Saccomanno (Lega): Si intervenga subito con droni ed Esercito per Aspromonte che brucia

Il commissario regionale della Lega, Giacomo Saccomanno, ha chiesto di intervenire con droni ed Esercito contro gli incendi in Aspromonte.

«Che non si ripeta il dramma del passato! – ha ribadito –. È necessario far intervenire immediatamente i droni e l’esercito. Non è possibile che ogni anno si perdano ettari ed ettari di bosco per chissà quale incuria o mano nascosta! È incomprensibile di come si possano cancellare secoli di storia e di rigogliosa agricoltura in pochi attimi. Indipendentemente da possibili responsabilità, che certamente ci sono, ognuno deve intervenire e mettere a disposizione di una delle nostre più importanti ricchezze naturali tutte le proprie forze per salvaguardare una natura che ci viene invidiata da tutto il mondo».

«Che si assumano subito tutte quelle iniziative fondamentali – ha continuato – per porre fine ad una distruzione lenta, ma continua di un Aspromonte tanto tutelato e custodito dai nostri padri ed ora, fortemente, violentato forse da mani che hanno altri intollerabili interessi». (rrc)

L’OPINIONE / Pietro Molinaro: Per gli incendi più prevenzione e meno canadair

di PIETRO MOLINARO – La Calabria è la Regione più ricca di foreste del Mediterraneo con un patrimonio di circa 671mila ettari che coprono il 44% del territorio. Un vero “capitale” naturalistico, ambientale ed economico a rischio abbandono.

Il 65% è di proprietà privata, penalizzata da una regolamentazione regionale non adeguata ed un eccesso di burocrazia che ha ridotto la Gestione Forestale e azzerato i risultati economici. Sempre di più i boschi si trasformano in giungle ingovernabili sotto attacco continuo dei piromani e subiscono, per gli effetti negativi dei cambiamenti climatici, una difficile attività di prevenzione dal rischio incendi.
Negli ultimi anni con numeri particolarmente inquietanti, abbiamo scalato la classifica tra le Regioni con più incendi, avendo abbandonato l’attività di prevenzione. Selvicoltura e pulizia del sottobosco, insieme riducono del 90% la possibilità che il bosco possa essere attaccato da incendi.
Tanti i soldi pubblici spesi per l’attività di spegnimento e zero risorse per la lotta attiva che passa dal recupero delle comunità rurali e montane, aiutando gli Agricoltori nella manutenzione con la dotazione delle macchine agricole e la formazione delle persone.
Anche La legge 155/2021 prevede di utilizzare le risorse del PNRR per investire sulle risorse umane . L’auspicio è che in Calabria vedremo meno Canadair in azione.
Una corretta pianificazione del territorio Forestale è la priorità per non continuare a bruciare una montagna di soldi in emergenza nello spegnimento e successiva ricostruzione. I proprietari privati  sono amici del Patrimonio Forestale. (pm)

Ambiente Mare Italia: In Aspromonte è già emergenza incendi

L’Associazione Ambiente Mare Italia ha invitato le istituzioni e le autorità preposte a una maggiore vigilanza per salvaguardare il patrimonio boschivo e ha invitato i cittadini a segnalare alle autorità fatti o eventi che possano causare incendi pericolosi o dannosi.

«L’Estate è da poco iniziata – viene spiegato in una nota – e già il nostro territorio vive una vera e propria emergenza incendi. La memoria ci riporta all’estate scorsa, quando a seguito di una serie di incendi, appiccati dolosamente, un patrimonio boschivo secolare, unitamente a migliaia di specie animale, sono andati distrutti sulle roccaforti aspromontane».

