Corbelli (Diritti Civili): «Con un solo malato covid a CZ non creare nuovi ingiustificati allarmi»

di PINO NANO –  Il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, con un nuovo, forte appello, dalle pagine de La Verità, torna a chiedere, a gran voce, che “si finisca di preannunciare, promuovere e pubblicizzare nuove, insensate, indiscriminate e folli campagne di ‘vaccinazione’ di massa sollecitando addirittura anche il ritorno dei tragici open day”.

Usa i toni della denuncia il leader del Movimento Diritti Civili Franco Corbelli per spiegare le sue ragioni. «È incredibile e assurdo oltre che grave quello che continua a succedere, anche nella nostra regione, in Calabria. Basta con questo nuovo allarmismo sul rischio Covid, assolutamente ingiustificato. Basta citare, a questo proposito, il caso calabrese. Un solo malato di Covid nel grande ospedale di Catanzaro (come ha correttamente reso noto oggi in tv un primario di questo nosocomio) e si creano nuovi, ingiustificati allarmi. E non si parla invece, anche in Calabria, delle tantissime morti improvvise di soggetti giovani e in perfetta salute!».

Corbelli sottolinea che “Non bisogna certamente abbassare l’attenzione e rispettare sempre tutte le precauzioni per prevenire questa infezione”, ma non si può ricreare nuovamente, come sta, purtroppo, avvenendo aggiunge- l’incubo di questi ultimi tre anni. “Sembra, infatti, di rivivere, in tutt’Italia, il film dell’horror che ha sconvolto la vita di milioni di persone in questi ultimi tre anni in Italia e nel mondo”.

Si afferma, si scrive e si legge – dice ancora Franco Corbelli – di campagne e corse al vaccino, addirittura di difficoltà e caos per reperire il siero sperimentale, e si evocano finanche i fatali open day.

Per il leader del Movimento Diritti Civili «siamo alla irresponsabilità più folle! Mentre un numero impressionante di persone sane di ogni età, giovani soprattutto, continuano, ogni giorno, a morire all’improvviso e ad ammalarsi in modo fulminante, di patologie gravissime e inconsuete e disperatamente e dignitosamente chiedono di essere aiutate e non invece ignorate e abbandonate, si riprende con la campagna mediatica di terrore su una malattia (Covid) che è ridotta, fortunatamente e grazie alla sua evoluzione naturale, ad una influenza! Sta avvenendo questo nel nostro Paese, come La Verità, Diritti Civili, Prima Pagina News, Fuori dal Coro e pochissimi altri continuano, da oramai 3 anni, a denunciare, con coraggio e grande senso di responsabilità, chiedendo verità e giustizia e promuovendo una quotidiana, ininterrotta campagna di prevenzione».

Non conosce mezzi termini il giovane barricadero calabrese

«Da parte delle Istituzioni, dei partiti, delle virostar, della solita stampa, di tg, tv e talk show del mainstream si prosegue invece a non parlare dell’immane catastrofe delle gravi reazioni avverse, si ignorano i drammi che stanno provocando, si tace e si censurano le centinaia di studi scientifici che in tutto il mondo evidenziano incontrovertibilmente i devastanti effetti collaterali e danni che possono essere provocati da questo siero ignoto. Si continuano a censurare le sconvolgenti rivelazioni che vengono pubblicate e documentate da La Verità, il giornale di Belpietro e De ‘Manzoni, simbolo di questa importante e coraggiosa battaglia!.

«Anziché fermarsi per scongiurare altre tragedie e rispondere del disastroso operato davanti alla Commissione d’inchiesta e alla magistratura, vanno avanti terrorizzando ancora la gente che oggi, giustamente preoccupata, si rifiuta di sottoporsi ad altre punture. Non siamo mai stati e mai lo saremo contro le vaccinazioni. Chiediamo solo – conclude Franco Corbelli – che si valutino bene, caso per caso, rischi e benefici e che i farmaci, i sieri che vengono iniettati alle persone siano sicuri ed efficaci! Non sperimentali». (pn)

