C’è rabbia e indignazione per le parole che il presidente della Commissione Antimafia, Nicola Morra, ha rilasciato a Radio Capital sulla compianta Jole Santelli.
«La scelleratezza di Morra non meriterebbe commenti. Ma non può restare impunita una volgarità così bassa nei confronti del presidente Jole Santelli» ha dichiarato il presidente f.f. della Regione Calabria, Nino Spirlì, che chiede le dimissioni di Morra.
«Politico di alto rango – ha aggiunto – prestigiosa avvocata, donna esemplare, eroica combattente contro il male peggiore, che non era il cancro, ma la malapolitica e la politica sciacquatrippe. Della sua patologia, privata, personale, non ne ha fatto scudo, né strumento: ognuno di noi, nascendo, ha in tasca la fine. E, di essa, nessuno conosce l’ora di arrivo. Solo la stupidità è peggiore della morte, perché, la prima, dura una vita, mentre la seconda dura meno di un istante. Morra, alla perenne vergogna accompagni le dimissioni. Unico dovere».
«È vero. Jole Santelli, come qualcuno scrive, era una grave malata oncologica. Pensare e dire che solo per questo avrebbe dovuto rinunciare a vivere libera fino all’ultimo dei suoi giorni, o a spendersi per ciò in cui credeva, non è solo politicamente scorretto: è offensivo e indegno delle istituzioni che si rappresentano» ha scritto su Facebook dell’assessore regionale all’Agricoltura, Gianluca Gallo.
«La Calabria patisce la pandemia – ha scritto ancora Gallo – e soffre gravi problemi, e non da ora. Lasciamo lavorare i giudici, lasciamo che la giustizia faccia il suo corso. E se qualcuno ha sbagliato, che paghi. Ma la politica è altra cosa, e ci chiama ad assumere responsabilità, a dare risposte, a prospettare visioni. Non ad emettere condanne, non a smarrire l’umanità».
Per il consigliere regionale di Forza Italia e presidente della Commissione Antimafia, Antonio De Caprio, quelle di Morra sono «parole vomitevoli che offendono la memoria di una grande donna, libera, sognatrice e innamorata della propria terra, che ha speso tutte le sue energie, seppur provata da un male, che in vario modo hanno conosciuto tutti, con ripercussioni che stravolgono la visione della vita».
«Inqualificabili», a giudizio di De Caprio, sono infine le affermazioni sui calabresi in generale che si “meriterebbero” la difficile condizione che stanno vivendo: «Il senatore Morra, dall’alto del suo piedistallo, in barba all’empatia e al mero dovere civico che un politico dovrebbe avere – conclude il presidente dell’anti ‘ndrangheta – si permette di offendere anche un’intera popolazione. Quella popolazione, i calabresi, che in uno dei periodi più grigi della propria esistenza cerca di aggrapparsi alle speranze residue che le cose possano cambiare».
«Una parte di questi calabresi – ha concluso – alle elezioni politiche, aveva visto proprio nei 5 Stelle una possibile alternativa. Ma le aspettative sono state amaramente deluse, in questi anni il divario Nord-Sud si è acuito, la questione meridionale è stata affrontata al contrario. E i calabresi, alle ultime regionali, hanno deciso di voltare pagina. Malgrado tutto. E malgrado i tanti Morra che popolano questo mondo».
«Le grandi questioni dell’esistenza, e i temi come la morte, il dolore, la malattia, l’esperienza della fragilità vengono trattati, da colui che dovrebbe essere un uomo delle Istituzioni, con acredine e cattiveria» ha dichiarato il consigliere regionale della Lega, Pietro Molinaro, che chiede le dimissioni di Morra.
«Un balzo indietro – ha aggiunto – di chi pensa di essere candido come piatti e cristallino come bicchieri dopo un passaggio nella lavastoviglie 5Stelle. Un messaggio, quello consegnato dal “Giustiziere Morra” che denota solo l’ambizione di emergere. Questa disumanizzazione propagandata con linguaggio aggressivo che diventa odio e rancore non è assolutamente accettabile! In questo caso le scuse non bastano occorrono le dimissioni!».
Anche il consigliere regionale della Lega, Tilde Minasi, «chiediamo e pretendiamo le dimissioni del senatore Morra da presidente della commissione antimafia. Le sue dichiarazioni vanno stigmatizzate in ogni modo e non possono essere mitigate da scuse o da passi indietro perché anche i suoi debolissimi tentativi di difesa per lo squallido pensiero esternato sono paragonabili ad offese, sia per chi ha avuto l’onore di lavorare con la presidente Santelli sia per tutta la Calabria, additata quale regione ‘irrecuperabile’».
