MENDICINO (CS) – La consigliera d’opposizione Reda: «Sarà dissesto»

«Per anni la consigliera d’opposizione Francesca Reda ha denunciato la grave situazione finanziaria a cui hanno condotto le amministrazioni Palermo, Bucarelli e Greco». Inizia così una lunga nota di Reda.

Dice Reda: «Mentre il Sindaco e la Giunta dichiaravano di avere risanato l’Ente, l’opposizione della segretaria del Partito Democratico esprimeva pareri che oggi il Commissario Prefettizio sembra avere copiato per intero nel Documento Unico di Programmazione nel quale rileva: “Anticipazione di tesoreria pressoché strutturale con impossibilità, da parte dell’Ente, all’estinzione della stessa al termine dell’esercizio; Ritardo nel pagamento di fatture commerciali a fornitori superiore a 100 giorni, come calcolato dalla Pcc – Piattaforma dei Crediti Commerciali – alla data del 31 dicembre 2023; Emersione, in particolare nel corso degli ultimi mesi, di debiti fuori bilancio, derivanti da errata contabilizzazione, negli anni precedenti, di impegni di parte corrente; Copiose richieste di pagamento e/o restituzione di somme da parte di fornitori ed enti sovracomunali; Presenza di un cospicuo contenzioso passivo; Mancato recupero della quota programmata di disavanzo per l’esercizio finanziario 2023 con ulteriore emersione di disavanzo ordinario sempre per il medesimo rendiconto (preconsuntivo)”».

«In presenza di una condizione di squilibrio strutturale pari a circa 600.000 euro – dice ancora Reda – il Commissario ha dichiarato l’impossibilità di presentare il bilancio di previsione 2024-2026 ed ha affermato la volontà di attivare il piano di riequilibro per recuperare la grave situazione finanziaria in cui si trova l’ente. È l’anticamera del dissesto, storicamente più del 90% dei piani di riequilibri presentati sono stati giudicati irrealizzabili dalla Corte dei Conti, che a distanza di un annetto ha finito per dichiarare il dissesto dei Comuni».

«Adesso attendiamo con ansia di vedere il Piano di Riequilibrio – conclude – alla cui preparazione sono chiamati i responsabili dei vari servizi che dovranno comunicare lo stato dell’arte e l’eventuale presenza di ulteriori debiti fuori bilancio oltre a quelli già emersi. È tenuto a farlo anche il responsabile del settore Urbanistica e Ambiente, il candidato a sindaco Roberto Greco, al quale chiediamo se tra i debiti fuori bilancio già emersi ve ne sono alcuni afferenti alle aree per cui ha avuto la responsabilità. Di fronte al fallimento del Comune tutte le forze politiche e burocratiche che hanno portato al dissesto dovrebbe ammettere le proprie responsabilità e rinunciare alla propria candidatura a sindaco. Gli irresponsabili non possono più governare Mendicino, è ora di una Mendicino diversa». (rcs)

MENDICINO (CS) – Il musicista Stefano Corsi incanta il teatro comunale

Al teatro comunale di Mendicino l’arpista Stefano Corsi ha incantato la platea con il concerto “Saint Patrick Harp – Concerto per arpa celtica e armonica”.

Promosso dalla compagnia Porta Cenere con la direzione artistica di Mario Massaro, lo spettacolo è stato inserito nel ricco calendario della sesta edizione di “Sguardi a Sud” come evento fuori programma, confermando ancora una volta la volontà di abbracciare una visione artistica multidisciplinare. La grande partecipazione di pubblico ha dimostrato che Mendicino non è soltanto un’oasi di bellezze naturali, ma anche un vivace crocevia di esperienze culturali che alimentano e stimolano la comunità locale.

Nel settore del teatro di prosa, il pubblico di “Sguardi a Sud” ha già avuto l’opportunità di immergersi in spettacoli coinvolgenti, presentati da compagnie provenienti da tutta Italia. Un viaggio attraverso il talento e la sperimentazione teatrale che ha catturato l’attenzione spettatori di tutte le età. Tuttavia, la vera novità di questa sesta stagione è stata la sezione dedicata alla musica che ha ulteriormente arricchito l’offerta culturale della kermesse ospitando artisti di fama internazionale.

Il concerto “Saint Patrick Harp – Concerto per arpa celtica e armonica” ha avvolto il pubblico in un’atmosfera carica di emozioni non solo grazie alla fusione di questi due strumenti dalle sonorità avvolgenti ma anche grazie ad una narrazione appassionata e ad un’intensa interpretazione di poesie di autori irlandesi e non solo. Lo spirito festoso e la magia dell’Irlanda hanno pervaso l’aria in un concerto senza precedenti, dove l’arpa celtica e l’armonica hanno intrecciato le loro melodie incantando i presenti.