Cimitero Migranti di Tarsia: Corbelli c’è l’impegno del presidente Occhiuto

Il presidente del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, ha ringraziato il presidente della Regione, Roberto Occhiuto, per aver accolto il suo appello e di aver annunciato, venerdì a Tarsia, in occasione della Giornata della Memoria, che “il Cimitero internazionale dei Migranti sarà completato, aggiungendo, che è un’opera umanitaria simbolo di una Calabria che accoglie”! «Conoscendo e apprezzando, da sempre, la sua particolare sensibilità per queste tematiche ed emergenze sociali, non avevo dubbi sulla sua risposta positiva, quando, oltre un anno fa, ho iniziato a interloquire con il presidente, e mio caro vecchio amico Roberto Occhiuto, su questo grande progetto di valore umanitario universale», afferma Corbelli, in una nota. In questi mesi mi aveva, infatti, sempre assicurato, rispondendo ai miei messaggi, che avrebbe completato questa grande opera umanitaria e venerdì, in una Giornata solenne, lo ha annunciato pubblicamente a Ferramonti di Tarsia, nell’ex Campo di Concentramento fascista più grande d’Italia, luogo di prigionia, ma anche di grande umanità, che per questo  quando ho iniziato, 10 anni fa, questa battaglia, ho scelto, d’accordo con il sindaco Roberto Ameruso e l’ex presidente della Regione, Mario Oliverio, per la realizzazione di questo grande Memoriale per le vittime dei naufragi, conosciuto e apprezzato dal Vaticano e nel mondo e oggetto anche di numerosi reportage di storiche testate, oltre che nazionali, anche internazionali arrivate in questi anni a Tarsia (come la più grande tv araba Al Jazeera, il più importante giornale del Brasile, O Globo, la Radio pubblica della Germania, Ard, il primo quotidiano della Svizzera, Neue Yurcher Zeitung, la Rivista internazionale Mare, Radio Vaticana… ), di libri (pubblicati in Francia e negli Usa e un altro in uscita in Germania), di ricerche universitarie, di report di studenti europei Erasmus, di tesi di laurea…

È un’opera di straordinario valore, unica al mondo, motivo di orgoglio per la Calabria e per l’intero Paese, che grazie all’attuale Governatore Occhiuto e all’ex presidente Oliverio sarà realizzata e consegnata all’Umanità e alla Storia. Per questa grande opera saranno ricordati dalle generazioni future  questi due Presidenti.

È dalla tragedia di Lampedusa del 3 ottobre 2013 – continua Corbelli – che lotto ininterrottamente, con il sostegno del sindaco Ameruso e del Comune di Tarsia,  per vederla realizzata per dare così dignità alle vittime dei tragici naufragi e dell’immigrazione e cancellare così quella disumanità di quei poveri corpi (uomini, donne e bambini), quasi tutti senza nome e senza volto, che vengono sepolti, con un semplice numerino, in tanti piccoli sperduti cimiteri, quasi tutti siciliani e calabresi, che di fatto ne cancellano così ogni ricordo e riferimento per i loro familiari dei lontani Paesi del Mondo che non sapranno mai dove andare un giorno a cercarli, per portare un fiore e dire una preghiera. Ricordo che i lavori del Cimitero internazionale dei Migranti, sono iniziati il 22 dicembre 2018, con il primo finanziamento (di 220mila euro) concesso dalla Regione, grazie all’allora Governatore Mario Oliverio. Purtroppo, ultimato questo primo stralcio, per colpa anche dell’esplosione della pandemia e della morte della povera, cara, indimenticabile Jole Santelli, i lavori si sono fermati, nonostante sia stato approvato, da diverso tempo, dai competenti uffici regionali, il progetto per il secondo finanziamento per il completamento dell’opera. Per poter sbloccare questo secondo contributo, che permetterà la ripresa e l’ultimazione dei lavori, manca la firma del Presidente della Regione che a breve adesso arriverà. Il Cimitero internazionale dei Migranti – ha concluso Corbelli – si sta realizzando in un posto fortemente simbolico, su una collina della Pace, un’area di oltre 28mila mq, immersa tra gli ulivi secolari, che resteranno, di fronte al Lago e al vecchio cimitero comunale, in parte ebraico, e a breve distanza dall’ex Campo di Concentramento fascista più grande d’Italia, quello di Ferramonti, luogo di prigionia ma anche di grande umanità, dove, durante la guerra, nessuno degli oltre tremila internati subì mai alcuna violenza. Soprattutto per questo, come ho detto, è stato scelto questo luogo storico per questa grande opera universale». (rcs)

Garante della Salute. Franco Corbelli esulta: L’aspettavamo da 14 anni

di PINO NANO – Si realizza il mio sogno dopo 14 anni di lotte e appelli. Promossi e feci approvare questa proposta di legge nel giugno 2008».

