REGGIO CALABRIA – L’Accademia delle Belle arti apre alle nuove matricole

Sono aperte le iscrizione ai corsi attivati dall’AbaRC per l’anno accademico 2023/2024. E’ fissato per il 27 Luglio 2023 il termine per la presentazione della domanda di immatricolazione e per il 29 agosto il termine ultimo per presentare la domanda di immatricolazione per gli anni successivi (triennio-biennio). L’Accademia di Belle Arti è un’istituzione di Alta Formazione Artistica che prevede percorsi formativi al termine dei quali si consegue il Diploma Accademico di Primo Livello (Triennale) ed il Diploma Accademico di Secondo Livello (Biennale), equipollenti, ai fini pubblici concorsi, rispettivamente al Diploma di Laurea e al Diploma Magistrale rilasciati dalle Università.

L’offerta formativa per l’anno accademico 2023/2024 propone il Corso di studio triennale di Primo livello: Dipartimento di arti visive, Dipartimento di progettazione e arti applicate, Dipartimento di comunicazione e Didattica dell’arte; Corso di studio triennale di secondo Livello: Dipartimento di arti visive, Dipartimento di progettazione e arti applicate, Dipartimento di comunicazione e Didattica dell’arte. Master di secondo livello, Corso di formazione.

L’iscrizione al primo anno dei corsi di studio è definita immatricolazione, in quanto prevede l’attribuzione di un numero di matricola che lo studente conserverà per tutto il ciclo degli studi ed avviene con iscrizione diretta ai corsi di Comunicazione e Didattica dell’Arte, Decorazione, Fumetto e Illustrazione, Grafica d’Arte, Nuove tecnologie per l’arte, Pittura, Progettazione della moda, Scenografia, Scultura. Per l’anno accademico 2023/24, l’Accademia ha previsto l’attivazione del triennio di primo livello in Interior Design (costituente un indirizzo della Scuola di Decorazione) e il triennio di primo livello in Cinematografia e tecnologie per il cinema. In attesa della prescritta autorizzazione ministeriale, gli studenti potranno manifestare l’interesse ad iscriversi ad uno dei suddetti corsi, tenendo presente che l’attivazione dei corsi è subordinata oltre che all’autorizzazione ministeriale alla condizione che risulteranno iscritti al primo anno un minimo di n. 10 studenti.

I documenti necessari per l’iscrizione sono indicati nel Regolamento annuale tasse e contributi di iscrizione anno accademico 2023/24 disponibile sul sito www.abarc.it.

Le domande di immatricolazione ai Corsi di diploma di I livello da inviare tramite la piattaforma isidata, sono indirizzate al Direttore dell’Accademia. L’iscrizione si intende regolarizzata con il versamento delle tasse e contributi, fatti salvi i casi di esonero o di sospensione dei versamenti, stabiliti da apposite disposizioni e con la presentazione della documentazione prescritta nei termini stabiliti. Per l’anno accademico 2023/24, il termine per la produzione della domanda di iscrizione al primo anno (triennio e biennio) è fissata al 27 luglio 2023.
Per ulteriori informazioni è possibile consultare il sito www.abarc.it , presentarsi allo sportello della segreteria dell’Accademia o inviare una e-mail all’indirizzo segr.did@abarc.it. (rrc)

BOVA MARINA (RC) – Beni mobili sequestrati, azione incisiva del Comune

Aveva fatto scalpore il sequestro amministrativo sul lungomare di Bova Marina di ben 814 beni mobili avvenuto l’anno scorso, vicenda che si chiude grazie ad un’ordinanza del sindaco Saverio Zavettieri di confisca e destinazione degli stessi beni. I beni sequestrati (circa 269 ombrelloni, reti ombreggianti, tavolini, panchine, sedie/sdraio in ferro, gazebo e suppellettili di vario tipo che ne impedivano il libero utilizzo) sono stati custoditi all’interno del deposito comunale sito in piazza Vespia nei pressi del lungomare ed affidati in gratuita custodia, senza facoltà d’uso, al custode giudiziario nonché responsabile dell’Ufficio tecnico. Oggi, grazie ad un’azione amministrativa incisiva si ripristina la piena disponibilità dei locali dove era stato collocato il materiale sequestrato ad ignoti, luoghi essenziali per l’attuazione del progetto “Aspromonte in Città” peraltro già finanziato dalla Città metropolitana e in fase esecutiva, atto a promuovere l’accoglienza e lo sviluppo turistico del comprensorio e a riqualificare, rigenerare e ri-organizzare l’arredo urbano e le aree a verde.

