Forestazione, Bevacqua e Mammoliti (PD): Non si perda tempo e si metta mano a riforma

«Adesso non si perda più tempo e si metta mano ad una riforma complessiva della forestazione in Calabria». È quanto hanno dichiarato i consiglieri regionali del Pd, Mimmo BevacquaRaffaele Mammoliti, a margine della mobilitazione in Cittadella regionale indetta dai sindacati di categoria per chiedere interventi urgenti sulla forestazione calabrese.

«Una bella giornata per la nostra Regione – hanno spiegato Bevacqua e Mammoliti – che servirà come punto di partenza per avviare la riforma del comparto della forestazione calabrese che necessita di essere modernizzato e messo nelle condizioni di potere operare al meglio. Abbiamo portato la nostra vicinanza alle organizzazioni sindacali e ai lavoratori di un comparto prezioso per il futuro della nostra Regione. La tutela del territorio e la prevenzione del rischio idrogeologico sono fondamentali per la sicurezza dei cittadini e per lo sviluppo economico».

«Le richieste che arrivano dai sindacati – hanno aggiunto – come quelle relative al rinnovo generazionale del comparto, all’elaborazione e realizzazione di un piano straordinario di manutenzione del territorio, di prevenzione antincendio e di rimboschimento con la programmazione di nuovi investimenti sono ampiamente condivisibili e vanno sostenute ad ogni livello».

«Serve adesso che il governo regionale cambi atteggiamento – hanno concluso – e proceda ad un confronto costruttivo con  le forze politiche, sociali e sindacali e sappia avviare un’interlocuzione concreta con il governo nazionale. Condividiamo in pieno anche la scelta dei sindacati di coinvolgere Roma per il proseguo delle trattative e l’avvio di una compiuta riforma di sistema». (rcz)

 

Uncem sostiene la vertenza dei forestali calabresi

L’Unione Nazionale Comuni, Comunità, Enti Montani Calabria sostiene la vertenza dei lavoratori idraulico-forestali calabresi. 

«Le Aree interne e montane – viene sottolineato in una nota – hanno bisogno della loro opera. Regione e Governo nazionale, devono fare fino in fondo la loro parte. Il Governo garantendo le necessarie risorse finanziarie ed il superamento del blocco delle assunzioni. La Regione non solo assicurando una gestione più accurata ed efficiente del settore, ma anche riconoscendo ai lavoratori i loro sacrosanti diritti».

«L’ultimo Contratto Integrativo Regionale sottoscritto dai Sindacati e dall’Uncem – continua la nota – risale al 2011. Da quella data sono trascorsi 12 anni, nel corso dei quali sono stati stipulati due Contratti Nazionali ma in Calabria mancano ancora i relativi Integrativi regionali. Basta perciò con i rinvii, la Regione convochi subito un tavolo di lavoro. L’Uncem è pronta a fare la propria parte». (rcz)

 

I sindacati: Forestazione fondamentale per il rilancio dell’economia regionale

La forestazione è uno dei settori cardine dell’economia calabrese e non può essere destrutturato». È quanto hanno detto, in una nota congiunta, Angelo Sposato, Tonino Russo e Santo Biondo, rispettivamente segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Calabria.

I sindacalisti, infatti, saranno presenti alla mobilitazione di domani in programma davanti alla Cittadella regionale proprio per la forestazione calabrese che, come hanno ribadito  Sposato, Russo e Biondo, «è un settore fondamentale per la Calabria sia per quanto riguarda la questione della prevenzione, del dissesto idrogeologico, del recupero delle aree interne e, quindi, per il rilancio economico dell’intero territorio regionale».

«Sottoporre questo ambito occupazionale a continui tagli – hanno aggiunto – avendo come unico indirizzo da seguire quello maturato da polemiche sterili e surreali, non è la strada più giusta da seguire».

«Per questo – hanno detto ancora – condividendo appieno le richieste provenienti dalle categorie, chiediamo anche noi a gran voce attenzione rispetto alla piattaforma rivendicativa dove si ribadisce che il settore non può più fare a meno di un ricambio generazionale. Il settore forestale in Calabria conta ormai poco più di 4000 lavoratrici e lavoratori, con un’età media che si aggira attorno ai 60 anni e, quindi, ormai vicini alla pensione».