«È un messaggio terribile – ha aggiunto – quello che Morra ha veicolato, che va al di là dell’opportunità di averlo voluto esprimere senza tatto e bollando un intero popolo che, a detta sua, ha la classe politica che si merita. Dobbiamo ricordare a Morra che nel 2018 ha ottenuto una valanga di consensi, che gli permette ora di occupare uno scranno in una delle assise più importanti del paese, e che si trova lì per i voti di quella comunità che oggi egli denigra».
«Quei calabresi che, a detta del senatore del Movimento – ha proseguito Tilde Minasi – hanno i rappresentanti di cui sono degni: la conseguenza è logica e non va neppure spiegata. Quanti altri exploit del rappresentante grillino dovremo ancora registrare? Abbiamo ascoltato di tutto. Dal bollino etico per gli avvocati, passando per il ‘daspo’ ai commercialisti, tanto per ricordarne qualcuna. E’ francamente ora di dire basta a questo modus operandi da inquisitore e moralizzatore quando, di fatto, per la Calabria ha realizzato poco o nulla salvo che metterla alla berlina, soprattutto attraverso condanne mediatiche. Tutto ciò non si addice minimamente al ruolo che ricopre, occupato, a questo punto, in maniera immeritevole e diviene ancor più intollerabile se ci si sofferma sul trattamento riservato a Jole Santelli».
«È importante, quindi – ha concluso – che soprattutto le donne facciano oggi fronte comune contro le asserzioni di Morra, e chiedano che venga sostituito, ribadendo a più voci quanto la nostra presidente sia stata un esempio di forza, una donna dedita al suo lavoro ed alla sua Calabria fino all’ultimo (così come tante altre nella sua situazione), che non si è mai fatta scudo della sua malattia, non considerandola una situazione che avrebbe potuto e dovuto scalfire l’impegno quotidiano e costante, e in politica e nella sua vita privata. Questa è l’eredità più importante, che deve essere valorizzata per dimostrare quale sia la vera essenza della terra calabrese, dei suoi abitanti, che sicuramente non sono decorosamente rappresentati dalle parole di Morra, espresse da un pulpito che non dovrebbe più appartenergli».
Mariastella Gelmini, capogruppo di Forza Italia, nel suo intervento a Coffee Break in onda su La7, ha dichiarato che «mi fa piacere che il capogruppo del M5S alla Camera Crippa senta la necessità di prendere le distanze, in maniera netta, da affermazioni vergognose fatte dal presidente dell’Antimafia».
«Ieri – ha aggiunto – stentavamo a credere alle agenzie che stavano uscendo, perché con quelle affermazioni Morra è riuscito ad offendere la memoria di una persona che non c’è più come Jole Santelli, ad offendere tutti i calabresi che sembravano rei di chissà quale colpa, e ad offendere anche i malati oncologici».
«Abbiamo chiesto immediatamente – ha concluso la Gelmini – le dimissioni del presidente dell’Antimafia perché sono parole davvero gravi, vergognose, assolutamente improprie per il ruolo che Morra ricopre».
Anche Anna Maria Bernini, presidente dei senatori di Forza Italia ha dichiarato che «destano orrore e preoccupazione le sconvolgenti parole pronunciate dal presidente della commissione antimafia Morra nei confronti della compianta governatrice Santelli e di tutti i cittadini calabresi».
« Parole indegne – ha aggiunto – di chi ricopre un incarico istituzionale così rilevante, che al giustizialismo più deteriore uniscono, cosa che indigna e ferisce più di tutto, la mancanza di rispetto per i malati oncologici, che ogni giorno lottano con dolore e dignità per la vita».
«Quanto asserito dal presidente della Commissione parlamentare Antimafia Morra, nel corso della sua recente intervista a Radio Capital, è di una gravità inaudita. E sul piano personale e dal punto di vista politico-istituzionale» ha dichiarato il deputato di Forza Italia, Francesco Cannizzaro.
«Partendo da un commento infelice – ha aggiunto – sulla posizione dell’on. Domenico Tallini, rimasto coinvolto in un’inchiesta della Dda di Catanzaro, Nicola Morra è andato poi a ruota libera sulla Calabria, arrivando a gettare fango anche sull’immagine della nostra compianta Jole Santelli».
«Non so definire – ha proseguito Cannizzaro – cosa sia più insensato tra l’attacco ad un politico che ancora è da valutare se sia realmente colpevole e l’affondo ad una persona splendida che tra l’altro non ha più diritto di replica per colpa di un male incurabile. L’onorevole grillino ha dimostrato quanto labile sia il confine tra coraggio e stupidità. Come può dire di Jole Santelli, deputato, governatore, politico navigato, che non fosse all’altezza? Piuttosto ritengo che lui non sia all’altezza del ruolo che ricopre e soprattutto non sia degno rappresentante né della res publica né tanto meno della Calabria, quella terra che – pur non avendogli dato i natali – lo ha reso parlamentare, lo ha eletto e lo ha messo sul piedistallo da cui oggi parla a vanvera, sparando a zero su tutti i calabresi. Sarebbe opportuno che si lavasse bene la bocca prima di farlo».