«Si chiude a distanza di un anno un’operazione della guardia costiera di Melito Porto Salvo a seguito di un’ordinanza sulla balneazione del sindaco che aveva suscitato clamore anche per le modalità con cui si è svolta colpendo beni mobili di ignoti bagnanti e trascurando beni fissi e più consistenti facilmente individuabili tenendo all’oscuro l’organo amministrativo come fosse compiacente e facendolo apparire responsabile di un’operazione condotta male ed in modo strumentale – afferma il sindaco Zavettieri – Da allora, non è seguito alcunché da parte delle autorità procedenti, neppure l’istanza di convalida del sequestro amministrativo tant’è che il Comune, essendo intervenuta la necessità di avere la disponibilità dei locali interessati dal progetto di riqualificazione finanziato, si è visto costretto a chiedere tramite il proprio avvocato, che tali spazi venissero liberati dagli oggetti posti in custodia».

Si mette fine così, dopo che il soggetto che ha proceduto al sequestro ha declinato ogni e qualsivoglia responsabilità, «con una obligata ordinanza di confisca da parte del sindaco, atto non certo frequente e di ordinaria amministrazione, una vicenda che ha suscitato tanti interrogativi, dando incarico al dirigente responsabile del Settore tecnico di eseguire un’ordinanza destinando i beni confiscati per usi istituzionali o tramite avviso pubblico per fini sociali ed i rimanenti o deteriorati con smaltimento in discarica dando comunicazione alle autorità competenti – conclude il sindaco – Un’azione politica amministrativa mirata alla tutela e alla valorizzazione del patrimonio pubblico sottratto al degrado ed indirizzato verso obiettivi di crescita civile e sociale con l’utilizzo di tutti gli spazi e delle possibili risorse del mare». (rrc)

Aeroporto, Brunetti: «Le proteste vanno indirizzate alla Cittadella. E’ la Regione il nostro interlocutore»

Il consiglio comunale ha espresso parere positivo, adeguandosi alla linea dell’Ente all’interno della conferenza dei servizi con Anas, alla variante relativa al progetto esecutivo per la realizzazione dello “Svincolo Malderiti” ed il collegamento funzionale all’aeroporto dello Stretto sulla Statale 106.

Ad illustrare il punto in aula è stato il capogruppo del Pd, Giuseppe Sera, parlando di «piccolo-grande atto per il territorio sud e per l’aerostazione “Tito Minniti”».

«Un ottimo lavoro di squadra», lo ha definito il consigliere ripercorrendo le tappe che «hanno visto il documento passare alla valutazione delle commissioni comunali preposte, grazie al supporto del rup di Anas, Antonella Pirrotta, coadiuvata da Roberta Iannolo, e dei cittadini del Comitato civico Saracinello».

«Col voto del Consiglio comunale – ha spiegato Sera – si chiude l’iter in conferenza dei servizi e si gettano le basi per l’avvio di un’opera attesa da decenni e di sicuro beneficio per l’intera comunità reggina».

L’unanimità dell’assemblea ha, quindi, votato favorevolmente per poi concentrarsi su un altro parere da esprimere relativo al “Documento di programmazione strategica del sistema dell’Autorità portuale dello Stretto”. Sulla relazione, affidata all’assessore ai Trasporti Domenico Battaglia, si è sviluppato un lungo dibattito riguardo al futuro del porto di Reggio Calabria.

L’atto, propedeutico alla definizione del Piano regolatore del porto che affonda i propri natali al 1953, per il delegato di giunta «si inserisce nelle dinamiche complessive di rilancio e sviluppo dell’infrastruttura che ci vede uniti all’Autorità di sistema».

«Con il presidente Mega – ha ribadito Battaglia – si sta elaborando un programma di crescita dell’intera area portuale, considerati anche i protocolli d’intesa per la riqualificazione del rione Candeloro o per la realizzazione del Museo del Mare». L’assessore ha, quindi, citato l’abbattimento dei silos o la stesura delle gare, ormai in dirittura d’arrivo, su banchine, biglietteria e terminal crocieristico per descrivere «l’evoluzione positiva che è in essere sul destino del porto». Per il consigliere Carmelo Versace «prosegue il percorso tracciato, brillantemente, dal sindaco Giuseppe Falcomatà».

«Al tempo stesso – ha affermato – è necessario che il Governatore Roberto Occhiuto metta mano alla proposta di legge sull’intermodalità nell’area dello Stretto che, da troppo e troppo tempo, giace sulla sua scrivania. Una norma fondamentale per l’intero assetto trasportistico della città di Reggio Calabria». Dello stesso tenore l’intervento del consigliere Giuseppe Giordano che ha auspicato «la messa a regime del sistema di mobilità fra le sponde calabrese e siciliana». Approvato anche questo punto, l’aula ha dato il via libera ad un debito fuori bilancio del 2018.

Nelle fasi preliminari dell’assemblea, il sindaco facente funzioni, Paolo Brunetti, ha risposto ad alcune sollecitazioni dei consiglieri. In apertura sono state affrontate le recenti vicende che interessano la Reggina 1914.

