REGGIO CALABRIA – A Mosorrofa ci si prepara a sventare le truffe di ogni tipo

A Mosorrofa ci si prepara a sventare le truffe di ogni tipo. Nel salone parrocchiale A. Caridi a Mosorrofa strapieno si è svolto il convegno “Più informati più sicuri” organizzato da Parrocchia San Demetrio e Azione Cattolica di Mosorrofa con la collaborazione di Comitato di Quartiere e Stazione dei Carabinieri di Cataforio. Si comincia con il saluto del parroco sac. Domenico Labella che ringrazia l’arma dei carabinieri per la loro presenza in questo convegno e soprattutto per la costante vigilanza delle vie del paese che fa sentire la popolazione più protetta.

Nell’introduzione il Presidente di Azione Cattolica Pasquale Andidero ha messo in evidenza come la coralità e la compattezza dei cittadini del paese Mosorrofa ha consentito di uscire indenni dall’attacco massivo che mercoledi 10 c.m. i truffatori hanno perpetrato nei confronti di circa una quarantina di famiglie. La prontezza del Comandante Romeo Renzo nel comunicare il rischio e la velocità con la quale è stata girata la comunicazione a tutta la comunità sono state le armi vincenti. Questo convegno, continua Andidero, reso possibile dalla disponibilità dei Carabinieri della caserma di Cataforio, come si legge nel titolo mira a far sì che l’informazione possa servire a preservare o comunque a ridurre i rischi di future minacce. Ha ringraziato il Comandante Romeo Renzo e il Vicecomandante Catalano Giovanni e ha ceduto loro la parola.

Il Comandante Romeo ha sottolineato la pericolosità di questi truffatori che è gente professionista, che arriva verosimilmente dalla Campania, che opera soprattutto nelle ore diurne, tra le 10 e le 15.30, perché sono le ore in cui anziani e indifesi si trovano più spesso soli in casa. Sgombra il campo dal fatto che esistano basisti locali, generalmente acquisiscono le notizie facendo telefonate anche settimane prima spacciandosi per istat o indagini varie o al momento parlando a mezze parole. Usano anche l’Intelligenza Artificiale. Nel suo intervento ha raccomandato più volte di non aprire a nessuno e di non far entrare nessuno in casa. Ha assicurato la costante presenza delle forze dell’ordine e il loro vigile presidio del territorio. Ha invitato, anche in caso del solo dubbio, di chiamare subito il 112 o la stazione dei carabinieri.

Il Vicecomandante Catalano, nella sua sapiente esposizione, ha enumerato i diversi modi come si pongono i truffatori spacciandosi per Carabinieri o Avvocato o incaricati delle poste, della telefonia, dell’Enel, ecc… Ha spiegato bene come col sistema di parlare a mezze parole si fanno dire dalle ignare vittime le notizie che servono per creare poi quello stato di agitazione che porta a cedere alle richieste; con quale tecnica riescono a isolare il malcapitato bloccando sia il telefono fisso che il cellulare; che riescono anche a imitare, attraverso l’Ia, anche la voce dei congiunti.

Anche il Vicecomandante ha invitato a non fidarsi mai, a non richiamare i numeri che vengono forniti dai sedicenti carabinieri, avvocati, ecc… ma usare solamente i numeri 112 e quello della Caserma o quello dei propri cari. A poi rassicurato dicendo che i Carabinieri non andranno mai a casa loro se non in divisa e con la macchina di servizio e anche avvocati o altri non hanno il diritto di entrare nelle case per nessun motivo se non accompagnati da Carabinieri in divisa.

Molti sono stati gli interventi. In sala erano presenti almeno 15 vittime che hanno raccontato le diverse modalità dell’attacco, lo shock che questo ha creato e come fortunatamente non è andato a buon fine.
È stato distribuito alla fine un vademecum illustrativo preparato dalla Parrocchia e dall’Azione Cattolica che riporta i numeri da chiamare in caso di necessità.

