A Reggio omaggio a Giacomo Battaglia con “Chi non ride è fuori moda!

Si è svolta, a Piazza Castello di Reggio Calabria, la quarta edizione dello spettacolo Chi non ride è fuori moda, organizzato in ricordo di Giacomo Battaglia, attore e intrattenitore reggino scomparso prematuramente negli anni scorsi.

A condurre la serata, sotto la direzione artistica di Alessandro Tirotta e l’organizzazione di Angela Battaglia, è stato l’amico e collega di sempre di Giacomo Battaglia, Gigi Miseferi. Nel corso dello spettacolo si sono esibiti Marcello Cirillo, Ernesto Maria Ponte, Magico Alivernini, Pasquale Caprì, Filippo Caccamo, l’orchestra diretta da Demo Morselli, Lio, Samuela Piccolo, Quintino Aroi, Roberto Caridi e Maurizio Mattioli al quale è stato consegnato un premio alla carriera. Un premio è stato assegnato al reggino Giuseppe Garibaldi, già partecipante al Grande Fratello.

Il pubblico reggino ha risposto ancora con grande partecipazione, a testimonianza dell’affetto che ancora nutre per il grande artista reggino. Presenti, all’evento, il sindaco di Reggio, Giuseppe Falcomatà, e il consigliere metropolitano delegato alla Cultura, Filippo Quartuccio.

«Questa serata e più in generale questo spettacolo – ha detto Falcomatà – è sicuramente un lascito testamentario, un’eredità che Giacomo Battaglia ci ha lasciato. Ritengo che le persone che non ci sono più, che non abbiamo più fisicamente vicine, in qualche modo riescono comunque a indicarci la strada, per tenerci legati insieme. Lo fanno in maniera naturale, perché c’è una corrispondenza intima che in qualche modo ci dice qual è il percorso, quali sono le attività, le iniziative, le scelte che possiamo e dobbiamo fare per tenerli in vita e per non disperdere il loro esempi».

«“Chi non ride è fuori moda”, in maniera embrionale – ha ricordato il primo cittadino – era nato anche negli anni precedenti la sua malattia, ci siamo più volti scambiati l’idea di realizzare uno spettacolo che ci potesse far sorridere, regalando ai reggini un po’ di ore di tranquillità e spensieratezza. Anche per questo non potevamo rimanere fermi e sordi».

«C’è anche un altro motivo per ricordare Giacomo Battaglia – ha aggiunto Falcomatà – credo sia stato un uomo che in vita è riuscito a fare qualcosa che non tutti riescono a fare, è stato fonte di ispirazione per molti. Ha ispirato tanti reggini, artisti, ha avuto il merito, con leggerezza e con il sorriso, anche in anni in cui era più difficile trasmettere un’immagine positiva della città, di rilanciare Reggio in chiave nazionale, facendo conoscere i reggini ad un pubblico che in quel momento aveva ricevuto altri messaggi».

«La sua lezione è di straordinaria attualità, perché – ha evidenziato – ancora oggi ci dice che la città, con impegno, dedizione, passione e riuscendo a lavorare ognuno su quelle che sono le proprie attitudini e capacità, ce la può fare. Anche riuscendo ad essere più leggeri, sorridendo di noi stessi e cercando di vedere l’aspetto positivo in mezzo alle cose negative, ossia valorizzando gli aspetti positivi che abbiamo e ce ne sono molti».

«Questa è la lezione di Giacomo Battaglia e noi come Istituzioni – ha concluso Falcomatà – sosteniamo e supportiamo questo evento».

«Questo spettacolo per Giacomo Battaglia rappresenta ormai un appuntamento fisso – ha detto il Consigliere delegato Quartuccio – si tratta di un evento con una spiccata sensibilità anche culturale che come Città metropolitana abbiamo voluto offrire anche perché sin dalla prima edizione Reggio ha risposto con grandi presenze di pubblico. Anche quest’anno sono con noi artisti di assoluto rilievo in ambito nazionale. Vorrei sottolineare il successo di questa programmazione, frutto di una pianificazione portata avanti dal sindaco Falcomatà, a dimostrazione che questa è la strada giusta». (rrc)

REGGIO – La mostra fotografica “Omaggio a Giacomo Battaglia”

Venerdì 1° ottobre, a Reggio, alle 17, alla Villetta della Biblioteca De Nava, s’inaugura la mostra fotografica Omaggio a Giacomo Battaglia, promossa dal Comune di Reggio Calabria, dall’Associazione Culturale Anassilaos e dalla Biblioteca Pietro di Nava.