«Per giunta, il pentastellato – ha detto ancora Cannizzaro – si permette di parlare senza avere neanche un rappresentante del suo Movimento in Calabria, né un sindaco, né un consigliere regionale. E dopo queste affermazioni non credo che mai li avrà! A rendere ancor più grave il quadro è la posizione di Morra, che da Presidente della Commissione Antimafia parla di “terra irrecuperabile”, di cittadini irresponsabili che “se hanno sbagliato scelte politiche adesso non possono chiedere aiuto”».
«Nell’affermare l’infinità di idiozie che qui ho appena accennato – ha detto il deputato forzista – ha anche precisato di essere “politicamente scorretto”. Io aggiusterei il tiro dicendo piuttosto che è stato politicamente schifoso a dire cose del genere sulla magnifica terra che rappresento, di cui vado orgoglioso, di cui sono fiero, e che non smetterò mai di aiutare anche se e quando dovesse mai scegliere altri schieramenti politici. È questo che fanno i veri rappresentanti delle Istituzioni, non gettare fango sui defunti e su splendidi territori che vanno sostenuti e incoraggiati».
«Ai miei concittadini calabresi – ha concluso – voglio dire di non perdere mai la fiducia, soprattutto quando c’è chi ha il barbaro coraggio di screditare e tentare di frantumare le speranze. A Nicola Morra invece dico che di irrecuperabile credo ci sia solo la sua posizione. Si dimetta, se ha un briciolo di buon senso e dignità!».
«Credo che – ha scritto su Facebook il senatore di Forza Italia, Marco Siclari – chi rappresenta qualunque istituzione debba avere un cuore, debba avere spazio nel suo cuore e debba sentirlo battere quando parla della sua gente».
«Caro Morra – ha detto ancora Siclari – i calabresi hanno scelto bene votando Jole, ma soprattutto, da medico e da politico, le dico che i “malati oncologici” hanno il sacrosanto diritto di credere nella vita e nel futuro più di ogni altra persona “sana” e, aggiungo, che nessuno uomo delle istituzioni può rappresentare i cittadini italiani dopo queste gravi affermazioni. Che Dio benedica e dia la forza a chi ha bisogno di cure».
Anche la senatrice di Forza Italia, Fulvia Michela Caligiuri, ha condannato le parole di Morra, ricordandogli che «è stato eletto, per il secondo mandato, al Senato, in Calabria e che per inciso e quindi secondo il suo principio, i calabresi avrebbero sbagliato a votare anche lui».
«È indegno e inaccettabile – ha aggiunto – che abbia infangato la memoria della presidente Santelli, la migliore guida che la nostra terra abbia mai avuto, offendendo la Calabria che a gennaio 2020 l’ha fortemente voluta. Si ricordi che quando invoca le istituzioni e lo stato parla a se stesso, visto il ruolo che ricopre in Commissione Antimafia».
«Chi è stato eletto dai calabresi – ha concluso la senatrice Caligiuri – ha il dovere di adoperarsi per risolvere o quantomeno provare a risolvere i problemi dei calabresi. Si dimetta e lasci quel posto a chi sarà certamente più degno e all’altezza del ruolo».
Nel corso del suo intervento a Coffee Break, in onda su La7, Davide Crippa, capogruppo del Movimento 5 Stelle alla Camera ha ribadito che «Nicola Morra dovrebbe chiedere scusa per quanto affermato».
«Quanto detto è inaccettabile – ha aggiunto –. Lo conosco e credo che, quelle pronunciate ieri, siano parole molto lontane dal suo modo di pensare. È errato unire logiche politiche a temi molto delicati come quelli della malattia oncologica».
«Ho riascoltato le parole del senatore Morra – ha dichiarato la deputata calabrese del Movimento 5 Stelle, Federica Dieni – parole molto gravi, da cui è doveroso prendere le distanze. Chieda scusa, servono empatia e umanità, non qualunquismo».
«Ritengo assolutamente inappropriate le considerazioni del Presidente Morra: è necessario che provveda subito a rettificare quelle parole, che suonano come un insulto ad un intero popolo. Ora è necessario lavorare per dare serenità ad un’opinione pubblica già esasperata da questa pandemia» ha dichiarato all’Adnkronos la deputata del Movimento 5 Stelle, Dalila Nesci.
«Le dichiarazioni di Morra, impegnato nello sciacallaggio mediatico, offendono non solo tutti i calabresi ma anche coloro che lottano ogni giorno per combattere una malattia che può essere superata grazie all’impegno quotidiano di medici e ricercatori» ha scritto su Facebook la senatrice di Italia Viva, Silvia Vono. (rrm)