Il musicista Stefano Corsi spiega qual è stata la sua ispirazione dietro la creazione di questo concerto che combina arpa celtica e armonica: «Il suono primordiale della corda che si muove e dell’ancia che vibra nell’aria è una melodia ancestrale che risuona attraverso le epoche. Quando ho scoperto che in inglese l’armonica è chiamata “mouth harp” (arpa da bocca), ho pensato fosse inevitabile unire i due strumenti. Questa affascinante coincidenza linguistica rispecchia la complementarità dei loro suoni. Tengo molto che la gente ricominci ad ascoltare la musica con un buon impianto. Dostoevskij diceva: “La bellezza salverà il mondo”. Io ritengo che salvi chi la cerca».

Con un entusiasmo che risuona come le note di un’incantevole sinfonia, il direttore artistico di Sguardi a Sud Mario Massaro svela la magia che avvolge questa kermesse: «Il nostro obiettivo è regalare al nostro affezionato pubblico un’esperienza culturale completa. Sguardi a Sud è un’immersione in mondi sconosciuti e un abbraccio alla bellezza dell’arte che prende vita attraverso prosa, musica e teatro. Il concerto di Stefano Corsi ha trasformato il palcoscenico in un mare di emozioni, lasciando un’impronta indelebile nei cuori di tutti gli spettatori e rendendo ancora più indimenticabile questa stagione». (rcs)

MENDICINO (CS) – Domenica il concerto di Stefano Corsi

Aumenta l’attesa per Stefano Corsi. Domenica 17 marzo (ore 18), il Teatro Comunale di Mendicino sarà il palcoscenico di un evento unico nel suo genere: il concerto “Saint Patrick Harp – Concerto per Arpa Celtica e Armonica” del talentuoso musicista Stefano Corsi. Promosso dalla compagnia Porta Cenere con la direzione artistica di Mario Massaro, questo concerto promette di trasportare il pubblico nelle terre incantate dell’Irlanda grazie alla magistrale combinazione di due strumenti dalla storia e dalle sonorità affascinanti: l’arpa celtica e l’armonica. Un connubio insolito ma straordinariamente efficace, che si fonde per creare melodie avvolgenti e suggestive avvolgendo gli spettatori in un’atmosfera che evoca antiche leggende e tradizioni millenarie.

«La musica dei boschi è suonare di arpe, melodia che induce pace perfetta», così recita una citazione che ben descrive l’essenza di questo spettacolo.

Maestro nell’arte della musica celtica, Stefano Corsi è una figura di spicco nel panorama musicale internazionale. È tra i fondatori del celebre gruppo Whisky Trail, con il quale ha inciso ben 18 CD, portando la magia dell’Irlanda in ogni angolo del mondo. Il suo talento, coltivato con passione e dedizione, si manifesta attraverso la maestria nell’esecuzione dell’arpa celtica e dell’armonica, strumenti che domina con virtuosismo e grazia.

Nel concerto “Saint Patrick Harp”, Stefano Corsi coniuga abilmente tradizione e innovazione, creando uno spettacolo che non solo omaggia le radici profonde della musica irlandese, ma le porta a nuova luce, vibrante e avvincente.

Stefano Corsi ha offerto uno sguardo illuminante sul significato del titolo del concerto che incanterà il Teatro Comunale di Mendicino: «“Saint Patrick Harp” non è solo un omaggio al Santo protettore d’Irlanda, ma rappresenta un tributo al grande personaggio che ha plasmato le radici della cultura irlandese. Grazie a lui, alcuni poeti celtici divennero monaci, dando vita a una tradizione che risuona ancora oggi».

L’arpa bardica, piccola ma carica di significato, simbolo di quel mondo monastico che ha plasmato la storia e la musica dell’Irlanda, diviene protagonista sul palco, evocando un’antica eredità culturale che si perde nei meandri del tempo. Portatrici di un sapere millenario, le arpe raccontano di un legame indissolubile con la natura.

Con le loro corde di metallo che risuonano come il canto dell’acqua e del fuoco, le arpe celtiche e bardiche rivelano una dualità affascinante: sono dolci e potenti al tempo stesso, capaci di incantare e commuovere con la loro musica.

La figura del monaco, così profondamente intessuta con la tradizione irlandese, diventa il fulcro di questa esperienza musicale.

Il pubblico sarà trasportato in un viaggio attraverso le brughiere e le foreste ancestrali, mentre antiche melodie risuonano nell’aria, evocando leggende di eroi e storie di amore e avventura. È un viaggio che abbraccia le sonorità suggestive e i ritmi incalzanti che hanno scandito la vita della società irlandese.

Il direttore artistico della compagnia Porta Cenere Mario Massaro: «Stefano Corsi è un virtuoso incredibile. La combinazione dell’arpa celtica e dell’armonica, insieme alla narrazione affascinante dietro il titolo “Saint Patrick Harp”, promette di trasportare gli spettatori in un mondo di magia e di meraviglia». (rcs)

MENDICINO (CS) – Il professor Raffaele Vena candidato a sindaco

Il professor Raffaele Vena sarà candidato a sindaco di Mendicino. Docente in un importante Liceo della città, ricopre la carica di consigliere comunale da 23 anni ed ha ricoperto incarichi governo nella cittadina delle Serre.