Al centro dell’iniziativa le immagini fotografiche di Aldo Fiorenza, che ricostruiscono l’intensa attività dell’artista reggino scomparso il 1° aprile 2019 il quale, insieme all’amico Gigi Miseferi, ha dato vita negli anni scorsi ad un duo comico cabarettistico tra i più interessanti e significativi dello spettacolo italiano.

Un sodalizio artistico il loro che prende avvio dapprima nella nostra Città in trasmissioni radiofoniche e televisive locali per approdare, nel 1990, alla trasmissione della Rai Stasera mi butto che segna il loro esordio nazionale e li fa conoscere ed apprezzare al grande pubblico televisivo grazie anche agli spettacoli realizzati dalla Compagnia del Teatro Bagaglino, fondata da Pier Francesco Pingitore, di cui diventano membri stabili e dove lavorano a fianco di Oreste Lionello, altro grande reggino dello spettacolo, Pippo Franco, Leo Gullotta.

Le puntate del Bagaglino trasmesse dalle reti nazionali consacrano definitivamente il loro successo. Da allora in poi divengono presenze abbastanza frequenti nei più diversi programmi televisivi così da acquistare una loro fisionomia artistica inconfondibile. Sono spesso ospiti del programma Quelli che il calcio dove vengono chiamati a commentare le partite della Reggina.

Nel 2013 Battaglia prende, inoltre, parte al programma Comunity –L’altra Italia dedicato alla Calabria dove presenta il suo libro Racconti in Amaranto. La malattia e la morte di Giacomo Battaglia interrompe purtroppo una attività destinata a raggiungere ulteriori traguardi artistici e la mostra si propone d’essere soltanto l’ avvio di una più vasta operazione artistico-culturale che raccolga tutto quanto il duo (e Battaglia) ha realizzato nel corso di questi anni (testi, immagini, registrazioni video) per affidarlo alla memoria di quella Reggio Calabria che Giacomo ha sempre portato nel suo cuore e onorato attraverso la sua attività di artista. Nel 2014 ai due attori è stato conferito il Premio Anassilaos consegnato dall’appena eletto sindaco Giuseppe Falcomatà. (rrc)