«Finalmente – ha detto Brunetti – il centrodestra si riscopre tifoso della Reggina, svegliandosi da un torpore che dura da oltre un anno. Nessuno, fra quelli intervenuti tra i banchi della minoranza, era con noi in piazza quando, lo scorso anno, la squadra amaranto ha seriamente rischiato di essere cancellata dal panorama calcistico nazionale».

Brunetti ha richiamato a distinguere i piani di intervento: «Il Comune ha fatto tutto quello che concerne le attività indispensabili al prosieguo dell’attività sportiva. Abbiamo garantito l’uso dello stadio, lo abbiamo messo nelle condizioni di poter ospitare gli incontri e, adesso, sono in corso i lavori di efficientamento energetico dell’impianto di illuminazione. Di più non potevamo fare. Ovviamente, la politica non può, in alcun modo, intromettersi in una compravendita fra privati o in trattative per la cessione di quote societarie. Dobbiamo aspettare, sapendo che sarà compito dei tribunali decidere».

«Certo – ha proseguito – avremmo gradito maggiore chiarezza rispetto ad una vicenda che, oggi, vede tutti i tifosi col fiato sospeso, ma l’interlocuzione con la società resta e non potrebbe essere altrimenti. Per il momento, non bisogna né santificare né condannare alcuno. E’, purtroppo, il tempo dell’attesa».

Sulla questione aeroporto, invece, il sindaco facente funzioni si è detto pronto «a protestare al fianco di chi invoca una concreta svolta da parte di Sacal, a patto che le mobilitazioni vengano fatte a Germaneto e non in altri luoghi.

«E’ la Regione – ha continuato Brunetti – che deve dirci se si vuole far morire o meno il “Tito Minniti”. E’ la sempre la Regione che deve spiegare i motivi che hanno reso possibile la scalata dei privati in Sacal, con un conseguente repentino e doloroso dietrofront. E’ la Regione che deve chiarire come sia stato possibile il fallimento dei tre bandi sulle nuove rotte da e per Reggio Calabria».

«Noi – ha concluso – non abbiamo interesse ad entrare in competizione con l’aeroporto di Lamezia, ma la visione resta sempre proiettata verso l’area dello Stretto. Spero si possa fare un consiglio comunale “ad hoc” affinché tutti si possano coalizzare intorno al nostro “Tito Minniti”».

In apertura della seduta si è tenuto un minuto di silenzio in memoria dell’avvocato Michele Menonna, dell’editore Leo Iiriti e della giovane Michelle Causo, l’ennesima vittima di un brutale femminicidio. (rrc)

SIDERNO (RC) – “Il tempo delle carezze”, esce il brano d’esordio di Marco De Leo

«È una timida dichiarazione che rafforza un amore già esistente, un forte desiderio di preservarlo da tutto e da tutti, sognando una vita da condividere con la persona per cui si è disposti a tutto. È il cuore a guidare e batte come un fiume in piena», poetico e romantico, Marco De Leo racconta così il suo brano di esordio, “Il tempo delle carezze”, appena pubblicato negli store online, accompagnato dal video con la bellissima Asja Marzano, per la regia di Bernardo Migliaccio Spina, visibile sul suo canale YouTube. (Qui il link al video https://www.youtube.com/watch?v=NxcXOr8gaZ4)

Dagli inizi come interprete di antiche melodie popolari, l’artista di Siderno è passato al cantautorato, in una dimensione intimista, esprimendo il proprio sentire, la propria forza e la propria fragilità. Così è nato questo brano, testo e musica di Marco De Leo, prodotto e distribuito da Tana Studio Records, arrangiamenti e mix Ilario Ierace.

«Per una canzone che è quasi un ripiegamento interiore ho scelto di non usare grandi inquadrature ma riprese molto strette, ho scelto di stare sui personaggi, sui loro volti, per dare risalto ai loro stati d’animo – spiega il regista Bernardo Migliaccio Spina – Dalla canzone emergono i sensi, il tatto, attraverso le carezze, qualcosa che di recente abbiamo un po’ perso e che ora ci riportano indietro, non in maniera romantica e basta ma anche sensoriale. Il mar Jonio alle spalle è un filtro, non un mare da cartolina. Emerge la difficoltà di capirsi, di incontrarsi davvero. Il video è, perciò, in qualche modo straniante, attraversato da un senso di lontananza, nonostante la vicinanza fisica».

Dopo varie e importanti esperienze al cinema e in teatro, ora Marco De Leo firma una canzone che racchiude il suo universo artistico.