«Per giorni – spiega la nota – il fuoco ha pressoché distrutto ettari ed ettari di macchia mediterranea con danni per milioni di euro. Le foreste sono uno scrigno di biodiversità, ospitando l’80 per cento delle specie animali e floreali terrestri e sono necessarie per mitigare l’effetto serra, i cambiamenti climatici e a contrastare l’innalzamento della temperatura globale».
«Gli incendi che stanno divampando in questi giorni in Calabria – prosegue la nota – mettono a rischio le nostre foreste, causando una perdita di biodiversità genetica, il rilascio e immissione in atmosfera di quantità enormi di anidride carbonica e altri gas serra».
«Secondo i dati dell’European Forest Fire Information System (Effis) pubblicati nel mese di agosto del 2021 – spiega l’Ami – dall’inizio dell’anno nella nostra Penisola erano bruciati 102.933 ettari di terreno, un’area grande quanto 140mila campi da calcio. La situazione, dal mese di agosto, è andata peggiorando a causa dei continui incendi che hanno colpito la penisola ed in particolare il sud Italia».
«Questo accadeva lo scorso anno e non vorremmo rivivere questa situazione anche quest’anno – commenta Francesca Rogolino, delegata di Ambiente Mare Italia – AMI Reggio Calabria –. Forti di questa nefasta esperienza oggi sollecitiamo le Autorità preposte, ma anche i semplici cittadini, ad attivarsi in funzione preventiva. È necessario programmare ogni iniziativa tesa a individuare eventuali responsabilità dirette, prevenendo, attraverso una seria azione di vigilanza ogni eventuale focolaio».
«Ambiente Mare Italia – AMI – conclude la nota – ricorda l’importanza che gli alberi hanno nel proteggerci dall’inquinamento atmosferico, causa di diverse patologie, ma anche dalle ondate di caldo torrido, come quella che stiamo attraversando in queste settimane. Ambiente Mare Italia – AMI invita, pertanto, le Istituzioni e le Autorità preposte ad una maggiore vigilanza e ad attuare politiche di sensibilizzazione al rispetto del nostro polmone. AMI invita anche i cittadini a segnalare alle Autorità fatti o eventi che possano causare degli incendi pericolosi e dannosi al nostro patrimonio boschivo». (rrc)

Ferrara (M5S): Serve programmazione per impedire incendi

L’europarlamentare del Movimento 5 StelleLaura Ferrara, ha ribadito la necessità, in merito agli incendi, di «programmare prima perché altrimenti si è complici di chi, dietro una cortina di fumo nero, continua a bruciare la Calabria».

«Ad un anno di distanza dall’inferno dell’Aspromonte – ha detto – con quattro persone che persero la vita ed ettari di aree protette andati in fumo a causa degli incendi divampati ad agosto 2021, ritornano i roghi nel reggino. Questa volta è l’area di Siderno a destare particolare preoccupazione, ma sono diversi gli interventi su tutto il territorio della provincia di Reggio Calabria registrati nella sola giornata di ieri».

«È chiaro – ha aggiunto – che, ad oggi, non si è andati oltre i vacui annunci e le scarse risorse impegnate. Non c’è stata alcuna azione preventiva, chilometri di aree collinari e boschive sono state distrutte dalle fiamme, sulla stampa nazionale si sono consumati fiumi d’inchiostro per salvare gli alberi millenari dell’Aspromonte eppure ci ritroviamo nuovamente a fare il conto dei danni a causa di nuovi incendi».

Per Ferrara, «la mano criminale certamente coadiuvata dalle alte temperature, dietro questi fenomeni è innegabile. Allora bene l’accordo di programma fra Regione e Carabinieri per la salvaguardia dei boschi avvenuto, però solo dieci giorni fa. Bene i droni e il monitoraggio costante che ancora non c’è. Tutto troppo tardi però, si doveva programmare prima per non trovarsi oggi, ancora una volta, assediati dalle fiamme».

«Che questa sarebbe stata l’ennesima estate rovente – ha concluso l’europarlamentare – era largamente prevedibile anche perché di estati fresche in Calabria è difficile ricordarsene». (rrm)

Occhiuto: Attivate iniziative per contrastare gli incendi dolosi

Il presidente della Regione, Roberto Occhiuto, ha reso noto che si sta occupando degli incendi di natura dolosa, mettendo in campo una serie di iniziative che prevedono l’uso di fototrappole e il coinvolgimento delle Associazioni di Protezione Civile e l’Arma dei Carabinieri.