Il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, da oltre 25 anni, impegnato a denunciare l’allarmante, drammatica situazione sanitaria(con le tante lotte fatte, su questo tema, in particolare in Calabria) e la tragedia delle carceri in Italia (e, per queste sue innumerevoli battaglie sulla condizione disumana delle prigioni italiane, intervistato, il 28 febbraio 1995, finanche dal più grande giornale del mondo, The New York Times,) esprime «grande soddisfazione per le nomine, fatte dal Presidente del Consiglio Regionale calabrese, Filippo Mancuso, del Garante della Salute, Anna Maria Stanganelli, e del Garante dei Diritti dei Detenuti, Luca Muglia oltre a quello per l’Infanzia, Antonio Marziale». 

Corbelli il 18 settembre scorso aveva fatto l’ultimo, nuovo, ennesimo appello, sulla stampa, al Presidente Filippo Mancuso, al Governatore Roberto Occhiuto e all’Assemblea di Palazzo Campanella, per queste due nomine, Salute e Detenuti. 

«Finalmente dopo 14 anni, dopo tantissime denunce e appelli sulla stampa, si realizza il mio sogno di vedere nominato e istituito in Calabria il Garante della Salute. Non conosco la prescelta ma non importa. L’importante è che svolga il suo compito con la massima dedizione e che soprattutto la struttura sia subito operativa, così come l’avevo immaginata e illustrata nella mia proposta di legge che, dopo averla fatta approvare, nel gennaio del 2008 dal Consiglio provinciale di Cosenza. Per competenza era stata trasmessa al Consiglio regionale della Calabria che la licenziò definitivamente, all’unanimità, la fine di giugno del 2008, dopo che ero andato personalmente, prosegue Corbelli, ad illustrarla, poche settimane prima, all’apposita commissione regionale di Palazzo Campanella».

Corbelli ha voluto ricordare la tragedia delle ultime ore a Catanzaro, «che rende questo giorno triste, nonostante questo importante storico traguardo raggiunto da Diritti Civili con la nomina del nostro Garante della Salute. Ricordo che il Garante della Salute non è solo una semplice figura istituzionale ma una grande struttura operativa, 24 ore su 24, con un numero verde, una ventina di sportelli informativi, un coordinamento regionale per i soccorsi ed è a, quasi, costo zero per lo Stato, perché prevede l’utilizzazione di figure professionali che già operano nelle strutture pubbliche». 

Franco Corbelli spiega come la cronaca di tutti i giorni, con i drammi nella sanità (aggravati purtroppo dalla pandemia) e la situazione esplosiva nelle carceri (dove si susseguono i casi di suicidio, le morti improvvise e i problemi di sovraffollamento), «testimonia quanto fosse importante, assolutamente indispensabile e urgente la nomina di queste due figure e relative strutture operative. Queste nomine dei Garanti rappresentano una conquista civile per la nostra regione e un riferimento istituzionale e una speranza per migliaia di cittadini e bambini, per l’attività del Garante per l’Infanzia, che si vedranno in questo modo i loro diritti difesi e tutelati e non invece, come in tanti casi, violati, con conseguenze, spesso purtroppo, anche drammatiche. Queste figure istituzionali avranno un compito preciso da assolvere: far rispettare insieme ai diritti la stessa dignità umana delle persone, nelle strutture sanitarie e nelle carceri». 

Corbelli (Diritti Civili) alla Meloni: «Sgarbi ministro della cultura»

di PINO NANOVittorio Sgarbi, Ministro dei Beni Culturali. Lo chiede, con un appello pubblico, a Giorgia Meloni, Premier indicata dal centro destra a guidare il prossimo Governo, il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, vecchio amico e compagno di innumerevoli battaglie civili e di giustizia del noto storico dell’arte, cofondatore, insieme allo stesso Corbelli, 27 anni fa, nel giugno del 1995, del Movimento Diritti Civili. 

In una nota affidata alle agenzie Franco Corbelli spiega «le ragioni per le quali è giusta e importante la nomina di Vittorio Sgarbi che –sottolinea Corbelli – può essere oltre che il miglior Ministro dei Beni Culturali, il miglior garante dei diritti civili nel Governo Meloni».

Il suo ruolo – precisa il leader del Movimento Diritti Civili – dovrà andare, infatti, anche oltre il suo stesso dicastero. «Vittorio Sgarbi dovrà essere il portavoce e la sentinella del popolo all’interno del Consiglio dei ministri per scongiurare nuove leggi liberticide e repressive, che hanno, in questi ultimi tre anni, segnato, purtroppo in modo drammatico e irrimediabile, la vita di milioni di italiani». 

