La sfida di Mario Oliverio: mi propongo al bis, me lo chiedono i calabresi. Ma è ‘guerra’ col Pd

di SANTO STRATI – È consuetudine, oltre che legittima aspirazione, per chi giunge alla fine del mandato (parlamentare, governatore, sindaco…) riproporre la candidatura cercando la conferma. Nel caso di Mario Oliverio, governatore uscente della Calabria, che proprio venerdì ha ricevuto l’appoggio di 100 sindaci e 150 rappresentanti di circoli dem (con 5000 firme da mandare a Roma), l’idea del bis era scontata, avendo annunciato in più occasioni che si sarebbe ricandidato, e la strada della riconferma potrebbe essere persino in discesa se non dovesse difendersi dagli “amici” di casa propria, i suoi compagni di partito. La “guerra” col Pd è lampante e l’assenza a Catanzaro all’assemblea dei circoli di numerosi esponenti del partito è stata la conferma più evidente: c’è, di fatto, uno schieramento, anche regionale, contro Oliverio (tra cui Nicola Irto, Giuseppe Falcomatà, Franco Iacucci, Giovanni Puccio, Bruno Censore, Mimmetto Battaglia, Carlo Guccione) che sposa la tesi romana del rinnovamento e insiste sulla necessità di una nuova fase. In poche parole «Oliverio non è ricandidabile» e «c’è bisogno – come ha detto il commissario Graziano – di unità, lealtà e responsabilità per costruire un patto civico ampio e plurale in grado di far recuperare al Partito democratico la fiducia del calabresi».

Fiducia che Oliverio è convinto di avere. «Me lo chiedono i calabresi, – dice in sintesi il presidente Oliverio nell’intervista a Calabria.Live — e Roma non può imporre soluzioni verticistiche che non tengano conto della volontà degli elettori di questa regione». È risoluto e convinto Oliverio e nemmeno tanto arrabbiato con la Direzione Pd che da diverse settimane gli manda un messaggio chiarissimo: non intendiamo ricandidarti. E l’ultimo avviso è arrivato proprio dall’attuale commissario dem per la Calabria, Stefano Graziano, che, insieme con il responsabile dem del Mezzogiorno Nicola Oddati, insiste a dire che «alla luce del mutato quadro politico nazionale, è stato imboccato un sentiero nuovo e che su questo percorso si lavora per vincere la sfida elettorale», contestando la partecipazione «ad iniziative autoconvocate che si contrappongono platealmente alle indicazioni politiche degli organismi dirigenti». In poche parole, Oliverio è, evidentemente, un personaggio “scomodo” per la Direzione dem e la sua candidatura un boccone difficile da inghiottire. La verità è che il candidato Oliverio “imbarazza” il PD: ha fastidiose e scomode pendenze giudiziarie (ma nessuna condanna), la sua gestione passata ha incontrato e registra ancora troppi “scontenti” (sia a livello politico che tra i singoli cittadini), e da tempo si fa strada la convinzione che la sua ricandidatura possa, in pratica, consegnare la Regione al centro-destra. Serve – dicono alla Direzione PD un “uomo nuovo” (anche d’intesa con i grillini) per un recupero di immagine in una regione dove le lotte interne hanno lacerato e frammentizzato il partito.

Mancherebbe a tutt’oggi, però, la proposta alternativa, il nome “nuovo” del candidato governatore di centro-sinistra su cui convergere. In realtà, ne circolano tanti, a partire dall’attuale presidente del Consiglio regionale Nicola Irto, ma il problema è come ritrovare l’armonia e la pace tra i dem calabresi se – è la voce da Roma – Oliverio non «fa un gesto di responsabilità e si ritira»? L’ipotesi del candidato «indipendente e slegato dai partiti» portata avanti dai grillini di governo trova, del resto, molte perplessità in casa dem, ed è su questo che le cose minacciano di complicarsi, a tutto svantaggio di Nicola Zingaretti & co, mentre Matteo Renzi vuole restare osservatore silente di questa nuova spaccatura interna.

Mario Oliverio ha dalla sua i vantaggi e gli svantaggi di tutte le ricandidature: rispetto agli avversari sei giudicato per quello che hai fatto (e spesso può essere un vantaggio netto), ma allo stesso tempo rischi di vederti contestato anche il più piccolo gesto politico, qualunque iniziativa tu abbia preso nel corso della presidenza. Non sta a noi, e soprattutto in questa sede, tracciare il bilancio della presidenza Oliverio, quanto presentare il “candidato”, con le sue idee e i suoi programmi. Nel corso dell’intervista video, Oliverio non nasconde la soddisfazione di chi crede di aver fatto un ottimo lavoro e di meritare la possibilità di portare a termine progetti appena avviati (una consiliatura è breve – dice il Presidente – per completare idee e progetti), ma i suoi detrattori gli obiettano troppi personalismi e una conduzione votata più all’apparire che al fare. Osservazioni che il Presidente Oliverio rimanda bellamente al mittente: si attribuisce il merito della Zes di Gioia Tauro («che è ormai pronta al decollo») e replica sulla mancata nomina di un assessore al turismo, la cui delega ha trattenuto per sé, che «a parlare sono i numeri e sono i fatti: vanno giudicati i risultati raggiunti in questi anni, nel corso della mia presidenza. E sono numeri di tutto rispetto».

E sulla burocrazia, il “mostro” che tutto divora e distrugge, ammette di aver fatto poco, ma di voler affrontare con spirito diverso il problema. Perché i calabresi dovrebbero votarlo? SuperMario (per distinguerlo dall’altro Mario candidato antagonista per Germaneto, il sindaco di Cosenza Occhiuto) snocciola dati, fatti, numeri: «Mi propongo per il bis perché i calabresi me lo chiedono». «I calabresi – sostiene Oliverio – mi apprezzano, valutano positivamente il lavoro che è stato avviato in questi anni e mi hanno chiesto di continuare per non interrompere questo progetto che è stato messo in campo. Un progetto che ha consentito di recuperare ritardi accumulati nel corso di decenni e mettere la Calabria su una direzione di crescita e di sviluppo. Naturalmente una legislatura non basta per i problemi di una regione come la Calabria, che a lungo è stata mantenuta in una posizione di marginalità».