Il convegno “Più informati più sicuri” che ha preso spunto dalla campagna sull’attività di contrasto dei reati in danno degli anziani e persone in difficoltà dell’arma dei carabinieri si è chiuso con il corale e convinto plauso della bontà dell’iniziativa e con una maggiore consapevolezza che l’informazione, la maggiore conoscenza e la collaborazione siano prodromi di maggiore sicurezza per tutti. (rrc)

REGGIO CALABRIA – Truffe ai cittadini, parrocchia e Azione cattolica si attivano per fermarle

Truffe nel reggino, la parrocchia e l’Azione cattolica si attivano per fermarle. «Nella giornata di mercoledì 10 c.m. a Mosorrofa molte famiglie sono state interessate dal triste evento delle telefonate a scopo di truffa dove dei sedicenti signori spacciandosi per maresciallo dei carabinieri o avvocato hanno cercato di raggirare degli ignari cittadini per farsi consegnare denaro e per poter accedere alle loro case per poi derubarli», è quanto scrivono in una nota congiunta il parroco Domenico Labella e il presidente dell’Azione cattolica Pasquale Andidero.

«Per fortuna – dicono i due – nessuno in paese ha abboccato ma sono state tante le angosce patite da persone anziane ed anche da giovani nel sentirsi dire che un familiare aveva avuto un incidente e versava in gravi condizioni. Alla luce di questo la Parrocchia San Demetrio e l’Azione cattolica di Mosorrofa hanno promosso, con la collaborazione del Comitato di quartiere e con la gentile e propositiva disponibilità del Comando dei Carabinieri di Cataforio, un convegno per ragguagliare i cittadini sui comportamenti da mettere in atto, qualora il fenomeno dovrebbe ripetersi, nel caso si trovassero a subire degli attacchi».

«Il convegno “Più informati più sicuri” – è ancora scritto nella nota – prende spunto dalla campagna sull’attività di contrasto dei reati in danno degli anziani dell’arma dei carabinieri. Il convegno si svolgerà nel Salone parrocchiale Antonino Caridi in via Strapunti Largo Leotta a Mosorrofa di Reggio Calabria alle ore 17.00 di giovedì 18 gennaio. Introdurrà Pasquale Andidero, Presidente dell’Azione Cattolica locale, e interverrà il Comandante della Caserma dei Carabinieri di Cataforio. Tutti i cittadini di Mosorrofa, Sala di Mosorrofa e dei quartieri/paesi vicini sono invitati a partecipare ma chiunque, anche dalla città, volesse essere presente è ben accetto». (rrc)

Mosorrofa: Un paese in marcia per la Pace

A Mosorrofa si è celebrata la consueta Marcia della Pace, all’insegna del tema proposto da Papa Francesco per la della 57a Giornata Mondiale della Pace, dal messaggio Intelligenza  artificiale e pace. Con questo, infatti, si è voluto sottolineare come non tutto ciò che è evoluzione scientifica è progresso, e non  tutte le scoperte, le innovazioni portano ad un reale miglioramento della vita umana. Una manifestazione voluta fortemente dall’Azione Cattolica locale.

La Marcia è partita all’imbrunire dalla Chiesa di San Domenico a Sala di Mosorrofa e ha attraversato i 3 km dell’ormai famosa, purtroppo per le buche, l’assenza di guardrail decenti, dell’asfalto disastroso, mezza al buio e con  lavori incompiuti, Via San Sperato Mosorrofa fino alla Chiesa Parrocchiale di San Demetrio.

 Nella prima tappa in piazza San Domenico si è pregato per la Pace e meditato sul fondamento attestato  dalla “Sacra Scrittura che Dio ha donato agli uomini il suo Spirito affinché abbiano «saggezza, intelligenza e  scienza in ogni genere di lavoro» (Es 35,31). L’intelligenza è espressione della dignità donataci dal Creatore,  che ci ha fatti a sua immagine e somiglianza (Gen 1,26) e ci ha messo in grado di rispondere al suo amore  attraverso la libertà e la conoscenza”. Verità già espressa anche nel Concilio Vaticano II «col suo lavoro e col  suo ingegno l’uomo ha cercato sempre di sviluppare la propria vita». 