«È evidente a tutti come, con questi numeri – hanno rposeguito i sindacalisti – sia impensabile poter mettere in campo progettazioni per tutelare un patrimonio boschivo di oltre 650 mila ettari in un territorio fragilissimo dal punto di vista idrogeologico».

«Quello che noi, invece, chiediamo – hanno rilanciato– è la massima attenzione verso un settore che, se concretamente sostenuto nel pieno rispetto della legalità, potrebbe promuovere il sistema economico e produttivo della Calabria, rilanciandone la sua ricchezza attraverso la valorizzazione delle aree interne».

«La Calabria, infatti – hanno ricordato – è una delle regioni più boschive d’Italia e questo patrimonio ad oggi non è pienamente sfruttato».

«Il potenziamento della forestazione, poi – hanno detto ancora – diventa un tema centrale nel dibattito sui temi della difesa dell’ambiente, nel momento in cui la nostra Nazione, in ossequio agli indirizzi dell’Unione europea, si appresta ad una transizione energetica importante e quanto mai non rinviabile».

«Per questo, scendendo in piazza oggi, 12 maggio – hanno detto ancora – vogliamo suonare la sveglia ad un Governo che, purtroppo, appare quanto meno assente su questa tematica e lo faremo anche in preparazione della mobilitazione unitaria che, il prossimo 20 maggio, vivrà a Napoli la sua terza giornata di protesta e di proposta».

«Allo stesso tempo, infine – hanno concluso – senza giri di parole chiediamo alla Regione Calabria di non trascurare il potenziamento occupazione della forestazione ma, anzi, di farlo provvedendo a destinare verso questo settore una quota parte della programmazione europea 21/27». (rcz)

Forestazione, il 12 maggio la mobilitazione dei sindacati in Cittadella regionale

Venerdì 12 maggio in Cittadella Regionale è in programma la mobilitazione unitaria di Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil dal titolo Insieme per una nuova stagione del lavoro nel sistema ambientale-forestale calabrese.

A sostenere le ragioni della mobilitazione, oltre a lavoratori forestali e dirigenti sindacali di Flai, Fai, Uila ci saranno le Confederazioni regionali, rappresentate dal Segretario Generale Cgil Calabria Angelo Sposato, dal Segretario Generale Cisl Calabria Tonino Russo e dal Segretario Generale Uil Calabria Santo Biondo.

Sul palco della mobilitazione, assieme ai Segretari Regionali Caterina Vaiti (Flai Cgil), Michele Sapia (Fai Cisl) e Pasquale Barbalaco (Uila Uil), saliranno per una testimonianza alcuni delegati sindacali e, a seguire, i Segretari Nazionali, per la Flai Cgil il Segretario Generale Giovanni Mininni, per la Fai Cisl il Segretario Generale Onofrio Rota e per la Uila Uil il Segretario Nazionale Gabriele De Gasperis.

«Dopo i due incontri con la Regione Calabria, del 27 aprile e dello scorso 8 maggio, che riteniamo positivi  – hanno dichiarato Vaiti, Sapia e Barbalaco – è necessario lanciare un messaggio politico-sindacale forte e chiaro per chiedere un maggiore sforzo comune a favore del settore ambientale-forestale calabrese, segnato dalla mancanza di risorse e carenza di personale, per condividere un percorso regionale, fissare un cronoprogramma sui temi della piattaforma sindacale».

«Occorre mettere al centro il lavoro ambientale-forestale calabrese – hanno aggiunto – che riteniamo strategico in una regionale morfologicamente fragile, ma ricca di ambiente e di foreste. Riteniamo fondamentale ripartire da alcuni punti cruciali e di assoluta priorità per come segnalato nella piattaforma sindacale unitaria discussa durante i tre attivi unitari territoriali svolti lo scorso 5 maggio insieme ai lavoratori».

«Un impegno – hanno concluso i rappresentanti sindacali – che continuerà anche il prossimo 20 maggio a Napoli per sostenere le proposte delle nostre Confederazioni. Saremo alla mobilitazione nazionale indetta da Cgil, Cisl e Uil anche per rivendicare e riaffermare la necessità di più investimenti e risorse certe e strutturali a sostegno del lavoro nel settore ambientale-forestale calabrese». (rcz)

Svolto attivo unitario di Cgi, Cisl e Uil: Porre forestazione al centro delle politiche regionali

«Porre il settore forestale calabrese al centro delle politiche regionali, con questioni e tematiche urgenti e prioritarie». È quanto è emerso dall’Attivo Unitario sul settore forestale delle Federazioni territoriali Fai Cisl, Flai Cgil e Uil Uil della provincia di Reggio Calabria, svoltosi a Siderno.