Corbelli non va per il sottile, e con grande determinazione spiega che «Sgarbi fuori dal Parlamento è già un vulnus per la democrazia e il mondo della cultura del nostro Paese. Come lo è del resto l’assenza di un esponente del Movimento Diritti Civili. Anche per questo il noto critico d’arte va adesso coinvolto nel nuovo Esecutivo di centrodestra (sua area politica di riferimento per la quale si era candidato per una missione quasi impossibile: la sfida contro Casini nel collegio senatoriale blindato, per il centrosinistra, di Bologna) con un dicastero che nessuno più di lui è, per esperienza, competenza e cultura, in grado di guidare autorevolmente: quello dei Beni Culturali». 

Corbelli dice molto di più: «Sgarbi, ricordo, al di là della cultura e competenza, è un liberale e libertario, uno storico e convinto garantista, cofondatore, nel 1995, del Movimento Diritti Civili. Aspetto poi non certo irrilevante, negli ultimi tre anni, segnati dolorosamente e tragicamente dalla pandemia, ha combattuto insieme a Diritti Civili, La Verità e pochissimi altri, contro la persecuzione da parte del Governo, dei tecnici e tele virologi, dei partiti di maggioranza e di tutta la stampa mainstream (radio, tv, giornali, web, social)che hanno avallato la deriva autoritaria, nei confronti di milioni di italiani, pacifici e inermi, che sono stati ghettizzati e isolati brutalmente, solo perché avevano legittimamente detto no ad un siero sperimentale, per una comprensibile paura o per validi motivi di salute».

E la tragedia delle morti improvvise e delle gravi reazioni avverse, che continua, purtroppo, in modo sempre più impressionante, «dimostra – dice testualmente ancora Franco Corbelli – quanto fossero giuste e motivate quelle preoccupazioni e le paure di questa gente che Sgarbi ha, insieme a noi, sempre difeso. Anche per questo oggi Vittorio Sgarbi merita di sedere nel Consiglio dei Ministri. Con lui Ministro -conclude Corbelli- ci sentiamo, personalmente e come Movimento Diritti Civili, rappresentati, al di là del colore politico del Governo, che non ci interessa e non ci appartiene». (pn)

Wikipedia “cancella” Franco Corbelli: Appello al Presidente della Repubblica

di PINO NANO – Wikipedia cancella (dopo moltissimi anni!) la pagina del leader fondatore del Movimento Diritti Civili Franco Corbelli. Corbelli reagisce alla sua maniera: «Hanno offeso non solo la storia nobile di Diritti Civili ma anche la storia della mia terra di origine che è la Calabria! Pago il prezzo della mia battaglia di libertà e giustizia».

Corbelli preannuncia che scriverà una sua memoria storica da mandare nelle prossime ore al Presidente dell’Ordine Nazionale dei Giornalisti Italiani Carlo Bartoli, al Segretario Nazionale della Federazione della Stampa Italiana Giuseppe Giulietti, e al Presidente della Fondazione Italiana per il Giornalismo Paolo Murialdi, e al Capo dello Stato, per chiedere che si apra su questo tema un dibattito a più voci, e che tuteli la libertà della conoscenza e del patrimonio ormai consolidato e storico dello stesso Movimento dei Diritti Civili nato a suo tempo con il sostegno di leader importanti della politica italiana, da Marco Pannella allo stesso Vittorio Sgarbi. Sarà una battaglia di civiltà e di libertà anche questa.

Ma partiamo dalla notizia. Wikipedia, l’enciclopedia online, ha eliminato la pagina di Franco Corbelli, giornalista calabrese e, da 27 anni, fondatore e leader del Movimento Diritti Civili. La pagina di Corbelli, con riferimento ad alcune delle sue battaglie civili ed iniziative umanitarie, era presente su Wikipedia da moltissimi anni. A dare la notizia è stata oggi La Verità, il quotidiano diretto da Maurizio Belpietro, che parla, nel titolo di “sfregio” al Movimento Diritti Civili. “Dopo mesi di battaglie in prima linea contro il Green pass e l’informazione a senso unico sulla pandemia da Covid, scrive La Verità, il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, ha ottenuto un premio, o meglio una punizione: la pagina Wikipedia che raccontava la sua lunga storia di impegno sociale e culturale è stata rimossa. Senza una motivazione chiara da parte dei gestori dell’enciclopedia online.