A ridosso del tratto di strada franata, lavori di ripristino ancora incompiuti, ci siamo soffermati sui rischi che comporta il fatto che «le tecnologie che impiegano una molteplicità di algoritmi possono estrarre, dalle tracce  digitali lasciate su internet, dati che consentono di controllare le abitudini mentali e relazionali delle persone  a fini commerciali o politici, spesso a loro insaputa, limitandone il consapevole esercizio della libertà di scelta».

Altra tappa nei pressi dei guard-rail per sottolineare che «gli sviluppi tecnologici che non portano a un  miglioramento della qualità di vita di tutta l’umanità, ma al contrario aggravano le disuguaglianze e i conflitti,  non potranno mai essere considerati vero progresso», e che bisogna avere coscienza che esiste un limite a  tutto.

«L’essere umano, infatti, mortale per definizione, pensando di travalicare ogni limite in virtù della  tecnica, rischia, nell’ossessione di voler controllare tutto, di perdere il controllo su sé stesso; nella ricerca di  una libertà assoluta». 

Nella fermata accanto all’ex campo sportivo, in totale stato di abbandono, è emerso che «Il rispetto fondamentale per la dignità umana postula di rifiutare che l’unicità della persona venga identificata con un  insieme di dati. Non si deve permettere agli algoritmi di determinare il modo in cui intendiamo i diritti umani». 

Un momento molto toccante è stato quando durante il focus particolare nel “Trasformeremo le spade in  vomeri” una signora ucraina ci ha invitati a pregare per il marito di sua figlia che, pochi giorni fa, è stato  mandato al fronte in una delle zone più a rischio dell’Ucraina.  

«Abbiamo allora – sha spiegato Pasquale Andidero, presidente di Azione Cattolica Mosorrofa – pregato non solo per lui ma per tutti i ragazzi inviati al fronte e non solo Ucraini ma anche  Russi, Palestinesi, Israeliani e in tutte le altre guerre che ammorbano l’intero pianeta. Nei pressi del cimitero ci siamo ricordati dei molti mosorrofani morti nelle guerre mondiali del 1915-18 e del  1940-45, e sostato in preghiera per tutte le vittime delle attuali guerre, soprattutto per i tanti bambini. Purtroppo oggi più che trasformare le spade in aratri si sta sviluppando soprattutto l’utilizzo bellico  dell’intelligenza artificiale. Scrive il Papa “Il mondo, insomma, non ha proprio bisogno che le nuove tecnologie  contribuiscano all’iniquo sviluppo del mercato e del commercio delle armi, promuovendo la follia della  guerra”». 

«Sempre Papa Francesco – ha continuato – ci dice che «In un’ottica più positiva, se l’intelligenza artificiale fosse utilizzata per  promuovere lo sviluppo umano integrale, potrebbe introdurre importanti innovazioni nell’agricoltura,  nell’istruzione e nella cultura, un miglioramento del livello di vita di intere nazioni e popoli, la crescita della  fraternità umana e dell’amicizia sociale. In definitiva, il modo in cui la utilizziamo per includere gli ultimi, cioè  i fratelli e le sorelle più deboli e bisognosi, è la misura rivelatrice della nostra umanità». 

«La partecipazione della gente a questa simbolica marcia – ha proseguito – ha sottolineato il desiderio di pace, il ripudio della  guerra e la presenza alla marcia di una signora Ucraina e di una Russa ha voluto testimoniare come, sempre, le guerre le fanno i potenti sulle teste dei popoli, ed è anche quello che si nota a Gaza dove le persone  israeliane o palestinesi vogliono convivere in pace ma la politica ha il sopravvento».  

In piazza San Demetrio, con un momento corale di condivisione, si è conclusa questa marcia fortemente voluta dall’Azione Cattolica locale. 