L’OPINIONE / Il ricordo di Giacomo Battaglia di Eduardo Lamberti Castronuovo

di EDUARDO LAMBERTI CASTRONUOVO – L’eterno conflitto tra il bene ed il male, tra il giusto e l’ingiusto, trova una filosofica motivazione nell’essenza della vita. Se non ci fosse l’uno, non ci sarebbe l’altro. Una sorta di bilancio tra entrate e uscite. Talvolta prevalgono le prime, tal altra le seconde. Non bisogna trovare contraddizioni in tutto questo per giustificare elucubrazioni o dibattiti di convenienza.
Ciò che invece desta o dovrebbe destare, contraddizioni e riflessioni ,è un fatto sotto gli occhi di tutti ,che trova un’amara conferma, addirittura nelle sacre scritture, laddove si trae il più volte citato aforisma, “nemo profeta in patria”. Questa diventa una specie di giustificazione apodittica,secondo la quale è giusto che nessuno sia apprezzato nella sua terra. una sorta di esterofilia incontestabile.
Il fatto è che, giustificazione o no, chiunque valga non trova quell’apprezzamento al quale avrebbe certamente diritto, se questa regola irrazionale, non avesse modo di essere , spesso inconsapevolmente, applicata.
Come in tutte le discrasie del nostro vivere comune, esistono degli antidoti, ma sono come i farmaci che vengono somministrati al paziente, quando ormai è troppo tardi.
Tutti sanno, o credono di sapere, quanti talenti artistici e professionali esistano nella nostra amata città. Ma altrettanti valicano i confini territoriali, alla ricerca di talenti che parlino con un accento differente. Ciò accade anche nella difesa della propria salute, applicando l’erroneo concetto che, raggiungendo strutture sanitarie al di sopra della linea gotica, si potranno ottenere prestazioni salvifiche, quasi miracolose. È vero che anche Cristo si è fermato ad Eboli, ma ciò non toglie che anche al sud ….i miracoli possano avvenire. In realtà non si tratta di eventi soprannaturali ,ma di semplici supposizioni legate ad un pregiudizio positivo o negativo ,a seconda delle coordinate geografiche.
Reggio non fa eccezione. Anzi.
Pensate che qualche sera fa, nella suggestiva cornice di piazza Castello Aragonese, tre figli di questa città , con una caparbietà tipica della nostra testa dura, hanno voluto ricordare la bella figura di Giacomo Battaglia, un artista dei nostri, recentemente e prematuramente scomparso. Un attore nato. Solo a parlargli avresti capito, non conoscendolo, che avevi di fronte un giovane che amava la propria origine calabrese più di ogni altra cosa. Allegro, vivace, intelligente e intuitivo, sapeva rendere il colloquio assai piacevole, trasmettendo un ottimismo, spesso sconsiderato. Eppure questa nostra Città ha dovuto attendere la sua dipartita per valorizzarlo per quanto in effetti meritava e avrebbe, vieppiù, meritato in vita. Avrebbe voluto sollevare le sorti del nostro Teatro, ma glielo hanno sempre impedito. Mi consta personalmente. Forse perché qui vale il detto che la cultura non dia da mangiare. Affermazione ridicola quanto falsa. Fatto sta che la splendida serata patrocinata, postuma, da una politica ritardataria, aveva un grande assente : Giacomo Battaglia.
Meravigliosi gli sforzi della sorella Angela, dell’amico di sempre Gigi Miseferi e del maestro Alessandro Tirotta che hanno, di fatto, restituito alla memoria del grande reggino quella notorietà che pur aveva, ma non commisurata alla sua bravura.
Gigi si è superato. Ha recitato per due, moltiplicandosi. Ma le sue lacrime lo hanno tradito. Più volte.
Una scaletta stupenda, coinvolgente che ci ha tenuti appiccicati alle sedie, per più di tre ore, senza che nessuno degli astanti manifestasse il benchè minimo segno di stanchezza. Una serata emozionante, dove i numerosi artisti, quasi tutti del Bagaglino di Roma, palcoscenico preferito dal duo Miseferi/Battaglia, hanno onorato la memoria di Giacomo, dando ognuno il meglio di sè.
L’ho voluto ricordare oggi. Giorno dedicato alla Madonna della Consolazione, alla quale, il nostro amico di sempre, era particolarmente legato, quale portatore convinto della pesantissima vara.
La lezione che Giacomo e chi ha organizzato magistralmente la serata hanno impartito è quella che vorrebbe che i talenti, in ogni settore, artistico e non, vengano osannati in vita e non si aspetti la morte perché risaltino. Abbiamo bisogno di sentire l’orgoglio di essere nati in una terra stupenda, che non ha nulla da invidiare alle altre più osannate.
Giacomo ci avrà seguiti da lassù e, col suo solito sorriso, avrà finito la serata con una considerazione, tratta da una delle sue più belle interpretazioni : a’ livella del grande Totò.
“nui simmu seri… appartenimmu a’ morti !”. (elc)
[courtesy ReggioTv]

