Nicola Gratteri tra i candidati a procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo

Tra i procuratori in corsa al ruolo di procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo, c’è anche il Procuratore di Catanzaro, Nicola Gratteri.

Insieme a lui, secondo alcune indiscrezioni, ci sono i procuratori di Napoli, Giovanni Melillo, il procuratore aggiunto nazionale Giovanni Russo, il Procuratore di Firenze Marcello Viola, Carmelo Zuccaro (Catania), Maurizio de Lucia e Leonardo Leone De Castris (Lecce).

Le audizioni sono previste per il 12 aprile. (rcz)

Pesaro premia e “adotta” il Procuratore Nicola Gratteri

di PINO NANONella motivazione ufficiale del premio che Pesaro, città della cultura,  ha assegnato ieri al procuratore della Repubblica di Catanzaro Nicola Gratteri si legge testualmente: «Da sempre in prima linea contro la ‘Ndrangheta e la criminalità mafiosa, vive sotto scorta dal 1989. Tantissime le inchieste condotte da Gratteri che hanno colpito i rapporti tra ‘Ndrangheta, mafia siciliana, i cartelli della droga messicani e colombiani ed il traffico di stupefacenti tra Calabria, Sudamerica e USA».

Anche Pesaro, dunque città della cultura e della legalità, come tante altre città italiane e straniere ha scelto di “adottare” Nicola Gratteri come “Eroe dell’antimafia”. È l’ennesima festa importante per il procuratore della Repubblica di Catanzaro, l’ennesimo riconoscimento di prestigio per il suo ruolo e per il suo impegno contro il mondo organizzato del crimine, l’ennesimo bagno di affetto corale e popolare per un magistrato che ha segnato profondamente la storia della giustizia italiana. 

Il procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Catanzaro Nicola Gratteri ha ricevuto a Pesaro, il Premio Antiracket-Targa della Solidarietà di “50 &Più”, l’Associazione degli Over 50 di Confcommercio Pesaro e Urbino, con una sorta di “dichiarazione d’amore” da parte della città che lo vede “Faro dell’antimafia” in Italia e in Europa, magistrato di altissimo profilo istituzionale in ogni parte del mondo dove si parla del sistema giudiziario italiano, e soprattutto “uomo di una semplicità così disarmante” da immaginarlo più “missionario che giudice”, e più “sacerdote che magistrato inquirente”.

E quando i vertici di Confcomercio gli danno la parola, il magistrato calabrese è un fiume in piena. Ma in realtà, nessuno meglio di lui in Italia e in Europa oggi, è in grado di spiegare meglio la Ndrangheta e i tentacoli della Mafia sul tessuto economico internazionale. Nessuno meglio di lui conosce le pieghe più intime delle grandi organizzazioni criminali che oggi governano le relazioni economiche dei grandi paesi stranieri, e nessuno meglio di lui è in grado soprattutto di immaginare un sistema di protezione per il Paese da parte di queste lobby così agguerrite. Non a caso in queste settimane al CSM si discute proprio di quale potrebbe essere il futuro di questo magistrato così determinato e preparato, che ha presentato domanda formale per la guida della Direzione Nazionale Antimafia, la struttura operativa che oggi è guidata dal procuratore Cafiero De Raho e che da domani potrebbe essere affidata allo stesso Nicola Gratteri. Non mancano, anche qui, dei concorrenti agguerriti, ma il curriculum che vanta oggi il magistrato calabrese è tale da offuscare qualunque altra possibile candidatura di parte. 

«Nicola Gratteri – dichiara Alberto Dolci, Presidente di “50&Più-Confcommercio Pesaro Urbino”è un protagonista assoluto della lotta alla criminalità organizzata nel nostro Paese. Uno strenuo difensore della legalità e delle Istituzioni. Per questo, abbiamo deciso di conferirgli il prestigioso riconoscimento del Premio Antiracket che giunge alla 19ª edizione. La consegna del Premio era già stata calendarizzata nel 2021, poi a causa della pandemia la manifestazione è stata rinviata. Ora siamo veramente onorati di poter ospitare il Procuratore nella Città di Pesaro». 

