di GIUSEPPE FOTI – Domenica 31 luglio si è conclusa l’estate ragazzi 2022, promossa dalla Famiglia Salesiana e dall’oratorio Don Bosco di Gallico superiore.
Ho voluto, come genitore e membro della comunità di Gallico, scrivere di questa meravigliosa esperienza perché per chi come me è cresciuto nella periferia nord di Reggio Calabria, nel pieno periodo della guerra tra cosche, sa bene l’importanza di avere figure educative che ti insegnino che la vita è un dono e non va sprecata.
Questo insegnamento passa soprattutto attraverso l’accompagnamento nella crescita dei ragazzi e la testimonianza di vita data degli educatori che, durante le giornate dell’estate ragazzi, hanno dato dono e dimostrazione di grande amore e dedizione verso i bambini e gli insegnamenti di Don Bosco.
L’atto del prendersi cura, di spiritualità e di responsabilità, volta a creare crescita umana, sono stati riconsegnati alla comunità e con essi un cuore capace d’amare trascendendo i limiti relazionali a cui spesso lo confiniamo.
Questo non fa altro che testimoniare che la comunità di Gallico è sana, integra più che mai, e non può, e non vuole, fare a meno dell’oratorio perché in esso si dischiude la luce della speranza per tanti giovani e meno giovani.
L’oratorio non è solo un luogo fisico, anche se al momento è ingiustificatamente chiuso e riaprirlo alla comunità non sarebbe male, ma è anche luogo dove vengono trasmessi i giusti valori. Gli stessi valori, va ricordato, che per demerito degli adulti sembrerebbero spariti tra i giovani, sempre più soli, annichiliti da un futuro senza prospettive e colmi di rabbia. Quindi, sulla base di quanto scritto, viene da chiedersi: perché tenere chiuso un luogo di formazione come l’oratorio di Gallico che in tanti anni si è dimostrato fucina di solidarietà e di crescita armonica per i ragazzi?
L’importanza educativa e sociale dell’oratorio è un dato di fatto inconfutabile e per tale motivo i tanti figli di Don Bosco di Gallico, sapendo di ciò, non si sono mai dati per vinti, continuando il percorso intrapreso da chi prima di loro e di questo gli sono personalmente riconoscente. Hanno creato, con spirito, forza d’animo e con la gioia di sempre e di chi possiede un grande cuore, tanti eventi e momenti di aggregazione, riportando di nuovo il sorriso dei bambini per le strade e nei luoghi scelti per rimediare a ciò che gli è stato strappato e negato senza ritegno.
Oggi, sarebbe auspicabile, dopo la grande dimostrazione che ha dato la comunità di Gallico e quella Salesiana, che l’oratorio tornasse ai bambini e a chi lo ha gestito con sapienza e amore per tanti anni.
La capacità di “fare sociale” dimostrata dai ragazzi e da tutti i membri dell’oratorio Don Bosco di Gallico va presa d’esempio da chi oggi ha mercificato il disagio o non sa più prendersi cura del prossimo.
L’ironia, il gioco, la verve, la sensibilità e l’arte di amare il prossimo, sono tutte peculiarità e capacità che i bambini, i ragazzi, gli animatori e tutti le persone che compongono la grande famiglia dell’oratorio di Gallico ci hanno donato, attraverso il vero spirito dell’amore autentico di cui l’intero universo ne sarebbe bisognoso. L’amore autentico, risvegliato nel cuore di chi viaggia in sintonia con l’emozione della gioia, condizione più elevata e più nobile dell’effimera felicità materiale.
Concludo, ringraziando tutti gli animatori dell’oratorio di Gallico Don Bosco e tutta la comunità Salesiana che ha ridato al paese e a tutti i suoi abitanti e soprattutto ai bambini e ragazzi la gioia che come ha insegnato Don Bosco: “è la più bella creatura uscita dalle mani di Dio dopo l’amore.” (gf)