La spina più dolorosa riguarda la Sanità: la gestione Oliverio, per la verità, ha mostrato troppe debolezze e troppi personalismi: «Non mi hanno fatto fare il governo della Sanità, un settore vitale per la società. – dice Oliverio –  E per una regione come la Calabria avere sottratto la sanità alla podestà del governo democratico della Regione è stato un danno le cui conseguenze sono sotto gli occhi di tutti. Mi sono battuto che la gestione commissariale a cui è affidata la sanità dal 2010 fosse superata, mi sono battuto non per avere potere ma perché il potere di decidere i programmi e come affrontare la riorganizzazione del sistema sanitario fossero rispondenti alle esigenze dei calabresi. Invece i governi che si sono succeduti, incluso l’ultimo giallo-verde, hanno deciso di mantenere la gestione commissariale». I suoi detrattori, per la verità, gli attribuiscono pesanti responsabilità proprio sull’ “assenza” di iniziative della Regione contro il decreto Calabria che ha finito di affossare la sanità nella regione.

Non è, però, soltanto sui problemi irrisolti della sanità che vengono le obiezioni contro Oliverio. Perché allora questa barriera da Roma? «Non parlerei di barriera – dice Oliverio – si tratta di rispettare l’autonomia dei territori, nel rispetto dello statuto: nei territori c’è un’organizzazione che deve essere rispettata e messa nelle condizioni di poter esprimere la propria volontà, il proprio orientamento. Mi pare che sia anche questa la bussola che guida l’azione di Zingaretti, nell’esperienza di direzione del partito. Graziano, pensa invece di fare il plenipotenziario cancellando la volontà di una realtà importante e soprattutto soffocandone le pulsioni, soffocandone le chiare espressioni di volontà. Quello che conta è il territorio, un’organizzazione sul territorio non può subire un diktat, tra l’altro senza motivazioni, senza proposte alternative. Fino ad oggi – rimarca Oliverio – non ci sono state motivazioni, almeno formali, se non quelle di un giudizio positivo da parte di esponenti nazionali del partito democratico e non ci sono proposte alternative».

Intanto, all’interno del PD, in Calabria, attacchi e frecciate e nuovi endorsement, sono ormai all’ordine del giorno, in attesa che Oliverio decida la data delle consultazioni elettorali. I calabresi sono fin troppo disorientati dalle indicazioni che vengono da Roma, si frantumano vecchi accordi e si riscoprono alleanze che sembravano sopite. Il punto principale rimane uno solo: Oliverio è in lista col Pd o viaggerà da solo? Su questo dilemma si consuma anche la farsa delle primarie («non ci sono candidati, non servono», dice Oliverio) e i tanti dubbi sulla data delle elezioni che dovrà essere indicata proprio dal Presidente.

Il capogruppo alla regione, Domenico (Mimmetto) Battaglia ha suggerito, sull’esempio che viene dall’Emilia-Romagna, di spostare la data delle elezioni al 26 gennaio, al fine di approvare la legge di Stabilità entro dicembre. «Considero un dovere – ha detto Battaglia – da parte di tutti assicurare una chiusura ordinata della legislatura, e con senso di responsabilità consentire al Consiglio regionale di discutere e approvare la manovra economica assicurando così alla nostra regione la continuità amministrativa evitando i tempi di stasi, che rifletterebbero negativamente le loro conseguenze sulla già debole struttura produttiva calabrese. Concludere la decima legislatura senza garantire l’approvazione del Bilancio 2020 e di numerosi progetti di legge in dirittura di arrivo e tanto attesi dalle categorie sociali e produttive, per l’Assemblea regionale significherebbe tradire il mandato per il quale siamo stati eletti da tutti i cittadini calabresi». Le opposizioni hanno subito risposto che, in tale ipotesi, verrebbe comunque meno il sostegno necessario all’approvazione di molti provvedimenti, quindi sarebbe meglio andare a votare al più presto.

I più maliziosi insinuano che Oliverio stia soppesando i pro e i contro di chiudere alla data esatta (il 24 novembre) la legislatura. «Deciderò la data delle elezioni entro la prossima settimana» – ha dichiarato a Calabria.Live. Ma i suoi fans sono smarriti su quale sia l’opportunità migliore. Anticipare la data (il 1° o il 15 dicembre) significherebbe bloccare una qualsiasi possibilità di intesa dem-grillini su un nome comune (che non sarebbe comunque quello di Oliverio); spostarla a gennaio equivale a offrire più tempo agli avversari per la campagna elettorale, che sarà – facile prevederlo – senza esclusione di colpi. Oliverio ritiene difficile che l’esperienza del nuovo governo possa avere riflessi (nel bene o nel male) sul futuro governo della Regione: i pentastellati eletti in Calabria sono divisi su un eventuale accordo sul modello nazionale, prevedono, nel caso di una lista comune, una débâcle clamorosa. L’eurodeputata Laura Ferrara e il presidente della Commissione Antimafia Nicola Morra sono contro Oliverio e, al massimo, concedono un’intesa sul nome di un indipendente slegato dai partiti, ma l’altra anima dei grillini si rende conto che più tempo passa e più si logora il loro difficile rapporto col territorio. L’abbandono della sen. Silvia Vono a favore di Italia Viva di Matteo Renzi è un segnale chiaro che la disorganizzazione del movimento (che aspirerebbe a essere partito, ma non ci riesce senza tradire l’idea di rottura col passato) sta producendo molti malumori in regione ed probabile prevedere altre “emigrazioni”.