Il Premio assegnato ieri al procuratore Gratteri, e ideato da 50 &Più di Pesaro Urbino, è stato consegnato, lo ricordiamo, nel corso degli anni ad illustri rappresentanti delle Istituzioni impegnati nella difesa della legalità: Ferdinando Imposimato, Pietro Grasso, Giancarlo Caselli, Franco Roberti, Raffaello Magi. Ma anche ad imprenditori che hanno subìto l’aggressione della criminalità o a giornalisti antimafia come Paolo Borrometi. Dietro questo prestigioso riconoscimento al procuratore Gratteri c’è la grande storia di Confcommercio Pesaro e Urbino, organizzazione sindacale più rappresentativa delle imprese del terziario e nata nel lontano 1945, al servizio oggi di oltre 5 mila imprese diverse.

La cosa forse più commovente che si coglie dall’intervento del Procuratore Gratteri è il suo legame profondo con la Calabria, che è la sua terra di origine, l’ammirazione e la riconoscenza che dichiara per la Procura che dirige e per i giovani magistrati che lavorano con lui, e soprattutto per il grande rispetto che Gratteri riserva alla democrazia e allo stato di diritto. Per Pesaro quella di ier è stata una giornata molto speciale, e per certi versi anche indimenticabile. (rcz)

La giunta sezionale dell’Anm CZ esprime solidarietà a Gratteri per l’articolo su “Il Riformista”

La Giunta sezionale dell’Anm Catanzaro ha espresso solidarietà al Procuratore Nicola Gratteri, per l’articolo pubblicato su Il Riformista che, per l’Anm, sono «un’aggressione verbale violenta nei confronti del Procuratore della Repubblica di Catanzaro, chiedendo l’intervento del Consiglio Superiore della Magistratura a tutela del Procuratore.

L’articolo, dal titolo Gratteri si accanisce contro Pittelli: non gli bastano due anni e mezzo di torture, senza prove lo vuole ancora in prigione, per l’Anm «esprime altresì, in maniera non fraintendibile, l’idea che esista un collegamento tra la carriera in magistratura del Procuratore Nicola Gratteri e la crescita dell’’ndrangheta: con l’obiettivo di delegittimare il lavoro di un magistrato, al contrario, quotidianamente impegnato nella lotta alla criminalità organizzata, lotta condotta attraverso gli strumenti dell’ordinamento giudiziario».

Per la Giunta sezionale, «le affermazioni in esso contenute, che si traducono in un’aggressione verbale violenta nei confronti del Procuratore della Repubblica di Catanzaro, a fronte di un atto legittimo, quale la proposizione di un appello avverso un’ordinanza di sostituzione di una misura cautelare, atto firmato da tutti i colleghi titolari del procedimento c.d. Rinascita-Scott».

«Ciò posto – conclude la nota – questa Giunta ritenendo non accettabile la campagna pressochè quotidiana portata avanti da “Il Riformista” contro il Procuratore di Catanzaro, oltre ad esprimere la propria solidarietà allo stesso, chiede un intervento del Consiglio Superiore della Magistratura a tutela del Procuratore, che da decenni vive sotto scorta per il lavoro che svolge in Calabria contro l’’ndrangheta e i suoi favoreggiatori». (rcz)

Su La 7 a Di Martedì boom di ascolti e consensi per Nicola Gratteri

di PINO NANO – Da Giovanni Floris, dunque, a Di Martedì, Nicola Gratteri fa il pieno di consensi e la sua intervista totalizza oltre il 7 per cento di share, che in termini numerici  significa oltre un mione e mezzo di personae che lo hanno seguito dall’inizio alla fine. Una serata interamente dedicata ai temi della giustizia e Gratteri ne è stato grande protagonista.