«La nostra preghiera all’inizio del nuovo anno in comunione con quella di Papa Francesco – ha concluso – è che “il rapido  sviluppo di forme di intelligenza artificiale non accresca le troppe disuguaglianze e ingiustizie già presenti nel  mondo, ma contribuisca a porre fine a guerre e conflitti, e ad alleviare molte forme di sofferenza che  affliggono la famiglia umana. Possano i fedeli cristiani, i credenti di varie religioni e gli uomini e le donne di  buona volontà collaborare in armonia per cogliere le opportunità e affrontare le sfide poste dalla rivoluzione  digitale, e consegnare alle generazioni future un mondo più solidale, giusto e pacifico”». (rrc)

REGGIO CALABRIA – Il difficile accesso alla chiesa di Mosorrofa

di DOMENICO LABELLA E PASQUALE ANDIDERO – Ieri 3 dicembre è la Giornata mondiale della disabilità, delle persone con disabilità. Proclamata dalle Nazioni Unite nel 1992, punta sulla sensibilizzazione dell’opinione pubblica sui bisogni e i diritti dei disabili. Anche Mosorrofa vive questo dramma: mancanza totale di marciapiedi; strade sconnesse e piene di buche; nessun luogo pubblico dove poter esercitare il proprio diritto a vivere una vita normale che possa accogliere ragazzi ma anche adulti; impossibilità ad andare in chiesa.

Ci vogliamo soffermare proprio su quest’ultimo punto. Per accedere alla chiesa parrocchiale di Mosorrofa dedicata a San Demetrio si è obbligati a percorrere 10 gradini oppure fare una salita con pendenze tra il 30 e il 40% dall’entrata laterale e 13 gradini da quella principale.

Si capisce bene che per un disabile, un anziano, è praticamente impossibile partecipare alle funzioni religiose o dare sfogo alle proprie esigenze di preghiera, si deve necessariamente essere accompagnati e aiutati a superare quegli insormontabili ostacoli.

Il parroco, sac. Domenico Labella, e l’Azione Cattolica locale hanno più volte segnalato la cosa alle autorità competenti, chiedendo di adoperarsi per l’abbattimento di quelle barriere architettoniche. Visto che nessuno prendeva in considerazione i bisogni dei residenti, e anche dei forestieri che vengono a visitare la chiesa, si è pensato di fare in proprio. L’ingegnere Domenico Suraci ha volontariamente e gratuitamente progettato e donato alla parrocchia una possibile soluzione, abbastanza semplice, gli spazi ci sono, che consentirebbe l’accesso facilitato in chiesa anche ai portatori di handicap. Purtroppo non si può mettere in atto perché il suolo dove deve sorgere la nuova rampa è di proprietà del Comune di Rc.

Circa tre anni fa la Parrocchia ha contattato l’assessore competente per chiedere di realizzare l’opera con i fondi dedicati all’Aba dichiarandosi disponibile a donare gratuitamente il progetto. Tante assicurazioni, nulla di fatto. All’inizio dell’anno in corso ci siamo rivolti, Parrocchia e Comitato di quartiere Mosorrofa, all’assessore al Welfare del Comune che ci ha assicurato il suo interessamento e ci ha chiesto di inviare richiesta e progetto all’ufficio competente che fa capo all’assessorato ai lavori pubblici. Il 2 febbraio il tutto è stato formalmente inviato, tramite Pec, all’ufficio competente e per conoscenza all’assessore al welfare. Nessuna risposta. A settembre è stato chiesto l’intervento anche della garante della salute regionale prof.ssa Stanganelli, che, pur non essendo la cosa di sua competenza, si è fatta portavoce inoltrando anch’essa progetto e richiesta alle autorità competenti.

Anche la prefettura è a conoscenza di questa mancanza di sensibilità verso i più bisognosi. Ad oggi, nonostante soldi e finanziamenti per le barriere architettoniche ci sono, tutto tace. Da anni giace presso il Comune di Rc questa richiesta ma evidentemente per Mosorrofa non solo non ci sono ristori per strade, centri ludici e sportivi, discariche, servizi idrici, luce e cimitero ma nemmeno l’attenzione minima a portatori di handicap, disabili e anziani. Oggi mentre il mondo celebra la giornata della disabilità con proclami e propositi a Mosorrofa disabili e anziani ancora non sono “liberi” di andare in chiesa. (ds e pa)

(Domenico Sabella è sacerdote della chiesa di San Demetrio, Pasquale Andidero è presidente è presidente del Comitato di quartiere Mosorrofa)

REGGIO CALABRIA – Mosorrofa torna a chiedere il “distacco” dalla città

di PASQUALE ANDIERO – I cittadini di Mosorrofa e Sala di Mosorrofa, paesi collinari di circa 2500 abitanti, facenti parte del comune di Reggio Calabria, con due manifestazioni la prima in Piazza San Demetrio a Mosorrofa (23 09 2023) e la seconda davanti al Teatro Cilea Rc (25 09 2023) hanno avviato una raccolta firme per chiedere le dimissioni di Sindaco, Giunta e Consiglio comunale della città di Rc e contestualmente una petizione per conoscere il parere dei cittadini di Mosorrofa e Sala di Mosorrofa circa l’eventualità/opportunità di distacco dal comune di Rc.