Mario Oliverio
Mario Oliverio venerdì scorso 27 settembre al Teatro Comunale di Catanzaro, festeggiato all’Assemblea dei Circoli PD

Oliverio su tutto ciò mantiene un invidiabile ottimismo. Ritiene di avere la vittoria in tasca, anche se l’uso del simbolo – ha sottolineato il commissario Graziano ai giornalisti – «è esclusivamente in capo al commissario». Tradotto in soldoni, vuol dire che se questa “guerra” fratricida non trova immediata tregua, Oliverio dovrà farsi una lista propria e sfidare il partito. Con conseguenze che nemmeno il più esperto dei politologi potrebbe immaginare: alle passate elezioni del 23 novembre 2014, la coalizione che appoggiava Oliverio portò a casa 490.229 voti (61,41%): la lista “Oliverio Presidente” raccolse 97.618 voti, mentre quella col simbolo del partito democratico 185.209, ovvero il doppio. Una lista civica di Oliverio quanto avvantaggerebbe il centro-destra (che mostra ancora qualche disorientamento tra chi vuole Occhiuto e chi no)? Il Presidente resta imperturbabile alla domanda: «Io sono incoraggiato da una coalizione di centro sinistra che ha invitato il partito a sostenermi (all’assemblea dei circoli non era ufficialmente presente il partito democratico): mi auguro che il Pd possa ritrovare le fila di un rapporto con questa coalizione, soprattutto per  evitare strappi senza ragione». (s)

P.S: Repetita iuvant. Questa intervista (quella a Occhiuto pubblicata il 22 settembre e le altre che seguiranno nelle prossime domeniche ai candidati a governatore) non sono spot elettorali: Calabria.Live non parteggia per alcuno, se non per i calabresi e la Calabria tutta. Chiunque ha idee da presentare, argomenti su cui ragionare, troverà qui una piazza aperta e disponibile a diffondere, nella dialettica del confronto, opinioni e proposte. La Calabria ha bisogno di concretezza, non di parole vuote che, ormai, per fortuna, non riescono ad incantare più nessuno. La sfida alle prossime regionale non va giocata sui nomi, ma sulle idee e su propositi realizzativi per far crescere la nostra terra, per dare finalmente un futuro (in casa) ai nostri ragazzi, per trasformare la Cenerentola del Mezzogiorno nella California d’Europa.

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Il governatore Oliverio: il Governo mette in ginocchio la sanità calabrese

Il Presidente della Regione Calabria Mario Oliverio ha postato su Facebook un pesante atto di accusa al Governo accusandolo di mettere in ginocchio la sanità calabrese.

«Dopo dieci lunghi anni di piani di rientro e di commissariamento – scrive Oliverio – la Calabria torna al punto di partenza. Il tavolo di verifica tenutosi (il 4 aprile) al Ministero dell’economia ha certificato per l’anno 2018 un debito superiore alle entrate proprie della Regione.
«Ciò produce un blocco del turnover per due anni e l’aumento al massimo delle aliquote regionali. Un vero e proprio disastro. I calabresi non possono pagare il fallimento delle gestioni commissariali.
È da oltre un decennio, infatti, che la Regione Calabria è stata espropriata dai suoi poteri. Le responsabilità sono di tutti i governi nazionali che in questo decennio si sono avvicendati.
«Del resto, in questi ultimi anni, è stato lo stesso tavolo interministeriale a certificare il fallimento dei commissari. Dall’attuale governo nazionale i calabresi si aspettavano una inversione di rotta, un cambiamento. Invece al peggio non c’è mai fine.
«La numerosa deputazione calabrese della Lega e dei 5 Stelle invece di misurarsi sulla effettiva capacità di governo dei problemi che impediscono l’affermazione del diritto alla salute dei cittadini, sembra esprimere la volontà di accaparrarsi solo posti di gestione e di potere. Manifestano i vizi della vecchia politica. Infatti, è fondato il sospetto che le quotidiane e continue prese di posizioni dello stesso Ministro della Salute siano finalizzate a giustificare qualche decreto speciale, illegittimo ed incostituzionale, al solo scopo di accaparrarsi anche le gestioni. Soprattutto da parte del movimento 5 Stelle si va svolgendo una vera e propria lotta di potere. A conferma di tutto ciò basta leggere l’articolato del decreto annunciato dal Ministro della salute nei giorni scorsi. Altro che garantire i livelli essenziali di assistenza: il gioco è abbastanza scoperto.
«A tal fine, – conclude Oliverio – chiederò un incontro urgente al commissario Cotticelli per capire se anche egli intende prestarsi a questo gioco o invece, in coerenza con i valori e i principi che hanno onorato la sua opera di uomo delle istituzioni, se intende impegnarsi, con oggettiva responsabilità, per affrontare la reale emergenza che si va prefigurando nella sanità regionale».

Non solo, ma Oliverio ha chiamato in causa il ministro Giulia Grillo accusandola di voler “colonizzare” la sanità calabrese: «La Ministra Grillo, responsabile dell’ultimo Commissariamento della sanità in Calabria, in piena continuità con l’ultimo decennio, continua a negare le gravi responsabilità del Governo che gestisce direttamente la sanità calabrese dal 2010. Il fatto che la Regione sia stata espropriata dai suoi poteri ordinari nel governo della sanità è un dato incontestabile.

«È grave che la Ministra Grillo continui a negare questa realtà al solo scopo di giustificare la scelta di mantenere il controllo della sanità calabrese in continuità con il passato. Il Commissariamento, giustificato dalla necessità di riorganizzare i servizi sanitari e risanare il bilancio del settore, a distanza di dieci anni presenta il disavanzo di 160 milioni di euro per il 2018 che la Ministra tenta maldestramente di scaricare sulle inesistenti responsabilità della Regione. Oltre al potere di gestione diretta, attraverso provvedimenti, sui quali la Regione non esercita alcun potere di controllo, il Ministero della Salute esercita funzione di controllo e verifica sugli atti assunti dai commissari.

 «Cosa ha fatto il Ministro Grillo, in carica da circa un anno alla guida del Ministero, per impedire le scelte dei Commissari governativi che hanno determinato il disavanzo di 160 milioni di euro? Sorge naturale il sospetto che la riproposizione di questa grave situazione di indebitamento sia funzionale al mantenimento della gestione commissariale della quale il Ministro annuncia, non a caso oggi, la estensione dei poteri anche sulle aziende sanitarie. Infatti, al 31 dicembre 2018, i Commissari governativi avrebbero dovuto consentire il raggiungimento dell’equilibrio di bilancio per uscire dal Piano di Rientro. Ciò avrebbe sancito la fine del Commissariamento ed il ritorno del potere ordinario alla Regione.