Anche ieri sera (martedì ndr.) il Procuratore della Repubblica di Catanzaro ha spiegato le ragioni per cui continua a ripetere che la ‘ndrangheta controlla e condiziona l’economia del Paese, e di fronte ad una Elisa Fornero, ex ministro del Governo Monti, attenta alle sue teorie dimostra con numeri e riferimenti storici incontestabili come la ndrangheta abbia ormai conquistato e occupato anche le grandi città e le grandi realtà territoriali del Nord Italia, da Torino a Milano, da Trento a Bolzano, da Aosta a Reggio Emila e via dicendo.Un fiume in piena il procuratore calabrese, che della ndrangheta sa tutto e il contario di tutto, e che da oltre 30 anni combatte a viso aperto e senza nessuna forma di mediazione.

La politica? Durissimo il giudizio del famoso magistrato calabrese: «La ndrangheta non conosce né destra né sinistra, ma punta sui singoli, il che vuol dire che sceglie le persone che poi potrà condizionare o controllare. Guai a dire che la ndrangheta è di destra o di sinistra. La Ndrangheta pensa solo a fare business e  i soldi non hanno nessuna connotazione o colore politico».

Un Nicola Gratteri ancora una volta protagonista assoluto della scena ieri sera, consapevole forse del fatto che egli è forse il vero unico grande testimone della evoluzione del fenomeno criminale che dalla Calabria è arrivato ormai a invadere con i suoi tentacoli il resto del mondo.E alla domanda di Giovanni Floris, «Chi ha vinto tra lo Stato e la Nrangheta questa guerra così aperta e dichiarata?», Gratteri non ha nessun dubbio «se devo dare un risultato calcistico dico che siano ancora zero a zero».

Gratteri for ever, grida il popolo dei social subito dopo la trasmissione. (pn)

 

Denuncia shock di Gratteri alla tv francese: la ‘Ndrangheta voleva uccidere mio figlio

di PINO NANO – Esplosivo inedito ed esclusivo dossier della TV francese su Nicola Gratteri e sul maxiprocesso messo da lui in piedi contro le cosche più agguerrite della mafia calabrese. Ne viene fuori un dossier senza veli e senza reticenze istituzionali in cui per la prima volta il giudice Nicola Gratteri racconta davanti ad una telecamera dell’attentato che la ‘ndrangheta aveva organizzato e stava mettendo in atto per uccidere uno dei suoi figli, il più piccolo.

È la prima volta che France 24, una delle più importanti e influenti reti televisive francesi dedica uno dei suoi speciali più importanti alla giustizia italiana, ma più che alla giustizia italiana alla figura e al ruolo storico di Nicola Gratteri, Procuratore della Repubblica a Catanzaro, magistrato nel mirino della grande criminalità organizzata di mezzo mondo e protagonista assoluto di un processo contro la ‘Ndrangheta che la televisione francese definisce senza perifrasi e nessuna mediazione possibile il Processo per la storia.

Uno speciale della durata di 17 minuti primi anticipato e “lanciato” dagli studi centrali di France 24, e interamente girato sul campo, tra Catanzaro-Lamezia Terme-Vibo Valentia-la piana di Gioia Tauro e la Locride dove ogni sera il magistrato torna a dormire a casa sua. Uno speciale che è il racconto fedelissimo della giornata tipo di questo magistrato italiano che ormai vive blindato da un’intera esistenza, e che per la prima volta accetta di raccontare quello che è stato il momento peggiore di tutta la sua vita, il giorno in cui i suoi uomini, che sono i migliori segugi d’Europa, hanno scoperto che le cosche mafiose più agguerrite del reggino avevano deciso di uccidere suo figlio, simulando un incidente stradale nel corso del quale il ragazzo sarebbe dovuto morire sul colpo.