Nel divenire sono avvenuti dei cambiamenti, è finita l’era dei f.f. e Giuseppe Falcomatà, sindaco eletto, è tornato in sella; s.e. il Prefetto Massimo Mariani è stato trasferito e al suo posto arriverà, la prima donna Prefetto a Rc, s.e. la dr.ssa Clara Vaccaro. Purtroppo non è cambiato niente per le comunità di Mosorrofa e Sala di Mosorrofa, anzi la situazione è peggiorata dal momento in cui dopo 45 anni di servizio, il dr. Antonino Pellicanò, Mmg delle frazioni collinari, è andato in pensione.

La situazione della viabilità è sempre la stessa, la mancanza totale di spazi dove far giocare i nostri ragazzi e giovani è cronica (l’area di Bufano e l’ex campo sportivo sostanzialmente sono da anni sequestrati dall’amministrazione all’uso della collettività) , le discariche continuano a formarsi e bruciarsi senza alcun controllo e le attese dei cittadini di un miglioramento della qualità della vita in questi quartieri è sempre più mortificata. Per non parlare di acqua, luce, cimitero, ecc… e della richiesta di abbattimento delle barriere architettoniche per consentire a disabili e anziani di accedere in chiesa che giace ormai da troppo tempo nei cassetti dell’amministrazione comunale.

Al seguito dei cambiamenti abbiamo interrotto la raccolta firme, che in breve tempo e senza forzature, ha raggiunto circa 600 sottoscrizioni espresse per le dimissioni di Sindaco, Giunta e Consiglio comunale e più di 430 cittadini hanno manifestato il desiderio di uscire dal comune di RC. Letti senza analisi parrebbero piccoli numeri, ma per la realtà abitativa interessata alla sottoscrizione rappresentano un’altissima percentuale, e sono soprattutto fortemente indicativi di un grande disagio e della manifesta disaffezione verso questa amministrazione comunale.

Come Comitato di Quartiere e cittadini di Mosorrofa e Sala di Mosorrofa, abbiamo inviato una lettera al Prefetto Massimo Mariani augurandogli una proficua prosecuzione nella sua nuova sede di Palermo del servizio reso allo Stato e ai cittadini e manifestandogli altresì la nostra totale insoddisfazione per i risultati ottenuti (nonostante il suo impegno) a seguito dei diversi colloqui intercorsi (in sede formale e non) vista la totale mancanza di rispetto delle promesse fatte dall’amministrazione comunale. Anche al Presidente del Consiglio comunale Vincenzo Marra è stata inviata una lettera esprimendogli il pensiero dei cittadini riguardo alla lontananza dei consiglieri dai bisogni della gente, più attenti a se stessi che ai cittadini. Altra lettera è stata inviata al Sindaco reinsediato Falcomatà, nella quale è stato richiesto, in parole povere, di non voltarci nuovamente le spalle, come spesso in passato è avvenuto, e chiedendogli anche in questo terzo tempo, come da lui definito, di tenere conto delle esigenze primarie di un popolo che è allo stremo al fine di adoperarsi a cambiare la narrazione delle promesse mai mantenute con fatti concreti, con segni tangibili.

