L’alta velocità, un’opportunità irrinunciabile di sviluppo

L’alta velocità è un fattore determinante per lo sviluppo della Calabria, ma serve che sia reale, competitiva e attrattiva. È su questo che si è incentrato il convegno L’alta velocità che serve alla Calabria e al Sud, svoltosi a Palazzo Alvaro di Reggio Calabria e organizzato dal movimento La Calabria che vogliamo guidato da Giuseppe Nucera.

E proprio Nucera, in apertura, ha ricordato come «l’alta velocità per noi meridionali è una priorità» e di quanto «siamo in forte ritardo rispetto al resto del Paese se consideriamo che da oltre 20 anni le aree del Centro-Nord sono collegate con i treni veloci. Cristo si è fermato a Eboli, ma con l’Alta Velocità possiamo dire che si è fermato invece a Salerno».

Un evento, moderato dal giornalista Paolo Bolano, che ha visto «tanti protagonisti di livello e un coro plurale di voci  – ha detto Nucera – perché ritengo importante allargare il dibattito e ascoltare da vicino le parti in causa, provenienti da diverse zone della Calabria».

Francesco Russo, ordinario trasporti dell’Università di Reggio Calabria, ha evidenziato come una vera alta velocità garantirebbe un aumento del Pil e non solo. 

«Con l’alta velocità per la Calabria ci sarebbe subito un incremento di occupazione e un incremento dello sviluppo sociale complessivo – ha evidenziato Russo – perché aumentando la possibilità di risorse si raddoppierebbe il Pil, l’incremento di Pil differenziale annuale sarebbe un risultato che non si può ottenere con nessun’altra opera infrastrutturale, la Calabria cambierebbe la sua storia».

«L’alta velocità in Sicilia – ha proseguito – è stata trasformata, non ci sarà un’alta velocità in Sicilia e di fatto questo tracciato per l’alta velocità in Calabria è un tracciato a zig zag che tutto è tranne che un’alta velocità».

La prospettiva siciliana è stata approfondita dal prof. Massimo Di Gangi, ordinario trasporti Università di Messina, che ha affrontato il tema dell’alta velocità anche in relazione alla rivoluzionaria opera del Ponte sullo Stretto, infrastruttura che legherebbe la regione siciliana non solo al resto d’Italia ma all’intera Europa.

Aldo Ferrara, presidente Unindustria Calabria, ha puntato l’indice riguardo il reperimento delle risorse necessarie per realizzare l’alta velocità.

«Attualmente non ci sono, si parla di più di 10 miliardi  ha evidenziato – ma io intanto mi preoccuperei che il primo tracciato venga realizzato perché è stato messo in pista. Quello che è certo è che tutti i territori attraversati dall’Alta Velocità hanno una crescita del Pil», ha rimarcato Ferrara evidenziando l’importanza dell’Av per il futuro della Calabria.

Prezioso il contributo offerto da numerosi amministratori dell’alto cosentino, prime sentinelle di territori che chiedono di essere ascoltati sul tema dell’alta velocità: nel corso del convegno hanno preso parola, il video collegamento, Ernesto Magorno, sindaco di Diamante), Biagio Praino, vice sindaco di Tortora) e Giacomo Perrotta, sindaco di Scalea.

Giuseppe Maiolo, presidente del Collegio Ingegneri ferroviari di Calabria, ha evidenziato l’importanza di diminuire il numero di fermate.

«Dopo aver chiesto e ottenuto l’eliminazione del ramo cosentino che avrebbe soltanto allungato i tempi e creato diverse problematiche, adesso chiediamo la riduzione delle fermate per riuscire nell’obiettivo di avere una durata altamente competitiva, attorno alle 3 ore, per il tracciato Reggio Calabria-Roma. Serve la stessa filosofia – ha ribadito – utilizzata per la direttissima Roma-Firenze, senza fermate si possono effettuate interconnessioni per servire le altre città. I Frecciarossa e Frecciargento di oggi fanno troppe fermate, questo significa mancanza sinergia tra il trasporto Frecciarossa e le reti locali».