«Ho previsto un sistema di premialità per le associazioni di Protezione Civile, ne metteremo in campo 80, per stare sul territorio e custodirlo – ha spiegato –. Saranno pagati non in ragione del numero degli spegnimenti, ma in base al minor numero degli incendi che si verificheranno. Stiamo cercando di adottare la stessa procedura per gli operai forestali».

«Abbiamo fatto, inoltre – ha spiegato – una convenzione con l’Arma, a cui va il mio ringraziamento perché avremo 5mila Carabinieri che vigileranno e presidieranno il territorio per impedire, per quanto possibile, che si appicchino degli incendi. Mi chiedo perché si debbano accendere i fuochi, distruggendo il capitale sociale e naturale della nostra Regione che è costituita in gran parte da foreste. Anche su questo, fanno bene i cittadini calabresi a protestare con le istituzioni quando non fanno il loro dovere, ma protestino anche contro gli incivili, gli stupidi che accendono i fuochi nei nostri boschi».

«E dicano a questi signori  – ha detto ancora – che quest’anno le pene saranno inasprite, perché è cambiata la legislazione nazionale, e sarà più difficile appiccare incendi in quanto metteremo fototrappole, avremo tantissime forze dell’ordine a presidiare il territorio e avremo droni che vigileranno dall’alto. Tutte risorse che dobbiamo spendere a causa di tanti incivili che appiccano gli incendi».

«In più, la Protezione Civile – ha rilevato – ci dice che quest’anno corriamo dei rischi superiori rispetto all’anno scorso perché siamo in presenza di una stagione molto secca. Io vorrei che i calabresi potessero svolgere un controllo sociale e giusto sulle istituzioni e quindi anche sulla Regione e i Comuni ma anche sui loro vicini di casa, su quelli che sono calabresi ma non capiscono che il modo migliore per costruire un futuro di sviluppo per la nostra Regione è di contribuire ciascuno per il proprio conto a dimostrare che la Calabria è appunto, per com’è, una regione straordinaria». (rcz)

Incendi, Bruni: Abbiamo bisogno di mezzi e strategie adeguate

La consigliera regionale e  capogruppo del Gruppo Misto, Amalia Bruni, a seguito dei numerosi roghi che si sono registrati nella Provincia di Reggio, ha ribadito la necessità di mezzi e strategie adeguate per contrastare gli incendi.

«La notizia, di queste poche ore, lascia costernati – ha spiegato Bruni – spaventati e indignati per quello che si annuncia come il peggiore esordio per la stagione estiva 2022, essendo ancora vivo il ricordo della tragedia verificatasi nell’estate scorsa, quando vasti incendi hanno colpito il territorio calabrese provocando perdite di vite umane e di centinaia di ettari di bosco».

La capogruppo, infatti, pochi giorni fa aveva depositato una interrogazione scritta, a firma sua e dei capogruppo del Pd, Domenico Bevacqua e del M5S, Davide Tavernise, indirizzata al presidente della Regione, Roberto Occhiuto, per conoscere quali strategie la Regione intendesse adottare e quali già intraprese per incrementare la capacità di prevenzione e controllo degli incendi in Calabria.

«Ciò che temevamo – ha proseguito –, ossia che il governo regionale non avesse messo in campo tutte le strategie e le azioni utili a prevenire e contrastare gli incendi, ci aveva indotti a depositare un’interrogazione scritta al Presidente Occhiuto, ma la risposta, quella più dolorosa, che conferma la mancata messa in atto delle procedure necessarie, é arrivata dagli incendi di oggi (ieri ndr)».

«Eppure – ha concluso – le Associazioni avevano per tempo posto l’attenzione sul grave rischio a cui si andava incontro. Non basta fare una deliberazione di giunta se poi non si mettono in atto tutti gli strumenti. É nostro dovere vigilare  sul governo regionale affinché si attivi per tempo e in modo efficace per la salvaguardia del nostro territorio e delle nostre comunità. Non è più il tempo delle parole ma quello delle azioni concrete. Dobbiamo tutelare con gli strumenti a disposizione il nostro territorio e la popolazione che vive nelle realtà a forte rischio».