Già vicesindaco e assessore è considerato un amministratore fattivo e competente e a lui è legato l’avvio di importanti opere pubbliche quali il centro di raccolta, il parco fluviale e il piano di gestione forestale.

Nelle scorse due consiliature è stato fra i banchi della minoranza, distinguendosi per la pertinenza e la compostezza dell’azione politica improntata ad un confronto duro ma sempre costruttivo e rispettoso dei ruoli consiliari.

“È con un forte senso di responsabilità – continua la nota – che accolgo e faccio propri il sentimento di riscatto e la voglia di cambiamento che viene dalla comunità mendicinese e raccolgo, con serenità e fiducia, le sfide che ci aspettano con la consapevolezza che l’energia da mettere in campo per risanare il tessuto della nostra cittadina, sofferente come mai prima, non sarà di poco conto. Lavorerò fin da subito alla creazione ad un contesto di squadra che esalti le professionalità, i saperi, la creatività, la competenza e il talento che è in grado di offrire la nostra comunità».

«L’invito e l’augurio è quello di una riflessione nel segno della rimozione dei contrasti e delle difficoltà al confronto che caratterizzano l’attuale discussione politica a favore del superamento dei personalismi ideologici della ricerca di una maturità politica che spinga oltre il recinto dell’appartenenza. Si tratta – continua la nota – di instaurare un clima distensivo e di collaborazione nell’interesse del paese e dei suoi abitanti. Mendicino è di tutti noi e, unendo le migliori forze, possiamo dare un contributo utile alla crescita dell’intera comunità».

«La buona politica deve uscire dal chiuso per aprirsi al territorio, deve guardare al futuro della città, deve misurarsi con i problemi dei cittadini, ridando centralità al paese, alla persona, con i suoi diritti e i suoi bisogni – è scritto ancora – Chi ambisce alla carica di sindaco deve farsi garante e portatore di giustizia sociale che miri a realizzare quanto è necessario per i nostri giovani, per le tante famiglie che vivono in condizione di disagio sociale ed economico, per i fragili e gli anziani, suscitando legittime speranze fra i propri amministrati. Il programma che andremo a realizzare e che sarà frutto di uno sforzo collettivo e di condivisione metterà al centro la persona umana e il territorio che dovrà ritornare a standard di decoro urbano dignitosi e la cui promozione avverrà attraverso l’esaltazione delle eccellenze di cui è ricca la nostra città, dalla storia, ai mestieri, all’arte, alle tradizioni, all’enogastronomia e all’associazionismo».

«La nostra proposta – conclude il comunicato avrà un un punto cardine nella cultura intesa come valorizzazione della nostra identità e della nostra storia e terremo alta l’attenzione verso il mondo della scuola istaurando una costante collaborazione con gli istituti cittadini, proprio perché le nuove generazioni rappresentano il propulsore, l’anima e e l’essenza più vitale del paese Italia e la cui cura rappresenta il vero investimento per prevenire forme di devianza e violenza che stanno minando la tenuta della nostra società sempre più fluida, individualista e distratta. Nei prossimi giorni, apriremo una serie di tavoli di trattativa nella convinzione di rappresentare un punto di riferimento politico qualificato e dotato delle competenze necessarie a vincere le complesse sfide del futuro e capace di assicurare una guida non solo politica ma soprattutto culturale in grado di interpretare le dinamiche contemporanee che le città del nuovo millennio dovranno fronteggiare». (rcs)

MENDICINO (CS) – La sesta edizione di “Sguardi a Sud” ha incantato il pubblico calabrese

Si è conclusa con successo la sesta edizione di “Sguardi a Sud”, la rassegna di teatro contemporaneo che ha saputo incantare il pubblico calabrese con un mix avvincente di tradizione, innovazione, dedizione e talento. Curata dalla compagnia Porta Cenere, con la brillante direzione artistica di Mario Massaro, la kermesse ha trasformato il Teatro Comunale di Mendicino in un palcoscenico di emozioni.

La sesta stagione di Sguardi a Sud, patrocinata dal Comune di Mendicino e sostenuta dalla Fondazione Carical, si è distinta per una programmazione eclettica che ha abbracciato il teatro di prosa, la musica e il teatro ragazzi, offrendo al pubblico un viaggio avvincente attraverso le arti performative.

La scena del teatro di prosa è stata illuminata dalle interpretazioni travolgenti di attori che hanno portato sul palco il meglio dell’innovazione e della sperimentazione teatrale. L’attenzione alla qualità ha guidato ogni scelta, trasformando ogni rappresentazione in un’esperienza coinvolgente e stimolante. Il direttore artistico della rassegna, Mario Massaro, ha sottolineato l’importanza di portare spettacoli di altissimo livello sul territorio, contribuendo così a rivitalizzare la scena del teatro contemporaneo in Calabria.

La vera novità di quest’anno è stata la sezione dedicata alla musica. Questa scelta coraggiosa ha arricchito ulteriormente l’offerta culturale della rassegna, dimostrando la volontà di abbracciare una visione artistica multidisciplinare. I concerti del duo d’eccezione Alessandro Lanzoni (pianista) e Alessandro Presti (trombettista) hanno catturato l’attenzione di un pubblico sempre più esigente.

