Da Terranova da Sibari l’appello per mettere in sicurezza l’argine del Fiume Crati

In una lettera indirizzata alla Provincia di Cosenza, alla Regione Calabria e alla Prefettura di Cosenza, il vicesindaco di Terranova da Sibari, Massimiliano Smiriglia, ha chiesto di intervenire con lavori urgenti per mettere in sicurezza il Fiume Crati, a rischio esondazione.

«Da diverso tempo l’Amministrazione comunale – si legge – denuncia una situazione di allerta dissesto idro-geologico che interessa l’argine del Fiume Crati nelle zone di c/da Galatrella / c. da Sanzo Zona Carlo Curti c/da Paturso Località Terranova da Sibari, (come da allegata planimetria).  La scarsa manutenzione dell’alveo fluviale interessato, e i continui cambiamenti climatici con precipitazioni violente e fuori stagione, rendono il territorio esposto a pericoli di inondazioni come già accaduto purtroppo negli anni passati, mettendo a rischio non solo le colture del territorio ma anche minacciando un piccolo agglomerato urbano che è stabile in quelle zone».

«Oltre ai fatti avvenuti circa 2 anni fa – si legge ancora – che interessarono la zona di Thurio e Ministalla anche il quadro riportato dalle ultime cronache dimostra come la scarsa attenzione a tali problematiche non si limita a creare semplici disagi ma determina uno stato di pericolo costante. Tutto ciò comporta una preoccupazione continua per gli amministratori locali per queste specifiche zone, specificando che le misure di intervento e consolidamento non rientrano nelle nostre competenze e, peraltro, necessitano di enormi investimenti economici».

«Proprio in virtù di tale preoccupazione – si legge ancora – e stato di allerta avanziamo una richiesta di controllo e intervento, alla luce anche delle numerose segnalazioni a firma di diversi cittadini, disposti, tra l’altro, ad adire le Autorità giudiziarie per la tutela dei loro diritti qualora perdurasse lo stato di inerzia da parte degli organi di competenza. Si ricorda che le zone indicate, di cui alleghiamo documentazione necessaria, sono state già interessate da fenomeni alluvionali che hanno praticamente eliminato la protezione. Verificando attentamente le condizioni del luogo solcato dal fiume appare con tutta evidenza la situazione di grave pericolo qualora il fiume dovesse tracimare, con il risultato di lasciare indifeso un intero territorio che rappresenta il cuore agricolo del nostro paese».

«Accanto ad ogni forma di prevenzione e ripristino di condizioni di sicurezza – conclude la lettera – garantiamo la nostra collaborazione per qualunque livello di gestione del territorio che si rendesse necessario». (rcs)

Provincia di Cosenza, quasi 35 mln per messa in sicurezza delle strade

Sono quasi 35 milioni di euro la somma che la Provincia di Cosenza, guidata da Rosaria Succurro, ha ottenuto per la messa in sicurezza delle strade di propria competenza.

Lo ha reso noto la presidente, spiegando che «si tratta di fondi ministeriali e regionali destinati al nostro territorio a seguito della presentazione di numerosi e puntuali progetti da parte dell’ente che ho l’onore di presiedere. Sin dal primo giorno del mio insediamento, ho scelto di occuparmi della messa in sicurezza delle strade provinciali, che è prioritaria».

«La nostra rete stradale – ha sottolineato Succurro – è di 3.300 chilometri, ma in quasi un anno mandato ho girato tutte le strade e tutti i Comuni della Provincia. Dunque, mi sono resa conto dei lavori che vanno fatti, ascoltando le problematiche e i bisogni espressi dai territori e dai singoli amministratori locali».