Incendi, siglato accordo tra Regione e Carabinieri

È stato siglato, tra il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto e il generale di Brigata Pietro Salsano, comandante della Legione Carabinieri Calabria, e il colonnello Giorgio Maria Borrelli, comandante regionale dei Carabinieri Forestali, un accordo di programma che ha l’obiettivo di concorrere alla salvaguardia delle foreste regionali, alla prevenzione dei rischi idrogeologici, ambientali e degli incendi boschivi.

«Quello firmato oggi è un accordo di programma davvero importante, ancor di più perché negli ultimi anni non era stato stipulato. Invece, grazie alla sensibilità dimostrata dal Comando generale dell’Arma dei Carabinieri, questa volta ci siamo riusciti», ha affermato il presidente Occhiuto, ringraziando il generale Salsano, il colonnello Borrelli, e l’assessore regionale Gianluca Gallo.

«I Carabinieri, insieme ai Vigili del Fuoco, ai Forestali, alle associazioni della Protezione Civile – ha proseguito – svolgeranno una funzione preziosissima per prevenire e contrastare gli incendi nella nostra Regione. Il Dipartimento nazionale della Protezione Civile ci dice che questa stagione rischia addirittura di essere peggiore dell’anno precedente. Noi stiamo mettendo in campo tutte le risorse possibili per evitare i disastri della scorsa estate».

«Saranno impiegate – ha spiegato – oltre 80 associazioni di Protezione Civile, 3.500 Forestali, 5mila Carabinieri, e chiaramente tutte le unità disponibili dei Vigili del Fuoco: tolleranza zero nei confronti dei piromani e di chi appicca in modo criminale gli incendi. L’occasione di oggi, inoltre, è utile per esprimere la gratitudine del governo regionale, ma anche dei calabresi, nei confronti del Comando generale dell’Arma dei Carabinieri per l’azione meritoria che sta svolgendo nella nostra Regione, non solo in quest’ambito, ma anche nel contrasto verso tutti i reati ambientali». (rcz)

 

Saccomanno (Lega): Approvata proposta da 40 milioni per i danni da incendi in Calabria

Il commissario regionale della LegaGiacomo Saccomanno, ha reso noto che è stata approvata la proposta da 40 miliardi ai cittadini e attività che hanno subito danni a seguito degli incendi estivi che hanno colpito le regioni della Calabria, Molise, Sardegna e Sicilia.

Ciò è stato possibile grazie all’emendamento presentato dai senatori Stefano Candiani, già sottosegretario al Ministero dell’Interno, e Luca Briziarelli, capogruppo in Commissione Ambiente e già relatore del decreto incendi.

«Ora – ha spiegato Saccomanno – la parola passa al Parlamento che dovrà tenere ben presente tale deliberato e, quindi, riconoscere un primo contributo per alleviare chi è stato colpito da mano ignobile. A tal fine, la Lega si augura che gli investigatori possano scoprire gli anonimi piromani che dovranno pagare per le loro condotte sia dal lato penale che civile per i danni immensi causati».

«La Lega Calabria, comunque – ha concluso – vigilerà affinché tali risorse possano raggiungere al più presto i territori e le comunità gravemente colpite e, comunque, per iniziare, se possibile, l’attività di rimboschimento». (rrm)

Incendi, Calabria Verde: Dal 1° gennaio al 18 agosto in Calabria 5.867 incendi

Sono numeri preoccupanti, quelli resi noti da Calabria Verde, che, nel periodo compreso tra il 20 luglio ed il 20 agosto, si sono verificati circa 3.640 incendi boschivi, ovvero quasi il doppio rispetto a quelli originatisi nel periodo che va dal 15 giugno al 19 luglio 2021. In particolare, l’11 agosto le sale operative hanno gestito 242 incendi. Gli interventi dei mezzi aerei sono oltre 400 – solo mezzi regionali – di cui 263 nel mese di agosto.

