di SERGIO DRAGONE – Una Mimì come non l’avete mai vista. Mia Martini rivive nei suoi aspetti più intimi e sconosciuti nel docufilm Tutti ne parlano, io l’ho conosciuta, firmato dal regista Gianfrancesco Lazotti, che sarà presentato in anteprima assoluta il 26 marzo al Festival del Cinema di Bari e che a giugno sarà proiettato al Festival del Cinema italiano di Milazzo. Si tratta di una coproduzione Calabria Film Commission e La Fenice.
In sessanta minuti, Lazzotti – regista molto affermato sia a livello cinematografico che televisivo– ci racconta una Mimì inedita, attraverso non solo le testimonianze di colleghi e addetti ai lavori (Silvia Mezzanotte, Leopoldo Mastelloni, Enzo Gragnaniello, Red Canzian), ma anche di tanta gente comune che ha avuto la possibilità di conoscere la grande artista e di viverla nel suo quotidiano.
Partendo dal suo forte legame con la sua terra, perché Mimì diceva con orgoglio: ”Io non sono nata in Calabria, io sono la Calabria”.
Spiega Lazotti: «Abbiamo provato a ricostruire questo legame viscerale con la sua terra, partendo proprio dagli aspetti contrastanti e passionali del carattere di Mimì, dolcezza, fragilità, fierezza, improvvisi silenzi e grandi slanci. Momenti di vita privata e professionale vissuti con un’intensità levantina che trasmette pura emozione in chi le sta di fronte. Da Bagnara è andata via all’età di dieci anni, per seguire la famiglia nelle Marche, dove ha vissuto una parte importante della sua giovinezza e da cui ha mosso i primi passi della sua carriera. Seguendo le tracce di Mimì faremo tappa a Porto Recanati dove qualcuno che l’ha frequentata ci dirà la sua. A Bagnara però è puntualmente ritornata ogni volta che voleva riannodare i fili della sua tumultuosa vita, dopo una delusione d’amore, una sconfitta professionale o per chiarirsi le idee su quale futura strada prendere. Quando si perde l’orientamento conviene sempre ripassare dal via. E Mimì ogni volta è ripartita. Vuol dire che le pietre, le chiese, gli scogli di Bagnara l’hanno saputa consigliare e le hanno dato l’energia che cercava».
Mimì, tutti ne parlano, io l’ho conosciuta un docufilm prende spunto dai diari e dai ricordi delle sorelle ma soprattutto dalle persone che l’hanno incrociata. Attraverso gli occhi di un suo amico – il Fan numero 1 – vengono ripercorse le tappe della sua straordinaria carriera e sui risvolti personali.
«Per comporre questo patchwork – dice ancora Lazotti – ci siamo serviti dei repertori ufficiali, Teche Rai, archivi televisivi ecc, e repertori privati, tirati fuori dai cassetti di famiglia, di fans, di amici, di impresari. Foto, filmini super8, abiti, lettere, disegni, appunti, testi di canzoni mai pubblicate o entrate nella storia della musica. Abbiamo effettuato riprese documentarie e di fiction per raccontare i territori da cui tutto ha avuto inizio. Riproponiamo immagini tratte dai suoi concerti, dalle sue esibizioni al Festival di Sanremo, al Festivalbar o al Cantagiro e abbiamo rintracciato qualche spettatore che poteva vantarsi di conoscere Mimì personalmente, un amico di infanzia, una compagna di banco, un dirimpettaio. Sulla base delle testimonianze raccolte, abbiamo ricostruito e messo in scena in scena alcuni momenti significativi delle giornate di Mimì». (sd)