«Con le risorse ottenute abbiamo già pianificato le opere da realizzare, sulla base delle istanze – ha concluso la presidente Succurro – e delle esigenze che ogni volta ho raccolto. Pertanto, siamo nelle condizioni di aumentare la sicurezza stradale. Continuiamo ad amministrare con la prontezza e la fermezza necessaria a produrre fatti concreti. Diamo ai cittadini e ai sindaci le risposte che ci hanno chiesto». (dc)

Lunedì a Cosenza si presenta lo spettacolo Van Gogh Cafè

Lunedì 6 febbraio, nella Sala degli Specchi della Provincia di Cosenza, alle 11.30, si presenta lo spettacolo musicale Van Gogh Cafè, che andrà in scena il 24 e 25 febbraio al Teatro Rendano di Cosenza.

La commedia musicale sulla vita di Vincent Van Gogh, peraltro in concomitanza con il 170° Anniversario della nascita di Vincent Van Gogh, aprirà la 37sima edizione di Fatti di Musica, il Festival-Premio del Live d’Autore diretto da Ruggero Pegna e il nuovo format “Opere d’Arte”.

Interverranno all’incontro Rosaria Succurro, Presidente della Provincia di Cosenza, Antonietta Cozza, consigliere comunale delegata alla Cultura, e in collegamento video anche Andrea Ortis, regista e protagonista dell’opera.

Quattro gli spettacoli in programma: 2 matinée per le scuole alle ore 10:00 vicine al tutto esaurito e 2 serali per tutti alle ore 21:00, per i quali sono disponibili i biglietti sia online su ticketone.it e sia nei punti Ticketone. Trionfale è stata l’accoglienza del pubblico al debutto dello spettacolo a Tolentino, Milano e Torino, con lunghe standing ovation. Anche in Calabria la risposta è stata immediata, sia per i serali sia per le repliche del mattino.

Questi gli istituti che hanno confermato la presenza: I.T.C. La Palma di Corigliano Rossano, I.C. Rogliano di Cosenza, I.C. Fagnano/Mongrassano di Fagnano C., I.C. Perri-Pitagora di Lamezia Terme,  I.O. Polo Arbresh di Lungro, I.C. Rogliano di Marzi, I.C. Corrado Alvaro di Melito Porto Salvo, I.S. Pizzini/Pisani di Paola, Liceo Galilei di Paola, I.C. Rende Centro, I.C. Rende Commenda “De Coubertin”, I.C. Rende Quattromiglia, I.C. Parenti di Rogliano, I.C. Marvasi-Vizzone di Rosarno, I.I.S. LC-ITCG di San Marco Argentano, I.C. Rodari di Soveria Mannelli, I.C. Montalcini di Spezzano Albanese,  I.I.S. di Tropea.

Lo spettacolo realizzato dalla Mic – Musical International Company, con la produzione esecutiva di Lara Carissimi, già produttrice della straordinaria Opera La Divina Commedia, è scritto e diretto da Andrea Ortis, firma eclettica nel panorama del musical italiano, con la consulenza artistica di Gianni Musacchio, e racconta alcuni momenti della vita del celeberrimo pittore olandese e della sua arte pittorica. L’eccezionale spettacolo si avvale dell’ Orchestra dal Vivo diretta dal Maestro Antonello Capuano (chitarra), con Matteo Iannaccio al violino, Angelo Miele al pianoforte, Marco Molino alle percussioni, Lorenzo Mastrogiuseppe al contrabbasso; inoltre, del corpo di ballo del coreografo Marco Bebbu, di uno spazio scenico allargato alla platea progettato da Gabriele Moreschi, di atmosfere luminose e visive di Virginio Levrio, con grandi proiezioni animate 3D che avvolgono spettatore e scena, trasformandola in una “Notte Stellata” o in un “Campo di grano”, altre volte coinvolgendo l’habitat scenico in una vera e propria trasformazione in giallo “Girasole” o in lilla “Iris”.