Lo speciale di France 24, che paragona la storia e la mission di Nicola Gratteri a quella di Paolo Borsellino, fa vedere per la prima volta in esclusiva mondiale lo studio privato del magistrato, nel cuore del palazzo della procura della repubblica di Catanzaro, a lavoro al suo computer personale, e avvolto da centinaia di crest militari alle pareti, collezionati e raccolti in ogni parte del mondo e nelle caserme più impensabili del pianeta, là dove Nicola Gratteri in tutti questi anni si è ritrovato a passare e a operare. Perno centrale del reportage della televisione di Francia è il processo Rinascita Scott che Gratteri ha messo in piedi nell’aula bunker di Lamezia Terme, «qui ci sono mille posti a sedere»,  e dove, secondo le previsioni dei cronisti più accreditati del settore verrà finalmente una volta per tutte sancita una condanna esemplare per i boss della mafia calabrese che ormai è diventata, racconta lo stesso Gratteri agli inviati della televisione francese, la più aggressiva famiglia criminale di tutto il mondo, con ramificazioni potenza di fuoco e capacità di condizionamento pari ormai solo alle grande holding dei narcos boliviani. Il che vuol dire, un «Caso di criminalità non più e non solo locale, peggio ancora non esclusivamente calabrese, ma assolutamente sovranazionale e intercontinentale». Lo speciale di France 24 è firmato in testa da uno dei conduttori francesi più amati e più seguiti dal pubblico francese, Antoine Cormery, e in collegamento da Roma da una delle giornaliste più amate dell’emittente d’Oltralpe, Louise Malnoy, corrispondente di France 24 dall’Italia. (pn)

Nicola Gratteri confermato Procuratore di Catanzaro

Nicola Gratteri sarà ancora, per i prossimi quattro anni, Procuratore di Catanzaro. La conferma è avvenuta a seguito del Plenum del Consiglio Superiore di Magistratura, che ha votato all’unanimità Gratteri come Procuratore della Repubblica di Catanzaro per il secondo quadriennio.

Un fatto importante e che conferma l’ottimo operato di Gratteri, se si considera che la nomina di un Procuratore prevede la durata del mandato di quattro anni più quattro, con la particolarità che il secondo quadriennio deve essere ratificata dal Plenum del Csm, che confermi il buon operato del magistrato.

Tra l’altro, come riporta l’Ansa, Nicola Gratteri è candidato alla carica di Procuratore nazionale Antimafia. (rrm)

 

A Roma grande festa in onore di Nicola Gratteri nel ricordo di Santina Zucchelli

di PINO NANO – «Quando sono debole è allora che sono forte».

Questa frase può essere la regola di vita di Santina Zucchinelli, di cui domani, 4 dicembre 2021, si celebrano i nove anni della sua morte. A Roma, nella Basilica di San Paolo fuori le Mura, il Cardinale Angelo Comastri presiederà una solenne Eucaristia per i soci della Associazione Amici di Santina Zucchinelli Onlus ricordando il bene compiuto e pregando per le opere di Fondazione Santina nel mondo. 

Santina Zucchinelli, lo ricordiamo, è morta a Bergamo nel 2012 e le sue ceneri riposano ora nella Città Santa di Gerusalemme, alla Quarta Stazione della Via Crucis, dove anche il figlio sarà sepolto. Era questo uno dei desideri del Cardinale Martini, “essere sepolto a Gerusalemme”, ma questo si è avverato per Santina Zucchinelli che ben conosceva il Cardinale ed il Cardinale ben conosceva Santina. 

Morta con niente in tasca, oggi la Fondazione a lei dedicata ha saputo produrre un capitale di 1.700.000 euro devoluti in 88 progetti per il mondo dal Vietnam, all’Iraq, al Kenya, alla Striscia di Gaza, in Messico, Perù e Brasile senza dimenticare Bergamo e la Calabria.

Proprio in Calabria, mesi fa, don Gigi Ginami incontra Nicola Gratteri, e il giovane sacerdote bergamasco scrive su di lui un libro dal titolo Nicola e con i proventi della vendita del libro si costruisce un bagno assistito a Villa della Fraternità a S. Andrea allo Ionio.

Bene, Nicola Gratteri è uno dei «sei libretti scritti nel tempo della pandemia» da don Luigi Ginami insieme a Luca per Bergamo, Bendera e Halima in Kenya, Ashur in Iraq, Sol in Perù. Proprio di questi sei libretti il Procuratore della Repubblica di Catanzaro parlerà domani, alle ore 18,30 all’Hotel Oly di Roma. Insieme a lui interverrà S.E. Mons. Galantino Presidente dell’Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica (APSA), Marco Tarquinio Direttore di Avvenire, Giulia Cerqueti di Famiglia Cristiana, Valentina Alazarki di Televisa Messico, moderatore della serata sarà invece Mons. Dario Edoardo Viganò.