In chiusura di convegno, l’economista Matteo Olivieri ha messo in guardia rispetto ai paletti alzati dalla Corte dei Conti.

«Calabria e Sud hanno bisogno di collegamenti stabili ed efficienti – ha evidenziato – investimenti che però devono essere fatti bene. Il perimetro delineato dalla Corte dei Conti europea  ha messo in guardia rispetto al tipo di investimenti da effettuare. In Italia il costo per chilometro di Av è il doppio di Germania e Spagna, l’orografia della nostra nazione non aiuta. Solo una parte delle risorse destinate all’Av viene dal Pnrr, il resto sono fondi pubblici, per questo motivo serve prudenza e da economista non posso che sottoscrivere». (rrc)

 

Rifiuti, Giuseppe Nucera: Club Service e Associazioni prendano esempio da Angela Robusti

Giuseppe Nucera, leader del Movimento La Calabria che vogliamo, plaudendo all’iniziativa di Angela Robusti che ha visto più di 1500 studenti impegnati a ripulire l’area del Lido Comunale e il Rione Marconi di Reggio.

«Due anni fa (era il 14 febbraio 2021)– ha ricordato Nucera – il Movimento ‘La Calabria che vogliamo’ assieme ad alcuni volontari e cittadini trascorreva la mattinata di San Valentino con un’iniziativa sociale che mirava a ridare dignità e decoro al cimitero di Modena a Reggio Calabria, sommerso dai rifiuti. In quei luoghi sacri, dove riposano i nostri cari, era dovuto intervenire il nostro movimento a compensare l’impreparazione e l’indifferenza dell’amministrazione comunale».

Nucera ha evidenziato come debba essere ancora lo spirito intraprendente di cittadini e associazioni a compensare le lacune e inefficienze dell’amministrazione comunale.

«È stato un bel messaggio – ha proseguito Nucera – vedere centinaia di studenti reggini, coloro che raccoglieranno il testimone e saranno protagonisti del futuro della nostra città, impegnati a ripulire alcuni luoghi della città. Apprezzabile la volontà mostrata dalla signora Angela Robusti nel portare avanti questa iniziativa, peraltro non la prima che organizza a Reggio Calabria».

«Mi auguro – ha continuato Nucera – che la comunità femminile  reggina dei clubs services e delle varie associazioni prenda spunto e si faccia promotrice di altrettante buone pratiche di cui, purtroppo, si continua ad avvertire il bisogno. Convinto, oggi come ieri, della bontà del proverbio cinese “Pulisci davanti all’uscio di casa e tutta la città sarà pulita”, mi auguro che l’amministrazione comunale possa mettere in campo azioni più incisive e una programmazione ad ampio respiro per risolvere l’annosa problematica della situazione rifiuti». 

«Atteso – ha concluso il già presidente di Confindustria Rc – che ogni cittadino è chiamato a fare la propria parte, differenziando in maniera corretta e mettendo la civiltà al centro dell’agire quotidiano». (rrc)

Elezioni / La Calabria che vogliamo al fianco di ‘Fratelli d’Italia’

Giuseppe Nucera, presidente del movimento La Calabria che vogliamo, ha assicurato il sostegno de ‘La Calabria che vogliamo’ verso il consigliere uscente Giuseppe Neri e in generale verso Fratelli d’Italia alle regionali calabresi, in tutte e tre circoscrizioni nelle quali si andrà al voto.

«La sinergia sulle politiche da attuare e le emergenze da affrontare al più presto – ha spiegato Nucera – rappresenta, per il nostro movimento, un tassello importante nel percorso che ci vuole determinati ad incidere sui temi per noi essenziali relativamente al riscatto e rilancio della Calabria».

«Reputazione, valorizzazione dei borghi, turismo, lavoro e nuove generazioni – ha aggiunto – la nostra regione non potrà davvero ripartire se non affrontando e risolvendo, una volta per tutte, queste tematiche. In Fratelli d’Italia ho avvertito le stesse esigenze e volontà di cambiare le sorti della Calabria».