 «Il Governo, attraverso i suoi Commissari, ha fallito proprio su quest’obiettivo. Evidentemente allo scopo di giustificare la permanenza del Commissariamento e del controllo della sanità calabrese. Anche per questa ragione, il tavolo interministeriale ha ritenuto di non dover prendere in considerazione alcune misure di contenimento del debito assunte dalla Regione al fine di scongiurare l’aumento delle tasse ed il blocco delle assunzioni. Implicazioni gravi ed insostenibili per i calabresi ed il sistema sanitario condannato così ad un declino inarrestabile. Lo stesso Ministro, anche alla luce delle reazioni larghe e diffuse di queste ore, arrampicandosi sugli specchi pensa di presentarsi come la “salvatrice della sanità” annunciando provvedimenti per evitare il blocco delle assunzioni».

«La Calabria – conclude il Presidente Oliverio – ha bisogno di chiudere definitivamente una lunga, fallimentare e triste stagione di colonizzazione della sanità calabrese».

(rp)

Finito l’inverno del governatore dimezzato. Mario Oliverio torna al potere in Cittadella

di SANTO STRATI – È finito il lungo inverno da governatore “dimezzato”, costretto al confino in Sila, impossibilitato a guidare dalla Cittadella la “sua” Regione: Gerardo Mario Oliverio ha avuto annullato il provvedimento restrittivo che dal 17 dicembre aveva privato la Calabria del suo presidente. Un inverno duro, non solo umanamente parlando, per il presidente Oliverio, ma anche per la Calabria che si è vista sottrarre una risorsa vitale per il suo percorso di crescita. La Regione Calabria non poteva (non può) essere guidata a metà, eppure questa singolare situazione si è verificata: un giudice gli ha tolto la libertà di esercitare il suo mandato (conferito dal popolo), un altro giudice gliel’ha restituita. La giustizia, a ripetere una frase consunta ma veritiera, alla fine trionfa sempre.

Con questo occorre, comunque, sottolineare che la Suprema Corte di Cassazione non entra nel merito delle accuse contestate (abuso d’ufficio e corruzione) ma valuta la correttezza delle procedure: Oliverio da uomo libero potrà dimostrare la sua innocenza più volte conclamata e la pubblica accusa dovrà portare in tribunale le ragioni che lo indicano responsabile di condotta penalmente perseguibile. Un passo importante, che al momento non “assolve” il Presidente, ma che gli restituisce il diritto di amministrare la Regione che lo ha eletto. I suoi avvocati – Armando Veneto e Vincenzo Belvedere – avevano opposto alla Cassazione che “l’obbligo di dimora imposto al Presidente Oliverio deve essere considerato come mezzo per ottenere il risultato di inibire all’uomo politico il diritto-dovere di esercitare la funzione alla quale è stato chiamato per investitura popolare, il che non è consentito al magistrato. La questione pone un problema  di violazione di legge derivante dall’utilizzo strumentale di una misura coercitiva per conseguire un risultato interdittivo”. La Cassazione ha accolto il ricorso e, peraltro, anche il procuratore generale nel corso dell’udienza aveva chiesto l’annullamento del provvedimento di misura cautelare.

Da oggi Oliverio torna governatore al 100% e in Cittadella dovrà riuscire a colmare questa stagione di “vuoto”: il primo passo, probabilmente, sarà un rimpasto di giunta per avviare con nuovo slancio l’iniziativa regionale. E dovrà valutare se la sua candidatura, dopo questa infelice e ingiusta esperienza di “confino”, ha ancora i numeri, se ne esce rafforzata o indebolita. Certo, i movimenti in atto all’interno del partito democratico con le iniziative di Carlo Guccione da un lato e dell’ex segretario il sen. Ernesto Magorno dall’altro, non vedono su Oliverio la compattezza necessaria per affrontare la sfida – apparentemente vincente – del centrodestra che punterà, è quasi certo – sul sindaco di Cosenza Mario Occhiuto per conquistare la Cittadella di Germaneto. Bisognerà vedere la posizione del nuovo segretario Nicola Zingaretti e dell’attuale commissario del partito democratico in Calabria Stefano Graziano: la verità è che, adesso, in Calabria, sono tutti zingarettiani, nel senso che sia Oliverio che i suoi oppositori hanno sostenuto la candidatura dell’attuale segretario nazionale, mentre Magorno tiene una posizione separata e insiste sulla necessità di un ricambio, anche a costo di schierare una colazione alternativa con una lista civica. La parola spetterà, probabilmente, al futuro congresso regionale dove il PD dovrà decidere se tornare a contare o continuare sulla linea della divisività, che lo ha mandato a pezzi e crea, ogni giorno di più, incertezza, disamore e confusione tra gli elettori di sinistra.

La sfida con il centrodestra torna, dunque, apertissima ed è un bene per la Calabria che potrà scegliere il suo governatore senza condizionamenti giudiziari. La Calabria deve guardare al futuro, senza dimenticare il presente e soprattutto il passato. Le ragioni di scelta del futuro governatore passano attraverso un progetto che fino ad oggi ha avuto più ombre che luci. Il centrodestra – a voce della coordinatrice regionale Jole Santelli – plaude – mantenendo posizioni garantiste – al ripristino delle funzioni di governatore. «Siamo contenti per lui. – ha detto l’on. Santelli – Siamo sicuri di batterlo alle prossime elezioni regionali di novembre, nell’interesse di una regione allo sbando».

Per Oliverio si apre, oggi, una nuova primavera che lo vedrà protagonista in tutti i sensi. Fino alle elezioni può giocare la sua partita e dare nuovo vigore a una Regione afflitta da burocrazia e lentezze. Non è in gioco la sua rielezione (decideranno i calabresi), ma il presente/futuro della Calabria. (s)

Siclari (FI): Tutti i mali della sanità in Calabria in un’intervista tv

Il senatore azzurro Marco Siclari in un’intervista video di Giovanni Cedrone per Sanità Informazione spiega la difficile situazione della sanità in Calabria e della costante emigrazione nel resto d’Italia cui sono sottoposti i pazienti calabresi per potersi curare in maniera adeguata.
«Serve un tavolo tecnico – spiega Siclari a Sanità Informazione – composto dal Ministero della Salute, dal Ministero Economia e Finanze e i direttori delle strutture sanitarie regionali calabresi, a partire dal Dipartimento della sanità calabrese. Dobbiamo far capire che c’è una emergenza e che deve essere affrontata prima che arrivino le disgrazie». E, con rammarico, ammette: «Da medico non faccio altro che trasferire i pazienti dalla Calabria al resto d’Italia».