Il teatro ragazzi ha avuto un ruolo di primo piano nella kermesse con tre spettacoli dedicati al centenario della nascita di Italo Calvino, uno dei più grandi autori italiani del XX secolo. Questo omaggio allo scrittore ha incantato sia i giovani che i meno giovani, creando un ponte tra generazioni attraverso la magia del teatro.

La stagione si è aperta con “Filippo Brunelleschi-Nella divina Proporzione”, uno sguardo visionario sulla vita e sul lavoro di Brunelleschi che ha celebrato i 600 anni dalla realizzazione della Cupola di Santa Maria del Fiore a Firenze. Lo spettacolo, commissionato dal regista Giancarlo Cauteruccio all’autore Giancarlo Di Giovine, ha visto la straordinaria interpretazione di Roberto Visconti nel ruolo di Brunelleschi.

Tra gli spettacoli più audaci, “Spine” della compagnia Mana Chuma ha sfidato le convenzioni, esplorando territori sconosciuti. Un viaggio nella lingua e nella cultura del Sud Italia, un inno alla diversità e alla ricchezza delle sue radici, dove i dialetti si sono fusi armoniosamente.

“Il mio amico cane”, con Marco Paoli, Mariano D’Ermoggine e Nicoletta Garropoli, ha condotto il pubblico nei meandri delle periferie urbane, rivelando il disagio spesso nascosto agli occhi della società. Una pièce che ha catturato gli spettatori con la sua scrittura cruda e potente.

“Il profilo panciuto di Mister” di Daniele Mattera, con Marisa Casciaro e Giada Claudia Grandinetti, ha affrontato il tema universale della guerra e della sua devastante influenza sulle vite umane, ispirandosi a una tragica notizia di cronaca del 1944.

“Ulisse On The Road” ha trasportato il pubblico in un mondo di miti e leggende, con la brillante creatività di Katia Colica e un cast d’eccezione (Americo Melchionda nel ruolo di Ulisse, Kristina Mravcova nelle vesti di Penelope, Maria Milasi nel ruolo di Circe e Andrea Puglisi nei panni di Poseidone). Una produzione delle Officine Jonike Arti che ha offerto un racconto intriso di avventura e riflessione, coinvolgendo gli spettatori in una storia epica e affascinante.

Con la regia visionaria di Natale Filice, “Le Bureau de Porc” ha lasciato il pubblico senza fiato. Uno sguardo allegorico sulla storia di Barbablù che ha offerto agli spettatori un’esperienza visiva e sonora senza precedenti. Mario Massaro ha dominato il palcoscenico con una performance magistrale, supportato virtualmente da Elisa Ianni Palarchio e Mirko Iaquinta, che hanno aggiunto un elemento di sorpresa e innovazione. Le scenografie virtuali di Gianpaolo Palumbo e Valerio Massimo Filice hanno catapultato il pubblico in un universo parallelo, dove ogni dettaglio ha contribuito a creare un’atmosfera coinvolgente e surreale. In un’epoca in cui la società è spesso costretta a confrontarsi con la dura realtà degli abusi e della violenza, “Le Bureau de Porc” si presenta come un’esperienza teatrale avvincente e provocatoria, pronta a stimolare il pensiero critico dello spettatore e a suscitare una riflessione profonda sulla complessità umana.

Un toccante omaggio alle vittime del naufragio di Cutro è stato presentato con “Antigone – una donna di Calabria”. La drammaturgia di Franco Dionesalvi e Massimo Costabile, l’interpretazione di Antonella Carbone e la musica originale di Mario Artese hanno portato alla luce storie ignorate e sofferenze taciute, scavando profondamente nella realtà dei migranti. Una rivisitazione teatrale dell’opera di Sofocle che costringe il pubblico a confrontarsi con la crudele verità del nostro tempo.

Nella magica atmosfera natalizia, il Teatro Comunale si è trasformato in un mondo incantato con “I figli di Babbo Natale”. Liberamente ispirato a “Marcovaldo”, il capolavoro di Italo Calvino, questo spettacolo ha regalato al pubblico un’esperienza multisensoriale indimenticabile. Elisa Ianni Palarchio e Mario Massaro, artefici di questa magica performance, hanno saputo trasformare il palcoscenico in un luogo dove la realtà si fonde con la fantasia. La partecipazione di Mirko Iaquinta ha aggiunto un tocco speciale allo spettacolo, arricchendo ulteriormente la trama con la sua presenza carismatica. Le scenografie di Gino Veneruso, la consulenza multimediale di Natale Filice e il coinvolgente video mapping di MediaStage Lab hanno aggiunto un tocco innovativo alla pièce teatrale.

La chiusura trionfale della rassegna è stata affidata alla Peppa Marriti Band (Angelo Conte chitarra e voce, Antonio Castrovillari chitarra, Demetrio Corino al basso, Enzo Astone alla batteria, Pino Murano al violino), un eclettico gruppo musicale nato nel cuore della Calabria. Il loro sound distintivo, che fonde il rock americano con la tradizione musicale arbëreshe, ha catturato l’attenzione del pubblico con l’uso virtuoso del violino e l’incorporazione di sonorità balcaniche. Un’esperienza musicale che ha chiuso in bellezza una rassegna indimenticabile.