La presidenza è stata affidata al Segretario Generale Uila Uil Reggio Calabria, Antonio Merlino, mentre la relazione introduttiva al Segretario Generale Fai Cisl Reggio Calabria Antonino Zema e le conclusioni alla Segretaria Generale Flai Cgil Calabria, Caterina Vaiti.

Presenti dirigenti sindacali, delegati del settore forestale e lavoratori del comparto.

L’attivo unitario territoriale è stato preceduto in queste settimane da assemblee presso le sedi sindacali e nei cantieri forestali con lavoratori e delegati, ed è parte di un generale percorso di mobilitazione regionale indetto dalla Federazioni sindacali calabresi di Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil, che prevede nella giornata di oggi anche gli attivi unitari nell’area di Catanzaro-Crotone-Vibo Valentia e in quella di Cosenza.

Durante gli attivi unitari è stata discussa la piattaforma sindacale regionale contente proposte e rivendicazioni sul settore forestale calabrese.

«Fai Cisl, Flai Cgil, Uila Uil della Calabria – prosegue la nota sindacale – con questa mobilitazione intendono avviare una nuova stagione a favore del sistema ambientale-forestale regionale. Si ritiene essenziale, per il complessivo rilancio della forestazione calabrese, aprire il confronto regionale per un vero e proprio Piano Straordinario di Prevenzione, di Manutenzione del Territorio e di Difesa dell’equilibrio idrogeologico, attraverso una programmazione di lungo periodo di rimboschimenti e gestione dei ripopolamenti, al fine di garantire maggiore sicurezza, prevenire frane, alluvioni e incendi, rafforzare il Servizio Antincendio Boschivo (AIB) e valorizzare le infrastrutture».

«Altro tema fondamentale – viene evidenziato – è il ricambio generazionale. L’attuale forza lavoro non può garantire le attività di prevenzione e cura in una regione interessata dal dissesto idrogeologico e con centinaia di migliaia di ettari di bosco. Chiediamo, pertanto, il superamento della legge le legge nazionale n. 442 del 1984 e l’assunzione di nuova e qualificata manodopera forestale. Occorrono però ulteriori risorse e investimenti, che devono essere strutturali e adeguati, non i tagli effettuati dai vari Governi nazionali che hanno messo in ginocchio il settore».

«È, inoltre, urgente – continua la nota – avviare un percorso di confronto regionale al fine di superare l’anomalia del mancato recepimento del Contratto integrativo regionale del 2019, e, inoltre, completare la riqualificazione dell’attuale forza lavoro forestale. Infine, nella piattaforma – dichiarano le Organizzazioni sindacali – è stata inserita la necessità di valorizzare quello che riteniamo un settore strategico, considerata la fragilità morfologica della nostra regione, per come dimostrato dalle tante tragedie dovute al dissesto idrogeologico, ovvero la sorveglianza idraulica, per cui chiediamo di avviare un confronto regionale per affrontare definitivamente i vari problemi di natura normativa e contrattuale che interessano questi lavoratori».

Le Federazioni regionali di Fai Cisl, Flai Cgil e Uil Uila Calabria il prossimo 12 maggio saranno presso la Cittadella Regionale per una forte mobilitazione, con il sostegno delle Confederazioni regionali di Cisl, Cgil e Uil e la partecipazione dei Segretari nazionali: il Segretario Generale Fai Cisl Onofrio Rota, il Segretario Generale Flai Cgil Giovanni Minnini e il Segretario nazionale Uila Uil Gabriele De Gasperis(rrc)

Sposato (Cgil): Il Sud è sparito dall’agenda politica

«Il Sud è sparito dall’agenda politica, si parla di Ponte sullo Stretto insistentemente senza porre l’attenzione alle strade e le infrastrutture della Calabria», ha dichiarato il segretario generale di Cgil Calabria, Angelo Sposato, nel corso della riunione dell’esecutivo della Cgil Calabria, nel corso del quale si è deciso di sostenere e partecipare alla manifestazione regionale del comparto della forestazione, in programma il 12 maggio.