La satira feroce su potere e mafia nel divertente film di Demetrio Casile

Il matrimonio più sconvolgente della storia è un film divertente, ma non  è un film comico, almeno non per come ci hanno abituato alcune inguardabili pellicole degli ultimi tempi, sguaiate e povere di contenuti. Demetrio Casile, regista e sceneggiatore reggino di successo, percorre la difficile via del paradosso per proporre, riuscendoci, un film che fa della satira la sua mission, per sbeffeggiare il potere (o quello presunto tale) dei mafiosi di provincia usi a dettare legge e, ovviamente, anche a superarla. Si parte con la “conquista” dei luoghi del potere (il palazzo della Provincia) con il boss in Ferrari che prende a calci nel sedere impiegati e funzionari “inutili” e s’impossessa dell’intero edificio per farne la sua fastosa magione. Ma anche i boss hanno un cuore e magari una sorella da maritare e qui s’inanella una strepitosa altalena di personaggi presi dalla vita di tutti i giorni che fanno di tutto per compiacere il boss e far arrivare a termine un matrimonio che più sconvolgente non si può.

Giacomo Battaglia, attore reggino molto amato nella sua città, è scomparso mentre il film era in post-produzione: incarna con sottile ironia un boss che verosimilmente è la macchietta di se stesso, ordina, comanda, telefona al Papa, dispensa comparsate in tv e impone voci improbabili al festival di Sanremo, manifestando, con ridicola e inesistente autorità la pochezza del prepotente, di tutti i prepotenti, che alla fine persino un irriverente cagnolino riesce a sbeffeggiare. Il suo boss sprizza, tutto sommato, simpatia proprio perché riesce a satireggiare sull’immagine prevalente del malavitoso che, alla fine, non conta un beneamato…

Straordinario il personaggio della sorella Nunzia, un’impareggiabile quanto bravissima Paola Lavini che conquista lo spettatore, impadronendosi dello schermo senza mai debordare: è perfetta nel ruolo di sorella tamarra, illibata e tenerona, che veste improbabili mises che sono di per sé una comica naturale: pantaloni animalier, attillatissimi, abiti strizzati e coloratissimi, perfetta divisa da coatta in servizio permanente effettivo. Magnifica la scena dell’auto degli sposi ecologica al 100%, fatta solo da persone che mimano la vettura matrimoniale, con qualche evidente e spudorata frecciatina agli ambientalisti oltre misura.

Paola Lavini, Demetrio Casile e Gigi Miseferi
Paola Lavini, Demetrio Casile e Gigi Miseferi

Demetrio Casile ha realizzato il primo (vero) film italiano in crowfunding e pur tra mille difficoltà ha mostrato non solo di essere un talentuoso scrittore di cinema (il suo script Le ultime 12 ore di Gesù sta facendo incetta di premi negli Usa) ma di saper dirigere una commedia che ha l’obiettivo di divertire, lanciando irriguardosi segnali su un Sud e, soprattutto, una Calabria che sta cambiando per tutti, tranne che per il “potere”. La scelta di attori “di strada” si rivela vincente, come azzeccato è il coinvolgimento di un paio di scuole di ballo reggine che, grazie alla capacità e al talento dei ragazzi, offre un brio e una vivacità alla pellicola da far invidia a titolati musical.

È un film in economia (anche se è costato un paio di milioni), ma solo gli addetti ai lavori lo notano. Travolgente la musica e spettacolari i costumi delle drag queen che farebbero felice Almodovar: ma la Spagna non c’entra, c’è la maestria di Casile che tradisce, senza scampo, le sue radici artistico-pittoriche e realizza un affresco cinematografico fatto di citazioni e riferimenti, con un’allegria contagiosa. E non manca il lieto fine perché anche i cattivi s’inteneriscono. Insomma, un film bizzarro e stravagante, divertente e “tamarro” come i suoi adorabili protagonisti, che garantisce risate ma invita anche alla riflessione sull’a volte esagerata “devozione” di tanti poveri cristi nei confronti del boss ribaldo. È una satira spietata, giocata sul sorriso e sulle facili implicazioni che il potere (o presunto tale) riesce costruire prima di crollare impietosamente: per questo la simpatica canaglia di don Bastiano (Giacomo Battaglia) riesce persino a far tenerezza per la smaccata (e finta) arroganza di chi il potere in realtà non ce l’ha proprio.