«Canto i sentimenti e una nostalgia bellissima che vorresti non ti lasciasse mai. Sono un po’ malinconico, lo ammetto, e questa è una canzone che porta con sé quella magia, anche musicale, che ognuno di noi vive in modo intimo e personale, da solo o con una persona accanto. Un leggerissimo colpo al cuore» conclude Marco De Leo. (rrc)

REGGIO CALABRIA – Plastic free raccoglie 5 chili di sigarette sul Lungomare Falcomatà

L’obiettivo era di battere il record raggiunto nell’ultimo appuntamento di cleanup dedicato ai mozziconi e organizzato nella stessa area già due anni fa e Plastic Free ci è riuscita alla grande, grazie alla fortissima partecipazione e allo spirito di squadra degli oltre trenta partecipanti all’evento che nel tardo pomeriggio di sabato 1 luglio hanno scelto di dedicarsi alla cura del territorio e della propria città sposando la causa dell’associazione.

Responsabilità sociale, consapevolezza e rispetto dell’ambiente sono state le parole chiave di questo weekend dedicato a Reggio, iniziato con l’apertura della nona edizione della Ntc Summer League a margine della quale si è tenuto l’evento di Plastic Free.

«La nostra famiglia in maglia blu sta crescendo a vista d’occhio, ai volontari di sempre se ne aggiungono di volta in volta di nuovi e ogni evento è una conquista per noi e per la città», affermano i referenti reggini organizzatori dell’evento: Serena Pensabene, Ludovica Monteleone, Beatrice Romeo e Giovanni Mannuzza.

L’estate è arrivata e le spiagge reggine iniziano ad essere più popolate e frequentate. L’invito dell’associazione alla cittadinanza è di assumere comportamenti responsabili e più consapevoli per il rispetto dell’ambiente.
Un gesto che appare insignificante, come gettare un singolo mozzicone per terra, ha in realtà un fortissimo impatto se si moltiplica per tutti gli abitanti del territorio.

Plastic Free è già pronta a tornare in azione con un nuovo appuntamento nelle prossime settimane. Per restare aggiornati sulle novità e sulle prossime date si invita a seguire la pagina Instagram e il gruppo Facebook Plastic Free Calabria. (rrc)

LOCRI (RC) – Giovedì 6 luglio la presentazione di Genius loci

Grazie al Comune di Locri e in particolare modo al sindaco Giuseppe Fontana e all’assessora Domenica Bumbaca, si terrà dall’8 luglio al 6 settembre 2023 la mostra “Genius loci. Amalia De BernardisRoberto Ghezzi” presso il Complesso museale del Casino Macrì, all’interno del Parco Archeologico Nazionale di Locri Epizefiri. Il primo di una serie di appuntamenti performativi “The dreams of the Others” di Amalia De Bernardis che avrà luogo alle ore 18.00 dell’8 luglio e precederà l’inaugurazione della mostra alle ore 20.00.

La portata innovativa di Genius Loci è stata colta, sostenuta e valorizzata dal Comune di Locri che ha inserito, con uno sguardo lungimirante, tutto il festival ComunicArt quarta edizione all’interno della kermesse culturale del Giugno Locrese, che vanta già la sua storicità. All’interno della kermesse sarà anche conferito un premio speciale, Genius Locri, che premierà proprio la personalità artistica che si è particolarmente distinta nel territorio.

Il Museo e Parco Archeologico Nazionale di Locri Epizefiri ha accolto e sposato Genius loci. La direttrice arch. Elena Rita Trunfio, da sempre incline a sostenere il connubio tra arte antica e arte contemporanea, si è dimostrata un’attenta custode della qualità degli eventi che vedono il parco archeologico protagonista.

La mostra e il ciclo di performance che segneranno insieme ad altri appuntamenti teorici e comunicativi l’estate locrese, si inseriscono all’interno del festival ComunicArt arrivato alla sua quarta edizione.

ComunicArt, ideato dalla storica dell’arte Stefania Fiato, nasce nel 2020 con la volontà di divulgare la storia dell’arte e promuovere mostre d’arte contemporanea nelle aree archeologiche calabresi, come il parco archeologico di Locri Epizefiri, che nel 2021 ha ospitato la mostra fotografica “Sofia Uslenghi. Radici” e nel 2022 ha accolto, riscuotendo grande successo, la bi-personale “Teofanie. Apparizioni contemporanee. Giovanni Longo e Giuseppe Negro”, entrambe con la curatela di Stefania Fiato. Il festival ha avviato un percorso di rivisitazione di tutte le proprie attività, ampliando la proposta culturale e proponendo una serie di eventi che si svolgeranno da luglio a settembre, coinvolgendo tutto il tessuto cittadino locrese che diventerà scenario di una serie di appuntamenti teorici (due tavole rotonde dedicate al tema del “Genius Loci” e un convegno di studi “Genius Loci. Spazi e tempi nella storia dell’arte”) che rimarcano la vocazione comunicativa e fortemente legata alla divulgazione della storia dell’arte propria del festival.