«La presenza di Gratteri – sottolinea don. Luigi Ginami – vorrà ancora una volta essere Speranza: la pandemia è stata, infatti, un’occasione proficua per la ‘ndrangheta di lucrare profitti».

All’evento sarà presente anche NTN24 una grande rete televisiva colombiana che diffonde i suoi programmi in tutta l’America Latina.

Don Gigi, ormai da metà giugno, ha lasciato il Vaticano per dedicarsi a tempo pieno alla sua Fondazione Santina che è radicata nella diocesi di Bergamo. In questi anni don Gigi ha percorso la bellezza di 865.944 Km che equivalgono a 21 volte il giro del mondo (oppure un viaggio sulla luna e 2 volte il giro del mondo), per inaugurare opere che la Fondazione ha sovvenzionato e prendere in adozione a distanza circa 300 bambini dalle nazioni prima indicate. 

Alcune di queste opere sono state finanziate totalmente dalla Diocesi di Bergamo: come un orfanotrofio in Vietnam, oppure la ricostruzione di una parte del seminario di Puerto Maldonado, il Memoriale delle vittime dei narcos in Messico e per questo tempo di Avvento l’ADASM di Bergamo con tutte le famiglie dei piccoli, che frequentano la scuola di infanzia, aiuteranno nella costruzione di pannelli solari per un orfanotrofio in Kenya laddove lo scorso anno i bimbi bergamaschi avevano contribuito all’edificazione di un asilo nido voluto dallo Stato.

Lui, don Gigi, si dice felice, rinato ad una vita piena e nuova assolutamente migliore di prima e senza paragoni, senza più costrizioni di uffici altisonanti in Vaticano, ma con la forza di condividere esperienze forti con gli ultimi nel mondo. Di questo se n’è accorto Gratteri che a S. Andrea Ionio ha elogiato la concretezza del prete bergamasco. 

«Domani sera – ripete don Luigi Ginami – sarà per Roma Capitale una bella serata in cui si parlerà, come abbiamo detto, di Speranza: Gratteri sarà presente e questo è un grande orgoglio per la Associazione e quindi per tutti noi».

Un’ultima curiosità? Don Gigi è appena tornato dal Messico. (rrm)

In Senato, al procuratore Nicola Gratteri il Premio Legalità

di PINO NANO – A Palazzo Madama solenne cerimonia di consegna del “Premio per la Legalità contro tutte le mafie” assegnato al Procuratore della Repubblica di Catanzaro Nicola Gratteri. Al Senato gli è stata infatti conferita la Medaglia d’oro donata dal Presidente della Camera dei Deputati Roberto Fico per i “suoi alti meriti nella lotta alle mafie”. Prima di lui, lo scorso anno, questo Premio era andato al Procuratore Nazionale Antimafia Cafiero De Raho. Alla manifestazione di Palazzo Madama erano presenti anche tre diversi Ambasciatori del mondo arabo, che hanno salutato il Procuratore Gratteri con tutti gli onori previsti dal cerimoniale diplomatico dei loro rispettivi Paesi.

Partiamo dalla motivazione del Premio, letta in Sala Zuccari dalla Presidente del “Premio Tulliola Renato Filippelli” Carmen Moscariello.

“Al Procuratore Nicola Gratteri, e al suo coraggio, per il suo operato caratterizzato dalla speranza, dalla determinazione, dalla certezza di vincere la ndrangheta e tutte le mafie. Grazie al suo coraggio immenso nel mai temere la morte. Il suo essere – oltre che magistrato di altissimo valore – anche scrittore e amante della buona cultura, l’essere chiaro e preciso analista di fatti inerenti alla malavita organizzata, non ultimo, il suo amore incondizionato per i giovani”.