Scontata e meritata standing ovation per Giacomo Battaglia prima, durante e alla fine del film, con qualche lacrima tra ospiti (l’on. Giusy Versace) e pubblico per un attore che era un amicone di tutti e un innamorato perso della sua città. È il film di Reggio che Casile ha saputo fotografare in maniera eccellente, offrendo una vetrina della città davvero superlativa, ma è anche il film di Giacomo Battaglia, il suo “regalo” alla città e a chi non smette di ricordarlo.

Facile prevedere che diventi un modello per qualche mega produzione straniera per un remake con nomi di grido e qualche firma di richiamo: intanto, dopo la prima reggina, Shocking Marriage (l’altro titolo, inglesizzato per far colpo su mercati stranieri) andrà nelle sale. Si ride, tenendo a distanza la noia: durante le riprese si sono divertiti tutti, dal regista fino all’ultimo figurante, si divertirà anche il pubblico. (s)


Il matrimonio più sconvolgente della storia
Soggetto, sceneggiatura, montaggio e regia di Demetrio Casile, con Paola Lavini, Giacomo Battaglia, Natale Bova, Pasquale Cassalia e Gigi Miseferi.
Musica di Lenzo Malafarina, Fotografia di Gino Sgreva.

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PERSONAGGI POPOLARI GENUINI

Una nota di PASQUALE AMATO

Il mio amico Santo Strati, giornalista di talento e di esperienza, è rimasto colpito dalla scelta che il regista ha fatto di personaggi popolari genuini. E mi ha provocato una riflessione che può sembrare esagerata ai soliti invidiosi ma risponde a verità. Saper individuare personaggi stravaganti e originali è una dote dei migliori registi, dote che anche con scarsi mezzi ha reso grande il cinema italiano nel mondo. Certe scene mi hanno fatto pensare alle geniali intuizioni di Fellini, De Sica, Rossellini, Comencini e tanti altri. Bravissimo Demetrio e bravissimi tutti a cominciare da Battaglia, che ha ricevuto un’ovazione di un pubblico che ha compreso il suo amore viscerale e sincero per Reggio e gli ha manifestato ancora una volta l’ammirazione per la sua arte connessa alla regginitá. Bravissima l’attrice protagonista e bravissimo il suo “sposo” Cosimino. E quella chiusura felliniana col “poeta meridionale”. Fantastica. Insomma grazie a Demetrio per questo inno a Reggio. (na)

Il commosso ricordo della Calabria e di Reggio per Giacomo Battaglia

Un anno fa, il 1° aprile, ci lasciava Giacomo Battaglia, un attore reggino rimasto nel cuore di tutti i calabresi e non solo. La sua allegria e la sua verve, espressa in anni di cabaret al Bagaglino insieme con l’inseparabile Gigi Miseferi, contagiavano tutti: difficile trattenere la risata o quanto meno un sorriso alle battute, alle formidabili imitazioni, alle prese in giro che il duo Battaglia-Miseferi ci aveva abituato a gustare con tanta simpatia. Ma Giacomo non era “solo” un cabarettista, era un attore vero, sia al cinema e soprattutto a teatro (bellissima la prova sempre con Miseferi in Oltre la porta). Di lui è ancora inedita la bella prova attoriale nel film di prossima uscita di Demetrio Casile Il matrimonio più pazzo del mondo.  

Il sindaco di Reggio Giuseppe Falcomatà ha ricordato in diretta Giacomo Battaglia nel suo collegamento giornaliero su Facebook, esprimendo la vicinanza di tutta la città, ma anche di tutti i calabresi, ai familiari, e ha ricordato la sua indimenticabile battuta che meglio racconta l’uomo: «chi non ride è fuori moda». La risata