Il direttore artistico di Sguardi a Sud Mario Massaro: «È stata una stagione lunga e passionale. Abbiamo cercato di mettere insieme quanto di meglio il teatro italiano sta offrendo in questi ultimi anni nell’ambito dell’innovazione e della sperimentazione. Una delle caratteristiche più importanti del teatro è parlare alle nuove generazioni, ecco perché abbiamo dedicato diversi appuntamenti al teatro ragazzi. In questa edizione, abbiamo aggiunto la musica con tre concerti molto partecipati e apprezzati da un pubblico variegato. Abbiamo cercato di presentare un cartellone completo con uno sguardo rivolto al futuro». (rcs)

MENDICINO (CS) – Sguardi a Sud, la Peppa Marriti Band chiude la sesta edizione

Si avvicina il gran finale della sesta edizione della rassegna di teatro contemporaneo “Sguardi a Sud”, un viaggio affascinante nel mondo della creatività a cura della compagnia Porta Cenere, con la sapiente direzione artistica di Mario Massaro, il patrocinio del Comune di Mendicino e il sostegno della Fondazione Carical. Una kermesse che ha saputo catturare l’attenzione degli spettatori, offrendo uno sguardo originale e appassionato sulla scena teatrale contemporanea e sul panorama musicale internazionale. Il palcoscenico del Teatro Comunale di Mendicino ha infatti ospitato talentuosi artisti regalando agli spettatori, grandi e piccini, un trionfo di emozioni e un caleidoscopio artistico arricchito da drammi coinvolgenti, commedie esilaranti e opere che spaziano dalle trame classiche alle sperimentazioni più audaci.

Il culmine della rassegna è fissato per domenica 10 dicembre (ore 18): il Teatro Comunale di Mendicino sarà pervaso dal ritmo travolgente della Peppa Marriti Band. Questo eclettico gruppo musicale, nato nel 1991 a Santa Sofia d’Epiro, un piccolo scrigno di lingua arbëreshe nella provincia di Cosenza, promette di incantare il pubblico con la fusione audace di rock americano e tradizione musicale arbëreshe. Un sound distintivo che incorpora sonorità balcaniche, enfatizzate dall’uso virtuoso del violino. Il risultato è uno stile musicale unico, capace di catturare l’essenza della cultura arbëreshe e di trascinarla verso territori inesplorati.

Il nome del gruppo, Peppa Marriti Band, racconta una storia affascinante: deriva dal soprannome di un falegname di Santa Sofia d’Epiro, Diacono Atanasio, noto come Peppa Marriti. La sua vita e il suo spirito libero, spesso emarginati dalla comunità, ispirano la missione della band: dare voce agli ultimi e a coloro che lottano per preservare la propria identità. La musica del gruppo si nutre delle radici arbëreshe, incorporando canti tradizionali polivocali chiamati vjershë. Questi brani, uniti alla lingua e ai valori del popolo italo-albanese, attraverso la potenza evocativa della musica rock, trasmettono una profonda nostalgia per la madrepatria, evidente nei testi delle canzoni.

Con tre album pubblicati e quattro videoclip, il gruppo ha partecipato a importanti festival, portando la propria storia e identità attraverso le note di “Rockarbëresh”, “Këndò!” e “Ajëret”.

L’ultimo album, “Ajëret” (2017/MKRecords), è un inno alla resistenza e alla continuità di una cultura che ha attraversato i secoli. In un mondo globalizzato, la Peppa Marriti Band rappresenta un esempio di come le differenze possano essere non solo preservate, ma anche valorizzate.

Il direttore artistico di “Sguardi a Sud” Mario Massaro: «La Peppa Marriti Band è pronta a offrire un’esperienza indimenticabile, un inno alla vitalità delle radici culturali e musicali del Sud Italia. Lasciatevi trasportare dalla magia della band e chiudiamo insieme questa straordinaria edizione con un’esplosione di note ed emozioni». (rcs)

MENDICINO (CS) – Sguardi a Sud: il 3 dicembre, va in scena lo spettacolo “I figli di Babbo Natale”

L’aria natalizia si fa sempre più coinvolgente al Teatro comunale di Mendicino, grazie agli imperdibili appuntamenti proposti dalla compagnia Porta Cenere, sotto la sapiente guida di Mario Massaro. Con il patrocinio del Comune di Mendicino e il sostegno della Fondazione Carical, gli spettacoli della sesta edizione della rassegna di teatro contemporaneo “Sguardi a Sud” si confermano come momenti di intrattenimento e riflessione di altissima qualità.