Il “Premio della Legalità contro tutte le Mafie a Nicola Gratteri – ha spiegato ancora la Presidente del Premio Carmen Moscariello – è «il riconoscimento scontato ad uno dei magistrati italiani oggi più raccontati e più seguiti dalla stampa di tutto il mondo. Magistrato icona della giustizia e simbolo più autentico della magistratura più sana di questo nostro paese. Un uomo al di sopra di tutto e di tutti, che ogni giorno mette a rischio la sua vita per una missione in cui non ha mai smesso di credere, neanche quando qualcuno ha provato a far del male a suo figlio».

Probabilmente lui non se lo aspettava, ma il Procuratore Nicola Gratteri a Palazzo Madama è stato ricevuto e premiato con tutti gli onori possibili che la sua storia personale e il suo ruolo meritano. Pubblico delle grandi occasioni in sala, per giunta una location che lo aveva già visto, nei mesi e negli anni passati, decine di altre volte protagonista di primissimo piano di dibattiti e manifestazioni istituzionali di alto livello sociale.

La sua premiazione, ricordiamo, arriva all’indomani dell’uscita del suo nuovo libro Complici e colpevoli (Mondadori Editore), saggio che ha già sollevato interrogativi pesanti in tutto il Paese per via del racconto a tratti sconcertante che Nicola Gratteri fa dell’assalto della ndrangheta alle Regioni del Nord. Per anni si era pensato che la mafia calabrese si muovesse solo al Sud, e invece Nicola Gratteri nella sua analisi lucida e documentatissima dimostra come è tutto falso.

«La ndrangheta di fatto governa anche al Nord, Piemonte, Lombardia, Veneto, Valle d’Aosta Emila Romagna e Trentino. E mentre polizia e carabinieri davano la caccia al Sud a piccoli gregari, al Nord invece cresceva indisturbata una nuova classe dirigente di ’Ndrangheta che alla fine ha determinato condizionato e influenzato elezioni politiche di tutti i livelli».

C’è questo e molto altro ancora nel nuovo libro del Procuratore Capo della Repubblica di Catanzaro, che oggi viene considerato “uno dei magistrati più a rischio del mondo”, ma oggi al Senato lui è stato premiato proprio per il coraggio e la libertà con cui manifesta la sua missione e il suo ruolo.

Rimarrà indimenticabile il giudizio severo e tranchant che l’altra sera a “Otto e Mezzo” nel salotto di Lilli Gruber il procuratore Gratteri ha dato delle ministre Marta Cartabia e Luciana Lamorgese, e sul come le due ministre gestiscono il proprio ruolo ai vertici del Governo. Ma solo lui è capace di queste cose.

Dopo aver ringraziato gli organizzatori della manifestazione per il Premio assegnatogli il Procuratore Gratteri non ha esitato a riaprire anche in questa sede un suo vecchio contenzioso con i giornalisti italiani. Non sono mancati infatti neanche in questa occasione i riferimenti alle ultime disposizioni del Governo in tema di “Presunzione di innocenza”, disposizioni che “condizionano” moltissimo – lamenta l’alto magistrato – il racconto che i procuratori della Repubblica potranno fare da ora in poi delle loro inchieste.

«A me non chiuderà mai la bocca nessuno – dice Gratteri –. Sono una persona libera che non ha timore di niente e di nessuno, e chi mi conosce sa bene che dico sempre quello che penso. Se non posso dire la verità è perché non posso dimostrarla. Per quanto mi riguarda, penso alle nuove direttive, noi continueremo a parlare e a spiegare all’opinione pubblica, che ne ha pieno diritto, quello che è il nostro lavoro quotidiano, soprattutto se si tratta di personaggi noti e quindi pubblici. In Italia ancora non è stato ancora negato il diritto di informazione della stampa».

E qui ricompare, forte e determinata, la vecchia polemica con Ordine dei Giornalisti e Federazione Nazionale della Stampa.

