di EMILIO ERRIGO – La Calabria è già geograficamente posizionata sulla carta nautica a piccola scala del Mare Mediterraneo, nella parte più a sud d’Italia, dove il sole sembra non tramontare mai e il mare è quasi sempre calmo (da qui la tipica espressione dialettale carmaria).
Un navigante che voglia godersi la vita e vivere la miglior parte della propria età felicemente, respirando aria pura e gustandosi i variegati e colorati piatti tradizionali della cucina di Calabria, accompagnati da un buon bicchiere di vino generato dalle uve di vitigni autoctoni calabresi, lo può fare con pochissimo impiego di risorse finanziarie.
Migliorare la qualità della propria esistenza in vita credo che sia un desiderio che non conosce limiti generazionali, ne latitudini e longitudini geografiche, anzi i flussi migratori e la maggiore crescente presenza di turisti in Calabria Ionica e del Tirreno, sono un esempio evidente a sostegno della mia opinione.
Detto ciò, desidero sollecitare e stimolare adeguatamente i dentriti dei neuroni dell’attento lettore di Calabria.Live, al fine di concentrare la mente verso il bello della vita: il benessere psicofisico, la gioia naturale per ogni essere umano di vivere bene in buona compagnia, con bella gente ospitale e in luoghi a lui congeniali.
È noto a tutto il mondo grazie al caro Otello Profazio, “che il Sud è bello assai, che non si muore mai, tanto che non c’è bisogno di costruire ospedali e cimiteri”. Non vi è alcuna fretta di arrivare ne di ripartire, infatti gli aerei sono rari e i treni, da e verso Reggio Calabria e Crotone, sono pochi e nemmeno tanto veloci, per aiutare il viaggiatore ad ammirare con la necessaria calma “carmaria” il verde e colorato paesaggio costiero, ancora ricco di vegetazione spontanea con rami che giungono fino alla carreggiata stradale o tanto vicini quasi a lambire i binari ferroviari. Al Sud credetemi in fede non ci facciamo mancare nulla di nulla, niente di niente, ci basta molto poco per vivere in salute e superare i cento anni di bella vita, col sorriso che lascia esterrefatti turisti e viaggiatori culturali provenienti da ogni parte del mondo.
Forse, se proprio vogliamo trovare qualcosa che potrebbe andare meglio o che non va per niente bene, dobbiamo essere puntigliosi al punto tale di andare a vedere le opere marittime e industriali, incompiute, abbandonate, sequestrate, confiscate, che fanno bella e brutta mostra di sé nel denominato “Museo Naturale dell’Indifferenza e delle Opere d’Arte Architettoniche Incompiute ” visitabile in qualunque ora del giorno e della notte, con accesso libero e gratuito.
Mi riferisco alle opere marittime incomplete del costruito Approdo Aliscafi e Navette Veloci di Sabbie Bianche, al servizio dell’Aeroporto dello Stretto, delle opere infrastrutturali ancora non ultimate del costruendo Mercato Ortofrutticolo di Mortara e San Leo (RC), delle abbandonate opere di edilizia industriali esistenti numerose a San Gregorio: Fabbrica Arenella, Fabbrica dell’essenza del Bergamotto, le grandi infrastrutture realizzate negli anni 70/80 nella adiacente Zona Industriale e mi fermo qui per amor di Calabria.
Ora mi giunge notizia non saprei quanto sia vera o verosimile, che ci sia qualcuno tra i pochi sedicenti rappresentanti politici della umana e perduta gente di Calabria, per dirla alla Umberto Zanotti Bianco, che ha in mente di riattivare il funzionamento delle Grandi Officine Meccaniche delle Ferrovie dello Stato realizzate a poche centinaia di metri dal centro abitato di Saline, con annessi asserviti fasci ferroviari sopra elevati con lunghi ponti allo stato pericolanti a causa del visibile distacco di cemento da far vedere parte del ferro oramai arrugginito.
Altre promesse di future buone azioni politiche o di buona politica, riguarderebbero la messa in sicurezza delle opere infrastrutturali marittime e il necessario dragaggio della bocca di entrata del Porto commerciale polivalente (oggi interrato) di Saline Ioniche, la riqualificazione industriale della vasta area retroportuale ex Fabbrica Liquichimica di Saline-Montebello Ionico.
Se è così grazie veramente di cuore!
Io in verità per mia natura e formazione professionale sono diffidente, non credo ai miracoli, soprattutto se questi eventi il più delle volte inspiegabili, straordinari ed eccezionali, si vogliono far verificare in provincia di Reggio Calabria. Ora mi chiedo e giro a voi la domanda, sarà mai e poi mai possibile far credere ai reggini di Reggio Calabria e provincia, che tutta l’attenzione verso il Sud del Sud ancora più Sud, stia per arrivare con il PNRR?
TRAttenta umana, dimenticata e perduta Gente che qui ci vogliono ancora una volta prendere per fessi, e i calabresi di Reggio Calabria non lo sono affatto! (ee)
[Emilio Errigo, nato a Reggio Calabria, è docente universitario e Generale in ausiliaria della Guardia di Finanza]