La mostra “Genius Loci. Amalia De Bernardis E Roberto Ghezzi” prende il titolo da un libro di Christian Norberg-Schulz “Genius Loci. Paesaggio Ambiente Architettura” (1979) in cui l’architetto norvegese affermava: “Il carattere è determinato da come le cose sono, e offre alla nostra indagine una base per lo studio dei fenomeni concreti della nostra vita quotidiana. Solo in questo modo possiamo afferrare completamente il Genius Loci, lo “spirito del luogo” che gli antichi riconobbero come quell’ “opposto” con cui l’uomo deve scendere a patti per acquisire la possibilità di abitare”. La curatrice ha proposto agli artisti di afferrare l’essenza interiore del luogo, partendo dal presupposto che i luoghi chiamano, evocano e si lasciano scoprire nella loro intimità, rivelando tutti i significati radunati dal luogo che costituiscono il suo Genius Loci.

Il filo rosso della manifestazione è incarnato dal ciclo di performance di Amalia De Bernardis che aprirà e chiuderà Genius Loci attraverso quattro performance fortemente emotive e cariche di pathos, che avranno luogo l’8 luglio, il 9 luglio, il 3 settembre e il 5 settembre a Locri. Ogni performance ha al suo centro un’azione rituale, un “recupero del comportamento” che crea legami e connessioni istintive ed emotive, ponendosi come un’arte aperta, infinita, decentrata, liminale e al contempo un paradigma di processo. In virtù di ciò, contributo indispensabile alla comprensione delle performance sono i seminari, di apertura e di chiusura del progetto che verte sulla riflessione intorno al concetto del Genius Loci, non solo come “spirito di un luogo” ma anche come indagine di “sopravvivenza culturale e resilienza artistica” che vede delinearsi un’ottica di contaminazione dei saperi e degli artisti, attuando una proposta dialogata che si interessa del fenomeno e della dinamica che accompagna il Genius Loci.

Fulcro del festival è la mostra “Genius loci. Amalia De Bernardis e Roberto Ghezzi” che si terrà presso il suggestivo Complesso museale del Casino Macrì all’interno del Parco Archeologico Nazionale di Locri Epizefiri dall’8 luglio al 6 settembre 2023. L’incontro tra i due artisti ha dato vita ad un dialogo serrato che risuona nel luogo che li accoglie come un naturale prosieguo. Il Casino dell’Ottocento racchiude le terme romane, a pochi passi dal santuario delle acque sacre locresi. Un luogo intessuto di storie, nudo e sincero, pietre che esprimono un racconto che condensa il concetto di Genius loci come lo intese Norberg-Schulz: “In genere, si può dire che i significati radunati dal luogo costituiscono il suo Genius Loci.” Questo significato diventa corpo, carne, parola viva, immagine, suggestione al Genius Loci attraverso le opere visive di Amalia De Bernardis e Roberto Ghezzi.

Roberto Ghezzi (Cortona,1978) vanta un curriculum punteggiato da residenze e progetti internazionali, tra i più noti quelli portati avanti in Groenlandia, in Macedonia e ha recentemente esposto presso il Fondaco dei Tedeschi a Venezia. Quasi come un naturale prosieguo della storia della pittura di paesaggio e al contempo sua estrema evoluzione, Ghezzi nelle sue “naturografie” lascia che sia il territorio a manifestarsi sulle tele. Il processo creativo, parte fondante dell’opere di Ghezzi, prevede l’immersione in un ambiente naturale, ghiaccio, foreste, oasi protette, fiumi, laghi e mare, di teleri monumentali che restano in balia dell’imprevedibilità della natura per un tempo stabilito, ponendosi in ascolto verso tutto ciò che la natura pittoricamente ha da dire. Non bisogna dimenticare la provenienza dell’artista, figlio di un pittore, con un nonno scultore, cresciuto nella natura, a pochi passi da Città di Castello e non è un caso se nel processo in divenire dei sudari di Ghezzi ritroviamo grumi di materia, ossidazioni, abrasioni, cretti che ospitano sfumature irripetibili e vive impresse nella matrice che accoglie e raccoglie, mappa e classifica il mutamento delle condizioni nel tempo. Una forte origine concettuale e scientifica permette di rivelare la salute e le condizioni dell’ecosistema che la matrice documenta attraverso la conclusiva sindone dipinta dalla natura con segni tipici dell’arte informale. Anche l’allestimento svolge un ruolo significativo: drappi barocchi, tensioni e torsioni che rimandano all’arte povera e processuale, ultima spia di ciò che è davvero fondante nell’azione creativa dell’artista. Nelle opere site specific di Ghezzi ci sono tante cose, forse anticipazione di future virate, forse scelte definitive non ancora attuate, forse semplicemente unicità dell’intervento artistico.

