Vince Anastasi: per le strutture socio-sanitarie fondi sbloccati in sette giorni

È servita la decisa pressione del consigliere regionale Marcello Anastasi, capogruppo di Io resto in Calabria, per risolvere la gravissima crisi delle strutture socio-sanitare. I fondi sono stati sbloccati e dovrebbero arrivare entro una settimana.

«Dopo il mio allarme – ha dichiarato Anastasi – sulle gravi ripercussioni che le strutture socio-sanitarie accreditate stanno subendo a causa del mancato pagamento della quota sociale da parte delle Asp, la Regione ha fatto sapere che i fondi saranno liquidati nel giro di una settimana. È un importante risultato che permetterà a queste strutture, che durante l’emergenza Covid hanno investito importanti risorse per elevare i livelli di sicurezza a tutela dei loro assistiti, di onorare gli impegni con lavoratori e fornitori e continuare a erogare le prestazioni ai loro assistiti. Ringrazio il dirigente generale del dipartimento Tutela della salute della Regione, Francesco Bevere, per aver prontamente risposto al mio appello chiarendo che l’impegno di spesa per il trasferimento alle Asp delle risorse destinate al pagamento della quota sociale 2020 è stato repertoriato lo scorso 7 ottobre e che i tempi tecnici previsti per la liquidazione sono di 7-10 giorni lavorativi. Il dg ha inoltre fatto sapere che per la liquidazione del saldo 2019 si è proceduto ad acquisire le rendicontazioni da parte delle Aziende e conseguentemente si è redatto il verbale di liquidazione. Ciò consentirà – conclude Anastasi – di venire fuori da una situazione di grave difficoltà alle strutture accreditate che erogano prestazioni essenziali come le Rsa medicalizzate, le Rsa per anziani, le Rsa per disabili, le Case protette per anziani e le Case protette per disabili». (rrc)

SCUOLA POST-COVID, PIANO PER I DOCENTI
2500 CALABRESI DEVONO RESTARE AL SUD

Mancano meno di due mesi per la riapertura delle scuole e gli interrogativi sono ancora tantissimi. Incertezza che regna sovrana, disposizioni date e annullate dalla sera alla mattina, didattica a distanza e problemi di distanziamento. E i professori, gli insegnanti? Per loro non si prospettano tempi felici, soprattutto in Calabria, dove sono almeno 2500 gli insegnanti che dovranno prendere servizio fuori della regione, in aree ancora a rischio. Servono perciò interventi immediati per non aspettare l’ultimo momento e trovare moltiplicate le difficoltà nell’individuare soluzioni ai tanti problemi.

Secondo il consigliere regionale di Io Resto in CalabriaMarcello Anastasi, è necessario predisporre subito «Un piano straordinario che permetta di lavorare con serenità a migliaia di docenti del Sud e che impedisca un massiccio spostamento di professionisti dai luoghi di residenza a zone particolarmente colpite dalla pandemia di Covid-19 e viceversa». Anastasi ha espresso preoccupazioni per le« diverse migliaia di di docenti del Meridione, di cui almeno 2.500 calabresi, oltre al personale Ata, che il prossimo primo settembre devono riprendere servizio – ha spiegato Anastasi – presso le sedi di titolarità fuori regione».

«Si tratta – ha spiegato Anastasi – in buona parte di personale docente in attesa di un’assegnazione presso il luogo naturale di residenza o che ha diritto all’assegnazione provvisoria per situazioni di necessità particolari previste dalla L. 104/92 o per ricongiungimento al coniuge e a figli minorenni».

Maria Rita Calvosa e Francesco Anastasi
Maria Rita Calvosa e Francesco Anastasi

Preoccupazioni che sono state condivise da Maria Rita Calvosa, direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale della Calabria, e che hanno portato il consigliere a presentare una mozione depositata in Consiglio regionale e a scrivere al ministro dell’Istruzione, Lucia Azzolina, che è stata recentemente affiancata da Domenico Arcuri (in precedenza nominato Commissario Straordinario per l’emergenza Coronavirus) per supportare la riapertura delle Scuole a settembre.

«Il temporaneo trasferimento in un’altra regione, sebbene per pochi giorni, comporterebbe sicuramente – ha aggiunto il consigliere regionale Anastasi – uno sforzo organizzativo enorme e un impegno di spesa notevole per viaggio, affitto e vitto, che graverebbe sulle stesse famiglie già provate dalla pesante crisi degli ultimi mesi. Si tratta, inoltre, di personale che sarà inviato temporaneamente in zone fortemente colpite dalla pandemia, dove in alcuni casi persistono ancora focolai di Covid-19, per poi dover rientrare, nel breve periodo, presso i luoghi di residenza. Ciò comporterebbe uno spostamento di un notevole flusso di lavoratori da Sud a Nord e viceversa nell’arco di pochi giorni che – secondo Anastasi – si potrebbe evitare con un Piano straordinario per i movimenti del personale proveniente da fuori provincia che preveda l’anticipazione delle operazioni di assegnazione provvisoria interprovinciale al 31 agosto 2020». 

«Qualora entro tale data – ha continuato il consigliere Anastasi – non si rendesse possibile ultimare le suddette operazioni, si potrebbe come alternativa consentire ai docenti la presa del servizio in modalità telematica dando la possibilità agli stessi di poter seguire le attività di programmazione dal proprio domicilio sino alla data dell’ottenimento dell’assegnazione provvisoria. Va considerato inoltre che i plessi scolastici, se il Governo non dovesse trovare soluzioni alternative, potrebbero essere utilizzati per le elezioni amministrative, il che renderebbe ancora più insensato il trasferimento verso il Nord per un brevissimo lasso di tempo».