L’intervista a Marco Siclari di Sanità Informazione

SAN DONATO DI NINEA – Fino a domenica la Festa d’Autunno

2 novembre 2018 – Ha preso il via ieri, a San Donato di Ninea, la 28esima Festa d’Autunno. Organizzata dal Comune di San Donato di Ninea, la manifestazione è cominciata con l’inaugurazione e la passeggiata nel percorso enogastronomico con il Complesso Bandistico Amici della Musica  di San Donato di Ninea.

Oggi, alle 16.00, a piazza Artuso, sarà proiettato il docufilm Viaggio tra i monti naviganti, a cui seguirà un dibattito sulle possibilità di rinascita dei piccoli borghi.


Domani, invece,, la giornata prevede, alle 11.30, l’inaugurazione dell’Ostello della Gioventù e un convegno dal titolo Enogastronomia di qualità come attrattore turistico per i nostri territori.
Partecipano Jim di Giorno, sindaco di San Donato di Ninea, Angelo De Maio, Assessore Lavori Pubblici del Comune di San Donato di Ninea, Filippo Capellupo, presidente Associazione Italiana Alberghi per la Gioventù, Domenico Pappaterra, presidente Ente Parco Nazionale del Pollino, Graziano Di Natale, Consigliere Provinciale, e Mario Oliverio, presidente Regione Calabria. Modera il giornalista Michele Cucuzza.
Alle 21.00, il concerto, a Piazza F. Artuso, di Eugenio Bennato.
Domenica 4, ultimo giorno di Festa, dopo la commemorazione dei caduti in guerra, si svolgerà, presso l’Ostello della Gioventù, la presentazione del libro Vie d’uscita, di Giuseppe Aieta.
La Festa d’Autunno si concluderà con il concerto del gruppo Zabatta Staila. (rcs)

La dieta mediterranea dalla Calabria al World Trade Market di Londra

31 ottobre 2018 – Al World Travel Market – fiera internazionale del turismo – in corso a Londra, la Regione Calabria ha rilanciato il tema della dieta mediterranea e la sana alimentazione, una peculiarità calabrese cui il mondo scientifico offre un’attenzione crescente. Dichiarata patrimonio UNESCO nel 2010, la dieta mediterranea è, insieme allo stile di vita slow e genuino degli antichi borghi al cuore della regione, il segreto della straordinaria qualità della vita che contraddistingue il nostro territorio, vantando un numero considerevole di ultranovantenni e centenari di ottima salute.
Nell’ottobre 2017, su proposta dell’on. Orlandino Greco, il Consiglio Regionale della Calabria ha approvato all’unanimità la legge sulla “Valorizzazione della Dieta Mediterranea di riferimento di Nicotera”, considerata modello di buone pratiche culturali e agricole, nonché regime alimentare dai molteplici benefici per la salute dell’uomo e del territorio: è bene ricordare che alla fine degli anni ’50 infatti, il Seven Countries Study, iniziato da Ancel Keys nel 1947, ha riconosciuto la paternità della vera dieta mediterranea proprio a Nicotera (VV), dove cibo e stile di vita hanno regalato agli abitanti longevità e benessere per secoli. In Calabria, del resto, il cibo non è solo sinonimo di salute, è anche calamita per il turismo eno-gastronomico, grazie a una cucina unica, dagli aromi caldi e intensi, che conserva nelle sue preparazioni tutto il sapore della tradizione.
«Per noi calabresi – ha dichiarato il presidente Mario Oliverio – è cultura della vita, espressione della nostra tradizione agricola e sociale, nonché volano per il turismo eno-gastronomico: il secondo Meeting Internazionale sulla Dieta Mediterranea, previsto per il 2019, sarà, ancora una volta, occasione per supportare questo percorso di promozione e diffusione di buona alimentazione e qualità della vita».
Il successo del primo Meeting Internazionale sulla Dieta Mediterranea sottolinea l’importanza di promuovere a 360 gradi anche gli aspetti salutistici che la Calabria è in grado di offire. Al Meeting dello scorso giugno hanno preso parte chef, rappresentanti del mondo medico-scientifico, e Lidia Bastianich, ambasciatore del cibo calabrese nel mondo che è stata la madrina dell’evento. L’evento sarà replicato anche il prossimo anno, come annunciato a Londra, al tavolo della conferenza stampa presso Wtm, per parlare di alimentazione buona e sostenibile, anche il celebrity chef calabrese Francesco Mazzei, che vive a Londra e ha due avviati ristoranti, già ideatore dell’evento cultural-culinario “No Waste, cucinare senza spreco” che si è svolto lo scorso agosto a Cerchiara di Calabria (CS). Un festival dedicato alla lotta allo spreco alimentare e al grande potenziale che offrono gli avanzi di cibo: il sale delle alici, il gambo di alcune verdure o il pane raffermo, ad esempio, non sono più trattati come semplice scarti da buttare ma, al contrario, risultano utilissimi in cucina per la preparazione di ottime ricette.
Quello della sostenibilità è uno dei valori chiave dell’impegno della regione a favore dei suoi prodotti e dei suoi processi produttivi, come sottolinea il Presidente della Regione Mario Oliverio: «Per noi calabresi il cibo è cultura della vita, espressione della nostra tradizione agricola e sociale, nonché volano per il turismo enogastronomico: il II Meeting Internazionale sulla Dieta Mediterranea previsto per il 2019 sarà ancora una volta occasione per supportare questo percorso di promozione e diffusione di buona alimentazione e qualità della vita». Secondo Oliverio «la dieta mediterranea fa bene alla nostra salute e alla salute del territorio, quindi, quando si tratta di cibo, non sprecare è un dovere». (rrm)