Lo spettatore si troverà, così, immerso nella Parigi di metà ‘800, nelle lande desolate del Borinage o nei parchi parigini dell’en plein air, nelle assolate campagne di Arles o tra i vicoli di una formicolante Montmartre. L’utilizzo di proiezioni animate 3D su diversi livelli del palcoscenico coinvolge lo spettatore all’interno di paesaggi multimediali e alle atmosfere pittoriche, portandolo dentro i quadri di Van Gogh, toccandone la filosofia, il costrutto, l’anima, le sue manie e le sue paure.

Oltre ad alcuni dei più famosi dipinti, le proiezioni riguardano anche molti schizzi e bozzetti originali presenti in alcune sue lettere; inoltre, favoriscono il cambio di paesaggi e la trasposizione in immagini degli stati d’animo dei protagonisti che, nel corso del racconto, si sovrappongono. Il viaggio nel tempo è scandito in tre macro-periodi importanti nella vita del pittore: quello Olandese, culminato con il dipinto “I mangiatori di patate”, quello Parigino e l’ultimo, quello dell’esplosione del colore ad Arles e della sua prematura scomparsa. “Van Gogh Cafè” è la storia di uomini e donne, parallele a quella di Vincent Van Gogh, narrata con la raffinatezza dello sfondo musicale dei più grandi parolieri e cantanti francesi, tra cui Edith Piaf, Charles Aznavour, Mireille Mathieu, Yves Montand. Il percorso sonoro e le coreografie di danza attingono, infatti, alla canzone classica francese degli anni 50/60/70. Nel cast, lo stesso Andrea Ortis (M. Luise Philippe), Floriana Monici (Madame Odille), Chiara Di Loreto (Mademoiselle Aline), Giulio Maroncelli (Luc); nel corpo di ballo, Lavinia Scott (Eugenie), Serena Origgi (Vanille), Rebecca Erroi (Juliette), Lucrezia Zizzo (Camille).

«Musica, danza, teatro, immagini, arte, alta tecnologia applicata allo spettacolo – ha dichiarato Pegna – in una commedia musicale affascinante, come altre grandi Opere presentate in esclusiva in Calabria. Un evento imperdibile, con forte valenza culturale e altissimo spessore artistico!». (rcs)

A Cosenza presentato il libro su Giovanni Falcone di Claudio Martelli

di MARIACHIARA MONACOÈ stato presentato, nel suggestivo Salone degli Specchi, presso il Palazzo Arcivescovile di Cosenza, il volume Vita e persecuzione di Giovanni Falcone scritto da Claudio Martelli, ex guardasigilli e fedelissimo del leader socialista Bettino Craxi.

Ne hanno discusso insieme all’autore, Fabio Liparoti, Presidente Unione Giuristi Cattolici di Cosenza, Sergio Tursi Prato, Direttore Responsabile di Miga web TV, Sandro Principe, storico amministratore socialista rendese, e Giacomo Mancini.

«Abbiamo voluto fortemente la presenza dell’onorevole Martelli, uno dei maggiori protagonisti politici degli anni ’90, egli ricoprì il ruolo di Vice Presidente del Consiglio nel Sesto e Settimo Governo Andreotti, e di Ministro della Giustizia. La sua, fu un’azione incisiva per quanto concerne la lotta alla criminalità organizzata, basti pensare al decreto Scotti – Martelli, nel quale il 41bis venne modificato e ampliato ai detenuti reclusi per mafia. Questo volume mette in evidenza numerose zone d’ombra sulla strage di Capaci del 23 maggio ’92, e analizza da cima a fondo, periodi difficili per il nostro paese, dal Terrorismo, alla Trattativa Stato – Mafia», introduce Tursi Prato.

Un racconto avvincente, ma anche incisivo e rabbioso, nel quale l’ex guarda sigilli, ricostruisce minuziosamente gli anni della sua permanenza presso il Ministero della Giustizia, durante i governi Andreotti, e Amato (quest’ultimo dal giugno ’92 all’Aprile ’93), dal quale si dovette dimettere in febbraio, poiché raggiunto da un avviso di garanzia, arrivato probabilmente per la stretta collaborazione con il magistrato siciliano Giovanni Falcone, chiamato a dirigere l’Ufficio Affari Penali del Ministero, dopo un incontro, proprio a Palermo con Martelli.

