Vercelli ricorda e onora la memoria e l’impegno profuso, nel corso della pandemia, dal medico reggino Franco Barillà, scomparso a causa del covid mentre svolgeva il suo lavoro, intitolandogli i locali della Guardia Medica di Vercelli.
«Quando il proprio lavoro è rispondere al bisogno degli altri, non ci si tira indietro, anche se il prezzo da pagare è la propria vita» si legge nella targa, che è stata inaugurata lo scorso 27 luglio alla presenza del direttore generale dell’Asl, Eva Colombo, del presidente dell’Ordine dei Medici di Vercelli, Germano Giordano, del sindaco Andrea Corsaro e della figlia Federica. Toccante, anche, il ricordo che amici e volontari gli hanno tributato.
«Franco – ha detto il direttore generale Colombo – nonostante il virus fosse ancora poco conosciuto, era ben conscio di quanto andava incontro, ma non ha esitato a operare in condizioni di estremo pericolo per la propria salute. Franco Barillà ha pagato il prezzo più alto per la propria generosità, abnegazione e amore verso il prossimo».
«È con grande orgoglio – ha aggiunto – che desideriamo ringraziare e onorare la memoria di questa persona, che ha fatto moltissimo per la collettività, e ritengo sia doveroso ricordare, sempre, il suo operato positivo».
«Questa iniziativa non è solo voluta da colleghi e parenti, ma anche dai pazienti che hanno voluto ricordare mio padre, una persona che si è contraddistinta per avere sempre il sorriso e la disponibilità, non così scontata. Per lui il lavoro era una missione» ha detto la figlia Federica all’Ansa.
«Questa targa – ha detto Giordano all’Ansa – sia da monito e da esempio per tutti i medici che svolgeranno il lavoro qui alla Guardia Medica. Questo non è solo un momento di ricordo, ma anche di orgoglio». (rrm)