Quella della forestazione, per Sposato, è «una delle vertenze più importanti che riguardano il lavoro, visto che il numero di lavoratori forestali è di quattromila circa, contro le decine di migliaia di qualche anno fa e tra le nostre rivendicazioni c’è proprio quella di un piano straordinario per il lavoro per la manutenzione del territorio e la tutela ambientale».

Il segretario, poi, punta il dito contro il Governo, che non parla del crollo del viadotto a Longobucco, così come «anche i tavoli che sono stati convocati non hanno avuto un seguito».

Nell’esecutivo sono state poi discusse le tematiche della piattaforma delle manifestazioni nazionali unitarie. La Cgil Calabria porterà in piazza il prossimo 20 maggio a Napoli anche il tema dell’autonomia differenziata continuando nel suo percorso di sensibilizzazione e attenzione verso un disegno di legge che non può passare in sordina ed essere trascurato visti i gravi rischi ai quali esporrebbe il Sud in particolare, senza risparmiare rovinosi effetti boomerang alle regioni del Nord.

«Il Paese rischia una vera e propria involuzione – ha denunciato Sposato – con un ceto medio che si avvia a diventare povero e un governo che non vuole affrontare in modo serio e strutturato il tema dei salari e delle pensioni, della diminuzione del potere d’acquisto e quello del lavoro povero e precario. Anche il taglio del cuneo fiscale, nonostante i toni roboanti con i quali è stato annunciato, non è che una sorta di bonus di pochi mesi che certamente non può invertire la direzione».

Per queste ragioni, e non solo, Cgil Calabria si sta preparando alla manifestazione di Napoli predisponendo quanti più mezzi possibile per rispondere alle richieste di centinaia di lavoratori che il prossimo 20 maggio vogliono chiedere un’inversione di rotta a questo governo. (rcz)

 

Sapia (Fai Cisl): Valorizzare patrimonio boschivo e sostenere il ruolo del lavoratori forestali

«L’iniziativa odierna rappresenta un’ulteriore occasione per sottolineare quanto sia necessario aver cura degli alberi, valorizzare il patrimonio boschivo e sostenere la buona gestione delle foreste calabresi, conviti che la vera industria calabrese si chiami “forestazione”». È quanto ha sottolineato Michele Sapia, segretario generale di Fai Cisl Calabria nel corso della presentazione del libro Alberi monumentali in Calabria. Con una storia delle foreste calabresi di Francesco Bevilacqua.

All’iniziativa, svoltasi a Lamezia Terme e moderata dal giornalista Danilo Monteleone, hanno partecipato operatori, dirigenti e delegati sindacali della Fai Cisl Calabria. 

«La Calabria – ha ricordato Sapia – è tra prime regioni forestate d’Italia grazie anche al meritorio lavoro svolto negli anni dai lavoratori forestali. Insieme abbiamo il dovere di proseguire nella nostra azione sindacale per ricordare il fondamentale ruolo svolto dai lavoratori forestali e sostenere un cambio di passo con l’avvio di un immediato ricambio generazionale nel sistema ambientale-forestale».

«È necessario, in una regione fragile come la Calabria – ha evidenziato – investire in prevenzione, messa in sicurezza del territorio, rimboschimento e lotta al dissesto idrogeologico. Occorre programmare quella che chiamiamo Forestazione 2.0. Il benessere ambientale – ha concluso Sapia – senza un cambiamento partecipato, rischia di essere un’espressione vuota. C’è bisogno di un impegno fattivo, di responsabilità e di risorse finanziarie, come anche sarà necessario pianificare gli interventi».

L’autore del libro Francesco Bevilacqua ha richiamato l’importanza di visitare e conoscere il territorio calabrese, le montagne e le foreste con i suoi alberi monumentali.

«Purtroppo, non ci rendiamo conto – ha sottolineato lo scrittore – di quanta bellezza naturale c’è in questa regione. La riscoperta dei luoghi dimenticati e purtroppo abbandonati, oggi vuol dire opportunità di salvaguardare l’ambiente, di creare sviluppo, occupazione e fermare la fuga dei giovani». Bevilacqua ha inoltre richiamato l’importanza dei lavoratori forestali calabresi, denunciando, come scrive nel libro, che “il comparto sta subendo una costante riduzione di interventi e manodopera».