Tutto questo, mentre l’Italia intera veniva scossa dall’inchiesta Mani Pulite, dall’omicidio di Salvo Lima (marzo1992), e non solo, visto che nel gennaio dello stesso anno era arrivato al culmine il cosiddetto Maxiprocesso, iniziato nel 1986, che aveva visto condannare tanti boss, fra cui il latitante Riina, personalità di spicco nella gerarchia di Cosa Nostra.

Artefice di tale miracolo giudiziario, fu proprio Falcone, grazie al suo innovativo sistema di indagine che prevedeva forti collaborazioni fra le Procure e le forze di polizia, anche oltreoceano, in particolare con la Fbi e la Dea. Martelli, nel cuore del racconto ha messo in evidenza non solo le capacità investigative del magistrato, il sostegno massiccio dell’opinione pubblica e la fama anche negli Usa, di Giovanni Falcone, ma anche il ruolo della magistratura e della politica (come il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando), che lo avevano messo sotto accusa attraverso interrogatori e sedute speciali del CSM.

«Falcone ebbe tanti nemici, ma due furono quelli che cominciarono a farlo morire, e che poi effettivamente lo uccisero. Al primo posto c’è  la mafia di Totò Riina che lo massacrò col tritolo; al secondo, i non pochi magistrati che cominciarono a farlo morire, molto tempo prima della strage di Capaci».

C’è una frase di Paolo Borsellino, suo grande amico e collega, ucciso anche lui da Cosa Nostra, che ha tutte le sembianze di un j’accuse, e che Martelli acutamente riprende: «Lo Stato, la magistratura, che forse ha più colpe di ogni altro, cominciarono a far morire Falcone nel gennaio 1988. Giovanni si era candidato a capo dell’Ufficio Istruzione, solo per continuare il suo lavoro e qualche Giuda si impegnò subito a prenderlo in giro, e il giorno del mio compleanno, il Csm ci fece questo regalo di preferirgli con motivazioni risibili Antonino Meli. Mi resi subito conto che nel volgere di pochi mesi Giovanni Falcone sarebbe stato distrutto… morto professionalmente nel silenzio senza che nessuno se ne accorgesse…doveva essere eliminato al più presto, Giovanni Falcone».

Parole che Claudio Martelli studia attentamente e parafrasa più volte nel suo libro-denuncia, scritto con la giusta distanza di chi ha poi compreso nel tempo, i misteri e i dubbi che ancora aleggiano sulla morte del coraggioso magistrato. È soprattutto quella frase, «la magistratura, che ha forse più colpe di ogni altro», a scuoterlo nell’intimo e a spingerlo a ricostruire la vicenda del giudice che, per la prima volta nella storia, aveva costretto i capi mafiosi alla sbarra, facendoli condannare sulla base di riscontri oggettivi, legati ad una lettura articolata di un potere criminale che, come spiegava, era diventata la più potente organizzazione criminale del mondo, non perché figlia del sottosviluppo, ma perché capace di approfittare di uno sviluppo distorto come quello che si era realizzato proprio in Sicilia.

Già dopo lo strano attentato dell’Addaura, il 21 giugno 1989, Falcone parlò di menti raffinatissime, e Martelli fa notare che non si riferiva soltanto a quelle dei mafiosi: «Nelle settimane e nei mesi successivi poliziotti che erano sul luogo e potevano fornire testimonianze decisive a chiarire l’identità degli esecutori, sono stati assassinati e gli assassini mai trovati».

Per non parlare dei depistaggi successivi alla strage di via D’Amelio, continua: «Con l’invenzione di rei confessi, poi creduti dai magistrati come oro colato quando si autoaccusarono, ma ignorati per tutti gli anni successivi in cui ritrattarono e rivendicarono la loro innocenza, accusando poliziotti e magistrati di averli forzati con metodi brutali e manipolati con false promesse».