«Mi aspettavo che Ordine e Sindacato dei giornalisti italiani prendessero posizione, difendessero i loro interessi, rivendicassero piena libertà nel poter comunicare liberamente le inchieste della magistratura, e informare il cittadino. E invece, il silenzio. L’unica cosa che mi dispiace è che ho visto la categoria dei giornalisti, a livello nazionale e locale, molto timida nella protesta, quasi queste nuove imposizioni e direttive andassero bene al mondo della comunicazione. Purtroppo, è così, mi ha meravigliato non poco questo atteggiamento timido dei rappresentanti dei giornalisti, per giunta in questo paese dove c’è sempre più bisogno di libertà e di autonomia». Applausi a scena aperta, e standing ovation finale per lui. Si coglie con mano il rapporto personale e quasi “intimo” che il magistrato antimafia è riuscito a legare con la gente comune. E che a dispetto delle sue inchieste, gli vuole tanto bene e gli crede fino in fondo. (pn)

Complici e colpevoli – di Nicola Gratteri e Antonio Nicaso

di PINO NANO – Ancora un libro, appena fresco di stampa, e ancora nuove reazioni per le rivelazioni shock del procuratore antimafia di Catanzaro Nicola Gratteri, che questa volta supera se stesso documentando con grande coraggio e con elementi reali e incontestabili alla mano come la mafia abbia conquistato ormai anche le grandi città del Nord d’Italia, dove i boss governano da padrini e da padroni assoluti. Una nuova denuncia pubblica, clamorosa e sconcertante.

Complici e colpevoli è l’ultimo saggio firmato a quattro mani da Nicola Gratteri e Antonio Nicaso, appena fresco di stampa e che Mondadori si prepara a lanciare da domani, martedì 16 novembre in quasi tutte le grandi capitali straniere d’Europa, un libro che apre uno squarcio sconcertante e impressionante su un fenomeno che per lunghi anni in Italia è rimasto sconosciuto e, soprattutto anche, mai indagato per come avrebbe invece dovuto esserlo.

È il racconto documentatissimo e dettagliato, quasi maniacale, dell’assalto delle cosche mafiose a Milano, nel suo hinterland, a Bologna, Parma, Reggio Emilia, e nelle zone più impensabili dello stivale che si estende lungo la catena montana delle Alpi, zone terre e regioni per anni considerate immacolate e incontaminate. E mentre polizia e carabinieri davano la caccia al Sud a piccoli gregari, al Nord invece cresceva indisturbata una nuova classe dirigente di Ndrangheta che alla fine ha determinato condizionato e influenzato elezioni politiche di tutti i livelli. Questo e molto altro ancora nel nuovo libro del Procuratore Capo della Repubblica di Catanzaro, che oggi viene considerato uno dei magistrati più a rischio del mondo.

Partiamo da questo passaggio virgolettato che troviamo tra le pagine del libro: «La gente ci descrive come fossimo dei mostri, delle persone senza scrupoli, come se ammazzassimo la gente così a caso. Non è vero. Sappiamo farlo quando serve. Io so essere cattivo, quando serve. Se non serve faccio la persona normale.»

Queste parole, pronunciate da un boss calabrese e intercettate dalla Direzione distrettuale antimafia di Milano – spiegano Gratteri e Nicaso –, sono rappresentative della strategia che da almeno sessant’anni le mafie mettono in campo per infiltrarsi in maniera sempre più capillare nel tessuto socio-economico del nostro Paese. È la vecchia lezione accademica che il giudice Nicola Gratteri va ripetendo inascoltato da anni ormai nelle aule e nelle assemblee di decine di istituti scolastici di tutta Italia. Oggi – ripete l’alto magistrato calabrese – la criminalità organizzata non ha più bisogno di sparare, ha acquisito la capacità di muoversi sottotraccia, senza suscitare clamore o allarme, dilagando, apparentemente senza freni.

La verità che Nicola Gratteri ci racconta questa volta supera di molto l’immaginazione collettiva: «In Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto e Piemonte, così come in Valle d’Aosta, Liguria e Trentino, le mafie raramente sono giunte con le armi in pugno. Si sono piuttosto presentate con il volto rassicurante di figure professionali in grado di offrire servizi e soluzioni a basso costo, a partire dallo smaltimento dei rifiuti fino a una sorta di welfare di prossimità, più efficace rispetto a quello spesso carente dello Stato».