Un ricordo commosso viene dalla sorella di Giacomo, Angela Battaglia. «Trascorso un anno dalla sua scomparsa – ha scritto in un messaggio – sentiamo il bisogno di ricordare Giacomo e nel contempo ringraziare tutti. Ogni giorno da quel primo aprile riceviamo manifestazioni d’affetto, tra aneddoti e racconti, riscopriamo la sua immensa carica di umanità. Questo testimonia il grande vuoto che ha lasciato nel cuore di tutti e ancor di più manifesta il bisogno di conforto di chi lo ha tanto amato. Tutt’Italia, in quest’anno trascorso, ha reso omaggio all’uomo e all’artista, dalle televisioni ai teatri, dai festival al web. Anche noi in questa occasione avremmo voluto celebrarlo nel suo amato teatro cittadino. Abbiamo istituito il “Premio Giacomo Battaglia“, un evento che avrà un richiamo e un’importanza nazionale per quel che riguarda il mondo dello spettacolo e non solo, ma il triste evento di questa pandemia ci ha obbligato a posticipare le iniziative in programma. Avremmo voluto celebrare la vita, sì perché questo è l’insegnamento più grande che ci ha lasciato Giacomo. La vita va amata e vissuta, infatti invece di lamentarsi di quanto fosse stata ingiusta con lui aveva scelto di assaporarla con una carica, una forza e una determinazione straordinarie. Aveva scelto di credere nella magia di questo mondo, pieno di piccoli e grandi misteri ed insieme a lui, noi tutti, siamo riusciti a trovare per il tempo vissuto insieme una felicità autentica».

Giacomo Battaglia e Gigi Miseferi

Il suo inseparabile amico e compagno di lavoro Gigi Miseferi ha affidato a Facebook il suo ricordo con una lettera: «Carissimo Giacomo, – scrive Miseferi – oggi è esattamente un anno che sei partito per la “Tournée celeste”! Ma lo hai fatto come era nel tuo stile. Da vero gentleman che annuncia sempre il proprio arrivo, allo stesso modo, per 274 giorni ci hai preparato, per annunciarci la tua “partenza”. Ma non sono bastati e non ci sarà un numero sufficiente di giorni per farcene una ragione! E in tutte le ore che riempivano invano quei giorni vuoti, siamo rimasti sempre lì, attorno a Te, a guardarci attoniti, persi l’uno nello sguardo dell’altro, a cercare conforto nell’espressione di chi ci stava accanto, alla ricerca di una speranza che invece scivolava via, lavata dalle nostre consapevoli lacrime, in un vortice di Camici bianchi, voci, rumori, suoni, odori, luci fredde di stanze e interminabili corridoi. Oltre trent’anni vissuti insieme sul Palcoscenico e nella Vita non si “disperdono” ed è per questo che la mia, sarà sempre declinata al plurale, impegnandomi a tenere vivo il tuo “Ricordo”».

Alle 18 di oggi, su invito di Gigi Miseferi, qualche istante di raccoglimento e di preghiera dedicate a Giacomo lo farà sentire presente tra noi. Ciao, Giacomo, ti vogliamo tutti bene. (mp)

L’irresistibile video di Battaglia e Miseferi sulla canzone Calabrisella

Una grande folla commossa a Reggio per l’addio a Giacomo Battaglia

Una grande folla, commossa, tantissimi amici, conoscenti, semplici citatdini, ha reso l’ultimo omaggio all’attore Giacomo Battaglia, ai funerali che si sono tenuti a Reggio alla Chiesa degli Artisti (San Giorgio al Corso). A portare in spalla il feretro gli amici di una vita, Gigi MiseferiPeppe Agliano. E poi un lungo corteo che dal foyer del Teatro Francesco Cilea si è portato lungo il Corso Garibaldi fino al tempi della Vittoria, preceduto da don Nuccio Cannizzaro, che ha poi celebrato il rito funebre.

Sul feretro annodate le sciarpe amaranto, a ricordo del suo appassionato attaccamento alla Reggina che i tifosi hanno voluto sottolineare, e, soprattutto, c’erano i fazzoletti dei portatori della Vara della Madonna della Consolazione: Giacomo era molto devoto alla Madonna dell’Eremo e non mancava mai di portare a spalla, insieme con tantissimi fedeli, la sacra Effigie in occasione della processione di settembre.

