il nato da poco. Parallelamente, Paolo Battistel, nel suo saggio L’arcolaio delle fiabe. Il femminile e la trasfigurazione nei racconti popolari, in un dialogo con Michele Petullà e Vito Teti, si è concentrato sull’elemento femminile nelle fiabe, perché spesso sono le donne a essere protagoniste, in principio come raccoglitrici e narratrici di queste storie e poi come personaggi all’interno delle stesse.
Francesca Ritrovato, con lo spettacolo teatrale Una spina nella carne accompagnata dalle note di Fabio Macagnino, ha indagato le storie ed i drammi di donne “recluse” nei manicomi, spesso per dicerie, malcostume e un non conformarsi alle regole dei tempi. Uno spettacolo che ha suscitato grande commozione e applausi nel pubblico presente.
La chiusura dell’XI edizione del Festival Leggere&Scrivere, che nel programma prevedeva la presentazione del libro dell’attore Marco Bocci e il successivo spettacolo dello stesso artista preparato appositamente per la manifestazione, purtroppo non ha avuto luogo per un problema di salute dello stesso. (rvv)