Ad esempio potrebbe asfaltare integralmente subito la San Sperato Mosorrofa, così come fatto in altre zone comunali. Potrebbe attivarsi nel brevissimo tempo a dare uno spazio sicuro ai nostri ragazzi dove poter crescere nella convivialità, l’ex campo sportivo e l’area di Bufano sono la vergogna di questa amministrazione comunale. Potrebbe accorgersi, prima che avvenga l’irreparabile, che quei guardrail devono essere sistemati definitivamente così come verificare con competenza lo stato di sicurezza dell’unica strada che collega questa periferia al centro cittadino. Potrebbe bonificare le discariche e attuare, così come da noi più volte richiesto, un sistema di sorveglianza punendo severamente i delinquenti che non rispettano le più banali regole di convivenza umana cosi da scoraggiare chi li volesse emulare. Potrebbe dar seguito alla richiesta di abbattimento delle barriere architettoniche che impediscono o rendono difficile a disabili e anziani di accedere alla Chiesa (giace da anni nei cassetti dell’amministrazione comunale un progetto in tal senso presentato dalla parrocchia).

Potrebbe… e noi ne terremo conto e se necessario gli saremo vicini, ma se non farà niente, se il terzo tempo sarà la fotocopia invecchiata del primo e secondo, se le popolazioni di Mosorrofa e Sala di Mosorrofa saranno ancora ai margini dei pensieri di questa amministrazione comunale allora scenderemo di nuovo in strada e questa volta con manifestazioni ancora più eclatanti. Al Prefetto Massimo Mariani, al Presidente del Consiglio comunale Vincenzo Marra e al Sindaco Giuseppe Falcomatà abbiamo inviato in allegato i pdf con le firme raccolte. Al Sindaco abbiamo chiesta udienza per valutare insieme i margini di una possibile futura collaborazione. (pa)

(Pasquale Andidero è presidente del Comitato di quartiere Mosorrofa)

REGGIO – Successo per la rievocazione storica a Mosorrofa

Grande successo ha riscosso la seconda edizione di Ο Άγιος Δημήτριος – San Demetrio, la rievocazione storica svoltasi nei giorni scorsi a Mosorrofa e organizzata dal Circolo Studi Vallata del Sant’Agata e dall’Associazione Culturale Attivamente, con il patrocinio della Parrocchia di S. Demetrio in Mosorrofa e del comune di Reggio Calabria.

Una rievocazione storica in costumi settecenteschi che è servita a trasmettere e valorizzare gli aspetti storici, religiosi e civili legati al culto di San Demetrio a Mosorrofa e alle leggende fiorite attorno alla sua figura. Partendo da un quadro storico ben preciso, la peste che nel 1743 colpì le città di Reggio e Messina causando decine di migliaia di morti, un centinaio di figuranti hanno rievocato la leggenda dell’apparizione di San Demetrio, patrono di Mosorrofa, che ha scacciato la “Peste”, giunta in paese sotto forma di vecchia untrice. Difatti, come ha spiegato il prof. Orlando Sorgonà a chiosa dell’evento, dagli studi effettuati dallo stesso non risulterebbe alcuna annotazione di morte riferita a cittadini di Mosorrofa e legata all’epidemia di peste. Sorte non altrettanto lieta per i vicini abitanti di Cataforio dove l’epidemia ha causato diverse vittime.

Per esprimere la propria gratitudine al santo per la grazia ricevuta, i figuranti hanno intonato canti di ringraziamento in dialetto mosorrofano e in greco e hanno inscenato un corteo che si è snodato lungo le vie più antiche di Mosorrofa e che ha visto sfilare una processione introdotta dai suonatori di tamburi e guidata dal governatore dell’antica e gloriosa città di S. Agata, di cui Mosorrofa era casale. Si sono viste le autorità accompagnate e protette dalle milizie settecentesche, i sindaci locali, il vescovo, i prelati membri della Comunia S. Agatina, e la confraternita settecentesca di S. Demetrio che ha trasportato la vara del santo, ricostruita per l’occasione.

Si sono susseguite poi le famiglie dei Melacrino, dei Sarlo, dei Borruto e dei Federico, nobili di Sant’Agata nei loro sfarzosi vestiti e con tanto di stendardi del casato di appartenenza. E poi la parte più genuinamente popolare rappresentata dalla gente comune che ha accompagnato la vara in processione a testimonianza di una fede sentita, viva e scandita dal lento pianto delle “pie donne” segno di un trasporto particolare per il martirio del santo.