Giacomo Battaglia aveva momentaneamente vinto la sua battaglia contro un male incurabile allo stomaco, ma a giugno dello scorso anno un ictus lo aveva mandato in coma irreversibile. Sono stati dieci mesi di terribile agonia, senza mai riprendere conoscenza, sempre presente nelle preghiere del suo fraterno partner Gigi Miseferi e nella speranza di un miracoloso risveglio da parte di quanti lo conoscevano e lo apprezzavano. Se n’è andato a 54 anni, lasciando un grande vuoto, ma il suo ricordo resterà vivido. Giacomo era un attore che sapeva far ridere, ma aveva mostrato allo stesso tempo grandi capacità drammatiche a teatro che lo avevano fatto apprezzare ancora di più.

Don Nuccio Cannizzaro ha detto che «questo mondo e questa città hanno bisogno della bellezza e di cercare nuovi orizzonti. L’umanità non potrebbe vivere senza bellezza. L’arte schiude il cuore dell’uomo e lo spinge ad aprirsi verso l’oltre». Poi ha aggiunto che che era il primo funerale di un’artista nella chiesa ad essi dedicata. «Questo funerale – ha detto – dev’essere una celebrazione gioiosa perché l’amico Giacomo ha lasciato molto a questa città con tanti sorrisi. Tanti reggini odiano la propria città: Giacomo era un reggino che amava Reggio. Lo ricorderemo così, con il suo sorriso». (rrc)

Addio a Giacomo Battaglia. La Calabria piange un grande attore

Addio a Giacomo Battaglia, attore reggino, indimenticabile partner del duo Miseferi&Battaglia. Dapprima al Bagaglino e in spettacoli di cabaret di ampio successo, poi attore drammatico (anche con Gigi Miseferi) dove aveva mostrato le grandi capacità artistiche che gli consentivano di passare dalla risata al dramma, mantenendo alto il suo profilo attoriale. Tra le tante attività anche quella di direttore artistico del Palizzi Film Festival che nell’ultima edizione aveva dovuto fare a meno di lui.

Giacomo Battaglia aveva 54 anni. Da molti mesi era in coma irreversibile. Grande la commozione a Reggio e in tutta la Calabria, ma anche e soprattutto a Roma, dove Giacomo Battaglia aveva costruito la sua carriera artistica, sempre in duo con Miseferi e in partecipazioni, da solo, a numerosi film.

Gigi Miseferi e Giacomo Battaglia
Gigi Miseferi con Giacomo Battaglia

Il suo amico fraterno Gigi Miseferi, affranto dal dolore, ha lasciato solo due righe su FB: «Ciao Giacomo! Fratello, Amico, Collega! La mia vita sarà sempre declinata al plurale!!!».

Giacomo Battaglia e Gigi Miseferi
Giacomo con Gigi nel dramma “Dietro la porta” di Gianni Quinto

Il sen. Marco Siclari ha voluto esprimere il suo cordoglio con un messaggio commosso: «Questa mattina Reggio Calabria piange un attore strepitoso, un comico di alto livello e, soprattutto, un uomo di grande spessore culturale e umano. Un abbraccio di cuore all’amico Giacomo Battaglia che oggi ci ha lasciato con un vuoto incolmabile. Rimarrà a tutti il ricordo di un gentiluomo, persona per bene che ha saputo donarsi agli altri con il suo lavoro. Alla famiglia va il mio cordoglio e la mia vicinanza».

«Reggio ha perso il suo sorriso, – ha dichiarato il sindaco Giuseppe Falcomatà, proclamando per domani il lutto cittadino – Giacomo Battaglia è morto. Un artista di grande talento che ha portato sulle scene nazionali i colori del Mediterraneo con una forza espressiva ineguagliabile; in lunghi anni di carriera, con l’inseparabile Gigi Miseferi, ha affascinato il pubblico teatrale, cinematografico e televisivo rappresentando una infinita gamma di emozioni e suggestioni che traevano direttamente le origini dal teatro dell’antica Grecia».