Per fortuna l’attività di Corbelli resta a disposizione degli interessati su Diritticivili.it. Basta scorrerla velocemente, continua il quotidiano milanese, per ripercorrere oltre 25 anni di lotte, interviste delle testate più prestigiose (dal New York Times ad Al Jazeera fino a Il Globo del Brasile) e premi. Come, ad esempio, l’onorificenza di Commendatore o la lettera di ringraziamento del Governo dell’Etiopia per l’aereo umanitario allestito e consegnato a Fiumicino nel 2003.

Lo staff di Wikipedia, con un linguaggio burocratico tutt’altro che trasparente, si limita a comunicare che la “rilevanza enciclopedica” della pagina “è stata messa in dubbio”, a causa di “toni enfatici e autocelebrativi” e “fonti autoreferenziali”. Per le voci scomode gli spazi di libertà si rimpiccioliscono sempre di più”, conclude La Verità. A riprendere la vicenda e con grande risalto mediatico è stato poi “Giornalistitalia” diretto da Carlo Parisi, e questo ha sollevato le reazioni della rete “indignata” per quanto accaduto.

Il leader del Movimento Diritti Civili Franco Corbelli in merito a questa vicenda ha preferito rispondere allo staff di Wikipedia pubblicando sulla sua pagina Fb un filmato di una decina di minuti con la storia ultra venticinquennale di Diritti Civili, limitandosi ad aggiungere che la cancellazione della pagina Wikipedia è «il prezzo che pago per la mia, ultima, battaglia di libertà e giustizia. Quelli di Wikipedia non hanno avuto il coraggio di dire il motivo vero di questa assurda e incomprensibile cancellazione, né di informarmi preventivamente. Hanno non solo offeso la storia nobile di Diritti Civili ma cancellato anche una parte, ritengo importante ed esemplare, della storia di Calabria». (pn)

Corbelli (Diritti Civili) a Occhiuto: Sbloccare finanziamento regionale per Cimitero Internazionale dei Migranti

Il presidente del movimento Diritti CiviliFranco Corbelli, ha lanciato un appello al presidente della Regione, Roberto Occhiuto, affinché sblocchi il finanziamento regionale – già previsto e approvato da diverso tempo – per poter riprendere e ultimare i lavori per realizzare il Cimitero dei Migranti di Tarsia.

«Sono oltre 8 anni, dalla tragedia di Lampedusa del 3 ottobre 2013 – ha scritto Corbelli – che lotto ininterrottamente, con il sostegno del sindaco Roberto Ameruso e del Comune di Tarsia, per realizzare questa grande opera di civiltà, per dare dignità alle vittime dei tragici naufragi e dell’immigrazione e cancellare così quella disumanità di quei poveri corpi (uomini, donne e bambini), quasi tutti senza nome e senza volto, che vengono sepolti, con un semplice numerino, in tanti piccoli sperduti cimiteri che di fatto ne cancellano così ogni ricordo e riferimento per i loro familiari dei lontani Paesi del Mondo che non sapranno mai dove andare un giorno a cercarli, per portare un fiore e dire una preghiera».

«Tre anni fa, pochi giorni prima di Natale, esattamente il 22 dicembre 2018 – ha continuato – siamo finalmente riusciti ad iniziare i lavori, grazie al primo finanziamento regionale di 220mila euro che la Regione ci ha concesso grazie all’ex presidente Mario Oliverio. Purtroppo, ultimato questo primo stralcio, per colpa anche dell’esplosione della pandemia e della morte della povera, cara, indimenticabile Jole Santelli, i lavori si sono fermati, nonostante sia stato approvato, da diverso tempo, dai competenti uffici regionali, il progetto per il secondo finanziamento (intorno ai 600mila euro) per il completamento dell’opera».

«Per poter sbloccare questo contributo – ha proseguito il leader di Diritti Civili – manca solo la firma del Presidente della Regione, la tua, caro Roberto. È quello che ti chiedo di fare. Lascia stare i tuoi colleghi talebani e occupati anche di questa grande opera umanitaria, unica al mondo, motivo di orgoglio di una regione e di un intero Paese!».