Questa unicità è evidente a Genius loci, in quanto è data dallo stesso luogo in cui l’arte “processuale” ha inizio: il porto delle Grazie di Roccella Jonica, un luogo fortemente antropomorfizzato. L’impronta dell’uomo non si lascia attende, arriva nelle opere di Ghezzi attraverso lo sguardo, prima lo guida quando sceglie, studia, valuta il luogo e riassume dopo, in fase di allestimento, il messaggio che non manca di arrivare dritto all’uomo, perché espressione della stessa forza, della stessa natura. L’impossibile previsione dell’esito ultimo, soggetto a mille variabili, è la chiave di volta dell’agire nel territorio. Ghezzi opera un intervento di land art ma attraverso un processo per il quale l’opera è adesso, in divenire, in formazione, attaccata con delle corde presso la darsena del porto. Cosa accade dopo? È il cadavere di ciò che era, ciò che si arresta e di cui rimane l’impronta sul sudario, reliquia offerta ai visitatori della mostra. Il nodo profondo che lega le prassi dei due artisti protagonisti della mostra Genius loci è proprio questo aspetto volatile, impossibile da fermare.

L’aspetto intangibile presente nell’iter di Ghezzi è lo stesso che troviamo nell’operato di Amalia De Bernardis (Cosenza, 1984), che indifferentemente passa da un medium all’altro: installazioni, assemblage e il suo corpo. È lei stessa l’opera d’arte, basta sentirla parlare, con la sua voce flebile e perturbante, guardarla muoversi nello spazio con il suo corpo minuto e potente. Cosa serve ancora se non sé stessa? Sé stessa che agisce, sé stessa che smette di agire, sé stessa che ti chiama in causa come un bisogno primitivo e sceglie la grazia degli antichi rituali per emettere la potenza creativa di cui è detentrice. Le opere visive della De Bernardis prolungano la riflessione sul paesaggio e sull’organicità, sul processo piuttosto che sull’opera finita. L’artista stende la sua natura su ogni opera, come una presenza viva. Il vettore processuale è evidente anche nella produzione visiva della De Bernardis ed è quello il collante con Ghezzi a Genius loci. Ma mentre il processo di Ghezzi è scientifico, naturalistico, concettuale e parte dall’esterno, come un contemporaneo impressionismo, il processo della De Bernardis è riflessione, emozione, sentimento e parte dall’interno, come un contemporaneo espressionismo. La scelta curatoriale non poteva essere più azzeccata, due linguaggi vicini con prospettive e coinvolgimenti diversi, ognuno con le sue parole ci sussurra il Genius loci di questa terra calabra. (rrc)

REGGIO CALABRIA – Terzo appuntamento di “Teatro in quartiere”: come controllare le emozioni

Gestire le emozioni, il personaggio, il ruolo dello spettatore sono solo alcuni dei temi trattati questo pomeriggio dall’attore e docente Michele Altamura protagonista del terzo modulo del corso di “Teatro in quartiere”, inserito nel progetto artistico “New Theatre Training” dell’associazione culturale arte e spettacolo “Calabria dietro le quinte Aps”, sostenuto dal bando “Reggio Resiliente” del Comune di Reggio Calabria e cofinanziato dall’Unione Europea – Fondo Sociale Europeo, Programma Operativo Città Metropolitane 2014-2020.

«Con i corsisti, un gruppo ben affiatato e pronto a mettersi in gioco, partiremo dalle storie personali per capire come queste possano costruire una drammaturgia capace di diventare corpo e, attraverso il gioco, toccheremo elementi che stanno dietro al grande fascino dello stare in scena – spiega l’attore pugliese Altamura – In questi due giorni, cercheremo insieme ai ragazzi di scoprire i segreti, il mistero, il fascino che c’è dietro una messinscena. Durante il Covid19, grazie ad alcuni incontri online, è nata una bella sinergia tra la mia associazione Vico Quarto Mazzini e i ragazzi di Calabria dietro le quinte: le nostre realtà artistiche erano state selezionate tra varie imprese culturali in tutta Italia per fare dei percorsi sull’internazionalizzazione e potenziamento della struttura. In quell’occasione, abbiamo riscontrato vari punti di connessione e ci siamo ripromessi di fare un giorno qualcosa insieme per unire Puglia e Calabria. Questa unione è avvenuta con il corso di teatro: un’occasione per i reggini e non solo».

Il noto attore e regista si confronta in un intenso dibattito con i corsisti ma senza dare consigli o suggerimenti. Li ascolta attentamente cercando di carpire i loro sentimenti, tirar fuori le emozioni, le paure, il desiderio di donare una parte di sé al prossimo.