«Le prossime elezioni regionali – ha spiegato l’ex presidente di Confindustria RC – rappresentano un bivio importante per la nostra terra: sarà fondamentale selezionare i migliori rappresentanti istituzionali alle urne, coloro che dovranno guidare il nuovo governo regionale e contribuire al tanto atteso riscatto della Calabria».

Giuseppe Neri, nel ringraziare I presenti per la partecipazione, ha assicurato ancora più impegno, personale e a nome di tutto il partito di Fratelli d’Italia, per le prossime sfide che la Calabria si troverà a dover affrontare.

«La sinergia con ‘La Calabria che vogliamo’ – ha spiegato Neri – è figlia di una volontà precisa e che vuole proiettarsi in un arco temporale a medio-lungo termine, non ristretto e circoscritto all’importante appuntamento elettorale che si terrà tra pochi giorni. Il Movimento ben guidato da Giuseppe Nucera possiede le capacità e lo spirito che il nostro partito non può che apprezzare, caratteristiche che dovranno essere i pilastri alla base del riscatto della Calabria. Se rieletto, come mi auguro, porterò con ancora più determinazione tutte le istanze dei calabresi all’attenzione del consiglio regionale».

«I calabresi sono delusi – ha concluso – stanno perdendo fiducia nei confronti della politica. Sta a noi, con i fatti, dare risposte concrete alle loro esigenze. Ringrazio Giuseppe Nucera per il sostegno assicurato nei miei confronti e in quelli di Fratelli d’Italia, sarà uno stimolo ulteriore verso la realizzazione di tutti i progetti e le idee che vogliamo mettere in campo per risollevare la Calabria». (rcz)

Nucera chiede ai candidati di prendere posizione sullo ‘scippo’ di Caronte & Tourist

Giuseppe Nucera, leader del movimento La Calabria che vogliamo, tramite una lettera aperta, ha chiesto ai candidati alla presidenza della Regione Calabria, di prendere posizione in merito e cercare soluzioni in merito allo ‘scippo’ di Caronte&Tourist, la società che svolge attività di traghettamento tra la Calabria e la Sicilia, «applicando in totale serenità dei prezzi assolutamente folli».

«Parliamo – ha spiegato Nucera – di 37 euro per un biglietto di a\r per automobili se si rientra entro 24 ore, di 42 euro se si rientra entro 3 giorni, altrimenti si è costretti a pagare un doppio biglietto arrivando a spendere 80 euro. Per i furgoni e gli automezzi commerciali invece i prezzi arrivano sino a 320 euro. Come ha rilevato Antitrust, è facile comprendere come Caronte & Tourist pratichi prezzi alti e significativamente superiori rispetto a quelli praticati da altri operatori, oltretutto non parametrati rispetto agli ipotizzabili costi di svolgimento del servizio».

«Tale comportamento, infatti – ha aggiunto – è finito sotto la lente d’ingrandimento dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, ci saremmo auspicati in tempi rapidi delle decisioni riguardo questa vera e propria rapina ma tutto purtroppo tace. Quello che lascia stupefatti e amareggia, in particolare durante i mesi estivi, è vedere le navi private prese d’assalto, con migliaia di persone in fila per ore sotto il sole cocente e, allo stesso tempo, le grandi navi dello Stato assenti».

«Al danno – ha proseguito – si aggiunge la beffa: mi riferisco in particolare all’emendamento al ddl di conversione del Fondo complementare al Pnrr presentato da Italia Viva e approvato dall’Aula del Senato. Secondo quanto previsto dall’emendamento verranno stanziati 35 milioni di euro in tre anni per il rinnovo delle flotte navali private che attraversano lo Stretto di Messina: 10 milioni nel 2022, altri 10 nel 2023 e i restanti 15 milioni nel 2024».