«Il Cimitero internazionale dei Migranti – ha detto ancora Corbelli – si sta realizzando in un posto fortemente simbolico, su una collina della Pace, un’area di oltre 28mila mq, immersa tra gli ulivi secolari, che resteranno, di fronte al Lago e al vecchio cimitero comunale, in parte ebraico, e a breve distanza dall’ex Campo di Concentramento fascista più grande d’Italia, quello di Ferramonti, luogo di prigionia ma anche di grande umanità, dove, durante la guerra, nessuno degli oltre tremila internati subì mai alcuna violenza. Anche per questo è stato scelto questo luogo storico per questa grande opera universale». (rrm)

Due laureandi tedeschi di Architettura scelgono il Cimitero dei Migranti di Tarsia per la loro tesi

«Dalla Germania due studenti universitari, laureandi in Architettura, hanno scelto di dedicare le loro tesi al costruendo Cimitero internazionale dei Migranti e stanno già programmando di venire a realizzare direttamente sul posto, a Tarsia, al cantiere della grande opera umanitaria, anche una importante mostra utilizzando le acque del Lago per una rappresentazione anche visiva della tragedia dei migranti». Lo ha reso noto Franco Corbelli, leader di Diritti Civili e promotore del Cimitero internazionale dei Migranti, per la cui realizzazione lotta ininterrottamente da 8 anni, dalla tragedia di Lampedusa, del 3 ottobre 2013.

I due laureandi, AyhamNatalie, stavano lavorando alle loro tesi di laurea, il cui argomento è il processo migratorio attraverso il mare, quando hanno scoperto la grande opera di Tarsia e ne sono rimasti affascinati, ritenendo la città calabrese il «luogo più adatto in cui dare forma alla nostra idea».

«Abbiamo scelto il luogo Tarsia – hanno scritto i due laureandi – per la storia della città e per il progetto del cimitero, che, come la nostra mostra, vuole portare rispetto alle persone. La nostra idea è quella di progettare lo spazio partendo dall’acqua del Lago di Tarsia, perché nella realtà le tragedie avvengono anche nell’acqua. Vorremmo creare un collegamento tra il nostro spazio espositivo e il cimitero, per attirare l’attenzione sulle conseguenze della fuga anche visivamente».

«Questa nuova, importante, significativa testimonianza internazionale, che arriva dalla Germania – ha detto Corbelli – conferma il valore universale della nostra grande opera umanitaria, conosciuta e apprezzata dal Vaticano e in tutto il mondo e che dobbiamo, anche per questo, adesso, al più presto ultimare. In questi anni a Tarsia sono infatti arrivati molti inviati della stampa internazionale, scrittori, studiosi, ricercatori italiani e stranieri, studenti europei Erasmus, giunti da molti Paesi lontani del mondo (come, ad esempio, dal Brasile, con l’inviata di O Globo, primo giornale del Sudamerica,  ai Paesi arabi, con l’inviata della storica Tv Al Jazeera) per realizzare una serie di servizi e reportage, un libro e un report per il Parlamento Europeo».

«Finanche – ha aggiunto – un deputato francese, Christian Paul, lo ha, su Facebook, pubblicamente elogiato il Cimitero dei Migranti. Eppure, non basta questo interesse planetario per poter far riprendere e ultimare i lavori, fermi, da due anni, a causa del Covid, della burocrazia e della politica che ha bloccato il secondo finanziamento regionale già previsto di 500mila euro. Per questo, per sbloccare la situazione e completare la grande opera sabato 26 giugno a Tarsia insieme al sindaco Roberto Ameruso abbiamo, nel corso di una conferenza stampa, promosso una raccolta fondi in Italia e nel mondo. Ho aperto io, personalmente, il conto con un mio contributo».

«Ci aspettiamo, adesso – ha proseguito Corbelli – che arrivino gli aiuti da parte delle Istituzioni, italiane ed europee e della Chiesa, perché la grande opera di civiltà di Tarsia non appartiene certo ad una piccola comunità o a una regione ma è un patrimonio dell’intera umanità».

Il Cimitero dei Migranti, che sarà intitolato al bambino siriano Aylan Kurd, sorge su un’area di quasi 30mila mq, immersa tra gli ulivi secolari (lasciati intatti), proprio di fronte al Lago e al vecchio camposanto comunale, in parte ebraico, in un luogo fortemente simbolico, a breve distanza dall’ex Campo di Concentramento fascista più grande d’Italia, quello di Ferramonti di Tarsia, che fu, durante la seconda guerra mondiale, luogo di prigionia, ma anche di grande umanità dove nessuno degli oltre tremila internati subì mai alcuna violenza. Per questo è stato scelto per realizzarvi questa opera monumentale. (rcs)

Franco Corbelli: Chiusura scuole provvedimento giusto e importante

Franco Corbelli, leader del Movimento Diritti Civili, ha ricordato che «la chiusura delle scuole è stato un provvedimento giusto, opportuno e importante; un sacrificio purtroppo inevitabile, per scongiurare una strage di contagi di studenti, professori, delle loro famiglie (e non solo)».