Ben 395 comuni calabresi sono stati interessati da almeno un incendio censito dalle sale operative antincendio, 7 comuni hanno registrato nell’ambito comunale oltre 100 roghi: ma gli incendi boschivi hanno una incidenza di circa il 14% sul numero di incendi complessivi gestiti.

Numeri importanti quelli registrati e resi noti dall’Azienda “Calabria Verde” che raccontano in maniera drammatica di centinaia di incendi che hanno coinvolto ettari di patrimonio boschivo, storie millenarie, e purtroppo anche vite umane, andate perdute.

Incendi boschivi e di interfaccia (vale a dire quelli che interessano i centri urbani) che hanno provocato ingenti danni all’intero ecosistema regionale, alle colture agricole, gli allevamenti, agli insediamenti civili, rurali ed industriali. La maggiore incidenza, quindi, arriva da “incendi al suolo” – circa l’80% sul totale degli incendi –  che sono quelli originati da incolti agricoli, scarpate stradali, margini ferroviari ed altre pertinenze non riconducibili ad aree boschive.

La superficie bruciata è in via di definizione, ma dalle prime stime eseguite dall’interpretazione delle immagini satellitari la superficie interessata potrebbe superare i 35.000 ettari, comprensive anche delle foreste biogenetiche statali.

Contro la furia delle fiamme l’impegno di “Calabria Verde” è stato il massimo, imponente in termini di uomini e mezzi: 60 squadre munite di mezzi per lo spegnimento, n. 25 associazioni di volontariato convenzionate, 7/13 squadre boschive dei vigili del fuoco. Inoltre personale per l’avvistamento incendi dislocato su tutto il territorio.

A questi ultimi, nei giorni più critici si sono aggiunti gli operai forestali di cantiere generalmente non impegnati nella lotta attiva che hanno prestato attività a supporto nella bonifica e messa in sicurezza dei luoghi.

Gli incendi hanno colpito duramente vaste aree delle province di Cosenza e Catanzaro e della Città metropolitana di Reggio Calabria e più localmente le provincie di Crotone e Vibo Valentia, causando, gravi danni a decine di edifici e l’evacuazione di centinaia di persone oltre a ingenti danni al sistema agricolo e zootecnico regionale.

Secondo alcuni dati statistici, desunti in modo speditivo dal WebSOR (software per la gestione regionale degli incendi utilizzato delle sale operative AIB, coordinate da Azienda Calabria Verde) relativi agli incendi verificatisi nella Regione Calabria dal 1 gennaio alla data del 18 agosto per le province di Catanzaro, Cosenza, Crotone e Reggio Calabria, ed alla data del 19 agosto per la provincia di Vibo Valentia, il numero complessivo di incendi che hanno interessato la Regione Calabria è di 5.867.

Tra gli incendi più impegnativi del periodo di massima pericolosità si registrano:

Provincia di Reggio Calabria: Roccaforte del Greco del 5 agosto (durato più giorni, ha fatto registrare 78 interventi da parte delle squadre di terra, 20 DOS e 35 richieste di mezzi aerei); San Luca del 6 agosto (durato più giorni, ha fatto registrare 22 interventi da parte delle squadre di terra, 12 DOS e 23 richieste di mezzi aerei); Bagaladi del 4 agosto (durato più giorni, ha fatto registrare 20 interventi da parte delle squadre di terra, 4 DOS e 9 richieste di mezzi aerei); Reggio Calabria del 29 luglio (durato più giorni, ha fatto registrare 14 interventi da parte delle squadre di terra, 6 DOS e 16 richieste di mezzi aerei); Roghudi del 18 agosto (durato più giorni, ha fatto registrare 13 interventi da parte delle squadre di terra, 10 DOS e 20 richieste di mezzi aerei). Altri incendi rilevanti si sono verificati nei comuni di San Lorenzo, Africo, Cardeto, San Roberto, Calanna, Montebello Ionico, Mammola, Grotteria, Martone, Gioiosa Ionica, Caulonia, Camini, Bivongi, Cittanova-Delianova (loc. Zomaro).