«La Calabria che vogliamo’ considera di fondamentale importanza l’approdo di altri operatori sullo Stretto, che offrano servizi analoghi cosi da creare una reale e sana concorrenza di mercato a vantaggio dei cittadini» ha proseguito Nucera, sottolineando come «il nostro Movimento ha già chiesto e continuerà con forza a chiedere un confronto con Antitrust così come con le istituzioni (Governo nazionale e regionale) così da capire in maniera approfondita le motivazioni che impediscono di risolvere questa situazione, divenuta insostenibile».

«In una fase in cui il dibattito sul rilancio del Meridione è più che mai di attualità – ha concluso – non si può pensare ad un concreto sviluppo dell’area dello Stretto se non si offre ai turisti e cittadini la possibilità di scelta tra i servizi di trasporto, il tutto a costi ragionevoli e competitivi rispetto allo scippo legalizzato che si verifica da anni»

Emendamento di IV, Nucera: Una vergogna 35 milioni di euro per rinnovo flotte private dello Stretto

Giuseppe Nucera, presidente del movimento La Calabria che vogliamo, ha criticato duramente l’emendamento presentato da Italia Viva e approvato in Senato, che prevede lo stanziamento, in tre anni, di 35 milioni di euro per il rinnovo delle flotte navali private che attraversano lo Stretto di Messina.

Tale somma, sarà suddivisa in 10 milioni nel 2022, altri 10 nel 2023 e i restanti 15 milioni nel 2024.

«È una vergogna – ha detto Nucera – non ci sono altre parole più adatte da dedicare a questa decisione. Non solo da diversi anni sullo Stretto vige di fatto un regime di monopolio, con la società Caronte & Tourist che applica prezzi indecenti per l’attraversamento, questione sollevata in numerose circostanze dal nostro movimento e per la quale ancora attendiamo con ansia il parere da parte dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato rispetto all’istruttoria avviata».

«Oltre il danno – ha sottolineato Nucera – adesso arriva anche la beffa, con un ulteriore omaggio disposto nei confronti di una società che a questo punto si palesa come assoluta padrona dello Stretto. Siamo davvero la Repubblica delle banane. Il movimento La Calabria che vogliamo, alla datata richiesta di chiarimenti e di decisioni concrete riguardo il regime di monopolio e i prezzi folli applicati da Caronte & Tourist sullo Stretto, aggiunge oggi un urlo di disprezzo e di imbarazzo per quanto disposto dall’emendamento di Italia Viva». 

«Perché – ha proseguito Nucera – al posto dei soliti privilegi che arricchiscono i privati, non vengono ridotte le tariffe nei confronti del camionisti che ogni giorno attraversano lo Stretto? In questo modo si renderebbero le merci maggiormente competitive rispetto ai prodotti che dalla Spagna arrivano a Milano, senza il ‘dazio’ da pagare dello Stretto di Messina. Al peggio non c’è mai fine, si continuano a calpestare con indifferenza i diritti dei cittadini, offrendo complicità e benefici a società private che paiono sempre più come mostri che divorano la libera concorrenza e la trasparenza». 

«Adesso basta – ha concluso – qualcuno deve porre fine a questa indecenza. Quando l’emendamento sarà portato alla Camera, ‘La Calabria che vogliamo’ scriverà una lettera a tutti i deputati, affinché questa vergognosa proposta non venga accettata». (rrc)

 

Ricorso sul Pnrr del Governo, Nucera: Commissione Europea ha inoltrato il ricorso al Servizio Interno competente

Giuseppe Nucera, presidente de La Calabria che vogliamo, ha reso noto che in merito al ricorso presentato dal Movimento relativo al Pnrr elaborato dal Governo italiano con misure fortemente penalizzanti nei confronti del Sud, la Commissione Europea, attraverso una comunicazione ufficiale, ha reso noto di aver inoltrato il ricorso al Servizio Interno competente.

«Le nostre istanze – ha detto Nucera – sono state comprese e recepite dall’Unione Europea, è un primo riconoscimento che ci permette di essere ottimisti. Le criticità presenti all’interno del Pnrr elaborato dal Governo italiano sono evidenti e penalizzano in modo oggettivo il Mezzogiorno. Dall’Unità d’Italia sino a oggi, il Sud è stato saccheggiato delle proprie risorse, comprese quelle immateriali».