Prossimo evento da segnare in agenda è per domenica 3 dicembre (ore 18). Il pubblico potrà immergersi nella magia natalizia con lo spettacolo “I figli di Babbo Natale”, liberamente ispirato a “Marcovaldo”, capolavoro di Italo Calvino. Una pièce teatrale di e con Elisa Ianni Palarchio e Mario Massaro e la partecipazione di Mirko Iaquinta. Gli occhi del pubblico saranno rapiti dalle scenografie di Gino Veneruso, mentre la consulenza multimediale di Natale Filice e il video mapping a cura di MediaStage Lab contribuiranno a creare un’esperienza multisensoriale indimenticabile. Un’occasione unica per lasciarsi catapultare in un mondo incantato e vivere la magia del Natale attraverso gli occhi di Marcovaldo e della compagnia Porta Cenere.

La sesta stagione di Sguardi a Sud omaggia Calvino con uno dei suoi racconti più profondi e carichi di significato. Protagonista della storia è Marcovaldo, un uomo semplice e buono, impiegato come facchino presso la Sbav, un’azienda guidata da un ricco direttore interessato unicamente al profitto. Il Natale, tempo di festa e condivisione, si trasforma per Marcovaldo in una sfida epica quando il suo datore di lavoro decide di fargli consegnare un grande carico di doni ai magnati della città. Un lavoro straordinario che costringe il povero facchino a vestire i panni di Babbo Natale, in un contesto in cui il consumismo ha ormai preso il sopravvento. In questa esperienza, la sua umanità sarà messa a dura prova.

La trama, ricca di humor e poesia, svela la dicotomia del Natale moderno: da un lato, la frenetica corsa ai regali, dall’altro, il valore più alto dei sentimenti e della famiglia. Un racconto che mette in luce i veri valori della festività attraverso gli occhi innocenti di un bambino, il figlio di Marcovaldo. Attraverso la sua dolcezza e genuinità, riesce a far divertire il figlio viziato e annoiato del direttore, dimostrando che la gioia del Natale si trova nella semplicità e nell’amore familiare. Una lezione preziosa che supera i confini del tempo e dello spazio.

Il direttore artistico Mario Massaro: «Sguardi a Sud si impegna a offrire uno spettacolo che possa toccare il cuore di ogni spettatore, indipendentemente dall’età. “I figli di Babbo Natale” è la nostra risposta alla sfida di portare autenticità ed emozione sulla scena, contrastando il materialismo che ossessiona molte persone durante questo particolare periodo dell’anno».

La produzione della compagnia Porta Cenere mira a toccare le corde dell’anima, a riaccendere la fiamma dell’altruismo e a far brillare più intensamente i sentimenti. Un invito a coltivare le relazioni umane e i legami familiari, dando importanza a ciò che conta realmente. Una pièce teatrale coinvolgente adatta a un pubblico di tutte le età. (rcs)

MENDICINO (CS) – Per Sguardi a Sud arriva il duo Lanzoni-Presti in concerto

Nella suggestiva cornice di Mendicino, la sesta edizione della rassegna di teatro contemporaneo “Sguardi a Sud” continua a conquistare il plauso del pubblico e a regalare intense emozioni. La compagnia teatrale Porta Cenere, sotto la sapiente direzione artistica di Mario Massaro, ha trasformato la pittoresca cittadina calabrese in un epicentro di creatività, con una kermesse che ha superato ogni aspettativa. Con il patrocinio del Comune di Mendicino e il sostegno della Fondazione Carical, “Sguardi a Sud” si sta affermando come una vetrina di eccellenza per la cultura in Calabria con un programma ricco di appuntamenti che abbraccia tre settori distinti: il teatro di prosa, il teatro ragazzi e la musica.

Il 25 novembre (ore 21), i riflettori del Teatro comunale di Mendicino saranno puntati su un duo d’eccezione: Alessandro Lanzoni (pianista) e Alessandro Presti (trombettista). Un concerto che promette di catturare l’attenzione e l’entusiasmo di un pubblico sempre più esigente. Il 26 novembre (ore 18), Mendicino ospiterà un altro eccezionale concerto, piano solo, di Alessandro Lanzoni. Un doppio appuntamento imperdibile per omaggiare Luca Flores, pianista e compositore italiano, figura di spicco della scena jazzistica italiana. Una proposta musicale Harvest. Sarà un’occasione unica per immergersi in un mondo di melodie avvolgenti e di virtuosismo.

Alessandro Lanzoni, fiorentino di nascita, è tra i pianisti italiani più brillanti a livello internazionale. Diplomato al Conservatorio “Cherubini”, ha vinto nel 2013 il prestigioso premio “Top Jazz” come miglior nuovo talento. La sua versatilità e il suo eclettismo lo rendono un leader indiscusso, con recensioni lusinghiere che lo descrivono già come un maestro del suo mestiere.

Ad accompagnare Lanzoni, il trombettista di fama internazionale Alessandro Presti. Una carriera costellata da collaborazioni con i grandi nomi del panorama jazzistico come Eddie Gomez, Salvatore Bonafede, Stefano Di Battista Francesco Cafiso, Lew Tabachkin, Bill Mays, Nasheet Waits, Mario Biondi, Dario Deidda. Dal 2014, Presti collabora stabilmente con il batterista italiano Roberto Gatto entrando a far parte del suo quartetto. Nel 2023, è stato nominato miglior nuovo talento del jazz italiano.