«Oggi – ha aggiunto – per questo esprimo la mia soddisfazione, ma anche tanta tristezza pensando ai ragazzi e alle loro famiglie chiamate ancora una volta a sopportare il peso di questa  sofferta ma doverosa chiusura delle scuole».

Corbelli, inoltre, dalla pagina Fb del Movimento ha parlato, in un nuovo video messaggio, ai ragazzi e alle loro famiglie, spiegando le ragioni di questo nuovo sacrificio cui sono stati chiamati.  Corbelli due giorni fa aveva elencato «almeno 12 validissime, incontestabili ragioni che imponevano la immediata chiusura di tutte le scuole» e aveva recapitato questo suo ennesimo appello al Presidente f.f. della Regione Calabria, Nino Spirlì.

«In Italia – ha spiegato – siamo in un momento particolarmente difficile, delicato e drammatico, con la chiusura delle scuole sono sicuro che riusciremo a proteggere studenti, professori, le loro famiglie e salvare, nel nostro caso, la Calabria che fortunatamente ancora non è stata raggiunta dalla violenta terza ondata e dalla contagiosa variante inglese, che, com è noto, colpisce proprio i più giovani, bambini e ragazzi, prosegue Corbelli. Per questo ho lottato come un leone, nell’indifferenza  e silenzio generali, anzi contro tutti quelli (politici, opinionisti, cosiddetti… esperti) che, irresponsabilmente, per una mera questione ideologica, in Tv, nei talk show e sulla stampa, chiedevano l’apertura delle scuole, non rendendosi conto di mandare così al massacro milioni di ragazzi, di insegnanti, di famiglie».

«Ricordo, ancora una volta – ha detto ancora Corbelli – che ci sono almeno 12 validissimi motivi che impongono oggi, al di là dei diversi colori delle regioni, la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado in tutta Italia, non solo certamente in Calabria e in altre poche regioni». (rcs)

 

Corbelli (Diritti Civili) mette in guardia sui rischi della riapertura scuole

Il leader di Diritti Civili Franco Corbelli mette in guardia sul grave rischio per gli studenti dopo la riapertura delle scuole e la frequenza in presenza. Corbelli chiede al presidente ff. Nino Spirlì di estendere la didattica integrata anche alle altre scuole per socngiurare una nuova, pericolosa, ondata di contagi.

Franco Corbelli, da tempo impegnato per «la chiusura delle scuole sino al superamento della fase emergenziale», difende l’ultima ordinanza del presidente Spirlì, sulla didattica integrata, chiedendo «di estendere la Dad, anche alle altre scuole, a partire dalle medie, per scongiurare una nuova, pericolosa ondata di contagi».

Corbelli, in un videomessaggio critica «quanti si oppongono a questo giusto, sensato, responsabile e opportuno provvedimento del Governatore che servirà certamente a scongiurare o quantomeno a contenere i rischi del contagio e limitare i danni», e indica anche «una scadenza per il superamento di questo momento critico e il ritorno in classe in condizioni di maggiore serenità e più sicurezza. Con l’arrivo della primavera e la fine della stagione invernale – prosegue il leader di Diritti Civili – la situazione dovrebbe sicuramente migliorare, per le caratteristiche del virus (che, com è noto, si diffonde più facilmente con il freddo) e per la vaccinazione (oggi di fatto quasi non iniziata, e limitata solo, giustamente, agli operatori sanitari) e solo allora si può ragionevolmente pensare al ritorno nelle aule di tutti gli studenti di ogni scuola. Ma farlo adesso significa mandare letteralmente al massacro milioni di studenti, docenti, personale Ata e mettere a serio e forte rischio le loro famiglie e l’intera comunità nazionale. Autorevoli scienziati (i prof. Galli, Crisanti, Pregliasco, Lopalco…) e lo stesso consigliere scientifico del Ministro della Salute, Ricciardi, sconsigliano la riapertura delle scuole mettendo in guardia sui grandi rischi che si corrono. Ecco perché è folle e irresponsabile riaprire adesso le scuole e rinunciare alla Dad che consente di eliminare questi rischi e continuare regolarmente le lezioni sia pure a distanza».