«La Commissione Europea – ha proseguito –  attraverso le linee guida con le quali ha stabilito la distribuzione delle risorse del Recovery Fund, ha evidenziato in modo netto e perentorio la volontà di ridurre la forbice che separa le regioni più arretrate rispetto a quelle più evolute. Per queste ragioni l’Europa ha assegnato all’Italia 209 miliardi del Recovery Fund. Al Mezzogiorno però, in base ai criteri di ripartizione Ue (popolazione, inverso Pil pro capite, tasso di disoccupazione media degli ultimi 5 anni) spetta circa il 68% dei 209 miliardi destinati all’Italia, invece del 40% assegnato».

«Nei prossimi decenni –  ha detto ancora Nucera – è previsto uno sviluppo sostanziale dei mercati e dell’economia del continente africano, in questo scenario il Sud Italia diventa più che mai importante, piattaforma strategica e punto di collegamento con l’Africa. Per rivestire questo ruolo chiave però, il Mezzogiorno ha bisogno di opere e investimenti: Ponte sullo Stretto, Alta Velocità, porti, aeroporti e autostrade, con particolare riferimento alla trasversale di collegamento tra Tirreno e Jonio. Sono questi i pilastri che possono e devono guidare il rilancio del meridione, in una fase storica così unica e irripetibile come quella che stiamo attraversando». 

«Il movimento ‘La Calabria che vogliamo’ – ha concluso – proseguirà la propria battaglia, convinta delle proprie ragioni e ancora più determinata alla luce della risposta ricevuta da parte della Commissione Europea. Forse, grazie alla sensibilità di una Commissione Europea attenta e lungimirante riguardo le potenzialità di avere un Mezzogiorno all’avanguardia, è arrivato il momento per il Sud Italia di ricevere finalmente quanto dovuto». (rrm)

Nucera: Spirlì intervenga su costo eccessivo dei tamponi all’aeroporto di Lamezia

Giuseppe Nucera, presidente del movimento La Calabria che vogliamo, ha chiesto al presidente f.f. della Regione Calabria, Nino Spirlì, di intervenire in merito al costo eccessivo dei tamponi rapidi all’aeroporto di Lamezia, che è di 50 euro.

Nello scalo lametino, infatti, è attivo da mercoledì 9 giugno un servizio gestito da una società privata, che effettua tamponi ai turisti che ripartono dallo scalo calabrese verso i luoghi di destinazione.

«Il prezzo di mercato di questo genere di tamponi – ha spiegato Nucera – è decisamente inferiore. Non si può speculare sulla salute dei cittadini, approfittando del Covid per applicare un costo assolutamente ingiustificabile. La Calabria in questo modo offre ai turisti che arrivano nella nostra regione un’immagine sgradevole e scorretta. Non si può scoraggiare chi arriva nella nostra regione per trascorrere le vacanze, proponendo un servizio a prezzi esorbitanti». 

«Chiedo al presidente Spirlì di intervenire – ha proseguito – invitando la società privata ad abbassare i prezzi e mantenerli in linea con quello che prevede il mercato. Il servizio viene effettuato su un’area pubblica, data in uso da Sacal, e in prossimità dell’area all’interno della quale opera la Protezione Civile. 

«Il nuovo Presidente della società di gestione degli scali calabresi, il dott. Giulio De Metrio – ha detto ancora – è stato appena nominato proprio dalla Regione Calabria. Sono motivazioni che dovrebbero indurre la nostra regione a non prestarsi a questo tipo di decisioni discutibili operate da società private. Come accaduto in questo caso, con tamponi rapidi eseguiti al costo di ben 50 euro». (rrc)

Nucera scrive alla Commissione Europea: Sia respinto il Pnrr presentato dal Governo

Respingere il Pnrr presentato dal Governo italiano. È quanto è stato richiesto dal movimento La Calabria che vogliamo, con un documento indirizzato alla Commissione Europea a firma del presidente Giuseppe Nucera.