Proprio da qui iniziano le domande, gli interrogativi, che l’ex guarda sigilli pone al centro della sua analisi, delle sue riflessioni, nel racconto forte e determinato di una verità che, a distanza di anni, tarda ad essere svelata.

«Sarebbe importante sapere – conclude – se anche i magistrati che congiurarono contro il giudice Falcone si sono pentiti, se riconoscono le loro colpe. Parlo dei magistrati che erano suoi colleghi, che l’avversarono apertamente, ma parlo soprattutto dei finti amici, giornalisti e politici, che l’ingannarono e lo tradirono». (mm)

La presidente Succurro: Rafforziamo il sistema turistico con una viabilità all’altezza delle nostre ambizioni

La presidente della Provincia di Cosenza, Rosaria Succurro, ha ribadito l’importanza di lavorare «per costruire un sistema turistico di eccellenza cui servono ulteriori servizi, a partire da una viabilità all’altezza delle ambizioni che abbiamo come Provincia di Cosenza».

«Da mesi – ha precisato la presidente Succurro, in visita al Centro per la viabilità provinciale di Camptenese – mi reco nei Centri della viabilità provinciale e seguo di persona i lavori di manutenzione e ammodernamento delle strade di nostra competenza, per verificare le condizioni operative e lo stato degli interventi. Investiamo tanto al riguardo e registriamo la forte collaborazione del personale impiegato in queste importanti attività. A Campotenese mi sono complimentata con i responsabili del Centro e con tutti gli addetti per la loro efficacia operativa in questi primi giorni nevosi dell’inverno».

«Inoltre, ho potuto visitare – ha proseguito Succurro – il centro La Catasta, magnifica struttura architettonica curata nei dettagli, luogo di promozione turistico-culturale del Pollino in cui sono valorizzati i nostri eccellenti prodotti. Sono entusiasta di questa visita, cui ne seguiranno altre».

«La Calabria – ha concluso la presidente della Provincia di Cosenza – si conferma terra di straordinaria bellezza. Continua a crescere la consapevolezza delle opere e della mentalità che occorrono per valorizzare tutto il potenziale del nostro territorio». (rcs)

 

La presidente Succurro su Its Academy

La presidente della Provincia di Cosenza, Rosaria Succurro, ha ribadito che «la Provincia di Cosenza è socio fondatore di ITS e per questo ne seguo in prima persona gli sviluppi, affinché i giovani del nostro territorio abbiano gli strumenti migliori per entrare nel mercato del lavoro».

«Oggi – ha proseguito – gli Its hanno un ruolo di importante collegamento tra le scuole Superiori e le Università. Si tratta di moderne scuole di tecnologia che offrono percorsi biennali di specializzazione, dopo il diploma, in aree tecniche strategiche per lo sviluppo economico e la competitività delle aziende calabresi. Al termine dei corsi gli ITS rilasciano il diploma di Tecnico Superiore, che certifica il diritto al V livello europeo delle qualifiche».

«Il tessuto economico della provincia di Cosenza – ha proseguito – è caratterizzato da numerose imprese del settore turistico e agroalimentare, fondamentali per lo sviluppo del territorio, che nello specifico ha grandi potenzialità. Sosteniamo allora gli ITS Academy esistenti e favoriamo l’ampia aggregazione di associazioni datoriali, di istituzioni scolastiche, enti pubblici, enti di ricerca e soprattutto imprese».

«Saranno riattivati – ha anticipato la Presidente della Provincia di Cosenza – e messi a disposizione centri di formazione di eccellenza, per esempio il Florens di San Giovanni in Fiore, guardando anche alle strutture analoghe che possono essere coinvolte e rivitalizzate. Si tratta di un potenziale enorme, tutto da impiegare per fornire ai nostri giovani le elevate competenze richieste dalle imprese».

