Si è chiuso, con successo, al Liceo Scientifico Zaleuco di Locri, il Pon Laboratorio di Arte, Cinema e Parole: Guardare, ascoltare, esprimere, che rientra nelle attività del MIUR, per il recupero e le carenze di interazioni sociali degli studenti a causa del periodo pandemico, ma certamente è stato molto di più. ed è stato seguito dal prof. Corrado Sità, in qualità di esperto e dal prof. Antonino Pezzimenti, in qualità di tutor.
Le finalità didattiche e socio- ricreative sono state veicolate attraverso il linguaggio universale del cinema, che ha contribuito a promuovere la cultura cinematografica tra i ragazzi dello Zaleuco, ma anche a suscitare emozioni e suggestioni che una rappresentazione visiva può generare nell’animo adolescenziale, veicolando specifiche reazioni a situazioni esistenziali quotidiane. Il tutto è stato innescato dalla visione di video clips di diversi film, che hanno fatto riferimento ad opere d’arte e letterarie di diverse correnti artistico – culturali. Il coinvolgimento dei partecipanti è stato diretto, partecipativo e appassionato attraverso il dialogo – dibattito e il confronto costruttivo coordinato dall’esperto, con ulteriori riferimenti e approfondimenti disciplinari. Ciascun ragazzo ha avuto la possibilità di esporre opinioni e riflessioni in merito al film, unendo la visione cinematografica al suo vissuto. Grazie alla professionalità dei responsabili del Pon il ventaglio dei video clips è stato ampio e ben strutturato, accostando perfettamente la visione ai contenuti disciplinari.
La scelta dei film è stata ben curata, mettendo in risalto il messaggio in essi contenuto e non solo la loro popolarità. Un equilibrio perfetto tra Cult Movies e Film a carattere motivazionale e sociale. Così si è trattato l’Impressionismo e l’Espressionismo, attraverso video clips da “Lezioni di sogni”, “L’attimo fuggente” e la visione del discorso motivazionale da ”Ogni maledetta domenica”; l’Art Nouveau di Klimt ( Danae e le tre Età della donna) attraverso la visione di “Sopravvivere coi lupi”; il Futurismo e la Fantascienza con il film cult “Blade Runner” di Ridley Scott e “Jojo Rabbit” di recente uscita; la Pop Art: i “Decollage” di Mimmo Rotella con” Chiedi alla polvere”, sempre per la Pop Art con riferimento a Roy Lichtenstein ed Andy Warhol (il tema della Donna nel cinema e nell’arte) la visione di “Soul Surfer”; il Cubismo e il Futurismo con “Contro l’ordine divino”; dal Futurismo alla Metafisica, Astrattismo e Neoplasticismo attraverso la visione di “Caffè”; Louis Kahn e l’espressività del mattone con “The fightgers – Addestramento di vita”; i “bagliori divini” di Mattia Preti con la visione di “The Beastly”; Wim Wenders: “Il Cielo sopra Berlino”, “ Così vicino, così lontano”, con la visione del film “I passi dell’Amore – A Walk to Remember”.
Una carrellata, attraverso immagini toccanti, di tematiche forti, sia dal punto di vista culturale, ma anche sociale e personale, in cui i ragazzi si sono immedesimati, perché inerenti al loro percorso di crescita, fatto di abissi profondi e grandi scalate, che si alternano con ritmi vertiginosi, da non lasciare tempo di decidere la propria direzione. Ecco, allora, che l’espressione cinematografica compie la straordinaria magia di rendere la statica cultura un sapere in movimento, in divenire, che interagisce con la spontanea empatia del giovane, il quale riesce a vedere, come in uno specchio fantastico, la sua parte migliore, ma anche quella da migliorare; riesce a cogliere le sue aspirazioni, ma anche i suoi limiti, e tutto questo lo trasporta nella sua meravigliosa capacità di idealizzare i valori , come la giustizia, la pace, la solidarietà, la libertà. Il percorso metodologico del PON di cinema, realizzato al Liceo Zaleuco, ha sicuramente avuto questa marcia in più: riuscire ad estrapolare una coscienza civica attiva, attenta alle potenzialità interne del ragazzo, motivandole e stimolando a metterle in pratica intorno a lui, quali la volontà, il giudizio, la lungimiranza, la propositività, la collaborazione, il dialogo, il confronto, la creatività. Inevitabile non desiderare un professore come quello de “L’attimo fuggente”, con i suoi discorsi motivazionali e irriverenti verso una metodologia scolastica, troppo imbalsamata, opprimente e ostruzionistica nei confronti delle reali aspirazioni dei ragazzi.
Come non accostare “Sopravvivere coi lupi” all’atroce situazione che si sta continuando a vivere in Ucraina. Migliaia di bambini, ma anche adolescenti, giovani che hanno visto e continuano a vedere la loro vita sfilare via al suono delle sirene. Nel tempo di una notte niente più futuro, niente più sogni, niente più risate, niente più giochi, niente comitive spensierate. Solo un continuo fermo immagine sulla paura, sul terrore, sulla fuga, sulla perdita, sulle macerie di un passato e di un futuro incerto, imprevedibile, forse asservito, forse libero, sembra, a tutt’oggi, tutto incontrollabile. La profonda sensibilità dei ragazzi, però, percepisce l’instabilità di governanti, chiamati a ricoprire un ruolo di ineccepibile saggezza, che in nome di un bene di dubbio genere, calpestano, nel tempo di un attimo, la vita dei singoli, senza un accenno di rimorso o di passi indietro. Ma quando tutto sembra perduto, in mezzo ad un esistenziale ingarbugliato, emergono esempi fulgidi di madri e padri che resistono, che proteggono, che lottano, che diventano eroi reali, di tutti i giorni, del quotidiano, della porta accanto, modelli per cui vale la pena credere in un domani, in un mondo di accoglienza e di amore. Sì, l’amore, la forza ancestrale più potente, che può scontrarsi, indebolirsi, ma mai venir meno.
Bella la frase della protagonista de “Passi dell’amore” che riprende dalla prima lettera ai Corinzi di San Paolo: “L’Amore è sempre paziente e gentile, non è mai geloso. L’Amore non è mai presuntuoso o pieno di sé, non è mai scortese o egoista, non si offende e non porta rancore. L’Amore non prova soddisfazione per i peccati degli altri, ma si delizia della verità. È sempre pronto a scusare, a dare fiducia, a sperare, a resistere a qualsiasi tempesta”. Un grazie, quindi, ai ragazzi dello Zaleuco e ai docenti responsabili per aver dato prova che il cinema non è solo passatempo, ma una scuola dinamica per la vita. (rrc)