L’evento si è concluso con la lettura dei suggestivi ed evocativi versi, contenuti nel libro, Silenzio nella foresta. (rcz)

 

Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil Calabria: Positivo incontro in Regione, ma si deve proseguire con mobilitazione

«Positivo incontro con la Regione, ma necessario proseguire campagna di mobilitazione». È quanto hanno riferito i segretari generali di Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil Calabria a seguito dell’incontro in Cittadella regionale in merito alle problematiche che interessano il settore forestale calabrese.

Presenti il Presidente della Regione Roberto Occhiuto, l’assessore alla Forestazione Gianluca Gallo, l’assessore all’Ambiente Marcello Minenna, i Dirigenti dei Dipartimenti regionali competenti, i rappresentanti degli Enti Gestori regionali (Calabria Verde, Urbi Calabria, Parco regionale delle Serre), i Segretari Generali delle Confederazioni sindacali regionali Angelo Sposato (Cgil), Tonino Russo (Cisl), Santo Biondo (Uil) e i Segretari Generali delle Federazioni regionali di categoria Caterina Vaiti (Flai Cgil), Michele Sapia (Fai Cisl) e Pasquale Barbalaco (Uila Uil).

«Giudichiamo positivo questa prima convocazione dopo l’avvio della mobilitazione regionale – hanno dichiaratto Vaiti, Sapia e Barbalaco – abbiamo registrato aperture, ribadito proposte sindacali e discusso aspetti di criticità su questioni che riguardano il settore forestale calabrese ma resta ancora molto da fare». 

«Consideriamo, difatti – hanno aggiunto – necessario proseguire la fase di mobilitazione dell’intero comparto regionale, una campagna atta a sostenere i temi della forestazione, a favore delle maestranze e del territorio regionale.  In questi giorni sono in corso assemblee, significativi momenti di confronto con i lavoratori e delegati sindacali. La mobilitazione rappresenta un’occasione per rimettere al centro della discussione politica e sociale il settore della forestazione. Abbiamo predisposto un’apposita piattaforma con punti prioritari e urgenti, come, solo per citarne alcuni, il piano straordinario per l’avvio del ricambio generazionale, la necessità di sostenere il comparto con maggiori risorse finanziarie e investimenti, il contratto integrativo regionale e il settore della sorveglianza idraulica – affermano i rappresentanti sindacali».

«Proseguiremo, pertanto – hanno concluso – nella campagna di mobilitazione con il piano di assemblee sui cantieri forestali, mentre il 5 maggio si svolgeranno i tre attivi unitari, rispettivamente nel Nord, Centro e Sud della Calabria, fase che culminerà il 12 maggio con un momento di mobilitazione regionale, in cui saranno presenti, oltre alle Confederazioni regionali Cgil, Cisl, Uil, anche i Segretari nazionali, il Segretario Generale Flai Cgil Giovanni Minnini, il Segretario Generale Fai Cisl Onofrio Rota e il Segretario nazionale Uila Uil Gabriele De Gasperis». (rcz)

 

Mammoliti (PD): Serve vera azione riformatrice per rilancio del settore forestazione

Per il consigliere regionale del Pd, Raffaele Mammoliti, «solo una vera azioni riformatrice e l’assunzione di almeno 200 lavoratori stagionali di giovani e tecnici può ridare slancio produttivo alla forestazione calabrese».

«Gli indirizzi programmatici del Programma regionale per le attività di sviluppo nel settore della forestazione 2023 – ha spiegato il consigliere – fanno riferimento a normative e piani che andrebbero aggiornati (per esempio L. R. n. 20/92 – Piano Forestale 2014/220). Occorre realizzare un moderno e innovativo Piano Forestale Regionale per valorizzare l’immenso patrimonio boschivo – forestale che la Calabria possiede».

«Di fronte ai cambiamenti climatici – ha evidenziato – la tutela e la salvaguardia del territorio, la manutenzione ordinaria e straordinaria sono fondamentali per evitare alluvioni, smottamenti, frane, incendi con conseguenze pesanti sia in termini di danni ingenti per il sistema produttivo, che di perdite di vite umane. Nel corso degli anni la forza lavoro degli operai forestali è via via diminuita e fra qualche anno non esisterà più nonostante il grande e positivo lavoro di bonifica ambientale e territoriale realizzato».