La sesta edizione di “Sguardi a Sud” si presenta come un evento straordinario, capace di unire tradizione e innovazione, dando spazio a talenti emergenti e a figure consolidate nel panorama culturale. Mendicino si conferma così non solo come un luogo di bellezze naturali, ma anche come un crocevia di esperienze culturali che arricchiscono e stimolano la comunità locale.

Nel settore del teatro di prosa, il pubblico ha già avuto l’opportunità di immergersi in spettacoli coinvolgenti, presentati da compagnie provenienti da tutta Italia. Un viaggio attraverso il talento e la sperimentazione teatrale che ha catturato l’attenzione degli spettatori del Teatro comunale di Mendicino. Tuttavia, la vera novità di quest’anno è la sezione dedicata alla musica, un passo audace verso una visione artistica multidisciplinare che arricchisce ulteriormente l’offerta culturale della kermesse.

Il direttore artistico Mario Massaro: «Sguardi a Sud è un invito a lasciarsi trasportare dalle emozioni, a esplorare nuovi orizzonti culturali e a vivere la magia del teatro. Un laboratorio di idee e sogni che si trasformano in realtà. La sesta edizione rappresenta un punto di svolta; l’intento è offrire al nostro affezionato pubblico un’offerta culturale che abbraccia l’arte in tutte le sue forme». (rcs)

MENDICINO (CS) – Per Sguardi a sud va in scena Le Bureau de Porc

La rassegna di teatro contemporaneo “Sguardi a Sud” continua a incantare il pubblico con un viaggio straordinario nell’arte scenica. Con la direzione artistica di Mario Massaro, il patrocinio del Comune di Mendicino e il sostegno della Fondazione Carical, la kermesse si conferma un crocevia di creatività che si nutre di tradizione e innovazione. Domenica 19 novembre (ore 18), al Teatro comunale di Mendicino, andrà in scena “Le Bureau de Porc”. Uno spettacolo unico nel suo genere, scritto e diretto da Natale Filice, autore visionario in grado di combinare sapientemente le dimensioni del reale e del virtuale. Il protagonista della pièce teatrale Mario Massaro sarà affiancato sul palcoscenico da Elisa Ianni Palarchio e Mirko Iaquinta, che appariranno in video, regalando al pubblico un’esperienza visiva e sonora senza precedenti. Gianpaolo Palumbo e Valerio Massimo Filice daranno vita a scenografie virtuali mozzafiato grazie alla tecnica del videomapping, trasformando il palco in un mondo affascinante e surreale. Costumi firmati da Antonella Carbone e suggestivi contributi video di Antonio Arena completano un quadro artistico di straordinaria complessità. La multidisciplinarità delle arti è il cuore pulsante di questo spettacolo che promette di trasportare il pubblico in un vortice di emozioni e riflessioni.

Nella narrazione originale di Perrault, Barbablù è un uomo dal passato ombroso che, nonostante la sua storia di mogli scomparse, riesce a conquistare la figlia più giovane di una vicina. La trama prende una svolta cupa quando, prima di partire per un viaggio di lavoro, Barbablù consegna alla moglie un mazzo di chiavi che apre tutte le porte della casa, tranne una. La curiosità induce la giovane ad aprire la porta proibita; da qui, la terrificante scoperta della camera gli orrori. La vicenda culmina con il tentativo di Barbablù di punire la moglie per la sua indiscrezione, svelando così la brutalità dell’uomo.

La moderna interpretazione de “Le Bureau de Porc” si spinge oltre: la narrazione si sviluppa attraverso il filtro di uno studio televisivo che coinvolge conduttori e opinionisti nell’analisi della tragedia di Barbablù mettendo a nudo la realtà delle cronache con sguardo cinico, evidenziando una denuncia di facciata e il sensazionalismo mediatico.

Un ritratto allegorico che, nel contesto attuale, trova riscontri nella dura realtà di abusi e violenza. La ricchezza di Barbablù, simbolo di potere sfrenato, si scontra con la fragilità delle sue mogli, vittime di un male che permea la storia umana: la crudeltà alimentata dalla sete di controllo.

Mario Massaro, in duplice veste di attore e direttore artistico della rassegna Sguardi a Sud, ha dichiarato: «“Le Bureau de porc” è uno spettacolo che porta al centro della nostra attenzione la tematica della violenza di genere, usando a pretesto la fiaba di Perrault, narrata come una ricostruzione cronachistica da studio televisivo, con tanto di conduttore ed opinionisti esperti dei drammi del momento. Le Bureau de Porc è uno spettacolo che non fa sconti al tema del femminicidio e lo racconta, talvolta, con marcato realismo, ponendo di fronte agli occhi dello spettatore una verità narrativa che è in coscienza inaccettabile, ma che, purtroppo rispetta in pieno ciò che accade nel nostro Paese, a tutte le latitudini e in tutte le fasce d’età. Per il giovane spettatore può essere un’opportunità in più per discutere di educazione sentimentale, di rispetto reciproco, di rapporto tra uomo e donna che possa slegarsi dalla logica del possesso, di accettazione e normalizzazione del fallimento, di dialogo costruttivo tra due parti apparentemente opposte. Il 19 novembre, l’arte e la magia del teatro vi aspettano per un viaggio indimenticabile».