Il tutto si è concluso in Piazza Chiesa, dove il governatore di Sant’Agata ha pronunciato il discorso finale di ringraziamento al santo e dove il “vescovo” ha intonato la sua benedizione al popolo di Mosorrofa.

Grande è stata la partecipazione all’evento, con la presenza in tutto il paese di una folla di persone giunte per l’occasione da diverse zone della città per ammirare il fascino dei luoghi e la bellezza e accuratezza della rievocazione.

Lo stimolo principale all’organizzazione di eventi del genere viene dalla volontà di far rivivere e perpetuare, oltre alla storia, le tradizioni e i costumi della nostra terra. È in quest’ottica che il giorno prima della rievocazione un gruppo ristretto di figuranti ha fatto visita alle scuole del territorio, trasmettendo a bambini e ragazzi le notizie storiche e spiegando gli aspetti più significativi delle tradizioni mosorrofane e del culto di San Demetrio. Il tutto con l’obiettivo di creare una continuità caratterizzata dalla conoscenza e dall’amore per la propria terra e per i suoi aspetti più significativi. Perché conoscere la propria storia è la premessa fondante per capire cosa siamo stati e per essere il meglio di ciò potremmo. (rrc)

Mosorrofa: la rievocazione storica del ‘700 in onore di San Demetrio

Bella rievocazione storica da non perdere questa sera a Mosorrofa di Reggio Calabria: in occasione dei festeggiamenti in onore di S. Demetrio martire, santo protettore di Mosorrofa, frazione di Reggio Calabria, il Circolo Studi Vallata del Sant’Agata e l’Associazione Culturale Attivamente, con il patrocinio della Parrocchia di S. Demetrio in Mosorrofa e del comune di Reggio Calabria, organizzano la seconda edizione dell’evento “ΟΑγιος Δημητριος – San Demetrio” in programma stasera, sabato 22 ottobre, a partire dalle 19.00.

Si tratta di uno studio, con tanto di rievocazione storica settecentesca, degli aspetti storici, religiosi e civili legati al culto di San Demetrio a Mosorrofa e alle leggende fiorite attorno alla sua figura.

In questa edizione, in particolare, si rievocherà la leggenda che vuole San Demetrio salvatore della comunità di Mosorrofa dall’epidemia di peste, storicamente reale, che nel 1743 colpì le città di Reggio e Messina causando decine di migliaia di morti.

Un tema tristemente attuale e non del tutto casuale che si colloca nel solco della storia e delle tradizioni del nostro territorio portando sulla realtà attuale, legata alla pandemia da covid, una ventata di speranza e di fiducia.

Nello specifico la manifestazione si aprirà proprio con la rappresentazione della leggenda appena descritta. In località Bufano, infatti, si rievocherà l’apparizione di San Demetrio che sul suo fidato cavallo, per proteggere i cittadini di Mosorrofa, scaccerà la “Peste”, giunta sotto forma di vecchia untrice. Il tutto accompagnato da canti di supplica e di ringraziamento

in dialetto mosorrofano e in greco.

Successivamente un corteo di personaggi in costumi d’epoca si snoderà lungo le vie più antiche di Mosorrofa inscenando una processione di ringraziamento in onore del santo.

Quasi un centinaio di comparse, introdotte da suonatori di tamburi e guidate dal governatore dell’antica e gloriosa città di S. Agata, di cui Mosorrofa era casale, sfileranno per le strade.

Vedremo le autorità accompagnate e protette dalle milizie settecentesche, i sindaci locali, il vescovo, i prelati membri della Comunia S. Agatina , e la confraternita settecentesca di S. Demetrio cui è demandato il compito di trasportare la vara del santo, ricostruita per l’occasione. Seguiranno le famiglie dei Melacrino, dei Sarlo, dei Borruto e dei Federico, nobili di Sant’Agata nei loro sfarzosi vestiti e con tanto di stendardi del casato di appartenenza. E poi la parte più genuinamente popolare rappresentata dalla gente comune che accompagnerà la vara in processione a testimonianza di una fede sentita, viva e scandita dal lento pianto delle “pie donne” segno di un trasporto particolare per il martirio del santo.