Corbelli, che ribadisce «come le scuole (oggi delle vere polveriere, pronte ad esplodere!) non sono come gli ospedali che devono per forza restare aperte, anche in piena pandemia», nel suo nuovo video attacca «partiti e politici (impegnati a Roma e in Calabria, solo a spartirsi poltrone e pensare a fare alleanze, vecchie, nuove e populiste, per conquistare la Regione e il potere!) che, conclude, non hanno speso una sola parola sul drammatico problema della scuola e a favore di questa battaglia per la Dad» e ribadisce che considera «la riapertura delle scuole, in questo momento così delicato, critico e rischioso, un attentato alla salute di milioni di studenti e docenti e un crimine contro l’umanità che, se dovesse succedere qualcosa di grave, chiederà, come Diritti Civili, di giudicare davanti ad un Tribunale speciale militare, come si è fatto a Norimberga, dopo il secondo conflitto mondiale, per i crimini di guerra!». (rcs)

Franco Corbelli chiede di far proiettare e conoscere nelle scuole la storia di ‘Diritti Civili’

La storia esemplare di ‘Diritti Civili’, che viene raccontata in 10 minuti di video – che si può trovare sulla pagina Fb di Franco Corbelli e sul nostro quotidiano online – è stato molto apprezzato da Roberto Fico, presidente della Camera, dall’ex presidente della Regione, Mario Oliverio, dal deputato 5 Stelle, Alessandro Melicchio e dall’ex dirigente della Protezione Civile regionale, Carlo Tansi.

Lo ha reso noto il fondatore di Diritti CiviliFranco Corbelli, che ha ringraziato i quattro esponenti politici e istituzionali e Calabria.Live e lancia oggi, dalla sua pagina Fb, un appello ai dirigenti scolastici e al mondo della scuola chiedendo «di far conoscere e trasmettere nelle scuole questo filmato con la storia esemplare di Diritti Civili, come Educazione Civica, esempio di giustizia e solidarietà, coraggio e onestà».

«Una cosa è certa – ha affermato in una nota –. Quella di Diritti Civili non è una storia qualsiasi, ordinaria, ma, per le mille storie affrontate e gli eccezionali risultati ottenuti in oltre 25 anni, è qualcosa di straordinario, una “leggenda” che, soprattutto oggi, va fatta conoscere a tutti e ai giovani in particolare. Per questo, ho pensato al mondo della scuola, realizzando, in occasione delle Festività di fine anno, questo video che ho postato su Fb, raccontando e documentando, in una decina di minuti, alcune delle più belle, emozionanti e indimenticabili pagine delle mille battaglie civili, di Giustizia e innumerevoli iniziative umanitarie, nazionali e internazionali».

Il leader di Diritti Civili ha ricordato i numeri «significativi e impressionanti» del suo Movimento: «oltre 1300 lettere ricevute in 25 anni, a parte le e-mail, un migliaio i casi umani affrontati e in gran parte risolti. Quasi tutte le regioni italiane coinvolte in qualche battaglia di Diritti Civili. Una cinquantina i Paesi stranieri di ben 4 Continenti (Europa, Africa, Asia e Americhe) che hanno avuto un loro cittadino aiutato con una battaglia di Diritti Civili. Molte di queste battaglie e iniziative umanitarie vengono documentate in questo breve video. Un impegno straordinario, quello di Diritti Civili, che non ha mai usufruito di alcun contributo, né pubblico, né privato!».

«Impegno, battaglie civili e iniziative umanitarie – ha proseguito Corbelli – che sono sempre stati solo autofinanziati grazie al mio modesto stipendio di docente. Quel video vuole essere un messaggio di speranza in un momento particolarmente delicato e drammatico per la Calabria, l’Italia e il mondo, per dire che anche le battaglie più difficili si possono e devono vincere e la lunga storia di Diritti Civili lo dimostra. Non bisogna mai arrendersi e lottare sempre per cause giuste, nel nome della solidarietà e della Giustizia».

«Per questo ho voluto, in questo fine anno difficile e drammatico – ha spiegato Corbelli – realizzare questo video per ricordare la storia di un Movimento che da una piccola, lontana regione è arrivato a far parlare il mondo, facendo venire in un piccolo comune calabrese, Tarsia, per raccontare la realizzazione, in corso, della grande opera umanitaria, il Cimitero internazionale dei Migranti, inviati da lontani Paesi del Pianeta: dal Brasile all’Inghilterra, dalla Francia alla Germania, dalla Svizzera al Qatar».

«Per questo dico, oggi più che mai – ha concluso – che Diritti Civili deve essere un motivo di orgoglio per un’intera regione e un esempio per tutti, soprattutto oggi per i giovani e le future generazioni. Per questo chiedo che questo video, con la storia-leggenda di Diritti Civili, venga proiettato nelle scuole, ad iniziare da quelle calabresi». (rcs)