«Con l’impegno comune – ha concluso Rosaria Succurro – potremo superare i soliti campanilismi e interessi di cortile che non giovano affatto ai processi già avviati». (rcs)

Medicina all’Unical, la presidente Succurro: Occhiuto ha avuto coraggio di rompere schemi

La presidente della Provincia di Cosenza, Rosaria Succurro, è intervenuta in merito alla questione della Facoltà di Medicina, sostenendo l’operato del presidente della Regione e commissario ad acta, Roberto Occhiuto.

«Il presidente Roberto Occhiuto – ha spiegato – ha l’indubbio merito d’aver avviato il percorso per istituire dei corsi di laurea in Medicina e in Scienze infermieristiche nell’Università della Calabria, per creare a Cosenza un policlinico universitario e rispondere con efficienza ed efficacia alla pressante domanda di salute del territorio e all’esigenza di ampliare l’offerta formativa, anche specialistica, per i futuri medici, di cui c’è tanto bisogno nella nostra regione». 

«Nessuno, prima del presidente Occhiuto – ha evidenziato –, si era spinto così in avanti e aveva avuto il coraggio di rompere schemi consolidati e un lungo immobilismo politico, penalizzanti per i cittadini calabresi e l’intero sistema sanitario della Calabria. È un dato che gli atenei della nostra regione siano stati coinvolti nel processo di cambiamento relativo alla formazione dei medici. A riprova, i rettori delle università calabresi hanno già concordato in via ufficiale sulla necessità di allargare gli orizzonti e di realizzare nuove strutture formative e di ricerca in campo medico».

«Ciononostante, in ambito politico – ha continuato – c’è ancora chi vive di campanilismo e rema contro in maniera strumentale e ingiustificata, probabilmente per solo spirito di conservazione. I giovani calabresi hanno tutto il diritto di studiare e lavorare nella loro terra, di crescere professionalmente e di contribuire al rilancio del Servizio sanitario regionale, in atto grazie al decisionismo del presidente Occhiuto, che in poco tempo ha recuperato oltre 150 milioni del Pnrr, si è fatto approvare il nuovo Programma operativo e ha quantificato il debito sanitario».

«La Regione – ha concluso Succurro – sta agendo con coscienza, rapidità e responsabilità perché in Calabria ci siano aziende ospedaliero-universitarie con le carte in regola e con la capacità di fornire l’assistenza che i cittadini meritano: dall’emergenza-urgenza alla specialistica, dall’avanguardia tecnologica alla cura sul posto dei bambini». (rcs)

La Provincia di Cosenza riconsegna il palazzo dello Sport alla città di Amantea

La Provincia di Cosenza, guidata dal sindaco Rosaria Succurro, ha restituito alla città di Amantea il Palazzo dello Sport.

Il Palazzo, infatti, è stato soggetto a importanti lavori, eseguiti dalla Provincia di Cosenza, proprietaria dell’immobile, di cui la struttura aveva urgente bisogno per le condizioni proibitive in cui versava.

«Nella scorsa estate, a seguito di un sopralluogo sul posto – ha spiegato la presidente Succurro – avevo promesso che avremmo ristrutturato codesto tempio dello sport per restituirlo alla città di Amantea e soprattutto ai giovani, che sono la nostra priorità. Abbiamo dato la struttura in concessione al Comune, alla presenza del sindaco Vincenzo Pellegrino e di numerosi altri sindaci del circondario, nonché di cittadini in festa e di scuole di pallavolo che nella circostanza hanno dato luogo ad una bellissima rappresentazione sportiva, molto emozionante».

«Sembrava una missione impossibile, ma – ha precisato Succurro – abbiamo centrato l’obiettivo grazie alla professionalità dei nostri tecnici e delle maestranze impegnate, cui sono grata. I centri di aggregazione sportiva devono essere valorizzati, perché lo sport combatte le devianze, è un formidabile strumento educativo e dà salute e voglia di vivere».