Come ben evidenziano Nicola Gratteri e Antonio Nicaso, si tratta di un fenomeno che ormai non si può più ignorare nella sua incontestabile pervasività

Vi dicevo di un quadro sconcertante, ma soprattutto di grande allarme sociale per il paese intero: «I 46 «locali» di ‘ndrangheta finora scoperti al Nord, i 5 consigli comunali sciolti per infiltrazioni mafiose e le 169.870 imprese riconducibili a contesti di criminalità organizzata dimostrano che nessuna zona d’Italia può ritenersi impermeabile alla penetrazione dei clan». Ma qui ha pienamente ragione il procuratore Gratteri quando spiega che per troppo tempo si è voluto credere alla «metafora del contagio», come se le mafie fossero un virus che infettava territori sani. Tutt’altro. Nelle nuove realtà in cui dettano legge, hanno goduto di una lunga e colpevole sottovalutazione da parte sia del mondo imprenditoriale sia di quello politico, che hanno troppo spesso aperto loro le porte finendo per giustificarne la condotta e diventarne consapevoli complici in nome del denaro e del potere. Povera Italia nostra. (pn)

A Nicola Gratteri il Premio 2021 per la Legalità contro tutte le mafie

di PIANO NANO – La Giuria del “Premio per la Legalità contro tutte le mafie”, – Premio Mondiale Tulliola Renato Filippelli XXVII Edizione – ha deciso all’unanimità di premiare il Procuratore della Repubblica di Catanzaro Nicola Gratteri con la medaglia del Presidente della Camera dei Deputati Roberto Fico per i “suoi alti meriti nella lotta alle mafie”.

Francamente non si poteva fare scelta migliore di questa. Il Premio della Legalità contro tutte le Mafie è stato assegnato quest’anno ad uno dei magistrati italiani oggi più raccontati e più seguiti dalla stampa di tutto il mondo. Parliamo del giudice Nicola Gratteri, Capo della Procura Antimafia a Catanzaro, icona della giustizia e simbolo più autentico della magistratura più sana di questo nostro paese. Un uomo al di sopra di tutto e di tutti, che ogni giorno mette a rischio la sua vita per una missione in cui non ha mai smesso di credere, neanche quando qualcuno ha provato a far del male a suo figlio. La sua vita è in realtà un romanzo, che varrebbe la pena un giorno di raccontare fino in fondo, e che lascerebbe a migliaia di ragazzi e di studenti italiani il sapore positivo di una carriera protesta al bene del Paese contro ogni forma di violenza e di tracotanza mafiosa.

Ma veniamo alla motivazione del Premio resa nota oggi da Carmen Moscariello e che è nei fatti la Presidenza stessa del “Premio Tulliola Renato Filippelli”: “Al Procuratore Nicola Gratteri per il suo operato caratterizzato dalla speranza, dalla determinazione, dalla certezza di vincere la ndrangheta e tutte le mafie “.

“Grazie al suo coraggio immenso nel mai temere la morte” – sottolinea ancora la Presidenza del Premio.

Il suo essere – oltre che magistrato di altissimo valore – anche scrittore e amante della buona cultura, l’essere chiaro e preciso analista di fatti inerenti alla malavita organizzata, non ultimo, il suo amore incondizionato per i giovani, “tutto questo ha portato la Giuria del Premio Presieduta da Dante Maffia ad assegnargli la preziosa medaglia del Presidente della Camera dei Deputati Onorevole Roberto Fico concessa solo agli uomini che hanno segnato positivamente il destino del nostro Paese”.

Nicola Gratteri sarà quindi premiato ufficialmente, con tutti gli onori possibili e che il suo ruolo merita il prossimo 19 novembre presso Il Senato della Repubblica, nella Sala Zuccari che è la Sala di rappresentanza più solenne di Palazzo Madama e che ha già visto Nicola Gratteri decine di altre volte protagonista di primissimo piano di dibattiti e manifestazioni istituzionali di alto livello sociale. Complimenti e Buon lavoro Procuratore. (pn)