«Le linee guida stabilite dall’Unione Europea per la ripartizione delle risorse – ha spiegato Nucera – sono stabilite in modo chiaro e perentorio. La spesa pro capite e il tasso di disoccupazione sono gli elementi fondamentali da tenere in considerazione, con una buona parte degli investimenti che deve essere destinato alle regioni più arretrate da un punto di vista socio-economico d’Europa. Per queste ragioni l’Europa ha assegnato all’Italia 209 miliardi del Recovery Fund, di questi il 70% deve essere destinato al Mezzogiorno per il riequilibrio con il nord. Significa che sul piano occupazionale questi fondi devono creare circa 3 milioni di nuovi occupati. Il piano inviato a Bruxelles dal Governo è fuori dagli obiettivi e per queste ragioni lo riteniamo irricevibile da parte dell’Unione Europea».

«La straordinaria ed irripetibile quantità di risorse messe a disposizione del Recovery Fund – ha aggiunto – può e deve essere destinata ed utilizzata al fine precipuo di realizzare, dopo decenni di obiettivi mancati, quella coesione sociale, economica e territoriale che renda finalmente il nostro Paese degno dell’Unità che la storia ha voluto consegnarci. Il Pnrr, secondo le intenzioni dell’Ue, dovrebbe consentire di invertire il trend che, tra il 2008 e il 2018, ha visto scendere la spesa pubblica per investimenti nel Mezzogiorno da 21 miliardi a poco piu di 10. Il Piano di rilancio presentato dal Governo italiano alla Commissione Europea prevede per il Sud circa 82 miliardi, cioè il 40% delle risorse territorializzabili. Al Mezzogiorno però, in base ai criteri di ripartizione Ue (popolazione, inverso Pil pro capite, tasso di disoccupazione media degli ultimi 5 anni) spetta circa il 68% dei 209 miliardi destinati all’Italia, invece del 40% assegnato».

«Si tratta – ha proseguito – di un vero e proprio furto che danneggia enormemente il Sud e riduce in maniera drastica le possibilità di rilancio e sviluppo in questa delicata fase storica ricca di problematiche ma anche di opportunità derivanti dalle risorse messe in campo dall’Unione Europea. Pertanto, alla luce di queste considerazioni, abbiamo inviato richiesta ufficiale alla Commissione Europea di respingere il Pnrr  del Governo Draghi, in attesa che lo stesso apporti le dovute modifiche conformemente alle linee di indirizzo che sono alla base dell’ammontare delle risorse destinate all’Italia». 

«Alla nostra stessa richiesta – ha concluso Nucera – si sono uniti numerosi sindaci del Mezzogiorno. Il Recovery Fund rappresenta per il Sud e la Calabria in particolare un’opportunità di rilancio e sviluppo irripetibile. Daremo battaglia in tutte le sedi affinchè i diritti delle regioni meridionali vengano riconosciuti». (rrm)

La proposta di Giuseppe Nucera: Recuperare e valorizzare le zone abbandonate dei borghi

Recupero delle zone abbandonate dei borghi calabresi. Questi locali possono essere acquisiti dal patrimonio pubblico e dopo una ristrutturazione ceduti in comodato d’uso a chi vuole venire a vivere in Calabria. È questa l’idea avanzata da Giuseppe Nucera, presidente del movimento La Calabria che vogliamo, che ha parlato anche di «non solo di delocalizzazione e creazione di nuove imprese ma anche lavoro agile per chi ha già un lavoro al nord o all’estero. Allo stesso tempo, al centro del progetto vi è l’idea di far diventare i borghi calabresi una sorta di hub’ su un tema specifico: agricoltura, turismo, tecnologia, big data e altro».