Il tutto si concluderà in Piazza Chiesa dove il governatore della città di Sant’Agata pronuncerà il suo discorso di ringraziamento a San Demetrio per il miracolo che ha salvato i cittadini di Mosorrofa dall’epidemia di peste. Con la manifestazione si cerca così di bissare l’enorme successo dell’evento del 2019, che ha visto diverse centinaia di persone affollare le vie della frazione, rapite dal fascino dei luoghi e dalla bellezza e accuratezza della rievocazione.

Un evento importante per Mosorrofa, che si ripropone di recuperare e valorizzare frammenti di storia e tradizione probabilmente poco conosciuti dagli stessi abitanti, ma quanto mai affascinanti. Comprendere il passato è importante per decifrare il presente. Sapere che il proprio territorio una storia ce l’ha e conoscere gli aspetti più significativi di questa storia, oltre a farci comprendere come siamo, ha lo straordinario potere di farci riflettere su cosa dovremmo e potremmo diventare. (rrc)

Il Circolo Culturale Vivarium di Mosorrofa ha ricordato il Maestro Vincenzo Leotta

A Mosorrofa, nei giorni scorsi, si è svolto l’Omaggio a Vincenzo Leotta, organizzato dal Circolo Culturale Vivarium con il patrocinio morale del comune di Reggio Calabria, la partecipazione della Filarmonica San Demetrio, dell’Orchestra Giovanile dello Stretto “V. Leotta”, in collaborazione con la parrocchia di San Demetrio. 

Tante le iniziative in memoria dell’indimenticabile maestro che ha avviato allo studio e alla passione per la musica, migliaia di giovani per oltre quarant’anni. 

Nel pomeriggio alla presenza dei familiari, il sindaco Paolo Brunetti e l’assessore alla Cultura del comune di Reggio Calabria, Irene Calabrò, hanno presenziato all’inaugurazione della piazzetta antistante la sala Caridi, storica sala prove dei musicisti di Mosorrofa, intitolata alla memoria del Maestro Leotta. 

A seguire in piazza Chiesa, si è svolto un interessante convegno su “Banda Musicale, ruolo sociale tra storia e innovazione con relatori: prof. Franco Palumbo, presidente Regionale Anbima Calabria, M° Maurizio Managò, docente Conservatorio Torrefranca di Vibo Valentia, M° Vittorio Schiavone, docente Conservatorio “Cantelli” di Novara, M° Giovanni Rondinelli, musicologo. Il convegno è stato moderato dal M° Alessandro Monorchio, direttore dell’Orchestra Giovanile dello Stretto “V. Leotta”. 

La splendida giornata all’insegna della musica, si è conclusa in serata con un concerto evento, in piazza Chiesa che ha visto impegnati oltre cinquanta musicisti, tra cui molti ex allievi del M° Leotta, diretti da tre maestri d’eccezione: Antonino Sorgonà, direttore emerito del Conservatorio “F. Cilea” di Reggio Calabria, il M° Antonino Schiavone, attualmente alla guida della storica Filarmonica di San Demetrio e il M° Alessandro Monorchio con la partecipazione del primo corno della London Symphony Orchestra  e della Royal Philarmonic Orchestra di Londra, M° Vittorio Schiavone. 

«Il concerto “Omaggio a Vincenzo Leotta” – ha spiegato Giovanna Nicolò, presidente del Circolo Culturale Vivarium – è un progetto musicale giunto alla seconda edizione che nel ricordo del maestro Leotta, chiama a raccolta centinaia di musicisti. Per omaggiare il maestro e i nostri ricordi indelebili di giovani musicisti ai primi passi, molti ritornano a Reggio Calabria da ogni parte d’Italia, per partecipare a questo concerto speciale».

Un ringraziamento commosso dalla famiglia del maestro e dai musicisti intervenuti, all’instancabile Pino Nicolò del Vivarium, ideatore e promotore della manifestazione. Il concerto, presentato dalla conduttrice Elena Presti, ha proposto una rassegna del repertorio classico caro al maestro, impreziosito da colonne sonore che tratteggiano immagini radicate nella memoria collettiva di diverse generazioni di musicisti e appassionati. (rrc)