«Il lavoro che sta portando avanti Calabria dietro le quinte con questo tipo di progetto è importante per il territorio – continua Altamura -. In un luogo bello ma allo stesso tempo, molto complesso come il Sud, è difficile trovare persone con i piedi ben saldi a terra e con lo sguardo rivolto all’innovazione, alle collaborazioni necessarie ed utili per crescere. A Novembre, debutterò a Roma con la mia compagnia con lo spettacolo “La ferocia” tratto dal romanzo di Nicola Lagioia che ha vinto il Premio Strega nel 2015 e indaga l’ascesa e la rovina del nostro Paese dal dopoguerra ad oggi, ponendoci davanti ad una galleria di personaggi indimenticabili. Una bella sfida che, come ho spiegato ai corsisti, deve fare un interprete per migliorare il proprio percorso artistico. Per tutto il 2024 sarò impegnato in una lunga tournée e chissà magari, tornerò in questa bellissima città piena di professionisti che amano il teatro e l’arte in tutte le sue forme». (rrc)

LOCRI (RC) – Studenti dello Zaleuco ottengono riconoscimenti alla borsa di studio “Logoteta”

Grande soddisfazione, per il Liceo Scientifico Zaleuco di Locri, guidato dal Dirigente Carmela Rita Serafino, che ha visto assegnati diversi riconoscimenti ad alcuni suoi allievi, alla XVII Borsa di Studio “Giuseppe Logoteta”, che ha centrato il suo percorso sui cinquant’anni dal ritrovamento dei Bronzi di Riace, intitolandolo “…come è profondo il mare”.

Un premio, che anche quest’anno si è rivolto agli studenti degli ultimi due anni delle Scuole Secondarie di secondo grado della Regione Calabria, suddiviso in diverse sezioni. Hanno partecipato 9 studenti del Liceo Zaleuco, sapientemente seguiti dalla prof.ssa Rossella Fontana, presente anche alla Premiazione, tenutasi domenica 25 Giugno, a Pellaro, nella bellissima Villa Blanche. Quelli attenzionati dalla giuria sono stati: per il Premio poesia “Nicola Catalano” l’allieva Isabella Orlando, della classe IV B, che ha ricevuto targa personalizzata, per la poesia “Madre”; per la sezione artistica “Paolo Mallamaci” l’allievo Di Giorgio Giovanni, della classe IV B, che ha ottenuto targa personalizzata, con una riproduzione di una pinax locrese rappresentante Persefone e Ade, seduti su un trono; per la sezione letteraria “Giuseppe Logoteta” la targa personalizzata ad Anna Maria Tassone, della classe IV C, con un racconto sul ritrovamento dei Bronzi, ambientato in epoca antica. Menzione di merito, poi, a Noemi Panetta, della classe V A, per un racconto intitolato “Anche le statue muoiono”, e a Luca Macrì, della classe IV B, per il racconto “Il mare è un legame d’amore”.

L’evento della premiazione ha visto una Lectio Magistralis del prof. Daniele Castrizio dell’Università di Messina, facente parte del comitato del MArRC e profondo conoscitore delle statue, venute dal mare. Il professore ha illustrato la sua teoria sull’identità dei due Bronzi, affermando che sarebbero i figli di Edipo, Eteocle e Polinice, quelli del mito “I sette contro Tebe” della tragedia di Eschilo, prima della lotta fratricida per il potere, che vedrà i due fratelli, uno tiranno e l’altro esiliato. L’intervento sui Bronzi è stato inframmezzato da pause musicali a cura del musicantore Fulvio Cama, che ha allietato i presenti con le sue composizioni.

Un’altra bellissima esperienza, per il Liceo Scientifico Zaleuco, che ancora una volta mette in evidenza i talenti dei propri studenti, dando prova della loro sensibilità artistico – letteraria, esprimendosi magistralmente su quella grandiosa scoperta dei “Bronzi” a Riace, che, con quella fierezza e perfezione, ci ricordano antiche e gloriose vestigia, di cui i giovani ne sono i custodi e i continuatori, in quel connubio di Tradizione culturale – Arte – Innovazione, che ci consegnerà alla storia e al mondo. (rrc)

S. STEFANO IN ASPROMONTE (RC) – Parte il Face Festival Aspromondo dal 6 luglio

Al via la dodicesima edizione del Face Festival: vero e proprio contenitore d’arte: dal teatro alla danza, dalla cinematografia alla land art, dalla fotografia alla scultura e punto di riferimento virtuoso in Calabria nel rapporto tra arte e sostenibilità.

Face Festival ha dato vita ad alternative forme di fruizione dell’arte fondate su dinamiche partecipate e interattive quali laboratori, workshop, esperienze sensoriali rivolgendosi così ad un pubblico non elitario ma eterogeneo.

Un evento contaminante che ha saputo in undici anni rompere gli argini dell’arte musealizzata innescando estemporaneità emotive, fruizioni condizionate non più dalla rigida struttura espositiva ma dal trasporto empatico, dal coinvolgimento passionale.

Apromondo è l’evoluzione naturale del Face Festival ed è il primo progetto di residenza artistica in Aspromonte: un’esperienza di immersione naturale tra i profili montani e le suggestioni ancestrali del Parco Nazionale dell’Aspromonte, nella splendida cornice dell’Ex Vivaio Forestale Cucullaro e tra i boschi di Gambarie di Santo Stefano, per riscoprire le meraviglie nascoste della “montagna bianca” in Calabria attraverso un percorso di simbiosi tra arte, natura e uomo.