«Si tratta – ha spiegato – di un progetto di fondamentale importanza, che assicurerebbe effetti positivi concreti sull’economia, creando un circuito virtuoso. È questo il momento per cogliere al volo un’occasione che non ritornerà. La fase storica che stiamo attraversando offre la possibilità di rilanciarsi dopo la pandemia ma serve il coraggio di compiere scelte forti. Per questo motivo l’invito che rivolgo alla Regione Calabria è quello di canalizzare risorse importanti nella prossima programmazione Por, soltanto così una simile idea potrà essere realizzata. Altrimenti rimarrà solo un valido progetto rimasto su carta e inutilizzabile a causa della scarsa consistenza dei finanziamenti ad esso dedicati».

Alle richieste di Nucera ha risposto l’Assessore regionale all’Agricoltura, Gianluca Gallo. «Credo che quella del movimento ‘La Calabria che vogliamo’ sia un’idea interessante e percorribile. Altre regioni come Toscana e Puglia hanno realizzato qualcosa di simile, è un percorso valido che può intrecciarsi con l’enogastronomia e il meraviglioso clima della nostra terra. La Regione Calabria inserirà risorse cospicue per il recupero dei borghi, facendo scelte precise e valorizzando chi vuole seguire questa strada».

«Ripopolare e trasformare i nostri borghi – ha concluso Nucera – un’idea semplice ma rivoluzionaria allo stesso tempo.Crediamo fortemente nelle potenzialità di questo progetto, capace di cambiare il volto e indirizzare positivamente il percorso di sviluppo e rilancio della nostra terra». (rcz)

 

Nucera: Servono modifiche urgenti al ‘Decreto Riaperture’

Giuseppe Nucera, leader del movimento La Calabria che vogliamo, critica, senza mezzi termini, le misure adottate all’interno del Decreto Riaperture che, secondo lui, «distrugge il turismo italiano».

Il decreto, approvato il 21 aprile, che introduce misure urgenti per la graduale ripresa delle attività economiche e sociali nel rispetto delle esigenze di contenimento della diffusione dell’epidemia da Covid-19, per Nucera si «dovrebbe chiamare Decreto Distruggi Italia per le scelte prese da parte del Governo. Induce inequivocabilmente i turisti ad andare altrove, preferendo altre località rispetto alla nostra nazione. Appare incomprensibile la ratio di alcune misure, su tutte quella legata al coprifuoco alle 22. È una decisione che non ha alcun senso, se non quello di penalizzare in modo devastante il settore della ristorazione e creare pericolosi assembramenti nel resto della giornata».

«Chiedo – ha dichiarato – a nome del Movimento ‘La Calabria che vogliamo’ e anche in qualità di Presidente di Assobalneari Calabria, la mobilitazione di tutti i comparti interessati da queste restrizioni. Ristorazione, settore alberghiero e degli stabilimenti balneari, negozianti, imprenditori, bar, pub e locali di intrattenimento. Non c’è settore o categoria che non può dirsi fortemente danneggiata dalle misure inserite nell’ultimo Decreto. In particolare, tutta l’industria del turismo è messa in ginocchio».

«La Calabria – ha aggiunto – con i suoi 800 km di coste, ha nel turismo un comparto fondamentale, di fatto azzerato con questo ultimo Decreto. Nessun turista verrà in Calabria con il coprifuoco alle 22, nessun imprenditore farebbe investimenti o assunzioni.  Tutti insieme dobbiamo chiedere con forza al Governo di fare un passo indietro, evitando di distruggere buona parte dell’economia italiana. Probabilmente all’interno del Governo ci sono politici che non hanno mai lavorato in vita propria e non capiscono la gravità delle misure adottate».

«Le riaperture – ha concluso Nucera – devono essere tali; in questo caso, invece, si tratta di chiusure mascherate che non aiutano in nessun modo l’economia e allontanano in modo inevitabile i turisti dall’Italia, con Grecia e Spagna che ringraziano Draghi e il Governo per l’involontaria collaborazione. Mancanza di dignità e incompetenza della classe politica non possono gravare sulle spalle degli imprenditori, bisogna correggere al più presto le storture presenti all’interno dell’ultimo Decreto». (rrm)