Nella foto di copertina: il celebrity chef Francesco Mazzei

Arrivano 22 nuovi fiammanti autobus per il trasporto pubblico regionale

29 ottobre 2018 – Sono 22, costruiti in Spagna da Irizar, i nuovi pulllman Euro 6 regionali destinati a sostituire le vetture troppo vecchie del trasporto pubblico locale. Sono stati presentati stamattina alla Cittadella di Germaneto dal Presidente Mario Oliverio: «Con l’immissione dei nuovi 22 autobus per il trasporto pubblico locale – ha detto Oliverio – si aggiunge un altro tassello importante per il rafforzamento di tutto il sistema della mobilità regionale avviato da questa amministrazione con un obiettivo chiaro che punta prima di tutto al miglioramento dell’accessibilità. Questi pullman rientrano in questa visione del sistema dei trasporti regionale e sono parte di un pacchetto più ampio che, con risorse ministeriali, del Por e Fsc, ci consentirà di aggiungere 364 nuovi autobus entro il 2019. Riponiamo grande fiducia in Ferrovia della Calabria. Dopo decenni che non si interviene sul rinnovo del parco mezzi del trasporto pubblico, oggi investiamo risorse certe pari a 85 milioni di euro dei quali 61 da parte pubblica e 24 da privati con un’attenzione particolare all’impatto ambientale. Una scelta chiara che va in direzione di una razionalizzazione dell’organizzazione dei servizi anche attraverso il taglio degli sprechi».
«Siamo – ha detto Oliverio – una Regione frastagliata con centri urbani decentrati che non possono essere privati del servizio pubblico. Lavoriamo per organizzare un sistema di trasporto che tenga conto di tutte le esigenze, che affronti in maniera integrata il problema in relazione ai collegamenti esterni e alla mobilità  interna, che consenta di diminuire l’uso del mezzo privato. La Regione si è  dotata di un Piano dei trasporti considerato innovativo nel panorama italiano. Si tratta – ha evidenziato ancora il presidente della Regione –  di un altro tassello importante per rendere il nostro territorio più accessibile rispetto al passato. Entro il 2021 la rivoluzione di questo percorso sarà completata. Stiamo investendo sul futuro. Si sta realizzando un cambiamento che produrrà in modo progressivo risultati notevoli e creerà le condizioni necessarie per la crescita economica e sociale della Calabria»
Il presidente Oliverio ha  ricordando un serie di interventi riguardanti l’elettrificazione ferroviaria, l’ammodernamento della ferrovia jonica con 650 milioni di investimenti, la riduzione delle distanze tra Reggio Calabria e Roma con il raddoppio del Frecciargento, il nodo Catanzaro Lido e Lamezia per il quale sono state programmate risorse per 350 milioni di euro, il sistema aeroportuale che, con la gestione unica degli aeroporti, nel mese di luglio 2018 ha raggiunto i 36 scali extra nazionali contro gli 8 del 2014.
Il direttore generale delle Ferrovie della Calabria Giuseppe Lo Feudo ha ringraziato il presidente Oliverio «perché – ha affermato – se siamo qui, dopo 12 anni che non si consegnano nuovi autobus a Ferrovie della Calabria o all’extraurbano, è grazie alla politica di questa amministrazione regionale basata su una strategia complessiva dei trasporti. Oggi cominciamo a raccogliere i frutti di questo impegno. Altri autobus e treni nuovi arriveranno, a vantaggio di tutti, degli operatori e soprattutto dell’utenza e anche del miglioramento della qualità del servizio, dell’ambiente e della sicurezza».
Lo Feudo ha parlato poi della gara di studio di fattibilità per la linea Catanzaro-Cosenza con un investimento di 53 milioni per la prima parte dei lavori, dei 78 milioni di euro per l’adeguamento standard della sicurezza delle ferrovie,  della procedura per l’acquisto di nuovi treni e per le metropolitane. «Mai visto – ha infine dichiarato – nulla di simile per la Regione Calabria».
Emanuele Proia, direttore generale Asstra (il gruppo internazionale delle società di trasporto), si è complimentato per «la politica espansiva degli investimenti per il trasporto pubblico. Si deve proseguire – ha detto – su questa strada incrementando in modo strutturale il parco mezzi dato che tra le motivazione che spingono gli utenti ad utilizzare il trasporto pubblico risultano l’accessibilità, la qualità, la frequenza; il prezzo incide invece per il 2%”.
Luciano Marasco dirigente Tpl del Ministero dei trasporti ha elencato tutti gli investimenti del governo per il rinnovo del Parco macchine del trasporto pubblico locale con l’obiettivo di svecchiare gli automezzi per abbassare i costi di  manutenzione e  ridurre gli agenti inquinanti.
Il commissario ArtCal Francesco Cribari ha illustrato le procedure di affidamento dei contratti di servizio mettendo in evidenza l’obiettivo di avvicinare la popolazione al mezzo pubblico attraverso la garanzia della qualità del servizio e, principalmente, della qualità  dei mezzi di trasporto (accessibilità disabili, sicurezza,  non inquinanti). «L’iniziale acquisto di questi 22 autobus – ha specificato Cribari –  va  proprio in questa direzione».
Paolo Marino, amministratore unico di Ferrovie della Calabria e Presidente CoMeTra ha ringraziato la Regione «che ha saputo credere in questa azienda e per la lungimiranza di aver creato un sistema nuovo che potrà cambiare la vita delle persone in diversi luoghi della Calabria».
Il responsabile servizi automobilisti Ferrovie della Calabria Sergio Aiello ha illustrato le caratteristiche e le qualità dei nuovi autobus dotati, tra l’altro, di rilevamento di ostacoli in chiusura porta, impianto di climatizzazione bi-zona,  carrozzeria particolarmente resistente e  trattata contro la corrosione, trasmissione e impianto frenante che garantiscono un alto livello di sicurezza e comfort a conducente e passeggeri, impianto di alimentazione realizzato in modo da evitare perdite di gasolio, sistema di controllo per viaggiare a velocità costante e risparmiare carburante e ridurre le emissioni.
All’evento erano presenti anche l’assessore regionale alle infrastrutture Roberto Musmanno, i consiglieri regionali Giuseppe Pedà e Giovanni Nucera. Al termine don Vitaliano Smorfa ha officiato la benedizione degli autobus parcheggiati per l’occasione nel piazzale della Cittadella regionale. (rcz)