«Dietro la sua grandezza – ha aggiunto il sindaco – c’era sempre una semplice, meravigliosa e inconfondibile risata che aveva la caratteristica di rendere le cose ancora più divertenti, e quindi apprezzate dal grande pubblico, di quanto non fossero. Giacomo era legatissimo alla sua città tanto che ne aveva sempre mantenuto la residenza. Ne onoreremo la memoria proclamando una giornata di lutto cittadino ed allestendo, per domani martedì 2 aprile, la camera ardente all’ingresso del Teatro Francesco Cilea, il luogo più adeguato dove rendere omaggio ad un grande reggino”.

Il deputato azzurro Francesco Cannizzaro, amico personale dell’attore, ha scritto un toccante messaggio di ricordo. «La scomparsa di Giacomo Battaglia è una di quelle notizie che non vorresti mai sentire e che per quanto uno possa cercare di essere sempre realistico, in fondo al proprio cuore spera sempre che un miracolo possa accadere. Perdiamo un caro amico che della propria arte ha saputo fare grande un’intera città e della propria sensibilità umana non ha mai privato nessuno. Giacomo prima di essere un grande artista è stato un grande uomo, semplice nella sua eccelsa bravura ma immenso nella gioia di vivere e di trasmettere sempre felicità e sorrisi al prossimo. Un esempio indiscusso di “regginità” nel mondo dello spettacolo, dal teatro alla televisione, un vanto di cui dobbiamo andare fieri ed orgogliosi, ma ancora più esemplare il suo discreto ed immancabile impegno civile di solidarietà per la propria terra ed i suoi amati concittadini, con spettacoli e manifestazioni di beneficenza svolti, addirittura, fino al giorno prima del riacutizzarsi della propria malattia. Un amore incondizionato per la sua città e di cui non ha mai fatto mistero e, soprattutto, verso la quale si è sempre mostrato buono e generoso, in qualsiasi circostanza, non solo in quelle di facciata. Di Giacomo, figlio prediletto di Reggio Calabria, della sua vita e del suo inconfondibile sorriso, ne custodiremo gelosamente tutti un dolce e caro ricordo, per sempre, nel nostro cuore. Ciao Giacomo, amico mio».

Anche il presidente della Regione Mario Oliverio ha inviato un messaggio di cordoglio. «Ci lascia un profondo sentimento di commozione la notizia della scomparsa di Giacomo Battaglia, attore calabrese che in questi mesi ha combattuto una dura lotta per la vita. Conserveremo il ricordo dei sorrisi che dai palchi più importanti d’Italia ha strappato a tutti noi, insieme al suo compagno di sempre Gigi Miseferi. I loro sketch carichi di ironia e di talento resteranno nella memoria di tutti i calabresi e non solo. In queste ore di lutto ci uniamo alla sua famiglia, all’amico e collega Miseferi».

Il direttivo dell’Associazione Motorshow 2Mari ha espresso il proprio  cordoglio per la scomparsa dell’artista reggino Giacomo Battaglia.  Attore e comico poliedrico, Giacomo Battaglia ha rappresentato l’orgoglio di Reggio e della Calabria in Italia e nel mondo. Con la sua  affabilità, con un sorriso contagioso ed una comicità educata e mai banale, Battaglia ha scritto pagine indimenticabili nella storia dello spettacolo italiano. «Abbiamo avuto il piacere di averlo con noi nelle  ultime edizioni del Motorshow – afferma il direttivo dell’associazione –  ed era stata una grande festa poter condividere assieme a lui i nostri  traguardi. Portiamo dentro quell’innata capacità di far sorridere, d’ironizzare, di “tenere il palco” come solo i grandi artisti sanno  fare. Siamo affranti per la sua morte e ci adopereremo, già a partire da oggi, affinché possa essere ricordato come merita nel corso dell’ormai imminente edizione del Motorshow 2Mari. L’eredità di Giacomo dovrà diventare un patrimonio da valorizzare e tramandare ai giovani che si affacciano al mondo dello spettacolo. Giacomo Battaglia – conclude il direttivo – scompare proprio oggi, primo aprile, giorno degli scherzi e delle risate. Una coincidenza amara e beffarda che, però, lascerà il  sorriso di Giacomo inciso per sempre nei cuori dei reggini». (zc)