«Di converso – ha proseguito Mammoliti – sono aumentate le risorse impegnate per riparare i danni. Questo dimostra in maniera incontrovertibile che l’approccio che si continua a mantenere si concentra sull’intervento ex post piuttosto che agire sulla prevenzione. Lo stesso dicasi per il sistema Aib, incentrato soprattutto sul versante dello spegnimento degli incendi rispetto al fondamentale presidio del territorio con le necessarie risorse umane per evitare gli incendi».  

«Ho sollecitato al Governo regionale – ha annunciato – l’assunzione di giovani e tecnici che attraverso la formazione adeguata e l’utilizzo di strumenti tecnologici esistenti possono preservare il patrimonio boschivo e riattivare un’effettiva rigenerazione produttiva della forestazione. La risposta del Governo regionale di voler assumere un migliaio di lavoratori a tempo determinato, rappresenta un primo segnale di inversione positiva». 

«Bisognerà, inoltre – ha concluso – destinare le necessarie risorse al momento del tutto insufficienti. Auspico che nell’incontro già previsto per il prossimo 27 aprile, (speriamo alla presenza delle confederazioni e del Presidente Occhiuto, come sollecitato dal sottoscritto) si possano prevedere investimenti e impegni utili per favorire una necessaria azione riformatrice in un settore strategico, a cui il Protocollo di Kyoto e gli orientamenti nazionali e internazionali come Pnrr e Next Generation Eu attribuiscono un ruolo significativo nelle politiche di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici». (rrc)

FORESTAZIONE, LA RICCHEZZA CALABRESE
TRE PARCHI E MIGLIAIA DI ETTARI DI BOSCO

di ANTONIETTA MARIA STRATI – La forestazione è la vera industria calabrese. Una dichiarazione, quella del segretario generale di Fai Cisl Calabria, Michele Sapia, che fa comprendere l’importanza di valorizzare e proteggere un settore che rappresenta la «più grande ricchezza» della Calabria.

La nostra regione, infatti, può vantare tre Parchi nazionali – quello del Pollino, della Sila e dell’Aspromonte – che, insieme al mare, sono un autentico e inestimabile tesoro che il mondo ci invidia. Ma non si tratta solo di tesori, perché questi elementi, messi insieme, sono una carta vincente per il turismo. Basti pensare ai numeri da record che Tropea ha raccolto nel periodo delle feste di Natale e di capodanno, o dei tantissimi turisti che scelgono la Calabria per passare le vacanze estive o invernali.

La forestazione, dunque, può essere, insieme al turismo, il motore di rilancio della Calabria. Ma, prima di tutto, si devono risolvere le tante criticità che questo settore deve affrontare.

«In una regione con migliaia di ettari di bosco, ricca di risorse idriche ma fragile e interessata dal dissesto idrogeologico, è strategico fare attività di manutenzione e prevenzione», ha detto Sapia, nel corso dei lavori del Direttivo della Fai Cisl Catanzaro – Crotone – Vibo Valentia, evidenziando come «serviranno investimenti e strategie regionali che mettano al centro il presidio umano, il lavoro della forestazione e bonifica tramite un immediato ricambio generazionale».

«Non è possibile innestare nuove politiche per una transizione ecologica e sicurezza del territorio se non si mette al centro il tema del lavoro ben retribuito e contrattualizzato – ha proseguito – garanzie finanziarie e immediato turn over in particolare nella forestazione calabrese. È necessario maggiore confronto e partecipazione per coltivare una Forestazione 2.0, innovativa, capace di valorizzare in modo sostenibile le risorse naturali, rendere nuovamente attrattive le aree interne che continuano a spopolarsi di generazioni».

Il segretario, insieme a Onofrio Rota, segretario generale della Fai Cisl, già a dicembre 2022, avevano denunciato la mancanza di attenzione, da parte del Governo, per la forestazione nella legge di bilancio: «il tema dei tagli alla forestazione calabrese purtroppo non è una novità, ma la manovra del Governo è un’opportunità imprescindibile per salvare il comparto: siamo al fianco dei lavoratori e della Regione nel denunciare l’insufficienza delle risorse stanziate, emersa anche all’assemblea nazionale dei delegati Cisl, e ribadiamo che gli investimenti mancati nella cura del suolo e delle foreste si traducono sempre in costi moltiplicati per tutta la collettività».