 Provincia di Catanzaro: Isca sullo Ionio dell’11 agosto (durato più giorni ha fatto registrare 14 interventi da parte delle squadre di terra, 6 DOS e 11 richieste di mezzi aerei); Badolato dell’1 agosto (durato più giorni ha fatto registrare 15 interventi da parte delle squadre di terra, 5 DOS e 9 richieste di mezzi aerei) e del 6 agosto (durato più giorni ha fatto registrare 20 interventi da parte delle squadre di terra, 6 DOS e 6 richieste di mezzi aerei); Sant’Andrea Apostolo dello Ionio (durato più giorni ha fatto registrare 10 interventi da parte delle squadre di terra, 2 DOS ed 6 richieste di mezzi aerei) e Catanzaro loc. “Siano” (durato più giorni ha fatto registrare 9 interventi da parte delle squadre di terra, 6 DOS e 8 interventi di mezzi aerei. Altri incendi rilevanti si sono verificati nei comuni di Gagliato/Satriano, Gizzeria/Lamezia, Martirano Lombardo, Platania/Conflenti/Decollatura, Zagarise, Stalettì, San Floro/Borgia.

Provincia di Cosenza: Longobucco dell’8 agosto (durato più giorni, ha fatto registrare 44 interventi da parte delle squadre di terra, 12 DOS e 23 richieste di mezzi aerei); Acri del 3 agosto (durato più giorni, ha fatto registrare 29 interventi da parte delle squadre di terra, 14 DOS e 28 richieste di mezzi aerei); Bocchigliero dell’1 agosto (durato più giorni, ha fatto registrare 15 interventi da parte delle squadre di terra, 2 DOS e 2 richieste di mezzi aerei); Corigliano-Rossano del 17 agosto (durato più giorni, ha fatto registrare 10 interventi da parte delle squadre di terra, 3 DOS e 9 richieste di mezzi aerei). Altri incendi rilevanti si sono verificati nei comuni di Bisignano, Pietrapaola, Paludi-Scala Coeli, Oriolo, Roseto Capo-Spulico, San Basile, Morano Calabro, Castrovillari, Cassano allo Ionio, Acquaformosa, Lungro, Orsomarso, Tortora, Belvedere, Buonvicino, Grisolia, Maierà, Cetraro, Belmonte Calabro, Paola, Amantea, Aiello Calabro, Rende, Castiglione Cosentino, Casali del Manco, Mendicino, Carolei.

Provincia di Crotone: Petilia Policastro del 5 agosto (durato più giorni, ha fatto registrare 12 interventi da parte delle squadre di terra, 3 DOS e 8 richieste di mezzi aerei) e del 9 luglio (durato più giorni, ha fatto registrare 5 interventi da parte delle squadre di terra, 2 DOS e 8 richieste di mezzi aerei). Altri incendi rilevanti si sono verificati nei comuni di Crotone e Mesoraca.

Provincia di Vibo Valentia: Il numero complessivo di incendi che hanno interessato la provincia di Vibo Valentia per l’anno 2021 alla data del 18 agosto è di 924, dei quali 920 (pari al 99%) nel periodo di massima criticità. Le attività di spegnimento hanno fatto registrare 1.053 interventi da parte delle squadre di terra, 119 interventi dei DOS con circa50 interventi con mezzi aerei. Incendi rilevanti si sono verificati nei comuni di Vibo Valentia, Briatico. Joppolo, Maierato, Mileto, Pizzo, Nardodipace, Filogaso, Fabrizia. Le maggiori criticità sono state registrate nei giorni 9, 11, e 16 agosto con numero di incendi pari a superiore a 30. (rcz)

INCENDI-ALLUVIONI: LA CALABRIA È STANCA
ARRESTARE IL DISSESTO DEL TERRITORIO

di SEBASTIANO ZAVETTIERI – Assistiamo, ormai, da molto tempo ad un continuo dissesto del territorio dovuto al completo abbandono ed incuria dello stesso, con le conseguenze che tutti conosciamo: bombe d’acqua, alluvioni ecc. ecc. che provocano danni e disastri non giustificabili, vedi ad esempio la tragedia di Raganello dell’Agosto del 2018 e, per ultimo, l’immane disastro di questi giorni dovuto al propagarsi di devastanti incendi boschivi per vastità di dimensione e tuttora attivi.