«Puntiamo dunque sullo sport, che è a tutti gli effetti una scuola di vita. In questo senso, continuiamo ad attuare la nostra programmazione, volta – ha concluso la presidente della Provincia di Cosenza – al recupero di talune strutture sportive e alla realizzazione di nuove, in primo luogo per favorire la crescita sana dei bambini e dei ragazzi». (rcs)

 

Il sindaco Papasso scrive alla presidente Succurro per manutenzione nelle aree delle Scuole

Interventi di manutenzione nelle aree di pertinenza degli edifici scolastici di competenza, presenti e operanti nel territorio comunale. È quanto ha chiesto il sindaco di Cassano allo Ionio, Gianni Papasso, in una lettera inviata alla presidente della Provincia di Cosenza, Rosaria Succurro.

Il primo cittadino, nella missiva ha esordito con una nota di rammarico riferita soprattutto allo stato di degrado che si registra nelle aree di pertinenza delle scuole provinciali di Cassano, con particolare riferimento ai due plessi dell’Istituto di Istruzione Superiore “Erodoto di Thurii”- sede dei licei, ubicati in Via Corrado Alvaro e la sede dell’’ITC di Via Nicola Callipari.

Tali siti, ha evidenziato il sindaco di Cassano, risultano essere ancora invase da erbacce, nonostante ci siano state reiterate segnalazioni richiedenti la necessità di un intervento di manutenzione e di pulizia e le rassicurazioni ricevute in merito. Il sindaco Papasso, nel ribadire l’istanza, con il garbo istituzionale che lo contraddistingue, ha invitato la presidente Succurro a disporre al più presto l’intervento, al fine di garantire agli studenti e agli operatori scolastici di godere di un ambiente salubre, ordinato e decoroso. (rcs)

Al via i lavori della Provinciale Cassano-Civita

Il consigliere provinciale di Cosenza, Eugenio Aceto, ha reso noto che nei prossimi giorni riprenderanno i lavori di manutenzione straordinaria della Sp 164 Cassano-Civita, chiusa al traffico ormai da più di un decennio.

Una chiusura che ha provocato gravi ricadute sulla rete dei collegamenti della cittadina ionica con l’area del Pollino e, in particolare, con lo svincolo autostradale di Frascineto.

 «A ridosso dell’estate – ha ricordato Aceto – la situazione della Provinciale 164 fu oggetto di un sopralluogo della stessa Presidente Succurro e di funzionari dell’Ente Provincia, presenti l’assessore regionale all’agricoltura Gianluca Gallo, amministratori provinciali e comunali e referenti di associazioni cittadine. In quella occasione, fu assunto un impegno chiaro in direzione di una ripresa dei lavori per la riapertura al traffico della strada. Oggi si compie un passo concreto, a dimostrazione dell’attenzione che la Presidente Succurro e la Provincia riservano al territorio ed alle sue esigenze».

Nello specifico, sulla base del cronoprogramma elaborato dagli Uffici di Piazza XV Marzo, già nei prossimi giorni uomini e mezzi della Provincia interverranno sulla Cassano-Civita per porre in essere attività propedeutiche all’esecuzione dei lavori pianificati, che saranno poi realizzati a cura di un’impresa già individuata, in favore della quale si è proceduto all’affidamento di apposito incarico.

«Fondamentale – ha sottolineato Aceto – sarà tuttavia anche un altro aspetto, cioè la cura dei canali di scolo di pertinenza dei proprietari dei terreni limitrofi alla Provinciale: ci si adopererà per favorire una soluzione rapida, confidando non solo sul rispetto di leggi ed ordinanze, ma anche sul senso civico, più che mai decisivo per restituire a Cassano ed all’intero comprensorio la piena funzionalità di una strada di primaria importanza». (rcs)