«Servono modifiche e correzioni – hanno denunciato Rota e Sapia – attraverso il confronto e la concertazione con il Governo nazionale, la Regione, i gruppi parlamentari, e va messa in campo una visione riformatrice del settore coinvolgendo gli enti strumentali e le strutture competenti. In Calabria si contano ormai poco più di quattromila lavoratori forestali, gran parte monoreddito e con un’età media di circa 60 anni, conseguenza della legge del 4 agosto 1984, n. 442, un vero e proprio unicum che, nella sola Calabria, impedisce il necessario ricambio generazionale. Servono investimenti in prevenzione, cura del territorio e attività di rimboschimento da governare tramite il confronto e la buona contrattazione, mentre invece continuiamo a constatare l’abbandono delle aree interne, l’eccessiva cementificazione e il conseguente incremento del dissesto idrogeologico».

Un appello che non è stato ascoltato. Le risorse, infatti, sono insufficienti. Le risorse finanziarie sono pari a 50 milioni, «una cifra preoccupante – hanno detto Russo e Sapia, a dicembre – la più bassa degli ultimi anni, che non potrà garantire sia quelle attività di forestazione annuali che quelle finalità di sostegno all’occupazione stabilite nel decreto del 1993 in cui era previsto anche il finanziamento per i forestali calabresi. Pertanto, per l’anno 2023 le risorse statali e regionali attualmente messe a bilancio non potranno assicurare la normale tenuta del settore».

Ad unirsi al coro di indignazione, per il trattamento riservato alla forestazione calabrese, sono anche i segretari generali di Flai Cgil e Uila Uil, Caterina Vaiti e Pasquale Barbalaco: «440 milioni di euro per quattro anni sono insufficienti per il settore della forestazione».

È il 28 gennaio 2023. «Per l’anno 2023 sono previsti solo 60 milioni di euro totali da parte dello Stato», hanno rilevato i sindacalisti, evidenziando come «nonostante  l’impegno e le risorse messe a bilancio dalla Regione – hanno spiegato – pari 56 milioni di euro, non sarà possibile né garantire il normale svolgimento delle attività di prevenzione, in una regione perennemente interessata dal rischio del dissesto idrogeologico come la Calabria, né le coperture finanziarie per garantire le retribuzioni degli stipendi degli stessi lavoratori».

«Tutto questo – hanno aggiunto – in un contesto contraddistinto da una debolezza strutturale del comparto idraulico-forestale calabrese, composto per lo più da una forza lavoro monoreddito, con una età media avanzata e prossima al pensionamento, dovuta alla legge n. 442 del lontano 1984 che, per la sola Calabria, impedisce nuove assunzioni in questo comparto».

«L’attuale disposizione finanziaria, che ci preoccupa molto, mortifica un intero settore e la dignità degli addetti, non tenendo conto del valore del presidio umano e del lavoro forestale e sicurezza del territorio», hanno concluso i sindacalisti.

A confermare la gravità della situazione, il presidente di Confapi Calabria, Francesco Napoli: «il comparto della forestazione rischia il default».

«Alcune centrali a biomassa legnosa in Calabria hanno interrotto la produzione, e la chiusura riguarderà a cascata tutti gli impianti anche di altre regioni, compromettendo seriamente la tenuta dell’intero indotto dell’industria boschiva» ha spiegato Napoli, sottolineando come questo avrà impatto in Calabria, «che è la prima in Italia per estensione forestale con i suoi 700.000 ettari di patrimonio boschivo».

«L’assenza di un monitoraggio costante delle risorse forestali – ha proseguito – alimenterà il rischio concreto di incendi con conseguenti dissesti idrogeologi e gravi danni all’ambiente. Occorre un intervento immediato del governo per garantire la continuità produttiva e i benefici a essa connessi».

Una situazione che non è più sostenibile, che rappresenta un vero e proprio delitto nei confronti non solo della forestazione, ma anche nei confronti della Calabria, che continua a essere messa da parte o completamente dimenticata. (rrm)