Diretto dall’art director e docente Paolo Genoese e dal regista Giacomo Triglia, nasce in sinergia tra il Comune di Santo Stefano in Aspromonte, l’Accademia di Belle Arti di Catanzaro e Face Festival.

Un progetto che punta a rafforzare il legame tra arte e territorio, attraverso un ciclo di attività, spazi creativi e una residenza artistica, che danno agli artisti l’opportunità di entrare in contatto con esperienze, luoghi, culture e modi di fare arte differenti. Ciò permette loro di dedicarsi totalmente al proprio lavoro, sostenendone inoltre il processo creativo e il lavoro stesso.

L’idea generatrice del progetto è quella di ospitare, creativi provenienti dalle Accademie di Belle Arti italiane nonché artisti uniti da un comune obiettivo: realizzare in Aspromonte un museo a cielo aperto: il bosco degli artisti: per chi vuole scoprire le bellezze del territorio montano attraverso sentieri naturalistici e da oggi anche percorsi artistici.

Obiettivo principale del progetto è quello di valorizzare in modo totalmente inedito il territorio: il Massiccio Montuoso dell’Appennino Calabro, attivando processi e scambi creativi, volti alla creazione di un nuovo sentiero, un nuovo luogo, che possa essere conosciuto con uno sguardo attento e innovativo puntando sulla forza dell’arte contemporanea e della sinergia magica fra luogo e artisti.

Occuparsi attivamente del rapporto fra territorio e uomo, attraverso il gesto artistico, promuovere strategie di consumo alternativo e a basso impatto ambientale, utilizzando il veicolo culturale, il talento, la capacità di creazione e aggregazione, come motori per vivere e scoprire i luoghi.

Lanciata sulle pagine social la call per giovani registe/i che vogliano raccontare per immagini attraverso un corto il rapporto fra arte e natura, attraverso il loro linguaggio espressivo, amplificando la mission del progetto.

I creativi, i cui nomi verranno comunicati nei prossimi giorni, realizzeranno le loro opere in uno scenario naturalistico fortemente suggestivo, dalla bellezza autentica e “selvaggia”, attivando attraverso il linguaggio artistico, curiosità e interazione da parte di un numero sempre crescente di visitatori, di un piccolo museo incastonato nei boschi calabresi.

Un progetto dal valore fortemente sociale che risiede in una caleidoscopio di risorse e di stimoli tradizionali e moderni che attraverso l’evento diventano proposte concrete di rinnovamento culturale per la Calabria.

Face Festival Aspromondo è tra gli Eventi di promozione culturale 2022 cofinanziati dalla Regione Calabria, con risorse Pac 2014/2020-Azione 6.8.3. (rrc)

Chiusura dell’anno istituzionale Ina nella Basilica di San Pietro Apostolo a Roma

Giornata di grande spiritualità quella che si prepara in questo fine settimana nella città eterna di Roma, esattamente presso la Basilica di San Pietro Apostolo, Cappella del Coro, avrà luogo la celebrazione della S. Messa a chiusura dell’anno Istituzionale dell’Istituto nazionale azzurro 2022-2023 e la promessa solenne dei nuovi membri.

A Presiedere la Celebrazione nella quale si farà memoria dell’anniversario della nascita in Cielo del Cardinale Bernardin Gantin, Missionario africano a Roma e Missionario romano in Benin, sarà S. Em.za Rev.ma il Card. Angelo Bagnasco, Presidente Comitato Etico Scientifico I.N.A. concelebrata da S.E. Mons. Paolo de Nicolò, Vicepresidente Nazionale I.N.A. e S.E. Mons. Fabio Fabene, Membro d’Onore I.N.A. S.E. Mons. Clet Feliho, Vescovo di Kandi (Benin), ed altri Prelati insieme ai Reverendi Assistenti Spirituali I.N.A. e sacerdoti amici.

Come da consuetudine, ogni anno l’evento vedrà la presenza di diverse autorità politiche, civili e militari che proprio quel giorno con la loro presenza arricchiranno ancor di più un evento di enorme spessore.

Il presidente I.N.A. cav. dott. Lorenzo Festicini unitamente a tutto lo staff del direttivo hanno organizzato l’evento nei minimi particolari, infatti il giorno antecedente alla promessa solenne dei nuovi membri ci sarà la preparazione spirituale con un incontro con S. Em.za Rev. ma il Cardinale Angelo Comastri presso la Chiesa di Maria, Madre della Famiglia presso il Governatorato della Città del Vaticano, dove lo stesso Cardinale terrà una conferenza sulla tematica: “Madre Teresa: missionaria nel mondo”. (rrc)