L’appuntamento con “Le Bureau de Porc” è un’occasione imperdibile per lasciarsi trasportare in un universo fatto di immagini, suoni ed emozioni, dove il teatro diventa un laboratorio di sogni e la scena si trasforma in un luogo magico da esplorare.

Al termine dello spettacolo, il Teatro comunale di Mendicino si tingerà di festa per celebrare i primi vent’anni della compagnia Porta Cenere. Una lunga e appassionante storia fatta di impegno, dedizione e amore per la scena, che ha saputo conquistare il cuore degli spettatori e lasciare un segno indelebile nel panorama teatrale calabrese e non solo. (rcs)

MENDICINO (CS) – Il 12 novembre in scena “Antigone – Una donna di Calabria”

Domenica 12 novembre, a Mendicino, alle 18, al Teatro Comunale, in scena Antigone – Una donna di Calabria, firmata da Franco Dionesalvi e Massimo Costabile, l’interpretazione di Antonella Carbone, la traduzione in lingua calabrese e le musiche originali curate da Mario Artese, la scenografia di Gino Veneruso, il disegno luci di Matteo Costabile e il progetto regia di Massimo Costabile.

L’evento rientra nell’ambito della rassegna Sguardi al Sud della compagnia Porta Cenere, con la direzione di Mario Massaro, con il patrocinio del Comune di Mendicino e il sostegno della Fondazione Carical.

Nel cuore delle tenebre, Antigone si risveglia nella realtà del presente, rinchiusa e confinata nella sua prigione. La sua voce è un grido che emerge dal mare e continua a risuonare nel tempo trascinandoci in un mondo di sofferenza e disperazione. Una tragedia che raffigura l’eco straziante dei giorni nostri. Una narrazione che ha inizio tra i resti di migliaia di vite naufragate e disperse nel Mar Mediterraneo, un tempo considerato culla della civiltà, ora trasformato in un orribile cimitero all’aperto.

In un mondo che spesso ignora le voci degli invisibili, “Antigone- una donna di Calabria” emerge come una rivisitazione teatrale che scava profondamente nella realtà dei migranti, portando alla luce storie ignorate e sofferenze taciute. Questa rappresentazione non è una semplice riscrittura della tragedia di Sofocle, ma un viaggio che ci costringe a confrontarci con la crudele verità del nostro tempo.

La narrazione che si dipana sul palco è al tempo stesso tragica ed epica, un’opera di straordinaria potenza emotiva. La tragedia emerge quotidianamente, incarnandosi nei naufragi, nei respingimenti e nelle tragedie umane che sfuggono alle parole. Le storie di coloro che cercano una via d’uscita, spingendosi verso orizzonti incerti, sono spesso raccontate solo attraverso cifre e statistiche. Questo spettacolo dà voce alle storie umane che si nascondono dietro le notizie di cronaca. Ma c’è anche l’elemento epico: è l’epopea degli uomini e delle donne che, pur affrontando la morte, lottano per cambiare il loro destino da “ultimi del mondo”. Armati di resilienza, determinazione e speranza, sfidano le avversità intraprendendo il pericoloso viaggio attraverso il Mediterraneo in cerca di speranza e libertà e ci ricordano la straordinaria forza dell’animo umano.

In questa potente pièce, Antigone emerge come simbolo eloquente di coloro il cui grido è stato soffocato, ma le cui suppliche continuano a risuonare tra le onde implacabili dell’immensità marina. “Antigone- una donna di Calabria” è uno specchio che riflette le sfide e le contraddizioni del nostro tempo, spingendoci a riflettere sulla nostra responsabilità collettiva nei confronti di coloro che sono alla ricerca di un futuro migliore.

Un altro aspetto di questo spettacolo che non può essere trascurato è l’impegno a preservare il dialetto calabrese, riconoscendo il suo valore intrinseco e il suo ruolo nel mantenere vive le radici culturali. Lavorare per la salvaguardia del dialetto calabrese è una chiara dimostrazione d’amore per la storia, le tradizioni e l’identità della nostra Regione e delle persone che la abitano.

Il regista Massimo Costabile spiega che: «Questo testo è stato scritto 10 anni prima della tragedia di Cutro insieme all’amico Franco Dionesalvi con cui ho condiviso un lavoro artistico di scrittura teatrale dal 1992. In ricordo di Franco ho voluto riscriverlo in forma di monologo».

Il direttore artistico di Sguardi a Sud Mario Massaro: «Antigone rappresenta una voce che risuona nella lotta per la dignità umana e la compassione in un mondo segnato da tragedie senza fine. La sua storia e il suo messaggio sono un richiamo a riflettere sulle sfide dell’immigrazione e sulle speranze di un futuro più luminoso». (rcs)