È un buon proposito, quello espresso dal consigliere Anastasi, ma che forse rischia di finire come il cane che si morde la coda: è giusto pensare di tutelare i docenti, sopratutto in questo periodo di pandemia – e alla luce di una proroga dello stato di emergenza fino al 31 dicembre 2020 – ma, se ipoteticamente si realizzasse ciò che chiede, non si rischia di tornare alla didattica a distanza che, se in piena emergenza è stata una salvezza per docenti e alunni, potrebbe diventare poco gestibile soprattutto al Sud dove la connessione internet è scarsa e almano il 50% delle famiglie non possiede dispositivi elettronici o personal computer. Si ricordi che la didattica a distanza ha portato benefici, ma – come ha rilevato l’Ansa – ha creato disagio a bambini e ragazzi del Mezzogiorno che vivono in famiglie con un basso livello di istruzione. (rrm)

 

 

Allarme di Anastasi (IRIC) per le difficoltà di accesso al credito delle imprese

Gli interventi dei decreti Cura Italia che il Governo ha messo in campo continuano a suscitare rabbia e indignazione tra gli imprenditori che si trovano sempre più in difficoltà dopo due mesi di chiusura forzata. Di questo disagio si è fatto portavoce il Consigliere regionale del gruppo ‘Io resto in Calabria’ Marcello Anastasi, che ha espresso «preoccupazione per le difficoltà  che riscontrano gli imprenditori, gli artigiani e i liberi professionisti  reggini di accedere al credito bancario. Molti di loro – dice Anastasi – avendo investito cospicui capitali in progetti di sviluppo economico e di occupazione nel nostro territorio  e che oggi intendono continuare a  lavorare per contribuire alla ripresa, hanno bisogno di maggiore sostegno da parte degli istituti bancari»

«Gli imprenditori – ha detto Anastasi – che hanno bisogno di comprensione, di vicinanza, e di riconoscimento del loro ruolo e della loro funzione sociale, hanno necessità che il sistema bancario ponga più attenzione alle loro esigenze accelerando le azioni di finanziamento imprenditoriale a sostegno del loro lavoro e dell’occupazione».

«A tale proposito – ha rilevato Marcello Anastasi – l’intervento straordinario previsto dal Decreto Liquidità del Governo e che ha dato il via ai prestiti fino a 25 mila euro garantiti dallo Stato al 100% , non deve subire rallentamenti per cause derivanti dalle procedure bancarie, altrimenti è forte il rischio di snaturare il vero significato dell’azione di sostegno economico incentrato oltre che sull’offerta di liquidità, anche sulla veloce concessione della stessa, evitando così un ulteriore danno nei confronti di si trova seriamente in difficoltà».

«Molte sono infatti le segnalazioni che pervengono dal mondo delle professioni e  delle piccole e piccolissime imprese, i più colpiti, in ordine alle richieste documentali degli istituti bancari per avere accesso alle linee di credito, con gestione delle procedure che confliggono con i tempi imposti dalla crisi.

«Se così è – ha proseguito Anastasi – la gabbia della burocrazia può davvero restringere le opportunità di ripresa  in questa grave congiuntura economica di cui solamente i lavoratori interessati possono comprendere sino in fondo i pericoli di chiusura delle attività».

«È di interesse comune – ha sottolineato  il consigliere regionale di ‘Io resto in Calabria’ – tutelare il mondo del lavoro, le famiglie, lo status generale degli attori delle imprese e delle libere professioni, che con il loro laborioso fare alimentano l’economia, arricchiscono il mercato regionale e offrono servizi indispensabili per assicurare il comune benessere, rendendo  più attrattivo il nostro territorio al fine di ulteriori azioni di sviluppo».

L’esigenza di offrire immediata liquidità alle aziende è sotto gli occhi di tutti: «Da qui, e per evitare di costringerli al fermo delle attività cui molti sono tentati, e per salvaguardare settori come il turismo, agenzie di viaggio, strutture balneari, ristorazione, alberghi, camping, che in previsione dell’ormai vicina stagione estiva necessitano di immediata liquidità per fronteggiare spese di investimento anche sul piano dell’innovazione, si rende necessario una più determinata e veloce disamina delle pratiche di valutazione delle richieste di finanziamento. C’è bisogno – ha affermato  Anastasi – di un’etica della finanza adatta al momento storico, che salvaguardi da ulteriore stress gli imprenditori, artigiani e liberi professionisti».

Secondo Anastasi «È vitale che l’accesso al credito, per altro garantito tutto dallo Stato, debba avvenire con la massima sollecitudine possibile, seppure nel pieno rispetto delle leggi. Se nulla deve essere più come prima – ribadisce il consigliere regionale – anche le banche  aiutino gli imprenditori e i liberi professionisti reggini assicurando quanto previsto dal Governo nazionale in maniera veloce per favorire la ripresa e la garanzia dell’occupazione. Per tali ragioni, mi appello agli organi di controllo preposti a vigilare su questa situazione e anche ai nostri referenti politici nazionali, perché affrontino nelle loro sedi politico-istituzionali questa situazione ed assicurare che le forme di aiuto economico previste dal Governo nazionale  non subiscano stravolgimenti ma ci si attenga fedelmente alle linee guida già definite». (dc)