Anche le prelibatezze di Calabria apprezzate al Golosaria di Milano

29 ottobre 2018 – C’era anche la Calabria alla tredicesima edizione di di Golosaria Milano, la rassegna di gusto e cultura del cibo di Fiera Milano City. Alla manifestazione nazionale sono protagonisti i migliori produttori artigianali italiani di pasta, salumi, formaggi, birra, dolci e cioccolato, selezionati dal libro “Il Golosario” di Paolo MassobrioLa Regione Calabria, attraverso il Dipartimento Agricoltura e Risorse Agroalimentari e l’Arsac, l’Azienda Regionale per lo Sviluppo dell’Agricoltura si è presentata con un proprio stand istituzionale. Nello spazio dedicato agli espositori, invece, presenti dodici aziende calabresi (sette del comparto vino e cinque del comparto food).
«La Calabria non poteva mancare a questo appuntamento – ha affermato il Presidente della Regione Mario Oliverio – non solo per portare in vetrina alcune delle nostre eccellenze agroalimentari, ma soprattutto per affermare ancora una volta che la Calabria predilige un’alimentazione sana, finalizzata al benessere dei consumatori ed alla tutela dell’ambiente. Il tema di Golosaria, infatti, “Il buono che fa bene”, si sposa perfettamente con la nostra idea di un’agricoltura che sia pulita e rispettosa, che prediliga tecniche biologiche e sostenibili e non faccia uso di dannosi pesticidi, nonché con la necessità del risparmio del cibo».
Olio, vino, peperoncino sono solo alcune delle produzioni calabresi sulle quali è stata puntata l’attenzione a Golosaria 2018. Il patron della kemesse, Paolo Massobrio, ha fatto visita allo stand della Calabria affermando di aver deciso di “adottare le prelibatezze di questa straordinaria regione”.
«Mi sono commosso nel vedere l’annona – ha dichiarato Massobrio – mi ricordo che tanti anni fa chiesi a Gualtiero Marchesi quale fosse il frutto che amava di più e lui rispose che era l’annona. La Calabria ha tanti tesori enogastronomici da scoprire e costituisce il cuore vivo e pulsante del gusto Made in Italy».
Presente allo stand istituzionale anche Peppone, giornalista di Linea Verde, che ha dichiarato di sentirsi ormai a tutti gli effetti un cittadino calabrese, aggiungendo che «La Calabria sta vivendo un momento meraviglioso dal punto di vista dell’agroalimentare e del turismo, perché si sta facendo un ottimo lavoro per sostenere e promuovere questo connubio e che deve assolutamente proseguire».
Nello stand istituzionale si sono tenute degustazioni di vini e di oli extravergine abbinati a prodotti tipici tra i quali salumi Dop e di suino nero, pecorino crotonese, Caciocavallo Silano e di Ciminà. Lo chef della Federazione Italiana Cuochi Rocco Fusaro ha deliziato il palato dei partecipanti con lo show cooking dedicato al riso di Sibari con Caciocavallo Silano Dop, guanciale, Liquirizia di Calabria Dop.
Nell’area Wine di Golosaria, si è tenuto inoltre un Wine Tasting di una selezione tra i migliori vini autoctoni del panorama calabrese. Le produzioni tipiche calabresi, insomma, legate a doppio filo alle tradizioni ed alla cultura dei nostri territori, sono state nuovamente protagoniste di una manifestazione nazionale di grande rilevanza, facendo registrare numerosissime presenze di visitatori allo stand della Calabria. (rcz)

A Cosenza oggi la seconda Giornata regionale della Scuola

30 ottobre 2018 – Oggi a Cosenza seconda tappa delle “Giornate regionali della Scuola”, a partire dalle 9:30 al teatro Morelli. L’iniziativa regionale, voluta dal Presidente Mario Oliverio e dall’Assessore all’Istruzione Maria Francesca Corigliano, si articola in cinque appuntamenti su tutto il territorio calabrese ed è stata promossa dalla Regione Calabria con il supporto dell’Ufficio Scolastico regionale, la cui dirigente generale, Maria Rita Calvosa ha sposato con entusiasmo l’idea. A collaborare all’organizzazione anche province e comuni capoluogo. La manifestazione, pensata per dare voce alla creatività e alle competenze degli studenti calabresi a poche settimane dall’inizio delle lezioni, prosegue dunque a Cosenza dopo la prima giornata che si è svolta a Crotone lunedì scorso 22 ottobre.
Al Teatro Morelli, le scuole della provincia di Cosenza avranno l’opportunità di esibirsi nel corso di una mattinata incentrata sulla valorizzazione dei talenti degli alunni e il confronto su potenzialità ed esigenze delle istituzioni scolastiche.
Momento significativo sarà la consegna delle targhe ai dirigenti scolastici andati in pensione nell’ultimo anno, in segno di gratitudine per il servizio prestato al mondo della scuola. La cerimonia, a cui prenderanno parte le autorità locali, è aperta alla cittadinanza. (rcs)