Anche nel passato ciò è avvenuto, ma l’opera di forestazione preventiva, e cioè la pulitura dell’alveo dei torrenti, la regimentazione delle acque attraverso briglie in cemento, le gabbionate, la realizzazione di viali parafuoco, la pulizia del sottobosco, il presidio a terra con personale competente, tanto per citarne alcune, ne ha consentito un più celere spegnimento, per restare solo negli incendi, contenendo anche i danni.

Non finiremo mai di ringraziare quanti, in tali occasioni, si spendono senza sosta per cercare di limitare i danni. Ma, tali disastri, dovuti non solo ad eventi atmosferici, potrebbero essere evitati o, quantomeno, limitati con un’attenzione diversa sulle problematiche ambientali e sulla manutenzione del territorio

Ci devono fare riflettere, anche, l’attuale, carente utilizzo e mantenimento in vita di un settore, quello della forestazione, che in passato si è rivelato di vitale importanza per la salvaguardia e messa in sicurezza del territorio. Una politica miope e poco coraggiosa, invece, ha lasciato al proprio destino il settore facendo decrescere nel numero gli addetti da circa 10.200 unità stabilizzati nell’anno 2004 per portarlo via, via al proprio esaurimento.

La consistenza delle maestranze determinate in 10.200 nel 2004 nel tempo, si è ridotta a circa 6.500 unità comprendente, peraltro, anche i lavoratori “Why not”, i lavoratori assunti con i fondi a sollievo ecc.ecc. che, praticamente hanno contribuito unitamente a nomine apicali prive di competenza specifica ad eccezione dell’ultima, a rendere inefficiente la specificità del settore.

Basterebbe quindi, riorganizzare il comparto già esistente, del tanto vituperato settore della forestazione che nel passato, fino agli anni ’80, guidato da funzionari del Corpo Forestale dello Stato, oggi Carabinieri Forestali e da funzionari regionali oggi, quasi tutti, in quiescenza, aveva assicurato la salvaguardia, tutela e messa in sicurezza del territorio sempre più esposto ad eventi avversi.

Basterebbe procedere alla riorganizzazione del settore, rivedendo la consistenza del personale con l’assunzione, se necessario, di personale idraulico forestale a tempo determinato nei limiti consentiti e comunque non oltre il tetto di cui alla citata stabilizzazione.

Basterebbe, altresì, poter disporre di personale apicale di specifica competenza e con titolo di studio adeguato (laurea in scienze forestali e/o agraria…) non escluso il ricorso, anche, all’impiego di ispettori forestali, oggi, accorpati all’Arma dei Carabinieri Forestali.

Basterebbe riportare il comparto ad occuparsi quasi, in modo esclusivo alla gestione del territorio con interventi nel campo selvicolturale, idrogeologico ed ambientale.

Basterebbe, anche, che gli attuali addetti allo stato abbandonati a se stessi, senza una specifica utilizzazione, pur se regolarmente retribuiti, venissero riqualificati e correttamente impiegati per interventi selvicolturali, ricostituzione di aree sboscate percorsi dal fuoco, interventi di difesa del suolo e di tutela e valorizzazione ambientale, sistemazioni fluviale, regimazione delle acque, ecc.ecc..

Assieme al miglioramento di una maggiore tutela e difesa del territorio, si creerebbe occupazione in una regione il cui tasso di disoccupazione tocca livelli altissimi.

Non è una questione di soldi. I fondi ci sono: basta attingere ai finanziamenti ordinari europei 2021-2027 destinati alle regioni dell’obiettivo 1, oltre a quelli previsti nel Pnrr e/o Next Generation Eu. Basterebbe saperli spendere e spendere bene. (sz)

[Sebastiano Zavettieri è stato sindaco di Roghudi; già resp.le prov.le Azienda Forestale Regionale Reggio Calabria]