Grande cordoglio in Calabria per Marrelli e le tre vittime del lavoro

28 ottobre 2018 – Grande cordoglio e profonda emozione in tutta la Calabria per la tragedia di Crotone dove hanno perso la vita tre operai (Luigi Ennio Colacino, Mario Cristofaro, Santo Bruno) e il dott. Massimo Marrelli, il chirurgo-dentista molto noto per le sue strutture sanitarie create nel Crotonese. Marrelli, 59 anni, era molto conosciuto in tutta la regione per il suo dinamismo e le sue grandi capacità, oltre che in campo medico, soprattutto imprenditoriali nel campo della sanità. La tragedia ha creato sconcerto per le nuove vittime del lavoro – una funesta contabilità che in Calabria continua inesorabilmente a crescere – ma anche per la notorietà del dott. Marrelli (la moglie Antonella Stasi è stata vicepresidente della Regione nella passata legislatura): aveva fondato il gruppo ospedaliero Marrelli Health nel 1978 e recentemente era stato al centro delle cronache per le sue iniziative a difesa dei posti di lavoro del suo Marrelli Hospital, una clinica privata di altissimo livello, che aveva di fatto accorciato i tempi di attesa per le ricerche diagnostiche dei calabresi. La Calabria piange compatta uno dei suoi figli più dinamici e più brillanti.
Impegnato anche in diverse aziende agricole e nella tv locale Esperia Tv, Marrelli è stato un calabrese doc che si è sempre battuto per dare ai suoi conterranei la possibilità di curarsi nella regione ed era sempre presente in qualsiasi situazione operativa, sia in campo sanitario ma pure nei lavori di restauro o di fatica, a fianco dei collaboratori che lo stimavano e lo apprezzano moltissimo per la sua totale disponibilità.
Su Facebook una pagina nera, voluta dai lavoratori del suo gruppo, esprime i sentimenti di grande dolore e di cordoglio dei suoi collaboratori. La camera ardente è stata allestita al Marrelli Hospital.
Il presidente della Regione, Mario Oliverio ha detto: «Sono letteralmente sconvolto dalla tragedia di stanotte a Isola Capo Rizzuto. Quattro vite umane travolte rappresentano un prezzo troppo grande. Alle famiglie colpite da questo tremendo lutto giungano le mie più sentite condoglianze. Ho sentito Antonella Stasi, moglie dell’imprenditore Massimo Marrelli. Gli ho espresso il mio cordoglio per la morte di Massimo, un imprenditore di successo che con la sua vulcanica energia, il suo lavoro e la sua determinazione ha realizzato tanto».
Il sen. Marco Siclari (Forza Italia) ha così postato su FB: «È una domenica di dolore e lacrime per la Calabria che piange quattro suoi figli morti sul lavoro.
Il mio pensiero va alle quattro vittime della frana avvenuta a #Crotone e alle loro famiglie.
Ho conosciuto Massimo Marrelli in occasione del “caso Marrelli” e da subito ho compreso il suo amore verso Crotone e la Calabria. Per questo motivo mi legato a Massimo sin dal primo momento ed abbiamo iniziato a fare squadra per salvare qualcosa di prezioso per la salute dei calabresi e non solo.
Caro Massimo continueremo, insieme, questo percorso per il diritto alla salute dei calabresi e sono sicuro che sarai sempre accanto a noi per lottare per i diritti di tutti. Non ho altre parole, ma solo tanta amarezza per una scomparsa che lascia un vuoto incolmabile».
Espressioni di cordoglio sono giunte dal coordinatore regionale della Lega, Domenico Furgiuele: «Sono ancora incredulo e addolorato per la tragica scomparsa dell’amico Massimo Marrelli e dei suoi collaboratori. L’ultima volta c’eravamo visti a Crotone, in occasione della visita del sottosegretario Fugatti al Marrelli Hospital; non posso credere che se ne sia andato così. Mi aveva raccontato dei suoi progetti futuri, ma anche delle sue amarezze che però non prendevano mai il sopravvento su una tempra inossidabile, tipica degli spiriti illuminati. Mancherà terribilmente ai suoi cari, alla sua comunità di lavoro, ma anche a questa nostra terra, perché il suo talento imprenditoriale sapeva onorarla e illustrarla come pochi, anche ben al di là dei confini nazionali. Un pensiero di cordoglio giunga alle famiglie colpite da questa nuova inaccettabile tragedia del maltempo. Non si può morire così».
Jole Santelli, deputata azzurra e vicesindaco di Cosenza ha espresso così il suo cordoglio: «4 persone muoiono per una frana a Crotone, una tragedia che si abbatte su quattro famiglie. Fra loro anche Massimo Marrelli, un uomo che ha fatto tanto per Crotone e per la Calabria realizzando anche Centri di eccellenza sanitaria che hanno aiutato tanti calabresi».
La deputata pd Enza Bruno Bossio: «La tragedia di Crotone ci lascia addolorati e carichi di commozione. Quattro persone hanno perso la vita: tre operai e l’imprenditore Massimo Marrelli. Con tutto il cuore siamo vicini alle famiglie e ai lavoratori della clinica che perdono in modo così ingiusto il loro capitano coraggioso. Un grande abbraccio ad Antonella». Ha detto ancora la deputata dem: «Ho incontrato Massimo Marrelli qualche giorno fa a Roma: era a fianco dei lavoratori della sua azienda, impegnato in prima linea nella vertenza per salvare la sua clinica e il destino di centinaia di famiglie. È questa l’immagine di lui che conserverò per sempre in questo giorno di dolore per la sua tragica scomparsa insieme a tre operai. Un imprenditore dal piglio energico, determinato e fino alla fine insieme ai suoi lavoratori. La tragedia di Crotone mi lascia senza parole e con un carico di commozione e mestizia».
Il deputato pentastellato Massimo Carmelo Misiti: «”Esprimo il più profondo cordoglio alla dottoressa Stasi e a tutti i familiari del dottore Marrelli e dei tre operai, Mario Cristofaro, Santo Bruno e Luigi Ennio Colacino, che con lui hanno perso la vita la scorsa notte. Morti che creano un senso di impotenza e di immenso dolore. Con il dottore Marrelli non abbiamo mai avuto occasione di conoscerci bene, ma nutrivo stima per la sua capacità imprenditoriale».
Secondo la deputata Maria Tripodi (FI) «La Calabria paga ancora una volta un prezzo altissimo, non si può morire per una frana generata forse dal maltempo. Sconvolta mi stringo con dolore alle famiglie dei tre operai e di #MassimoMarelli, imprenditore caparbio che amava la nostra terra».
«Una tragedia immane – ha detto il sindaco di Crotone Ugo Pugliese che ha proclamato il lutto cittadino per il giorno dei funerali delle vittime di Isola Capo Rizzuto. – «Provo un dolore profondo. Piango la morte di quattro persone. Sono sconvolto, addolorato e con me tutta la comunità cittadina. La tragedia si è consumata nella proprietà del dott. Massimo Marrelli che aveva come missione il lavoro, era il suo impegno quotidiano, era la sua vita ma aveva anche una visione ampia di comunità e di socialità. C’è spazio solo per il dolore per le vittime, il cordoglio per le famiglie, la vicinanza alle tante persone che fanno parte del Gruppo Marrelli». (rkr)